Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
martedì 17 dicembre 2013
L'imperatrice Angela III del Sacro Romano Impero Germanico.
Ecco l'erede di Maria Teresa d'Asburgo: anche come stazza ci siamo! Così come l'imperatrice del passato spremeva di tasse gli abitanti delle terre italiane che si trovavano sotto il dominio degli Asburgo e dei Lorena, allo stesso modo la sua degna erede l'imperatrice Angela, sta affamando lo stato italiano, ormai vassallo dell'Impero Germanico, in base alla dottrina dell'austerity, ossia togliere denaro ai popoli per darlo alle banche.
Eccola col suo fido fantoccio Letta, il cui governo collaborazionista, non eletto da nessuno, continua a vessare il popolo italiano.
Quousque tandem? Per quanto tempo ancora?
La regina madre inglese. Il secolo di Elizabeth Bowes-Lyon (1900-2002)
Elizabeth Angela Marguerite Bowes-Lyon (Londra, 4 agosto 1900 – Windsor, 30 marzo 2002) era la moglie di re Giorgio VI, e fu regina del Regno Unito dal 1936 al 1952, ultima regina d'Irlanda e imperatrice d'India. Era la madre dell'attuale sovrana Elisabetta II e di sua sorella Margaret.
Dal 1952 al 2002 il suo titolo ufficiale fu Her Majesty Queen Elizabeth, The Queen Mother ("Sua Maestà Regina Elisabetta, la Regina Madre") per evitare confusione con la figlia, sua omonima.
Durante il suo regno Elizabeth Bowes-Lyon fu famosa per il suo ruolo di supporto morale al re e al popolo durante la seconda guerra mondiale.
Durante il regno di sua figlia fu il membro più popolare della famiglia reale, insieme alla principessa del Galles, Diana Spencer.
Il personaggio di Elizabeth, "Lizzie", è presente in almeno vari film di grande popolarità tra cui ricordiamo:
- The Queen (2006) in cui compare nella sua tarda età, opponendosi ai funerali di stato per la morte di Diana. Pur apparendo severa e rigidamente tradizionalista, rimane un personaggio simpatico a causa delle sue battute ("Blair assomiglia allo Stregatto di Alice", "Ehi, ma quello è il programma del mio funerale!") e delle sue abitudini, come quella di bere gin tonic in quantità industriali e di non lesinare sulle spese. Era noto che la regina madre fosse una bevitrice da competizione e una spendacciona che lasciò enormi debiti da pagare alla figlia regina.
Stupisce la sua severità nei confronti di Diana, con cui all'inizio i rapporti erano ottimi, anche per il fatto che la regina madre era amica di Barbara Cartland, che per Diana era una nonna acquisita. La figlia della Cartland aveva infatti sposato in seconde nozze il padre di Diana, dopo che quest'ultimo aveva divorziato da Frances Burke-Roche.
- Il discorso del Re (2010): qui Elizabeth compare ai tempi in cui era Duchessa di York, moglie del secondogenito di re Giorgio V. Sono forse i suoi anni più felici, quelli in cui può dedicarsi maggiormente alla famiglia, al marito e alle due figlie amatissime. Vediamo una donna affettuosa, simpatica, tenace, capace di destreggiarsi tra i doveri dell'appartenenza alla famiglia reale e il suo ruolo di madre e di moglie. I suoceri la apprezzarono per aver introdotto in famiglia un "moderato calore", tanto che il vecchio re la chiamava "raggio di luce".
Una famiglia felice che nel 1936 si ritrova catapultata sul trono.
Nel 1947 la primogenita Elisabetta si sposa con Filippo Mountbatten, duca di Edimburgo, da cui avrà subito due figli: il principe di Galles, Carlo, nato nel 1948 e la principessa reale Anna, nata pochi anni dopo.
Re Giorgio ed Elizabeth diventano nonni.
Lizzie è una nonna molto affettuosa per Carlo, che le sarà sempre molto affezionato, decisamente più che alla sua stessa madre. Il principe Carlo sarà molto affezionato anche alla zia Margaret, donna sensibile e gentile, molto diversa dalla sorella.
La felicità della famiglia reale sarà turbata dalla morte prematura del re Giorgio VI, stroncato da un cancro ai polmoni, dovuto alla sua abitudine di fumare almeno 50 sigarette al giorno.
Ai funerali di Giorgio VI presenziò anche sua madre, l'anziana regina Mary di Teck, ma le vere protagoniste furono la nuova regina madre Elizabeth e le figlie, la regina Elisabetta II, davanti, e la principessa Margaret, sempre un passo indietro, come imponeva il rigido protocollo della corona.
Correva l'anno 1952.
Correva l'anno 1952.
Re Giorgio VI l'Improbabile. Da "pecora nera" a monumento nazionale.
Albert Frederick Arthur George Windsor (Sandringham, 14 dicembre 1895 – Sandringham, 6 febbraio 1952) detto "Bertie" è stato sovrano, col nome di Giorgio VI, del Regno Unito e degli altri Domini britannici d'oltremare dall'11 dicembre 1936 fino al 6 febbraio 1952, giorno della sua morte. Fu l'ultimo Imperatore d'India, fino al 15 agosto 1947, sebbene mantenne il titolo fino al 22 giugno 1948. Fu anche l'ultimo sovrano britannico ad essere re di tutta l'Irlanda; infatti, sebbene l'Irlanda fosse divenuta una repubblica nel 1937, il sovrano mantenne comunque il controllo fino al 1949 e il titolo fino alla morte. Era il padre dell'attuale sovrana Elisabetta II e di sua sorella Margaret.
Nonostante sia divenuto una sorta di monumento nazionale per il Regno Unito, per la fermezza dimostrata durante la Seconda Guerra Mondiale, la sua vita fu tutt'altro che semplice e la sua stessa ascesa al trono, nel 1937, fu considerata uno degli eventi più improbabili della storia, e non solo per il fatto che divenne re in seguito all'abdicazione del fratello maggiore, Edoardo VIII, ma anche per tutta una serie di questioni personali e familiari che avrebbero fatto pensare a tutto tranne che a questo suo destino glorioso.
Egli era infatti il secondogenito di un secondogenito.
Anche suo padre Giorgio V, il Re Nostromo, non era destinato al trono, come abbiamo visto nel post che ho dedicato a lui una settimana fa.
All'epoca della foto qui sopra, il piccolo Bertie era solo il quarto in linea di successione, dopo il fratello David, il padre George e l'omonimo nonno Bertie, che vediamo sulla destra (inconfondibile la sua stazza!).
Sul trono c'era ancora la bisnonna regina Vittoria.
Su tutti questi personaggi ho dedicato post al vetriolo, che spero siano risultati almeno divertenti!
Bertie Junior nacque allo York Cottage, residenza dei genitori, i Duchi di York, presso Sandringham House a Norfolk, durante il regno della regina Vittoria. Suo padre era allora il principe Giorgio, duca di York, poi divenuto re col nome di Giorgio V, il secondo ed il maggiore dei figli sopravvissuti dell'allora principe Alberto Edoardo del Galles, futuro Edoardo VII. Sua madre era Maria di Teck, duchessa di York, figlia maggiore del duca Francesco di Teck e della principessa Maria Adelaide di Cambridge.
Il giorno del suo compleanno, 14 dicembre 1895, coincideva con l'anniversario della morte del suo bisnonno, Alberto di Sassonia-Coburgo-Gotha, principe consorte della regina Vittoria e, proprio in onore dell'augusto defunto, il nuovo principe venne battezzato coi nomi di Alberto Federico Arturo Giorgio alla chiesa di Santa Maddalena presso Sandringham House, tre mesi dopo la nascita. Come pronipote della regina Vittoria, egli ottenne immediatamente il titolo di "sua altezza il principe Alberto di York", anche se in famiglia venne conosciuto informalmente con il soprannome di "Bertie". Ad ogni modo, sua nonna materna, la duchessa di Teck non approvava il nome dato al bambino e scrisse profeticamente che si augurava che egli utilizzasse l'ultimo dei suoi nomi, Giorgio appunto.
I suoi genitori, i Duchi di York, furono tra i peggiori genitori possibili che si possano immaginare.
Burbero, irascibile e sadico il padre Giorgio così come fredda, gelida e totalmente priva di spirito materno la madre Mary of Teck.
Lasciato, insieme ai suoi fratelli, alle cure di una terribile governante, il piccolo Bertie venne sovente descritto come pauroso ed incerto nelle sue azioni. La bambinaia, una donna che poi si scoprì essere pazza, tormentava il bambino, pizzicandolo alla presenza dei genitori, in modo che essi lo rimproverassero ancora più aspramente di quanto facevano di solito. La stessa terribile donna lo costringeva a mangiare cibi bollenti, causandogli problemi di stomaco dei quali soffrì per il resto della vita. Il tutto senza che i genitori si accorgessero minimamente di quello che stava succedendo.
Il principe venne forzato a scrivere con la mano destra, anche se era naturalmente mancino. Una caratteristica, il mancinismo, che egli trasmise alla figlia Elisabetta, al nipote Carlo e al pronipote William.
Questi numerosi e gravi traumi infantili furono all'origine dei problemi di balbuzie che si aggiunsero ad una leggera deformazione alle ginocchia che lo costrinse ad indossare spesso delle steccature correttive.
La regina Vittoria morì il 22 gennaio 1901 ed il principe di Galles le succedette col nome di Edoardo VII, mentre suo figlio il duca di York, divenne principe di Galles. Il fratello maggiore di Bertie, principe Edward David, divenne così il secondo in linea di successione ed Alberto scalò al terzo posto.
Dal 1909, Alberto frequentò il Royal Naval College, Osborne come cadetto della marina reale d'Inghilterra. Egli si dimostrò l'ultimo della classe nell'esame finale, ma malgrado questo passò al Royal Naval College di Dartmouth nel 1911.
Quando Edoardo VII morì il 6 maggio 1910, il padre divenne re con il nome di Giorgio V, suo fratello Edoardo divenne principe di Galles il 2 giugno 1910 ed Alberto divenne il secondo in linea di successione.
Dopo aver servito in marina negli anni della Prima Guerra Mondiale (seppure in posti molto riparati), nell'ottobre del 1919, Bertie frequentò il Trinity College di Cambridge dove ebbe modo di studiare storia, economia e diritto civile per un anno, senza conseguire alcun diploma.
Il 3 giugno 1920 venne creato duca di York, conte di Inverness e barone Killarney.
In un'epoca in cui i reali si imparentavano tra di loro, colpisce il fatto che Alberto abbia ottenuto una quasi totale libertà di scelta sulla propria consorte, e quella scelta si rivelò sicuramente la migliore decisione della sua vita.
Nel 1920 incontrò infatti Elizabeth Bowes-Lyon (1900-2002), la figlia minore di Claude Bowes-Lyon, XIV conte di Strathmore e Kinghorne e della contessa Cecilia, e se ne innamorò follemente al punto da pretendere di sposarla.
Elizabeth, "Lizzie", non era inizialmente entusiasta all'idea, tanto che per ben due volte rifiutò. L'insistenza di Bertie, e immaginiamo anche quella dei suoi familiari, la spinsero infine ad accettare la proposta, senza immaginare che la attendeva un futuro da regina e poi, per oltre mezzo secolo, da regina madre.
La coppia si sposò il 26 aprile 1923 nell'abbazia di Westminster.
All'epoca Bertie era ancora la pecora nera della famiglia, per la sua quasi totale incapacità di parlare in pubblico.
Chi ha visto il film "Il discorso del re" troverà un'ottima ricostruzione dell'evoluzione del giovane Duca di York da quella condizione di pecora nera a quella di "monumento nazionale" a cui era destinato.
Un grande merito è senz'altro da attribuire a sua moglie, che lo sostenne e lo incoraggiò quando nessuno credeva in lui.
Elizabeth gli diede due figlie, che crebbero in un clima sostanzialmente affettuoso.
Lizzie fu certamente una madre migliore di sua figlia Elisabetta. La sua lunga vita si concluse poco dopo il funerale della seconda figlia Margaret, che vediamo in braccio a lei nella foto qui sopra.
La neo Duchessa di York seppe guadagnarsi le simpatie dei suoceri, il che è da considerarsi un'impresa di non poco conto, considerando il pessimo carattere di Giorgio V e della regina Mary.
Ma non bisogna pensare che il carattere allegro e affettuoso della rotondetta Elizabeth Bowes-Lyon non nascondesse una grande ambizione e una ferrea volontà, come dimostrò nella sua guerra contro la nemica principale della sua vita, la cognata Wallis Simpson, duchessa di Windsor.
Le due donne furono rivali per tutta la vita e si odiarono profondamente.
Difficilmente Bertie sarebbe diventato re senza l'appoggio di sua moglie, sia dal punto di vista affettivo che dal punto di vista strategico e politico.
Lizzie trasformò la pecora nera in un erede al trono, che alla fine riuscì a far abdicare il gaudente fratello Edoardo VIII e a succedergli sul trono del Leone britannico.
Di tutti i personaggi affacciati al balcone di Buckingham Palace quel giorno del 1936, il primo a morire fu proprio re Giorgio VI, nel 1952, prematuramente. L'anno dopo morì sua madre, la regina Mary. Cinquant'anni dopo morirono la principessa Margaret e la regina madre Elizabeth.
Di quella foto, una sola persona è ancora in vita, la bambina sorridente dagli incisivi sporgenti, con una piccola corona in testa, la futura regina Elisabetta II.
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