Nella religione induista, l'evoluzione della Terra è divisa in quattro ere, o Yuga, che significa appunto «era» o «periodo di tempo del mondo».
Queste sono:
- Satya Yuga o Krita Yuga, l'età dell'oro;
- Treta Yuga, l'età dell'argento;
- Dvapara Yuga, l'età del bronzo;
- Kali Yuga, l'attuale età del ferro.
Complessivamente, insieme a periodi intermedi di "albe" e "crepuscoli" chiamati sandhi, i suddetti quattro Yuga formano un mahāyuga o chaturyuga ("grande era"), della durata di 12 000 anni divini, corrispondenti a 4.320.000 anni umani.[1][2] Una serie completa di mahāyuga forma a sua volta un kalpa.[3]
I nomi delle ere cosmiche derivano dall'antico gioco dei dadi, portato probabilmente dagli arii in India ed estremamente popolare (tanto che gli è addirittura dedicato un inno profano all'interno del Ṛgveda). Kŗta era il colpo migliore, Kali quello sempre perdente.
Sempre nell'ambito indù, tuttavia, un celebre guru di nome Sri Yukteswar, maestro del più noto Paramahansa Yogananda, ha sostenuto come i 12.000 anni divini siano da intendere in realtà come 12.000 anni effettivi, perché le quattro età andrebbero collegate ad un evento cosmico reale, cioè al periodo terrestre di precessione degli equinozi, della durata di 24.000 anni, diviso in una fase ascendente e una discendente di 12.000 anni ciascuna.[4] Secondo la sua Scienza sacra, scritta nel 1894, questi 12.000 anni sarebbero composti da:
- 4800 anni di età dell'oro, caratterizzati da armonia col piano divino;
- 3600 d'argento, caratterizzati dalla capacità di annullare il tempo;
- 2400 di bronzo, caratterizzati dall'annullamento dello spazio;
- 1200 di ferro, in cui prevalgono ignoranza e materialismo.
Il punto più alto raggiunto ultimamente dall'umanità sarebbe stato l'anno 11500 a.C., a partire dal quale sarebbe iniziata un'età dell'oro discendente, seguita da una d'argento e una del bronzo discendenti, fino ad una del ferro discendente cominciata nel 700 a.C. e terminata nel 500 d.C. Alle soglie del Medioevo dunque l'umanità avrebbe raggiunto il suo punto più basso, per ricominciare a percorrere una nuova età del ferro ma stavolta ascendente, conclusasi nel 1700.
A partire da questa data l'umanità avrebbe quindi già superato l'epoca oscura del Kali Yuga, e sarebbe entrata in un'età del bronzo o Dvapara Yuga a sua volta ascendente, contraddistinta da conoscenze innovative delle forze elettriche ed energetiche in grado di annullare lo spazio: Sri Yukteswar previde che «la materia si scoprirà essere energia» e che «il nostro Sole ha una stella gemella».[5] Seguiranno dal 4100 un'età d'argento ascendente, e dall'8900 una d'oro ascendente.[6]
Ogni era, secondo Sri Yukteswar che scrive nel 1894, è inoltre preceduta da un'«alba» o Sandhi, che nel caso dell'attuale Dvāpara Yuga, iniziato nel 1700, sarebbe durata fino al 1899, dopo il quale sarebbe cominciata l'età del bronzo vera e propria:
« Gli almanacchi indù non indicano correttamente che oggi [1894 d.C.] il mondo si trova nell'era del Dvāpara Sandhi. Gli astronomi e gli astrologi che compilano gli almanacchi, essendo stati fuorviati dalle annotazioni errate di alcuni studiosi di sanscrito (ad esempio Kulluka Bhatta) vissuti nell'oscura età del Kali Yuga, sostengono che la durata di tale yuga sia di 432.000 anni, che fino ad oggi (1894 d.C.) siano trascorsi soltanto 4.994 anni dal suo inizio e che ne debbano passare ancora 427.006. Una cupa prospettiva, fortunatamente inesatta!
[...] L'errore degli almanacchi venne individuato da alcuni esperti dell'epoca, i quali scoprirono che i calcoli degli antichi Rishi avevano fissato la durata di un Kali Yuga in soli 1.200 anni. Ma poiché il loro intelletto non era ancora sufficientemente evoluto, essi riuscirono soltanto ad individuare l'errore, ma non le cause che lo avevano determinato. Per risolvere il problema partirono dall'ipotesi che i 1.200 anni della durata effettiva del Kali Yuga non corrispondessero ai normali anni della nostra terra, ma andassero intesi come altrettanti anni divini (daiva, ovvero "anni degli Dèi"), suddivisi in 12 mesi daiva, ciascuno di 30 giorni daiva; un giorno daiva corrispondeva quindi a un normale anno solare della nostra Terra. Pertanto, secondo il parere di quegli esperti, i 1.200 anni del Kali Yuga equivalevano quindi a 432.000 anni terrestri. »
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(Swami Sri Yukteswar, The Holy Science, 1894 [7]) |
Note
- ^ Ogni anno divino dura 360 anni umani.
- ^ Abou Abdallah 2001, pag.54
- ^ Secondo alcune tradizioni 1.000 mahāyuga, secondo altre di meno.
- ^ Sri Yukteswar, La Scienza Sacra (1894), Astrolabio, 1993.
- ^ Poor Richard, Dwapara Yuga and Yogananda, pag. 10, 2007.
- ^ Nitamo F. Montecucco, Cyber. La visione olistica. Una scienza unitaria dell'uomo e del mondo, pag. 321, Roma, Mediterranee, 2000.
- ^ Trad. it. La scienza sacra, Roma, Astrolabio, 1993, pp. 25-27.
Bibliografia
- Albert Abou Abdallah, Roberto Sorgo, Religioni ieri e oggi: storia, idee, società, Milano, Franco Angeli, 2001, ISBN 88-464-3115-4.
- Sri Yukteswar, The Holy Science (1894), trad. it. La scienza sacra, Roma, Astrolabio, 1993 ISBN 978-88-340-1116-4.