La Catena Montuosa dei Denti del Drago si ergeva in tutta la sua maestosità davanti ai componenti della spedizione congiunta uomini-alfar ai confini del circolo polare.
Quello era il confine naturale della Contea di Gothian e lì bisognava accamparsi, in attesa di rinforzi.
<<Il consigliere Albedo tornerà presto con tutte le armi e i rinforzi di cui c'è bisogno>> dichiarò Roman Waldemar a Greta Van Garrett.
<<Abbiamo tutto il tempo per studiare il territorio e per prepararci ad un eventuale conflitto>>
<<Tu sei mai stata in guerra, Greta?>>
<<Non in una guerra fra "comuni mortali". Io ho sempre combattuto i non-morti e gli esseri sovrumani>>
<<Capisco. Be', io per ora mi sono limitato ai comuni mortali.
Come sai, ho combattuto in Iraq, nel 2003>> scosse il capo <<Quando lo dico la gente non ci crede. Tutti pensano che sia sempre stato un intellettuale>>
Greta sorrise:
<<Quella è l'idea che vuoi dare di te stesso, ma credo sia solo una mezza verità. Mi piacerebbe sentire l'altra mezza. Il vero motivo per cui sei finito nella marina militare>>
<<Quando avevo 13 anni, mia madre mi iscrisse al collegio di Eton, il più prestigioso del Regno Unito. Nel giro di pochi giorni, tuttavia, mi accorsi che, al contrario di ciò che diceva lady Helena, i giovani rampolli delle grandi famiglie aristocratiche non erano affatto più raffinati degli altri. Erano solo più arroganti. C'era quella presunzione che derivava dalla consapevolezza, immotivata, di sentirsi superiori per diritto di nascita>>
<<E tu non eri come loro?>>
<<No. Ero molto gentile con tutti. E paradossalmente proprio per questo mi trattavano peggio. Scambiavano la gentilezza per debolezza.
In più, a quell'età, avevo un viso dai tratti molto dolci, efebici, androgini, e un corpo esile come quello di una fanciulla, riccioli biondi, lunghi, che insieme agli occhi azzurri mi facevano somigliare a un angelo, un cherubino>> sorrise <<... e se fossi stato una femmina sarei stato decisamente meglio di tante mie compagne>>
Greta rise:
<<Mi pare di vederti: un misto tra il Piccolo Lord e Tadzio di Morte a Venezia>>
Waldemar annuì, sorridendo a sua volta:
<<Uguale! Quel mio aspetto turbava molto alcuni personaggi e provocava in loro, come reazione, un certo sadismo.
Se poi conti che io andavo bene a scuola e praticavo sport non di squadra come tennis, equitazione, sci, vela e nuoto, (tutti considerati sport "da femmina"), non c'è da meravigliarsi se alcuni bulli mi avessero preso di mira, specialmente un certo Philip Fitzherbert, che era un po' il Draco Malfoy della situazione>>
<<Ce n'è sempre almeno uno, in ogni scuola. Ti ha fatto del male? Intendo fisicamente...>>
Certo, col senno di poi, avrei dovuto segnalare la cosa ai docenti, ma, in quei contesti, è noto che se fai la spia, ti trattano ancora peggio>>
<<Si, è vero, sono cose più frequenti di quanto si possa pensare, anche nelle scuole più prestigiose. Però almeno ai tuoi avresti dovuto dirlo!>>
Mio padre fu ancora più laconico: "Ignorali">>
Greta ridacchiò, ripensando all'altezzosa lady Helena e al suo tronfio marito.
Poi le venne un dubbio:
<<Certo che ci ho pensato, e qui ci avviciniamo al discorso principale.
Intorno ai 16 anni incominciai a sentire il bisogno di cambiare, e non solo fisicamente.
Volevo sentirmi più forte.
Incominciai a fare palestra e a frequentare corsi di base di autodifesa>>
Per Greta non era sufficiente:
<<Non scegliesti di approfondire la conoscenza di un'arte marziale?>>
<<Volevo fare karate, avevo già preso accordi, ma poi successe qualcosa che distolse completamente la mia attenzione.
Mi ero innamorato di una mia compagna di classe, una certa Constance, di ottima famiglia peraltro, con la quale ebbi anche una storia importante, e trascorrevo con lei tutto il mio tempo libero.
Per un po' fummo felici e io dimenticai tutto il resto.
C'era un problema però. Quel Philip che ti dicevo era nel contempo invidioso e geloso, perché era lui stesso innamorato della mia ragazza.
Per vendicarsi incominciò a mettere in giro voci false sul mio conto, dicendo che io parlavo male dei miei amici e dei miei insegnanti. Insomma cercò di seminare zizzania tra me e le persone con cui andavo d'accordo. Molti non gli credettero, ma altri incominciarono a dubitare di me.
Ci fu molta tensione, e questo peggiorò anche il rapporto con la mia ragazza, fino a logorarlo del tutto.
Non so come Philip Fitzherbert sia riuscito a convincere gli altri a voltarmi le spalle. Non me lo so spiegare>>
<<Forse io ho una spiegazione>> disse Greta <<ma te ne parlerò alla fine. Ora mi interessa sapere come andarono le cose>>
<<Non c'è molto da dire. Era arrivato il periodo degli esami per il diploma, non mi rimase altro che studiare. Dopo gli esami ero prosciugato di energie e disgustato da tutto ciò che mi stava intorno. Volevo cambiare aria, cambiare ambiente sociale...>>
<<Fu allora che scegliesti l'accademia militare della marina?>>
Waldemar annuì:
<<Da sempre la mia ambizione era di diventare ingegnere. In particolare mi interessava l'ingegneria navale. Ho sempre amato le navi e mare, e i grandi fiumi.
A questo si aggiungevano altre considerazioni.
Mi interessava approfondire conoscenze tattiche e strategiche, e imparare l'uso delle armi e di tutti i segreti dell'arte della guerra.
L'accademia militare mi offriva tutto questo.
Ma soprattutto, c'era in me uno spirito di rivincita: volevo dimostrare a me stesso e agli altri che potevo essere forte come un guerriero, un eroe.
Tutte cazzate, naturalmente! Ma a 18 anni si fa la fila dietro alle cazzate.
Ora lo so, ma all'epoca mi rifiutavo di escludere qualcosa senza averla prima sperimentata.
Lo so, fu una motivazione totalmente stupida, eppure questa è la verità.
E così mi iscrissi al corso allievi ufficiali di marina con laurea in ingegneria nautica>>
<<E come ti trovasti?>>
<<Meglio che a Eton. I miei compagni di corso erano ragazzi di famiglie molto più povere, ma molto più serie di quelle di quelle dei rampolli dell'aristocrazia.
Nel 2001 mi laureai e divenni ufficiale, poi ci fu un periodo di addestramento e nel 2003 la guerra. Era una guerra ingiusta, io non ho mai creduto che Saddam stesse costruendo armi atomiche. Però un militare deve obbedire agli ordini e quindi mi ritrovai in Iraq>>
<<E là, immagino, successe qualche altra sfiga...>>
Waldemar sorrise:
<<Molte sfighe! Ma questa è un'altra storia, ed è meglio raccontarla un'altra volta>>
Greta aveva però un'ultima domanda:
<<Che fine ha fatto Philip Fitzherbert?>>
<<Non lo so di preciso. Ho sentito dire che si è trasferito da qualche parte, in America, ma nessuno sa dove>>
Greta annuì:
<<Io credo di saperlo. Così come so il motivo per cui riusciva a rovinare le persone con cui ce l'aveva. E' molto probabile che lui sia stato il primo vampiro psichico che Vlad ti ha scagliato contro. Doveva annientarti, ma non c'è riuscito. Il primo della lunga serie di fallimenti di Vlad. Senza dubbio, ora, quel simpaticone di Philip Fitzherbert è morto della "vera morte".
Vlad non perdona i fallimenti>>
Cast
Bjorn Andersen (Tadzio) - Roman Waldemar a 14 anni
Silvana Mangano - Lady Helena Waldemar, Contessa di Richmond
Dirk Bogarde - Frederick Waldemar, Ambasciatore tedesco in Gran Bretagna