Insignita alla nascita del titolo di principessa imperiale e di duchessa d'Aquitaine, era cresciuta a Gothian, per ordine dello zio Marvin, l'Imperatore-Profeta, insieme al fratello e ai cugini.
A farle da madre era stata la nonna paterna Ellis Eclionner. A venticinque anni aveva sposato il cugino Arthur Eclionner Vorkidian, reggente dei Keltar. Dalla loro unione si attendeva un erede di sangue latino, celtico ed elfico.
E invece, nei cinque anni trascorsi, Eleanor non era nemmeno rimasta incinta. Questo l'aveva fatta cadere in disgrazia presso la suocera Igraine Canmore, imperatrice consorte di Marvin Eclionner.
A contribuire ulteriormente alla sua caduta in disgrazia c'era il disappunto per le sue spese considerevoli per il vestiario e i ritratti, oltre che per il mantenimento di numerosi trovatori, tra i quali Jaufré Rudel, che secondo molti era stato il suo amante.
A tutte queste accuse la bella Eleanor non aveva mai risposto.
Non hanno chiesto il mio parere quando hanno deciso chi dovevo sposare. Non lo hanno chiesto nemmeno quando hanno deciso che dovevo crescere lontana dai miei genitori.
Essere una donna bella, giovane, nobile e ricca non le aveva donato ancora neanche un giorno di felicità.
La mia unica risposta è il ritratto dove cavalco la mia giumenta, col falco nel mio guanto e i miei levrieri che corrono nella foresta di Fontrevault. Questa è stata la mia felicità, che è durata un attimo e durerà per sempre negli occhi di chi guarderà quel quadro.
Eppure c'era un senso di aspettativa in Eleanor mentre si avvicinava alla città fatale di Elenna sul Dhain, la capitale del Regno degli Alfar, di cui fin da lontano si vedeva la torre centrale di Tar Valon.
Era difficile pensare che in quel luogo in apparenza così fiabesco, con la città elfica su un'isola incantata in mezzo al fiume, quasi a rinnovare il mito di Avalon, avesse avuto inizio una scia di guerre rovinose, mezzo secolo prima, nell'anno della Primavera di Sangue.
Proprio nel ponte che in quel momento Eleanor stava attraversando si era svolto il mitico duello tra il suo bisnonno Sephir Eclionner, principe della corona imperiale, e il terribile lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian e signore dei vampiri albini.
Ora staranno continuando il loro duello all'inferno!
Vent'anni dopo il Conte Fenrik aveva nuovamente invaso la città, ma era stato sconfitto dall'enorme esercito di Marvin Eclionner, che non aveva esitato ad arruolare persino i licantropi contro il suo nemico.
Marvin aveva sconfitto e ucciso lord Fenrik, e con una marcia trionfale aveva espugnato il castello di Gothian. E l'anno seguente, sempre ad Elenna sul Dhain, Marvin aveva sconfitto anche gli eredi del Conte di Gothian, ricacciandoli nella loro lontana terra di Thule.
Con quelle trionfali battaglie l'allora ventenne erede degli Eclionner e dei Vorkidian aveva ottenuto il potere assoluto sul Continente Centrale, imponendosi come Imperatore-Profeta.
Eppure quella città continuava a sfuggirgli.
Alienor di Alfarian aveva rivendicato ogni giorno di più la sua autonomia.
Non riesco a pensare a lei come a una madre. In trent'anni di vita, l'avrò vista sì e no tre volte. E non ci fu intesa tra noi.
Ora, dopo tanto tempo, tornava da quella donna algida ed evanescente, sperando in qualcosa di diverso.
Alienor ha bisogno di alleati a Gothian e a Caemlyn. E ha bisogno di una mediatrice tra lei e Lilieth Vorkidian, la sua amica di un tempo, ora divenuta avversaria.
Con Lilieth poteva esserci qualche mediazione.
Con Igraine Canmore, invece, mediare era sempre stato, più che impossibile, inutile.
Mentre si avvicinavano alla Porta Settentrionale della città, videro che, al contrario delle previsioni, la regina Alienor si era degnata di accoglierle personalmente, sfoggiando il suo leggendario sorriso in stile Monna Lisa.
Non è invecchiata di un solo giorno! Sembra più giovane di me!
C'era comunque un'aura benevola che la circondava e bisognava renderle merito di aver ritardato, per aspettare loro, la sua partenza verso il castello di Reims, dove li attendeva la sua figlia prediletta, Marie France de Champagne.
Eleanor aveva un ricordo vago della sorella, molto più giovane di lei, in quanto nata dal secondo matrimonio di Alienor con il principe Lorran Plum di Terramara.
Quando finalmente il corteo di Lilieth, Igraine ed Eleanor giunse al cospetto di Alienor di Alfarian, fu proprio Eleanor a farsi avanti, come convenuto, per rompere il ghiaccio.
Si inchinò davanti alla Regina degli Alfar e dei Drow, e le disse:
<<Madre, accogli l'omaggio della tua figlia primogenita>>.
Era sì un omaggio, ma anche una rivendicazione!
Alienor le porse l'anello di diamante, Nenya, da baciare.
<<Benvenuta figlia mia. Anche se il mio matrimonio con tuo padre fu annullato, la mia materna benevolenza non è mai venuta meno>>
Era un modo diplomatico per dire: "Sarai anche la primogenita, ma resti sempre una figlia illegittima".
Eleanor, impassibile, replicò:
<<Ho l'onore di scortare qui colei che ti fu amica quando tutti gli altri ti avevano voltato le spalle: la onorevole lady Lilieth Vorkidian, imperatrice madre>>
Quello era il momento più delicato.
Le due ex amiche non si vedevano da trent'anni, dopo l'aspra disputa seguita al primo matrimonio di Alienor, e ciascuna delle due riteneva di ricoprire un rango superiore.
Eppure non c'è malevolenza nei loro occhi... Cosa c'è allora? Rimpianto? Nostalgia della giovinezza?
Alienor aprì le braccia e andò incontro a Lilieth, la quale ricambiò l'abbraccio.
Non era solo diplomazia. Era un reciproco perdono, sulla scia del ricordo di un tempo in cui sembrava loro di essere state felici.
Cast
Eleonora d'Aquitania - Eleanor Eclionner
Alucard di Castlevania - Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian
Jon Snow - Marvin Eclionner
Francesca Annis (Jessica Atreides) - Lilieth Vorkidian
Claire Forlani - Igraine Canmore
Cate Blachett (Galadriel) - Alienor di Alfarian
Beatrice Borromeo - Marie France d'Alfarian, contessa di Champagne