Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
mercoledì 22 gennaio 2014
I veri padroni del mondo
Nessuno li ha votati, ma comandano loro. E' la dittatura bancaria europea e mondiale.
Tasso di disoccupazione nel mondo
Grafico tratto da Linkiesta. I dati sono espressi in percentuale per ogni stato.
Mariano Di Vaio - Nodo Windsor - Windsor knot
Questa puntata della rubrica Nodo Windsor Club è dedicata all'indossatore Mariano Di Vaio.
Dalle foto si può notare come sia stato privilegiato il nodo doppio Windsor.
Geopolitica dell'Asia Centrale e dell'ex impero britannico delle Indie
Dalla rivista "Limes"
L'ex Impero britannico delle Indie è ora suddiviso in una serie di stati in conflitto tra loro: India, Pakistan, Alfghanistan, Sri Lanka, Bangladesh, Birmania.
L'Afghanistan è ancora in una situazione di guerra civile.
Il Pakistan si trova schiacciato tra uno stato instabile come l'Afghanistan e uno stato nemico come l'India, con cui è in guerra da decenni per il controllo della regione del Kashmir.
Le città europee dove si vive meglio (anche grazie alla tecnologia)
(Da Linkiesta)
Quando si tratta di smart city, l’Europa può essere considerata un modello da seguire per tutto il resto del mondo (l’Italia un po’ meno). Molte città europee dispongono infatti di ottimi servizi di trasporto pubblico, di bike sharing e i loro cittadini hanno una forte predisposizione a camminare a piedi. Gran parte del nostro Paese resta lontano anni luce da queste condizioni, ma in alcuni casi si sta cercando di migliorare. Il trasporto condiviso, ad esempio, in alcune grandi città italiane è ormai una realtà consolidata. Nel frattempo guardiamo ad alcuni dei migliori esempi di città intelligenti, in giro per l’Europa.
Copenaghen
Considerata per il secondo anno consecutivo città leader per il verde in tutto il mondo, Copenaghen ha portato il titolo del Siemens Green City Index in Europa ed è stata scelta anche come capitale europea “verde” per il 2014. Questo soprattutto perché la capitale danese è una delle città con il più basso rapporto carbonio pro capite al mondo (meno di due tonnellate a testa), e con un piano ambizioso di riduzione dell’uso del carbone, che spera di eliminare del tutto entro il 2025.
Considerata per il secondo anno consecutivo città leader per il verde in tutto il mondo, Copenaghen ha portato il titolo del Siemens Green City Index in Europa ed è stata scelta anche come capitale europea “verde” per il 2014. Questo soprattutto perché la capitale danese è una delle città con il più basso rapporto carbonio pro capite al mondo (meno di due tonnellate a testa), e con un piano ambizioso di riduzione dell’uso del carbone, che spera di eliminare del tutto entro il 2025.
Amsterdam
Può sembrare strano (non troppo in realtà) ma Amsterdam è probabilmente l’unica città al mondo in cui ci sono più problemi con la gestione del traffico ciclabile che con non con quello del traffico automobilistico. Secondo le statistiche infatti il 67% degli spostamenti nella città olandese vengono effettuati in bici o al massimo a piedi. Ogni giorno si possono trovare oltre 10mila biciclette parcheggiate nei soli spazi adiacenti alla stazione centrale. Ma Amsterdam non è solo biciclette, perché negli ultimi anni si è intensificato il processo di trasformazione in smart city. Il progetto Amsterdam Smart city è un partenariato pubblico-privato focalizzato sulla città come laboratorio urbano per l'utilizzo di open data, e nuove soluzioni di mobilità al fine di garantire una nuova qualità della vita a tutti i residenti.
Può sembrare strano (non troppo in realtà) ma Amsterdam è probabilmente l’unica città al mondo in cui ci sono più problemi con la gestione del traffico ciclabile che con non con quello del traffico automobilistico. Secondo le statistiche infatti il 67% degli spostamenti nella città olandese vengono effettuati in bici o al massimo a piedi. Ogni giorno si possono trovare oltre 10mila biciclette parcheggiate nei soli spazi adiacenti alla stazione centrale. Ma Amsterdam non è solo biciclette, perché negli ultimi anni si è intensificato il processo di trasformazione in smart city. Il progetto Amsterdam Smart city è un partenariato pubblico-privato focalizzato sulla città come laboratorio urbano per l'utilizzo di open data, e nuove soluzioni di mobilità al fine di garantire una nuova qualità della vita a tutti i residenti.
Vienna
È nota soprattutto per la sua qualità della vita, ma la città austriaca non si è adagiata sugli allori della reputazione che da molti anni la accompagna. Recentemente infatti è stato creato un ente – una copartecipazione pubblico/privato – denominato TINA Vienna, che ha il compito di co-sviluppare strategie di crescita in ottica smart e soluzioni funzionali per la città. Tra i progetti più interessanti c’è il cosiddetto “Citizen Solar Power Plant” che ha come obiettivo quello di ottenere il 50% dell’energia da fonti rinnovabili entro il 2030. Un progetto realizzato in collaborazione con la società Wien Energy, che ha sviluppato un modello di crowd-funding per cui i singoli cittadini possono partecipare alla spesa.
Barcellona
Non solo architettura, spiagge e strade affollate. A Barcellona si è realizzato negli ultimi anni un impressionante portfolio di iniziative intelligenti per la città. Tra quelle più importanti va sicuramente menzionato il principale evento mondiale dedicato alle città intelligenti denominato “Smart City Expo World Congress”, ideato proprio a Barcellona e poi replicato in altre città del mondo. Oltre a tutto ciò, la città catalana offre un ottimo servizio di bike sharing con oltre seimila biciclette, e ha anche testato sensori di vari tipi, da quelli per l’inquinamento acustico, a quelli per la congestione per il traffico o per la gestione dei rifiuti.
Non solo architettura, spiagge e strade affollate. A Barcellona si è realizzato negli ultimi anni un impressionante portfolio di iniziative intelligenti per la città. Tra quelle più importanti va sicuramente menzionato il principale evento mondiale dedicato alle città intelligenti denominato “Smart City Expo World Congress”, ideato proprio a Barcellona e poi replicato in altre città del mondo. Oltre a tutto ciò, la città catalana offre un ottimo servizio di bike sharing con oltre seimila biciclette, e ha anche testato sensori di vari tipi, da quelli per l’inquinamento acustico, a quelli per la congestione per il traffico o per la gestione dei rifiuti.
Parigi
Arte, storia, letteratura ma anche tecnologia. Da qualche anno infatti Parigi è entrata a far parte delle città pioniere nell’ambito delle smart city. Tra le iniziative principali va citato l'investimento fatto dalla città nei confronti della mobilità condivisa. Il servizio Vélib (il bikesharing parigino) offre una gamma di oltre 20mila biciclette in tutta la città, e ha portato a una riduzione del 5% del traffico cittadino. In più da qualche tempo è stato lanciato un programma di car sharing - che punta ambiziosamente a diventare il migliore del mondo - e che a breve potrà disporre di una flotta di oltre 3mila veicoli elettrici.
Arte, storia, letteratura ma anche tecnologia. Da qualche anno infatti Parigi è entrata a far parte delle città pioniere nell’ambito delle smart city. Tra le iniziative principali va citato l'investimento fatto dalla città nei confronti della mobilità condivisa. Il servizio Vélib (il bikesharing parigino) offre una gamma di oltre 20mila biciclette in tutta la città, e ha portato a una riduzione del 5% del traffico cittadino. In più da qualche tempo è stato lanciato un programma di car sharing - che punta ambiziosamente a diventare il migliore del mondo - e che a breve potrà disporre di una flotta di oltre 3mila veicoli elettrici.
Le conseguenze dei litigi dei genitori davanti ai bambini
di Marzia Rubega (nostrofiglio.it)
In un mondo perfetto, mamma e papà sorridono sempre, attendono con ansia il momento dei pasti per chiacchierare allegramente e, in ogni possibile situazione, si scambiano 'paroline dolci' (con sguardo luminoso). Peccato che nella realtà non sia proprio così…
1. La famiglia felice h24 non esiste. Dunque rilassatevi
Di fatto, la famiglia felice stile Mulino Bianco, 24 ore su 24, proprio non esiste. Perfino alle coppie più affiatate capita di discutere. Una giornata 'no', e uno scambio verbale un po' acceso si può trasformare in una lite (quelle 'normali', non pensiamo a episodi estremi e di violenza domestica).
2. Però potreste impegnarvi un po’ di più a gestire la rabbia
La gestione della rabbia non è così scontata neppure per l'adulto. Che, talvolta, si 'accende' e non riesce a mettere un freno alle emozioni che lo travolgono. Ammettiamolo: non è molto diverso dalle esplosioni di disappunto di un bimbo in età prescolare che, però, viene invitato a smetterla...
Forse, il 'grande' che tanto fatica - o si sente impotente - con il suo piccolo, dovrebbe, invece, sforzarsi di riconoscere e contenere i suoi attacchi di stizza.
3. Se state leggendo questi consigli, non vi piacciono i litigi davanti ai figli
Se un genitore si interroga sul fatto che sia sbagliato o no litigare davanti al suo bambino, in realtà si è già dato, da solo, la risposta. E’ la premessa di Anna Coppola De Vanna, psicologa e psicoterapeuta familiare (con Ilaria De Vanna, autrice del libro: Senti che urla! Quando i genitori litigano, La Meridiana), intervistata da nostrofiglio.it per capire le conseguenze dei litigi davanti ai figli e come rimediare.
LEGGI ANCHE: Litigi tra fratelli, vietato intervenire
4. E in effetti sarebbe meglio non litigare davanti ai bambini
“Litigare davanti ai figli, anche quando sono molto piccoli, andrebbe evitato - dice Anna Coppola De Vanna che da anni si occupa di mediazione familiare e gestione dei conflitti. Ma se succede, non dobbiamo andare a suicidarci!
A volte, i genitori si colpevolizzano per ogni cosa e temono che il bimbo avrà un trauma per tutta la vita... Ma non è così: la lite va vista come qualcosa che può accadere. Se non ce la facciamo al momento a essere così pronti e lucidi da evitarla, è importante, poi, riconoscere quanto è successo e correre ai ripari con i figli”, dice la psicoterapeuta.
Quello che conta davvero è non minimizzare il fatto che il bimbo abbia assistito a una situazione spiacevole. “Un comportamento adulto è anche quello di chi commette un errore e poi ripara. Non lo è invece chi lascia passare o sostiene che l'episodio non ha avuto importanza”.
5. Se però succede, niente drammi ma rassicurate il bambino…
Secondo Anna Coppola De Vanna, in qualche modo è 'legittimo' che ogni tanto un genitore non riesca a stare zitto davanti a una provocazione, anche quando il bimbo è nei paraggi: può accadere a ognuno di noi. Non lo è altrettanto che l'adulto, poi, non rassicuri il bimbo, scusandosi con lui.
Il pretesto 'tanto è piccolo, non capisce!' non giustifica il fatto di ignorare il figlio senza confortarlo rispetto al litigio di cui è stato testimone. Di fatto, in età prescolare, può non capire bene i contenuti ma 'afferra' chiaramente che qualcosa tra mamma e papà non va.
6. …e fategli capire che un litigio può capitare ma poi passa
“Io consiglio di trovare un momento subito dopo la lite per rassicurare il bimbo. Passata la burrasca, è fondamentale prenderlo vicino e dirgli: ”Guarda, può capitare, mamma e papà, però, ti vogliono bene” -dice Anna Coppola De Vanna.
È importante confortarlo sul fatto che 'i grandi', a volte, sono un po' strani. Occorre trasmettere l'idea che la lite è un incidente, un evento, qualcosa che 'passa'... Un po' come quando cadi e ti sbucci un ginocchio: fa male, ma poi passa”.
LEGGI ANCHE: Litigi tra bambini, 9 consigli ai genitori
7. Non dimenticatelo: anche i bimbi molto piccoli avvertono la tensione
Con un bimbo in età prescolare, il conforto si esprime a parole, con lo sguardo e le coccole. Ma se l'involontario testimone di una discussione è molto piccolo, non importa?
In realtà, no, conta eccome. “Già prima dell'anno, il bimbo avverte l'alterazione di suoni e movimenti - dice l'esperta - i toni della voce, il modo di guardarsi l'un l'altro dei genitori, i gesti frenetici delle mani. Magari uno dei due tocca l'altro, o butta giù il braccio con insofferenza...
La vita di ogni bimbo è fatta di ritmi, suoni, rumori della casa, lo stridere di una voce è un boato per lui. Intorno all'anno, o anche meno, il piccolo si può spaventare per un tono più alto, ma non casca il mondo”.
Per Anna Coppola De Vanna, comunque, è indispensabile rassicurarlo attraverso il linguaggio non verbale. Basta cullarlo, abbracciandolo e trasmettergli, con le mani e la voce, che quanto successo non è distruzione. L'operazione di rassicurazione è sempre fondamentale.
8. Se è vero che una lite non è una tragedia, il bimbo però ne soffre
In una vita familiare 'non perfetta', dunque, se il bimbo viene opportunamente consolato, una discussione non è poi la fine del mondo. Ma, al tempo stesso, occorre non sottovalutare l'effetto destabilizzante che una lite tra i genitori può esercitare su di lui.
Il bimbo percepisce mamma e papà come una sorta di 'contenitore colorato' che lo fa sentire figlio di quella coppia. “La scatola è la somma dei 'colori' e delle qualità, dei due genitori: il papà, per esempio, è più giocoso e la mamma un po' più regolativa – spiega la psicoterapeuta. La somma delle caratteristiche dei genitori ha una funzione rassicurante sul bimbo.
Se i genitori litigano, si sgretola questo 'contenitore' che rappresenta lo spazio affettivo e relazionale del bimbo. E questo causa la paura di sentirsi solo, perché il contenitore dà il senso di appartenenza a quella famiglia”, spiega l'esperta.
9. Cercate di tenere i problemi di coppia lontano dalle orecchie dei bimbi
Certo, a volte, è difficile sottrarsi a una lite, tuttavia, quando i problemi sono legati alla coppia, dovrebbero essere gestiti in uno spazio separato: la camera da letto, il salotto... Insomma, lontano dallo sguardo e dalle orecchie dei figli. Secondo la psicoterapeuta, non è bene mettere i bimbi davanti a una situazione che li spaventa, il conflitto tra adulti dovrebbe proprio avvenire altrove.
10. Sull’educazione provate a trovare una soluzione comune
Ma anche se al centro delle discussioni c'è l'educazione del bimbo, o argomenti che lo riguardano direttamente, è ancora peggio metterlo nella condizione di assistere alle accuse reciproche dei genitori. Se mamma pensa A e papà B su un'azione educativa, è opportuno che discutano le rispettive posizioni da soli, raggiungendo una soluzione. “Per ogni bimbo è importante l'idea che ci sia una sorta di 'alleanza genitoriale' su quanto lo riguarda”, dice la psicoterapeuta.
In ogni caso se malgrado tutti i buoni propositi dei genitori, il temporale scoppia, è sempre meglio, dal punto di vista dell’esperta, dare ai bimbi l'espressione più prossima alla verità. “Si litiga ma poi si fa pace. 'Non ti preoccupare, a volte mamma e papà non ce la fanno'.
I genitori dovrebbero trovare le parole che accarezzano, gentili ed efficaci, come erbe medicamentose che curano una ferita”, conclude Anna Coppola De Vanna.
Ecco i rischi per i quali la nostra storia d'amore può finir male.
Da "Linkiesta"
A quanto pare, ogni giorno ci sono 3 milioni di primi appuntamenti. Cioè, tre milioni di possibilità di trasformare un incontro casuale in qualcosa di più significativo, di scoprire la persona giusta per passarci il resto della vita, o anche di trovare l’ennesimo bidone incompatibile e finire nella lista delle persone che muoiono senza essersi mai sposate (non tante: negli Usa sono il 5,4%)
Il punto è questo: che un incontro finisca male è molto, ma molto, probabile. Di sicuro, molto di più rispetto alla possibilità che finisca bene, cioè che culmini in una bella storia d'amore, un matrimonio o simili etc. etc.
Dieci abitudini che allungano la vita
(fonte: Il Sole 24 Ore)
1) Dormire almeno 7 ore consecutive di notte
2) Stare nudi davanti allo specchio
3) Calzare scarpe comode
4) Sorridere
5) Stare dritti
6) Non saltare la colazione
7) Bere un bicchiere di vino rosso a cena
8) Archiviare ordinatamente i dati clinici
9) Prendere un'aspirina al giorno a stomaco pieno (contrasta i tumori e favorisce la circolazione sanguigna).
10) Prendetevi cura di un animale domestico o di una pianta
113 anni fa, a Osborne (Isola di Wight) moriva la regina Vittoria
La regina Vittoria del Regno Unito si spense a 81 anni e mezzo, dopo quasi 64 anni di regno, il 22 gennaio 1901, presso il castello di Osborne, nell'Isola di Wight, dove era solita trascorrere i mesi invernali.
Gli Arcani Supremi. Capitolo 71. L'eredità di Vivien.
Ormai l'Iniziazione era avvenuta. Robert ne era vagamente consapevole, anche se gli sembrava di vagare ancora in un sogno. Vedeva un bosco, con robusti tronchi d'albero e una fitta vegetazione.
Una voce femminile a lui ben nota gli disse:
<<Benvenuto a Brocelandia, nipote mio, anche se potrai rimanere qui soltanto pochi minuti. Il tempo perché io ti affidi il mio testamento morale e materiale>>
Era la voce di Vivien Lake Oakwood, duchessa di Albany, Dama del Lago, ultima Signora di Avalon.
<<Nonna, ma allora è vero che sei ancora viva!>>
Lei sorrise, anche se un'ombra di tristezza le velava gli occhi scuri:
<<Vivo in un'altra dimensione, nel regno di Faerie. Qui il tempo scorre molto più lento. Dai portali posso vedere tutto ciò che accade nel tuo mondo, che io ho deciso lasciare andando oltre il Varco. Qui sono stata accolta nuovamente nella mia identità eterna, quella della Dama del Lago, e rendo grazie agli Iniziati per avermi aiutato a ritrovare me stessa. Io rimarrò qui per molto tempo ancora, ma le mie memorie, e quelle di tutte le sacerdotesse di Avalon prima di me, sono state tutte trasferite nella mente di India Stoker, che è destinata a guidare gli Iniziati e a difendere il Varco da chi vuole utilizzarlo per fini malvagi>>
India era a fianco a Robert e teneva in mano un fiore bianco, osservando con aria rapita la donna che le aveva appena consegnato le sue memorie e il ruolo di guida degli Iniziati agli Arcani Supremi.
Robert era sollevato per il fatto di non essere stato scelto come Priore.
<<Posso abbracciarti?>> chiese a Vivien.
Per tre volte tentò di farlo e per tre volte le sue braccia si richiusero nel nulla.
<<Tu e India siete ancora sulla Terra, nel vostro universo. Questa visione presto si concluderà. Ascoltami bene, quindi, perché devo dirti qualcosa di molto importante, prima che il Varco si richiuda>>
Teneva un libro sul grembo, e in mano una spada e una bilancia nell'altra, come l'antica dea della giustizia.
<<Gli Arcani Supremi contraddicono alcuni dogmi delle religioni storiche, ma nel contempo sono una sintesi di ognuna di loro. Non usare dunque la tua conoscenza per contrastare i fedeli: lascia a ognuno di loro la sua speranza. Restino le tue conoscenze un Mistero, accessibile solo a chi chiede e mostra di essere degno di conoscere la somma verità. Questa conoscenza non sia però motivo di disprezzo verso gli altri, o di senso di superiorità. Lascia l'arroganza e la superbia ai fanatici e agli intolleranti, perché in verità ti dico: essi hanno già ricevuto la loro ricompensa e non ne avranno altre, in questa vita o in altre vite>>
Il cuore di Robert era turbato:
<<I fanatici sono spesso offensivi e aggressivi, oppure insidiosi e pericolosi. Come posso difendermi da loro?>>
Vivien annuì:
<<Parlo sia a te che ad India, con le parole che Cristo stesso rivolse agli apostoli: "Io vi mando come pecore in mezzo ai lupi; siate dunque prudenti come serpenti e candidi come colombe">>
Poi riprese il suo discorso:
<<Non pensare di essere l'unico chiamato ad un grave compito. Non credere che la vita degli altri sia così semplice come te l'immagini. Ogni persona che incontri sta combattendo una battaglia di cui tu non sai nulla. Sii gentile, sempre, perché non conosci la loro reale sofferenza>>
Robert annuì:
<<Non è facile, a volte l'amarezza, la delusione o l'indignazione alimentano la mia ira e perdo il controllo. Sento che la mia mente è fragile di fronte a queste emozioni>>
Vivian gli indicò l'anello di ametista:
<<Porta con te quell'anello e quando senti che la rabbia e la paura turbano la tua quiete, mettilo al dito e ricordati di me e di quanto ti ho detto>>
Hypnose era il nome di quell'anello, donatogli da Eiren, Signora della Pace, una dei Grandi Anziani che reggevano l'universo. Lo mise al dito e si sentì subito meglio.
<<Spero che possa salvarmi dagli eccessi della collera. Ma poiché il mio umore spesso oscilla tra il collerico e il melanconico, io temo anche l'accidia e il tedio angoscioso>>
Vivien conosceva bene quei turbamenti, poiché erano stati alla base della sua decisione di abbandonare il mondo e di oltrepassare il Varco.
Mentre già lo sfondo del bosco e del lago del regno di Faerie stava sfumando i suoi contorni, ella rispose:
<<La fiamma di Atar, che arde forte in te, ti preserverà dall'accidia e dal taedium vitae, ma se un giorno il malvagio Deva Ahriman, o uno dei suoi servi, dovesse gettarti nella disperazione e privarti di ogni altra risorsa, allora affida te stesso e la tua anima a Dio, che noi chiamiamo Ahura Mazda, ma che ha anche molti altri nomi e può donare conforto attraverso le Sacre Scritture delle grandi religioni. Leggi l'Avesta e la Bibbia, leggi il Tao Te Ching e gli aforismi Zen. In ultimo, affidati allo spirito, alla contemplazione, poiché quella è la parte migliore, quella che non ti sarà tolta>>
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