Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
venerdì 21 aprile 2017
Vite quasi parallele. Capitolo 61. Stregoneria a Casemurate: la maga Elvira predice il futuro di Riccardo
I Romagnoli sono superstiziosi, specie nelle campagne, dove sopravvive un approccio animistico alla dimensione del sacro, quasi che certe zone, come la Contea di Casemurate, fossero distanti dal mondo moderno tanto quanto lo può essere una tribù dell'Amazzonia.
Cristo non si è fermato solo a Eboli, ma anche qualche chilometro prima di Casemurate.
Il cristianesimo casemuratense è un paganesimo mascherato da venerazione dei santi come sostituto delle divinità naturali. Lo stesso concetto di sacerdozio è qualcosa di sciamanico e completamente scisso rispetto alla gerarchia cattolica, tanto che si verificano fenomeni del tutto eccezionali.
Per esempio, negli Anni Settanta, dopo la morte del vecchio parroco, per un lungo periodo, la Curia non riuscì a trovare un sostituto, perché quella zona era considera "pagana e ostile", una "terra di missione" che era diventata infine una missione impossibile.
Durante il lungo periodo in cui la sede del parroco rimase vacante, la messa fu officiata da una donna sposata che non aveva preso alcun tipo di ordine religioso.
Il vescovo, stranamente, fece finta di non accorgersi di nulla, come se ciò che accadeva a Casemurate fosse da considerare un unicum irripetibile.
Solo le donne andavano a messa, e solo le più vecchie.
Inutile dire che erano superstiziosissime e praticavano ancora riti pagani di origine celtica e addirittura si dedicassero alla magia.
Conoscere queste anziane maghe era un'esperienza oscillante tra l'antropologia culturale e il neo-spiritualismo della New Age.
Riccardo Monterovere ebbe modo di conoscere una vera strega casemuratense di nome Elvira, che viveva in un casolare diroccato nei pressi della confluenza del fosso Torricchia nel torrente Bevano.
Questa Elvira, di cui nessuno ricordava il cognome o la data di nascita, pareva essere esistita da sempre, dal momento che anche i più anziani l'avevano conosciuta da bambini.
Doveva aver superato i cent'anni, eppure sembrava ancora in salute e attribuiva questa longevità sana alle erbe che coltivava nel suo enorme orto o che raccoglieva nei prati o nei rivali di fossi e torrenti.
Le sue qualità di erborista erano famose e riconosciute da tutti, tanto che la maggior parte del reddito dell'Elvira derivava dalla vendita delle erbe curative, comprese quelle illegali, tipo la cannabis o i funghi allucinogeni, di cui lei stessa faceva ampiamente uso.
Affinché le sue erbe fossero più efficaci, le piantava e le raccoglieva in date ben precise, coincidenti con particolari festività.
Per esempio raccoglieva l'iperico soltanto nella Notte di San Giovanni, tra il 23 e il 24 giugno, da cui il nome di Erba di San Giovanni.
Ma l'Elvira non si limitava all'attività erboristica.
Celebrava i riti propiziatori nelle date stabilite dagli antichi Galli Senoni e poi riprese con altro nome dai Romani e dai cattolici.
Per esempio la celebrazione della Candelora con fiaccolate lungo i campi e candele aromatiche fuori dalla finestra, coincideva con l'antica festività celtica di Imbolc, il primo febbraio, che nel calendario cattolico coincide con la ricorrenza di Santa Brigida, la quale aveva sostituito, nell'immaginario dei Celti, la dea Brigid, protettrice dei druidi e dei guaritori.
Allo stesso modo erano festeggiati i solstizi e gli equinozi.
In corrispondenza con la festività celtica di Samhain, divenuta la notte di Ognissanti, si preparavano letti in più per i morti e si mettevano le candele dentro le zucche ben prima che la moda di Halloween arrivasse in Italia.
L'Elvira era in grado di praticare sia la magia bianca che la magia nera: poteva scacciare il malocchio oppure operare una fattura, su richiesta di qualche comare, e dietro lauto pagamento.
Secondo alcuni che si erano rivolti a lei, tra cui Ida Braghiri (che era ritenuta una apprendista dell'Elvira) la strega aveva persino il potere di evocare i demoni e le anime dei morti, ed era molto abile come medium, specie durante le sedute spiritiche.
Aveva inoltre le classiche abilità di chiaroveggenza, praticate sia in forma oracolare quando era in trance, sia in forma pratica attraverso gli oroscopi, la chiromanzia e la conoscenza dei Tarocchi.
C'era infine una sua peculiare abilità, che le aveva permesso di arricchirsi personalmente, tramite l'interpretazione dei sogni per decidere su quali numeri scommettere per il Lotto.
A volte, quando Riccardo la raggiungeva in segreto, l'Elvira gli dava prova dei suoi poteri.
Gli dava un pezzo di carta, gli diceva di strapparlo e poi di tenerlo stretto nel pugno, mentre lei formulava un rituale. Al termine Riccardo apriva la mano e il foglio era tornato intatto.
Gli dava anche dei foglietti con scritti alcuni numeri e se per caso li avesse sognati, allora doveva giocarli al Lotto. La pratica funzionò alcune volte, finché i genitori di Riccardo non intervennero vietando al ragazzo ogni contatto con la strega.
A distanza di decenni, il ricordo dell'Elvira rimaneva vivo e forte nella memoria del rampollo dei Monterovere, tanto da mantenere accesa in lui una specie di sensitività che si traduceva in premonizioni efficaci e in un interesse per la dimensione del soprannaturale.
Il ricordo più nitido riguardava una delle ultime visite che Riccardo aveva fatto, in segreto, all'Elvira, pochi anni prima che lei morisse.
Era già un adolescente quando chiese alla vecchia maga di predirgli il futuro.
Fu un errore dovuto a una sottovalutazione di certi poteri.
<<Ne sei sicuro? Il futuro può essere predetto, ma non può essere cambiato. E' un grande peso con cui convivere>>
Riccardo, scioccamente illuso che nel suo futuro ci sarebbero state solo cose belle, non aveva paura, e dunque la curiosità prevalse.
<<Sono disposto a sopportare questo peso>>
La strega Elvira annuì:
<<Sia come vuoi tu>>
Fu un lavoro lungo.
La maga studiò il suo oroscopo in base al giorno e all'ora della nascita, poi gli lesse le mani e le carte.
A un certo punto rivolse gli occhi chiari verso di lui, e lo guardò con aria diversa, con un misto di riverenza e compassione.
Alla fine disse:
<<Felice sarà la prima parte della tua vita, fino ai 35 anni.
Poi ci sarà un rovescio di fortuna, che ti toglierà tutto ciò che avrai di più caro. Una dopo l'altra, tutte le cose care ti saranno tolte.
E nessuno ti capirà, poiché solo chi attraversa questo tipo di esperienza può comprendere quanto male faccia. Ma tutto questo dolore un giorno ti sarà utile.
Quando non avrai più lacrime e ti sentirai prosciugato, allora sopraggiungerà l'Illuminazione.
La via del dolore e del sacrificio risveglia sempre una consapevolezza superiore.
La tua mente si aprirà ad una conoscenza più elevata.
Sarà come un'Iniziazione e i Misteri che apprenderai ti porteranno a conoscere verità superiori a quelle che, nel linguaggio dei Tarocchi, stanno dietro agli Arcani Maggiori.
Per questo io li chiamo gli Arcani Supremi, i più grandi segreti dell'universo. Spetterà a te decidere se divulgarli o meno, poiché questo è il tuo vero destino: diventare un Veggente e conoscere una nuova visione del mondo.
Vivrai a lungo, tanto a lungo che un giorno implorerai la morte di ricordarsi di te.
Vedrai i grandi cambiamenti del mondo, ma vedrai anche tutto il mondo che ami tramontare e svanire nel nulla. E capirai che è possibile vivere troppo a lungo, eppure sceglierai di vivere, perché sei troppo curioso del futuro.
La curiosità compensa il dolore, e tu apprenderai tutto ciò che c'è da sapere. E' successo così anche per me. Succede così a tutti i Sapienti e i Veggenti.
Imparerai tuo malgrado: è la regola>>
Riccardo ci rimase male:
<<Ma io non voglio diventare niente di tutto questo! Io voglio diventare una persona normale, fare quello che fanno le persone normali...>>
La vecchia si adirò:
<<Non mentire! So bene che cosa vuoi! Tu sei uno che non si accontenta! Sei come tuo nonno Ettore: ambizioso e insaziabile. Ma ciò che otterrai sarà molto più prezioso e varrà mille volte il prezzo che dovrai pagare.
Guarda la linea della vita nella tua mano: è molto lunga, ma frastagliata, specie dopo quel segno a metà strada. Questo indica le tribolazioni che ti trasformeranno in un Iniziato, nella seconda parte della tua vita. E più tu cercherai di cambiare questo responso, più creerai le condizioni affinché esso si verifichi>>
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