Sinfonia d'immagini autunnali ed elementi stilistici
Tonalità calde (giallo, rosso, marrone) insieme a tonalità fredde, ma ben abbinate alle calde, come ad esempio il verde oliva o il verde militare. Il massimo trionfo delle tonalità calde coincide con le feste natalizie, poi gradualmente il tutto incomincia a sbiadire e a tendere verso le tonalità fredde dell'inverno (bianco, grigio, azzurro, blu, e una gamma di colori che vanno dal magenta al viola).
Si era ormai sulla via del ritorno, quando finalmente Jennifer Burke-Roche riuscì a convincere Ayami Mizuhara a rivelare il segreto di Marie France Tessier.
Erano le tre di notte, "l'ora del lupo", quando Jenny, come convenuto in precedenza, bussò piano per tre volte, alla porta della cabina della giovane dama giapponese.
Ayami aprì subito, ma la sua stanza era quasi buia: c'era solo una piccola lampada accesa e il resto era avvolto nella penombra.
<<Prego, accomodati>> disse sottovoce, facendole strada verso due comode poltroncine.
Jenny si sedette, sentendosi stranamente a proprio agio, nonostante la difficoltà della missione.
Era giunto il tempo di mettere le carte in tavola:
<<Non ho idea di cosa ti abbia detto Jessica su di me, ma credo che tu sappia già quasi tutto>>
Quel "quasi" incuriosì Ayami:
<<Be', io conosco la versione di Jessica, ma non credo di conoscere la tua.
Tua sorella maggiore è l'unica, tra voi, ad essere stata concepita tradizionalmente, il primo frutto di due importantissime linee di discendenza, i Burke-Roche e i Tessier-Ashpool, ma, come è naturale, fin da bambina mostrò di avere alcune... "imperfezioni", e questo non piacque ad alcune persone che riponevano in lei troppe speranze.
Fu così che il vostro nonno materno John Ashpool, l'illustre genetista, decise di creare una versione "perfetta" di sua nipote.
Ma non si è trattato di una semplice fecondazione artificiale: quel metodo era troppo aleatorio.
Il professor Ashpool aveva in mente qualcosa di diverso, che poteva essere sperimentato soltanto nei laboratori segreti della potentissima azienda farmacologica e biotecnologica fondata da lui e da sua moglie, la tua nonna materna, Marie-France Tessier.
Jessica mi ha detto che il tuo embrione è stato creato nei laboratori della Tessier-Ashpool Corporation, a partire dalle cellule di tua sorella maggiore, col consenso di tua madre, Marie Gabrielle Tessier-Ashpool, e di tuo padre James Burke-Roche.
E questo fa di te il primo essere umano clonato della Storia.
Ma tu non sei un semplice clone, perché Ashpool si è spinto oltre, apportando alcune modifiche al tuo Dna.
Poi il tuo embrione clonato e geneticamente modificato fu... come si dice in gergo... impiantato nell'utero di tua madre, in modo che, agli occhi del mondo, la tua nascita fosse del tutto legittima e perfetta, come te, mia cara Jennifer>>
Jenny non era d'accordo:
<<Non sono perfetta e non voglio esserlo. La perfezione non esiste ed è meglio così>>
Ayami sorrise:
<<E' proprio questa consapevolezza che ti rende perfetta, ai miei occhi.
Tu non cadresti mai negli errori in cui è caduta tua sorella. Lei non ha mai accettato le proprie imperfezioni, pur essendo una persona molto dotata sotto tanti punti di vista.
Jessica nasconde il suo risentimento dietro un'ironia che sfiora spesso l'acidità.
Una volta le chiesi qual era il suo obiettivo nella vita e lei rispose: "Non inseguo la perfezione, ma la completezza". E io le dissi: "La completezza è altrettanto irraggiungibile" .
Le ho detto cose peggiori, ma quella in particolare se l'è legata al dito>>
Jenny sorrise:
<<La completezza! Davvero crede di poterla raggiungere? Be', in questo è proprio com'era il nonno Ashpool. Lui era ossessionato dalla ricerca dell'essere umano completo e perfetto.
Accorgendosi che, secondo i suoi standard, io non lo ero, si è rimesso al lavoro.
Sì, perché, come immagino avrai capito, io sono stata solo il primo tentativo. Gli altri due sono state le mie sorelle minori, Joanna e Jezabel, dopodiché i miei genitori non ne vollero più sapere, e nemmeno mia nonna Marie-France, ma il nonno Ashpool era istigato dal consigliere Albedo>>
Era proprio lì che Ayami voleva arrivare:
<<Fernando Albedo ha irretito molte persone, con i suoi famosi consigli, e adesso che è diventato il Gran Maestro, è ancora più pericoloso.
Immagino che saprai che ha fatto uccidere i tuoi genitori e poi anche tua nonna Marie-France, e tutti coloro che hanno cercato di porre un freno al Programma Genetico degli Iniziati.
Ha portato tuo nonno Ashpool ad uno stadio ancor più pericoloso di pazzia.
E qui viene la parte più aberrante di ciò che ho appreso sul suo conto, qualcosa che neppure Jessica mi ha mai confermato, pur avendolo appreso quando ha ereditato l'azienda.
Ora io ti chiedo, Jennifer, sei pronta a conoscere ciò che ti è stato nascosto?>>
Jenny annuì:
<<Temo di averlo intuito. Sono cresciuta con Ashpool, a Villa Straylight, e sapevo che il vecchio pazzo stava lavorando a qualcosa di ancora più folle.
Detesto doverlo dire, ma c'era del metodo in quella follia, uno schema che continuava a ripetersi e a perfezionarsi, anche se non ho idea di cosa sia accaduto, in quel laboratorio.
Mi vengono i brividi solo a pensarci, ma è giunto il momento di affrontare tutta la verità, per cui, se hai delle informazioni valide, non esitare ad essere sincera fino in fondo.
So che stiamo correndo entrambe un rischio immenso, ma se non collaborassimo, il rischio sarebbe ancora maggiore.
La nostra unica speranza è unire le nostre informazioni per difenderci da chi ci ha manipolate fin dalla nascita>>
Ayami sospirò:
<<Sono arrivata alla stessa conclusione, e quindi, d'accordo, ti dirò quello che so, e tu mi dirai quello che sai. La reciprocità è alla base di ogni vera alleanza.
In effetti, come sospettavi, c'era uno schema, un metodo, un modello... il modello J, lui lo chiamava, in onore di Jessica, che era stata il punto di partenza ed era destinata a diventare la sua erede e continuatrice, in quel progetto, nell'ambito della Tessier-Ashpool Corporation.
Tuo nonno passò la vita a perfezionare il modello J-1, quello originale, naturale, e le ricerche più inquietanti avvennero nel laboratorio segreto di Villa Straylight.
La Sorellanza aveva delle infiltrate.
Ricordi che c'erano sempre donne incinte, ospiti alla Villa?
Erano le madri surrogate dei nuovi "embrioni J".
Ashpool le ospitava, le pagava, e poi si teneva le neonate.
Non si prendeva la briga nemmeno di dar loro un nome. Siccome nella sua testa tu e le tue sorelle minori eravate J-2, J-3 e J-4, le successive, quelle che non furono mai registrate all'anagrafe e che vissero l'intera loro esistenza in quel bunker, furono solo numeri: da J-5 fino a J-11.
L'undicesima era quella che, secondo il vecchio pazzo, si avvicinava di più alla perfezione, ma come era prevedibile, le cose andarono a finir male>>
Jenny, turbata, sentì il bisogno di esprimere il suo disgusto e la sua amarezza.:
<<Qualcosa avevo intuito, riguardo a tutto questo. Sapevo che nella sua testa non ero una nipote, ma un prototipo insoddisfacente della sua creazione. Qualche volta mi aveva chiamato J-2, ma credevo fosse uno scherzo, visto che i nostri nomi incominciavano tutti per J.
Solo col tempo incominciai a rendermi conto che il ripetersi di quell'iniziale non era un vezzo simile a quello delle sorelle Kardashian-Jenner.
Sentivo che lui mi studiava come se fossi una cavia e capivo che era deluso da me, ed è stata la mia fortuna, questa delusione, a quanto pare.
Ha spostato l'attenzione altrove e finalmente mi ha considerato per quel che ero, un essere umano. La sua ricerca si spostò altrove, ed io ne fui felice. Grazie al cielo non mi ha mai fatta entrare in quel laboratorio e adesso conosco il perché.
Non mi meraviglia il fatto che le sue ricerche siano andate a finir male: lui stesso se lo sentiva.
Una volta, in un momento di ubriachezza e sconforto, mi disse: "Vedi, J-2, la Storia umana è una continua gara fra il progresso e la decadenza, fra l'invenzione e la catastrofe: fino ad ora l'uomo è sempre stato in grado di trovare un equilibrio, ma c'è sempre un prezzo da pagare, e qualcuno che è costretto a pagarlo".
E alla fine l'ha pagato lui stesso, ma immagino ci siano state altre vittime, non è così?>>
Ayami confermò:
<<Le relazioni che John Ashpool spediva a Fernando Albedo, di cui la Sorellanza è entrata in possesso, mostrano che c'erano anomalie preoccupanti: più il modello J si avvicinava alla perfezione, più alto era il rischio che accadesse qualcosa di imprevisto e pericoloso.
Le varie J erano in competizione tra loro, e siccome J-11 era la preferita, le altre erano gelose, invidiose e la provocavano. E così, a un certo punto, 11 si ribellò... non conosco i dettagli, ma accadde qualcosa di terribile. Il laboratorio andò in fiamme e morirono tutti, tranne J-11, che è riuscita a fuggire e a non farsi trovare.
Il vecchio Ashpool aveva fatto la fine che meritava, ma quelle povere bambine... è orribile anche solo a pensarci... sono nate, cresciute e morte lì dentro, prigioniere, senza aver mai visto la luce del sole... non c'è nessuna lapide a ricordarle, nessun nome... niente...>>
Jenny fatico a trattenere le lacrime:
<<Ashpool era un mostro. La sua morte avrebbe dovuto porre fine al Programma genetico, ma immagino che Fernando Albedoo avesse altri ricercatori al lavoro>>
Ayami annuì:
<<Immagini bene. Per Albedo fu quasi una liberazione.
Ormai Ashpool e le sue J non gli servivano più, ed era meglio cancellarne ogni traccia.
Ma J-11 continua ad essere da qualche parte, in incognito, forse anche grazie a certi... come dire... poteri... sì, facoltà non-naturali di cui avrebbe dato prova proprio nell'incidente che portò all'incendio del laboratorio.
Persino Albedo è preoccupato, come tutti quelli che gravitano intorno a lui, o che ne sono succubi, così come il maestro Monterovere, di cui sei allieva, e questo ti espone a pericoli enormi.
Io non so cosa stia succedendo nei laboratori della Tessier-Ashpool Corporation, ma temo il peggio. Tu però hai un mezzo per poter porre fine a tutto questo, un segreto che solo tu conosci...>>
Jennifer era nel contempo sconvolta e felice, perché era venuta a conoscenza di un'informazione che, seppur dolorosa, costituiva un'arma per difendersi da chi voleva impadronirsi della sua vita.
Era giusto che Ayami venisse ricompensata per essere stata così sincera:
<<Sì... ho il segreto che cerchi, e sono qui apposta per parlarne con te, ma lasciami qualche minuto per riprendermi da tutto questo discorso.
E mi è finalmente chiaro il motivo per cui Jessica fu separata da noi. Lei era una Burke-Roche originale: io e le altre eravamo prodotti artificiali e dovevamo stare sotto la supervisione di John Ashpool.
Chissà cos'avrebbe detto il nostro antenato Edmund Burke!
Il primo barone Fermoy fu chiamato così in onore del filosofo, che era imparentato con la famiglia Roche. Eravamo tutti irlandesi, ma ora il nostro sangue scorre nella Famiglia Reale, tramite lady Diana e sua madre, Frances Burke Roche, lontana cugina di mio padre.
Ma tu sai queste cose meglio di me. Tu e Jessica siete amiche intime e nella vostra vita avete visto molte cose. Avete avuto tutto. Tutto il bene e tutto il mondo.
Ma c'è una cosa che vi manca, un'informazione che potrebbe cambiare completamente le cose>>
Ayami confermò:
<<Una password>>
Jenny sorrise:
<<Precisamente. Era scritta su un biglietto che mi affidò Marie-France l'ultima volta che la vidi. Quel biglietto è conservato in una cassetta di sicurezza che solo io o i miei eredi testamentari possiamo aprire.
Non so perché Marie-France abbia scelto me, ma adesso so a che cosa serve, quella password>>
Ayami mantenne la sua aria di olimpica serenità:
<<Bene. Marie-France è stata molto saggia. Se l'accesso alle sue memorie digitali fosse passato a Jessica, il progetto a cui noi Mizuhara collaborammo sarebbe finito nelle mani sbagliate.
Ma io posso assicurarti che, se lo dirai a me, né Jessica, né Albedo, né i loro alleati lo sapranno.
Saremo soltanto noi due a sapere tutto: io ho l'hardware dove l'intelligenza artificiale di Marie-France è conservata. Tu sai come accedere ad essa e renderla operativa.
Posso giurarti che rimarrà tutto tra noi.
Insieme, faremo la cosa giusta>>
Il sorriso di Jenny divenne vagamente ironico:
<<La cosa giusta per chi?>>
Anche Ayami sorrise, ma in maniera rassicurante:
<<Per Marie-France, in primo luogo. Lei tornerà e ci dirà cosa fare per opporci efficacemente alla follia di Fernando Albedo, che ora è il Gran Maestro degli Iniziati, e li sta guidando verso l'oscurità e il crimine.
Io faccio parte della Sorellanza della Luce e rispondo solo ad essa, non ai Mizuhara.
Vorrei che anche tu ti unissi a noi, portando con te, se lo riterrai opportuno, anche le tue sorelle minori e forse persino Serena Monterovere.
E' stanca di prendere ordini da suo cugino e per noi sarebbe una potente alleata>>
Jenny percepì sincerità in quelle parole e decise di essere sincera a sua volta:
<<Nel nostro ultimo incontro, Marie-France Tessier, mi rivelò che mia madre, Marie Gabrielle, aveva un gemello, che morì subito dopo il parto. Non so se gli abbiano dato un nome ufficiale, non esiste una tomba: le sue ceneri furono disperse.
Marie-France ripensava spesso a lui, a quella fredda serata autunnale in cui era nato e morto, ed ogni volta il gelo le arrivava fino al cuore.
Dopo avermi raccontato tutto questo, mia nonna mi disse: "Se un giorno, da grande, ripenserai a me, dovrai anche ripensare a queste parole, che hanno segnato la mia vita: 'Autunno freddo'.
Ho commesso errori gravi, ma esiste un modo per porvi rimedio. Tu ricorda queste parole, ma non dirle a nessuno, fino a quando sarai grande abbastanza per renderti conto di tutto ciò che ho fatto.
Ora non capisci, ma un giorno capirai. Fino ad allora, io ti aspetterò.".
Mi passò poi un biglietto con alcuni numeri.
Li ho custoditi per anni ed ora so che quei numeri, uniti alle parole "Autunno freddo", sono sono gli elementi base della password che riporterà in vita la memoria di Marie-France>>
Ad Ayami brillavano gli occhi:
<<Eccellente! Sei sicura che non lo sappia nessun altro?>>
Jenny rispose sinceramente:
<<Nessuno. Ma ho nominato un erede per la cassetta di sicurezza in cui sono conservati questi dati, da aprire se mi accadesse qualcosa di brutto. In quella cassetta c'è anche un riferimento all'Intelligenza Artificiale creata dai Mizuhara, oltre che ai delitti di John Ashpool e di Fernando Albedo.
Se tu dovessi tradirmi, o qualcun altro dei tuoi parenti o amici, sarete tutti rovinati>>
Ayami scosse il capo:
<<Io non ho nessun interesse a tradirti. Spero di poter dire altrettanto di te. Come ti ho detto, soltanto le tue sorelle minori e Serena Monterovere saranno ammesse nella Sorellanza.
Gli altri devono rimanere all'oscuro di tutto, specialmente il tuo tutore, Lorenzo, e suo nipote Roberto. Entrambi hanno un lato oscuro che potrebbe prendere il sopravvento, se dovessero entrare in possesso di questo nostro segreto.
Hanno brama di potere e di vendetta, ed è noto il detto secondo cui: "Cose terribili accadono ai nemici dei Monterovere"
E accadono sul serio, senza che nessuno si sporchi le mani.
La loro vendetta agisce come una maledizione, una nemesi che consuma i loro nemici e li distrugge dopo grandi sofferenze>>
Jenny conosceva bene tutto questo:
<<Lorenzo me ne ha parlato. Lui naturalmente minimizza e parla di mere coincidenze, ma tutti prendono la cosa molto sul serio, me compresa.
Per questo ti chiedo cosa intendi fare con Aurora, la ragazza di Roberto. Se lui scoprisse cosa fate tu e lei, alle sue spalle...>>
Ayami sorrise in maniera enigmatica:
<<Ho un piano anche per loro, ma te lo spiegherò meglio quando saremo a Milano>>