venerdì 1 dicembre 2023

All'ombra del Trono di Spade. Capitolo 6. "And she never wanted to leave". La canzone di Jenny.

 


<<A che servono le profezie? Se sono vere si realizzeranno comunque, anche se cerchiamo di impedirlo, e se sono false, allora sono un inganno>> aveva detto una volta Dorian Ashford alla sua mentore, lady Jenny di Oldstones.
E lei aveva risposto:
<< Sapere cosa accadrà ci dà il tempo di prepararci all'inevitabile>> ma poi aveva aggiunto: <<Se sappiamo quando arriverà la fine, allora useremo meglio il tempo che ci resta. Ma mi rendo conto io stessa che in realtà non si è mai realmente preparati>>.
Jenny conosceva la profezia riguardante la tragedia di Summerhall da quando era giovanissima e non aveva conosciuto il principe Duncan Targaryen, eppure quando questa si avverò, la "Principessa delle Libellule", come era chiamata ("Princess of Dragonflies" nella lingua comune), il lutto la sconvolse come se in cuor suo avesse sperato fino all'ultimo che la profezia fosse sbagliata.
Ricordava le parole di Dorian:
<<Io non credo nel Destino. Io credo nel Caso, che è una cosa completamente diversa. Le profezie sono solo inganni o previsioni derivate da dati a disposizione di tutti. Io non mi rassegnerò mai alle profezie, e considererò sempre le mie premonizioni come semplici intuizioni di un processo in atto>>
Quel ragazzo di sei anni parlava come se ne avesse sessanta. C'era in lui una predisposizione naturale alla saggezza, ed era stata proprio quella consapevolezza che aveva spinto lady Jenny ad assumersi il compito di istruirlo negli Arcani Supremi.
Eppure Dorian continuava a mantenere una base materialista nella sua mentalità.
Jenny lo aveva ammonito:
<<Non lasciarti fuorviare dai cinque sensi: essi percepiscono il mondo come ci appare, non per come è davvero. Esistono forze, nel bene e nel male, che agiscono senza che noi possiamo percepirle, ma il fatto che non le percepiamo non significa che siano un'invenzione di coloro che hanno la Vista del Terzo Occhio. Un giorno anche tu solleverai il velo dei fenomeni e scoprirai il vero volto della realtà.
La chiaroveggenza ci dà uno strumento essenziale per attutire l'impatto delle calamità. 
La chiaroveggenza è importante tanto quanto la memoria. E la memoria è tutto. Senza, siamo ciechi. Senza, lasciamo il destino del nostro mondo al Caso>>
Questi discorsi tornarono alla mente di Dorian mentre osservava sconvolto la fiamma verde dell'altofuoco che consumava il paradiso della sua infanzia, la residenza reale di Summerhall.
L'avverarsi della profezia, nonostante si fosse fatto di tutto per evitarla, gli fece capire che c'era qualcosa di più, all'opera... qualcosa che sfuggiva alla percezione e che proprio per questo era estremamente pericolosa.

Il ricordo della fine di Summerhall rimase vivido nella mente di Dorian per sempre. 
A chi gli chiedeva di raccontare cos'era accaduto, egli rispondeva: <<Tu mi chiedi di rinnovare un dolore indicibile. Un giorno forse lo racconterò, ma non è questo il giorno>>.
Dovette passare una vita intera, prima che Dorian potesse imparare a convivere col peso di quel ricordo.
Aveva cercato in tutti i modi di dimenticare, di buttare via quelle memorie moleste che lo opprimevano, ma non ci era riuscito.
Ricordava fin troppo bene tutto ciò che era accaduto quando ancora era in atto quel rogo mostruoso.

Ciò che restava della Guardia Reale aveva allestito un rifugio nei pressi delle terre di ser Roger Ashford.
Il rogo di Sala dell'Estate illuminava il cielo col colore verde dell'altofuoco.
Il primo ad arrivare fu il principe Aerys con un piccolo seguito, e non perse occasione per essere pomposo e petulante come al solito:
<<Il mio sangue sulle braci ha creato una fiamma più potente del previsto. Del resto, è sangue reale, sangue Targaryen ma soprattutto è sangue puro: entrambi i miei genitori appartengono alla Stirpe del Drago. Non so se la mia fiamma sia stata quella decisiva per l'incendio, ma appena si è sprigionata, ho subito deciso di mettermi al sicuro. Ora ho un figlio legittimo a cui pensare, un erede di sangue purissimo, il Principe che fu Promesso>>

Della tragedia che si stava consumando intorno a lui, ad Aerys Targaryen non importava nulla: l'unica cosa che lo interessava era avere conferma che suo nonno re Aegon V fosse morto, cosa che, portando Jaehaerys II sul Trono di Spade, accorciava la linea di successione e rendeva Aerys, finalmente, Principe della Roccia del Drago, il titolo degli eredi al trono.

Tra i membri della Famiglia Reale, oltre a re Aegon morirono due dei suoi figli, i principi Duncan e Daeron.
Anche il Comandante della Guardia Reale, ser Duncan l'Alto, aveva perso la vita sacrificandosi per riuscire ad evacuare più persone possibile.
Ed era morto anche il maestro Corso, mentre Marwyn era riuscito a fuggire in tempo, grazie all'aiuto di Maggy la Rana.
Tra i sopravvissuti lo sgomento era grave: la regina madre, Betha Blackwood, era rimasta senza parole e senza lacrime, suo figlio Jaehaerys II, il nuovo Re, aveva avuto un malore e aveva tossito sangue, la nuova regina, Shaera, si divideva tra il marito e la figlia Rhaella, anche lei molto debole e in condizioni così precarie da non avere la forza di accudire il neonato principe Rhaegar, che era stato affidato alle balie.
Come in seguito fu detto e fu scritto, il principe Rhaegar era "nato nel dolore", un'ombra che lo avrebbe perseguitato per tutta la vita.

Ma nessun dolore fu più grande di quello di lady Jenny di Oldstones, che aveva perduto suo marito, il principe Duncan, che per lei era tutto.
Si era rifugiata nella residenza degli Ashford e si sfogava con lady Sibilla:
<<Se non mi avesse mai conosciuto, Duncan sarebbe vivo, e sarebbe diventato re. 
Io invece sarei dovuta rimanere nascosta nella foresta di Oldstones, come una selvaggia in mezzo alle macerie. Eppure quel giorno lui mi vide ballare tra le vecchie pietre del castello di re Tristifer Mudd, ed è stato amore a prima vista. Ho lasciato quel cumulo di rovine per amore, ed ora mi trovo davanti ad un altro cumulo di rovine, ed è tutta colpa mia>>

Lady Ashford di Summerhall aveva già la soluzione:
<<Jenny, lui ha fatto le sue scelte nella perfetta consapevolezza di ciò che sarebbe accaduto. Tu hai tentato in tutti i modi di fermarlo, ma la decisione è stata la sua. Sono le scelte che facciamo a definire la nostra identità>>
Lei scosse il capo:
<<Ah, Sibilla, tu sei molto gentile, ma la situazione è più complessa di come appare. La strega dei boschi mi disse che il libero arbitrio non esisteva, che il destino era già scritto, e io volli credere a questo, perché mi esentava dalle responsabilità delle conseguenze delle mie decisioni. La mia colpa consiste nell'essermi fatta vedere da Duncan, tanti anni fa, pur sapendo che, dopo anni di amore felice, lui avrebbe fatto quella fine. Mi sono illusa di poter evitare la profezia, io che ero stata iniziata agli Alti Misteri! Che sciocca presuntuosa!
E adesso, oltre ai rimorsi, non mi resta altra ragione di vita>>
Sibilla le prese la mano:
<<E invece sì, Jenny, tu hai un motivo per cui vivere, ed è Dorian. Io l'ho messo al mondo, ma tu gli hai fatto da madre e da maestra, e continuerai a farlo. Noi provvederemo a sostenerti a livello morale e materiale: non ti faremo mancare niente>>
Jenny annuì:
<<Ti ringrazio, Sibilla. E' vero: Dorian è come un figlio per me, ed è un mio discepolo nella conoscenza degli antichi misteri. Credo che mi stabilirò qui vicino, nella foresta, nella capanna che fu della Veggente. C'è un incantesimo che protegge quel luogo e lo rende inaccessibile agli estranei. E' necessario che tutti mi credano morta, soprattutto coloro che vogliono distruggere la magia e la dinastia Targaryen. I Maestri devono credere di avere vinto, così mi diceva la Veggente. Ora lei è andata a vivere a Cuore Alto, un altro luogo sacro, nelle Terre dei Fiumi>>
Gli altri Ashford non ebbero nulla in contrario alla decisione di Sibilla e di Jenny: avevano altri figli, e Dorian rimaneva comunque una macchia nell'onore di lady Sibilla, era "il figlio del peccato", nato dalla relazione adulterina col principe Aerys.

E fu proprio quest'ultimo l'unico che, in quel mare di dolore, ne sembrava immune, e anzi pareva piacevolmente eccitato.
Essendo morto suo nonno, re Aegon, il nuovo re era Jaehaerys ed il nuovo erede al trono era Aerys, che finalmente poteva fregiarsi del titolo di Principe della Roccia del Drago.
Se poi si considerava il fatto che suo padre era malato di tisi e di cuore, il principe si sentiva già il padrone del mondo, cosa che lo rese ancor più insolente.

<<Assomigli così tanto a Joanna Lannister>> disse Aerys quella sera a Sibilla, facendo capire che l'aveva sedotta soprattutto per questo, offendendo così sia lei che lady Joanna, per non parlare dei loro rispettivi mariti. Ma il principe Aerys, dietro a quelle insolenze, nascondeva una profonda insicurezza, e tutti temevano il giorno in cui, ascendendo al Trono di Spade, quell'insicurezza si sarebbe trasformata in delirio di persecuzione e quell'insolenza sarebbe diventata col tempo una forma di tirannico sadismo (presente, purtroppo, nel sangue dei Targaryen e in molti suoi predecessori sul Trono di Spade).

Aerys dichiarò quella sera:
<<Ser Roger, spero che tu e la tua famiglia sarete nostri ospiti ad Approdo del Re, per l'incoronazione di mio padre. Un soggiorno nella Fortezza Rossa sarà certamente piacevole per il giovane Dorian, grazie al quale siamo stati messi in guardia dal pericolo>>
Il cavaliere finse una profonda deferenza:
<<Vi ringrazio immensamente, vostra Altezza Reale: ci saremo tutti senz'altro. Ora il piccolo Dorian sta riposando, perché è ancora molto scosso, ma gli riferirò le vostre gentili parole>>
La risposta compiacque il Principe della Roccia del Drago, che per una volta volle mostrarsi generoso:
<<Mio padre e io riponiamo in voi e nella vostra lealtà la nostra massima fiducia. Per questo, pur essendo ahimè distrutto il palazzo di Summerhall, vi riconfermiamo nel ruolo di Comandante dei Guardacaccia della foresta di Sala dell'Estate, con una congrua retribuzione che sarà aumentata per merito della vostra accoglienza qui stasera. Verrò a caccia spesso in questa mia foresta, e anche se queste terre si trovano nel feudo dei Baratheon, mio padre ed io intendiamo mantenerle sotto il diretto controllo del Trono. Ciò significa che voi, ser Roger, siete un mio diretto feudatario e risponderete soltanto a me. Non voglio intromissioni da parte di quel pallone gonfiato di Ormund Baratheon, sia chiaro!>>
Ser Roger ne fu felice:
<<E' un grande onore, per me, essere all'esclusivo servizio di Vostra Altezza Reale e di Sua Maestà il Re vostro padre. Ogni vostro desiderio è un ordine!>>
Aerys sorrise deliziato:
<<Ah, se tutti i nobili del Reame fossero come voi, ci sarebbe grande pace e concordia, e prosperità per tutti, come voleva il mio compianto nonno Aegon V, che questa notte ci ha lasciato e ora banchetta nei Sette Cieli insieme ai Sette Dei.
Vi prometto che quando poi i Sette chiameranno alla loro sacra presenza anche il mio amatissimo padre re Jaehaerys II, io vi proclamerò Lord di Summerhall e Pari dei Sette Regni e un giorno, quando sarà il momento, il giovane Dorian diventerà valletto personale di mio figlio Rhaegar. Abbiamo bisogno di persone devote alla nostra causa, se capite bene cosa intendo dire>>
Ser Roger, pregustando le sue future prebende, annuì con vigore:
<<Ma certo, vostra Altezza Reale. Avrete tutta la nostra eterna devozione affinché il vostro erede possa compiere il suo destino, così come è stato predetto. I draghi ritorneranno e la Casa Targaryen dominerà ancora con fuoco e sangue>>
Il principe Aerys sorrise deliziato:
<<Farete molta strada, mio caro amico, e così tutti i vostri figli!>>

Quando finalmente il Principe della Roccia del Drago si ritirò a dormire nella camera da letto padronale di ser Roger e lady Sibilla (secondo alcuni in compagnia della stessa lady), Jenny e Dorian se ne andarono alla chetichella e si ritirarono in quella capanna nella foresta che fu per entrambi un piccolo angolo di pace, lontano dai tormenti del mondo.

Jenny fu data per morta, e l'unico che ebbe il permesso di vederla e frequentarla nella casetta fatata del bosco fu il suo discepolo Dorian Ashford, che in quegli anni apprese, oltre alle discipline tradizionali: grammatica, retorica, dialettica, aritmetica, geometria, astronomia, geografia e storia, anche i rudimenti delle arti liberali, ossia medicina e giurisprudenza, e soprattutto fu preparato all'iniziazione agli Alti Misteri, che i credenti negli Antichi Dei del Nord chiamavano "gli Arcani Supremi".

Gradualmente, giorno dopo giorno, i profughi se ne andarono e di Summerhall rimasero solo le rovine, allo stesso modo in cui erano rimaste solo le rovine di Oldstones.
Il destino di lady Jenny era stato beffardo oltre che crudele, perché aveva posto macerie sia nel suo passato che nel suo futuro.
Però c'era una differenza, rispetto alla sua gioventù:
<<Quando ballavo tra le rovine di Oldstones, tra i fantasmi dei miei antenati, sapevo che un giorno sarebbe arrivato un principe che mi avrebbe amata come in una favola, e su questo si scrisse la prima parte della mia canzone: Jenny e il principe delle Libellule.
Lo sai perché chiamavano Duncan "principe delle Libellule"?>>
Dorian annuì:
<<Nella lingua comune la libellula è chiamata Dragonfly, forse per le sue dimensioni. Duncan era stato il Principe della Roccia del Drago, prima di rinunciare ai suoi diritti per sposarti. Da allora non fu più un'Altezza Reale, né fu chiamato Prince of Dragons. Ma a lui non importava, perché aveva trovato il vero amore, e questa è la più grande gioia che possa toccare a un essere umano: un grande amore ricambiato. E fu l'amore per una fanciulla dei boschi e dei laghi. E allora egli divenne "the Prince of Dragonflies" e fu felice di esserlo>>







Il volto di Jenny era rigato dalle lacrime:
<<Ora che Duncan è morto, quando io danzerò tra le rovine di Summerhall incontrerò il suo fantasma e quello di tutti coloro che sono morti stanotte. E allora tra questi nuovi fantasmi, e specialmente tra quelli che ho amato di più, io continuerò a danzare per il resto della mia vita e non lascerò mai questo luogo>>













Dorian era l'unico che comprendeva le ragioni di Jenny:
<<Capisco le tue ragioni. Ovunque andiamo, i nostri fantasmi ci seguono: non possiamo sfuggirgli. E allora tanto vale restare dove si è, tra ciò che resta del nostro mondo>>
Jenny allora sorrideva al fanciullo e gli scompigliava i suoi capelli biondi:
<<Parli già come un saggio e io ringrazio gli Antichi Dei per avermi donato te, che sei come un figlio e più di un figlio, poiché scoprirai di possedere il dono della chiaroveggenza>>
Dorian le prese la mano, ed ebbe una premonizione:
<<Ho avuto una visione. Tu stavi ballando tra le rovine di Summerhall ed era di nuovo estate, ma io ero più grande, e con noi c'era il principe Rhaegar, la cui bellezza sarà leggendaria, e avrà con sé un'arpa, e scriverà una nuova canzone su di te, e la canterà e la sua musica sarà così sublime da sciogliere anche i cuori più duri. Del resto, cosa c'è di più triste di un amore perduto?>>
Jenny sapeva che le parole sono il veicolo della magia e dunque accolse le sagge parole di Dorian con la dovuta consapevolezza:
<<Ho perduto la persona che amavo e il nostro intero mondo. Succede a molti, sotto forme meno visibili, ma non meno dolorose. Il dolore della perdita è universale e proprio per questo è degno di essere cantato. La poesia e la canzone sono uno spazio sicuro per una verità difficile. 
Rhaegar saprà trovare le parole giuste. 
Verrà spesso a trovarci, e diventerete amici, e vorrà che tu risieda nella capitale. Ma io non verrò. Non voglio andarmene da questo luogo: le rovine di Summerhall assomigliano a quelle di Oldstones. E' come se fossi tornata alla mia prima casa: stavo bene là e imparerò a star bene anche qui>>
Dorian sentiva che quello era davvero il futuro che li attendeva:
<<Anche io preferirei restare per sempre nella foresta, ma ho percepito ciò che tu dici. Rhaegar mi coinvolgerà nelle sue avventure. Lui sarà fatto così: trascinerà con sé tutte le persone che ama, e non sempre sarà un bene. Non è lui il Principe Promesso. Ciò non toglie che sarà il più affascinante e il più carismatico di tutti i Targaryen>>
Jenny aveva previsto molti di questi scenari:
<<Ognuno ha i suoi fantasmi. Il tuo fantasma sarà quello di Rhaegar e in suo nome tu difenderai la sua famiglia e la causa dei Targaryen per il resto della tua vita, che sarà molto più lunga e più saggia della sua. Tutti piangono per i morti, ma dovrebbero piangere per i sopravvissuti, perché è a noi sopravvissuti che tocca tutto il dolore>>
Dorian ebbe di nuovo una visione, con Rhaegar che cantava nei versi della lingua comune di Westeros, e lui ripeté quei versi affinché Jenny potesse sentirli:

<<High in the halls of the kings who are gone
Jenny would dance with her ghosts
The ones she had lost and the ones she had found
And the ones who had loved her the most
The ones who'd been gone for so very long
She couldn't remember their names
They spun her around on the damp old stones
Spun away all her sorrow and pain
And she never wanted to leave, never she wanted to leave
Never she wanted to leave, never she wanted to leave
They danced through the day and into the night 
through the snow that swept through the hall
From winter to summer and winter again
Til the walls did crumble and fall
And never she wanted to leave, never wanted to leave
Never wanted to leave, never wanted to leave
And she never wanted to leave, never wanted to leave
Never wanted to leave, never wanted to leave
High in the halls of the kings who are gone
Jenny would dance with her ghosts
The ones she had lost and the ones she had found
And the ones
Who had loved her the most>>





English version

<<What are prophecies for? If they are true they will come true anyway, even if we try to prevent it, and if they are false, then they are a deception>> Dorian Ashford had once said to his mentor, Lady Jenny of Oldstones.
And she replied:
<<Knowing what will happen gives us time to prepare for the inevitable>> but then he added: <<If we know when the end will come, then we will make better use of the time we have left. But I realize myself that in reality one is never really prepared>>.
Jenny had known the prophecy regarding the tragedy of Summerhall since she was very young and had not met Prince Duncan Targaryen, yet when it came true, the "Princess of Dragonflies", as she was called ("Princess of Dragonflies" in the common tongue), the mourning shocked her as if in her heart she had hoped until the end that the prophecy was wrong.
He remembered Dorian's words:
<<I don't believe in Destiny. I believe in Chance, which is a completely different thing. Prophecies are just deceptions or predictions derived from data available to everyone. I will never resign myself to prophecies, and I will always consider my premonitions as simple intuitions of an ongoing process>>
That six-year-old boy spoke as if he were sixty. There was in him a natural predisposition for wisdom, and it was precisely that awareness that had pushed Lady Jenny to take on the task of instructing him in the Supreme Arcana.
Yet Dorian continued to maintain a materialist basis in his mentality.
Jenny had warned him:
<<Do not be misled by the five senses: they perceive the world as it appears to us, not as it really is. There are forces, for better or worse, that act without us being able to perceive them, but the fact that we do not perceive them does not mean that they are an invention of those who have Third Eye Sight. One day you too will lift the veil of phenomena and discover the true face of reality.
Clairvoyance gives us an essential tool to cushion the impact of disasters.
Clairvoyance is just as important as memory. And memory is everything. Without it, we are blind. Without it, we leave the fate of our world to Chance>>
These speeches returned to Dorian's mind as he watched in shock as the green flame of the wildfire consumed his childhood paradise, the royal residence of Summerhall.
The coming true of the prophecy, despite having done everything to avoid it, made him understand that there was something more at work... something that escaped perception and which for this very reason was extremely dangerous.

The memory of the end of Summerhall remained vivid in Dorian's mind forever.
To those who asked him to tell what had happened, he replied: <<You ask me to renew an unspeakable pain. One day perhaps I will tell it, but this is not the day>>.
An entire life had to pass before Dorian could learn to live with the weight of that memory.
He had tried in every way to forget, to throw away those annoying memories that oppressed him, but he hadn't succeeded.
He remembered all too well everything that had happened when that monstrous fire was still raging.

The remnants of the Kingsguard had set up refuge near Ser Roger Ashford's lands.
The fire in Sala dell'Estate illuminated the sky with the green color of wildfire.
The first to arrive was Prince Aerys with a small entourage, and he missed no opportunity to be as pompous and petulant as usual:
<<My blood on the embers created a flame more powerful than expected. After all, it is royal blood, Targaryen blood but above all it is pure blood: both my parents belong to the Dragonborn. I don't know if my flame was the decisive factor in the fire, but as soon as it was released, I immediately decided to take refuge. Now I have a legitimate son to think about, an heir of the purest blood, the Prince who was Promised>>

Aerys Targaryen didn't care about the tragedy that was taking place around him: the only thing that interested him was having confirmation that his grandfather King Aegon V was dead, which, by bringing Jaehaerys II to the Iron Throne, shortened the line of succession and made Aerys, finally, Prince of Dragonstone, the title of the heirs to the throne.

Among the members of the Royal Family, in addition to King Aegon, two of his sons died, princes Duncan and Daeron.
Even the Commander of the Royal Guard, Ser Duncan the Tall, had lost his life, sacrificing himself to be able to evacuate as many people as possible.
And Master Corso was also dead, while Marwyn had managed to escape in time, thanks to the help of Maggy the Frog.
Among the survivors the dismay was grave: the queen mother, Betha Blackwood, was left speechless and without tears, her son Jaehaerys II, the new King, had fallen ill and coughed blood, the new queen, Shaera, was divided between her husband and daughter Rhaella, who was also very weak and in such precarious conditions that she did not have the strength to look after the newborn prince Rhaegar, who had been entrusted to the nurses.
As was later said and written, Prince Rhaegar was "born in sorrow", a shadow that would haunt him throughout his life.

But no sorrow was greater than that of Lady Jenny of Oldstones, who had lost her husband, Prince Duncan, who was everything to her.
She had taken refuge in the Ashford residence and was venting her feelings to Lady Sibilla:
<<If he had never known me, Duncan would be alive, and would have become king.
I, on the other hand, should have remained hidden in the forest of Oldstones, like a savage among the rubble. Yet that day he saw me dancing among the old stones of King Tristifer Mudd's castle, and it was love at first sight. I left that pile of ruins out of love, and now I find myself in front of another pile of ruins, and it's all my fault."

Lady Ashford of Summerhall already had the solution:
<<Jenny, he made his choices in perfect awareness of what would happen. You tried in every way to stop him, but the decision was his. It is the choices we make that define our identity>>
She shook her head:
<<Ah, Sibilla, you are very kind, but the situation is more complex than it appears. The woodland witch told me that free will did not exist, that destiny was already written, and I wanted to believe this, because it exempted me from responsibility for the consequences of my decisions. My fault consists in having let Duncan see me, many years ago, despite knowing that, after years of happy love, he would end up like that. I deluded myself into thinking that I could avoid the prophecy, I who had been initiated into the High Mysteries! What a presumptuous fool!
And now, besides remorse, I have no other reason to live>>
Sibilla took her hand:
<<And yes, Jenny, you have a reason to live, and it is Dorian. I brought him into the world, but you acted as his mother and teacher, and you will continue to do so. We will support you on a moral and material level: we will not let you lack anything>>
Jenny nodded:
<<Thank you, Sibilla. It's true: Dorian is like a son to me, and he is my disciple in the knowledge of the ancient mysteries. I think I will settle nearby, in the forest, in the hut that belonged to the Seer. There is a spell that protects that place and makes it inaccessible to outsiders. It is necessary for everyone to believe me dead, especially those who want to destroy magic and the Targaryen dynasty. The Masters must believe they have won, so the Seer told me. Now she has gone to live in Cuore Alto, another sacred place, in the Riverlands>>
The other Ashfords had nothing against Sibilla and Jenny's decision: they had other children, and Dorian still remained a stain on Lady Sibilla's honor, he was "the son of sin", born from the adulterous relationship with Prince Aerys.

And this last one was the only one who, in that sea of ​​pain, seemed immune to it, and indeed seemed pleasantly excited.
Since his grandfather, King Aegon, had died, the new king was Jaehaerys and the new heir to the throne was Aerys, who could finally boast the title of Prince of Dragonstone.
If we then considered the fact that his father was sick with consumption and heart disease, the prince already felt like the master of the world, which made him even more insolent.

<<You look so much like Joanna Lannister>> Aerys said to Sibilla that evening, making it clear that he had seduced her above all for this reason, thus offending both her and Lady Joanna, not to mention their respective husbands. But Prince Aerys, behind those insolences, hid a profound insecurity, and everyone feared the day when, upon ascending the Iron Throne, that insecurity would transform into a frenzy of persecution and that insolence would over time become a form of tyrannical sadism (present, unfortunately, in the blood of the Targaryens and in many of his predecessors on the Iron Throne).

Aerys declared that evening:
"Ser Roger, I hope you and your family will be our guests in King's Landing for my father's coronation. A stay in the Red Keep will certainly be pleasant for young Dorian, thanks to which we were warned of the danger>>
The knight feigned profound deference:
<<I thank you immensely, your Royal Highness: we will certainly all be there. Now little Dorian is resting, because he is still very shaken, but I will pass on your kind words to him>>
The answer pleased the Prince of Dragonstone, who for once wanted to be generous:
<<My father and I place our utmost trust in you and your loyalty. For this reason, although the palace of Summerhall has unfortunately been destroyed, we reconfirm you in the role of Commander of the Gamekeepers of the Forest of Summerhall, with a suitable salary which will be increased thanks to your welcome here this evening. I will come to hunt in this forest of mine often, and although these lands lie in the Baratheon fiefdom, my father and I intend to keep them under the direct control of the Throne. This means that you, Ser Roger, are my direct liege lord and will answer only to me. I don't want any interference from that big mouth Ormund Baratheon, let's be clear!>>

Ser Roger was delighted:
<<It is a great honor for me to be in the exclusive service of Your Royal Highness and His Majesty the King your father. Your every wish is an order!>>
Aerys smiled delightedly:
<<Ah, if all the nobles of the Realm were like you, there would be great peace and harmony, and prosperity for all, as desired by my late grandfather Aegon V, who left us this night and now feasts in the Seven Heavens together with the Seven Of the.
I promise you that when the Seven then call my beloved father King Jaehaerys II into their sacred presence, I will proclaim you Lord of Summerhall and Peer of the Seven Kingdoms and one day, when the time comes, young Dorian will become my son's personal valet Rhaegar. We need people devoted to our cause, if you understand what I mean>>
Ser Roger, anticipating his future benefits, nodded vigorously:
<<Of course, your Royal Highness. You will have all our eternal devotion so that your heir can fulfill his destiny, as has been foretold. The dragons will return and House Targaryen will rule again with fire and blood."
Prince Aerys smiled delightedly:
<<You will go a long way, my dear friend, and so will all your children!>>

When the Prince of Dragonstone finally retired to sleep in the master bedroom of Ser Roger and Lady Sibilla (according to some in the company of the lady herself), Jenny and Dorian left on the sly and retreated to that cabin in the forest that it was a small corner of peace for both of them, far from the torments of the world.

Jenny was presumed dead, and the only one who was allowed to see her and frequent her in the fairy house in the woods was her disciple Dorian Ashford, who in those years learned, in addition to the traditional disciplines: grammar, rhetoric, dialectics, arithmetic, geometry , astronomy, geography and history, also the rudiments of the liberal arts, i.e. medicine and jurisprudence, and above all he was prepared for initiation into the High Mysteries, which believers in the Ancient Gods of the North called "the Supreme Arcana".

Gradually, day by day, the refugees left and only the ruins remained of Summerhall, in the same way that only the ruins of Oldstones remained.
Lady Jenny's fate had been mocking as well as cruel, for it had placed rubble in both her past and her future.
But there was a difference compared to his youth:
<<When I danced among the ruins of Oldstones, among the ghosts of my ancestors, I knew that one day a prince would come who would love me like in a fairy tale, and the first part of my song was written about this: Jenny and the prince of Dragonflies.
Do you know why they called Duncan "Prince of Dragonflies"?>>
Dorian nodded:
<<In common language the dragonfly is called Dragonfly, perhaps due to its size. Duncan had been the Prince of Dragonstone, before giving up his rights to marry you. From then on he was no longer a Royal Highness, nor was he called Prince of Dragons. But he didn't care, because he had found true love, and this is the greatest joy that a human being can experience: a great reciprocated love. And it was love for a girl of the woods and lakes. And then he became "the Prince of Dragonflies" and was happy to be so>>
Jenny's face was streaked with tears:
<<Now that Duncan is dead, when I dance in the ruins of Summerhall I will meet his ghost and that of all those who died tonight. And so among these new ghosts, and especially among those I loved the most, I will continue to dance for the rest of my life and I will never leave this place>>

Dorian was the only one who understood Jenny's reasons:
<<I understand your reasons. Everywhere we go, our ghosts follow us: we cannot escape them. So we might as well stay where we are, among what remains of our world>>
Jenny then smiled at the boy and ruffled his blond hair:
<<You already speak like a sage and I thank the Ancient Gods for giving me you, who are like a son and more than a son, since you will discover that you possess the gift of clairvoyance>>
Dorian took her hand, and had a premonition:
<<I had a vision. You were dancing in the ruins of Summerhall and it was summer again, but I was older, and with us was Prince Rhaegar, whose beauty will be legendary, and he will have a harp with him, and he will write a new song about of you, and he will sing it and his music will be so sublime that it will melt even the hardest hearts. After all, what is sadder than a lost love?>>
Jenny knew that words are the vehicle of magic and therefore welcomed Dorian's wise words with due awareness:
<<I lost the person I loved and our entire world. It happens to many, in less visible but no less painful ways. The pain of loss is universal and for this reason it is worthy of being sung. Poetry and song are a safe space for a difficult truth.
Rhaegar will find the right words.
He will come to visit us often, and you will become friends, and he will want you to reside in the capital. But I won't come. I don't want to leave this place: the ruins of Summerhall resemble those of Oldstones. It's as if I had returned to my first home: I felt good there and I will learn to feel good here too>>
Dorian felt that this was truly the future that awaited them:
<<I too would prefer to stay in the forest forever, but I sensed what you said. Rhaegar will involve me in his adventures. This is how he will be: he will drag all the people he loves with him, and it won't always be a good thing. He is not the Promised Prince. This does not mean that he will be the most fascinating and charismatic of all the Targaryens>>
Jenny had foreseen many of these scenarios:
<<Everyone has their ghosts. Your ghost will be that of Rhaegar, and in his name you will defend his family and the Targaryen cause for the rest of your life, which will be much longer and wiser than his. Everyone cries for the dead, but they should cry for the survivors, because it is us survivors who are affected by all the pain>>
Dorian again had a vision, with Rhaegar singing in the verses of the common tongue of Westeros, and he repeated those verses for Jenny to hear:

<<High in the halls of the kings who are gone
Jenny would dance with her ghosts
The ones she had lost and the ones she had found
And the ones who had loved her the most
The ones who'd been gone for so very long
She couldn't remember their names
They spun her around on the damp old stones
Spun away all her sorrow and pain
And she never wanted to leave, never she wanted to leave
Never she wanted to leave, never she wanted to leave
They danced through the day and into the night 
through the snow that swept through the hall
From winter to summer and winter again
Til the walls did crumble and fall
And never she wanted to leave, never wanted to leave
Never wanted to leave, never wanted to leave
And she never wanted to leave, never wanted to leave
Never wanted to leave, never wanted to leave
High in the halls of the kings who are gone
Jenny would dance with her ghosts
The ones she had lost and the ones she had found
And the ones
Who had loved her the most>>

The Song of Jenny of Oldstones