Modellati dall'immaginazione di Tolkien molto probabilmente sulla scorta delle divinità olimpiche greche, a differenza dei loro "cugini" euromeridionali, i Valar, nell'intenzione di Tolkien, dovevano costituire il nucleo mitologico divino da cui attingere le storie da lui narrate, creando così una mitologia celtico-anglo-sassone da contrapporre a quella greco-romana.
A differenza degli dei greci, i Valar sono sì esseri maestosi e potenti, ma sottoposti al Dio Supremo, Eru, che nella concezione tolkeniana doveva essere l'equivalente mitologico del Dio cristiano, saggio, lungimirante, misericordioso e onnipotente. I Valar, proprio per essere una sorta di creature angeliche al servizio del Bene, sono del tutto diverse dalle corrispondenti versioni greco-romane: così Tulkas, Dio della Guerra, è sì un guerriero valoroso e intrepido, ma affatto diverso per intemperanze e crudeltà dal Dio Ares; Manwë, ovvero lo Zeus tolkeniano, è al pari del suo corrispettivo greco il sovrano degli Dei, ma diversamente da questo non si diverte a fornicare con belle fanciulle mortali. I Valar sono meri esecutori della volontà dell'Unico Dio e non sono dotati di libero arbitrio come gli umani. È altresì e solo da questo punto di vista che è possibile paragonarli agli dei greci: i Valar agiscono per necessità, la loro facoltà di scelta è limitata agli errori di calcolo che eventualmente possono commettere, non essendo onniscienti come Eru Ilùvatar. Come anche Zeus, d'altronde, che esegue solo il volere del fatumlatino o týche greca. E solo in quest'ottica si può ravvisare la scelta di Morgoth di non mettersi più al servizio del Dio ma di perseguire scopi di conquista assoluta del potere con i mezzi del terrore, dello sfruttamento e del traviamento del più debole. L'aver erroneamente creduto di potersi impossessare della Fiamma Imperitura, lo strumento mitologico della Creazione, ha spinto Morgoth ad abbandonare Dio, senza comprendere che la sua azione era già stata prevista da Eru e faceva parte di un più grande Disegno Universale. Sono Dei cristiani, in un certo senso, e cristianamente personificano le virtù cardinali e teologali: prudenza, giustizia, fortezza, temperanza, e fede,carità, speranza.
Morgoth, il Signore Oscuro, è paragonabile al Satana giudaico-cristiano, un essere angelico di pura malvagità, una personalità potentissima ma tracotante al punto da non conoscere i propri limiti; Melkor, che come Lucifero partecipava al Disegno Divino con la maggior gloria e maestà, aspira a una sua propria creazione indipendente dalla volontà di Eru, quindi si erige al pari di Eru, l'Unico Dio, salvo poi essere ammonito dal suo creatore del fatto che tanto a lui, essere pur potentissimo quanto a tutti gli altri Valar, è preclusa la creazione dal nulla, ab nihilo. La ribellione di Morgoth è, nella concezione teleologica di Tolkien, un evento necessario, non arbitrariamente deciso da una volontà, quella di Morgoth, ma intellettivamente previsto e calcolato dallo stesso Eru. Riprendendo uno dei temi già analizzati dalla teologia cristiana, il Morgoth-Lucifero di Tolkien è niente di più che uno strumento della onnipresente volontà divina. Così anche le sue azioni malvagie perpetrate ai danni dell'Uomo rappresentano non, come sarebbe nelle intenzioni di Morgoth, una distruzione del disegno divino, semmai ne sarebbero un suo arricchimento involontario.
Tra gli Ainur originati da Ilúvatar alcuni decisero di rimanere con lui, mentre altri scelsero di andare nell'Arda poiché colpiti dalla visione del mondo contenente ciò essi avevano espresso con il loro canto (Musica degli Ainur) e affascinati dai figli di Ilúvatar (pensati da lui stesso e presenti nella visione): questi secondi spiriti sono i Valar, ognuno dei quali ebbe un compito particolare nel modellamento e arricchimento del mondo. I Valar una volta arrivati nell'Arda si resero conto che il mondo era ancora un luogo oscuro e buio e ciò che avevano visto era solo una visione non concreta. Così iniziarono a preparare la terra per la venuta dei figli di Ilúvatar, ostacolati da Melkor che distruggeva ogni cosa da loro creata, ma inconsapevolmente contribuiva nella stabilizzazione dell'Arda. La loro prima abitazione nel "Piccolo Regno fra le innumerevoli stelle" (Arda) fu in Almaren, un'isola in un grande lago dellaTerra di Mezzo, ma dopo la sua distruzione, molto prima del Risveglio degli Elfi, si spostarono nel continente di Aman e lì fondarono il regno beato di Valinor.