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mercoledì 1 agosto 2012

Gothian. Capitolo 92. Sephir Eclionner entra trionfalmente a Lathena




Sua Altezza Imperiale Sephir Eclionner, principe della corona e primo ministro dell'impero Lathear, fece il suo ingresso nella capitale dalla Porta di Mezzanotte, a cavallo su un destriero bianco, sul cui mantello meglio  risaltava la sua toga rosso sangue.
Il viso era severo e arcigno, ma dentro di sé, il vecchio era al culmine della gioia.
Chi mi giudicò indegno alla successione, diciotto anni fa, ora dovrà rimangiarsi tutto.
Aveva già in mente alcune possibili punizioni, ma i due veri colpevoli, quelli che lo avevano diseredato e costretto a vivere come un brigante in un villaggio di palafitte, non erano raggiungibili dalla sua vendetta.
Mio padre morì quello stesso anno, avvelenato dall'altro responsabile: Fuscivarian! Ed io ho ancora bisogno di quel gobbo malefico per controllare l'aristocrazia senatoria...
Ma non avrebbe dovuto pazientare molto, prima di prendersi la rivincita anche sul suo odiato suocero: una volta eliminati gli altri pretendenti al trono, avrebbe potuto compiere tranquillamente tutte le vendette che gli restavano.
Chiunque vincerà la grande guerra del nord, dovrà poi vedersela con me!
Certo avrebbe preferito che suo nipote Marvin si fosse alleato con lui: in quel caso non ci sarebbe stato bisogno di tenere a bada i senatori richiamando Fuscivarian.
Marvin rappresentava la legittimità e la novità. Io invece rappresento per il senato e per il popolo l'ombra di un passato che vorrebbero dimenticare.
Non era solo il cognome degli Eclionner, a fare paura: c'era anche il suo nome, Sephir, associato per sempre alla disfatta di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue



Ogni notte Sephir sognava le acque fragorose del fiume Dhain, al centro del quale si ergeva la capitale del Regno degli Alfar, considerata imprendibile proprio per quella collocazione.
Io l'avrei presa per fame! Gli Alfar si sarebbero arresi dopo un breve assedio! Sarebbe stato tutto perfetto se non si fosse intromesso Fenrik di Gothian.



Ogni notte riviveva l'incubo del duello col Vampiro, che lo aveva reso storpio a una gamba e lo aveva umiliato davanti al suo esercito e al mondo intero.
Per colpa sua, quel giorno, ho perduto tutto: la battaglia, la guerra, la salute, il potere, la famiglia e la reputazione.
Il Conte di Gothian era intervenuto per garantire il rispetto dell'Antico Patto, ma Sephir aveva capito, prima di tutti gli altri, quali erano le vere aspirazioni del Vampiro.
Vuole sottomettere tutta l'umanità! La vuole rendere schiava di una oligarchia di mostri come lui, che se ne ciberà a suo piacimento...
Sephir era consapevole di essere sanguinario come il Conte, e forse anche di più, ma il suo popolo, i Lathear, erano comunque uomini, e non vampiri!
Questo ha reso la minaccia di Fenrik molto più pericolosa della mia! E per questo lascerò che i miei nemici lo combattano e lo indeboliscano...
Non aveva dubbi che Fenrik avrebbe sconfitto Marvin, Masrek, Ellis ed Elner, facendogli così un grandissimo favore.
Eliminati loro, resterò l'unico Eclionner vivente sulla faccia della terra: nessun senatore oserà più contestare il mio diritto alla corona!
E poi, una volta divenuto imperatore, sposando Marigold, avrebbe garantito la continuazione della Dinastia, e infine avrebbe affrontato il suo unico, vero, grande nemico, il Conte di Gothian.
Non avrò nemmeno bisogno di andarlo a scovare nel suo castello tra i ghiacci...



Sarà lui, con la sua fame di potere, a venire da me, indebolito dagli assalti dei miei figli e nipoti.
E quel giorno, davanti a tutto il mio popolo, dimostrerò il mio valore!
Mentre pensava questo, osservava la folla che lo acclamava.
Lo fanno perché hanno saputo che chi non mi acclama viene immediatamente soppresso.
Avere la fama di uomo sanguinario era molto utile in circostanze simili. Il terrore rendeva tutti obbedienti fino alla più perfetta sottomissione.
Per mille anni gli Eclionner hanno mantenuto il potere con due soli mezzi: il terrore e il sangue!
Sephir ne era fiero.
Quello che invece lo urtava, riguardo al passato della sua dinastia, erano i ricorrenti incesti, e le unioni continue con l'altra famiglia dominante, i Fuscivarian, la stirpe più antica e prestigiosa dell'aristocrazia senatoria.
Avrei dovuto porre fine alle intromissioni di quei nobili decadenti e degenerati, ma essi mi hanno offerto il loro estremo, ultimo e meraviglioso fiore, la mia dolce Wensy, l'unica casa buona della mia vita...
Lei sola riusciva a placare la sua ira, la sua fame di potere, il suo desiderio di guerra e di sangue. Dopo la sua morte, nulla ha più posto argine alla volontà di distruzione di Sephir.
Avrei voluto salvare Marvin, perché solo lui, tra i miei discendenti, ha mostrato di assomigliare a lei nei lineamenti e nel carattere. Ma proprio per questa sua bontà, anche Marvin mi ha voltato le spalle. Non ha speranze contro il Conte Fenrik, ma lo danneggerà a sufficienza per rendermi più facile la vittoria finale.
L'unica sua preoccupazione era come riuscire a tenere a freno Marigold.
L'ho illusa facendole credere che Marvin l'avrebbe sposata, una volta cacciato Elner, e non sarà facile, adesso, farle accettare l'idea che deve sposare me... 

venerdì 27 luglio 2012

Gothian. Capitolo 87. Marigold contro il senatore Fuscivarian



Da alcuni giorni, Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, non faceva altro che pregare il suo illustre genitore, Atar, demone del fuoco segreto, perché le venisse in soccorso.
La situazione mi sta sfuggendo di mano.
Sephir Eclionner stava marciando su Lathena, massacrando gli abitanti di ogni città che attraversava, compiendo atti così orrendi e meschini da suscitare disgusto e sdegno anche tra i peggiori criminali.
Persino i demoni aborriscono Sephir, persino Eclion lo teme!
Quella scia di sangue avrebbe presto sommerso anche lei.
Continuava a pregare, ma il signore del fuoco non le dava risposte.
Un'ultima volta, ti supplico, aiutami, padre mio!
Bussarono alla porta:
<<Chi è? Sto pregando, non voglio essere distutbata!>>
Il primicerius sacri cubiculi, custode degli appartamenti imperiali, trovò il coraggio per rispondere:
<<Maestà, c'è il senatore Sibelius Fuscivarian. Dice che lo manda Sephir Eclionner...>>
L'imperatrice ebbe un sobbalzo.
Fuscivarian! L'anima nera del regime! Se Sephir l'ha liberato, è per mandarmi un avvertimento...
Cercò di dissimulare il suo terrore e impostò la voce in un tono freddo:
<<Fallo passare e lasciaci soli>>
Dopo pochi minuti, una sagoma nera e gobba entrò nella stanza.
Il senatore Fuscivarian era molto invecchiato, ed indossava il saio da monaco che gli era stato imposto proprio per volontà di Marigold, quando lo aveva esiliato a Marina del Campo.



Il senatore ammiccò ironicamente.
<<Vostra Maestà Imperiale, i miei omaggi...>>
Le parole erano concilianti, ma la voce era sarcastica e minacciosa.
Marigold fu percorsa da un brivido.
Quell'uomo ha ucciso la sua stessa figlia per motivi politici! 
Mascherando il proprio sdegno, Marigold rimase composta e, seppure con disgusto, offrì la mano da baciare a quell'orribile vecchio.
<<Senatore Fuscivarian... non avrei mai immaginato di rivedervi ancora, soprattutto qui a Lathena. Come avete fatto a fuggire da Marina del Campo e ad arrivare fin qui?>>
Il vecchio ridacchiò:
<<La mia condanna è stata revocata per ordine del nuovo Primo Ministro, il mio amato genero Sephir Eclionner, trionfatore su vostro marito Elner XI>>
Bastarono quelle parole per far capire a Marigold che il Gioco del Trono era perduto.
Sephir ha vinto! E mi manda il suo rognoso cane da guardia...
Eppure tra i due non c'era mai stata amicizia.
<<Pensavo che foste in pessimi rapporti con vostro genero. Mi era parso che Sephir vi ritenesse responsabile di aver convinto suo padre a diseredarlo e di aver causato la morte della sua amata consorte, la princpessa Wensy, vostra figlia!>>
Per un attimo rimasero entrambi in silenzio.
Si voltarono a guardare il ritratto della defunta Wensy Fuscivarian Eclionner, principessa della Corona, moglie di Sephir e madre di Ellis e Masrek. Nessuno aveva mai osato spostarlo da lì.



<<Mia figlia Wensy stava per denunciarmi al capo dell'opposizione, Aralte Velares, il principe di Marina Sedovia. Gli voleva rivelare tutto! Sapeva che io avevo istigato il vecchio Wechtigar XVI a diseredare Sephir, e poi lo avevo avvelenato! Io avevo costretto Masrek alla fuga! Io avevo istigato Ellis ad avvelenare suo marito Elner X e a tenere recluso suo figlio Elner XI.  Per questo, anche Wensy doveva morire! Se mi avesse denunciato, sarei stato condannato a morte per omicidio ed alto tradimento. Si trattava della mia vita contro la sua. Comunque, a spingerla materialmente giù da quella torre fu Ellis, non io!>>
Il vecchio doveva sentirsi molto sicuro di sé per ammettere di essere l'esecutore e il mandante di così tanti delitti.
Ellis ha spinto giù dalla torre la propria madre! E tutto per gelosia verso il fratello, e per sete di potere! 
E quel vecchio malefico si vantava dei propri delitti!
<<Ma che razza di famiglia siete, voi Eclionner?>>
Il senatore ridacchiò:
<<Ma io non sono un Eclionner! Avete le idee confuse, Maestà...>>
Marigold era esasperata:
<<Per trecento anni gli Eclionner e i Fuscivarian si sono incrociati tra loro, creando questo abominio! L'incesto era la regola nelle vostre due famiglie! Non è iniziato con Ellis... vi siete sempre sposati tra di voi, sempre lo stesso maledetto sangue!>>
Fuscivarian sorrise:
<<E ve ne siete accorta solo ora? Povera Marigold... vi credevate tanto intelligente, tanto astuta, e siete caduta nella nostra trappola... volevamo dividervi dal Conte Fenrik, e ci siamo riusciti! Ora non contate più niente!>>
La Dama Gialla ripensò con nostalgia ai tempi in cui era stata Contessa di Gothian.
Credevo che Elner mi avrebbe amata e difesa... ho sbagliato tutto... 
Cercò di non mostrare la propria rabbia:
<<Io almeno ho amato qualcuno, e non ho mai ucciso un mio parente. Se nonostante ciò dicono che sono perfida, allora voi che cosa siete?>>
Fuscivarian scrollò le spalle:
<<Sono il Presidente del Senato Imperiale!>>
E tornò a ridere con quel suo ghigno malefico.



Marigold sapeva che il vecchio aveva novantacinque anni:
<<Alla vostra età dovreste essere moribondo! Ma a quanto pare non vi vogliono nemmeno all'Inferno!>>
Il vecchio ebbe la risposta pronta:
<<Io ho quasi cent'anni, certo, ma voi, cara Marigold, ne avete più di mille, se non erro. Chi è dunque,  tra noi due, quello che non è gradito neanche all'Inferno?>>
L'imperatrice non colse l'umorismo del senatore:
<<Veniamo al dunque, Fuscivarian! Cosa dovete dirmi?>>
Il vegliardo divenne serio e minaccioso:
<<In primo luogo che Sephir Eclionner ha il controllo militare dell'Impero. Per ora si accontenterà della carica di Primo Ministro, ma quando Elner sarà eliminato, Sephir vi sposerà e voi avrete il privilegio di generargli un erede maschio. Dopo di che troveremo il modo di togliervi di mezzo!>>
Gli occhi di Marigold pulsarono di pagliuzze infuocate:
<<Marvin non lo permetterà! E' lui il legittimo erede, l'unico che il Senato sarà disposto ad accettare!>>



Il senatore scosse il capo:
<<Ammesso che quel ragazzo arrivi fino a qui... per voi sarà comunque la fine! Marvin non vi vuole come moglie!>>
Marigold non si lasciò intimidire:
<<Lo convincerò! So essere molto persuasiva! Ho il potere del fuoco!>>
Fuscivarian ridacchiò:
<<Fate troppo affidamento sulle vostre arti di seduzione. Alienor di Alfarian è più giovane e più bella di voi! Avete fatto male a non ucciderla, quando ne avete avuto l'opportunità!>>
Era vero.
Un altro errore... ho sottovalutato quella ragazzina... ed ora anche lei cospira contro di me...
Con uno sguardo furente si rivolse al senatore, puntandogli addosso un dito artigliato:
<<Non illudetevi di poter cambiare il mio destino, Fuscivarian, o il vostro, o quello di chiunque altro si sia macchiato di sangue senza essersi pentito. Presto bruceremo all'Inferno: io, voi, Sephir... per sempre, lo capite? Per sempre... per sempre...>>
Era come impazzita. C'era quasi un singhiozzo in quell'ultima esclamazione. Nessuno l'aveva mai vista così sconvolta.
Il vecchio ne rimase turbato, perché sentiva in lei la voce di tutti i demoni dell'oltretomba:
<<Veramente pensate che non possiamo fare nulla per cambiare il nostro destino?>>
Marigold, si asciugò le lacrime e scrollò le spalle, come se si fosse liberata di un grande peso::
<<E perché dovremmo? La malvagità è nella nostra natura. Chi poteva pentirsi, e salvarsi, lo ha già fatto. Per noi è troppo tardi: o instaureremo l'Inferno su questa terra, o andremo a fare compagnia a tutti gli altri dannati della famiglia Eclionner! Forse troveremo interlocutori interessanti... in fondo, il Paradiso deve essere un posto piuttosto noioso, per gente come noi!>>
Fuscivarian capì che Marigold lo stava avvertendo: se lei fosse crollata, avrebbe trascinato tutti nel suo abisso di fuoco.
<<L'Inferno può attendere, Maestà! Se non ci ostacolerete, potremo permettervi di vegliare sulla Dinastia. Di più non posso promettervi!>>
Marigold non lo ascoltava nemmeno. Gli fece cenno di andarsene, e quando rimase sola, si guardò lungamente allo specchio, e per la prima volta in vita sua, provò vergogna di se stessa.


domenica 8 luglio 2012

Gothian. Capitolo 82. Sephir Eclionner si impadronisce dell'Impero



Sephir Eclionner in gioventù era chiamato "il Guerrafondaio" e non a caso andava fiero del fatto che la storia lo ricordasse per essere stato colui che aveva scatenato la Primavera di Sangue, diciotto anni prima.
Fui sconfitto, è vero, ma nessuno si dimenticherà mai di chi ha tinto di porpora le acque di Elenna sul Dhain, dopo una noiosissima pace che durava da 982 anni...
Certo, aveva violato il Patto e ne aveva pagato le conseguenze, ma ormai l'Antico accordo era scaduto, e il Nuovo non era stato sottoscritto.
Mio nipote Marvin non si abbassa a compromessi... tanto peggio per lui! Mi prenderò da solo ciò che mi spetta di diritto!
Da giorni avanzava a capo delle dieci legioni che Ellis gli aveva ceduto, per muovere guerra contro l'imperatore Elner XI.
Anche Elner era suo nipote, certo, ma Sephir non lo considerava tale.
E' un mostruoso abominio nato da un incesto tra fratello e sorella e posseduto da un demone!
Andava combattuto, sconfitto e cacciato dall'Impero Lathear.
E per farlo, era necessario dare inizio ad una nuova guerra.
Questa volta il Conte Fenrik non interferirà! La Cintura di Vivien lo tiene bloccato a Nord! 
Prima o poi mi prenderò la rivincita anche su di lui...
Le truppe di Elner erano concentrate a Tavisia, vicino alla Grande Muraglia, a nord della quale si estendeva la Federazione Keltar, e l'unico motivo per cui non avevano ancora varcato la Sublime Porta era che il giovane sovrano non aveva reclutato ancora soldati sufficientemente addestrati.
Inoltre la zona circostante alla Vedetta Lathearica era protetta da legioni fedelissime a Bial l'Eunuco, che riceveva rifornimenti via mare, grazie all'appoggio della flotta.

 

Sephir aveva intenzione di colpire le truppe di Elner alle spalle, e per questo aveva attraversato la Grande Dorsale dal Passo del Lupo, fino ad Esia, dove aveva stabilito il suo quartier generale.
Elner si trova schiacciato tra le mie legioni e quelle dell'Eunuco... a questo punto gli restano due sole scelte: o fuggire vergognosamente nei territori dei Keltar o subire una clamorosa sconfitta.
Conoscendo la strategia militare di Arexatan, le cui memorie si erano risvegliate nel nipote, la cosa più probabile era che Elner avrebbe ordinato una ritirata strategica oltre la Sublime Porta, accompagnato soltanto dalla sua legione personale, la Nona, l'invincibile Compagnia del Sole, composta dai veterani meglio addestrati di tutto il continente.
Che usi pure la Nona per far danni tra i Keltar! Con una legione sola, per quanto forte, non andrà molto lontano: i miei mercenari della Piovra lo strangoleranno!
Sephir uscì dalla sua tenda e guardò la notte.
L'ora più fredda della notte è quella prima dell'alba.
Non era solo una constatazione, era un proverbio, un modo per indicare che spesso la vittoria arrivava quando tutto sembrava perduto. Aveva atteso per troppo tempo, ed ora finalmente poteva scatenare tutta l'aggressività che aveva represso in diciotto anni di esilio.
Con questa consapevolezza, Sephir Eclionner diede ordine di svegliare i legionari e di prepararsi a marciare su Tavisia.
Il momento della rivincita è arrivato!



Sephir voleva risvegliare nei Lathear il ricordo della Primavera di Sangue.
Se Elner si fosse dato alla fuga, bisognava trovare un altro modo di insanguinare la terra.
<<Tribuno!>> esclamò rivolto al comandante in seconda dell'esercito.
L'uomo scattò al comando:
<<Vostra Altezza Imperiale...>>
Sephir sorrise lievemente, nel sentirsi nuovamente chiamato con il titolo che gli spettava, ed i suoi occhi blu parvero ravvivarsi di una gioia spietata:
<<Appena mio nipote sarà fuggito, date ordine di saccheggiare la città di Tavisia! Voglio che l'Impero sappia che Sephir Eclionner è tornato e cosa succede a chi si mette contro di lui!>>


N.d.A.

Sephir Eclionner è intepretato da Charles Dance nel ruolo di Lord Tywin Lannister in "A game of thrones".

La Primavera di Sangue (the Bloody Spring) è ispirata all'anno della Falsa Primavera ne "Il trono di spade" di George Martin. In Martin fu la rivalità tra Rhaegar Targaryen e Robert Baratheon a scatenare la guerra che portò alla caduta del regime di Aerys II il Folle.

L'immagine horror del tingere del color sangue le acque di un fiume è prima di tutto dantesca. Nel canto X dell'Inferno, Farinata degli Uberti è accusato da Dante di aver compiuto: "Lo strazio e 'l grande scempio / che fece l'Arbia colorata in rosso".
Qui la scelta del color porpora è un omaggio al film "I fiumi di porpora" tratto dall'omonimo romanzo di Jean-Christophe Grangé.

Esia è ispirata dalla città di Jesi e la mappa circostante ricalca quella delle Marche settentrionali, l'antico Ager gallicus che terminava presso il fiume Esino, al di sotto del quale iniziava il Picenum, odierno Piceno o Marche meridionali.

"L'ora più fredda della notte è quella prima dell'alba" è una mia variante della frase di Batman secondo cui l'ora più scura sarebbe quella prima dell'alba, il che non è vero. Comunque il Cavaliere Oscuro ha fornito una ispirazione che non può non essere citata.

I Keltar sono gli equivalenti dei Celti. I Latheari degli antichi Romani.

Tavisia è Tavullia, città natale di Valentino Rossi.



giovedì 31 maggio 2012

Gothian. Capitolo 64. Lord Fenrik e la cintura di Vivien



Lord Fenrik Steinberg, conte di Gothian e re degli Alfar, si stagliava come una statua possente davanti al piccolo muro di frontiera tra il suo regno e quello dei Keltar.
Piccolo, sì, ma invalicabile!
Era stato fatto costruire dall'imperatore Adrian Eclionner, al tempo della massima espansione dell'Impero Lathear, con la benedizione della Signora delle Acque, la ninfa Vivien, alleata dei Keltar, che con un incantesimo aveva reso inaccessibile la valle dell'Amnis a chi avesse intenzioni ostili. 
Per questo era stato chiamato La cintura di Vivien.
Persino Albini di Gothian lo sapevano.
E Lord Fenrik lo sapeva meglio di tutti.
Il sortilegio della Dama del Lago ci impedisce l'accesso alla Valle del suo popolo.
Il potere di metamorfosi dei Vampiri e dello stesso Fenrik non era sufficientemente forte per varcare quella barriera.
Ma il Conte di Gothian non era solito fermarsi davanti agli ostacoli.
Aveva un piano.
Erano secoli che lo elaborava e lo perfezionava. Tutto era stato previsto nei minimi dettagli.
Nemmeno Vivien avrà la forza di respingere la mia avanzata!



Il piano era complesso e rischioso, ma il Conte aveva fiducia nelle proprie qualità.
Riuscirò a far credere a Vivien e a Marvin Vorkidian che sono disposto ad allearmi con loro pur di vendicarmi del tradimento di Marigold.
Era una motivazione credibile.
La mia reputazione di vendicatore è ben nota.
Una volta convinti loro, lui e il suo esercito avrebbero potuto finalmente entrare nella Federazione Keltar.
A quel punto, prima combatterò a fianco dei Keltar per distruggere l'Impero Lathear, mantenendo così il mio impegno e saldando il mio debito. Dopo avrò tutto il tempo per soggiogare tutti gli altri.



 Aveva un'ottima argomentazione per convincere Marvin e Vivien.
Mi basterà pronunciare il nome di Arexatan Eclionner, risvegliatosi nel corpo di Elner XI.
La sua brama di conquista renderà ben presto necessario il mio intervento in difesa dei Keltar, così come accadde diciotto anni fa, durante la Primavera di Sangue!
Anche all'epoca nessuno avrebbe mai voluto chiamare Lord Fenrik e i suoi Albini  in aiuto, ma era l'unico modo per fermare Sephir Eclionner e le truppe imperiali.
Ora la storia si ripeteva identica con il nipote di Sephir.
Non poteva fare a meno di pensare con nostalgia al suo trionfo nell'anno della Primavera di Sangue, quando, sotto le mura di Elenna sul Dhain, aveva umiliato le truppe imperiali e il principe della corona.
Ah, che grande momento fu quello in cui sconfissi Sephir Eclionner in duello!
Avrebbe voluto ucciderlo, ma il Patto glielo impediva, e così si era accontentato di renderlo uno storpio.
Ma ora che il Patto era scaduto, avrebbe potuto finalmente sterminare tutti gli Eclionner, specie quelli che Marigold amava di più!
L'idea che sua moglie avesse preferito il nipote di Sephir Eclionner a lui, il Conte di Gothian, lo riempiva di sdegno.
Te ne pentirai, Marigold! Hai scelto di sposare un idiota che senza saperlo farà il mio gioco!
Elner infatti aveva fretta di attaccare la Federazione da sud, dove il potere di Eclion aveva impedito a Vivien di proteggere i confini con un altro incantesimo.
Quando le truppe imperiali attaccheranno, i Keltar si troveranno con le spalle al muro. E dietro questo muro ci sarò io ad aspettarli. 
E nel frattempo, Gothian sarebbe stata difesa dai suoi fedeli Ogres, contro le mire degli Albini che erano rimasti a controllare il regno.
Osservò con espressione impassibile le terre dei Keltar oltre la cintura di Vivien.
Imploreranno il mio aiuto. E nel momento stesso in cui varcherò questo confine, nessuno potrà più fermarmi.


N.d.A.

Il Conte di Gothian è intepretato da Alucard di Castlevania.
La "cintura di Vivien"si ispira a tre elementi, uno storico e due fantasy. Quello storico è il Vallo di Adriano che separa la Britannia romana da quella celtica (più o meno lungo l'odierno confine tra Inghilterra a Scozia). Quelli fantasy sono "la cintura di Melian" ne "Il Silmarillion" di Tolkien, che circonda il regno boscoso del Doriath, e la Dama del Lago Viviana, Signora di Avalon, che crea attorno all'isola di Yinis Witrin (odierna Glastonbury Tor) un incantesimo che la rende inaccessibile nel romanzo "Le nebbie di Avalon".
La mappa dei tre continenti del mondo di Gothian segue lo schema: Continente Centrale (Europa e Africa), Continente Occidentale (Americhe) e Continente Orientale (Asia e Oceania).
All'interno del Continente Centrale, da nord a sud, abbiamo: il regno di Gothian dei vampiri Albini, il regno degli Alfar (elfi che si sono uniti con gli uomini del nord), dei Keltar (i Celti), dei Lathear (i Latini o antichi Romani) e i Neri dei regni di Ker, Jandola e Zulu.
Il regno di Gothian è popolato anche da creature nate dalla magia nera del Conte Fenrik: gli orchi nelle loro quattro accezioni principali, in base alla classificazione di Tolkien (orc, ork, ogre e gobiln), gli zombie, i ghoul e alcune belve come il Rancor, il Cloverfield, il Balerion, il Behemot e il Leviathan.

sabato 5 maggio 2012

Gothian. Capitolo 52. Alienor, Lilieth e il Pirata: riprende il viaggio


Davanti a lei si stagliavano in tutta la loro imponenza e maestà la Grande Muraglia e la Sublime Porta.


Alienor non aveva mai visto niente di simile.
La Grande Muraglia che segnava il confine sud della Federazione Keltar con l'impero Lathear era stata costruita con blocchi di pietra grigia durante l’ultimo secolo della Repubblica dei Lathear, ed era stata portata a termine dal primo Imperatore, Arexatan, che però aveva esteso il dominio imperiale lungo tutta la valle dell’Amnis.


Arexatan diceva: l’Amnis è la mia prima barriera contro i barbari e la Muraglia è la seconda.
Vari manipoli di legionari Lathear sostavano nei pressi.
Sono fedeli a Sephir Eclionner, questa adesso è la sua zona di influenza.
La loro corazza e armatura di metallo era luccicante, il rosso del mantello splendeva così come quello del cimiero sopra l’elmo.
Erano tanti e facevano paura. Portavano numerose armi, tra cui una spada corta, il gladio, e una lunga, l’ense.
Una fila di persone sostava davanti alla porta, aspettando il suo turno per essere ispezionata dalle guardie. Per lo più erano pellegrini diretti a Lathena.
Davanti a tutto questo assembramento c’era una grande piazza affollata da venditori ambulanti e da compratori.
Vyghar e i suoi uomini si erano camuffati da legionari, con tanto di salvacondotto firmato da Sephir Eclionner in persona.
I guardiani presso la Sublime Porta lessero con qualche difficoltà il rotolo:
«Va bene, potete passare, ma sappiate che, oltre un certo limite, l'influenza di Sephir cede di fronte a quella di Elner XI»
Ad Alienor veniva da ridere.
Credete che non lo sappiamo? Che Sephir non ci abbia avvertito?
Non dissero altro, e le fecero passare sotto la volta nera della Sublime Porta.
Alienor provò una strana sensazione, come se avesse varcato nella sua vita l’ennesimo punto di non ritorno.


Buio e freddo come un portale verso le tenebre, eppure andiamo al Sud.
Guardò verso l'altro, e vide la Volta Nera.
Ricordò un poema scritto da Wechtigar I Eclionner poco prima della morte:
"Dormirò sol, nel manto mio regale / quando la vita mia giunta sarà a sera / dormirò sol sotto la Volta Nera / sotto la Volta Nera, giù nell'avello dell'Escorial"
E se morirò lontano dalla mia terra, chi si ricorderà più di me. Almeno ad Alfarian, scavata nel sottosuolo ghiacciato, c’era la cripta, e l’avello…
Perché quei pensieri tristi? Aveva sempre avuto paura di quella cripta, e di quella tomba di granito che avrebbe dovuto ospitare il suo corpo congelato.
Niente di buono è mai venuto fuori dall’usanza di congelare i cadaveri per mantenerli intatti. Secondo alcuni è da quei corpi che sono nati i vampiri.
Ma erano tutte storie che le vecchie nonne raccontavano per insegnare ai bambini ad essere prudenti e a non fidarsi degli sconosciuti.
In fondo alla volta si vedeva la luce.
Man mano che si avvicinavano, al buio si sostituì un chiarore limpido, candido, come non avevano mai visto.
Varcata la Sublime Porta, a Sud della Grande Muraglia, la via Orientale proseguiva verso Meridione, in direzione di Tavisia e poi sempre più in giù, fino ad una biforcazione, verso Lathena.


Il clima era leggermente diverso, più asciutto, meno umido.
E il sole brillava più forte, i colori erano più intensi e definiti.
Arrivarono alla fine della volta ed uscirono dalla porta interna delle mira, che era meno fastosa.
Ciò che le colpì fu la razionalità con cui il paesaggio era stato modificato dall’uomo.
Campi coltivati ovunque, fattorie, poderi, strade lastricate e pulite, parchi, ville con giardini ben curati, negozi e locande ai lati della via Orientale che si perdeva all’orizzonte.
«Che effetto mi fece la prima volta che vidi questo spettacolo! I Lathear sanno razionalizzare l'utilizzo del territorio. Eppure io preferisco le mie lande selvagge e brumose» disse Lilieth, ed i suoi occhi parevano guardare un altro paesaggio, quello della sua infanzia.



«Anch’io» risposte Alienor «Non cambierei le mie foreste e le mie brughiere per nulla al mondo»
Eppure un giorno le ho maledette...
Si sentiva in colpa per non aver apprezzato quello che aveva avuto in sorte alla nascita. Si era sentita così isolata, così lontana da tutto nella fortezza di Alfarian, tra le montagne del nord. 
E adesso che sto scendendo verso questo meridione assolato e dai colori accesi, mi torna in mente il profumo di resina dei boschi della mia patria.
A distrarla dai suoi pensieri fu Vyghar il Pirata:
«Questa è la civilizzazione!» e indicò la via Orientale, larga e perfettamente lastricata: «Certo, la natura selvaggia è molto romantica, ma terribilmente scomoda. I Lathear non sopravviverebbero mezza giornata nei nostri pantani!»
Era strano vedere Vyghar senza i panni di pirata: doveva viaggiare in incognito e quindi si era dovuto "civilizzare" persino lui.




E la sua "trasformazione" non era finita. Si era portato dietro i panni da nobile Lathear, per riuscire ancora più convincente man mano che si addentravano verso sud.
La prima tappa era prevista presso la cittadina di Tavisia.
Lilieth aveva detto che prima di proseguire verso sud, bisognava fare visita ad un importante Oracolo, una veggente che si trovava alle pendici del Monte Konar, poco distante da lì, e raggiungibile attraverso un canale che partiva dalla darsena di Tavisia.



Un tempo quello era stato il confine naturale tra i Keltar e i Lathear. Lo si sentiva anche dall'inflessione della voce e dai dialetti. Inoltre il clima a sud del Konar era decisamente molto più caldo e secco di quello che vi era a nord.
Alienor non era mai stata tanto a sud in vita sua, e doveva ammettere che quel clima mite era molto dolce.
Ma perché Lilieth vuole che andiamo dall'Oracolo?
La Veggente del Konar era molto rinomata, ma per Alienor sembrava qualcosa di superstizioso fare un pellegrinaggio fin laggù.
Eppure non dovrei meravigliarmi, dopo che la mia vita è rimasta impigliata tra cospirazioni e demoni...
Questi erano i suoi pensieri mentre cavalcava lungo la via Orientale.
Verso sera giunsero a Tavisia.
La cittadina aveva la tipica forma delle città latheariche: quadrata, con vie perpendicolari, una via centrale verticale, la Versa, ed una orizzontale, la Recta, che si incontravano in una Piazza centrale, la Quadra. 




Era circondata da mura in mattoni, e pattugliata da un manipolo di soldati fedeli all’eunuco Bial, che risiedeva a poche miglia di distanza, nella Vedetta Lathearica.
La cittadina era pulita e ordinata: c’erano acquedotti, fontane, strade di pietra, edifici in mattoni, statue, ginnasi, terme, persino un piccolo anfiteatro.
Alienor era meravigliata.
«Non immaginavo che i Lathear fossero così sviluppati» 
Lilieth sorrise: 
«Lo erano già ai tempi della Repubblica, quando questa città fu fondata,  proprio un anno prima del colpo di stato con cui Arexatan Eclionner,  dopo aver conquistato il Regno dei Keltar, si proclamò Imperatore dei Lathear»
La principessa sorrise amaramente:
«Già… sempre qui ritorniamo, qualunque discorso si faccia… sempre agli Eclionner» non c’era ironia nelle parole di Alienor, ma solo tristezza, per il fatto che la dinastia imperiale le aveva rovinato l’esistenza.
«E’ il tuo destino, Alienor. La storia degli Eclionner è strettamente legata a quella che sarà la tua storia, anche se ancora non sappiamo quale sarà esattamente il tuo ruolo in questa missione, ed è per questo che ci dobbiamo recare dall'Oracolo»
La principessa degli Alfar non nutriva molta fiducia in quelle profezie:
«Lilieth, io ancora non credo agli oracoli. Forse è vero quello che dici a proposito di un mio ruolo riguardo agli Eclionner, ma per il resto io alle veggenti proprio non ci credo!»
Lilieth scrollò le spalle:
«Cambierai presto idea! Domattina ci recheremo subito alla darsena e ci faremo traghettare lungo il fiume Tavis fino al Monte Konar, dove troveremo l’antro della Veggente. Lei ti dirà qual è il tuo ruolo in questa missione e ti spiegherà cosa ti riserva il futuro»


N.d.A.

La Sublime Porta si trova ad Istanbul. Fu costruita nel periodo dell'impero ottomano e per metonimia stava ad indicare il governo turco fino al 1918.
La muraglia cinese si addice al celeste impero dei Lathear e alla sua egemonia sul Contintente centrale, da intendersi anche come Terra di Mezzo o come terra centrale, nel modo con cui i cinesi indicano il loro paese: Zhongguo.
Il fiume Amnis è il Po.
Alienor di Alfarian è intepretata da Jessica Brooks nel ruolo di Ghanima Atreides ne "I figli di Dune" (Children of Dune) di Frank Herbert.
La citazione "Dormirò sol..." è tratta dal Don Carlos di Giuseppe Verdi.
La mappa è ispirata ad una zona ben precisa e cioè le Marche settentrionali (l'antico Ager Gallicus, molto diverso dalle Marche meridionali, al di sotto del fiume Esino, che rappresentavano l'antica regione del Piceno). Tavisia è Tavullia (patria di Valentino Rossi), il Tavis è il Tavollo, Esia è Jesi, il fiume Esia è l'Esino, il monte Konar è il Conero, presso cui sorge Ancona, e a sud-est del quale si trovano le meravigliose spiagge sassose di Sirolo, dove il mare ha lo stesso colore azzurro limpido delle Cinque Terre.
Lilieth Vorkidian è interpretata da Claire Forlani, nel ruolo di Igraine Pendragon in "Camelot".
Vyghar di Linthael è interpretato da Johnny Depp nel ruolo di Jack Sparrow nella serie "Pirati dei caraibi".



venerdì 27 aprile 2012

Gothian. Capitolo 48. Marigold divorzia dal Conte Fenrik ed Elner esilia Fuscivarian


 Io e te, Arexatan, finalmente, io e te… e la nostra seconda possibilità!
Erano quelli i pensieri di Marigold di Gothian, la Dama Gialla, mentre sedeva nella sala del trono, a fianco dell'imperatore Elner XI, ormai divenuto a tutti gli effetti la reincarnazione dell'antenato Arexatan Eclionner.
Questa volta non ci fermerà nessuno!
Era così bello avere di nuovo tutto ciò che le era stato tolto: l'amore e il potere.
Agli occhi di tutti era ormai, di fatto, l'imperatrice consorte, anche se di diritto rimaneva la moglie del conte di Gothian. 
Le pratiche per l'annullamento del matrimonio erano però già state consegnate al cardinale Arenga, che le aveva sottoposte al vaglio del Sommo Sacerdote.
Con la scadenza del Patto, l'impegno preso con il Conte poteva considerarsi esaurito, anche se lui non l'avrebbe presa bene.
Far sparire Fenrik dalla mia vita non sarà facile...
Per il momento si era dovuta accontentare di aver eliminato, dopo il priore Mollander, anche il primo ministro Rowland Tucker, troppo compromesso con regime di Ellis. Gli era stato concesso l'esilio alla Vedetta Lathearica.
Lui e l'Eunuco si terranno compagnia.
 Ora davanti a lei c'era la prossima vittima designata delle sue epurazioni, il vecchio senatore Fuscivàrian.



L'anziano presidente del Senato si stava apertamente lamentando col pronipote, l'imperatore, per il fatto di avere permesso che le legioni di Ellis si fossero messe al servizio dello Sciancato: 
«Maestà, non possiamo rimanere a guardare mentre Ellis va a donare le truppe rimanenti a quel maledetto Mezzosangue!»
Marigold rivolse a Fuscivarian uno sguardo a dir poco glaciale: 
«Ellis è una vostra creatura! Spettava a voi tenerla a bada! Il suo tradimento ricade anche su di voi!»
E rivolse lo sguardo ad Elner, che, accigliato, guardò il bisnonno Fuscivarian con gli occhi di Arexatan Eclionner.


«Mia madre e mio nonno non costituiscono una minaccia, anzi, combatteranno contro il Conte Fenrik al posto nostro. Non intendo tornare sulla questione. Per quel che vi riguarda, invece, Senatore, beh... voi siete molto anziano, e meritate di vivere la vostra vecchiaia in un luogo di pace e tranquillità.  Per questo vi affido alle cure della prima coorte del mio pretorio, che vi scorterà nel monastero di Marina del Campo, dove trascorrerete serenamente e religiosamente i giorni che vi restano da vivere»
Fuscivarian impallidì: 
«Ma, Sire, la mia esperienza è necessaria per consolidare il vostro potere…»
Elner scosse il capo, sogghignando:
«La vostra esperienza? Vi ricordo che state parlando con la reincarnazione di Arextan Eclionner!»
E poi, facendo cenno alle guardie: 
«Portatelo via!».
«Un'ultima parola, nipote!» e il vecchio indicò Marigold: «Quella donna non ama voi, ma il vostro potere! Per lei amore e potere sono inscindibili!  Vi condurrà alla rovina, come già fece con Arexatan! Non datele ascolto...».
L'imperatore fece un gesto secco un la mano ed i pretoriani afferrarono il senatore e gli impedirono di dire altro, mentre la platea osservava sconvolta.
La caduta in disgrazia di Fuscivarian, dopo quella di Ellis e quella di Bial, provocò un immediato sgomento tra i nobili.
Consapevole di questo, e ispirato dalla voce interiore di Arexatan, Elner XI parlò: 
«O nobili signori dei Lathear, nessuno di voi corre alcun pericolo. Ho semplicemente ottenuto le dimissioni di personaggi compromessi col regime tirannico e omicida di mia madre Ellis.



Vi garantisco che  non sarò né tirannico né omicida come lo era Ellis.
Il regno di Elner XI sarà ricordato come un'epoca di splendore.
Ora che la mia personalità è giunta alla piena maturazione, così come i miei ricordi ancestrali, assumo direttamente l’incarico di presidente del consiglio dei ministri e di presidente del Senato imperiale.
Gli unici nemici interni contro cui agirò sono i fedelissimi di Bial l'Eunuco, le legioni passate sotto il comando di Sephir lo Sciancato, e l'Alleanza di Tupile, di Vyghar il Pirata. Quando sarà restaurata la completa autorità degli Eclionner sull’Impero, allora i Lathear saranno pronti a marciare verso nord e a conquistare la Federazione Keltar, come era nelle intenzioni del mio antenato!»
Marigold lo guardava estasiata.
E’ la voce di Arexatan, quella che sento. E’ la sua forza, la sua sicurezza. Il suo potere! Ora però devo fare anch’io la mia parte.
Si alzò:
«L'imperatore Elner XI contiene in sé le memorie del divino Arexatan! Egli mi ha scelta come sua compagna, ed io ho accettato. Ho chiesto l'annullamento del mio matrimonio con il Conte di Gothian, ed il Sommo Sacerdote in persona se ne sta occupando»
Elner confermò:
<<Ho chiesto a Lady Marigold di diventare mia moglie e non appena avrà ottenuto l'annullamento del precedente matrimonio, ci sposeremo e sarò io stesso a incoronarla imperatrice!>>



Marigold non si aspettava entusiasmo tra i presenti, e infatti non ce ne fu.
Ma stavolta non mi farò odiare. 
Rivolta ad Elner disse:
<<Mio signore, accetto di sposarvi per amore, non per la corona. Se la mia incoronazione dovesse dispiacere al vostro popolo, vivrò umilmente come vostra consorte, senza essere imperatrice. Ma se anche la corona dovesse appartenermi, sappiate che non sarebbe per questo meno vostra>>
Quella frase, pronunciata con tutta l'enfasi che spesso hanno le mezze verità, fece il dovuto effetto di fronte al pubblico.
E la captatio benevolentiae non era ancora finita.
Devono sentire che posso essere utile ai loro interessi. 
Decise di spiegare i vantaggi di quell'unione:
«Ai nobili presenti, mi permetto di dire che non c'è motivo di temermi. Sono e sarò sempre vostra alleata. Sapete bene chi sono. In qualità di sacerdotessa di Atar e custode del Fuoco Segreto, potrò aiutarvi nelle battaglie scatenando contro il nemico una pioggia di fuoco! L'alleanza tra Atar ed Eclion vi renderà invincibili! I Keltar, gli Alfar e gli Albini si arrenderanno di fronte alla nostra potenza, e diventeranno vostri schiavi! Avrete le loro terre e le loro ricchezze. Otterrete potere e prestigio. Nel giro di breve tempo, diventerete i signori del mondo!»
Questo parve essere un argomento interessante per la platea, che alla fine decise di tributare un applauso, inizialmente tiepido e poi sempre più convinto, alla Dama Gialla, fino ad arrivare ad una vera e propria ovazione.
Marigold era euforica e guardò il suo compagno.
Ecco, Arexatan: guarda quanto grandi sono i miei doni per te! Insieme daremo vita a un nuovo impero e a una nuova dinastia, il cui potere si estenderà senza limiti di spazio, senza limiti di tempo, perché noi siamo figli degli dei!


N.d.A.

Il senatore Sibelius Fuscivarian (Fujiwara) è rappresentato dal re Visereys II Targaryen ne "Il trono di spade" di George Martin.
Ellis Eclionner è intepretata da Eva Green nel ruolo di Morgana di Avalon nella serie "Camelot".
Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore".

mercoledì 25 aprile 2012

Gothian. Capitolo 47. Ellis rivede suo padre Sephir Eclionner


L' "ospite di riguardo" era atteso da due giorni.
Nel quartier generale delle legioni imperiali, a Colonia Fluvia, aleggiava un certo nervosismo, considerata la cattiva fama di cui godeva il personaggio in questione.
Ellis Eclionner non aveva alcun desiderio di rivederlo, specialmente in quel momento, quando finalmente la sua storia proibita con Masrek era ricominciata.
Loro padre li aveva già divisi una volta e lo avrebbe fatto ancora, pur di evitare scandali.
Però ha bisogno delle mie quindici legioni. 
Di sicuro non gli interessava rivedere una figlia di cui non gli era mai importato niente. 
Ellis non si faceva illusioni in merito, mentre attendeva, davanti alle porte della città, l'arrivo di suo padre.


Sephir Eclionner, detto lo Sciancato, aveva perso i suoi diritti sulla corona imperiale dopo la vergognosa sconfitta di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue. Aveva violato l'Antico Patto, e il Conte Fenrik l'aveva punito sconfiggendolo e ferendolo gravemente in duello, ma l'aveva lasciato in vita, per non incorrere nelle ire del demone Eclion.
Ma ormai il Millennio ormai era scaduto, e con esso l'Antico Patto.
 Sephir era finalmente libero di giocare a carte scoperte la sua partita per impadronirsi del Trono che gli era stato negato.
 Tramite la sua organizzazione criminale, la Piovra, governava già vaste zone comprese tra la Federazione Keltar e l’Impero Lathear.
Ellis conosceva ormai tutto questo nei dettagli.
Eccomi qui costretta di nuovo a fare politica, quando credevo di essermi liberata per sempre del Gioco del Trono. Ma non c'è altra scelta: devo tenere a bada le ambizioni di mio padre, se voglio sostenere mio fratello.
Vide di lontano il corteo che si avvicinava.
Per essere un fuorilegge, Sephir Eclionner si muoveva fin troppo apertamente, ma ormai si era in tempi di guerra, e la Federazione Keltar era diventata una "terra di nessuno", stretta tra la calata degli Albini del Conte Fernik e l'avanzata delle truppe imperiali Lathear dal sud.
Sephir Eclionner voleva la rivincita.


Per ricevere suo padre, Ellis aveva scelto un aspetto sobrio, ma non dimesso.
Devo tenergli testa. 
Non sarebbe stato facile, perché lo Sciancato era un uomo di grandissima astuzia, e si diceva che fosse impossibile ingannarlo.
Ma io sono sua figlia, e sono più astuta di lui, perché in me scorre anche il sangue dei Fuscivarian.
Quando il corteo si avvicinò alle porte di Colonia Fluvia, Ellis si fece avanti, seguita dalla sua scorta, e raggiunse le truppe con la livrea della Piovra.
Ci sono anche uomini con la bandiera dell'Alleanza di Tupile... i pirati! 
Aveva sentito voci sul fatto che Vyghar di Linthael e Alienor di Alfarian si trovassero poco distanti, presso la Contea di Keltar Senia.
Facciano pure, ormai non sono più un mio problema...
Il vero problema era cercare di evitare di essere schiacciati nella morsa tra Fenrik e Marigold.
Quando il comandante della scorta di Sephir Eclionner si fece avanti, Ellis pronunciò un breve discorso:
«Cari amici, sono felice che la dinastia Eclionner si possa riunire in questo luogo neutrale, per superare le antiche divisioni e fronteggiare la minaccia dei nostri comuni nemici»

Camelot Series

Poi fece cenno di seguirla all'interno della città fortificata.
Con una certa apprensione guardò la carrozza che trasportava suo padre. Aveva le tende chiuse.
Nessuna curiosità da parte sua. Non devo attendermi niente.
Aveva preferito affrontare questo incontro da sola. La presenza di Masrek avrebbe  infastidito il vecchio. Eppure Ellis sentiva che ormai senza il sostegno del fratello-amante, non sarebbe riuscita più a fare nulla, anche se dall'esterno la sua immagine poteva ancora apparire quella di una sovrana.

Camelot series, Morgan

Dopo che furono entrati a Colonia Fluvia, attese che il padre fosse aiutato a scendere dalla carrozza. 
Sapeva che la ferita alla gamba, dopo il duello col Conte Fenrik, lo aveva reso zoppo e di conseguenza anche affetto da artrosi e scoliosi. Era per questo che lo chiamavano "lo Sciancato".
Quando il padre scese, Ellis rimase sorpresa, nel vederlo vestito in modo elegante e sontuoso, con tanto di toga purpurea, chiaro simbolo della dignità imperiale. 
Mi pare che sia molto meno "Sciancato" di quel che ha voluto farci credere.
Quel pensiero fu confermato dal fatto che Sephir si avvicinò senza bisogno di aiuto, appoggiandosi solo ad uno scettro molto raffinato, sempre per rimarcare i suoi diritti al Trono.
Si guardarono freddamente per alcuni istanti.
«Padre, vi do il benvenuto a Colonia Fluvia» furono le poche parole imbarazzate di Ellis, di fronte al gelo del genitore che non la vedeva da vent'anni.
Sephir mantenne la sua tipica espressione cupa e sdegnosa:
«Lasciamo da parte i convenevoli, figlia! Per quelli ho mandato avanti Masrek, e lui basta e avanza!»
Quelle parole furono come una pugnalata alla schiena, perché contenevano anche una frecciata esplicita riguardo al rapporto tra lei e suo fratello.
«Come volete, padre! Immagino siate stanco per il viaggio, vi mostro i vostri alloggi...»
Il vecchio le afferrò un braccio.
«Non c'è tempo! Dobbiamo passare subito all'azione, prima che Fenrik ci piombi addosso! C'è un conto in sospeso tra me e lui!»
Le unghie del padre le si conficcarono nel braccio come artigli, mentre lui si sorreggeva col bastone del comando. Aveva ancora molta forza, nonostante tutto.
Ellis provò repulsione:
«Lo so. Ma non crediate che l'appoggio delle mie legioni sia gratis!»
Lui allora si voltò e sogghignò:
«Ah ah, adesso riconosco mia figlia! Potrai ingannare gli altri con il tuo pentimento e la tua bontà ritrovata, ma non me!»
Ellis non sapeva se temere o compatire quel vecchio rancoroso. Ma una cosa era certa: doveva sopportarne la presenza, se voleva riuscire a salvare il Continente da minacce più grandi.
«Vi offro l'appoggio delle legioni in cambio di una sola cosa, ben precisa. Voi non dovrete più intromettervi nei rapporti tra me e Masrek!»
Sephir riprese la sua espressione disgustata.
«Ti stai vendendo per un ben misero piatto di lenticchie! Ma ormai il disonore che hai gettato sulla mia stirpe è tale che non farà alcuna differenza se tu e tuo fratello vi renderete ulteriormente ridicoli agli occhi del mondo. Ormai siete esclusi dalla successione. Io assumerò il comando di dieci legioni. Le altre cinque, tu e il tuo patetico amante le andrete ad offrire a Marvin Vorkidian, che adesso si trova a Floriana sull'Amnis!»
Ellis si sentì punta sul vivo.
Regalare le mie truppe al Mezzosangue? Al figlio della mia rivale in amore?
Per un attimo parve ritornare la terribile Vedova Nera del passato.



Rimase in silenzio per alcuni istanti, cercando di far sbollire la rabbia.
L'unica cosa che contava era che Masrek stesse con lei. Il resto non contava niente. Non aveva altra scelta che accettare:
«E va bene! Se è destino che Marvin Vorkidian possa essere in grado di proteggere il Continente centrale dal Conte di Gothian, allora io sarò al suo fianco!»
Sephir la fissò minacciosamente:
«Lo spero, per il tuo bene! E' la tua ultima occasione per farti perdonare le tue colpe e i tuoi scandali! Io resterò qui a coordinare le operazioni, in diretto contatto con i Servizi Segreti del tuo eunuco. Ma siccome non mi fido di te, ti affiancherò alcuni miei fedelissimi, tra cui l'ottimo padre Rudo Ulùme, una tua vecchia conoscenza!»



Il sacerdote uscì in quel momento dalla carrozza, e fece un breve inchino di fronte all'ex imperatrice. 
«Chi non muore si rivede, caro Ulume! Siete stato fortunato a scampare all'incendio della Grande Canonica!»
Il prete non si scompose.
«Spero che voi non commettiate l'errore della Contessa di Gothian, che ha sottovalutato i poteri del mio maestro, il priore Mollander. Io posso esservi molto utile contro le necromanzie del Conte Fenrik. E' da una vita che mi sto preparando per affrontarlo!»
Ellis annuì. 
«Il priore Mollander è stato il mio precettore, ed ho un debito verso di lui.  So che il suo spirito continua a vivere dentro di voi, padre Ulume, e questo mi basta»
Poi fissò il vecchio Sephir:
«Se non c'è altro...»
Lo Sciancato scosse la testa e si abbassò il cappuccio.
Ellis era disgustata dalla freddezza del genitore, ma non ne aveva più paura.
Dovrebbe farmi rabbia, ma ormai mi fa solo pena.
«Conducetelo ai suoi alloggi!» esclamò.
E se ne andò senza voltarsi indietro.



N.d.A.

Ellis Eclionner è interpretata da Eva Green nel ruolo di Morgana di Avanon nella serie "Camelot".
Sephir Eclionner è rappresentato come Balon Greyjoy in "A clash of Kings" di George Martin, da cui è stata tratta la seconda stagione della serie "A game of thrones", "Il trono di spade".
Padre Rudo Ulume è interpretato da Samuel L. Jackson in "Star wars".

domenica 15 aprile 2012

Gothian. Capitolo 42. Elner, Marigold e il risveglio di Arexatan


La notte del 29 dicembre 999, l'imperatore Elner XI sognò di essere Arexatan Eclionner, il suo antenato e fondatore della Dinastia.


Molti ricordi che erano appartenuti ad Arexatan incominciarono ad affluire, attraverso il sogno, nella memoria di Elner.
Lady Marigold di Gothian dormiva al suo fianco.


Quando però lo aveva sentito parlare nel sonno, si era svegliata e lo aveva ascoltato e osservato per tutta la notte, con un grande senso di aspettativa, perché finalmente si stava realizzando ciò che lei aveva atteso per mille anni.
Al mattino, al suo risveglio, Marigold vide subito che l’espressione del volto del giovane sovrano era cambiata e che gli occhi color indaco brillavano con una particolare intensità.
Riconobbe i segni. 
Il Dormiente si stava risvegliando.
E’ lui, il mio amato… 
L’imperatore la fissava.
Si osservarono per un’eternità d’istante.
«Edwina…» le disse a bassa voce, con un'intonazione inconfondibile..
Marigold annuì, pronunciando esattamente la frase che le profezie avevano ripetuto tante volte nei suoi sogni: «Ho attraversato gli oceani del tempo per ritrovarti, Arexatan»
Lui le prese la mano e gliela baciò.
«Dunque il Patto è stato rispettato... conosco i contenuti di questo accordo che fu siglato dopo la mia morte... li conosco tramite i ricordi di Elner, perché io ora sono lui come lui è me»
Marigold annuì
«Tu sai, dunque, Arexatan, il prezzo che ho dovuto pagare…»
Egli annuì:
 «Il morso del Vampiro, quel viscido essere che ora è tuo marito, il Conte di Gothian, la creatura più malvagia che sia mai esistita su questa terra!»


«Non avevo altra scelta. Ma lui non mi ha contaminata, perché io sono figlia di Atar, e il Fuoco cammina con me»
Elner annuì:
«Lo so mia cara, lo so. Ma tra due giorni, quando finalmente il Millennio sarà scaduto, non dovrai più recitare questa commedia, e potrai tornare ad essere mia moglie!»
Marigold scosse la testa:.
 «Il Patto prevede che io resti Lady Marigold Steinberg, Contessa di Gothian, fino a che il Conte Fenrik avrà vita»
L'imperatore ebbe uno scatto l'ira:
«Maledizione! Come hai potuto accettare questa clausola?»
La Dama Gialla cominciò a parlare con la sua ipnotizzante voce flautata: 
«Lo ha preteso Gothar, demone del ghiaccio e padre di Fenrik. Da tempo sta accumulando potere, a discapito di Eclion. Pare che lo stesso Ahriman, dio del Male, sia pronto a sostenere Gothar contro Eclion, e quindi Fenrik contro di te»


Elner sorrise ironicamente:
«Un tempo eravamo noi, i "cattivi", ma adesso scopro che ci sono personaggi più cattivi di noi. Forse non è stata una buona idea bruciare Mollander e la Grande Canonica: ci sarebbero potuti essere utili...»
La Dama Gialla sospirò:
«Mollander e i suoi appoggiavano Marvin Vorkidian! Dovevo eliminarli!»
L'imperatore rimase silenzioso, mentre i ricordi di Arexatan e quelli di Elner incominciavano a fondersi in un'unica memoria.
«Dunque Marvin acquisterà i ricordi sia di Vorkidex che di Arexatan? I "miei" ricordi! Dovrò rinascere anche in un discendente del mio nemico! Quale follia è mai questa?»
Marigold rispose con voce ancora più suadente:
«In Marvin i ricordi di Vorkidex saranno dominanti e quelli di Arexatan non prenderanno mai il sopravvento. Certo, Marvin Vorkidian potrà accedere a tutte le informazioni contenute nella tua memoria, ma questo gli servirà per il compito che Belenos gli ha riservato: guidare i Keltar contro gli Albini di Fenrik. E se le cose andranno secondo le mie previsioni, Marvin e Fenrik si uccideranno a vicenda, lasciando noi finalmente liberi di sposarci e di regnare su tutto il Continente!»
Detto questo sorrise con aria diabolica.


Comprendendo la sottigliezza del suo piano, Elner si compiacque:
«Vedo che questi mille anni non sono trascorsi invano... hai acquisito una capacità di tramare piani molto più sottili rispetto a quelli di un tempo. Ora capisco che dovrò chiamarti Marigold, perché l'ingenua Edwina ormai è un ricordo, così come l'antico Arexatan. Ora io sono Elner XI, ed unisco i ricordi del fondatore della Dinastia con quelli del suo ultimo erede!»
Marigold annuì, ma quando parlò c'era una vena di trsistezza nella sua voce:
«Questo è nel contempo la forza e il limite della nostra condizione attuale. Il sogno di Edwina e Arexatan si è spezzato irreparabilmente. Non possiamo riprendere da allora come se nulla fosse accaduto, siamo in un altro tempo, e siamo persone diverse. Il nostro sogno non potrà più essere come prima...»
L'imperatore capì, e sebbene le memorie di Arexatan si ribellassero a quel pensiero, la consapevolezza del presente lo costringeva a prenderne atto:
«Vorrà dire che sarà meglio di prima! Creeremo un sogno più grande! Ci vendicheremo di coloro che ci separarono, sconfiggeremo tutti i nostri nemici e avversari, e insieme, alla fine, domineremo il mondo!»
La sete di potere e di guerra degli Eclionner appariva moltiplicata in lui.


Marigold l'aveva previsto. Il figlio di Ellis e Masrek, con le memorie di Arexatan, sarebbe diventato l'Eclionner più temibile di tutti i tempi.
«Realizzeremo questo sogno! Per ora non dobbiamo fare altro che aspettare. Tutte le forze armate in gioco dovranno distruggersi vicendevolmente.  Quando si saranno indeboliti, allora noi colpiremo! E fiumi di porpora scorreranno lungo tutto il Continente...»
Elner la fissò con decisione, avendo ormai chiaro qual era il piano:
«Sarà duro dover attendere, perché è forte il mio desiderio di combattere! Ma conosco la situazione. Mia madre controlla ancora quindici legioni, e le dovrà offrire a mio padre e a mio nonno Sephir, che le metteranno a disposizione di Marvin. E lui, invece che marciare contro di noi, punterà a Nord! I Keltar lo seguiranno. Ora la città di Floriana è ben fortificata e munita di riserve di cibo e di pozzi d’acqua pura, e sotto di essa vi sono cunicoli con cui riesce ad avere sovvenzioni e a mandare ambasciatori. Queste forze si stanno riunendo. Bial l’Eunuco sta tessendo una grande alleanza tra Ellis, Masrek, Sephir, Marvin, i Keltar e Kerelik di Alfarian… ma non sa che questa armata non marcerà mai su Lathena! Marcerà su Gothian! E noi staremo a guardare! E solo alla fine, quando tutti saranno deboli, scateneremo le nostre forze su tutte le terre e su tutti i mari!»
Detto questo, l'euforia si trasformò in desiderio, e finalmente Arexatan ed Edwina, dimenticando per un po' la loro nuova identità, poterono tornare ad amarsi come se quei mille lunghissimi anni non fossero mai passati.


N.d.A.

Arexatan Eclionner è interpretato da Jonathan Rhys-Meyers.

Il risveglio degli "altri ricordi" è simile a quello che avviene nel romanzo Dune di Fran Herbert al protagonista Paul Atreides dopo aver bevuto l'"acqua della vita", l'essenza di spezia che lo trasforma in un equivalente maschile di una Reverenda Madre del Bene Gesserit. La scena è egregiamente rappresentata nel film "Dune" di David Linch.

La frase: "Ho attraversato gli oceani del tempo per ritrovarti" è una citazione dal film "Dracula di Bram Stoker" diretto da Francis Ford Coppola.

Il Conte di Gothian è rappresentato in questo capitolo come il principe Vlad Tepes Dracula, signore di Valacchia e Transilvania.

Il demone Gothar è rappresentato da un personaggio del videogioco Castlevania.

Belenos o Belenus è il dio celtico della luce. I Keltar sono infatti i Celti, così come gli Alfar sono gli Elfi e i Lathear sono i Latini, per quanto il parallelismo sia solo superficiale.

Marigold di Gothian è interpretata da Emmanuelle Seigner ne "La nona porta" di Roman Polanski, con Johnny Depp.

L'ultima illustrazione è di Luis Royo.