La
Danza dei Draghi è un conflitto civile scoppiato sotto il governo della dinastia
Targaryen. È una guerra di successione combattuta fra i sostenitori di
Aegon II e quelli della di lui sorellastra
Rhaenyra. I due Targaryen si contendono il
trono del padre, il defunto re
Viserys I. Lo scontro armato, che dura dal
129 CA al
131 CA, si conclude con la morte di entrambi i pretendenti e con la conseguente incoronazione di
Aegon III, figlio di Rhaenyra.
Agli inizi del 2013, è stato annunciato che l’antologia
Storie di Donne Pericolose avrebbe incluso (anziché il quarto racconto delle avventure di
Dunk e Egg come previsto) una novella di George R. R. Martin intitolata
La Principessa e la Regina, che l’autore definisce "la (perlopiù) vera storia sulle origini della Danza dei Draghi."
[1] La versione ridotta de
The Princess and the Queen, l’edizione in lingua originale inglese, conta 30.000 parole, mentre la storia completa della guerra civile, di 80.000, è prevista per far parte dell’opera
Fire and Blood, a cui Martin intende lavorare una volta terminato il ciclo de
Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco..
[2]
Preludio
Dalla prima moglie
Aemma Arryn, re
Viserys I ha avuto tre figli, dei quali soltanto la principessa
Rhanyra, l’unica femmina, raggiunge l’età adulta. In assenza di un erede maschio, il sovrano educa quest’ultima di modo che sia lei a succedergli alla sua morte. A questo proposito, le impartisce lezioni di politica, la coinvolge negli affari di stato e le permette di partecipare alle assemblee del
Concilio Ristretto. La principessa si guadagna in fretta schiere di simpatizzanti e sostenitori, ma, nell’anno
106 CA, morta la regina Aemma, Viserys si risposa con
Alicent Hightower. Dall’unione nascono altri quattro figli, tre maschi e una femmina, di cui il maggiore è il futuro
Aegon II. Tuttavia, nonostante la nascita di ben tre figli maschi, Viserys continua a considerare Rhaenyra, la figlia di primo letto, come sua erede in linea diretta. Ella va in sposa a Ser
Laenor Velaryon (il quale ha a sua volta sangue di drago nelle vene per parte della madre, la principessa
Rhaenys Targaryen), dal quale ha tre figli maschi. La loro paternità è contestata da chi vocifera che siano nati dalla relazione extraconiugale della principessa col suo presunto amante, Ser
Harwin Strong.
[3]
Alla morte di
Laenor Velaryon, Rhaenyra sposa lo zio, il principe
Daemon Targaryen, fratello minore del padre Viserys I. Dall’unione nascono due futuri sovrani dei
Sette Regni:
Aegon III(inizialmente chiamato Aegon il Giovane per distinguerlo dallo zio
Aegon II, detto Aegon il Vecchio) e
Viserys II. Il diritto di Rhaenyra al
Trono di Spade è confermato pubblicamente da re Viserys, come pure nel di lui testamento. Nel
105 CA, centinaia di lord e cavalieri giurano fedeltà alla principessa.
[3]
Nell’anno
111 CA, ad
Approdo del Re si tiene un gran torneo in occasione del quinto anniversario di matrimonio dei coniugi reali. Al banchetto d’apertura, la regina Alicent indossa un abito verde, mentre la principessa Rhaenyra veste platealmente dei colori dei Targaryen: rosso e nero. Da qui in poi, diviene abitudine parlare di “
verdi” in riferimento al partito della regina e di “
neri in riferimento a quello della principessa. Nella competizione, i neri riportano la vittoria quando Ser
Criston Cole, campione della principessa Rhaenyra, disarciona tutti i sostenitori della regina Alicent, tra cui due dei di lei cugini e il fratello minore, Ser
Gwayne Hightower.
[1][3]
Il rapporto fra Rhaenyra e la matrigna Alicent, dapprima buono, va via via incrinandosi, poiché entrambe desiderano essere la prima donna del regno, ben sapendo che vi è posto solo per una di loro. A causa della competizione fra le due, i figli dell’una non simpatizzano con i figli dell’altra e, inoltre, Ser Otto Hightower, padre della regina, non cela più il suo disprezzo per il principe
Daemon, esistente sin dai primi anni del regno di Viserys.
[3]
La Danza dei Draghi
Convocazione del Concilio Ristretto
Ser
Tyland Lannister afferma che il giuramento fatto a Rhaenyra nel
105 CA, ventiquattro anni prima, non è stato prestato da loro presenti e
Verga di Ferroosserva che lo stesso
Vecchio Re ha preferito per ben due volte un erede maschio alla principessa
Rhaenys. Infine, Ser
Otto ricorda che Rhaenyra è sposata con
Daemon, il quale, nel caso la moglie erediti il trono, diventerebbe il vero sovrano, un sovrano crudele. Inoltre, se Rhaenyra venisse incoronata, sia lui che la figlia Alicent ed i figli di quest’ultima verrebbero senza dubbio giustiziati. Più tardi, si riporta che
Aegon accetti la corona con riluttanza e solo per evitare che la madre, i fratelli ed i figli avuti con la sorella vengano fatti uccidere da Rhaenyra.
Il Gran Maestro
Orwyle prevede una guerra, credendo, a buon ragione, che Rhaenyra non rinuncerà mai al trono che le spetta di diritto e, se necessario, cercherà di prenderselo con l’aiuto dei suoi draghi. Lord
Beesbury fa anche notare che la principessa ha molti sostenitori e che egli stesso si rifiuta di starsene seduto ad ascoltare mentre si cospira per sottrarle la corona. Alzatosi, è obbligato a tornare a sedersi da Ser
Criston Cole, il quale, a tal punto, gli apre la gola con un colpo di spada. Lord Beesbury diviene dunque la prima delle innumerevoli vittime della Danza dei Draghi.
Eliminato Beesbury, il
Concilio Verde porta avanti i suoi progetti, giurando fedeltà al nuovo re, arrestando tutti i sostenitori di Rhaenyra presenti nella capitale ed inviando corvi a tutti coloro che potrebbero sposare la causa di Aegon. Nel frattempo, ancora ignara di tutto, Rhaenyra si trova a
Roccia del Drago.
[1]
Incoronazione di Aegon II
La notte che precede la cerimonia d’incoronazione ha tuttavia luogo la prima diserzione. Ser
Steffon Darklyn ha infatti lasciato la città portando con sé anche la corona indossata da re
Viserys I e, in precedenza, dal di lui nonno
Jaehaerys I.
Intanto, a
Roccia del Drago,
Rhaenyra, incinta del suo sesto figlio, viene a conoscenza della morte del padre e dell’usurpazione operata ai suoi danni dal fratellastro. L’ira le procura un travaglio prematuro che dura per tre giorni e al termine del quale viene al mondo una bambina deforme (e subito deceduta) a cui la madre dà nome
Visenya.
Dopo il difficile e sventurato parto, Rhaenyra giura vendetta contro i
verdi e cerca di recuperare le forze necessarie a lasciare Roccia del Drago per conquistare il trono.
[1]
Il Concilio Nero
I neri dispongono di più draghi rispetto agli avversari, ma questo non è un gran vantaggio se si considera che di questi nove solamente cinque sono abbastanza grandi per combattere e che i verdi hanno dalla loro parte
Vhagar.
Fiducioso d’avere alleati nelle
Terre dei Fiumi che non attendono altro di potersi riunire in un esercito, il principe
Daemon decide di conquistare
Harrenhal con l’aiuto del suo drago
Caraxes per poter impiegare l’enorme castello come base militare. Nel frattempo,
Rhaenyra resterà a
Roccia del Drago per riprendersi adeguatamente dal parto. I
Velaryon bloccano il
Condotto e il principe Daemon condivide la speranza di riuscire in tal modo a provocare
Aegon il Vecchio, un ragazzo focoso, inducendolo a compiere un qualche gesto avventato.
La principessa Rhaenys è convinta che Capo Tempesta si schiererà dalla parte di Rhaenyra, poiché Lord
Boremund Baratheon, il defunto padre di Lord
Borros, ha sempre appoggiato quest’ultima in vita.
Anche se il
Nord è troppo lontano per ricoprire un ruolo decisivo nella guerra, i neri inviano corvi anche ai lord di quelle terre. A
Jacaerys, l’erede di Rhaenyra, è assegnato il compito di recarsi dalla
Vergine della Valle, dagli
Stark di
Grande Inverno e dai
Manderly di
Porto Bianco.
Lucerys, il secondogenito di Rhaenyra, raggiungerà invece Capo Tempesta, incaricato di una missione a detta di tutti ben più breve e meno pericolosa.
Una volta prese simili decisioni, Rhaenyra è incoronata regina con la corona del padre e del suo bisnonno, portata a lei dalla capitale da Ser
Steffon Darklyn. Il principe Daemon suo marito è nominato Protettore del Reame e Jacaerys diviene, a livello titolare,
principe di Roccia del Drago ed erede in linea diretta al
Trono di Spade. Rhaenyra accusa dunque di tradimento Ser
Otto Hightower e la regina vedova
Alicent, concedendo il perdono ai suoi fratellastri a patto che questi le giurino fedeltà. In tutta risposta, re
Aegon II dichiara a sua volta Rhaenyra e Daemon traditori del Trono di Spade.
Nella speranza che la disputa possa ancora concludersi pacificamente, il Gran Maestro
Orwyle si reca a
Roccia del Drago per un colloquio con Rhaenyra. A quest’ultima ed ai suoi sostenitori viene proposto un accordo diplomatico per evitare una fratricidio, ma la regina rifiuta. Poco dopo, la flotta di Lord
Corlys salpa per bloccare il
Condotto,
Jace e
Luke cavalcano i loro draghi carichi di richieste d’appoggio e
Daemon monta
Caraxes e parte in direzione del
Tridente.
Harrenhal cade ben presto nelle mani del principe Targaryen e Ser
Simon Strong, il castellano, è fatto prigioniero assieme ad una dozzina d’altri ostaggi importanti, tra cui i di lui nipoti. Nel frattempo, anche la missione di
Jace ha successo: Lady
Jeyne Arryn, i lord delle case
Manderly,
Borrell e
Sunderland e, infine, Lord
Cregan Stark, hanno giurato fedeltà a Rhaenyra e alla sua causa.
[1]
La Danza sul Golfo dei Naufragi
Le onde restituiscono la carcassa di
Arrax ai piedi delle scogliere su cui si erge
Capo Tempesta- by Ashley Hunter Rice
Lucerys è intanto giunto in volo a
Capo Tempesta, appena prima che si scateni un violento temporale. Lo aspetta però una brutta sorpresa: il principe
Aemond, cavalcando
Vhagar, l’ha preceduto. Egli comincia subito ad insultarlo per provocare una lite, accusandolo d’essere un bastardo della
Casa Strong. Lucerys, che ha solennemente giurato a sua madre di non prender parte ad alcun combattimento, lo ignora e consegna comunque il suo messaggio a Lord
Borros. Questi, letta la missiva, chiede dunque al ragazzo quale delle sue figlie intenda sposare in cambio del suo appoggio a
Rhaenyra. Luke ammette allora d’essere già fidanzato a sua cugina
Rhaena, al che Lord Borros gli chiede di lasciare il castello.
Prima che Lucerys abbia il tempo di uscire dalla Sala Rotonda,
Aemond sguaina la spada, ma il signore di Capo Tempesta, allarmato, lo trattiene:
“ | È venuto quale emissario. Non permetterò che sangue venga versato sotto il mio tetto. | ” |
| | |
Una volta fuori, Lucerys torna in groppa al suo
drago e i due prendono il volo. Lord Borros riferisce ad Aemond che non si ritiene responsabile di qualunque cosa egli deciderà di fare fuori dalle mura del suo castello. A questo punto, le guardie del lord si fanno da parte, permettendo ad Aemond di lasciare la sala.
Fuori imperversa una tremenda tempesta. Sebbene giovane e agile,
Arrax è rallentato dal maltempo ed in breve raggiunto da
Vhagar, montata dal principe Aemond, in cerca di vendetta contro
Luke, il quale, tempo prima, gli ha cavato un occhio. La lotta fra i due draghi non si protrae a lungo.
Vhagar, cinque volte più grande dell’avversario, abbatte quest’ultimo con facilità. Arrax precipita nel mare in burrasca e la sua testa ed il suo collo sono rinvenuti a riva tre giorni più tardi assieme al cadavere del principe Lucerys. In merito all’omicidio, l’Arcimaestro
Gyldayn osserva:
“ | Con la sua morte, la guerra combattuta da corvi ed emissari e patti nuziali arrivò alla fine. A cominciare in pieno furore fu la guerra fatta di fuoco e sangue.[1] | ” |
| | |
Alla notizia della morte di
Lucerys,
Rhaenyra ha un crollo nervoso. Un corvo giunge da
Harrenhal, consegnando un messaggio vergato dal principe
Daemon:
“ | Occhio per occhio, figlio per figlio. Lucerys sarà vendicato. | ” |
| | |
Formaggio conduce Sangue nel ventre della Fortezza Rossa sino alla
Torre del Primo Cavaliere servendosi di un passaggio segreto ed aprendo porte nascoste. Mentre Sangue uccide la serva della regina vedova
Alicent, Formaggio lega ed imbavaglia quest’ultima. Ai due non resta che attendere l’arrivo della regina
Helaena e dei suoi tre bambini, coi quali ella si reca tutte le sere a far visita alla madre. Una volta che essi fanno il loro ingresso, Sangue spranga la porta e trucida le loro guardie mentre Formaggio agguanta il piccolo
Maelor.
[1] L’acchiappatopi rivolge dunque a Helaena la fatidica domanda:
“ | Qual è che vuol perdere, vostra grazia? | ” |
| | |
Helaena è costretta dai due sicari, presentatisi come “quelli che riscuotono i debiti”, a scegliere quale dei suoi due figli maschi verrà ucciso. Disperata, la regina offre se stessa, ma invano: dev’essere un figlio maschio a morire. Formaggio le intima di scegliere in fretta per impedire che Sangue, persa la pazienza, stupri sua figlia
Jaehaera. Infine, con estrema riluttanza, Helaena fa il nome del più piccolo dei suoi figli,
Maelor, ma Sangue, rivolgendole un sogghigno, assassina il figlio ch’ella ha voluto risparmiare,
Jaehaerys, di sei anni. Come promesso, i due uomini non fanno del male né alla regina né ai suoi figli ancora in vita, dileguandosi con la testa mozzata del principino. Dopo l’accaduto, Helaena sprofonda lentamente ma inesorabilmente nella
follia. Senza più poter alzare gli occhi su Maelor, ch’ella ha condannato a morte pronunciandone il nome, la regina trascorre i suoi giorni piangendo, chiusa nelle sue stanze. I suoi due bambini sopravvissuti sono affidati alle cure della nonna, la regina vedova
Alicent.
[1]
La Battaglia di Riposo del Corvo
- Articoli di riferimento: Battaglia del Mulino in Fiamme, Sacco di Duskendale e Battaglia di Riposo del Corvo
Dopo la caduta di
Harrenhal, i sostenitori di re
Aegon II sono sconfitti nella Battaglia del
Mulino in Fiamme, combattuta presso
Stone Hedge. Per il giovane sovrano, la situazione si fa problematica. I corvi fanno ritorno dall’
Altopiano e, mentre la
Casa Hightower di
Vecchia Città ed
Arbor si schierano fermamente dalla sua parte,
Lord Costayne di
Tre Torri,
Lord Mullendore di
Terrealte, Lord
Alan Tarly di
Collina del Corno,
Lord Rowan di
Goldengrove e
Lord Grimm di
Scudo Grigio giurano tutti fedeltà a
Rhaenyra, così come la
Valle,
Porto Bianco,
Grande Inverno, i
Blackwood di
Raventree Hall ed altri lord delle
Terre dei Fiumi, i quali si stanno adunando ad
Harrenhal.
Assieme alla chiusura del
Condotto, ciò contribuisce ad alimentare la collera di
Aegon nei confronti del suo Primo Cavaliere, Ser
Otto Hightower. Quest’ultimo, convinto che il principe
Daemon, il temibile braccio destro di Rhaenyra, sia anche il maggior punto debole fra i sostenitori della pretendente, si assicura l’appoggio del
Regno delle Tre Figlie, che hanno il controllo sul
Mare Stretto – Daemon si è appunto creato numerosi nemici nel
Continente Orientale attraverso le sue scorribande – nella speranza di poter usufruire della loro flotta per affrontare il
Serpente di Mare.
Aegon s’è però ormai spazientito e Ser Otto viene licenziato dal suo incarico. Al suo posto, viene nominato Ser
Criston Cole, il quale, mettendosi subito al lavoro per pianificare la prossima mossa, si rivolge al re in tal modo:
“ | Non è degno di te andare a chiedere il sostegno dei tuoi stessi lord, nemmeno tu fossi un mendicante che supplica l’elemosina. Tu sei il re di diritto di Westeros, e tutti coloro i quali lo negano sono traditori. È venuto il tempo che si rendano conto di quale sia il prezzo del tradimento. | ” |
| | |
Larys Strong possiede una lista con i nomi di tutti coloro che hanno presenziato all’incoronazione di Rhaenyra a
Roccia del Drago. Quelli che, fra loro, vivono su delle isole (i
Velaryon e i
Celtigar) possono essere raggiunti solo con adeguate forze navali, ma i lord le cui sedi si trovano sul continente non hanno il mare a difenderli e sono facile preda della collera di Aegon. In breve tempo,
Duskendale cade nelle mani dei
verdi e Lord Darklyn è decapitato per essersi unito a Rhaenyra. Ser Criston rivolge dunque la sua attenzione a
Riposo del Corvo, sede della
Casa Staunton.
Lord Staunton fa chiudere ogni entrata al castello e batte i suoi aggressori, senza poter tuttavia difendere il popolino. A corto di provviste, egli manda un corvo a Roccia del Drago, chiedendo aiuto. Il suo appello è accolto dalla principessa
Rhaenys, che giunge in groppa al suo drago
Meleys. Tuttavia, Ser Criston, che si aspettava l’arrivo di un drago, ha fatto preparare scorpioni, archi lunghi e balestre con i quali i suoi uomini attaccano la bestia, riuscendo solo a farla inferocire.
A questo punto, scendono in campo anche
Sunfyre e
Vhagar, contro il cui assalto combinanto
Meleys non ha speranze di vittoria. I draghi si scontrano a circa cento piedi d’altezza. Quando gli artigli di Meleys si serrano attorno al collo di Sunfyre, Vahgar piomba su entrambi e tutti e tre precipitano a terra. Dalle ceneri, solamente
Vhagar si rialza illesa.
Sunfyre ha un’ala in procinto di staccarsi dal corpo ed il suo cavaliere, re
Aegon II, ha diverse ossa rotte e ustioni. Il cadavere carbonizzato della principessa
Rhaenys è rinvenuto accanto alla carcassa di
Meleys. Dopo la battaglia, il principe
Aemond e Ser Criston prendono
Riposo del Corvo giustiziando tutte le guardie. La testa mozzata di
Meleys è portata ad
Approdo del Re. A tale vista, migliaia di uomini e donne del popolino lasciano la capitale in preda al terrore, almeno finché le porte della città non vengono fatte chiudere dalla regina vedova
Alicent.
Re
Aegon II è riportato alla
Fortezza Rossa, dove i
maestri si occupano delle sue ferite. Il sovrano è in gravi condizioni e, sotto l’effetto del
latte di papavero, dorme nove ore di seguito per ogni dieci da sveglio. Il suo drago
Sunfyre, incapace di volare e troppo grande per poter essere trasportato, rimane a
Riposo del Corvo, vegliato da guardie incaricate di nutrirlo. Essendo Aegon impossibilitato a governare, il principe
Aemond assume il ruolo di
principe reggente e quello di Protettore del Reame.
[1]
“ | Fino a quando tuo fratello non avrà recuperato le forze per riprendere la corona, dovrai essere tu a dominare il reame. | ” |
| Ser Criston Cole) | |
Appresa la notizia della morte di sua moglie
Rhaenys, Lord
Corlys minaccia d’abbandonare
Rhaenyra, ma il principe
Jacaerys lo convince a restare nominandolo
Primo Cavaliere della Regina. Insieme, nonno e nipote pianificano l’assalto ad
Approdo del Re. Il principe
Joffrey viene mandato al sicuro nella
Valle. Viaggiando in sella al suo drago
Tyraxes, il ragazzo prende con sé la cugina, Lady
Rhaena, la quale possiede tre
uova di drago. Il principe
Aegon il Giovane e suo fratello minore, il principe
Viserys, sono invece imbarcati sulla
Lieta Seduzione, un mercantile
pentoshi, perché attraversino il
Mare Stretto e siano dunque posti sotto la protezione di un principe di Pentos amico di loro padre
Daemon fino a quando loro madre Rhaenyra non si sarà impossessata del trono.
Vhagar è l’unico drago rimasto a difesa di
Approdo del Re (anche
Dreamfyre è nella città, ma la regina
Helaena, impazzita dal dolore per l’uccisione del
figlio maggiore, non è più in grado di montarla) e
Jacaerys intende dunque attaccare la capitale con il maggior numero di draghi possibile. A
Roccia del Drago ci sono ben sei draghi, ma tutti privi di cavaliere. Jacaerys lancia perciò un appello ai
semi di drago dell’isola, promettendo ricchezze, terre ed il titolo di cavaliere a chiunque di loro sia in grado di domare una delle bestie. Sono in molti a presentarsi all’appello e tra loro ci sono pure alcune donne. Nel tentativo, perdono la vita sedici uomini, tra cui il Lord Comandante
Steffon Darklyn, mentre altri quarantotto escono dall’impresa gravemente ustionati o mutilati. Infine, quattro sono i nuovi cavalieri di draghi dei
neri:
Hugh Martello, riuscito a montare
Vermithor,
Ulf il Bianco, che ha saputo cavalcare
Ali d’Argento,
Addam di Hull, che fa coppia con
Mare Infuocato e, in ultimo,
Nettles, una ragazzina che si è conquistata la fiducia di
Ladro di Pecore
Lord
Corlys chiede a Rhaenyra di rimuovere il marchio del bastardo da Addam e suo fratello
Alyn, rendendoli dei
Velaryon a tutti gli effetti. Una volta esaudito, il Serpente di Mare nomina il valoroso Addam erede di
Driftmark.
[1]
La Battaglia del Condotto
- Articolo di riferimento: Battaglia del Condotto
Novanta galee da guerra salpate dalle
Stepstones intercettano la
Lieta Seduzione, sulla quale viaggiano i principi
Aegon il Giovane e
Viserys. Le navi che l’affiancano sono tutte affondate o catturate. Il principe Aegon riesce a fuggire arrampicandosi sul collo del suo drago
Nube Tempestosa, il quale spicca il volo, venendo però gravemente ferito dai dardi scoccati per abbatterlo. Il principe Viserys, che ha soltanto un uovo di drago, non può imitare il fratello e viene sequestrato dall’ammiraglio
Sharako Lohar di
Lys.
Il principe
Aegon atterra a
Roccia del Drago con
Nube Tempestosa, riportando quanto accaduto. Il principe
Jacaerys balza allora in groppa a
Vermax e vola in direzione della flotta lyseniana seguito dai quattro
semi di drago e le rispettive cavalcature. Le navi da guerra tentano la ritirata e per i lyseniani tutto sembra perduto, finché
Vermax, volando troppo a bassa quota, non va a schiantarsi in mare. Jacaerys si trae in salvo con un balzo e rimane aggrappato ai resti fumanti di un’imbarcazione sino a che, colpito alla nuca da una freccia, non è inghiottito dalle onde.
Delle novanta navi di Lys, soltanto ventotto fanno ritorno in porto. Nel viaggio verso casa, i lyseniani circumnavigano
Roccia del Drago, ma abbandonano l’intento di assaltarla, ritenendola eccessivamente grande e ben difesa. In compenso, saccheggiano
Città delle Spezie, facendo una carneficina di uomini, donne e bambini.
Altamarea, che conserva tutti i tesori orientali del
Serpente di Mare, è distrutta dal fuoco e un terzo della sua flotta è fatta a pezzi.
[1]
La Battaglia di Vino di Miele
- Articolo di riferimento: Battaglia di Vino di Miele
Caduta di Approdo del Re
- Articolo di riferimento: Caduta di Approdo del Re
La situazione sembra volgere a favore dei
neri: la morte di
Jace pare infondere nuova forza a
Rhaenyra, la quale si decide a scatenare i suoi draghi in battaglia.
Lord
Mooton è intanto riuscito a liberare
Riposo del Corvo. Tenta di uccidere
Sunfyre, che giace ancora ferito nei pressi del castello. Il drago si difende ardendo vivi parecchi dei suoi aggressori, fra i quali lo stesso Lord Mooton. Coloro che sono risparmiati dalle fiamme si danno alla fuga, per sferrare un nuovo attacco poco dopo. Trovano però solo i cadaveri dei caduti: Sunfyre è scomparso. Dato che non vi sono impronte di zampe sul terreno, se ne deduce che abbia spiccato il volo nonostante le ferite.
Appreso che il
Nord sta arruolando un esercito, Ser
Criston si allarma e pensa a come impedire che le truppe raggiungano il principe
Daemon ad
Harrenhal.
[1]
Il principe
Aemond afferma:
“ | La baldracca della Roccia del Drago non è la vera minaccia. Non più di quanto lo siano Rowan e i suoi traditori sull’Altopiano. Mio zio, lui è il vero pericolo. Morto Daemon, tutti questi stolti che ora vanno a raccogliersi sotto i vessilli di mia sorella torneranno a rintanarsi dentro i loro castelli e non ci daranno più pensiero. | ” |
| | |
L’armata che il principe
Daemon sta adunando ad Harrenhal è in continua crescita e il principe
Aemond, a fianco di Ser
Criston, lascia
Approdo del Re con quattromila uomini ed il suo drago
Vhagar. Daemon, a conoscenza dei loro piani ancora prima che essi abbandonino la capitale, vola a sud in groppa a
Caraxes, tenendosi a dedita distanza dalle truppe nemiche in marcia.
“ | Si narra che quando apprese che Aemond e ser Criston Cole avevano lasciato Approdo del Re, il principe Daemon sia scoppiato in una risata: «Ed era anche ora». Un momento, questo, che egli aveva lungamente atteso. Un intero stormo di corvi prese così il volo dalle torri ritorte di Harrenhal. | ” |
| | |
Dopo diciannove giorni di marcia, Aemond e Criston trovano il castello di Harrenhal completamente disabitato e considerano ciò un segno di vittoria. La realtà è ben diversa: con
Vhagar e il grosso delle truppe lontano,
Approdo del Re è difesa solo da
Dreamfyre (senza cavaliere, peraltro, poiché
Helaena non è più in grado di montarla).
Daemon e
Caraxes non sono affatto fuggiti, si sono bensì uniti alle forze guidate da
Rhaenyra e
Syrax. I combattenti e i loro draghi sorvolano la capitale per il terrore del popolino che li osserva dal basso. La flotta del
Serpente di Mare raggiunge la
Baia delle Acque Nere e, a questo punto, l’unica rimasta a proteggere la città è la regina vedova
Alicent. Il Gran Maestro
Orwyle viene arrestato mentre cerca d’affidare messaggi d’aiuto ai corvi. I cavalieri portatori di missive sono fermati e catturati prima che possano uscire dalla capitale e i sette guardiani alle porte della città sono tutti uccisi o incarcerati dalle Cappe Dorate fedeli al principe
Daemon. Viene dunque aperto il passaggio agli uomini arrivati con le navi dei
Velaryon.
Approdo del Re cade in meno di un giorno.
[1]
“ | Quindi (Rhaenyra) lasciò la scelta alla matrigna: resa o rogo. | ” |
| | |
La regina vedova Alicent è graziata, ma il di lei padre, Ser
Otto, è decapitato e lo stesso vale per
Verga di Ferro. Ser
Tyland Lannister è invece torturato, nella speranza che riveli il luogo in cui ha nascosto l’oro.
Sebbene, inizialmente,
Approdo del Re esulti per il ritorno di Rhaenyra, il gran numero di teste infilzate sulle picche della
Fortezza Rossa e l’incremento delle tasse fan sì che il popolino cominci a soprannominare la regina
“Maegor con le Tette”. Ciononostante, i principi
Joffrey ed
Aegon il Giovane sono fatti giunger nella capitale.
[1]
“ | per centinaia di anni a venire dopo questi accadimenti, “Tette di Maegor” divenne un insulto quanto mai diffuso tra gli abitanti della capitale. | ” |
| | |
La Battaglia sulla Riva del Lago (il Banchetto dei Pesci)
- Articolo di riferimento: Battaglia sulla Riva del Lago
“ | Meglio porre fine a questi leoni prima che vengano i draghi. | ” |
| Roddy la Rovina | |
Quando la notizia della
Caduta di Approdo del Re raggiunge il principe
Aemond, i combattimenti riprendono nelle
Terre dei Fiumi. Un’armata
Lannister è già in marcia capitanata da
Lord Lefford. Sulla riva occidentale dell’
Occhio degli Dèi, gli uomini di quest’ultimo s’imbattono in
Roddy la Rovina ed i suoi
Lupi dell’Inverno, che si sono uniti alle forze di Lord
Forrest Frey e
Robb Rivers il Rosso. Per arrestarli, da sud giungono
Lungafoglia l’Ammazzaleoni ed i lord delle case
Bigglestone,
Chambers e
Perryn. Il giorno seguente, Lord
Garibald Grey,
Jon Charlton e
Benjicot Blackwood si uniscono alle truppe del
Nord e delle
Terre dei Fiumi, mentre i corvi di Lord Lefford sono tutti abbattuti. Il giorno dopo ancora ha inizio la battaglia, il più sanguinoso dei combattimenti via terra della Danza, con centinaia di morti nell’arco di sole ventiquattr’ore.
Ad
Harrenhal, il principe
Aemond e Ser
Criston Cole non si trovano d’accordo sul piano per la prossima mossa. In aggiunta, le provviste di cibo scarseggiano. Criston vorrebbe ritirarsi a sud per unirsi alle truppe di Lord
Hightower e del principe
Daeron, mentre
Aemond, furibondo per aver perduto
Approdo del Re e per l’esito della
Battaglia sulla Riva del Lago, intende attaccare la capitale. È così che i due si dividono: Ser Criston porta l’esercito a sud ed il principe Aemond s’impegna a saccheggiare le Terre dei Fiumi, in attesa che
Rhaenyra mandi qualche drago a fermarlo, che lui possa quindi annientare con
Vhagar.
[1]
La Piovra Rossa
Il concilio di Rhaenyra offre però a Lord Dalton qualcosa di decisamente più di suo gusto e la
Casa Greyjoy giura fedeltà alla regina. Gli
Uomini di Ferro trarrebbero ben poco guadagno dal circumnavigare il continente per attaccare i sostenitori di Rhaenyra nel
Nord e nella
Valle di Arryn, mentre le ricchezze di Lannisport e Vecchia Città (l’orgoglio di re Aegon II) sono una preda assai più facile da raggiungere se si combatte a favore dei
neri. Quando l’armata Lannister viene sconfitta nel Banchetto dei Pesci ed i
verdi marciano ad est in direzione del
Tumbleton, le coste sono disseminate delle ossa dei vinti. Per due anni, Dalton e i suoi predoni saccheggiano i centri sul mare delle
Terre dell’Ovest e dell’
Altopiano, catturando
Kayce e
Isola Bella e, pur non riuscendo ad introdursi a
Castel Granito, razziando la città di Lannisport.
I festini di cadaveri (La Danza del Beccaio)
- Articolo di riferimento: Danza del Beccaio
Aemond dà alle fiamme
Darry, la
Città di Lord Harroway,
Mulino del Lord,
Blackbuckle,
Buckle,
Claypool,
Swynford e
Bosco del Ragno. Conducendo i suoi uomini verso sud, Ser
Criston attraversa foreste e villaggi devastati e ridotti in cenere ed assiste all’orrendo spettacolo di uomini e cavalli macellati. I suoi esploratori incontrano cadaveri in armatura, viscidi di putrefazione, collocati nella grottesca pantomima di un banchetto. Quattro giorni dopo aver lasciato
Harrenhal, Criston comincia a perdere soldati per via degli attacchi di arcieri in agguato. L’armata dei
verdi s’imbatte in altri “festini di cadaveri” e, fatta ormai l’abitudine a simili orridi spettacoli, continua a procedere. Sulla piazza del villaggio di
Olmi Incrociati, tuttavia, i resti putrefatti si rivelano essere uomini vivi, i quali balzano in piedi aggredendo Criston e le sue truppe mentre questi li affiancano a cavallo. Criston, fronteggiato dall’immane esercito dei lord del
Tridente, guidato da
Roderick Dustin, sfida a duello i capi dei
neri, ricevendo un secco rifiuto. Nel corso della battaglia, la più decisiva della Danza, Criston perde la vita falciato in sella al suo cavallo. Alla vista del suo cadavere piombato nella polvere e nel sangue del campo di battaglia, gli uomini a lui leali rompono le righe e si danno alla fuga, inseguiti e uccisi a migliaia dal nemico.
Il massacro passa alla storia con il nome di Danza del Beccaio e rimane il più grande successo del partito di
Rhaenyra.
Intanto, nella capitale, giungono notizie patetiche e controverse al pari di quella della morte del
primogenito di Aegon II: mentre la figlia dell’Usurpatore, la principessa
Jaehaera, è giunta sana e salva a
Capo Tempesta, il suo figlio minore, il principe
Maelor, è stato bloccato presso
Ponte Amaro da una folla selvaggia di sostenitori di Rhaenyra; uomini e donne hanno reclamato il bimbo di tre anni come bottino, facendolo letteralmente a pezzi. Qualche giorno dopo, in rappresaglia, l’armata
Hightowersi mette in marcia lungo la
Strada delle Rose e, raggiunto
Ponte Amaro, rade al suolo il castello che vi si erge.
La Prima Battaglia di Tumbleton
- Articolo di riferimento: Prima Battaglia di Tumbleton
L’esercito di Rhaenyra presso Tumbleton è assai più numeroso di quello di Lord Hightower. In verità, gli uomini che si rifugiano nella città per sfuggire alla guerra sono però segretamente parte dell’armata dei
verdi. Inoltre, Ser Ulf il Bianco e Ser Hugh Martello, da qui in poi noti come i
Due Traditori, cambiano schieramento. Sebbene Lord Ormund e suo cugino Ser
Bryndon cadano per mano di
Roddy la Rovina, quest’ultimo è a sua volta ferito a morte e l’armata Hightower passa in vantaggio quando
Vermithor e
Ali d’Argento si uniscono in volo a
Tessarion sputando improvvisamente fuoco su
Tumbleton. Ne segue un atroce saccheggio.
Appreso dei due disertori, la regina
Rhaenyra comanda di chiudere le porte della
capitale. I
Tradimenti di Tumbleton fan sì che il Concilio Nero metta in dubbio la lealtà degli altri
semi di drago,
Addam Velaryon e
Nettles. Sono in parecchi a suggerire che entrambi vengano arrestati, ma Lord
Corlys parla in loro favore, dichiarando che sia Addam che suo fratello
Alyn sono dei
Velaryon degni di
Driftmark. La sua difesa, per quanto appassionata, risulta vana. Rhaenyra, temendo d’essere nuovamente tradita, ordina l’arresto di Nettles, la quale si trova a
Maidenpool con il principe
Daemon, e di Addam, al momento a guardia della
Fossa del Drago. Ser
Luthor Largent lascia il castello per raggiungere la
Collina di Rhaenys, ma il ragazzo, preavvertito, si dileguato in sella a
Mare Infuocato. A venire arrestato è dunque Lord Corlys, il quale ha reso possibile la fuga del suo erede.
Intanto, nella città si va lentamente avviando una rivolta.
A
Tumbleton, ove l’armata di
Lord Hightower resta accampata, regna il caos. I figli del comandante, dei ragazzini inesperti, sono rimasti a
Vecchia Città e, pur essendo stato nominato cavaliere in merito al suo coraggio, lo stesso principe
Daeron è ancora un giovane imberbe, abituato a ricevere ordini. Ser
Hobert, un cugino di Lord Hightower, si sente dunque in dovere d’assumere il controllo della situazione. Il principe Daeron gli impone di porre fine al brutale saccheggio, ma Hobert si rivela un incapace. Ser
Ulf e
Hugh sono una preoccupazione anche maggiore: il primo si ubriaca in continuazione, dà donne in pasto al suo drago e diviene livido di rabbia quando lo si chiama lord di
Ponte Amaro, desiderando lui
Alto Giardino; dei due, il peggiore è comunque Ser Hugh, il quale ambisce nientemeno che alla corona.
All’interno dell’armata Hightower, non si riesce perciò a prendere alcuna decisione sensata e l’esercito si riduce ogni giorno di più a causa delle continue diserzioni.
[1]
Draghi danzanti a Roccia del Drago
Il giorno successivo, intrigati dal racconto dei marinai di
Volantis, i pescatori del luogo escono in esplorazione con le loro barche, imbattendosi nei resti anneriti di un drago. A giudicare dal colore di ali e scaglie, la carcassa dilaniata appartiene a
Spettro Grigio. Ser
Robert Quince, il castellano di Roccia del Drago, accusa subito il
Cannibale. La verità viene a galla solamente più tardi nel corso della guerra.
[1]
Caduta di Roccia del Drago
- Articolo di riferimento: Caduta di Roccia del Drago
Dopo aver aiutato a fuggire
Aegon,
Jaehaera e
Maelor dalla
capitale presa d’assedio, Lord
Larys ha affidato i bambini a due diversi membri della
Guardia Reale, incaricati di portarli al sicuro. Aegon è stato invece fatto travestire ed infiltrato a
Roccia del Drago, sede di
Rhaenyra, ovvero l’ultimo posto al mondo in cui i suoi nemici andrebbero mai a cercarlo. Qui, sempre all’insaputa di tutti, Aegon si riunisce al suo drago
Sunfyre. È stato proprio quest’ultimo e non il
Cannibale ad abbattere
Spettro Grigio.
A tempo debito, drago e cavaliere si alzano in volo uscendo allo scoperto, mentre gli uomini dei
verdi convincono diversi
neri a passare dalla loro parte e ad aiutarli a prendere la fortezza. Scarsamente difesa, Roccia del Drago cade in breve nelle mani nemiche. Lady
Baela, la temeraria figlia del principe
Daemon, sfugge tuttavia agli uomini che intendono catturarla e, sellato il suo drago
Danzatore di Luna, affronta
Aegon II e
Sunfyre. I due draghi lottano furiosamente nei cieli e il giovane Danzatore di Luna, seppur accecato dall’avversario, non si arrende. Infine, le bestie precipitano entrambe a terra, ove Sunfyre ha la meglio. Re Aegon si è spezzato entrambe le gambe lanciandosi nel vuoto prima che la sua cavalcatura si schiantasse al suolo, mentre Baela, ricoperta di lividi e bruciature, si è teneuta saldamente aggrappata a Danzatore di Luna sino alla fine. Ella è fatta prigioniera ed Aegon è il nuovo padrone di Roccia del Drago.
[1]
La Danza su Harrenhal
- Articolo di riferimento: Danza su Harrenhal
Lord
Manfryd Mooton si ritrova in una difficile situazione. Nel messaggio inviatogli da
Approdo del Re,
Rhaenyra gli chiede di mandarle la testa di
Nettles. La ragazzina è accusata di tradimento per esser divenuta l’amante del principe
Daemon, ma Lord Mooton non può ucciderla senza infrangere il
diritto dell’ospite o, ad ogni modo, affrontare la furia del principe, al quale non dev’essere fatto alcun male. D’altra parte, disobbedire a Rhaenyra equivarrebbe a dichiararsi traditore. Maestro
Norren afferma che sarebbe stato molto meglio non ricevere mai la lettera e, più tardi quella notte, informa Daemon circa le disposizioni della moglie.
All’alba, Nettles monta in groppa a
Ladro di Pecore con le guance rigate di lacrime. Lei e il principe non si scambiano alcuna parola d’addio, ma, una volta che Ladro di Pecore ha spiccato il volo,
Caraxes emette un ruggito. La ragazza e il suo drago scompaiono senza lasciare alcuna traccia.
Daemon chiede a Lord Mooton di far sapere che si recherà, solo, ad
Harrenhal e che è lì che suo nipote
Aemond lo troverà, se intende affrontarlo. Quando il principe se n’è ormai andato, Lord Mooton abbassa i vessilli della regina Rhaenyra ed innalza quelli con il drago dorato di re
Aegon II.
[1]
“ | Aemond: Sei stato uno stolto a venire da solo.
Daemon: Se non fossi stato solo, tu non saresti venuto. | ” |
| | |
Il principe Daemon sottrae il castello di Harrenhal ai pochi rimasti a custodirlo, dopodiché attende il suo rivale per tredici giorni. Il quattordicesimo giorno, nei cieli appare
Vhagar, che trasporta il principe
Aemond e la sua amante, un’indovina di nome
Alys Rivers, incinta di lui. Fatta scendere Alys, Aemond ha un’ultima conversazione con lo zio prima che entrambi montino i propri draghi e prendano quota. Il primo ad attaccare è Caraxes, che piomba addosso all’avversario. Lo scontro termina quando le due bestie, avvinghiate l’una all’altra, precipitano verso le acque sottostanti. Si racconta che sia proprio in questo momento che il principe Daemon balza da un drago all’altro brandendo
Sorella Oscura. Aemond, lo fissa in preda al panico, senza poter schivare il suo attacco in quanto legato alla sella. Daemon gli strappa l’elmo e infilza la spada nell’orbita del suo occhio perduto, che egli ha da sempre riempito con uno zaffiro. Mezzo secondo più tardi, i draghi si schiantano in acqua.
Caraxes vive abbastanza a lungo da raggiungere la terra ferma e spirare sotto le mura
Harrenhal.
Vhagar muore invece in acqua e la sua carcassa è rinvenuta solo anni dopo, a guerra terminata, con il cadavere di Aemond ancora legato alla sella, chiuso nella sua armatura e con l’occhio mancante trafitto da
Sorella Oscura.
Non v’è dubbio che il principe
Daemon muoia quello stesso giorno, poiché non è possibile che sia sopravvissuto alla caduta. Tuttavia, le sue ossa non vengono mai ritrovate e ciò ispira i menestrelli, i quali cantano che sia miracolosamente rimasto in vita e dunque fuggito assieme a
Nettles per passare con lei il resto dei suoi giorni.
Siamo al ventiduesimo giorno del quinto ciclo di luna dell’anno
130 CA.
[1]
Insurrezione di Approdo del Re
- Articoli di riferimento: Insurrezione di Approdo del Re e Assalto alla Fossa del Drago
Ad
Approdo del Re, la flotta dei
Velaryon, che conta più della metà degli uomini salpati da
Roccia del Drago, abbandona
Rhaenyra non appena si sparge la notizia che Lord
Corlys è stato gettato nelle celle nere. Coloro i quali rimangono non sono degni di gran fiducia.
Lo stesso giorno, la regina
Helaena si getta dalla finestra della sua stanza nel
Fortino di Maegor, morendo impalata su di uno dei rostri che contornano il fossato secco al di sotto. La versione raccontata, a notte inoltrata, per le strade e nelle taverne, è assai diversa e più oscura. Si vocifera che la donna sia stata trucidata al pari dei suoi due figli maschi, tesi alla quale il popolino non fatica a prestar fede. Si riporta inoltre che, nel momento della morte di Helaena, il di lei drago
Dreamfyre si sia scosso ruggendo e spezzando due delle catene che gli impedivano di volare.
Quella medesima notte, la città
insorge. Si scatena un tumulto infernale, con vittime sia tra il volgo che tra i nobili. I marinai impossibilitati a tornare alle loro navi assaltano la
Porta del Fiume, mentre Ser
Luthor si reca alla
Piazza dei Selciatori con le sue
Cappe Dorate per disperdere i rivoltosi. Messi in fuga i primi, però, ne insorgono decine di migliaia d’altri. La folla accusa Luthor d’aver assassinato Helaena e la sola vista dell’uomo li fa inferocire ulteriormente. Le Cappe Dorate, solo in cinquecento contro la folla sterminata, sono fatte a pezzi assieme al loro comandante.
Ser
Perkin la Pulce, un cavaliere errante, incorona il suo scudiero
Trystane Truefyre, dichiarando che egli sia il figlio bastardo di
Viserys I. Poi, arruola sostenitori per la causa dell’amico, nominandoli cavalieri.
Il giorno successivo, l’ordine è in parte ristabilito in alcuni angoli della capitale, ma in ogni altro posto regna ancora il caos.
La notte seguente, Ser Perkin e “re” Trystane hanno già parecchi uomini al lor seguito. I rivoltosi aprono la
Porta del Re e la
Porta del Leone, poiché le Cappe Dorate a guardia della prima sono fuggite, mentre quelle a guardia della seconda si sono unite alla folla. Con Ser Perkin a detenere la
Porta del Fiume, tre delle sette porte della città sono aperte ai nemici.
“ | Riportatemelo indietro, non ha idea, riportatemelo indietro! Mio figlio, il mio caro figlio… | ” |
| | |
I cittadini di Approdo del Re hanno ormai perso la fiducia in
Rhaenyra e nella di lei capacità di proteggerli. Si aduna una folla grande il doppio di quella della notte prima ed un profeta folle, il
Pastore, tiene un’invettiva contro i draghi. I rivoltosi si dirigono dunque verso la
Fossa del Drago, che si trova in cima alla
Collina di Rhaenys, per uccidere le bestie che vi sono ospitate. Giunti sul posto, il loro numero è raddoppiato. Rhaenyra assiste a tutto ciò dal
Fortino di Maegor. Il principe
Joffrey, temendo per la sorte del suo drago
Tyraxes, prega la madre di lasciarlo intervenire, ma ella non gli presta ascolto, ripetendo che la folla finirà arsa viva. Joffrey, non soddisfatto da una simile risposta, esce fuori e monta
Syrax, il drago femmina di Rhaenyra, deciso a volare in direzione della Fossa del Drago. Dato che i draghi accettano un solo cavaliere per volta, Syrax disarciona Joffrey mentre dal basso vengono scagliate frecce e picche per colpirli. Il ragazzo, che non ha usato una sella, muore schiantandosi al suolo.
“ | Di rado così tanti uomini hanno corso tutti assieme con foga verso le proprie pire funerarie. Essi però erano preda della follia. | ” |
| Il Gran Maestro Munkun | |
L’assalto alla
Fossa del Drago ha inizio. Dei quattro draghi all’interno,
Shrykos è il primo a morire, brutalmente abbattuto da un
taglialegna, che gli sfonda il cranio con la sua ascia.
Morghul è ucciso dal
Cavaliere Ardente e
Tyraxes, ritiratosi nella sua tana, muore aggredito dalla folla, ma solo dopo aver arso un gran numero d’individui. In ultimo,
Dreamfyre, liberatasi dalle catene, risponde all’attaco con fiamme, zanne e artigli, uccidendo molte più persone degli altri tre draghi messi assieme, finchè un dardo di balestra non la colpisce ad un occhio. La bestia balza dunque in aria schiantandosi contro la cupola già danneggiata, che crolla schiacciando sia lei che gli assassini di draghi sotto un cumulo di detriti.
Syrax, ancora viva, si libra in volo per poi discendere sulla folla inferocita, dalla quale è infine uccisa. Rhaenyra assiste al macabro spettacolo dalla cima del
Fortino di Maegor, da dove ha continuato a seguire l’evento senza osare separarsi da
Aegon il Giovane, l’unico figlio rimastole (il destino di
Viserys, nelle mani dell’ammiraglio di
Lys, resta a lei sconosciuto).
I membri del concilio di Rhaenyra sono tutti concordi nell’affermare che la capitale è perduta e la regina viene convinta a fuggire con il figlio il mattino seguente attraverso la
Porta del Drago per poi raggiungere
Duskendale.
[1]
La Seconda Battaglia di Tumbleton
- Articolo di riferimento: Seconda Battaglia di Tumbleton
La notizia della sommossa ad
Approdo del Re raggiunge
Tumbleton, dove l’armata Hightower pensa immediatamente di marciare sulla capitale. Tuttavia, Ser
Hobert, non convinto di una tale mossa, esita, e i
Due Traditori si rifiutano d’unirsi agli altri combattenti a meno che le loro richieste non vengano esaudite.
Con
Aemond trucidato ed
Aegon scomparso,
verdi si trovano senza più un re ed una guida. Il principe
Daeron è ora erede in linea diretta al
Trono di Spade e c’è chi vorrebbe nominarlo
principe di Roccia del Drago o, addirittura, re, ma i
Due Traditori si oppongono. Lord
Hugh Martello vuole la corona per sé, poiché sostiene d’avere gli stessi diritti di
Aegon il Conquistatore: possiede, infatti,
il più grande e vecchio drago al mondo, tre volte più imponente di
Tessarion, la cavalcatura di Daeron, il quale, di fronte a tanta arroganza, s’incollerisce al pari dei lord e cavalieri dell’
Altopiano.
I
Due Traditori complottano perché l’incoronazione abbia luogo e Hugh il Duro si fa vedere nell’accampamento con sul capo una corona di ferro nero. Insultato, egli aggredisce un gruppo di lealisti. Nella lite, tre uomini periscono ed una dozzina rimangono feriti. Lord
Peake e Ser
Hobert convocano allora undici lord e cavalieri, i quali divengono noti come i
Rostri, per discutere come fermare i
semi di drago. Tutti concordano nell’affermare che eliminare
Ulf il Bianco è cosa facile e che il vero problema è Hugh Martello, costantemente attorniato da uomini e donne. Viene dunque deciso che Lord Martello sarà il primo a morire.
Con il consenso del principe
Daeron, i
Rostri portano avanti il loro piano, ma, la notte in cui hanno scelto d’intervenire, il
Tumbleton si trova sotto assedio. L’attacco è guidato da
Addam Velaryon, che cavalca il drago
Mare Infuocato. I due sono affiancati da un esercito di quattromila uomini fedeli a
Rhaenyra. L’armata accampata al Tumbleton è più numerosa, ma la lunga tregua dai combattimenti ha reso i soldati indolenti.
Ulf dorme, ubriaco, in una taverna, mentre il suo
drago si trova fuori dalla città. Alcuni cercano di svegliarlo, ma invano. Il Traditore resta assopito per
l’intera battaglia.
Hugh il Duro grida che gli sia dato un cavallo per poter raggiungere il suo
drago, quando appare Lord
Jon Roxton, uno dei
Rostri, il quale gli fa le sue condoglianze. Hugh chiede il significato di un simile atteggiamento e gli viene risposto che lui, il “nuovo re”, è appena caduto nello scontro. A questo punto, egli è trucidato dal cospiratore, poi ucciso a sua volta dagli uomini che sostenevano Hugh. Nella battaglia, perde la vita anche il principe Daeron, sebbene nessuno sappia esattamente come (esistono ben tre versioni differenti sulla sua morte).
“ | Lord Martello, le mie condoglianze.
Per quale motivo?
Sei morto in battaglia. | ” |
| | |
I tre draghi presenti a
Tumbleton sono liberati.
Addam fa voltare
Mare Infuocato per affrontare
Tessarion ed i due draghi “danzano” nei cieli della guerra. Anche
Vermithor prende il volo, abbattendo qualsiasi ostacolo incontri. A tal punto, Addam fa dirigere Mare Infuocato contro di lui, per difendere i suoi alleati, pur sapendo che la sua cavalcatura non può competere col drago del
Vecchio Re. Le due bestie lottano brutalmente, avvinghiate l’una all’altra. Tessarion si unisce alla mischia e lo scontro ha fine solo quando Vermithor decapita Mare Infuocato conficcandogli le zanne nel collo. Il vecchio e possente drago muore però appena dopo a causa delle ferite riportate. Tessarion cerca di tornare a volare per tre volte, invano, e agonizza per ore sino a quando Lord Blackwood non ordina di farla abbattere.
Pur avendo riportato la vittoria, gli
uomini delle Terre dei Fiumi non sono riusciti a prendere la città. Ogni ingresso a Tumbleton è stato chiuso e, in assenza di almeno un drago e d’adeguato equipaggiamento, essi non possono dar via ad un assedio. Quindi, s’impossessano di tutto ciò che può tornar loro utile e se ne vanno. Presso Tumbleton rimane un solo drago:
Ali d’Argento.
Otto dei tredici Rostri sono morti in battaglia ed un altro di loro morirà presto.
Ser
Hobert e Lord
Peake, entrambi sopravvissuti, trovano
Ulf il Bianco, l’ultimo cavaliere di draghi ancora in vita, il quale reclama ora il trono per sé, dato che sia l’amico
Hugh che il principe
Daeron sono periti. Ser Hobert gli fa dunque visita il giorno dopo portando due casse di vino, una di rosso per lui ed una di dorato di
Arbor per il Bianco. La sua cordialità insospettisce il Traditore, il quale insiste che anche lui beva il vino di Arbor. Ser Hobert vuota un’intera coppa e se ne versa un’altra. Rassicurato, Ulf beve allora tre coppe, morendo poco dopo per via del veleno contenuto nella bevanda. Ser Hobert tenta di vomitare quel che ha ingurgitato, ma è troppo tardi anche per lui: muore a sua volta nel giro di un’ora.
Privi di un comandante e di qualcuno in grado di montare
Ali d’Argento, gli uomini dei
verdi disertano in massa e
Lord Peake, dichiaratosi sconfitto, ordina la ritirata delle rimanenti truppe.
Addam Velaryon, accusato di essere un voltagabbana, ha salvato
Approdo del Re dai nemici della regina, a costo della sua stessa vita.
[1]
Ritirata di Rhaenyra a Roccia del Drago
Rhaenyra, all’oscuro degl ultimi eventi, si vede rifiutare l’ingresso a
Rosby e riceve il permesso di fermarsi a
Stokeworth per una notte soltanto. Metà delle sue Cappe Dorate hanno disertato durante il viaggio e parecchi dei suoi cavalieri sono stati aggrediti e uccisi. Lei e il figlio sono poi lasciati entrare a
Duskendale, ma senza potervi rimanere a lungo. Rifiutandosi di allontanarsi da
Aegon e in mancanza di navi, la regina vende la sua corona in cambio di un passaggio a bordo di un’imbarcazione
braavosiana che riporta lei ed il suo erede a
Roccia del Drago. Ella spera che almeno una delle uova presenti sull’isola possa schiudersi, in quanto necessita di un nuovo drago.
A Roccia del Drago, però, Rhaenyra ha una crudele sopresa:
Robert Quince, il suo castellano, è stato trucidato. Il suo corpo carbonizzato è stato esposto sulle mura della fortezza da Ser
Alfred Broome, che bramava l’incarico per sé. Gli uomini di quest’ultimo uccidono tutti gli alleati della regina, incarcerando lei stessa, le sue dame ed
Aegon il Giovane. Nel cortile del castello, Rhaenyra si trova faccia a faccia col fratellastro
Aegon II ed il suo drago,
Sunfyre.
Non molto tempo dopo che Roccia del Drago è caduta, in segreto, nelle mani di Aegon II, dei corvi sono giunti ad avvisare il re dell’imminente arrivo della rivale. Aegon ha dunque avuto modo di preparare il benvenuto che si riserva ai nemici.
È così che la
regina trova la sua sede personale usurpata da
Aegon il Vecchio. Quest’ultimo non perde altro tempo e dà la sorellastra in pasto al suo
drago, sotto gli occhi del di lei figlio
Aegon il Giovane. Essendoci la possibilità che i sostenitori di Rhaenyra continuino a combattere nel nome dei suoi figli, il bambino è preso in ostaggio. Siamo al ventiduesimo giorno del decimo mese dell’anno
130 CA.
Il nono giorno del dodicesimo mese, Sunfyre il Dorato spira a Roccia del Drago. Aegon inizia dunque a pianificare il suo ritorno nella capitale. Tornerà a sedersi sul trono, ma solo per metà anno ancora.
[1]
“ | Il tempo di nascondersi è giunto al termine. Liberate in volo i corvi. Che il reame sappia che la pretendente è morta e che il suo vero re sta tornando a casa, a rivendicare il trono di suo padre. | ” |
| | |
La Luna dei Tre Re
- Articolo di riferimento: Luna dei Tre Re
Dopo che gli uomini di Rhaenyra l’hanno abbandonata, la
capitale sprofonda nel caos per diverse settimane. Il
Pastore è sopravvissuto alla distruzione della
Fossa del Drago e la folla selvaggia dei suoi sostenitori prende in gran parte il controllo della città.
[4]
Si fanno avanti due pretendenti al trono, il primo è il già menzionato
Trystane Truefyre, scudiero di Ser
Perkin la Pulce, da quest’ultimo presentato come il figlio illegittimo del defunto
Viserys I. Ser Perkin ha precedentemente arruolato sostenitori per la causa dell’amico ed il ragazzo è installato nella
Fortezza Rossa.
[4]
Il secondo pretendente è un bambino di quattro anni chiamato
Gaemon l’Albino, figlio di una prostituta che reclama d’averlo concepito con
Aegon II Targaryen. Date le abitudini promiscue di re Aegon, ciò potrebbe anche essere vero. Tuttavia, in seguito, la madre del piccolo ammette ch’egli è il frutto della relazione con un vogatore di
Lys dai capelli argentei, finendo impiccata. Gaemon regna dalla
Collina di Visenya sino alla
Casa dei Baci, riunendo migliaia di seguaci ed emanando una serie di editti, tra i quali uno che decreta la parità di diritti fra maschi e femmine in merito all’eredità
[4]. L’Arcimaestro
Gyldayn scrive che
Fungo afferma che tali editti provengono quasi certamente da una prostituta dorniana di nome
Sylvenna Sand, notoriamente amante di
Essie, la madre di Gaemon.
[5]
Rimasto vedovo e con la figlia
Jaehaera come unica erede, Aegon acconsente a sposare la maggiore delle figlie di Lord Borros.
La Battaglia della Melma
- Articolo di riferimento: Battaglia della Strada del Re
Appreso che l’esercito nemico è comandato da due ragazzini e una donna, Lord Borros è sicuro della vittoria, ma Benjicot Blackwood, in seguito noto come "Ben Blackwood il Sanguinario", sfonda un fianco della sua armata mentre "Aly il Nero" conduce gli arcieri che abbattono i suoi cavalieri. Lord Borros resiste all’assalto, uccidendo Lord
Darry e Lord
Mallister prima di cadere a sua volta per mano di Kermit Tully.
[6][8]
La capitale è ora scarsamente difesa ed i Ragazzi si stanno avvicinando. Per dar loro man forte, anche Lord
Cregan Stark e i suoi uomini si dirigono rapidamente a sud.
La fine della Danza
L’armata
nera dei "Ragazzi" è a un solo giorno di marcia da
Approdo del Re e i
verdi hanno ormai ben poche forze per contrastarli. Lord Cregan Stark continua ad avanzare e una terza armata è in arrivo dalla
Valle di Arryn. Ciononostante, re Aegon II rifiuta d’arrendersi e a nulla valgono i consigli di Lord
Corlys Velaryon, ora suo
Maestro della Flotta, il quale gli suggerisce di dichiararsi sconfitto e
prendere il nero. Re Aegon II ordina invece che a
suo nipote venga tagliato un orecchio e che esso sia poi mandato ai Ragazzi in segno d’avvertimento: se la sua discendenza viene sterminata, quella di Rhaneyra subirà lo stesso destino.
Il sovrano risale sulla lettiga per essere portato nelle sue stanze. Lungo la strada, gli viene dato del vino per calmare i dolori. Quando i barellieri, giunti a destinazione, scostano le tende della lettiga su cui egli giace, lo trovano morto, con le labbra umide di sangue.
[4]
Il responsabile dell’avvelenamento rimane sconosciuto. Ad ogni modo, ventidue uomini sono più tardi arrestati con l’accusa d’aver commesso il delitto.
[9]
Conseguenze
La Falsa Alba
Morto Aegon II,
Aegon il Giovane è incoronato re Aegon III Targaryen. L’armata del defunto sovrano è stata sconfitta e la flotta dei
Velaryon è ancora al servizio del
Trono di Spade, ma, nonostante ciò e la speranza di un nuovo inizio, il periodo immediatamente successivo alla Danza viene ricordato come "la Falsa Alba".
[9]
Il reame incontra numerosi dilemmi. Innanzitutto, è messo in ginocchio da un rigidissimo inverno che, cominciato nel
Giorno della Vergine dell’anno
130 CA, si protrae fino al
135 CA. A ciò si aggiunge il fatto che gran parte del regno è stata ridotta in cenere dal fuoco dei draghi. Le
Terre dei Fiumi, devastate da
Vhagar su incitazione del suo cavaliere Aemond, sono il luogo maggiormente danneggiato. Centinaia, migliaia di mutilati e fuorilegge affollano la campagna e l’ordine pubblico è sconvolto pressoché ovunque. La
Piovra Rossa e i suoi
Uomini di Ferro (che hanno combattuto a fianco dei
neri solo a livello titolare e per razziare domini ricchi e fertili) si rifiutano di sottostare agli ordini di un re ragazzino che comanda loro di porre fine ai saccheggi.
[9]
Lord Cregan Stark e il suo esercito di uomini celibi, di orfani, di senza casa e figli minori, hanno marciato sulla capitale in cerca del sangue della guerra, di avventure, di un ricco bottino ed una morte eroica, trovando invece ad aspettarli la cruda realtà dell’improvvisa morte di Aegon II. Il signore di
Grande Inverno, furibondo e deluso, avrebbe dunque voluto punire
Capo Tempesta,
Castel Granito e
Vecchia Città per essersi schierati con i
verdi, ma, al suo arrivo nella città, Lord
Corlys Velaryon aveva già liberato in volo i corvi con diplomatiche richieste di pace.
[9]
Il giorno seguente, Lord Cregan si licenzia dal suo incarico e torna nel
Nord. Parecchi dei suoi uomini restano nella capitale.
[9]
La reggenza
- Articolo di riferimento: Reggenza di Aegon III
A guerra finita, viene costituito un concilio di sette
reggenti che regnino in vece del giovane re
Aegon III. Il loro governo s’interrompe nel
136 CA, nel giorno in cui Aegon compie la maggiore età. Il periodo di reggenza non è esente da turbolenze, poiché ricostruire un regno lacerato da un conflitto tanto sanguinoso non risulta affatto facile. Dei sette reggenti scelti in principio, solo il Gran Maestro
Munkun serve sino al termine del periodo d’amministrazione.
[9]
Durante il governo dei reggenti, re Aegon III si unisce in matrimonio alla principessa
Jaehaera Targaryen, l’unica sopravvissuta dei figli del defunto
zio. La sua giovane moglie muore due anni dopo ed il re torna a sposarsi, stavolta con una cugina di Lord
Alyn Velaryon: Lady
Daenaera. Dalla nuova unione nascono cinque figli.
[9][10]
Nel frattempo, la
Piovra Rossa continua a razziare la costa occidentale. Le terre devastate dell’
Ovest e dell’
Altopiano hanno però recuperato le forze necessarie a contrattaccare gli
Uomini di Ferro. Ne deriva una guerra privata, combattuta fra i
Greyjoy e i lord della costa occidentale, un conflitto che si protrae per tre anni nel cuore dell’inverno. Infine, Dalton Greyjoy muore ad
Isola Bella, sgozzato nel sonno da una ragazza che ha stuprato nel talamo di Lord
Farman.
Siccome la Piovra Rossa ha come unici eredi diversi
figli di sale, si scatena un’acre disputa per la successione. Nel
134 CA, un’armata
Lannister, affiancata da Ser
Leo Costayne, attacca le
Isole di Ferro per vendicarsi razzie dei Greyjoy. Interi villaggi sono distrutti, uomini, donne e bambini passati a fil di spada. Gran parte dell’esercito perisce nello scontro, ma coloro i quali sopravvivono non tornano a casa senza un trofeo: uno dei figli di sale di Dalton. Lady
Johanna Lannister fa castrare e mutilare quello portatole dal marito, costringenedolo a diventare il buffone del figlio.
[11]
Altre conseguenze
Nel
171 CA, alla morte di re
Baelor I Targaryen, la questione della successione al trono risulta poco chiara. Baelor non ha indicato alcun erede e, di conseguenza, taluni lord e individui del volgo ritengono che il
Trono di Spade debba passare alla maggiore delle sorelle del defunto sovrano, la principessa
Daena Targaryen. Tuttavia, è ancora vivo il ricordo del breve regno di Rhaenyra e delle disgrazie che esso ha procurato al Continente Occidentale. La memoria della Danza dei Draghi è dunque une delle ragioni che spingono il concilio a scegliere come legittimo successore il principe
Viserys Targaryen, zio di Baelor, anziché Daena.
[12]
La preferenza per Viserys rispetto a Daena è la prova che, a partire dalla Danza, le donne sono sempre poste dopo ogni erede maschio nella linea di successione della dinastia Targaryen.
[13]
Ballate, libri e pergamene sulla Danza
La famiglia Targaryen al tempo della Danza
Fonti e note
- ↑ 1,00 1,01 1,02 1,03 1,04 1,05 1,06 1,07 1,08 1,09 1,10 1,11 1,12 1,13 1,14 1,15 1,16 1,17 1,18 1,19 1,20 1,21 1,22 1,23 1,24 La principessa e la regina
- ↑ Not A Blog: The Princess and the Queen
- ↑ 3,0 3,1 3,2 3,3 The Rogue Prince
- ↑ 4,0 4,1 4,2 4,3 4,4 Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco, Aegon II.
- ↑ Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco, Le strane usanze del Sud.
- ↑ 6,0 6,1 Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco, Casa Baratheon.
- ↑ Clarification [1]
- ↑ Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco, Casa Tully.
- ↑ 9,0 9,1 9,2 9,3 9,4 9,5 9,6 9,7 Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco, Aegon III.
- ↑ Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco, Appendice: la dinastia Targaryen.
- ↑ Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco, La Piovra Rossa.
- ↑ Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco, Viserys II.
- ↑ Comic Con San Diego [2]
- ↑ Il Mondo del Ghiaccio e del Fuoco.
The Gray King
"We traced our descent from the Age of Heroes and the legendary Grey King, who took a mermaid to wife and made war upon the Storm God for a thousand years." ― Asha Greyjoy, History of the Ironborn.
Legends say the Grey King slew the sea dragon Nagga, after which the Drowned God turned the sea dragon's bones to stone. From the bones was made the Grey King's Hall, which he heated with Nagga's living fire. He took a mermaid as his wife so his children could live on land or in water. He also wore a crown of driftwood so all who knelt before him would know his power came from the sea and the Drowned God himself.
The Grey King brought fire to the earth by taunting the Storm God into setting a tree on fire with a thunderbolt. He taught men to weave nets and sails. The Grey King allegedly carved the first longship from the pale wood of Ygg, a demon tree which fed on human flesh.
The Grey King's skin turned as grey as his hair and beard as he ruled over centuries. Eventually, he cast aside his driftwood crown and walked into the sea to descend to the watery halls of the Drowned God to take his place at the god's right hand side. The Storm God snuffed out Nagga's fire after the Grey King's death and the sea stole his throne, with Nagga's bones the only remnants of the Grey King's Hall.
The Grey King is said to have had a 100 sons who fought after his death. The 16 who survived divided the Iron Islands amongst themselves.
Art: "Slay it" by Senjougahara Hitagi