La principessa Alienor di Alfàrian si trovava sulla punta
estrema della prua della Dolce Ellis,
la nave ammiraglia della flotta imperiale, che viaggiava in
direzione sud, verso Amnisia, scortata da alcune navi della flotta degli Alfar.
Dalla cima albero maestro
svolazzava la bandiera imperiale: un Sole dorato con ampi raggi su sfondo bianco. Per gentile cortesia, sotto alla bandiera imperiale era stata issata
anche quella regale degli Alfar, un’aquila nera incoronata su sfondo bianco.
Alienor era ancora perplessa per quell'omaggio di Ellis, e soprattutto per la lettera personale che la Reggente indirizzava “alla mia carissima nuora e figlia”, assicurandole che sarebbe stata la benvenuta a Lathéna, e che
finalmente il Senato e il Popolo avrebbero avuto "una nuova
Imperatrice, più giovane e più bella”. Così era scritto, e la firma di Ellis
Eclionner era confermata dal suo sigillo personale, raffigurante la testa di
una donna con dei serpenti al posto dei capelli.
Una nuova Imperatrice più giovane e più bella? Ellis preferirebbe farsi
scorticare viva piuttosto che rivolgere simili complimenti a un’altra donna…
Alienor era convinta che ci fosse
qualcosa di molto pericoloso, sotto a questo apparente gesto di cortesia, ma ancora non era riuscita a capire cosa.
Il viaggio procedeva lento e
regolare, sotto il sole infuocato di fine luglio, da cui la principessa dalla pelle
diafana si proteggeva con un ombrellino.
E' dai tuoi raggi che mi proteggo, Eclion!
Per ordine dell’ammiraglio Travemund il percorso si svolgeva
a breve distanza dalla costa, “per evitare rischi inutili”. In quel modo però, costeggiando la baia del Dhain, la flotta ci
avrebbe messo il doppio del tempo per arrivare ad Amnisia.
C’è qualcosa di sbagliato in tutto questo…
Più il tempo passava nella noia
di quel viaggio a rilento, più la ragazza si convinceva che sarebbe accaduto
presto qualcosa, e rimaneva a scrutare, come di vedetta, dal ponte di prua, il
mare e le coste, e poi ancora l’oceano.
A un certo punto la sua
attenzione fu attirata da una piccola flotta di imbarcazioni snelle e veloci,
dalle vele nere, che si avvicinavano verso do loro con una
velocità insolita.
La cosa fu notata anche
dall’equipaggio e l’ammiraglio, col cannocchiale, osservò la scena dal punte di
prua e subito tuonò con voce possente: «Pirati a tribordo! Allarme! Prepararsi
alla difesa della nave!» e poi, rivolgendosi alla principessa: «Vostra
Altezza, dovete ritirarvi subito sottocoperta nelle vostre cabine… qui ci sarà presto una
battaglia!»
Alienor non se lo fece ripetere
due volte.
Corse nella stiva chiedendosi dove si fosse nascosta Marigold.
Non si vedeva da nessuna parte. Nemmeno Ser Gahel.
Che li rapiscano pure i pirati! Non sarebbe una grande perdita!
Quando si chiuse nella sua cabina, la principessa incominciò a sospettare che quella aggressione non fosse casuale.
I pirati non osano mai attaccare delle flotte grandi come la nostra,
con una ammiraglia così potente come la “Dolce Ellis”. E poi ci sono le navi di mio padre!
Mentre passava il tempo, Alienor non poteva smettere di pensare a tutte le stranezze che le erano accadute, da Elenna in giù.
Marigold e Ser Gahel mi hanno venduta!
Non c'era altra spiegazione, e questo la preoccupava più della stessa presenza dei pirati sulla nave.
I combattimenti durarono per oltre un'ora.
Stanno macellando un intero equipaggio solo per me? E' possibile che la crudeltà di Ellis arrivi a tanto?
Dopo un tempo relativamente breve il rumore della battaglia fu sostituito da un inquietante silenzio.
Potrebbe essere la mia ultima ora.
Bussarono alla porta e la voce
dell’ammiraglio Travemund disse: «Principessa, ora potete uscire»
Alienor si affacciò alla porta e
vide che Travemund era in compagnia di un personaggio bizzarro e inanellato, con un grande berretto, e lunghi capelli scuri intrecciati. Gli occhi erano neri, magnetici e profondi, il naso piccolo, la bocca carnosa, atteggiata a un sorriso ironico, il pizzetto ben curato, alla moda dei pirati.
«Vostra Altezza, vi presento il
capitano lord Vyghar di Linthael, meglio noto come il Pirata Gentiluomo. Da questo momento
voi siete nelle sue mani»
Il pirata accentuò il sorriso ironico: «Fossi in voi non farei troppo affidamento sulla mia fama di gentiluomo»
Alienor fece finta di non sentire e si concentrò sull'ammiraglio:
«I pirati hanno vinto
contro la nave ammiraglia dell’Impero?»
Sia Travemund che Vyghar risero di
gusto, e poi il primo rispose: «Oh, no… la flotta dei pirati si è limitata soltanto a tenere lontane le navi di vostro padre, cosa peraltro molto facile. Sulla “Dolce Ellis” ci siamo dovuti soltanto sbarazzare di molti scomodi testimoni»
«Avete fatto uccidere i vostri marinai? Ma che ammiraglio siete?» chiese Alienor,
sospettando già la risposta.
«Erano dei pendagli da forca» rise Travemund «e comunque io mi sono limitato ad obbedire agli ordini dell’Imperatrice Vedova…»
Alienor annuì amaramente, ma la sua preoccupazione era un'altra:
«Che cosa è successo alle persone del mio seguito?»
Travemund sorrise:
«Siete molto gentile, Altezza, a preoccuparvi dei vostri servitori. Posso rassicurarvi sul fatto che Ser Gahel li sta conducendo in salvo verso le navi di vostro padre. Apparirà un vero eroe agli occhi del popolo e in particolare a quelli di vostra madre. Contiamo molto sull'ascendente di Ser Gahel verso le nobildonne Alfar!»
Quindi Ser Gahel era implicato anche in un complotto per destabilizzare il regno.
«E lady Marigold?»
Una risata inconfondibile annunciò la comparsa della Dama Gialla, seguita da Padre Ulùme.
«Sono qui, mia piccola Alienor! Ma purtroppo da questo momento le nostre strade si dividono. Io sarò accompagnata a Lathéna, come era nei patti. Tu invece farai compagnia al nostro bel pirata... Ah, poteva andarti molto peggio, credimi!»
Alienor trattenne la rabbia e si rivolse al pirata:
«Sarà nel vostro interesse trattarmi bene: come ostaggio valgo molto. Mio padre pagherà qualsiasi riscatto chiediate!»
Vyghar appariva divertito: «Lo spero, Altezza, anche perché non escluderei l'esistenza di alcuni personaggi disposti a pagare molto più di lui, per farvi... come dire... passare a miglior vita. Devo decidere quale offerta accettare. Nel frattempo vi condurrò in un posto sicuro... per me ovviamente...» poi fece una pausa, guardando di sottecchi
l’ammiraglio: «…del resto, qui ci siamo solo noi a testimoniare che siete sopravvissuta. Ordini della Vedova Nera… nessun testimone! A parte, naturalmente, i qui presenti!»
E si mise a ridere, insieme all'ammiraglio e a Lady Marigold.
Padre Ulume rimase serio. Probabilmente Alienor doveva a lui il fatto di essere ancora viva.
D'ora in avanti sarò sola... nessuno mi difenderà, e nessuno mi ha insegnato a difendermi...
Guardò Marigold negli occhi:
«Traditrice... Per sedici anni mi hai fatto credere di volermi bene come a una figlia! Poi ad Elenna sei cambiata e adesso non so più chi sei... qual è il tuo segreto, cosa nascondi?»
La Contessa di Gothian ricambiò lo sguardo intenso, e le due donne rimasero per alcuni attimi a fissarsi reciprocamente.
«Alienor, se ora sei viva, è perché io l'ho permesso! La "dolce" Ellis, che dà il nome a questa nave, avrebbe molto gradito la tua testa, come mio regalo di presentazione. Ma io non sono come gli Eclionner. Non mi diverte versare sangue inutile. E poi so cosa vuol dire trovarsi nelle tue condizioni, e così come allora un Patto salvò la vita a me, io ora la salvo a te, per saldare, alla presenza di Padre Ulume, il mio ultimo debito di gratitudine nei confronti degli Dei degli Alfar. Dovresti ringraziarmi per questo atto di pietà, ma mi basta che te ne stia alla larga da Lathena. Del resto, è nel tuo interesse farti dimenticare dai Servizi Segreti dell'Imperatrice»
La principessa avrebbe voluto schiaffeggiarla:
«Non mi hai ancora risposto... chi sei veramente?»
La Dama Gialla scosse il capo:
«Ma allora proprio non mi ascolti! Ho parlato di un patto, il Patto! Lo capisci? Prova a ricordare chi era presente! Non ti dico altro, ti ho già detto fin troppo, e l'ho fatto solo perché l'ammiraglio Travemund e il buon Padre Ulume già sapevano chi sono e cosa intendo fare. E si sono mostrati molto intelligenti nel capire che è meglio avermi come alleata piuttosto che come nemica. Ti avevo già avvisata ad Elenna, ed ora te lo ripeto: non metterti contro di me. Non ti conviene!»
Alienor stava per replicare quando il pirata la strattonò per un braccio:
«Non c'è tempo per fare conversazione, Altezza, per cui adesso i miei uomini vi accompagneranno a scegliere poche cose
essenziali tra i vostri bagagli! Vi aspetto sulla mia nave. Fate presto, perché, lo ripeto, la mia fama di gentiluomo non corrisponde pienamente alla realtà»
Detto questo rise e se ne andò, con un cenno ironico di saluto agli altri cospiratori, mentre alcuni uomini lo seguivano con una cassa
piena di monete d’oro e pietre preziose.
Il "dono di nozze" di Ellis...
La principessa si sentì improvvisamente stanca.
Perché proprio a me sta accadendo tutto questo?
Le tornò in mente un proverbio Alfar, che la Contessa di Gothian le aveva insegnato:
Prima o poi gli Dei chiedono un prezzo, per tutti i beni che abbiamo ricevuto in sorte.
Ecco, quello era il prezzo che
Alienor stava incominciando a pagare.
N.d.A.
Alienor di Alfarian è rappresentata da Daenerys Targaryen.
Marigold di Gothian da Cersei Lannister.
Vyghar di Linthael da Johnny Depp nel ruolo del capitano Jack Sparrow.