mercoledì 10 aprile 2013

Albero genealogico della dinastia Asburgo da Filippo I a Carlo II, fino alla guerra di successione spagnola e all'avvento dei Borboni di Spagna



Filippo I d'Asburgo sposò Giovanna di Castiglia, detta la Pazza, dalla quale ebbe sei figli: l'imperatore Carlo V, re di Spagna col nome di Carlo I; l'imperatore Ferdinando I, re di Boemia e d'Ungheria e arciduca d'Austria; l'infanta Eleonora; l'infanta Isabella; l'infanta Maria reggente dei Paesi Bassi e l'infanta Caterina.





Carlo V divise l'impero: la Spagna e i suoi possedimenti in Italia, nei Paesi Bassi e nelle Americhe andarono a suo figlio Filippo II. L'impero germanico, l'Austria, la Boemia e l'Ungheria andarono al fratello Ferdinando II.
Gli Asburgo spagnoli si estinsero con Carlo II, morto nel 1700.
Per la sua eredità si scontrarono gli Asburgo d'Austria e i Borboni di Francia, nella Guerra di Successione Spagnola.



La guerra, protrattasi per oltre dieci anni, terminò con i trattati di Utrecht e Rastadt, che assegnarono la Spagna ai Borboni (nella persona di Filippo V, nipote di Luigi XIV e antenato dell'attuale re di Spagna, Juan Carlos) e tutto il resto dei possedimenti spagnoli europei agli Asburgo d'Austria, determinando l'egemonia austriaca nella penisola italiana.

Albero genealogico dinastia Tudor (1485-1603)


Tudor's Royal House Family Tree

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 17. Il ritorno di Ellis Eclionner.



Ellis Eclionner amava le tenebre, ma non il ghiaccio.
Forse era per questo che il castello di Gothian, pur essendo il centro del potere imperiale, non sarebbe mai stato in grado di farle dimenticare gli agi e gli sfarzi della reggia di Lathena, da dove un tempo aveva governato il popolo dei Lathear in qualità di reggente per il suo defunto primogenito.



Due motivi la legavano però a quel luogo, anzi, due uomini: suo nipote Marvin, l'Imperatore-Profeta e suo figlio Mordred, il frutto dell'incesto tra lei e Marvin.



Era consapevole che Marvin l'avrebbe condotta alla rovina.
Il mio percorso di redenzione si è spezzato nel momento in cui mi sono concessa a lui. 
Prima di quella follia, Ellis avrebbe potuto ancora salvarsi.
Avevo ceduto il potere, avevo rinunciato a servire Eclion l'Oscuro. E avevo pianto sulla tomba di mio fratello e su quella del mio primogenito. Quel dolore avrebbe dovuto essere la mia espiazione.
E invece aveva rivisto in Marvin tutto ciò che aveva perduto, con in più la forza imposta dalla Profezia.
Era necessario. Inevitabile, come tutte le sentenze degli Eclionner, la Dinastia dei Mille Anni.
E Marvin... beh, lui era il principe promesso, era l'incarnazione stessa della Profezia.
Eclion, tu hai maledetto la tua stirpe per l'eternità!
Ma non aveva senso prendersela con un demone.
Ci sono questioni più immediate che richiedono una mia decisione.
La prima questione stava proprio lì, sul tavolo, sotto i suoi occhi.
Un plico, una lettera da parte della moglie di Marvin, l'imperatrice consorte Igraine Canmore di Logres.



Le pareva di vedersela davanti, con quei suoi capelli rossi e occhi verdi da Keltar delle Highlands.
Eppure persino lei, con tutta la sua bellezza, alla fine è caduta in disgrazia.
E quella lettera supplichevole ne era una prova.
Igraine mi chiede aiuto. Riconosce il mio rango di principessa del sangue imperiale, e mi si rivolge con un'imbarazzante cortesia.
Rilesse di nuovo il messaggio:

"Vostra Altezza Imperiale,

qualunque sia stata la ragione dei nostri passati dissensi, vi chiedo di prendere in considerazione le mie parole. 
La notizia dello scandalo è giunta ormai anche qui, a Caemlyn. Non è più possibile mettere a tacere le voci.
E' sulla bocca di tutti la favola di Alice de Bors d'Alfarian, che con menzogne, lussuria e sortilegi ha ottenebrato la mente del nostro venerato Imperatore-Profeta. 
Per il bene che entrambe vogliamo a lui e al suo sacro Sentiero Dorato, io vi imploro di fare tutto ciò che è in vostro potere per salvare Marvin da questo attentato alla sua indipendenza di giudizio. Ho già allertato vostra cugina Irulan, a Lathena,  e mia suocera Lilieth, l'Imperatrice Madre. 
In nome del sacro principio dinastico degli Eclionner, invoco l'unica soluzione in questi casi: la soppressione dell'elemento incompatibile.
Confido nella vostra esperienza e nel ruolo di garante della Dinastia, quale Principessa del Sangue imperiale e zia del nostro sovrano.

In fede, io mi firmo sinceramente vostra amica e alleata

lady Igraine Canmore di Logres, hon. Eclionner, Imperatrice Consorte.

Castello di Caemlyn,  12 aprile, anno imperiale 1031."



Per trent'anni Igraine ed Ellis si erano odiate e disprezzate a vicenda.
E adesso lei si firma "sinceramente vostra amica e alleata".
La politica era fatta anche di quegli incomprensibili scherzi del destino.
"La soppressione dell'elemento incompatibile"... Igraine è sempre stata assetata di sangue, ma  mai come adesso...
Ellis sapeva che un fondo di gelosia era comunque rimasto alla radice delle ire della consorte imperiale tradita.
Quando lei e Marvin si separarono, Igraine, prima di ritirarsi a Caemlyn, aveva posto un'unica condizione.
Ellis lo sapeva bene, perché era stata lei la causa della loro divisione.
All'inizio Igraine aveva pronunciato parole amare:
<<Sei caduta anche tu nella sua trappola. Povera Ellis, ti lascio il mio posto, fino a che lui non ti butterà via come ha fatto con tutte le altre. Non provo rabbia né risentimento per te, solo compassione>>
La consorte imperiale aveva poi lasciato Gothian ad un patto.
"Marvin, ti chiedo solo di non rendere pubblica la tua felicità con un'altra donna. E questo non per per il mio cuore, che è già irrimediabilmente spezzato, né per la mia reputazione, che ormai è quella di una moglie ripudiata. Fallo per il Sentiero Dorato, per gli ideali nei quali abbiamo creduto quando eravamo giovani. Fallo perché questo sogno non sia dimenticato"
Parole dignitose, di una consorte che in fondo lo amava ancora.
Marvin si era commosso, in fondo era "vulnerabile all'amore più che a ogni cosa".
E da allora non aveva mai fatto nulla che potesse mettere pubblicamente Igraine in imbarazzo, e tanto meno gettare ombre sul Sentiero Dorato.
Ma adesso con Alice de Bors sta venendo meno a tutte le promesse. Sta tradendo anche se stesso e i princìpi per cui ha sempre combattuto.



Eppure Ellis non riusciva a condannarlo del tutto
Chi sono io per giudicare? Ma non voglio nemmeno che Marvin rovini se stesso e la Dinastia per un'infatuazione verso una ragazza che è tutto tranne che innocente. 
Che fare dunque?
Con Marvin la tattica del nascondere il "frutto proibito" era servita solo ad accentuarne il desiderio.
Perché più di ogni altra cosa, noi desideriamo ciò che non possiamo avere.
Chi meglio dell'incestuosa Ellis poteva saperlo?
Non posso permettere che lui commetta i miei stessi errori. Non ho salvato me stessa, ma posso ancora salvare lui.
Marvin doveva confrontarsi con le sue debolezze, capire esattamente dove stava il confine tra la salvezza e la perdizione.
Deve arrivare sul ciglio di quell'abisso, e vedere che di là da c'è qualcosa di ripugnante... lui lo sospetta, ma non riesce a vederlo: la Profezia è entrata nel cono d'ombra.
Ellis conosceva Marvin meglio di chiunque altro al mondo.
Ho amato suo padre, potrei essere sua madre, sono sua zia e sono stata la sua amante. Ho concepito un figlio con lui, dopo che lui aveva ucciso il mio, sia pure per legittima difesa.Tutto ciò è abominevole, eppure siamo stati bene insieme, e abbiamo tenuto in piedi la Dinastia!
Persino Igraine lo sapeva.
Quella lettera ne era la dimostrazione.
Ellis l'aveva imparato troppo tardi, ma per Marvin, forse, c'era ancora speranza.


Cast

Eva Green - Ellis Eclionner

Jessica Chastain - Igraine Canmore

Mia Wasilowska - Alice de Bors

Emilia Clarke - Daenerys di Gothian


L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 16. Terzo incontro tra Marvin ed Alice.



Il ciambellano di corte annunciò l'ingresso nella sala del Trono Nero di Gothian della favorita di Sua Maestà Imperiale, l'Imperatore-Profeta Marvin Eclionner Vorkidian:
<<La Onorevole Lady Alice de Bors, Dama d'Onore dell'Ordine Imperiale di Gothian!>>
La fanciulla si avvicinò lentamente al Trono, timorosa di trovarsi di fronte alla Sacra Presenza dell'Imperatore-Profeta.
Marvin appariva piuttosto serio, come al solito.



<<Lady Alice, vi prego, accomodatevi nel seggio al mio fianco>>
La ragazza si sedette e attese di essere interpellata.
Marvin se ne accorse e chiese:
<<Come va? Come state?>>
Alice sorrise:
<<Quando sono con voi sto bene>>
Marvin annuì.
E' sincera, e proprio per questo molto pericolosa. Sto mettendo a repentaglio il mio equilibrio mentale e la stessa solidità del Sentiero Dorato per cosa? Per bisogno di affetto?
Sì, era la prima volta nella sua vita in cui aveva anteposto un proprio bisogno rispetto all'interesse superiore dell'umanità.
<<E quando non siete con me, lady Alice?>>
La fanciulla scrollò le spalle:
<<Diciamo che non sono molto amata dalle altre dame, e meno ancora dai vostri parenti, ma questo non è una novità e non mi turba più di tanto. Mio padre mi ha insegnato a non curarmi troppo di quello che dice la gente>>
Marvin si sentiva sprofondare in una specie di trappola che Alice non era minimamente cosciente di rappresentare.
<<Vorrei poter dire che si tratta solo di invidia, ma c'è dell'altro, mia cara Alice. Mi riferisco in primo luogo alla politica. Tutti i miei collaboratori hanno paura di perdere la loro influenza su di me. I miei parenti in particolare hanno il terrore di dover spartire il loro potere con qualcun altro. Credo che sarebbero pronti a tutto pur di evitarlo. Già ora mi denigrano per il fatto che ho un dialogo con una ragazza che potrebbe essere mia figlia>>
Alice tornò a sorridere:
<<Maestà, voi non solo avete mantenuto un aspetto giovane, ma anche la vostra mente, pur con la memoria degli antenati e la visione del futuro, si è mantenuta limpida e fresca come l'acqua di una sorgente. Parlare con voi è estremamente piacevole e non ci vedo niente di male. Non stiamo facendo niente di sbagliato e tanto meno di illecito>>
Su questo non c'erano dubbi.
Non sono certo io quello che sta circuendo l'altra. A volte mi chiedo se abbiano creato questa fanciulla apposta per fare breccia su di me. Vogliono cucirmi addosso lo stereotipo del sapiente che si lascia abbindolare dalla Lolita di turno.



Ma ad essere sincero con se stesso, Marvin incominciava a sentirsi abbindolato, ma non tanto da Alice, che fino a quel momento si era comportata correttamente, quanto piuttosto dai suoi nemici, da coloro che volevano screditarlo.
Mordred e Valyria avevano ragione. Devo stare molto attento.
Si rivolse alla damigella con cortesia:
<<Honi soit qui mal y pense. Sia disonorato chi pensa male! Era l'antico motto dell'Ordine della Giarrettiera. Un re del passato aveva raccolto la giarrettiera di una dama e gliel'aveva restituita. Ai maligni che credevano di vedere dietro a questo gesto una tresca segreta, il re rispose appunto in quel modo>>
Ma si era realmente sicuri che Edoardo III fosse in buona fede?
Quanti sovrani si erano circondati di amanti molto più giovani di loro?
La differenza di età, quando la persona più adulta era ancora giovanile, attribuiva un alone di superiorità all'adulto, che lo faceva apparire forte anche quando non lo era.
E certamente se questo adulto era un uomo di potere, allora la sua attrattiva era quasi irresistibile per una giovane donna.
Quando ero giovane trovai conforto fra le braccia di mia zia Ellis, che aveva vent'anni più di me. Ancora adesso sento il suo fascino. 
Mentre lui fantasticava, Alice parlava:
<<Un aneddoto molto curioso! Ma chi pensa male di voi, vi fa un torto molto maggiore. Chi vi conosce non può negare la vostra moralità. Se qualcuno lo fa, allora è quel qualcuno ad essere in malafede, non trovate?>>
Marvin annuì:
<<Non credo che mettano in dubbio la mia moralità, e tanto meno la vostra... semplicemente conoscono il mio punto debole, e cioè i sentimenti. Quello è il mio tallone d'Achille. Sono un inguaribile sentimentale!>>



Un sentimentale che non aveva ancora ricevuto un'adeguata istruzione.
Alice lo aveva guardato con rispetto:
<<Sire, quello non è un punto debole. E' ciò che vi ha mantenuto umano! Io credo, se mi permettete di essere sincera, che il motivo per cui la contessa Daenerys von Steinberg non ha ricambiato i vostri sentimenti è perché un vampiro non ha sentimenti umani. Ciò che l'ha spinta a diventare la Divoratrice di Cuori non è, come lei vorrebbe far credere, il suo cuore ferito, ma il suo orgoglio punto sul vivo! Quella vampira non vi avrebbe mai potuto rendere felice. Chi in voi vede solo l'Imperatore-Profeta non riesce a vedere la vostra umanità>>
Una fitta al cuore trapassò Marvin Eclionner Vorkidian:
Quale dio o quale demone ha condotto fino a me quest'angelo?



E pensarci vorrei, ancora un po'... noi siamo impauriti da quest'angelo... a pensarci è così... chissà dov'è, l'ultima parola che riguardava te... sei nella mia mente, solo nella mia mente, soltanto nella mia mente... e vederti e non parlarti mi dà un brivido... per un amore nuovo che sta nascendo qui...
Cercò di ricacciare dentro di sé la commozione:
<<Davvero riesci a distinguere la mia umanità? Nemmeno mia madre ci riesce più. Nemmeno mia moglie. Nemmeno i miei figli. Nemmeno Ellis, pur con tutta la sua dolcezza...>>
Alice non nascose la sua commozione:
<<La vostra umanità non è in contrasto col Sentiero Dorato. E' questo che loro non capiscono. Credono che la metamorfosi che vi ha reso immortale ed eternamente giovane vi abbia anche trasformato in un'entità sovrumana, una specie di divinità in terra. Ma non hanno capito che voi non siete un dio, ma un Profeta, uno che annuncia la venuta di un dio>>
Marvin sentì che la sua anima, o qualunque cosa fosse rimasta nel suo spirito, era stata come riesumata dopo innumerevoli anni.
Uno che annuncia la venuta di un dio... ma quale dio? La mia Visione si interrompe proprio qui. E forse era necessaria una donna angelicata per ritrovare il dono della profezia.



<<Avete una profonda saggezza, lady Alice, nonostante la vostra giovane età. Come avete raggiunto un tale livello di discernimento?>>
Alice rispose con voce vellutata:
<<Parlando con mio padre, Maestà. E' lui che mi ha insegnato che se un peso ci grava l'anima, allora dobbiamo parlarne, perché le parole sono in grado di sopportare qualunque peso>>
Era vero.
Per Marvin quelle parole furono come un'illuminazione.
Quale tesoro è giunto qui alla mia presenza! 
Le parole potevano veramente farsi carico dell'onere che la mente non sopportava più.
Le parole possono guarirci. Parlando, possiamo salvare la nostra mente e la nostra anima.
Guardò la sua interlocutrice con un rispetto quasi reverenziale:
<<Ciò che avete detto è una verità fondamentale, che io avevo quasi dimenticato. Ricordo che quando ero un adolescente soffrivo di malinconia, ed ora posso dire che quel sentimento era dovuto alla convinzione di essere inferiore agli altri. Ero nato nel dolore, nell'anno della Primavera di Sangue, e fui abbandonato dai genitori: sentivo fortemente l'emarginazione e la sindrome dell'abbandono, un'ombra che mi ha perseguitato per tutta la vita. Ma per fortuna avevo il dono della parola, e parlandone sia con mia nonna che con il druido Halfgan, riuscivo a sgravare la mia mente dal peso di quella sofferenza. Ma dopo che essi morirono, io non trovai più nessuno che fosse disposto ad ascoltarmi e capirmi, senza cambiare discorso e senza giudicare. A volte penso che la Visione mi abbia abbandonato perché la mia mente è gravata da troppa sofferenza, accumulatasi negli anni perché non ne ho mai parlato con nessuno a cui importasse veramente e di cui mi potessi fidare>>
Lei lo osservò in silenzio.
Marvin capiva il suo dilemma.
Non può proporsi apertamente come confessore. Sa che in quel caso potrei sostenere che la sua compagnia mette in pericolo i miei segreti. Ma il problema è un altro. Lei mette in pericolo me stesso interamente e senza volerlo. Mi mette in pericolo per il solo fatto di esistere.



Cast

Mia Wasilowska - Alice de Bors

Jon Snow - Marvin Eclionner Vorkidian

Sue Lyon - Lolita

Venere del Botticelli -Donna angelicata