Beren era il figlio di Barahir ed Emeldir. Fu uno degli uomini della Casa di Bëor del Dorthonion, e il più celebrato eroe della Prima Era.
Durante la sua gioventù vi fu la Dagor Bragollach, la Battaglia della Fiamma Improvvisa, che determinò la rovina del suo regno. Il giovane Beren visse con suo padre insieme a dieci leali seguaci negli altopiani del Dorthonion, e così vissero da briganti, con grande frustrazione di Morgoth, l'Oscuro Signore di Angband.
Ma dopo la rovina della compagnia e la morte del padre, Beren fu costretto a scappare dalla sua terra da Sauron, il Maiar favorito di Mortgoth.
Così entrò nel Doriath, nascondendosi per molti mesi nei boschi dei Sindar; una sera accadde che mentre era in cerca di cibo, essendo affamato da giorni, vide una ragazza solitaria in una radura: era Lúthien, principessa dei Sindar e figlia di Thingol e Melian, mentre felice e sorridente cantava e danzava alla luna, insieme agli uccelli del bosco sotto una limpida volta celeste, e Beren se ne innamorò perdutamente.
Lui, non conoscendone il nome, la chiamò a gran voce "Tinùviel, Tinùviel!!!" (usignolo della notte); lei lo sentì e si volse a lui, ma spaventata scappò via; tuttavia, col passare dei giorni, i due si incontravano e avvicinarono sempre di più, finché un giorno si trovarono l'uno di fronte all'altra, e guardandosi negli occhi capirono che i loro destini sarebbero da quel momento stati uniti per sempre. Per molto tempo Beren si nascose nei boschi del Doriath, e lui e Lùthien si incontravano in segreto, dapprima scambiandosi solo sguardi, e poi passando molto tempo insieme. Era un periodo felice per entrambi, e Beren sembrava aver dimenticato le sofferenze che il suo popolo, come tutti i figli di Ilúvatar, stava patendo a causa di Morgoth. Ma questi incontri non rimasero segreti a lungo: infatti Thingol sospettava qualcosa dietro alle lunghe assenze della figlia, e le mise dietro delle guardie, che catturarono Beren e lo portarono a Menegroth, al suo cospetto.
Lì, Beren si rivelò come erede di Barahir, e davanti allo stupore ed all'orrore generale, dichiarò il suo amore per Lúthien. Tale amore era impossibile, in quanto lui uomo mortale, lei elfa immortale e figlia di Maiar.
Thingol rifiutò perciò energicamente e con convinzione di concedergli la mano di Lúthien.
In tutti i modi Thingol tentò di convincere la figlia a non rivedere Beren, poiché il prezzo da pagare, per gli Elfi che avessero scelto di coltivare l'amore per una creatura mortale era di perdere la propria immortalità.
Ma in cuor suo, sapeva che non poteva andare contro quel destino così impetuoso, e allora pose una condizione in apparenza insormontabile: Lùthien e Beren avrebbero potuto sposarsi solo ed esclusivamente se l'uomo gli avesse portato uno dei Silmaril dalla Corona ferrea di Morgoth.
In tutti i modi Thingol tentò di convincere la figlia a non rivedere Beren, poiché il prezzo da pagare, per gli Elfi che avessero scelto di coltivare l'amore per una creatura mortale era di perdere la propria immortalità.
Ma in cuor suo, sapeva che non poteva andare contro quel destino così impetuoso, e allora pose una condizione in apparenza insormontabile: Lùthien e Beren avrebbero potuto sposarsi solo ed esclusivamente se l'uomo gli avesse portato uno dei Silmaril dalla Corona ferrea di Morgoth.