lunedì 30 dicembre 2013

Gli Arcani Supremi. Capitolo 63. Melusina.



Durante la notte, i sogni di Robert erano stati diversi dal solito.
Nel sogno c'era una scalinata in mezzo al verde che scendeva fino ad una fonte che alimentava un piccolo lago del colore dello smeraldo. Vicino alla fonte era seduta una splendida fanciulla, i cui lunghi capelli coprivano i seni e il ventre. Le gambe snelle erano immerse nell'acqua, ma al posto dei piedi, aveva delle pinne come una sirena.
Sentiva che quella creatura lo stava chiamando.
Cercava di raggiungerla, ma non riusciva a muoversi.
Voleva parlarle, ma la sua bocca non era capace di articolare le parole.
Un solo nome rimbombava nella sua mente.
Melusina...
Gliene aveva parlato qualcuno, ma non ricordava chi.
Non è una sirena... è una creatura diversa...
Apparve improvvisamente un bassorilievo, in cui era scolpita, stilizzata, l'immagine di Melusina.



Si chiese se era una creatura benevola oppure ingannevole come le sirene.



C'era qualcosa di pericoloso in quell'immagine, qualcosa che la faceva apparire come una trappola, ma nello stesso tempo come qualcosa di sessualmente esplicito, quasi osceno.



In quelle sculture, la melusina si teneva le due code con le mani, quasi a formare un cerchio.













Poi l'immagine mutò.
Divenne prima una sirena verde, su uno scoglio, in un corso d'acqua in mezzo ad una foresta.



La creatura si spostò fino a raggiungere la riva e una volta che si trovò sull'erba, la sua coda divenne quella di un serpente.



Posò il capo a terra, come se fosse stanca e la sua coda serpentina si aggrovigliò in un modo che quasi faceva paura.



Dalla coda spuntavano aculei e il suo corpo si trasformò quasi tutto in un serpente o un'idra.



A quel punto la paura e il ribrezzo divennero così forti che Robert si svegliò.