, dove erano stati "ospitati" i Principi della Torre, figli di Edoardo IV, poi svaniti nel nulla.
Quando si trovarono nel cortile interno, Aurora chiese a Roberto chi aveva fondato la torre e chi poi l'aveva ampliata e conclusa.
In questo capitolo riporteremo la sintesi delle risposte di Roberto, per non mettere a dura prova la pazienza dei lettori.
A fondare i primi elementi della Torre, dopo la battaglia di Hastings del 1066, era stato Guglielmo I il Conquistatore, già Duca di Normandia, che intendeva creare un presidio sia per la città che per il porto fluviale, che era ed è tutt'ora contiguo alla torre, superata la strada del Tower Bridge.
Il primo edificio costruito era stato la Torre Bianca, il grande mastio al centro, che fu anche la prima fortezza in pietra di tutta l'Inghilterra.
Le pietre provenivano in parte dai ruderi delle mura romane dell'antica Londinium, di cui restano ancora dei pezzi, davanti alla White Tower.
Durante il regno dei figli del Conquistatore, e cioè Guglielmo II ed Enrico I, fu costruita la prima cerchia di mura in pietra.
Furono i Plantageneti (che regnarono dalla presa di potere di Enrico II nel 1154 fino alla morte di Riccardo III, a Bosworth, nel 1485) a portare a termine la costruzione di tutto il complesso.
Ci vollero tre secoli.
In quel periodo la Torre fu usata sia come residenza reale, sia come roccaforte per la difesa di Londra e della navigabilità del Tamigi.
L'utilizzo della Torre come prigione risale alla Guerra delle Due Rose (1455-1485) e raggiunse il culmine durante l'era Tudor (1485-1603)
Sotto i re Stuart (1603-1714), gli edifici della Torre furono oggetto di restauri. Nel 1663 furono spese all'incirca 4000 sterline per la costruzione di un nuovo magazzino, ora conosciuto come la New Armouries, nella corte interna.
Quando la dinastia Hannover (1714-1901) salì al trono, Giorgio I temeva una ribellione degli Scozzesi e quindi la Torre di Londra venne riparata e ridestinata in parte al suo ruolo originario di presidio.
Nonostante questo, sotto Giorgio II, il numero di cannoni alla Torre fu ridotto da 118 a 45, e la maggior dei lavori di restauro svolti nel XVIII secolo furono frammentari e inconcludenti, anche se, nel 1774, Giorgio III fece realizzare un nuovo passaggio a sud, la Posterla, che consentiva il raggiungimento del molo sul Tamigi dalla corte esterna.
Nel 1845, in età vittoriana, e in seguito sotto la dinastia Sassonia-Coburgo-Gotha, (1901) poi rinominata Windsor (1916) o Mountbatten-Windsor (1952), si ebbero i cambiamenti che diedero alla Torre l'aspetto attuale.
Il duca di Wellington, delegato dal governo alla supervisione della Torre, diede inizio alla costruzione della caserma Waterloo nella corte interna.
L'edificio fu in grado di ospitare fino a 1.000 uomini; allo stesso tempo, furono edificati quartieri separati per gli ufficiali a nord-est della White Tower.
L'edificio è oggi sede del Royal Regiment of Fusiliers.
Il timore di insurrezioni popolari dopo il 1848 portò alla decisione di rifortificare la Torre di Londra come difesa in caso di disordini. Questo fu l'ultimo grande programma di fortificazione del castello. La maggior parte delle strutture per l'artiglieria e per le armi da fuoco risalgono a questo periodo.
Durante la prima guerra mondiale, undici uomini furono processati nella Torre per spionaggio e fucilati da un plotone d'esecuzione. La Torre fu nuovamente usata per ospitare prigionieri di guerra nella Seconda Guerra Mondiale e tra questi vi fu, anche se per soli 4 giorni nel 1941, Rudolf Hess, il vice di Adolf Hitler. Egli fu l'ultimo prigioniero di stato detenuto presso il castello.
L'ultima persona ad essere giustiziata nella la Torre fu la spia nazista Josef Jakobs il 15 agosto 1941. Sempre durante il secondo conflitto mondiale, la Torre fu utilizzata per l'ultima volta come fortificazione: in caso di un'invasione tedesca, la Torre, insieme con la Royal Mint e i magazzini posti nelle vicinanze, avrebbero costituito le ultime difese della capitale.
Questa dissertazione fu tenuta da Roberto ad Aurora, mentre visitavano l'interno della White Tower, che a dispetto del nome è cupa e fredda.
Il piano terra ospitava il Conestabile e gli ufficiali, il primo piano è attualmente adibito a museo delle armature.
Al primo piano vi è l'accesso alla St John Chapel, che si estende in altezza su tre livelli, fu completata nel 1080, risultando la chiesa più antica di Londra. È il secondo luogo di culto per importanza della Torre, dopo la cappella S. Pietro in Vincoli.
Il secondo piano, aggiunto tra il 16° e l’inizio del 17° secolo con l’innalzamento e il rifacimento del tetto, modificato in modo da sostenere il peso cannoni che vi furono installati per contrastare le nuove potenzialità dell’artiglieria.
Ma la parte più terribile era decisamente il seminterrato, dove c'erano, accanto alla cantina e alla cripta, anche la sala delle torture e le segrete.
Ogni fortezza dell'epoca tardo medievale aveva queste orribili stanze, e quelle della Torre di Londra erano poche, ma quelle poche erano a dir poco spaventose.
La segreta più terribile era quella piccola, soprannominata Little Ease, un loculo verticale, più piccolo di una bara, senza feritoie, larga 45 cm, alta 120 cm e profonda 60 cm e quindi tale da non consentire al prigioniero di stare seduto, in piedi o disteso, ma solo accovacciato.
Invitiamo i lettori a guardarla bene, nell'immagine sottostante, e a fissarla nella memoria, perché questa piccola "tomba" verticale in cui si veniva "sepolti vivi" è davvero esistita e purtroppo è stata utilizzata.
Vi furono rinchiusi, tra gli altri, Guy Fawkes e il prete gesuita John Gerard.
Cose del genere esistevano davvero, forse da qualche parte del mondo esistono ancora, e allora noi ci chiediamo: com'è possibile che si sia arrivati a tanto orrore?
Com'è possibile che tanto orrore sia stato permesso.
Vale la pena vivere in un mondo dove esistono orrori simili?
Roberto, all'epoca, si pose quelle domande, senza riuscire a darsi una risposta, ma ora le sue risposte eretiche sono chiare e coincidono in parte con quelle che scoprì essere anche le idee di suo zio Lorenzo : il Male metafisico e ontologico esiste (contrariamente alla tesi di Sant'Agostino), il Libero Arbitrio è un'illusione, la vita in un mondo dove esistono orrori simili non è un dono, ma una condanna, mentre "non nascere è il più grande dei doni".
Sono idee di un pessimismo radicale sui generis che mette insieme elementi di differenti eresie, religioni o filosofie.
Date queste premesse, ci permettemmo di chiedere a Roberto come mai fosse ancora in vita.
Ci rispose, in maniera sibillina:
"Non riesco a vivere, e non riesco a morire".
Ma lo zio Lorenzo, che è una delle nostre fonti principali, ha commentato, col suo eterno sorriso:
"E' solo una mezza verità, come sempre, quando si parla con lui.
Ha un istinto di sopravvivenza molto superiore alla media e ha anche una folta lista di persone a cui intende sopravvivere.
Fa l'esempio della Regina Madre che chiedeva a Dio di concederle almeno un giorno di vita in più dopo la morte di Wallis Simpson, onde poter sputare sulla sua tomba.
La morte è l'ultima cosa a cui Roberto pensa, in questo momento, e se dovesse capitare sarebbe per cause naturali e involontarie.
Tutto il resto è teatro: Roberto è un grande attore, e la misura del suo talento sta nel fatto che la gente ha sempre creduto alle infinite maschere da lui indossate"
Lorenzo è una fonte importante, anche se a volte ci chiediamo se a mentire sia lui o suo nipote, o se mentano entrambi, e si divertano alle nostre spalle.
I lettori sono avvisati: noi che narriamo, non siamo onniscienti.
Raccontiamo solo ciò che qualcun altro ci ha riferito o che abbiamo visto di persona.
A volte dobbiamo ricorrere alla fantasia, per ricostruire i pensieri e gli stati d'animo, a meno che qualcuno non ci abbia confessato anche questi.
E dopo questa nota meta-narrativa, torniamo alla narrazione vera e propria.
Quando i due fidanzati uscirono dalla Torre Bianca, erano entrambi abbastanza sconvolti dalla visione delle segrete, per cui, dopo un breve spuntino, decisero di rifarsi gli occhi e il buon umore recandosi direttamente all'edificio che ospita i gioielli della Corona inglese e del Regno Unito.
Era dal 1303 che i gioielli venivano custoditi nella Torre di Londra, che da allora divenne la sede destinata alla custodia delle regalie inglesi.
Va detto subito, però, che Oliver Cromwell riuscì ad impadronirsene, facendo vendere le gemme e fondere i metalli di molti degli oggetti regali del suo tempo durante il suo regime a partire dal 1649.
Con la restaurazione di Carlo II d'Inghilterra nel 1660, molti di questi oggetti vennero nuovamente fatti realizzare. Malgrado i tentativi di recuperare alcuni degli oggetti andati perduti, tutto ciò che si riuscì a trovare furono i lingotti d'oro ricavati dalla fusione delle antiche corone, oggetti sacri e alcune pietre. Rimasero miracolosamente intatte tre spade e un cucchiaio cerimoniale. Alcuni dei pezzi poterono essere ritrovati solo elencati nell'inventario dei beni della corona inglese, redatto da Cromwell nel 1649.
Attualmente i gioielli della Corona si trovano in un edificio, chiamato Waterloo Block, o Waterloo Barraks, detto anche, genericamente, Jewel House.
Tale edificio, vicino alle mura a nord fu fatto costruire nel 1845 sotto la supervisione di lord Arthur Wellesley, 1° duca di Wellington, vincitore della battaglia di Waterloo, due volte primo ministro e all'epoca Conestabile della Torre di Londra, sul sito del Grand Storehouse, distrutto da un incendio nel 1841. Doveva essere una caserma (barracks) per 826 soldati, ma una volta terminato ne ospitò più di mille. Il progetto, in stile neo-medievale turrito, con dettagli in stile Tudor, fu del maggiore Alexander Lewis.
Oggi è sede di uffici amministrativi, e dal 1967 espone nella Jewel Room tutti i Gioielli della Corona britannica, una enorme e magnifica collezione, di corone, spade, scettri, globi terrestri e altri gioielli adornati da decine di migliaia di pietre preziose.
Anche in questo caso, quando Aurora e Roberto arrivarono alla Jewel Room, fu lui a fare da guida, descrivendo i gioielli più importanti, e identificando gli altri.
I principali sono ovviamente le Corone, tre per il sovrano più altre per le regine consorti.
1) Corona di Sant'Edoardo
La Corona di Sant'Edoardo fu realizzata nel 1661 dopo la restaurazione della Monarchia, in sul modello dell'omonima precedente, le cui componenti erano state vendute o fuse per ordine di Cromwell. Costruita in oro massiccio, il suo disegno rappresenta quattro croci patenti e gigli, con due archi incrociati superiormente.
Sormontante il tutto si trova un globo con una croce patente. La corona include 444 pietre preziose.
Essa è attualmente utilizzata solo durante le cerimonie d'incoronazione dei monarchi inglesi, a causa del suo eccessivo peso e della scomodità nell'indossarla.
Elisabetta II la indossò nel 1952 soltanto per pochi minuti.
Dopo l'intronizzazione, la consacrazione, e l'incoronazione con la Corona di Sant'Edoardo, infatti, Elisabetta II si pose, con le proprie mani, la Corona Imperiale di Stato, che, come i suoi predecessori, ha poi utilizzato per tutto il suo regno, tranne gli ultimi anni, a causa dell'età avanzata.
2) Corona Imperiale di Stato
L'attuale Corona Imperiale di Stato fu realizzata nel 1937 da Giorgio VI del Regno Unito apportando modifiche all'omonima corona già fatta realizzare nel 1838 dalla regina Vittoria.
E' realizzata in oro e include quattro croci patenti e gigli, con due archi incrociati nella parte superiore. La corona include diverse pietre preziose: diamanti, perle, zaffiri, smeraldi e rubini.
Tra le pietre preziose presenti su questo serto si trova anche il Rubino del Principe Nero e il Diamante Cullinan. Due delle tre perle che si trovano sul fronte della corona erano già state indossate dalla regina Elisabetta I d'Inghilterra. Essa è utilizzata durante l'annuale discorso d'apertura del Parlamento inglese, anche se negli ultimi tre anni, la Regina, considerata l'età e il peso della corona, la fa portare da un valletto su un cuscino di velluto, posto su un vassoio d'oro.
3) Corona Imperiale d'India
La Corona Imperiale d'India fu creata quando Giorgio V del Regno Unito si recò in visita a Delhi come Imperatore d'India. Per prevenire possibili furti, la legge inglese proibiva la rimozione dei gioielli della corona dalla madrepatria. Per questa ragione fu realizzata una nuova corona da utilizzare esclusivamente in India anche se essa non venne poi di fatto mai utilizzata e fu aggiunta al patrimonio di regalìe inglesi.
5) Le Corone delle Regine Consorti
Le regine consorti, mogli dei re inglesi, dal tardo Seicento fino al primo Ottocento, indossavano la Corona di Maria di Modena, ossia Maria Beatrice d'Este, seconda moglie di Giacomo II Stuart.
Dall'inizio del XIX secolo questa piccola corona parve troppo modesta per la moglie del sovrano di un Regno sempre più potente e sul punto di trasformarsi in un Impero.
In sua sostituzione fu realizzata una nuova corona per ogni regina consorte.
Nel 1831, per la regina Adelaide, moglie di Gugliemo IV, fu creata una nuova corona.
Nel 1837 la regina Vittoria, essendo una Regina Regnante, fu incoronata con la corona di Sant'Edoardo e fece realizzare per sé la Corona Imperiale di Stato
Tuttavia, nella seconda metà del suo regno, Vittoria preferì indossare la Piccola Corona di Diamanti, che fu realizzata nel 1870. L'ultima ad indossare quella corona fu la regina Mary.
Nel
1902 per l'incoronazione della
regina Alessandra, moglie di Edoardo VII, si realizzò una nuova corona di velluto e diamanti e sulla croce maltese anteriore venne incastonato
un enorme diamante proveniente dall'India, di cui parleremo tra poco.
Nel 1911, per l'incoronazione della regina Mary, moglie di Giorgio V, il diamante venne trasferito nella nuova corona della consorte reale.
L'ultima Corona della Regina Consorte fu infine realizzata per Elizabeth Bowes-Lyon, moglie del re Giorgio VI, nel 1937.
Ha una croce maltese con incastonato il Koh-i-Noor, celeberrimo diamante bianco da 109 carati di valore inestimabile.
Roberto tirò fuori l'ennesimo aneddoto:
<<In India nessun mahārāja voleva il Koh-i-Noor, perché erano convinti che su di esso gravasse una specie di maledizione: tutti i sovrani maschi che ne entrarono in possesso erano morti poco dopo averlo ottenuto oppure avevano perso il potere.
Elizabeth Bowes-Lyon, che non era un maschio e non era superstiziosa, sfidò la maledizione e vinse, dal momento che adesso, nel 1992, ha 92 anni.
Certo se fosse morta nel '91 non avrebbe assistito allo scandalo creato dal libro di Andrew Morton, e all'attuale fallimento di quella che sembrava la sua più grande vittoria: l'aver favorito il matrimonio tra il Principe di Galles e la nipote della baronessa Fermoy.
A volte mi chiedo: è possibile vivere troppo a lungo?
Non sarebbe meglio morire nel sonno all'apice della propria gloria e felicità?>>
A posteriori possiamo dire che, nel caso in questione, aveva ragione Roberto.
Quanti altri dolori dovette sopportare la Regina Madre prima della sua morte a più di 101 anni?
Il divorzio dei Principi di Galles nel 1996 le fece rivivere i tempi oscuri dell'abdicazione di Edoardo VIII.
La morte di lady Diana nel 1997 le mostrò quanto fosse fragile l'istituzione monarchica alla quale aveva dedicato tutta la sua vita.
Ma il dolore più grande fu la morte di sua figlia Margaret nel 2002. Quell'ultimo colpo le fu fatale, tanto che la Regina Madre si spense poco tempo dopo.
La stessa cosa era accaduta alla regina Mary, che era sopravvissuta di un anno alla morte di suo figlio, il re Giorgio VI.
E per essere precisi, anche la regina Alessandra, quando era ancora Principessa di Galles, fu straziata dal dolore per la morte il suo primogenito Albert Victor Edward, detto "Eddie", morì giovane nel 1888, e dopo l'incoronazione le cose peggiorarono, perché il regno di suo marito fu breve, e poco dopo scoppiò la Grande Guerra.
Per Alessandra un nuovo grande dolore derivò dalla deposizione e dall'assassinio dello Zar Nicola, che era figlio di sua sorella Dagmar di Danimarca, poi rinominata Maria Fedorovna quando si convertì al cristianesimo ortodosso.
La zarina madre fu l'unica a salvarsi e fu spesso ospite della sorella Regina, che poi morì nel 1925, l'anno prima della nascita della pronipote Elisabetta.
E allora forse la maledizione del Koh-i-Noor ha agito su Elizabeth Bowes-Lyon e su coloro che l'hanno preceduta, in maniera paradossale, facendole vivere più a lungo in modo che assistessero alla morte precoce o tragica delle persone a loro più care.
Il Koh-Hi-Noor in precedenza era stato creato nel 1304 a Malwa, nel 1306 si trovava a Orugallu (odierna Warangal), nel 1323 a Delhi, nel 1339 a Samarcanda in seguito a una scorreria dei Mongoli, nel 1526 di nuovo a Delhi, conquistata dal Gran Mogol, nel 1739 in Persia, nel 1800 nel Punjab, nel 1849 a Lahore, nel 1850 arrivò nel Regno Unito e successivamente incastonato nelle corone delle regine consorti, ed ora si trova nella Torre di Londra.
Diverse autorità indiane hanno espresso il desiderio che la gemma torni in India, ma non esistono cause legali in corso.
Non sappiamo se e quando sarà creata una nuova Corona della Regina Consorte.
Pare che Camilla, Duchessa di Cornovaglia e de iure attuale Principessa di Galles, abbia espresso la sua disponibilità, quando il marito diventerà Re, a rinunciare al titolo di Regina consorte e alla relativa incoronazione, per assumere un titolo di nuova creazione, ossia "Principessa Consorte", l'equivalente femminile di ciò che è stato il principe Filippo.
Tra l'altro segnaliamo che Camilla è diventata anche Duchessa di Edimburgo, quando Carlo ha ereditato il ducato alla morte del padre, il 9 aprile 2021.
6) Segue la Corona del Principe di Galles realizzata nel 1728.
E' la stessa rappresentata anche nello stendardo del Principe.
Per l'investitura del principe Carlo, nel 1969, fu creata una nuova corona, che però attualmente si trova nel Castello di Carnaefon in Galles.
Tornando invece all'incoronazione di Elisabetta II nel 1953, possiamo vedere uno dei rarissimi scatti ristrutturati a colori, che la mostrano con la Corona di Sant'Edoardo e i due scettri: quello di Sant'Edoardo nella mano destra e quello con la Colomba nella mano sinistra.
La Regina indossa anche la tunica reale e il manto imperiale.
Tra le Insegne Reali presenti nella Jewel Room della Torre vi sono:
1) Lo Scettro di sant'Edoardo, realizzato nel 1661 e sormontato da una croce. Nel 1910 fu ridisegnato per accogliere il Diamante Cullinan, di oltre 530 carati di peso. Durante le incoronazioni è tenuto con la mano destra dal monarca.
2) Lo Scettro con la Colomba realizzato anch'esso nel 1661, è sormontato da una colomba simboleggiante lo Spirito Santo e viene portato nella mano sinistra dai monarchi durante l'incoronazione.
3) Il Globo del Sovrano, una tipologia di globo crucigero costruito nel 1661 per simboleggiare il ruolo del re come Defensor Fidei a cui la Grazia divina aveva concesso, come "mandato celeste", il potere temporale sull'orbe terraqueo. Durante le incoronazioni è tenuto nella mano sinistra dal monarca.
4) Il Piccolo Globo venne realizzato nel 1689 per Maria II Stuart durante la sua incoronazione assieme a al marito Guglielmo III d'Orange. Fu poi destinato alle regine consorti.
5) Il Manto Imperiale fu realizzato nel 1821, per l'incoronazione di Giorgio IV della dinastia Hannover.
Seduto sotto il baldacchino sorretto da quattro cavalieri dell’Ordine della Giarrettiera, il nuovo re viene unto sulle mani, sul petto e sulla testa dall’Arcivescovo di Canterbury.
L’olio santo con cui viene unto il sovrano viene versato da un’ampolla in un cucchiaio.
Ambedue questi oggetti sono d’oro e molto antichi.
7) L’Ampolla d’oro, che ha la forma di un’aquila, fu creata nel 1661 per l’incoronazione di Carlo II.
La testa dell’aquila si può svitare, per introdurvi l’olio santo, che poi viene versato fuoriuscendo da un foro praticato nel becco.
8) Il Cucchiaio d’oro dell’Incoronazione è probabilmente il pezzo più antico fra tutte le Insegne dell’Incoronazione: si ritiene che sia stato creato per Enrico II o per Riccardo I “Cuor di leone”, incoronato nel 1189.
Serve per versarvi l’olio sacro con cui il sovrano viene unto.
Ai tempi di Cromwell fu venduto ad un Ufficiale Guardarobiere di Carlo I, il quale lo restituì a Carlo II al momento della restaurazione.
Dopo l'incoronazione e la consacrazione, la cerimonia prevede che il sovrano indossi la Corona Imperiale di Stato, lo Scettro di Sant'Edoardo e il Globo del Sovrano.
Cinque sono le spade di Stato presenti nei gioielli della Corona inglese.
1) La Spada ingioiellata d'offerta creata sotto Giorgio IV. con i simboli del Regno Unito e che attualmente risulta l'unica spada presentata al monarca durante la cerimonia d'incoronazione, mentre le altre stanno davanti al sovrano.
2) La Spada di Stato, la più grande spada della collezione, presentata dal lord gran ciambellano all'incoronazione e usata durante le sedute d'apertura annuali del Parlamento.
3) Le altre tre spade utilizzate sono la Spada della Giustizia Spirituale, la Spada della Giustizia Temporale e la Spada della clemenza.
Tra i gioielli ornamentali è molto caratteristico è l'Anello Sovrano, realizzato per l'incoronazione di Guglielmo IV e utilizzato per le incoronazioni di tutti i suoi successori.
Alla fine di questo tour, dopo quell'"abbuffata" di oro, diamanti, zaffiri, rubini e smeraldi, Aurora e Roberto non se la sentirono di rovinarsi l'umore visitando i luoghi tetri degli altri edifici minori della Torre.
Si fermarono presso un chiosco in riva al fiume, per mettere qualcosa sotto i denti, osservando le piccole navi che solcavano il Tamigi e passavano sotto il Tower Bridge, dirette al porto.
Mentre parlavano, a Roberto tornò in mente la seconda carta pescata dalla strega Elvira.
<<Pensando alle insegne reali mi sono ricordato il quadro dell'incoronazione di Elisabetta I Tudor, nel 1558, e mi è tornata in mente una cosa...
...che riguarda la Profezia della strega Elvira.
Era l'Imperatrice, la seconda carta. I gioielli della Corona me l'hanno fatta ricordare!
E la terza era la Papessa, o la Grande Sacerdotessa>>
Aurora parve meravigliata:
<<E' rarissimo che vengano pescate una dietro l'altra. Sei sicuro che il mazzo delle carte fosse stato mescolato onestamente?>>
Lui annuì:
<<Sì, l'ho mescolato io stesso, più volte, con molta determinazione e attenzione>>
Lei cercò di ricordare che significato veniva associato all'Imperatrice e alla Sacerdotessa, poi rispose:
<<L'Imperatrice è l'archetipo della divinità femminile ctonia, legata alla terra e alla fertilità, prosperità, giovinezza, bellezza, amore, successo.
La sua estrazione indica che ci sarà una relazione d'amore molto importante e travolgente.
E su questo direi che la profezia si è già avverata!
Sembra quasi che il percorso che stiamo seguendo qui a Londra ci porti alla comprensione della Profezia.
Analizzandola più in profondità possiamo dire che l'Imperatrice è rappresentata proprio come le regine durante l'incoronazione : è seduta sul Trono, fiera, con lo sguardo impassibile, e veste una tunica con un manto sulle ginocchia. Porta la corona e i capelli lunghi che ricadono sulle vesti. In mano tiene generalmente due oggetti, lo scettro e lo scudo su cui è dipinta un’aquila, simbolo del potere imperiale (laddove il leone rappresenta invece il potere reale o regale).
Questo Arcano ha però anche significati negativi: l'amore diventa lussuria, la fertilità e la prosperità diventano ingordigia e avidità, la bellezza e il buon gusto diventano vanità, la giovinezza immaturità, la forza diventa ira e violenza, la superiorità diventa superbia, il successo diventa presunzione.
Dobbiamo stare molto attenti, perché abbiamo entrambi la tendenza a oltrepassare il limite che separa la virtù dal vizio, e chi ci attende al varco, a Forlì come anche nelle misteriose sedi dell'Ordine degli Iniziati, non avrà alcuna pietà nei nostri confronti>>