Le parole di Jessica riguardo alla prova di Iniziazione avevano suscitato in Waldemar un certo allarme.
Se gli Iniziati avevano intenzione di utilizzare delle sostanze psicoattive nella prova di Iniziazione, allora avrebbero potuto sfruttare quel suo momento di alterazione della coscienza per condizionarlo e vincolarlo alla loro obbedienza.
Potrebbero innestare delle capsule a rilascio prolungato, per creare dipendenza. Le nanotecnologie hanno fatto enormi progressi in questa direzione. Il progetto Google X, per esempio, sta sviluppando nanoparticelle magnetiche in grado di rilevare ogni tipo di malattia.
Gli venne in mente anche il film Transcendence, dove le nanoparticelle erano in grado addirittura di rigenerare i tessuti.
Una singola capsula potrebbe contenere milioni di nanoparticelle capaci di penetrare nelle cellule e modificare il DNA. In fin dei conti, potrei essere soltanto la loro ennesima cavia umana. Potrebbero indurre una mutazione genetica. Creare un Mutante, così come hanno creato i cloni.
La prospettiva di diventare un mostro telecomandato, come la creatura di Frankenstein, lo atterriva.
Forse i misteriosi suggeritori del sottosuolo gli avrebbero potuto dare istruzioni utili per evitare di cadere in qualche trappola.
C'era poco tempo, visto che l'Iniziazione si sarebbe dovuta compiere entro una settimana, almeno secondo le prime indicazioni di Ivan Kaspar, il quale non si aspettava una adesione così rapida da parte del governatore di Estgot.
Quella sera Waldemar tornò alla ricerca di nuovi indizi che lo conducessero alla porta per i sotterranei.
Ricapitolò le tracce di cui era in possesso e le deduzioni che ne aveva tratto e giunse ad una conclusione drastica.
Devo trovare lo stemma con il Drago che emette una Fiamma. E lo devo fare stanotte!
Poteva sembrare un compito facile, dal momento che spesso si associa al drago la capacità di emettere il fuoco, ma Waldemar, che era esperto in araldica, sapeva che, tra i simboli del drago presenti nelle bandiere o negli stemmi scolpiti sulle porte dei palazzi o delle cripte delle famiglie aristocratiche, pochissimi mostravano una fiamma: quasi tutti mettevano in bocca al drago una lunga lingua di serpente, come nel caso del Pendragon del Galles.
Alcuni draghi di forma serpentina erano del tutto sprovvisti sia di fiamma che di lingua.
Waldemar sapeva anche che il drago che maggiormente aveva rappresentato la Dinastia del Serpente Rosso era quello che compariva nello stemma dell'Ordine del Dragone, fondato dall'imperatore Sigismondo di Lussemburgo, re di Boemia e d'Ungheria, nel Quattrocento.
Decise di consultare l'enciclopedia araldica della biblioteca di lady Margaret, come punto di partenza, e trovò subito la voce che gli interessava.
L'Ordine del Drago (o del Dragone) (lat: Societas Draconistrarum, ted: Drachenorden, hun: Sárkány Lovagrend, rom: Ordinul Dragonului) fu un ordine militare del Sacro Romano Impero Germanico, istituito dall'imperatore Sigismondo per distruggere l'eresia hussita e contenere il potere dell'Impero Ottomano.
Il simbolo che contraddistinse la fraternitas draconis fu:
« Il segno o effigie del drago curvato fino a formare un cerchio, la coda avvolta intorno al collo, diviso nel mezzo della schiena per tutta la sua lunghezza, dalla testa alla punta della coda, da sangue [che traccia] una croce rossa e scorre nella fenditura lasciando una linea bianca intermedia » |
(D'Arcy, Boulton (2000), The knights of the crow, Woodbridge, p. 350) |
Il testo poi menzionava che tra i membri dell'Ordine il più illustre era stato il principe voivoda Vlad di Valacchia e Transilvania, a cui era stato attribuito il cognome onorifico di Dracula, proprio in riferimento al dragone.
Un'altra notazione interessante era il fatto che, in una prima versione, quella del 1408. il drago teneva la testa rivolta a destra.
Nella seconda versione, però, dopo il 1437, la testa del drago era rivolta a sinistra e ciò aveva fatto pensare che l'Ordo Draconis avesse segretamente aderito alle dottrine segrete esoteriche della Via della Mano Sinistra, cosa che trovava conferma nel potere assunto dalla famiglia Dracula all'interno dell'Ordine stesso.
Era stata la stessa Virginia Dracu a raccontarglielo.
Virginia, chi avrebbe mai pensato che le tue parole mi sarebbero tornate utili in questo luogo remoto? Forse tu lo sapevi? Intuivi che mi avrebbero dato la caccia fino ai confini del mondo?
L'ipotesi era possibile.
Virginia era in realtà J-2, la seconda Jessica Burke-Roche, e quindi il primo clone realizzato in concomitanza con l'originale ereditiera della Dinastia del Serpente Rosso.
Ripensare a lei in questi termini gli era penoso.
Lei ha preferito subire la punizione mortale degli Iniziati, piuttosto che tradire la mia fiducia.
Era stato in seguito alla morte di Virginia che Waldemar aveva conosciuto il Professor Gallo, studioso di Storia delle Religioni e membro di rango segreto della Fiamma di Atar.
Gallo mi disse che coloro che avevano ucciso Virginia ne avrebbero prima o poi pagato il prezzo. Forse già sapeva che un giorno io sarei stato il braccio secolare della loro giustizia?