La prima notte nel castello di Alfarian fu trascorsa da tutti in un sonno profondo, poiché l'attraversamento del Varco spaziotemporale comportava un forte debito energetico da recuperare, prima di avventurarsi all'esterno.
Le stanze che Edwina aveva assegnato a Waldemar erano molto simili a quelle in cui lui aveva abitato nei mesi trascorsi ad Estgoth, nella rocca di Sleepy Providence.
Dunque il sonno giunse presto, ma con esso giunse anche una nuova Premonizione.
Nel sogno vide una dama degli Svartalfar, dal nobile profilo,dalla pelle olivastra e dai capelli argentati, Color argento era anche il suo vestito e così pure i suoi gioielli, e la sala in cui si trovava.
Teneva gli occhi chiusi, come chi non ha bisogno di guardare per sapere cos'ha davanti.
<<La tua venuta tra noi era da molto tempo prevista, Figlio dei Cento Re>> disse, parlando una lingua aliena che pure, grazie ai poteri della Veggenza, gli era comprensibile <<Non so quale accoglienza ti aspetti dal mio popolo, ma è bene tu sappia che molti fra noi nutrono forti riserve e ritengono che i tuoi primi passi sulla nostra terra siano come le orme della rovina.
Rechi un grande male con te, poiché ovunque un popolo della razza umana abbia messo piede, ha imposto il suo dominio, schiavizzando, imprigionando, torturando o sterminando chi c'era prima di lui>>
Waldemar sentì il gelo ghermire il suo petto, ma trovò comunque le parole per replicare a quel cupo messaggio:
<<Questa volta non accadrà! Giungo qui in veste di supplice, e ti offro tutti i mezzi a mia disposizione per contrastare il comune nemico che alberga nelle terre di Gothian,
La Via mi è stata indicata dagli Immortali, gli stessi che hanno aperto il Varco>>
Il colore della veste divenne di colore blu, con sfumature di viola, che si riflessero sui capelli.
<<Conosco la volontà degli Immortali e non metto in dubbio la bontà delle tue intenzioni e delle tue offerte,
Ma poiché anche a me è stato concesso il dono della Profezia, so che il buon esito della tua missione è appeso a un filo. Tu cammini sulla lama di un coltello: una sola deviazione e tutto sarà perduto, per voi e per noi>>
<<E dunque a maggior ragione è necessario sostenersi a vicenda!>> replicò Waldemar <<Se il dono della Profezia ti è stato concesso in misura più grande rispetto al mio, mi inchino di fronte alla tua sapienza, ma ti prego, Veggente, dimmi il tuo nome e illustrami il futuro, affinché possa condividere la conoscenza dei pericoli e delle opportunità che sono poste dinanzi a noi>>
La dama annuì:
<<Mi chiamo Iliena Ataris, Principessa Reale degli Svartalfar, figlia del Signore Atar e della Regina Odelise della dinastia Drow.
Sono sorellastra di Edwina, ed è grazie a questa parentela che il mio popolo ha accettato di costruire la rocca di Alfarian e di prestarvi servizio.
Domani avrai modo di conoscere personalmente coloro che vivono nel castello e nei villaggi circostanti>>
<<Li incontrerò con piacere e con la massima cortesia, principessa Iliena, Figlia di Atar e Veggente dei Drow.
E' essenziale che i rapporti siano cordiali fin dall'inizio>>
<<Sì, è essenziale. Sappi dunque che, fintanto che non avrete conquistato la fiducia degli Svartalfar, dovrete considerarvi solo ospiti, e mostrare gratitudine, oltre che rispetto>>
<<Così sarà, principessa Iliena>>
Lei rispose con un cenno del capo e poi indicò un tavolo, su cui erano disposte tre carte dei Tarocchi, tre Arcani Maggiori, ma diversi da quelli di qualsiasi altro mazzo di carte che avesse mai visto.
C'era la Torre ed era uguale al Castello di Gothian; c'era il Diavolo ed era uguale a Gothar e c'era la Morte ed aveva le sembianze di Ecate, la sposa di Gothar.
<<Sai cosa significano quelle carte?>> disse Iliena <<E' ciò che si verificherà in questo pianeta, che noi chiamiamo Alfheim, se tu dovessi fallire>>
<<Noi non falliremo, Iliena, se ci sarà reciproca collaborazione>>
<<Avrai l'aiuto mio e di tanti altri, lord Waldemar, ma la responsabilità di questa impresa grava comunque su di te, poiché tu sei il Profeta che fu promesso, e tua è la canzone della Luce e delle Tenebre. Tu sei il Veggente e il Garante della Pace: questo incarico è stato affidato a te e se tu non troverai il modo, nessuno potrà. Così fu predetto fin dal principio>>
<<Lo so. Io sono l'unico che ha il potere di aprire e chiudere tutti i Varchi.
<<Si tratta di un potere supremo. Waldemar, e detenere il Potere Supremo vuol dire essere soli!>>
<<Non soffro di solitudine. Chi si sente solo quando è da solo, vuol dire che è in cattiva compagnia.
Ciò che trovo singolareè il fatto che un simile onere sia toccato proprio a me, che non ho mai avuto la pretesa di essere un leader>>
Iliena, per la prima volta. sorrise:
<<E' proprio per questo che il Potere Supremo è toccato a te. Un potere così grande, nelle mani di una personalità più volitiva sarebbe divenuto una tirannia, un dispotismo. Anche la persona con le migliori intenzioni, se ha già di per sé una tendenza al dominio, finirebbe per abusare del grande potere che le è stato concesso.
Meglio allora scegliere chi, pur avendo molte qualità. non aspira alla leadership.
Le tue qualità sono per lo più nascoste, poiché sei una persona riservata, che preferisce la quiete alla guerra. Ma ciò non significa affatto che, trovandoti nel mezzo di una guerra, tu non sia in grado di fare le scelte necessarie per la vittoria.
Inoltre essere Veggenti vuol dire anche essere molto sensibili, e quindi vulnerabili ed esposti alla malinconia. Ma attenzione! Le persone che hanno conosciuto la tristezza, avranno il sorriso più brillante, quando l'onda sarà passata. E le persone più ferite dalla vita possono aver appreso tanto da diventare le più sagge. Anche la persona più piccola, e in apparenza più vulnerabile, può avere le doti per cambiare radicalmente il corso del futuro.
Questa è la speranza che ti offro>>
Quelle parole ne richiamarono altre nella memoria di Waldemar.
Non tutto ciò che è oro luccica, né gli erranti sono perduti. Il vecchio che è forte non appassisce, le radici profonde non gelano. Dalle ceneri rinascerà un fuoco. Una luce si sprigionerà dalle ombre.
Riforgiata sarà la lama che fu rotta, e il Senza Corona sarà di nuovo Re.
Ma se anche tu hai visto la Profezia del Grande Disegno, saprai che ci sarà una terza stirpe Ataris, nata dall'unione della mia secondogenita Alice e dal Signore Atar in persona.
Ciò significa che le nostre dinastie dovranno fondersi, e così i nostri popoli, e questo non per mia volontà. ma per volontà del Signore Atar, tuo padre>>
<<Ci sono molti modi diversi in cui ciò può accadere. Persino il nome della madre di Alice potrebbe essere diverso da quello che credi>>
<<Questo non mi risulta. La probabilità converge quasi totalmente sui nomi di Jennifer Crimson per Alice e di Joelle Burke-Roche per Helena, la terzogenita>>
Iliena inarcò le sopracciglia:
<<I cloni di Virginia Dracu, che apparteneva alla Fonte Sacra, la Società dei Vampiri!
E non è forse stata un vampiro anche con te, lord Waldemar, privandoti per tanto tempo delle forze vitali, e infine, dopo la sua morte, anche della stessa voglia di vivere?>>
<<Proprio quando incominciavo a dimenticare Virginia, sono comparsi i suoi cloni, e la Profezia ha assegnato ad essi un ruolo centrale! Ora capisci quel che succede e quel che dovrà ancora succedere?
Sulla ruota del mio destino, lei sale e scende ed ogni volta sembra un po' più grande>>
<<La Profezia presenta molti lati oscuri e può avere diverse interpretazioni. Nulla è da considerarsi scontato. Hai ancora un margine di scelta, nel plasmare il futuro e fornire la tua interpretazione del Grande Disegno>>
<<A patto che gli Immortali non si intromettano e che i miei poteri siano sufficienti a tenere a bada i nemici. Tu mi hai chiamato Figlio dei Cento Re, ma non sono sicuro di avere la forza dei miei padri>>
Lei rispose allora con voce pari a un tuono:
<<Dimentica i padri! Le loro tombe sprofondano nella cenere!
Erano degli oppressori, per i quali fu motivo di prodezza il numero, e di ragione l'offesa, e diritto il sangue, e gloria il non aver pietà!
Dimentica le nuvole di sangue... tu non sei un oppressore!
Il tuo destino è diverso: metti da parte i fantasmi! Diventa ciò per cui sei nato!
Hai la possibilità di scegliere: o usare i tuoi poteri per fare il bene, agire in modo giusto, onesto, coraggioso e moralmente limpido, e innalzarti così al di sopra di tutti i tuoi padri fin dai tempi più remoti, oppure cadere con loro nell'oblio e nell'oscurità, con i resti della tua stirpe>>