Disse una volta Umberto Eco che un libro sui Templari può essere considerato serio se termina nel 1314, con l'esecuzione di Jaques de Molay, ultimo Gran Maestro dell'Ordine, per ordine di Filippo IV il Bello, re di Francia, in seguito alle accuse di eresia, blasfemia, profanazione, fornicazione e sodomia, mosse dall'Inquisizione sotto il pontificato di papa Clemente V, il primo dei papi che risiedettero ad Avignone.
Tutto il resto è leggenda.
La leggenda nasce dal fatto che i Cavalieri Templari (il cui nome esatto era "Poveri compagni d'arme di Cristo e del Tempio di Salomone), un ordine monastico-cavalleresco nato a Gerusalemme nel 1119 per difendere la Città Santa, conquistata dieci anni prima durante la Prima Crociata.
La prima sede era ubicata nel luogo dove nell'antichità sorgeva il Tempio di Salomone, e i primi confratelli erano nove. Dopo la regolarizzazione dell'Ordine, ottenuta grazie al sostegno di San Bernanro di Chiaravalle, il numero dei Templari si moltiplicò. In breve tempo l'Ordine divenne ricchissimo, per ragioni mai del tutto chiarite-
E qui la storia si ferma e inizia la leggenda. Incominciarono a circolare storie secondo cui i Templari avrebbero scoperto, a Gerusalemme, una sacra reliquia, capace di generare potere ricchezza.
Alcuni ipotizzarono che si trattasse del Santo Graal, la cui leggenda si stava sviluppando in quegli stessi anni. Ma cos'è il Santo Graal?
Il termine graal designa in francese medievale una coppa o un piatto e probabilmente deriva dal latino gradalis, con il significato di "ciotola", o dal greco κρατήρ ("vaso"). In particolare secondo la tradizione dei poemi cavallereschi del XII secolo il Graal sarebbe stata la coppa utilizzata da Gesù Cristo nell'Ultima Cena e successivamente utilizzata da Giuseppe di Arimatea per raccogliere il sangue di Cristo sgorgato dalla ferita nel costato, inflittagli dai soldati romani dopo la morte in croce. . Proprio per aver raccolto il sangue di Gesù, tale oggetto sarebbe stato dotato di misteriosi poteri magici. In altre culture si identifica il medesimo oggetto con lo stesso nome. Per esempio il Graal è associato al calderone dei Dagda, un antico talismano della civiltà celtica. Giuseppe di Arimatea avrebbe poi fondato la prima comunità cristiana in Britannia, dove il Graal sarebbe stato portato, fino a ricomparire molti anni dopo durante il mitico regno di Artù, collocabile nel V secolo dopo Cristo
Lo sviluppo della leggenda del Graal è stato tracciato in dettaglio dagli storici culturali: sarebbe una leggenda orale gotica, derivata forse da alcuni racconti folcloristici precristiani e trascritta in forma di romanzo tra la fine del XII secolo e l’inizio delXIII secolo. I primi racconti sul Graal, attribuibili ali trovatori Robert de Boron, e Chretien de Troyes (il favorito di Eleonora d'Aquitania e di sua figlia Marie de Champagne), sarebbero stati imperniati sulle figure di Percrval e Galahad (quest'ultimo figlio di Lancillotto del Lago) e si sarebbero poi intrecciati con il ciclo arturiano. I romanzi del Graal furono originariamente scritti in francese e successivamente tradotti nelle altre lingue europee, in particolare in tedesco nel Parzifal di Wolfram von Eschenbach.
Fu solo dopo che il ciclo dei romanzi arturianil si fu costituito nel XIII secolo che il Santo Graal divenne un tema centrale nella letteratura cortese e successivante nell'immaginario collettivo. Nacquero numerose interpretazioni, tra cui quella che collegava l'etimologia dei termini francesi san greal ("Sacro Graal") e sang real ("sangue reale").
Il sangue reale sarebbe stato nientemeno che la discendenza di Gesù Cristo tramite Maria Maddalena, che avrebbe dato origine, secondo le fantasiose leggende (riprese poi da romanzi contemporanei come "Il codice da Vinci" di Dan Brown) alla dinastia sacra dei Merovingi, i fondatori del regno di Francia.
Qui sopra possiamo vedere il fondatore del regno di Francia, il re Clodoveo I (466-511).
La dinastia dei discendenti di Clodoveo fu deposta da Pipino il Breve nel 751, quando ebbe inizio la dominazione della nuova dinastia dei Carolingi. Da allora alcune famiglie cercarono di accreditarsi come discendenti dei Merovingi, per legittimare le proprie aspirazioni al trono.
Uno dei collegamenti successivamente immaginati tra il Graal e i Templari nacque da ipotesi fantasiose riguardanti il periodo della crociata contro i Catari e gli Albigesi, fortemente voluta da Innocenzo III e San Domenico, per ordine dei quali il sud della Francia fu messo a ferro e fuoco. Pare che in tale circostanza gli unici che mostrarono moderazione e persino pietà per i Catari siano stati i Templari, che avrebbero offerto asilo agli eretici in abbazie situate nelle zone dei Pirenei, come quella di Montsegur. Qui però non si capisce se siano stati i Catari a ricevere in custodia il Graal dai Templari o viceversa.
Una teoria nata da un termine che compare nel Parzifal di Escenbach fa riferimento ad un "lapis exillis", una pietra dai poteri magici. Secondo un'altra versione ancor più fantasiosa ed eretica, è il Graal altro sarebbe stato addirittura un'urna contenente addirittura le ossa di Gesù Cristo, che non sarebbe quindi risorto, secondo una testimonianza di testi apocrifi. I Templari avrebbero ricattato la Chiesa con la minaccia di rendere pubblico quello scottante segreto.
La dinastia dei discendenti di Clodoveo fu deposta da Pipino il Breve nel 751, quando ebbe inizio la dominazione della nuova dinastia dei Carolingi. Da allora alcune famiglie cercarono di accreditarsi come discendenti dei Merovingi, per legittimare le proprie aspirazioni al trono.
Uno dei collegamenti successivamente immaginati tra il Graal e i Templari nacque da ipotesi fantasiose riguardanti il periodo della crociata contro i Catari e gli Albigesi, fortemente voluta da Innocenzo III e San Domenico, per ordine dei quali il sud della Francia fu messo a ferro e fuoco. Pare che in tale circostanza gli unici che mostrarono moderazione e persino pietà per i Catari siano stati i Templari, che avrebbero offerto asilo agli eretici in abbazie situate nelle zone dei Pirenei, come quella di Montsegur. Qui però non si capisce se siano stati i Catari a ricevere in custodia il Graal dai Templari o viceversa.
Una teoria nata da un termine che compare nel Parzifal di Escenbach fa riferimento ad un "lapis exillis", una pietra dai poteri magici. Secondo un'altra versione ancor più fantasiosa ed eretica, è il Graal altro sarebbe stato addirittura un'urna contenente addirittura le ossa di Gesù Cristo, che non sarebbe quindi risorto, secondo una testimonianza di testi apocrifi. I Templari avrebbero ricattato la Chiesa con la minaccia di rendere pubblico quello scottante segreto.
Probabilmente il Graal non è mai esistito, però la sua leggenda è risultata così affascinante da diventare un topos della letteratura e poi anche del cinema, così come i Templari o i cavalieri di re Artù, di cui parlerò prossimamente.