Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
lunedì 9 febbraio 2015
Estgot. Capitolo 22. Per tre rami fiorì la mia stirpe, per sette manieri silvani
<<Jessica, se ho ben capito, tu vorresti farmi credere che io sono il risultato di un programma di selezione genetica per ottenere un uomo perfetto. Be', se anche fosse vero, sarebbe un tragico fallimento, perché io sono tutt'altro che perfetto!>> sbottò Waldemar, ma nella sua voce c'era molta meno sicurezza di quanta volevano esibirne le sue parole.
Gli venne in mente una poesia di Rilke, sulla decadenza delle famiglie nobili:
Per tre rami fiorì la mia stirpe
per sette manieri silvani
Ma presto fu stanca del vecchio blasone
piegò sotto il peso degli anni:
l'antico lignaggio degli avi
è tutto ciò ch'io le acquisto e le apporto
sono ormai senza patria nel mondo
Così si sentiva in quel momento.
Lei sorrise, rassicurante:
<<Né tu, né io siamo perfetti, eppure la nostra salute è molto buona, dimostriamo molti meno anni di quelli che abbiamo, (io ne ho più di trenta), e sulla base della mappatura genetica dei nostri tessuti, vi è un enorme margine di probabilità che dalla nostra unione possa emergere un genotipo in grado di arrivare ad un livello di perfezione mai raggiunto prima: il Principe Promesso, lo chiamano gli Iniziati>>
Lui rise amaramente:
<<Il Principe Promesso! Nostro figlio! E' questo che vuoi da me! Ma se tutto quello che ti interessava della mia persona era il mio DNA, si poteva risolvere la questione anche con l'inseminazione artificiale, senza tirare tirare in ballo i sentimenti>>
Jessica si rabbuiò:
<<Non mi fraintendere! Ti ho già detto che, dopo averti conosciuto, ho capito che tra noi poteva esserci qualcosa di più! Qualcosa di grande, che va ben oltre il programma genetico degli Iniziati! Non ti sto mentendo...>>
Waldemar continuava ad essere scettico, perché se quella non era una menzogna, era pur sempre e soltanto una mezza verità:
<<Ho notato che le tue cicatrici stanno guarendo molto in fretta. Ne sono felice, ma ho come il sospetto che questo fatto sia legato all'incarico di procreare un figlio con me. Ti stanno forse premiando con qualche cura geneticamente avanzata?>>
Jessica annuì:
<<Sì, è vero. Non lo nego. Non intendo mentirti! Questi erano i patti, all'inizio. Dovevo rimanere incinta e loro mi avrebbero fornito cure all'avanguardia. Ma poi ti ho incontrato di persona e quando ci siamo parlati e poi abbiamo fatto l'amore, ho capito che mi piacerebbe che tra noi nascesse qualcosa di più. Questa è la pura verità!>>
Waldemar scosse il capo:
<<Quanto vorrei che fosse vero! Io provo veramente qualcosa per te, nonostante tutto, ma non posso assolutamente fidarmi di una persona che mi ha usato come una specie di stallone da riproduzione!>>
Lei chinò il capo:
<<Ti chiedo scusa. Ho subito pressioni enormi. Minacce, persino! Anche io mi sono sentita usata, cosa credi? Mia nonna Glynis mi ha lasciata qui come ostaggio. La tua prozia Sidonie mi vede soltanto come una specie di coniglia che deve sfornare figli per il bene della causa. Gli Iniziati ci tengono d'occhio. Siamo entrambi in pericolo, ma se uniamo le nostre forze possiamo salvarci!>>
Lui assunse un'espressione dubbiosa;
<<C'è qualcosa che non quadra nella tua ricostruzione dei fatti. Tu mi hai detto che all'interno della Società degli Iniziati ci sono varie sezioni, varie sette in lotta tra loro: il Serpente Rosso, a cui tu appartieni, l'Aristocrazia Nera, a cui appartiene la mia prozia Sidonie, e forse ce ne sono altre ancora. Una nostra unione stabile sancirebbe una nuova alleanza tra il Serpente Rosso e l'Aristocrazia Nera, un'alleanza che, secondo quanto tu stessa mi hai detto, sarebbe in grado addirittura di diventare una Dinastia Reale, non è così?>>
Jessica annuì:
<<Sì, anche questo è vero. Io e te insieme saremmo invincibili>>
Waldemar rise con crescente amarezza:
<<Ah ah, davvero molto romantico! Quindi io ti piaccio per il mio DNA e per il fatto che la famiglia di mia madre occupa un posto di primo piano nell'Aristocrazia Nera. Vedo che i sentimenti qui, c'entrano ben poco>>
Jessica decise che era il momento di mettere le carte in tavola:
<<Le finalità dinastiche non escludono i sentimenti. Nessuno dei nostri antenati si è incontrato per caso. E' sembrato un caso, ma non lo era. Eppure molti di loro si sono davvero amati, come i miei genitori, che purtroppo sono stati uccisi dalla Massonerai, o come i tuoi genitori, Roman.
Lui voleva farsi prete, lei era già avanti con gli anni, inoltre vivevano in stati diversi dell'Unione, parlavano lingue diverse e non avevano la minima idea di far parte di un progetto molto importante. Eppure ora sono una felice coppia di sposi! E vivranno a lungo questa loro felicità!>>
Waldemar ebbe un senso di vertigine:
<<Il loro incontro fu del tutto casuale>>
Lei fece oscillare lievemente il capo:
<<Non lo fu affatto. A patrocinarlo fu Lord Herny Oakwood, il precedente Duca di Albany, che era l'amante di Sidonie Waldemar e un grande amico delle famiglie Richmond, Orsini e Paolucci de'Calboli >>
Lui sapeva che erano i suoi quarti di nobiltà, i tre rami nobili della sua stirpe:
<<Spiegati meglio...>>
Jessica capì di aver aperto una breccia nelle mura delle certezze del suo interlocutore:
<<I Waldemar erano geneticamente perfetti e l'Aristocrazia Nera voleva appropriarsi dei loro geni, così come i Waldemar volevano imparentarsi con famiglie nobili, ricche, potenti e prestigiose. Per questo fu raggiunto un accordo tra Sidonie Waldemar e la famiglia di tua madre, con l'approvazione della tua bisnonna italiana, la contessa Caterina Orsini Balducci di Casemurate, nata Paolucci de' Calboli>>
Le informazioni erano esatte, eppure lui era tormentato da molti dubbi, uno in particolare:
<<Ma se Sidonie Waldemar aveva un genoma così perfetto, perché non ha fatto figli?>>
<<Purtroppo Sidonie aveva un difetto, dovuto al caso: una mutazione sfavorevole. Emofilia, lo stesso male di cui la regina Vittoria era portatrice sana e che provocò il manifestarsi di questa malattia in tanti suoi discendenti maschi. Di fatto quasi tutte le teste coronate d'Europa ne furono contaminate e per questo vennero escluse dal progetto. E' la stessa ragione per cui l'attuale Duca di Albany, Lord Francis, Priore degli Iniziati, ha rinunciato da tempo a reclamare la guida dell'Aristocrazia Nera ed è disposto a cederla a te. Ti sei mai chiesto il motivo per cui i Duchi di Albany sono stati così benevoli verso la tua famiglia?>>
Lui stava cercando di rimettere in ordine i tasselli, rendendosi conto che combaciavano in maniera terribile:
<<Il nuovo Duca, lord Francis, mi disse che questa benevolenza nasceva dal fatto che suo padre la mia prozia Sidonie erano amanti. Niente di più>>
Lei annuì:
<<E così doveva sembrare. Ma la realtà è che Albany e Sidonie avevano già programmato tutto.
Il Duca Henry fece in modo che tuo padre, il prete mancato, diventasse ambasciatore tedesco in Gran Bretagna, dove avrebbe avuto modo di conoscere l'onorevole lady Helena Richmond, colei che era già stabilito sarebbe diventata sua moglie e tua madre. Un evento improbabile, visto che lei aveva già, all'epoca, trentacinque anni e due fidanzamenti interrotti per ragioni apparentemente inspiegabili>>
Waldemar si sentiva come svuotato, privato di ogni certezza:
<<Mia madre non ha mai voluto parlare di quel periodo della sua vita>>
Jessica lo guardò con particolare intensità:
<<Tua madre, lady Helena, aveva aspettative molto elevate, così come sua madre lady Emilia Richmond, nata Orsini, e sua nonna, la contessa Caterina Orsini, nata Paolucci de' Calboli. C'è più sangue blu in un loro capillare che in tutte le vene di molte teste coronate>>
Improvvisamente tutto diventava chiaro agli occhi di Waldemar, compresa l'impressione che tutti i matrimoni della sua famiglia fossero stati combinati.
<<Ma almeno un po' di amore c'è stato? Ci deve essere stato!>>
Jessica chiuse gli occhi:
<<Fu tutto come tra noi. Attrazione, affinità. L'amore è venuto col tempo, quando si sono resi conto di essere perfettamente complementari>>
Waldemar rispose con un filo di voce:
<<Non so. Questo non mi sembra amore. Mi sembra più un desiderio di supremazia, una complicità nel creare una specie di razza superiore destinata a dominare il mondo. E' questo ciò che ha cementato le unioni dei nostri antenati. Ma questo non è il vero amore. Il vero amore è un'altra cosa>>
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