Non tutti sanno che J.R.R. Tolkien, oltre che scrittore e studioso di lingue e letterature germaniche e anglosassoni, era anche un eccellente disegnatore ed inventore di lingue (elfico quenia e sindarin, nanico) e alfabeti (elfico in caratteri tegwar e nanico in rune), e di alfabeti, e dunque un calligrafo.
Fu lui stesso a disegnare le illustrazioni delle prime edizioni de "Lo Hobbit", oltre alle mappe, e le immagini fondamentali di alcuni elementi de "Il Signore degli Anelli"
Un luogo idilliaco caratterizzato da pace e spensieratezza, è questo il primo risultato definitivo della Collina disegnata da Tolkien in persona (si può vedere il monogramma dell'autore in basso a destra). Questo disegno ad inchiostro, nella sua versione in bianco e nero, compare nella prima edizione inglese dello Hobbit pubblicata nel 1937. L'illustrazione a colori, che ne costituisce un perfezionamento, uscita con l'edizione successiva, permette di apprezzare appieno il calore del sole, la sensazione di allegria e spensieratezza trasmessa dal fiabesco cielo azzurro e la varietà di colori che caratterizzano i paesaggi fioriti della Contea. In alto vediamo dominare Casa Baggins, "la più lussuosa casa Hobbit che si potesse trovare sotto la Collina, o sopra o di là dell'Acqua", distante dalle altre abitazioni, in ovvia posizione di rilievo. Sotto Vicolo Cieco, ove risiedono i Baggins, vediamo il campo e l'Albero della Festa dove Bilbo festeggia il suo centoundicesimo compleanno. Nel livello inferiore possiamo riconoscere altre tre abitazioni sotterranee, visibili in alto a sinistra, ciascuna con annesso appezzamento di terreno e di dimensioni inferiori alla casa di Vicolo Cieco soprastante. Nella parte centrale dell'illustrazione campeggiano il Vecchio Granaio e i castagni che verranno poi abbattuti dalla furia vendicativa di Saruman. Tolkien impiegò una attenzione particolare ai dettagli nel disegnare il Mulino del padre di Ted Sabbioso, si possono vedere i mattoni, le pietre del muro, le tegole e la corrente impetuosa che anima il fiume. Tale importanza attribuita al Mulino proviene dal fatto che, nel manoscritto de lo Hobbit, Bilbo incontra la compagnia di Nani proprio presso questo importante edificio, versione poi cambiata nell'edizione pubblicata.
L'illustrazione e le informazioni provengono dal volume
Fu inoltre un fine glottoteta e calligrafo.
Tra gli alfabeti da lui inventati, il più bello è quello delle lingue elfiche, i cui caratteri vennero chiamati Tengwar.
La scrittura tramite tengwar venne ideata, nell'universo tolkeniano, prima da Rúmil (in una forma più arcaica detta Sarati) e poi da Fëanor, elfo della stirpe dei Noldor nel 1250 dell'Era degli Alberi, prima dell'inizio della Prima Era. Il sistema comprende 24 lettere principali più un certo numero di lettere aggiuntive. Vi sono inoltre segni diacritici posti sopra o sotto le lettere per rappresentare le vocali o per abbreviare la scrittura.
Le lettere si chiamano tengwar (tengwa al singolare), mentre i segni diacritici si chiamano tehtar (tehta al singolare); in particolare, le vocali sono le òmatehtar. Le 24 lettere principali sono formate tutte da un telco (gambo) e da un lùva (arco). Il gambo può essere lungo o corto e rivolto verso l'alto o verso il basso, mentre l'arco può essere aperto o chiuso.
Le tengwar vengono utilizzate per trascrivere il Linguaggio nero (vedi ad esempio l'iscrizione sull'Unico Anello), l'Ovestron, il Quenya (Alto Elfico) e il Sindarin (Grigio Elfico).
Splendidi i disegni degli stendardi dei vari regni della Terra di Mezzo, per esempio l'Albero di Gondor e il portale di Moria, così come quelli dei monogrammi e dei gioielli, come l'Elessar. Un'eleganza che gli esperti di design attuali nemmeno si sognano.
I suoi disegni compresero anche le mappe della Terra di Mezzo e delle sue varie regioni.
L'idea di inserire la mappa del proprio universo immaginario è diventata uno dei tratti distintivi del genere fantasy, e questo grazie alla vulcanica attività creativa ed inventiva di Tolkien.