Le regole classiche dell'eleganza maschile in circostanze formali sono state codificate nell'Ottocento, quando erano tassative. Ora, naturalmente, sono rispettate soltanto da chi si intende di moda, abbigliamento, tradizioni e galateo.
In base a queste convenzioni, l’uomo, deve indossare:
- Ad una colazione o ad un brunch: completo elegante classico a tinta unita, camicia azzurra, rosa o beige, cravatta intonata e scarpe da passeggio.
- Ad un tè: completo classico, camicia chiara, cravatta a tinta unita e scarpe nere.
- Ad un cocktail: completo scuro, camicia bianca, cravatta scura oppure decorata, ma non troppo appariscente e scarpe nere.
- Ad un pranzo: abito scuro o smoking.
- A teatro: abito scuro.
- All’Opera: frac alla prima, in smoking per tutte le altre serate.
- Ad un matrimonio: abito scuro. Se lo, però, sposo è in tight ed è un testimone o un parente stretto dovrà indossarlo anche lui.
- Ad un evento mondano quale il torneo di Ascot è di rigore il tight.
Un tempo erano in vigore alcune regole oggi cadute in disuso perché anacronistiche.
- La camicia bianca andava indossata preferibilmente dopo il tramonto. Durante il giorno era ammessa la camicia a righe, che poteva essere anche bianca, o a tinta unita chiara.
- I calzini dovevano essere sempre in tinta con la cravatta o con l’abito che si indossava.
- La scarpa andrebbe sempre con i lacci, mocassini e stivali si usano in occasioni rustiche e su vestiti spezzati.
- Il frac ormai si usa solo in eventi estremamente formali, come la consegna dei Premi Nobel.
- Per la cravatta è sempre stato preferibile il nodo Doppio Windsor, che è una garanzia di classe ed eleganza in ogni contesto e in ogni situazione.
Nella foto qui sopra, il principe Carl Philip di Svezia, che opta sempre per il nodo Full Windsor.
Nelle foto sotto, l'attore Henry Cavill mostra un impeccabile nodo Double Windsor.