Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
sabato 17 novembre 2018
Il canale di Sicilia e la SAR libica
SaR sta per "Search and Rescue", ossia ricerca e salvataggio dei naufraghi.
L’area Sar italiana si estende poco a sud della nostra penisola, sovrapponendosi in parte a quella maltese. Benché l’area Sar non influenzi minimamente la sovranità o la giurisdizione degli Stati, Malta ne ha fatto spesso una questione di prestigio, dichiarandosi responsabile per una zona che è estesa 750 volte il suo territorio. Salvo poi tirarsi indietro nell’attività da svolgere nella sua area di competenza lasciando il cerino nelle mani delle autorità italiane. Che hanno finito per tenerselo.
Con il venir meno di ogni autorità effettiva sul territorio libico abbiamo esteso la nostra competenza anche all’area Sar libica decidendo (ma la decisione è stata una necessaria reazione operativa più che una strategia consapevole) di giocare il ruolo di «gigante buono» nell’area. Finché ne avremo i mezzi.
Ciò che però mostra contraddittorietà nelle interpretazioni, e svela la debolezza dovuta alla mancanza di strategia, sono le piccole differenze di gestione in zona Sar maltese e in zona Sar libica, incluse le destinazioni di sbarco dei profughi tratti in salvo, i cosiddetti «porti sicuri».
Il «porto sicuro» per chi viene tratto in salvo in zona Sar maltese, però, non coincide con il porto della Valletta né con altri in territorio maltese, come dovrebbe essere secondo il diritto convenzionale. Si è deciso infatti che il porto sicuro fosse identificato con quello più vicino, vale a dire quello di Lampedusa. Ergo, migranti soccorsi in area Sar maltese vengono sbarcati in Italia.
Nella zona Sar libica accade qualcosa di diverso. Il porto sicuro verso cui vengono portati i rifugiati non è né un porto del paese Sar né il porto più vicino. Ma immancabilmente un porto italiano. E ciò anche nel caso in cui a trarre in salvo i migranti sia una nave battente bandiera straniera. La questione è ancora (per poco) fluida e tutto si gioca sulla bandiera della nave di primo soccorso, sulla definizione di porto sicuro e su quella della precisa responsabilità Sar.”
Fonte: Limes
Carta di Laura Canali
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