Una spada è un'arma bianca a lama lunga, spesso, ma non sempre, a doppio filo, adatta a colpire di punta e di taglio usata dalle più varie civiltà, in ogni luogo del mondo e in ogni epoca, sebbene prevalentemente in Eurasia e in nord Africa. Il termine spada deriva dal greco spathe e dal latino spatha. È composta, nella sua struttura fondamentale, da una lunga lama e dal fornimento, ossia l'impugnatura e quella parte che provvede alla protezione della mano. L'intenzione e la fisica di base della spada sono rimaste sostanzialmente invariate nei secoli, ma sono cambiate molto le tecniche di realizzazione, variabili anche in base alla cultura: come conseguenza, si hanno differenze nel disegno e nello scopo della lama. I nomi dati a molte spade nella mitologia, nella letteratura e nella storia riflettono l'alto prestigio dell'arma.
Generalità
Una spada è divisibile in due parti fondamentali: la lama e il fornimento. La lama è normalmente in acciaio, con almeno un lato affilato, ed adatta a colpi di punta e taglio. Il fornimento è composto da un'impugnatura costituita dal codolo della lama a cui sono fissate due "guance" in legno o osso (spesso ricoperta con cuoio o materiali affini), in un elso in metallo e in un pomolo.
Il concetto fondamentale alla base dell'arma è costante, ma le tecniche di utilizzo e la forma stessa dell'arma variano ampiamente attraverso le epoche e nelle varie culture che la utilizzano. Questa forma d'arma ha comunque mantenuto un'enorme importanza simbolica (per esempio per i cristiani rappresentava la croce, per i musulmani la mezzaluna) attraverso tutte le culture che l'hanno utilizzata, come si può facilmente riscontrare dalla vasta terminologia specifica, e dalla sua ricorrente presenza in tutte le opere mitologiche e letterarie.
Spesso, in particolare nel medioevo, la spada assume importanza tale che, a volte, ha un nome proprio o contiene addirittura reliquie di santi. Ne sono esempio le famose spade Excalibur (la spada di re Artù, di cui vengono narrate le gesta nei racconti del ciclo arturiano e nella Vulgata) e Durindarda o Durlindana (la spada di Orlando, il paladino di Carlo Magno, narrata nella Chanson de Roland).
Lama
Per approfondire, vedi Lama (oggetto). |
La lama viene idealmente divisa lungo la sua lunghezza e la divisione più comune è quella in tre parti più o meno uguali in lunghezza: debole, medio eforte. Il debole è la parte più lontana dalla impugnatura, il forte quella più vicina e il medio quella situata fra i due. Durante l'uso, la spada ferisce con il debole, poiché dotato di maggiore velocità, e para con il forte, poiché maggiormente stabile e robusto.
I lati affilati della spada prendono il nome di filo dritto (o diritto) e filo falso (o rovescio). Il filo dritto è quel filo che guarda l'avversario ed è nella stessa direzione delle nocche di chi impugna la spada. Il filo falso è quello che rimane rivolto verso chi la impugna e nella direzione del pollice, all'attaccatura. In alcune spade il filo falso viene affilato solo per metà della lunghezza; altre presentano solo un lato affilato, e prendono in questo caso il nome di mezze spade. In generale, il filo dritto si utilizza per tagli diretti ed affondi, mentre il filo falso viene utilizzato per i colpi di rovescio. La distinzione tra diritto e rovescio non è sempre univoca: se in alcuni casi la forma dell'elsa o della lama stessa è tale da definire con chiarezza quale è il filo dritto, in altre spade a geometria simmetrica tale distinzione dipende semplicemente da come si impugna l'arma.
Spesso la lama della spada presenta sul lato piatto delle scanalature lungo la sua lunghezza. Queste servono per alleggerirne la struttura (e quindi aumentarne la flessibilità) e per facilitare l'estrazione della lama dopo un affondo di punta dal corpo dell'avversario diminuendo l'effetto "ventosa". Nei coltelli da combattimento moderni queste scanalature sono definite "scolasangue" o "scorrisangue". Inoltre, la spada può presentare una lama dritta o curva. La lama dritta termina solitamente con una punta più o meno stretta, ed è perciò adatta principalmente agli affondi e alle stoccate; la lama curva è più adatta ai colpi di taglio e rientra nelle tipologie chiamate sciabola o scimitarra, o in altri nomi a seconda del periodo storico e della provenienza geografica dell'arma.
Fornimento
Per approfondire, vedi Fornimento. |
"Fornimento" è il termine con cui si identificano le diverse parti della spada atte alla presa ed al controllo della lama.
Oltre che dall'impugnatura vera e propria, un fornimento tipico è costituito dal pomolo e da un'elsa o elso. Dobbiamo dire che forse per una associazione errata dalla lingua anglosassone, l'uso comune della parola è diventato "guardia". L'elsa assicura protezione alla mano che regge l'arma; nelle spade europee pre-medievali, ad esempio nei gladii romani, l'elsa non sporgeva eccessivamente dal piano della lama; questo tipo di elsa viene chiamata coccia. A partire dal medioevo in poi, la maggior parte delle elsa vennero dotate di bracci laterali, adatti a proteggere le mani dai colpi che potevano scivolare lungo la lama: questo tipo di elsa viene chiamata "crociata" o "cruciforme". Un altro tipo di elsa è quella tipica del fioretto e, in generale, degli stocchi, di forma tondeggiante, atta a proteggere interamente la mano dagli affondi degli avversari.
Il pomolo, costituito da un pomello di metallo di varia foggia situato alla base dell'impugnatura, è invece necessario per assicurare un bilanciamento ottimale dell'arma, oltre che per migliorare la presa.
Fa formalmente parte del fornimento anche il codolo, la parte terminale della lama che, allungata, penetra nell'impugnatura e viene ad essa fissata, con vari metodi, in modo da assicurare l'assemblaggio del tutto. Le tecniche per assicurare il fissaggio dell'elsa al codolo variano grandemente a seconda delle epoche e delle culture, e rappresentano in effetti uno degli aspetti cruciali della fabbricazione di una spada. Il punto di attacco tra lama e codolo viene chiamato ricasso.
Fodero
Per approfondire, vedi Fodero. |
Il fodero è il contenitore atto al trasporto fisico della spada.
Nel corso della storia, è stato realizzato con diverse tipologie di materiale: legno, cuoio, metallo (ferro, acciaio, bronzo, ottone ecc.) ed oggi plastica e suoi derivati. Ha due funzioni principali: protezione (garantire una corretta conservazione della lama ed, al contempo, l'incolumità di chi la utilizza) e sostegno (assicurare l'arma ad una cintura). Generalmente, lascia scoperta l'elsa dell'arma[1] e può disporre o meno di un sistema di fermo (solitamente lacci) per non far scivolare la lama all'esterno involontariamente.
Sontuosamente decorato nel caso di armi di rappresentanza o nel contesto di culture guerriere (Celti, Antichi romani, ecc.) attribuenti particolare importanza all'ostentazione del lusso tramite abbellimento delle armi portate in battaglia, il fodero divenne in alcuni casi una vera e propria opera d'arte poi esposta al pubblico o utilizzata per decorare le pareti delle residenze nobili.
Tecniche di utilizzo
Per approfondire, vedi Scherma e Tecniche di spada. |
Tipi di spade
- Ayda Katti
- Babanga
- Claymore
- Clunaculum
- Dalwel
- Dao
- Ensis
- Falcione
- Firangi
- Flamberga
- Frantopino
- Flissach
- Gladio
- Ilwoon
- Jian
- Kampilan
- Kastane
- Katana
- Khanda
- Khopesh
- Lanzichenetta
- Makhaira
- Mandau
- Mel Puttah Bemoh
- Mentok
- Naga Dao
- Spada dei Nais
- Nimcha
- Pata
- Sappara
- Schiavona
- Sciabola
- Sciabola d'abbordaggio
- Scimitarra
- Scramasax
- Spada (periodo delle migrazioni)
- Spada a due mani
- Spada bastarda
- Spada da fanteria
- Spada da lato
- Spatha
- Striscia
- Toledo
- Wakizashi
- Xiphos
Note
- ^ Una interessante variazione al modello "canonico" di fodero è la custodia in cuoio del puukko, il "coltello da foresta" della Scandinavia. L'arma in questione viene integralmente coperta dal fodero che lascia esposto solo il pomolo dell'impugnatura.
Bibliografia
- Richard Burton, The Book of the Sword, Londra, Chatto & Windus, 1884.