Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
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venerdì 3 agosto 2012
Gothian. Capitolo 94. Marigold passa al contrattacco
Da quando Sephir Eclionner era rientrato a Lathena con il ruolo di Primo Ministro e Comandante delle forze armate, il potere effettivo di Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, era apparso molto minore.
Fino a quel momento era riuscita ad evitare un incontro con Sephir e aveva rifiutato categoricamente di sentir parlare di proposte di matrimonio da parte "di quel vecchio sciancato".
Era chiaro che doveva trovare un sistema per sbarazzarsi di lui e del suo suocero Fuscivarian, ma questo avrebbe significato sfidare contemporaneamente l'Esercito e il Senato imperiale, e questo era troppo persino per lei.
Nel chiuso delle sue stanze, l'imperatrice meditava le possibili strategie.
Non ho alleati, ma ho molte risorse personali.
La principale era quella di avere poteri soprannaturali, in quanto figlia di un demone e di una strega e in quanto apprendista del conte Fenrik.
Ho letto il Necronomicon, negli ultimi mesi. Posso evocare gli spiriti.
Ce n'era uno in particolare che le poteva tornare utile.
Il fantasma di Padre Izumir Mollander. E' stato lui per primo a suggerirmi l'alleanza con Marvin.
Tornò a consultare il testo di necromanzia, il Libro della legge dei morti.
Si procurò l'occorrente per il rituale e poi chiese di non essere disturbata.
Era un rituale cruento, ma questo non aveva mai rappresentato per Marigold un ostacolo particolare.
Evidentemente lo spirito di Mollander doveva avere molta voglia di intervenire, perché comparve rapidamente e senza esitazioni.
Sorrideva soddisfatto: <<Vedo che finalmente, mia cara Marigold, hai seguito il mio consgilio, e ti sei studiata un testo molto utile>>
<<Spero che saprai renderti più utile della volta scorsa, mio caro Mollander! Il tuo piano per convincere Marvin ad un Nuovo Patto si è rivelato un fiasco! Ed è una cosa che io non posso proprio permettermi più>>
Mollander non era minimamente turbato. La sua condizione di fantasma sospeso nel Limbo doveva essere tutto sommato migliore di tante condizioni di uomini vivi.
<<I negoziati vanno condotti da posizioni di forza. Un modo molto utile è quello di aver ostaggi importanti>>
Marigold lo osservò annoiata:
<<Mi hai preso per una colpleta idiota? Lo so benissimo che se avessi ostaggi importanti potrei ricattarlo! Ma si dà il caso che non ne abbia!>>
Mollander continuò a sorridere, paziente:
<<E si dà il caso che io sappia dove si trovano Lilieth Vorkidian e Alienor di Alfarian>>
La Dama Gialla sgranò gli occhi.
<<Dove sono? Dimmelo immediatamente!>>
Il fantasma si mise a ridere:
<<Ah ah ah, mia cara Marigold... ti sembro forse il tipo da fornire informazioni gratis? Sono uno spettro, non puoi nemmeno torturarmi... devi per forza pagare un prezzo per questa informazione!>>
L'imperatrice non era affatto divertita dal tono di quel maledetto spettro che lei stessa aveva creato ed evocato:
<<Cosa vuoi in cambio?>>
Mollander si fece serio:
<<Voglio che le prigioniere siane alloggiate presso la Grande Canonica, nella rocca sul mare, che dovrà essere ripristinata il prima possibile e che i loro accompagnatori siano lasciati liberi. E come garanzia del fatto che tu rispetterai queste condizioni c'è sempre la mia minaccia di impedirti di dormire o di provocarti atroci incubi, come è nel potere degli spettri del Limbo. Non troverai nessuna formula nel Necronomicon per tenermi testa, né tuo padre potrà intervenire, poiché io sono puro spirito, e quindi il fuoco non può più toccarmi in alcun modo>>.
Marigold si strinse le spalle:
<<Ti accontenti di poco, prete! Circonderò quella rocca per terra e per mare. Non potranno sfuggirmi! Quanto al loro seguito di pirati, non solo li lascerò liberi, ma proporrò loro un contratto molto vantaggioso: diventare corsari dell'Impero e guadagnare somme esorbitanti. Vyghar di Lintahel è un mercenario, ed ho avuto già a che fare con lui: diventerà un mio fedele servitore, dal momento che non ama altro che il denaro!>>
Mollander tornò a sorridere, come se sapesse qualcosa di più:
<<Affare fatto, allora, mia cara Marigold?>>
La Dama Gialla annuì malvolentieri:
Quel maledetto mi sta truffando, ma purtroppo non ho altro modo di sapere dove si trovano le due donne!
<<Dimmi dove si trovano!>>
<<Nella Palus Putredinis. Attraccheranno presto alla riva sud, e poi si dirigeranno verso Lathena>>
Marigold rimase sorpresa:
<<Che strano! Avrei dovuto percepire la loro vicinanza! Immagino che vorranno fornire al Senato le prove della legittimità di Marvin come erede al Trono...>>
<<Esattamente! Hanno il sigillo di Masrek, ed il ciondolo che Ellis gli regalò come pegno d'amore. In questo modo Sephir non potrà avanzare richieste sul Trono, mentre tu, avendo Alienor ed Ellis in ostaggio, potrai costringere Marvin a sposarti, e dar vita con lui a una nuova Dinastia, così come è nel desiderio di tutti noi!>>
Gli occhi di Marigold brillarono, e le iridi pulsarono di pagliuzze dorate
Vyghar controllerà che le prigioniere non fuggano via mare! Nel frattempo io, in Senato, dimostrerò che Marvin è il legittimo erede, e mi libererò di Sephir una volta per tutte! E Marvin non potrà rifiutare la mia proposta, altrimenti darò ordine a Vyghar il Pirata di uccidere Lilieth e Alienor, cosa che lui farà con molto piacere, considerando il denaro e il potere che gli offrirò. Un piano perfetto e infallibile!
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giovedì 12 luglio 2012
Gothian. Capitolo 84. Masrek Eclionner incontra suo figlio Elner XI
Masrek Eclionner si trovava nella roccaforte di Keltar Augusti quando fu raggiunto dalla notizia che
suo figlio, il diciannovenne imperatore Elner XI, era entrato nella Federazione Keltar, dopo che il vecchio Sephir l'aveva messo in fuga.
Da una parte mio padre e dall'altra mio figlio.
Si sentiva schiacciato da queste due personalità, come se la sua generazione, quella intermedia, non avesse avuto il diritto di esprimersi.
Ma la colpa è solo mia. Sono stato troppo debole ed ho passato la vita a fuggire.
Questa volta non sarebbe accaduto: era intenzionato ad affrontare di persona quella realtà che aveva per troppo tempo eluso.
Elner aveva varcato la Grande Muraglia da sud, presso Colonia Fluvia, alla testa della Nona Legione, la Compagnia del Sole, cosa che aveva suscitato il panico in tutta la Pianura Amnisiana.
Masrek sapeva che Elner, almeno pubblicamente, non lo riconosceva come padre.
Il motivo era ovvio
Se si sapesse che è nato da un incesto, perderebbe il trono... e forse anche la vita...
Masrek provava pietà per lui, ma temeva i ricordi di Arexatan che si erano risvegliati nella mente di Elner.
La mia famiglia è maledetta...
La distanza di età che li separava era minima: Elner era stato concepito da un amore adolescenziale tra Masrek ed Ellis, per cui padre e figlio erano molto simili, e ancora entrambi giovani.
Eppure Masrek, quando vide Elner per la prima volta, ne rimase turbato.
Vedeva nel suo volto una crudeltà che pareva il distillato di tutto il peggio che gli Eclionner avessero potuto generare in cinquanta generazioni.
L'antenato lo dominava.
Fino a che punto Arexatan lo controlla?
Meglio non rischiare,
Quando si avvicinarono, Masrek ritenne opportuno rispettare i titoli ufficiali e per questo si inchinò di fronte al figlio, dicendo:
<<Vostra Maestà Imperiale>>
Elner non gli porse nemmeno l'anello da baciare.
<<E così voi sareste l'uomo che si fa passare per Masrek Eclionner?>>
L'approccio era peggiore del previsto.
Nega persino la mia identità!
Masrek non poteva tollerarlo:
<<Io sono Masrek Eclionner. Vostra madre Ellis mi ha riconosciuto: se non credete a me, andate da lei>>
Questa prospettiva non piacque ad Elner, che aveva ancora un timore reverenziale per sua madre:
<<Non occorre. Se lei vi ha scelto come mediatore, allora dobbiamo trattare una equa spartizione di questi territori...>>
Era Arexatan a parlare, con la sua fissazione di conquistare di nuovo il regno dei Keltar.
Masrek conosceva il pericolo di quella situazione.
Devo cercare di parlare ad Elner, non al demone che lo possiede!
Per farlo, però, bisognava prima contrattare un armistizio.
<<Prima dovremo sconfiggere il Conte Fenrik, che minaccia il regno da nord. Poi sarete libero di regolare i vostri conti con i Keltar>>
Elner sorrise:
<<Me ne basta uno: Marvin Vorkidian! sì, mi piacerebbe sfidarlo a duello...
....come quando Arexatan sconfisse Vorkidex>>
Masrek sapeva che lo scontro tra i suoi due figli era inevitabile, ma prima era necessario insistere sulla necessità di sconfiggere il Conte Fenrik:
<<Vostra Maestà: avrete il diritto al duello, ma prima dobbiamo sconfiggere gli Albini. Vorreste forse lasciare a Marvin Vorkidian l'onore e la gloria di sconfiggere Lord Fernik?>>
Anche quell'argomentazione parve suscitare un certo interesse in Elner:
<<Più che altro non voglio lasciare a Fenrik il piacere di eliminare il discendente di Vorkidex!>>
Masrek insistette:
<< Ma se voi sconfiggeste Lord Fenrik, i legionari vi riconoscerebbero unico legittimo sovrano, e abbandonerebbero i vostri rivali, sia Marvin che Sephir>>
L'argomentazione si dimostrò efficace.
Elner parve compiaciuto all'idea di guadagnarsi la gloria sconfiggendo il Conte di Gothian.
Guardò Masrek fisso negli occhi, indaco su indaco, e a bassa voce gli disse:
<<Se è vero che siete Masrek Eclionner, cosa dite in merito alle voci secondo cui sareste anche.... anche mio padre?>>
Masrek lo fissò, consapevole che quello era il momento più pericoloso della conversazione:
<<Quando avevo meno anni di quanti ne hai tu, cedetti all'attrazione che provavo per Ellis, e che lei ricambiava. Da allora non ho più avuto un giorno di pace...>>
Elner soppesò quella frase, e poi, con tono offensivo, ribatté:
<<Di te in quanto padre mi importa poco, ormai: sei stato sempre assente ed estraneo. Ma se è vero ciò che dici, allora io sono doppiamente di sangue Eclionner!>>
Era vero, e Masrek fece segno di sì con la testa.
<<La cosa non è necessariamente un bene, ma se ti fa piacere saperlo, sì, sei doppiamente di sangue Eclionner>>
Elner lo guardò con sdegno:
<<Perché allora favorisci il figlio che hai avuto da Lilieth Vorkidian?>>
Masrek si aspettava quella domanda:
<<Io ero il secondo in linea di successione, dopo Sephir. Ma il senatore Fuscivarian aizzò Ellis contro di me. Per questo, prima di raggiungere mio padre in guerra, mi fermai dai Vorkidian, per porre fine all'antica faida esistente tra loro e gli Eclionner. Ma non fu solo un patto politico, io amavo Lilieth, ci siamo sposati e Marvin è un figlio legittimo: il che fa di lui il vero erede al Trono del Sole>>
Elner scosse il capo:
<<Com'è possibile che mia madre ti abbia perdonato di averla tradita con una Vorkidian?
Ellis Eclionner non è mai stata tenera con i traditori!>>
Masrek si sentì imbarazzato:
<<Ellis sta vivendo la sua espiazione e la sua redenzione. E ritiene che solo Marrvin possa garantire la pace nel Continente>>
Elner scrollò le spalle:
<<Sarà il duello tra me e Marvin a decidere chi regnerà sul Continente!>>
Masrek sapeva che quel duello faceva parte di un destino ineluttabile.
E comunque andrà a finire, io avrò perso un figlio!
Doveva trovare il modo di parlare al cuore di Elner:
<<Ti prego, figlio mio. Unisciti a noi contro Lord Fenrik, e poi, carico di gloria, potrai sfidare Marvin>>
Elner apparve improvvisamente stanco e confuso:
<<Credi che sia un divertimento, per me? Una pura vanità? E' questo che pensi di me, padre?>>
Masrek vide la disperazione negli occhi del figlio:
<<Non sei tu... è Arexatan, dentro di te...>>
Elner lo fissò:
<<Arexatan doveva rinascere: c'era un Patto chiarissimo su questo punto. Chi non doveva nascere era Marvin!>>
Suo padre allora gli rivolse un appello accorato:
<<Marvin non cerca il potere... vuole solo impedire a Fenrik di invadere queste terre. E' tuo fratello... perché non metti da parte l'odio?>>
Elner, con infinita tristezza, rispose:
<<Perché l'assassinio di Arexatan richiede giustizia. I Vorkidian parteciparono alla congiura, per questo il loro discendente deve pagare!>>
Masrek scosse il capo:
<<Marvin non ne ha colpa. Così come tu non hai colpa degli errori commessi da me, né io di quelli, ben più atroci, commessi da mio padre! Non capisci che se continueremo così, sarà la fine della Dinastia? E' questo che Arexatan vuole? L'estinzione degli Eclionner?>>
Elner sospirò:
<<Meglio estinti, che dominati da Marvin Vorkidian. Riferiscigli che per il momento accetto una tregua, fintanto che non ci saremo sbarazzati del Conte Fenrik. Ma dopo esigo un duello!>>
N.d.A.
Masrek Eclionner è interpretato da Viggo Mortensen nel ruolo di Aragorn ne "Il signore degli anelli" di Peter Jackson tratto dal capolavoro omonimo di JR.R.Tolkien.
Keltar Augusti è ispirata ad Augusta Praetoria, la città romana che poi divenne l'attuale Aosta.
La mappa della pianura amnisiana ricalca sotto molti aspetti quella della pianura padana.
Elner XI Eclionner è interpretato da Tom Hiddleston nel ruolo di Loki in "Avengers".
Il Conte di Gothian è rappresentato da Alucard di Castlevania.
Ellis Eclionner è interpretata da Eva Green nel ruolo di Morgana di Avalon, la fata, nella serie televisiva "Camelot".
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martedì 10 luglio 2012
Gothian. Capitolo 83. Lilieth e il Pirata: torna l'amore
Quando lei entrò, lui la trovò bellissima e raggiante.
Era il secondo giorno di navigazione nelle paludi, e il Pirata Gentiluomo, capitano Vyghar di Linthael, aveva invitato lady Lilieth Vorkidian ad una cena intima, nella chiglia della nave, dove aveva fatto miracoli per rendere quel luogo almeno vagamente romantico.
La donna si presentò puntuale, mostrando un vestito elegante e uno smagliante sorriso.
<<Lilieth, oggi sei ancora più bella del solito. La palude ti rende di buon umore?>> chiese il Pirata, ricambiando il sorriso.
<<Nei momenti difficili, bisogna imporsi di pensare a cose belle. E' una forma di disciplina!>>
Vyghar annuì:
<<Queste frasi mi ricordano, anche se non ce ne sarebbe bisogno, uno dei mille motivi per cui sono innamorato di te>>
E la fissò con quei due occhi neri come il carbone, che parevano leggere nel pensiero.
Lilieth non si meravigliava del fatto che tante donne lo amassero, mentre si chiedeva come mai lui, che poteva averle tutte, insisteva ad amare soltanto lei, senza pretendere niente.
<<Grazie, Vyghar... forse possiamo approfittare di questa cena a lume di candela, solo tra noi, per poter parlare di qualcosa che riguarda me e te>>
Al Pirata non parve vero sentire quelle parole, dopo tanti mesi di freddezza da parte della donna che lui amava.
<<Non chiedo di meglio>>
La discendente di Vorkidex sapeva che lui aveva atteso pazientemente, più di tutti gli altri.
<<Bene, allora, ascoltami... io avevo bisogno di riflettere su tutto quello che è accaduto, in particolare dopo la scoperta che mio marito è ancora vivo, per non parlare del resto... di quello che c'è tra lui ed Ellis>>
Vyghar si sentiva in colpa per aver nascosto quella verità a Lilieth per tanto tempo.
Di fatto il loro rapporto si era incrinato proprio quando lei era venuta a sapere che Masrek era ancora vivo.
<<Vyghar, ora capisco che tu volevi solo proteggermi! Ho mascherato dietro il mio sguardo calmo, un dolore che tu non puoi nemmeno immaginare>>
Il Pirata intervenne:
<<Posso immaginarlo, invece.... anche io conosco quel dolore>>
Lilieth sapeva di averglielo causato lei, con il suo rifiuto per tanto tempo:
<<Se lo conosci, prova a descriverlo!>>
Lui abbandonò la sua espressione ironica, e i suoi occhi divennero fissi verso un punto lontano.
Era come se veramente cercasse le parole per esprimere qualcosa che aveva veramente provato:
<<E' come un senso di oppressione, di angoscia che toglie il respiro. Senti il dolore... il dolore sotto le costole, sotto al cuore.... e il conflitto, l'eterno conflitto tra piacere e realtà... e infine la mente... la mente che cerca di giustificare, di riparare, di salvare la situazione, di farsi da scudo contro il male... >>
Lei rimase di sasso:
<<E' proprio così... io non immaginavo che anche tu conoscessi quel male...>>
Il Pirata continuò, rimanendo concentrato:
<<... intendi dire, credo, quel male che ti afferra come un rapace... come colei che mi ha ghermito il cuore, che da prigioniera è divenuta carceriera, ed ora mi porta dove vuole, e mi fa sanguinare, e mi divora l'anima...>>
Lilieth era sconvolta da quella rivelazione, ed i suoi occhi si commossero:
<<Ti ho causato davvero tanto dolore? Te ne sto causando anche ora?>>
Il Pirata abbassò la voce:
<<Non è colpa tua. E' quello che Masrek ti ha fatto, quello che ancora ti sta facendo. E' la sua ombra su di noi... tra di noi, che ci divide...>>
La donna annuì:
<<Avrei chiesto subito l'annullamento del matrimonio con Masrek se questo non avesse danneggiato la legittimità di Marvin alla successione al Trono imperiale!>>
Vyghar la stupì con una domanda che non era da lui, non era per nulla piratesca:
<<Ma è davvero tanto importante quel maledetto trono degli Eclionner?>>
Lilieth avrebbe voluto maledire quel trono, ma non poteva:
<<Se quel Trono cade in mani sbagliate, sarà la fine. T'immagini Sephir Eclionner sul trono, a fianco di Marigold di Gothian? I fiumi di sangue...>>
Il Pirata annuì:
<<Lo so, ma ora... almeno per un po'... mettiamo da parte la politica e il gioco del Trono. Parlami di te, di noi, dimmi tutto...>>
La donna riprese il discorso:
<<Io avevo bisogno di una pausa sentimentale. Dovevo curare le mie ferite, attendere che si cicatrizzassero. Ma ora sento di potermi fidare di te, anche se sei un pirata, e anche se mi fai arrabbiare! Io voglio darti una possibilità... voglio dare a noi due una possibilità...>>
Aveva parlato a voce bassa, ma il significato era chiaro e forte.
Vyghar le prese una mano:
<<Grazie Lilieth... grazie per la tua fiducia... spero di esserne degno... e di potertelo dimostrare, in questo nostro percorso comune. Io ti amo da molti anni, ma sono disposto ad aspettare ancora. Per te, per una donna come te, ne vale la pena>>
Lei lo guardò con gli occhi dell'amore.
<<Grazie a te Vyghar, perché nessun altro mi ha mai detto niente di più bello>>
Per quella sera si concessero solo un bacio, ma era l'inizio di qualcosa di grande.
N.d.A.
Lillieth Vorkidian è interpretata da Claire Forlani nel ruolo di Igraine Pendragon, duchessa di Cornovaglia e successivamente regina di Britannia nella serie televisiva "Camelot".
Vyghar di Linthael è interpretato da Johnny Depp nel ruolo di Jack Sparrow nella serie cinematografica "Pirati dei caraibi".
"Il dolore... il dolore sotto le costole, sotto al cuore" è l'inizio di un monologo del personaggio di Wallis Simpson nel film "W.E." di Madonna. Il resto della frase è rivista in chiave di piscologia freudiana.
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domenica 3 giugno 2012
Gothian. Capitolo 65. Marvin incontra Masrek Eclionner, suo padre
Erano in viaggio da quattro giorni quando furono raggiunti da un cavaliere con lo stemma degli Eclionner sull'armatura, un sole rosso radiante su sfondo bianco.
Si presentò mostrando una pergamena tenuta ferma dal sigillo dell'ex imperatrice reggente Ellis Eclionner, dichiarando che il messaggio era stato scritto dal principe Masrek Eclionner in persona ed era destinato esclusivamente alla lettura di Marvin Vorkidian.
Marvin si chiese perché il sigillo fosse di Ellis e non di suo padre, ma la risposta era ovvia.
Mio padre non ha con sé il suo sigillo. Lo lasciò in custodia alla famiglia di mia madre.
In ogni caso, quello era il primo messaggio che riceveva dagli Eclionner.
Il primo in tutta la mia vita.
Un tempo si sarebbe lasciato trasportare dalle emozioni, ma ormai le cose erano molto cambiate.
Strappò il sigillo con freddezza, e lesse in silenzio:
"Figlio mio,
avrei preferito che fossero altre le circostanze per il nostro incontro, ma purtroppo le preoccupazioni della guerra in questo momento sono più gravi di ogni altra cosa.
A nord le truppe del conte di Gothian si stanno ammassando lungo il confine.
A sud è in atto una guerra civile all'interno dell'Impero.
Dobbiamo prepararci a difendere Federazione Keltar.
Ti offro il comando di cinque legioni imperiali che hanno dichiarato la loro lealtà verso di me. Solo se uniremo le nostre forze potremo sconfiggere gli invasori. Per questo ti chiedo di incontrarci al più presto. Mi troverai alle sponde del fiume Adum, procedendo lungo questa via.
Lì ti aspetterò.
Tuo padre
Masrek Eclionner"
Marvin non si aspettava certo una lettera sentimentale e accorata dal tono "paterno". Sarebbe stata ipocrita e fuori luogo.
In questo, almeno, lui e suo padre si trovavano d'accordo.
Tuttavia, dentro di lui si fece strada, insinuante, la voce di Vorkidex, che parlava in nome della sua stirpe materna:
"Tuo padre è un Eclionner, in fin dei conti! Cosa ci si può aspettare da un Eclionner?"
Anch'io sono un Eclionner!
"Tu sei prima di tutto un Vorkidian! Sei cresciuto come tale, ed hai raccolto la mia eredità! Fintanto che io terrò a bada Arexatan, tu dovrai rendere conto a me!"
Io devo rendere conto soltanto alla mia coscienza! Nessuno potrà manovrarmi, né gli Eclionner, né i Vorkidian!
Dopo aver riflettuto alcuni secondi, Marvin prese una decisione:
<<Yvain, Gwydion, Grizinga! Seguitemi!>> e fece cenno ad una una decina di guardie di avvicinarsi, poi si rivolse agli altri: <<dobbiamo incontrare una persona importante presso il guado dell'Adum. Generale Tork, credo sia meglio che voi rimaniate qui al comando delle truppe a mantenere il controllo della foresta. Se entro stasera non dovessi tornare, proseguite verso ovest!>>
Detto ciò si avviarono a cavallo verso il luogo convenuto.
<<Si tratta di un incontro molto delicato. Una delegazione degli Eclionner ci attende. Le sorti della guerra dipenderanno dall'esito di questo colloquio>>
Marvin sapeva che quello era prima di tutto e soprattutto un vertice politico e militare
"Avrei preferito che le circostanze del nostro incontro..." ... maledizione, padre! Allora dovevi mandare un mediatore, almeno avremmo evitato inutili imbarazzi.
"Ricorda quello che ti ho detto: tuo padre resta sempre un Eclionner, un irresponsabile... è sempre fuggito da tutto, non ha mai avuto la giusta percezione dei sentimenti altrui!"
Questa volta però non sta fuggendo.
Sentì che c'era ancora qualche speranza.
Quando arrivarono nelle vicinanze del fiume, videro un gruppo di uomini, tra cui un sacerdote dalla pelle nera.
<<E' il Priore Ulume!>> disse padre Grizinga con soddisfazione <<possiamo stare tranquilli! Questa trattativa sarà onorevole!>>
Marvin aveva sentito parlare molto di quell'uomo, soprattutto dopo che era succeduto al defunto Mollander nel ruolo di Priore dell'Ordine dei Canonici.
Forse è lui il vero mediatore, e mio padre è più che altro il simbolo della Dinastia.
Quando si avvicinò cercò di riconoscere quale, tra gli altri uomini, potesse essere Masrek Eclionner.
Erano tutti vestiti allo stesso modo, non c'era un segno esteriore che distinguesse il principe eremita dagli altri uomini del suo seguito.
E' forse una prova?
"No, sa che ci sono io nella tua mente. Ed io riconoscerei un Eclionner anche al buio! Il loro sguardo è sfuggente, il loro volto tormentato. C'è come un'ombra che grava su di loro"
Marvin capì.
L'ombra di Eclion, il Signore delle Tenebre...
"E' così, mio principe! E' un'ombra che non lo abbandonerà mai. Ma tu ne sei stato risparmiato!"
Non ne sarei tanto sicuro.
Marvin incominciò a percepire quell'ombra intorno all'uomo che se ne stava in disparte, e non osava nemmeno alzare gli occhi verso di lui.
Allora mi farò avanti io!
E si avvicinò a Masrek.
<<Padre, la tua venuta tra noi è come le orme della rovina. Rechi un grande male con te, erede di Eclion! Posso percepire la tenebra che scorre nel tuo sangue, perché è la stessa melanconia che mi hai trasmesso. Il nostro sangue è nero>>
Masrek Eclionner mantenne il capo chino:
<<Non il tuo, Marvin. Tu sei destinato a riportare nel mondo l'equilibrio tra luce e tenebra. Lo sai meglio di me: il tuo avvento fu predetto dai profeti. Io e tua madre abbiamo adempiuto ad un dovere che andava oltre le nostre singole vite. Purtroppo non ci è stato permesso di esserti vicini. Sono tuo padre, ma non sogno degno del nome di padre>>
Marvin percepì sincerità e dolore in quel nobile discorso, e avrebbe voluto abbracciare Masrek senza esitazioni, ma Vorkidex, dentro di lui, lo fermò.
"Sei un uomo, Marvin: agisci da uomo!"
Rivolto a Masrek, allora, Marvin dichiarò:
<<Di certo tuo padre ti diede di meno. Eppure so che l'hai perdonato, e che collabori con lui>>
Masrek capì che quella era una mano tesa:
<<La rivalità tra padri e figli è stata da sempre la maledizione degli Eclionner. Arexatan fu ucciso da suo figlio. Wechtigar esiliò Sephir perché era stato sconfitto da lord Fenrik. Sephir ha segregato me in eremitaggio perché non intralciassi i suoi piani. Ed io ho abbandonato te... >>
Marvin scosse il capo:
<<Non fu una tua decisione. E persino Sephir aveva le sue ragioni, a tenerci nascosti. Ciò che conta, ora, è la volontà di porre fine alla maledizione degli Eclionner, fin da adesso. Io sono nato per questo>>
Suo padre lo guardò e c'era speranza nei suoi occhi.
E ammirazione.
Marvin si avvicinò a lui:
<<Poniamo fine alla catena dell'odio. Avvicinati, padre, e abbracciami!>>
Masrek gli pose prima una mano sulla spalla, poi, sebbene con timidezza, cedette all'abbraccio del figlio.
Sottovoce, Marvin gli sussurrò:
<<Padre, ora è meglio che parliamo in privato>>
Masrek annuì e fece cenno alle sue guardie di allontanarsi, così come avevano fatto i compagni di Marvin.
Quando finalmente furono soli, seduti sulle rocce a fianco a fiume Adum, l'atmosfera divenne meno tesa.
<<Io ti rispetterò e credo che imparerò a volerti bene>> disse Marvin <<ma prima dobbiamo chiarire alcune questioni. Che rapporto c'è tra te ed Ellis? Sono vere le voci che circolano sul vostro conto? Quale parentela intercorre tra te ed Elner XI?"
Suo padre guardò il fiume, con volto sofferente, come se il corso dell'acqua potesse suggerigli le risposte.
<<Dal modo in cui hai posto le domande, capisco che conosci già le risposte... eppure per me è egualmente difficile parlarne... è un'altra delle ragioni della mia vergogna... un altro dei motivi per cui fatico ancora a guardarti negli occhi>>
Marvin annuì.
Allora è vero. Ma in fondo l'ho sempre saputo. Perché questo dovrebbe cambiare le cose?
Cercò di porre le domande in termini più semplici:
<<Ellis ti ha consegnato cinque legioni di fedelissimi, e tu le offri a me. Ma è chiaro che loro continuano a rispondere ad Ellis. Mi posso fidare di lei? Come mi considera tua sorella? Non sono forse una minaccia per suo figlio... per vostro figlio?>>
Masrek continuò a fissare le rapide del guado.
<<Mia sorella è pentita. E' cambiata. Una sola cosa di lei è rimasta uguale, ed è l'affetto che prova per me>>
<<Solo affetto? Mi dicono che Ellis sia mossa da sentimenti più intensi>>
A questo punto, finalmente, Masrek Eclionner trovò il coraggio di guardare il figlio negli occhi:
<<Per vent'anni ho vissuto come un ramingo, cercando di fare ammenda, e di estirpare dalla mia mente e dal mio cuore il ricordo di lei. Ma non ci sono riuscito. Mio padre mi disprezza per questo, e tu hai tutto il diritto di fare altrettanto. Eppure io ho il dovere di risponderti con sincerità. Si trattò di amore, nel significato pieno del termine. Un amore proibito, ma ricambiato. Un amore che dura ancora oggi>>
Marvin annuì, ed espresse con chiarezza il suo pensiero sulla questione:
<<Amare non è mai è un errore>>
Masrek lo guardò con sorpresa, come se si stesse chiedendo da dove fosse derivata tanta saggezza in quel figlio così giovane, e cresciuto senza genitori. Non era stato certo il rancoroso Vorkidex ad suggerirgli quella risposta:
<<Hai la saggezza e la generosità di Lilieth. Lei meritava un marito migliore>>
Marvin sospirò:
<<La sua fu una scelta consapevole. Non ho ricordi di lei, ma credo che, quando la rivedrò, non leggerò ombre di risentimento sul suo volto. Ognuno di noi ha dovuto assumersi responsabilità che andavano ben oltre le sorti individuali e private. Alla luce di questo, tutto è perdonato>>
Suo padre sospirò.
Era destino che generassero quel figlio, il Principe Promesso.
Ed era giunto il momento di entrare nel vivo della questione:
<<La tua saggezza è motivo di grande sollievo per me, sia come principe che come padre. Sappi che ripongo in te una piena fiducia, e per rispondere alla tua domanda, riguardo alla fedeltà delle legioni, ti comunico, in nome della Dinastia imperiale, che ritengo che Elner XI debba essere deposto, in quanto illegittimo e indegno, e che il Trono dei Lathear debba spettare a te. Sephir ed Ellis sono d'accordo. E padre Ulume è qui per testimoniare l'appoggio della parte sana del clero e delle forze politiche e sociali di Lathena>>
Marvin non voleva il Trono.
Quel Trono è maledetto. La pazzia e la sventura hanno colpito tutti coloro che vi si sono assisi.
La voce di Vorkidex confermò i suoi timori:
"Il potere corrompe! Il potere assoluto corrompe in modo assoluto! Nemmeno Arexatan, al culmine della sua gloria, poté vantare un potere grande come quello che ti viene offerto:Imperatore dei Lathear e Re dei Keltar, contemporaneamente e in caso di vittoria, il tuo potere si estenderà anche sugli Alfar e sugli Albini. Tutto il Continente sarà ai tuoi piedi. Riuscirai, di fronte a tutto questo, mantenere integra la tua umanità?"
<<Padre, io non cerco il potere... >>
Masrek annuì:
<<Ne sono consapevole. E lo è anche mio padre Sephir, che pur non avendoti mai visto, ha sempre riposto in te ogni fiducia, ed ha fatto in modo di proteggerti dai Conti di Gothian e dalle loro spie, come il Duca di Amnisia>>
Marvin sorrise ironicamente:
<<Sono cresciuto sentendomi ripetere che Sephir lo Sciancato era un criminale e che il duca Gallrian era un grande amico. Ora scopro che è l'esatto contrario...>>
Suo padre sospirò:
<<La vita fa scherzi di pessimo gusto... ma tu sei stato iniziato agli Arcani Supremi, e conosci queste cose molto meglio di me. Là dove io ho sbagliato, tu saprai riconoscere ciò che è giusto. Per questo io mi metto ai tuoi ordini. Tua madre ha già il mio sigillo. Ora io ti cedo l'anello di zaffiro degli Eclionner, che mi diede mio padre: da questo momento, tu sei il capo della Dinastia!>>
E dopo avergli messo l'anello al dito, si inginocchiò in segno di obbedienza.
Quel gesto antico venne riconosciuto anche dalle altre guardie e dal suo seguito, che si misero silenziosamente in fila per baciargli l'anello.
Era un rituale antico come il mondo.
Il passaggio delle consegne tra le generazioni e l'investitura del sole nascente.
<<Vostra Maestà>> pronunciarono a turno, suggellando così, di fatto e di diritto, l'avvenuta successione.
Marvin avrebbe voluto farli alzare e dire che tutto quel formalismo era una sciocchezza, ma sentiva che non ne aveva il diritto.
Se un rituale durava da tanti millenni, non poteva essere abolito con leggerezza, e certo non sull'onda delle emozioni.
E' la nostra ora più disperata. E tutti mi vedono come la loro ultima speranza.
Non posso permettermi di deluderli.
N.d.A.
Marvin Vorkidian è intepretato da Jon Snow ne "Il trono di spade" di George Martin.
Masrek Eclionner è interpretato da Viggo Mortensen nel ruolo di Aragorn ne "Il Signore degli Anelli" di Tolkien.
"Graviores esse belli curas" è tratto da un documento firmato dal governatore di Milano Ambrogio Spinola durante la guerra dei Trent'Anni: la fonte è il romanzo manzoniano "I promessi sposi".
Il priore Ulume è rappresentato come il maestro jedi Mace Windu.in Guerre stellari.
Marvin e Masrek sono rappresentati anche come Paul e Leto Atreides nel film "Dune" di David Linch basato sul romanzo omonimo, capolavoro di Frank Herbert.
"Di certo tuo padre ti diede di meno" si riferisce a Sephir Eclionner, ma la frase è tratta da una canzone intitolata "Padre davvero" e cantata da Mia Martini nel 1971.
"Amare non è mai un errore" è una frase tratta da una canzone di Raf.
La cessione del sigillo e dell'anello imperiale sancisce la legittima successione di Marvin al Trono del Sole, anche se il celeste impero Lathear è nelle mani di Elner XI e di sua moglie Marigold di Gothian.
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venerdì 27 aprile 2012
Gothian. Capitolo 48. Marigold divorzia dal Conte Fenrik ed Elner esilia Fuscivarian
Io e te, Arexatan, finalmente, io e te… e la nostra seconda possibilità!
Erano quelli i pensieri di Marigold di Gothian, la Dama Gialla, mentre sedeva nella sala del trono, a fianco dell'imperatore Elner XI, ormai divenuto a tutti gli effetti la reincarnazione dell'antenato Arexatan Eclionner.
Questa volta non ci fermerà nessuno!
Era così bello avere di nuovo tutto ciò che le era stato tolto: l'amore e il potere.
Questa volta non ci fermerà nessuno!
Era così bello avere di nuovo tutto ciò che le era stato tolto: l'amore e il potere.
Agli occhi di tutti era ormai, di fatto, l'imperatrice consorte, anche se di diritto rimaneva la moglie del conte di Gothian.
Le pratiche per l'annullamento del matrimonio erano però già state consegnate al cardinale Arenga, che le aveva sottoposte al vaglio del Sommo Sacerdote.
Con la scadenza del Patto, l'impegno preso con il Conte poteva considerarsi esaurito, anche se lui non l'avrebbe presa bene.
Le pratiche per l'annullamento del matrimonio erano però già state consegnate al cardinale Arenga, che le aveva sottoposte al vaglio del Sommo Sacerdote.
Con la scadenza del Patto, l'impegno preso con il Conte poteva considerarsi esaurito, anche se lui non l'avrebbe presa bene.
Far sparire Fenrik dalla mia vita non sarà facile...
Per il momento si era dovuta accontentare di aver eliminato, dopo il priore Mollander, anche il primo ministro Rowland Tucker, troppo compromesso con regime di Ellis. Gli era stato concesso l'esilio alla Vedetta Lathearica.
Lui e l'Eunuco si terranno compagnia.
Ora davanti a lei c'era la prossima vittima designata delle sue epurazioni, il vecchio senatore Fuscivàrian.
Lui e l'Eunuco si terranno compagnia.
Ora davanti a lei c'era la prossima vittima designata delle sue epurazioni, il vecchio senatore Fuscivàrian.
L'anziano presidente del Senato si stava apertamente lamentando col pronipote, l'imperatore, per il fatto di avere permesso che le legioni di Ellis si fossero messe al servizio dello Sciancato:
«Maestà, non possiamo rimanere a guardare mentre Ellis va a donare le truppe rimanenti a quel maledetto Mezzosangue!»
Marigold rivolse
a Fuscivarian uno sguardo a dir poco glaciale:
«Ellis è una vostra creatura!
Spettava a voi tenerla a bada! Il suo tradimento ricade anche su di voi!»
E rivolse lo
sguardo ad Elner, che, accigliato, guardò il bisnonno Fuscivarian con gli occhi
di Arexatan Eclionner.
«Mia madre e mio nonno non costituiscono una minaccia, anzi, combatteranno contro il Conte Fenrik al posto nostro. Non intendo tornare sulla questione. Per quel che vi riguarda, invece, Senatore, beh... voi siete molto anziano, e meritate di vivere
la vostra vecchiaia in un luogo di pace e tranquillità. Per questo vi affido alle cure della prima coorte del mio pretorio, che vi scorterà nel monastero di Marina del Campo, dove trascorrerete serenamente e religiosamente i giorni che vi restano da vivere»
Fuscivarian
impallidì:
«Ma, Sire, la mia esperienza è necessaria per consolidare il vostro potere…»
Elner scosse il capo, sogghignando:
«La vostra esperienza? Vi ricordo che state parlando con la reincarnazione di Arextan Eclionner!»
E poi, facendo
cenno alle guardie:
«Portatelo via!».
«Un'ultima parola, nipote!» e il vecchio indicò Marigold: «Quella donna non ama voi, ma il vostro potere! Per lei amore e potere sono inscindibili! Vi condurrà alla rovina, come già fece con Arexatan! Non datele ascolto...».
L'imperatore fece un gesto secco un la mano ed i pretoriani afferrarono il senatore e gli impedirono di dire altro, mentre la platea osservava sconvolta.
«Un'ultima parola, nipote!» e il vecchio indicò Marigold: «Quella donna non ama voi, ma il vostro potere! Per lei amore e potere sono inscindibili! Vi condurrà alla rovina, come già fece con Arexatan! Non datele ascolto...».
L'imperatore fece un gesto secco un la mano ed i pretoriani afferrarono il senatore e gli impedirono di dire altro, mentre la platea osservava sconvolta.
La caduta in
disgrazia di Fuscivarian, dopo quella di Ellis e quella di Bial, provocò un
immediato sgomento tra i nobili.
Consapevole di questo, e ispirato dalla voce interiore di Arexatan, Elner XI parlò:
«O nobili signori dei Lathear, nessuno di voi corre alcun pericolo. Ho semplicemente ottenuto le dimissioni di personaggi compromessi col regime tirannico e omicida di mia madre Ellis.
«O nobili signori dei Lathear, nessuno di voi corre alcun pericolo. Ho semplicemente ottenuto le dimissioni di personaggi compromessi col regime tirannico e omicida di mia madre Ellis.
Vi garantisco che non sarò né tirannico né omicida come lo era Ellis.
Il regno di Elner XI sarà ricordato come un'epoca di splendore.
Ora che la mia personalità è giunta alla piena maturazione, così come i miei ricordi ancestrali, assumo direttamente l’incarico di presidente del consiglio dei ministri e di presidente del Senato imperiale.
Gli unici nemici interni contro cui agirò sono i fedelissimi di Bial l'Eunuco, le legioni passate sotto il comando di Sephir lo Sciancato, e l'Alleanza di Tupile, di Vyghar il Pirata. Quando sarà restaurata la completa autorità degli Eclionner sull’Impero, allora i Lathear saranno pronti a marciare verso nord e a conquistare la Federazione Keltar, come era nelle intenzioni del mio antenato!»
Marigold lo
guardava estasiata.
E’
la voce di Arexatan, quella che sento. E’ la sua forza, la sua sicurezza. Il suo potere! Ora però devo
fare anch’io la mia parte.
Si alzò:
Si alzò:
«L'imperatore Elner XI contiene in sé le memorie del divino Arexatan! Egli mi ha scelta come sua compagna, ed io ho accettato. Ho chiesto l'annullamento del mio matrimonio con il Conte di Gothian, ed il Sommo Sacerdote in persona se ne sta occupando»
Elner confermò:
<<Ho chiesto a Lady Marigold di diventare mia moglie e non appena avrà ottenuto l'annullamento del precedente matrimonio, ci sposeremo e sarò io stesso a incoronarla imperatrice!>>
Marigold non si aspettava entusiasmo tra i presenti, e infatti non ce ne fu.
Ma stavolta non mi farò odiare.
Rivolta ad Elner disse:
<<Mio signore, accetto di sposarvi per amore, non per la corona. Se la mia incoronazione dovesse dispiacere al vostro popolo, vivrò umilmente come vostra consorte, senza essere imperatrice. Ma se anche la corona dovesse appartenermi, sappiate che non sarebbe per questo meno vostra>>
Quella frase, pronunciata con tutta l'enfasi che spesso hanno le mezze verità, fece il dovuto effetto di fronte al pubblico.
E la captatio benevolentiae non era ancora finita.
Devono sentire che posso essere utile ai loro interessi.
Decise di spiegare i vantaggi di quell'unione:
«Ai nobili presenti, mi permetto di dire che non c'è motivo di temermi. Sono e sarò sempre vostra alleata. Sapete bene chi sono. In qualità di sacerdotessa di Atar e custode del Fuoco Segreto, potrò aiutarvi nelle battaglie scatenando contro il nemico una pioggia di fuoco! L'alleanza tra Atar ed Eclion vi renderà invincibili! I Keltar, gli Alfar e gli Albini si arrenderanno di fronte alla nostra potenza, e diventeranno vostri schiavi! Avrete le loro terre e le loro ricchezze. Otterrete potere e prestigio. Nel giro di breve tempo, diventerete i signori del mondo!»
Questo parve essere un argomento interessante per la platea, che alla fine decise di tributare un applauso, inizialmente tiepido e poi sempre più convinto, alla Dama Gialla, fino ad arrivare ad una vera e propria ovazione.
Elner confermò:
<<Ho chiesto a Lady Marigold di diventare mia moglie e non appena avrà ottenuto l'annullamento del precedente matrimonio, ci sposeremo e sarò io stesso a incoronarla imperatrice!>>
Marigold non si aspettava entusiasmo tra i presenti, e infatti non ce ne fu.
Ma stavolta non mi farò odiare.
Rivolta ad Elner disse:
<<Mio signore, accetto di sposarvi per amore, non per la corona. Se la mia incoronazione dovesse dispiacere al vostro popolo, vivrò umilmente come vostra consorte, senza essere imperatrice. Ma se anche la corona dovesse appartenermi, sappiate che non sarebbe per questo meno vostra>>
Quella frase, pronunciata con tutta l'enfasi che spesso hanno le mezze verità, fece il dovuto effetto di fronte al pubblico.
E la captatio benevolentiae non era ancora finita.
Devono sentire che posso essere utile ai loro interessi.
Decise di spiegare i vantaggi di quell'unione:
«Ai nobili presenti, mi permetto di dire che non c'è motivo di temermi. Sono e sarò sempre vostra alleata. Sapete bene chi sono. In qualità di sacerdotessa di Atar e custode del Fuoco Segreto, potrò aiutarvi nelle battaglie scatenando contro il nemico una pioggia di fuoco! L'alleanza tra Atar ed Eclion vi renderà invincibili! I Keltar, gli Alfar e gli Albini si arrenderanno di fronte alla nostra potenza, e diventeranno vostri schiavi! Avrete le loro terre e le loro ricchezze. Otterrete potere e prestigio. Nel giro di breve tempo, diventerete i signori del mondo!»
Questo parve essere un argomento interessante per la platea, che alla fine decise di tributare un applauso, inizialmente tiepido e poi sempre più convinto, alla Dama Gialla, fino ad arrivare ad una vera e propria ovazione.
Marigold era
euforica e guardò il suo compagno.
Ecco,
Arexatan: guarda quanto grandi sono i miei doni per te! Insieme daremo vita a un nuovo impero e a una nuova dinastia, il cui potere si estenderà senza limiti di spazio, senza limiti di tempo, perché noi siamo figli degli dei!
N.d.A.
Il senatore Sibelius Fuscivarian (Fujiwara) è rappresentato dal re Visereys II Targaryen ne "Il trono di spade" di George Martin.
Ellis Eclionner è intepretata da Eva Green nel ruolo di Morgana di Avalon nella serie "Camelot".
Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore".
N.d.A.
Il senatore Sibelius Fuscivarian (Fujiwara) è rappresentato dal re Visereys II Targaryen ne "Il trono di spade" di George Martin.
Ellis Eclionner è intepretata da Eva Green nel ruolo di Morgana di Avalon nella serie "Camelot".
Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore".
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domenica 29 gennaio 2012
Gothian, Capitolo 1, Ellis Eclionner: Bellezza, Potere e Delitti di un'Imperatrice
Lathena, 25 giugno 999 dalla fondazione dell'Impero Lathear (I.L.), 17 anni dopo il matrimonio dei Conti di Gothian, nell'anno della Primavera di Sangue.
Data: 25 giugno dell'anno 999 dalla fondazione dell'Impero Lathear (I.L.), 17 anni dopo il matrimonio dei Conti di Gothian, nell'anno della Primavera di Sangue.
Alla base della Piramide Imperiale, in fondo all’immenso salone delle udienze pubbliche, vi era una scalinata, alla cui sommità risplendeva il Trono del Sole, d'oro massiccio decorato e consacrato al dio Eclion.
Lassù, a malapena, si poteva scorgere, avvolto in pesanti vesti di seta e pietre preziose, un esile ragazzo di diciannove anni, che dormiva beatamente. La sua testa era reclinata sulla spalla sinistra, sulla quale ricadevano i lunghi capelli neri dai rilessi blu, tenuti fermi da un diadema aureo tempestato di scuri zaffiri color indaco.
«O Figlio del Sole, noi ti supplichiamo!» dichiarò, genuflesso, a grande distanza dal trono, un vecchio ambasciatore, dalla pelle olivastra e dall’aria afflitta: «La siccità sta bruciando tutto il nostro raccolto, e noi siamo ridotti alla fame!»
Era difficile che la sua voce potesse essere udita fino in cima trono, e infatti l’unica risposta del giovane fu un russare sommesso e discreto, ma persistente.
«O Figlio del Sole, sfama i tuoi sudditi che muoiono a causa dell’ira di Eclion per i peccati commessi dagli impuri! Perché se il dio Sole ci manda la siccità, non è per punire noi devoti, ma gli empi che ovunque e persino qui, nella Città Santa, hanno peccato nel delitto e nella fornicazione!»
Non ci furono reazioni da parte del ragazzo addormentato, né la corte se li attendeva da lui, che pure formalmente era l’Altissimo, Sua Celeste Maestà Imperiale Elner XI Eclionner, imperatore dei Làthear, Signore del Continente Centrale e Discendente del dio Eclion.
«O divino, aiutaci! Eclion lo Splendente ha revocato il Mandato Celeste alla Dinastia! Se vuoi placare la sua ira, assisti i tuoi sudditi fedeli e punisci gli empi e i depravati, che affamano il popolo e che anche in questa santa corte hanno corrotto i costumi… »
I cortigiani non sapevano dove guardare, ma attendevano l'inevitabile. E l'inevitabile avvenne.
«Adesso basta! » tuonò una voce femminile decisa e potente da un solido seggio di granito scuro ai piedi del sontuoso trono dorato. Seguì totale, e il supplicante si prosternò a terra.
La donna era alta e snella, sui trentacinque anni, vestita di abiti scuri, vedovili, ma ricercati, che facevano risaltare la sua bellezza inquietante. Era lei, l'Imperatrice Vedova, detta anche la Vedova Nera.
La prima cosa che colpiva in lei era la chioma di capelli neri lisci, con riflessi blu scuri, che toccavano terra e che risaltavano nel viso sensuale. Poi gli occhi, spietati, fermi, irremovibili.
«Date a questo plebeo venti monete d’oro e venti frustate. Così non dimenticherà la generosità della Dinastia e si ricorderà che le prediche, qui a Palazzo, le possono tenere soltanto i vescovi!»
Il vecchio, terrorizzato, cercò di scusarsi: «Perdonami, o divina Ellis… sono il tuo umile servo… abbi pietà… »
La donna fece cenno alle guardie di sbrigarsi, e mentre i pretoriani portavano via il vecchio supplicante, si rivolse al Maestro del Cerimoniale: «Chi è il prossimo?»
Nessuno si fece avanti. Il Gran Ciambellano dovette intervenire: «Vostra Maestà, ci sarebbe l’ambasciatore della tribù dei Songu, per quella disputa con la tribù degli Hazli. Il conflitto è… »
Ellis sollevò una mano.
«Non mi interessa un accidente di quei selvaggi! Prendete i due ambasciatori e se si rifiutano di fare la pace, date venti frustate a entrambi e rispediteli al loro sudicio paese!»
Il Ciambellano chinò il capo, con costernazione: «Ai tuoi ordini, o sacra Ellis»
Poi la donna guardò, con irritazione, in alto verso il trono dorato, dove suo figlio continuava a russare, e poi, rivolta al pubblico, sentenziò: «Queste ridicole questioni annoiano Sua Maestà».
Poi si avvicinò al Trono del Sole, salì i gradini fino ad arrivare ai piedi del giovane sovrano, finse si inchinarsi e di baciargli l’anello di zaffiro. In realtà gli diede un morso nel dito, che lo fece sobbalzare e svegliare di soprassalto, terrorizzato: «Eh… cosa...»
«Taci e fai quel che ti dico, idiota!» sibilò Ellis e poi, ad alta voce: «O Figlio del Sole, illuminaci con le tue sante parole!»
«Cosa devo dire, madre? » sussurrò Elner XI stropicciandosi gli occhi.
«Dichiara chiusa l’udienza. Per oggi ne ho avuto abbastanza di ascoltare questi straccioni!»
L’imperatore obbedì alla madre, come era sua abitudine fin da quando era nato.
Seguì un silenzio imbarazzato rotto solo da una protesta dell’Arcivescovo di Lathena, il magro Cardinale Augustin Arenga: «Ehm... venerabile Ellis…la città santa sta traboccando di pellegrini giunti per vedere il Sommo Sacerdote».
Ellis dominò la sua rabbia: di fronte al Clero di Lathéna, che venerava il dio del sole, Eclion lo Splendente, persino il potere imperiale incontrava dei limiti.: «Eminenza…se i pellegrini sono venuti qui per vedere il Sommo Sacerdote e non l’Imperatore, è al Sommo che spetta l’onore e la gioia di ospitarli»
La sfumatura ironica della frase non passò inosservata, e molti ridacchiarono, ma il Cardinale con un mezzo inchino rispose impassibile: «Gli alloggi di proprietà del Santo Clero sono già colmi della devozione dei nostri pellegrini, o venerabile Ellis»
La sfumatura ironica della frase non passò inosservata, e molti ridacchiarono, ma il Cardinale con un mezzo inchino rispose impassibile: «Gli alloggi di proprietà del Santo Clero sono già colmi della devozione dei nostri pellegrini, o venerabile Ellis»
Gli occhi dell’imperatrice parvero scintillare di pagliuzze blu scure: «Che soluzione propone Vostra Eminenza? »
Con un sorriso forzato, il Cardinale Arenga dichiarò: «Se la Corona ci fornisse i mezzi finanziari per poter compensare i proprietari delle locande, potremmo forse riuscire a… »
Ellis guardò verso i ministri più eminenti per trovare alleati e infatti una voce si levò: «Le casse dello Stato sono vuote!» fu il secco commento del ministro delle finanze «Mentre non si può dire altrettanto di quelle del Clero!»
La Reggente sorrise: adorava mettere l’uno contro l’altro i vari cortigiani. Era il modo migliore per scaricare tutte le colpe sugli altri ed evitare che si formassero alleanze contro di lei.
In questo modo, da anni, Ellis Eclionner era riuscita a dominare indiscussa su tutto l’Impero. La sua ascesa al potere era incominciata quando suo nonno paterno Wechtigar XVI Barbablù era morto dopo aver bevuto un calice di vino, nell'anno della Primavera di Sangue.
La sua morte era avvenuta pochi mesi dopo che il figlio Sephir e il nipote Masrek erano stati dichiarati morti in guerra.
Il Trono era così passato a Elner X, di cui Ellis era cugina e consorte da meno di un anno.
Non era stato propriamente un matrimonio d'amore, ma otto mesi dopo le nozze, con leggero anticipo, era nato il futuro Elner XI.
Il Trono era così passato a Elner X, di cui Ellis era cugina e consorte da meno di un anno.
Non era stato propriamente un matrimonio d'amore, ma otto mesi dopo le nozze, con leggero anticipo, era nato il futuro Elner XI.
Due soli mesi era durato il regno di Elner X, deceduto improvvisamente, sempre nell'anno della Primavera di Sangue, lasciando Ellis come unica reggente e detentrice del supremo potere, che esercitava con l’aiuto del fedelissimo eunuco Bial, capo dei Servizi Segreti, del senatore Sibelius Fuscivarian, suo nonno materno e del primo ministro, il burocrate Rowland Tucker.
Quando era vivo Elner X, e persino negli ultimi anni di regno del vecchio Wechtigar, Ellis aveva mantenuto un profilo basso, ma era una finzione necessaria per non essere sospettata di nulla.
Ripensava spesso a quella sua rapida ascesa e si ripeteva che:
Ripensava spesso a quella sua rapida ascesa e si ripeteva che:
Il potere deve spettare a chi ha la forza per prenderlo e l'astuzia per conservarlo!
Suo padre, il principe della corona Sephir Eclionner, era stato, almeno ufficialmente, ucciso da lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian, durante la battaglia di Elenna sul Dhain, nell’anno della Primavera di Sangue.
Di questo omicidio non potranno certo accusare me! Almeno non direttamente...
Di questo omicidio non potranno certo accusare me! Almeno non direttamente...
In seguito, pochi giorni prima del decesso di Wechtigar XVI, era stato dichiarato "defunto" anche il fratello di Ellis, il principe Masrek, il cui presunto cadavere era stato fatto ritrovare, dietro lauto compenso, nei pressi di Lathena, da una banda di disertori agli ordini dello Sciancato, un sopravvissuto alla battaglia Elenna sul Dhain, che aveva incominciato a delinquere in quei mesi.
E' stato lo Sciancato! E' lui che si è macchiato le mani di sangue! E non si sa nemmeno se quel sangue fosse veramente di mio fratello.
La madre di Ellis e Masrek, Wensy Fuscivàrian, la dolce principessa della corona, tanto amata dal popolo, era distrutta per il dolore del figlio prediletto, dopo quella del marito. Pochi giorni dopo era stata trovata morta ai piedi di una torre, dalla quale, presumibilmente, si era gettata per la disperazione.
Adorava Masrek, come tutti, e ignorava me... non ho motivo di averne pietà... per quanto...Non terminò il pensiero che la sua coscienza le aveva ispirato. Sarebbe stato troppo ammettere che forse non si era trattato di suicidio, e che probabilmente lei, Ellis, avrebbe potuto impedire quella morte, se solo avesse voluto.
I lutti si erano succeduti uno dietro l’altro, lasciando Ellis sola e indiscussa guida suprema della Dinastia e dell'Impero, seppur con la finzione della Reggenza.
E' stata la volontà di Eclion!
E' stata la volontà di Eclion!
Ellis se l’era ripetuto talmente tante volte, negli ultimi diciotto anni, che ormai si era convinta della indiscutibile verità di quelle affermazioni.
Dopotutto il suo destino le era stato profetizzato quando ancora era una bambina.
Sovrana tu sarai, fino a quando non giungerò la Fanciulla Dorata delle Nevi e ti porterà via tutto ciò che hai di più caro e sacro... oh,ma che sciocchezza!
Ellis non credeva alla profezia del suo anziano precettore, padre Izùmir Mollànder, un sensitivo e occultista, divenuto poi Priore della Grande Canonica, il più prestigioso ordine sacerdotale del Clero di Lathena.
In realtà alla sovrana piaceva solo credere alle parti “fauste” della profezia, mentre riguardo alle parti “infauste”, si sforzava di dimenticare ciò che non avrebbe mai voluto sentirsi dire.
In realtà alla sovrana piaceva solo credere alle parti “fauste” della profezia, mentre riguardo alle parti “infauste”, si sforzava di dimenticare ciò che non avrebbe mai voluto sentirsi dire.
La sua forza era sempre stata la capacità di convincersi dell’assoluta giustezza delle cose che le facevano comodo e della totale infondatezza di tutte le altre.
Da questo traeva origine l’energia implacabile con cui, fin da ragazzina, aveva perseguito e puntellato la sua inarrestabile ascesa al potere, nonostante le minacce sia interne che esterne all’Impero e alla Dinastia.
Era necessario! Solo io potevo salvare l'Impero dalla disgregazione!
Persino la stupidità di suo figlio Elner XI era diventata una risorsa per lei: solo così poteva esercitare la reggenza senza alcun disturbo.Quel pensiero la entusiasmava.
Io sono la discendente del Sole Eclion! La Predestinata secondo l'Antico Patto! Colei che unificherà il Continente e il mondo intero sotto un'unica bandiera!
E guardò la statua dorata di Eclion, perdendosi nella sua scintillante bellezza.
E guardò la statua dorata di Eclion, perdendosi nella sua scintillante bellezza.
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