Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
lunedì 10 dicembre 2012
Ortografia, questa sconosciuta: accenti e apostrofi
Tranquillizzo le mie lettrici abituali dicendo che questo post è rivolto genericamente ad un pubblico occasionale, che magari capiterà qui per caso. Chi è mia amica anche su Facebook saprà della mia fissazione per l'ortografia: del resto è il mio mestiere, insegnare ai pargoli a esprimersi in modo corretto. Può succedere che si commettano errori di battitura e di distrazione: succede spesso anche a me. Però, mi capita spesso, su Facebook, di trovare errori di ortografia che regolarmente si ripresentano. Io non voglio apparire pedante, però credo che potrebbe essere utile una rinfrescata alla memoria con 5 brevissime e semplicissime regolette:
1) L'accento non è la regola, ma l'eccezione. Meno lo usate, meglio è.
2) Esempi di casi in cui non ci vuole l'accento: - Io do qualcosa a qualcuno.
- Io so qualcosa.
- Egli sa qualcosa.
- Egli va da qualche parte
- Ella sta bene.
- Io sto bene.
- Quella cosa fa male.
- Sono qua (o qui)
3) Esempi in cui ci vuole l'accento: - Egli dà qualcosa a qualcuno.
- Io vivo là (o lì)
- Ti dico di sì.
- Tre volte al dì.
4) L'apostrofo nei verbi non va confuso con l'accento
5) Si usa l'apostrofo nei casi di imperativo dove avviene un troncamento: - Va' via, per favore!
- Sta' fermo, ti prego!
- Fa' le cose per bene!
- Di' qualcosa!
Sono piccoli accorgimenti che vanno tenuti presente. Perdonatemi se ogni tanto salta fuori l'insegnante delle medie che è in me!
;-)
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