Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
giovedì 21 agosto 2014
Quadri paesaggistici
Aert van der Neer (1603-1677) - Night Landscape with a River; Louis Remy Mignot (1831-1870) "Church at Dusk"
Filippo Palizzi "Paesaggio con rondini",1864 - Olio su tela. 93 x 132.5 Museo dell'Hermitage, San Pietroburgo
Claude Monet - Water Lilies (1907)
Jean-Charles Cazin - Minuit (Midnight, 1891)
Canal in Venice, San Trovaso Quarter, 1885 Robert Frederick Blum (1857 - 1903),
Fairytales: romantic style
Paolo e Francesca (Dante Gabriel Rossetti, 1867)
Francesca da Rimini racconta a Dante la storia della sua passione adultera per Paolo Malatesta, scoppiata mentre i due stavano leggendo per diletto il passo di un romanzo cavalleresco in cui la regina Ginevra, sposa di Re Artù, veniva baciata dal cavaliere Lancillotto.
« Quando leggemmo il disïato riso esser basciato da cotanto amante, questi, che mai da me non fia diviso, la bocca mi basciò tutto tremante. Galeotto fu 'l libro e chi lo scrisse: quel giorno più non vi leggemmo avante. » |
(Inferno, Canto V, versi 133-138) |
Il bacio adultero dei due personaggi stimola i lettori a imitarlo. Per questo Francesca afferma che «il libro» (il romanzo cavalleresco) è stato il «Galeotto» tra lei e Paolo: Galeotto (Galehaut), infatti, era il siniscalco della regina che nel ciclo bretone faceva da vero e proprio mezzano tra Lancillotto e quest'ultima.
Il suo ruolo comunque non si limitava a questo, essendo egli il testimone all'amore tra i due. Secondo le regole dell'amor cortese il bacio della dama era infatti una vera e propria investitura, che accoglieva il cavaliere al servizio della donna, per cui aveva bisogno di essere formalizzata con la presenza necessaria di testimoni, come gli altri rituali di stampo feudale.
L'affermazione di Francesca è una sorta di ammonimento nei confronti della letteratura cavalleresca che accende le fantasie amorose può portare all'adulterio. In un certo senso essa ammonisce anche il poeta stesso (e chi lo scrisse) che in gioventù aveva aderito alla poesia amorosa con il Dolce stil novo.
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