Il nuovo re Eldarion condivideva questi timori, ma aveva comunque mantenuto i due stregoni nei ranghi del Consiglio Reale, su insistenza della sorella Ancalime.E così, anche nel giorno della prima riunione del Consiglio, a Osgiliath, l'ingresso solenne di Alatar e Pallando fu salutato col massimo rispetto da tutti i presenti.
I due Stregoni Blu, per quando fossero così chiamati per lo stesso colore dominante nel modo di vestire, erano in realtà molto diversi tra loro.
Alatar, che era vissuto a lungo nelle terre dell'est, aveva conservato l'aspetto tipico degli Esterling, nella foggia degli abiti, nel modo di portare i capelli e la barba, e persino nell'accento marcato e nelle espressioni colloquiali.
Si appoggiava a un bastone sbilenco e pareva fragile, nella sua gibbosità incartapecorita, ma sarebbe stato un grave errore sottovalutarne i poteri.
Pallando, che per secoli aveva dimorato nei ricchi porti degli Haradrim del sud, era enormemente grasso, quasi rotondo, e riccamente vestito.
Aveva un'aria solenne ed il suo bastone assomigliava a quello di Saruman, in splendore e levigatezza. Vestiva in modo sfarzoso, con ricchi paramenti di seta e aveva tutto l'aspetto di un sommo sacerdote.
Era stato considerarlo fin dall'inizio, senza contestazioni, il nuovo capo dell'ordine degli Istari.
Quel giorno gli era stato riservato un posto d'onore al fianco della principessa Ancalime, la quale nutriva per lui una reverenza sconfinata.
Quando si avvicinò al suo seggio, la principessa si alzò e gli baciò l'anello.
Alatar si sedette alla destra della principessa, ma la scena fu contraria, in quanto fu lui a baciare la mano alla principessa, dal che si poteva dedurre chiaramente quale fosse la gerarchia.
Quello scambio di riverenze non passò inosservato.
Legolas, che notava sempre ogni dettaglio, sussurrò nell'orecchio di Gimli:
<<La velocità con cui Pallando e Alatar si sono schierati apertamente dalla parte della Principessa Reale non depone certo a suo favore.
Per fortuna che Silmarien non si è fatta coinvolgere in queste manovre di potere. Delle tre figlie di Aragorn e Arwen è sempre stata la migliore, l'unica ad aver ereditato l'animo nobile e il carattere generoso dei genitori>>
Gimli ammiccò con aria divertita:
<<Silmarien è sempre stata la luce dei tuoi occhi di elfo! Non provare a negarlo!>>
Legolas sorrise:
<<E perché dovrei negarlo? Silmarien è dolce e gentile, mentre Ancalime è ossessionata dal potere>>
Gimli aggrottò le sopracciglia:
<<La legge parla chiaro: in presenza di un principe maschio, nessuna delle principesse può ereditare il trono. Ancalime è gemella di Eldarion, ma secondo la legge questo non cambia nulla>>
L'elfo si accigliò a sua volta e sospirò:
<<Non so se sia una buona legge. Non vedo la ragione per cui ad una donna dovrebbe essere impedito di regnare. Questo vale anche per gli elfi. Quando Gil-Galad, l'ultimo grande re dei Noldor morì in battaglia, l'unica erede vivente della stirpe reale, di puro sangue elfico, era Galadriel. Eppure la corona le fu negata solo perché non era un maschio. Fu un'ingiustizia e tu converrai con me sul fatto che sarebbe stata una grande regina per tutti noi, e non solo per il popolo di Lorien>>
Il nano gli lanciò un'occhiata scandalizzata:
<<Vorresti forse paragonare Galadriel ad Ancalime?>>
Legolas ripensò a quanto il suo amico era rimasto irretito dalla Signora di Lothlorien:
<<No di certo, ma Ancalime è pronipote di Galadriel e da bambina non era così fredda e dura come adesso. Credo che sia stata l'influenza di Alatar e Pallando ad agire negativamente su di lei>>
Gimli si trovò costretto ad accettare l'obiezione:
<<Ah! Pallando! Quell'ammasso di lardo e presunzione avrebbe una pessima influenza su chiunque! Eppure con la sua astuzia è riuscito a farsi molti seguaci, compreso Aelfwine di Rohan! A volte mi sembra che l'anima dannata di Saruman abbia trovato in Pallando la sua reincarnazione, facendosi spazio tra gli tutti quegli strati di adipe!>>
Legolas sorrise, ma scosse il capo:
<<Non dovresti ridere della sua costituzione fisica. Non tutti sono destinati ad essere uomini d'azione, ma non per questo meritano il dileggio di noi guerrieri. E per dirla tutta, io temo più i tipi magrissimi che quelli panciuti. Alatar magari è più potente, ma non lo dà a vedere, agisce nell'ombra. Pallando è ambizioso, certo, ma non lo nasconde, anzi, lo ostenta davanti a noi. Preferisco chi gioca a carte scoperte>>
Gimli bofonchiò qualcosa di incomprensibile e si limitò a scrollarsi le spalle.
Nel frattempo tutti i membri del Consiglio e delle delegazioni provenienti dai vari regni avevano preso posto e quando il re Eldarion sollevò la mano destra, subito si fece silenzio.
Legolas notò che tutti i consiglieri e i delegati erano piuttosto nervosi e lo stesso sovrano pareva di malumore.
Se il mio intuito non mi inganna, questa assemblea sarà la più turbolenta e tumultuosa dai tempi del Consiglio di Elrond a Gran Burrone. Tutte le tensioni che Aragorn era riuscito a placare per oltre un secolo stanno per esplodere all'unisono.
Gimli pareva avergli letto nel pensiero:
<<Ne vedremo delle belle, oggi, amico mio!>>
Legolas gli rivolse uno sguardo complice di una volta non poté fare a meno di pensare che, finalmente, dopo tanta noia, tornano tempi interessanti.