Visualizzazione post con etichetta Dama del lago. Mostra tutti i post
Visualizzazione post con etichetta Dama del lago. Mostra tutti i post

domenica 29 luglio 2012

Gothian. Capitolo 89. Marvin entusiasma l'Assemblea dei Keltar



Dalla folla immensa riunita nella Piana delle Assemblee, a est della foresta di Broceland, s'irradiava quell'atmosfera nel contempo tesa e fremente delle grandi occasioni, quelle in cui si è consapevoli che si sta "facendo la Storia".
Marvin indossava le vesti regali, la corona e la spada di Vorkidex, simboli della legittimità del suo diritto a regnare sui Keltar, ma il suo animo non era quello di un sovrano assoluto.
Non regnerò contro la volontà del mio popolo. Se il mio discorso non li convincerà, non imporrò la mia presenza.
Il druido Gwydion era al suo fianco, e questo era molto importante.
Senza l'appoggio dei druidi, non andrò da nessuna parte.



Alla sua sinistra, vi era Ser Ywain de Bors, figlio del Duca di Amnisia.
Lui rappresenta i cavalieri e i feudatari.



Accanto a lui, il generale Torq rappresentava i fanti, i guerrieri non dotati di cavallo, che erano la stragrande maggioranza.
I fanti sono il popolo! Non i cavalieri e i nobili, ma i guerrieri a piedi. Sono loro che devo convincere! E' a loro che devo comunicare che valgo qualcosa non perché sono discendente dei cento re, ma perché sono Marvin Vorkidian, e basta!
Li guardò e vide nei loro volti qualcosa che assomigliava a un fermento religioso.
Aspettavano da troppo tempo il Profeta. Hanno bisogno di credere in me! Non posso deluderli, non devo...
Gwydion gli impartì la benedizione e poi disse: <<E' il momento!>>
Marvin annuì, salì su un podio, e cercò di raccogliere tutte le sue forze, chiedendo l'aiuto interiore delle memorie di Vorkidex.
Sollevò il braccio destro, con il palmo della mano rivolto verso di sé, come sono soliti salutare i sovrani, e questo gesto fu subito accolto con una ovazione.
Vogliono credere in me, sono stanchi di aspettare.
Questo pensiero lo fece sentire in profonda empatia con la folla che aveva davanti:
<<Popolo dei Keltar, cittadini della Federazione, il giorno della riscossa è arrivato!>>



<<Sono Marvin Vorkidian, della tribù dei Keltar Senia, e sono il rappresentante del ducato di Amnisia. Quando sono giunto a Floriana, sono stato riconosciuto dall'Arciduca come legittimo discendente di re Vorkidex. Inoltre l'Arcidruido in persona mi ha iniziato agli Arcani Supremi, e mi ha mandato in missione prima nella foresta di Broceland e poi alle sorgenti dell'Amnis. Qui ho ricevuto l'investitura dalla Dama del Lago, che mi ha consegnato questa spada e questa corona. Ma tutto questo non vale nulla, se voi non mi concederete la vostra fiducia>>
L'Assemblea mostrò rispetto ed attenzione.
Marvin si fece forza:
<<C'è stato un tempo in cui il Regno dei Keltar era grande e felice! In quel tempo, la capitale era Caemlyn, che ora molti considerano una leggenda. Ma non è una leggenda! Io l'ho vista con i miei occhi! La Dama del Lago me l'ha mostrata! Caemlyn esiste ancora, ed è pronta a tornare all'antica grandezza!>>



<<A Caemlyn vi sono templi che adorano non solo gli angeli a cui i nostri druidi rivolgono le loro preghiere, ma anche il supremo Dio del Bene, Ahura Mazda, per il quale la Dama Vivien ha offerto la propria intercessione. Su questa roccia intendo riedificare il Regno dei Keltar, e le forze del Male non prevarranno su di noi!>>
L'Assemblea esplose in una ovazione, ma i druidi rimasero seduti, perché quella rivelazione risultava contraria ad un principio di equilibrio tra Bene e Male, che era considerato il fondamento stesso degli Arcani Supremi.
Un druido anziano si alzò e tuonò: <<Non prevalebunt! Questa era la formula nella lingua dei Lathear, il popolo che ci ha schiacciato e umiliato per mille anni! Siamo stati come gente perduta sulla terra, senza neanche un padrone! Ed ora tu, Marvin Eclionner, nipote di Sephir il Sanguinario, vieni qui a sovvertire le nostre tradizioni e ti proclami re e profeta, mentre io in te vedo solo il futuro despota che regnerà su Lathena a fianco della Dama Gialla!>>
Marvin si era aspettato quell'obiezione.
Attese qualche istante, osservando la folla, che voleva da lui una risposta convincente.
<<Fino a pochi mesi fa, credevo che mio padre fosse morto, e non conoscevo il suo cognome. Sono nato e cresciuto tra i Keltar, col cognome di mia madre: Vorkidian, l'unico cognome che intendo portare per il resto della mia vita. Non ho nessuna intenzione di accettare compromessi con Marigold di Gothian! Se la mia legittimità come erede al trono imperiale di Lathena sarà riconosciuta, allora io regnerò come un Vorkidian, e porterò la pace tra i popoli a cui appartengono i miei genitori. I Keltar e i Lathear saranno liberi e sovrani nei propri territori, ed io sarò garante di questo reciproco rispetto. Ma nel mio cuore, io sono prima di tutto un Keltar, e prima di tutto un Vorkidian. Con me, la dinastia Eclionner avrà fine, ed una nuova stirpe sorgerà, se anche Alienor di Alfarian vorrà contribuire con me al sogno di unire e pacificare sotto una sola patria i tre popoli del Continente Centrale!>>



<<I druidi non devono temere ciò che ho visto riguardo a Caemlyn e ai templi di Ahura Mazda. Questo era il culto principale, più di mille anni fa. Sappiano i druidi che io, come Profeta, non minaccio la religione, ma intendo riportarla alla sua originaria purezza. Non sono venuto per abolire la tradzione e la legge, ma per portarle a compimento!>>
L'Assemblea tornò ad applaudirlo con rinnovato entusiasmo, ma i druidi apparivano perplessi.
Marvin rivolse uno sguardo di sincera comprensione verso di loro.
<<Rispetto i vostri dubbi, ma vi prego: accettate questo mio gesto di pace, altrimenti non potrò mai essere il vostro Profeta>>
Gwydion, a fianco a lui, incominciò ad applaudire, e con un vigoroso cenno della mano, invitò i suoi colleghi druidi a fare altrettanto.
I più giovani si unirono subito a lui, seguiti lentamente dai più anziani, finché la maggioranza dei religiosi si dimostrò consenziente.
Marvin ebbe un sospiro di sollievo.
<<Non pretendevo l'unanimità. Questa maggioranza mi basta. E l'opposizione avrà sempre i suoi diritti>>
Mentre l'Assemblea gridava a gran voce: <<Viva il Re!>> Marvin scorse tra la folla il sacerdote Lathear dalla pelle scura, Padre Ulume, che annuiva soddisfatto.
Anche la sua missione ha avuto compimento: oggi ha visto la mia scelta. Essere un Vorkidian e non un Eclionner. Essere devoto ad Ahura Mazda e non al demone Eclion. In nome di questo, un giorno anche i Lathear mi saranno riconoscenti.

giovedì 5 luglio 2012

Gothian. Capitolo 81. Marvin e Vivien alle sorgenti dell'Amnis

Per tutta la vita Marvin aveva atteso quel momento.
Le sorgenti dell'Amnis, il grande fiume nel cui delta era cresciuto, si trovavano davanti a lui.
L'acqua sgorgava purissima da una roccia in mezzo al verde.
Si narrava che chi bevesse a quella fonte, fosse purificato da tutti i mali commessi.
Marvin non ne aveva commessi molti, ma si sentì comunque più leggero e in pace con se stesso, dopo essersi abbeverato a quella fonte.
Inoltre quell'acqua gli ridonò le forze e le energie, lo rigenerò.
A quel punto si sentiva finalmente in grado di incontrare lei, Vivien, la Fata delle Sorgenti, la Dama del Lago, Signora delle Acque dolci e pure.
Notò che nel laghetto poco più a valle una luce bianca e azzurra si stava magicamente accendendo e capì che presto si sarebbe trasformata nella personificazione della Dama.
Attese con trepidazione. Quello era l'incontro più importante, quello decisivo.
Qualunque segreto, qualunque dubbio, qualunque incertezza residua, con lei troveranno una risposta e una soluzione.
Rimase in attesa.
L'immagine eterea di Vivien si manifestò comparendo in quella luminosità azzurra.



Il suo sguardo, inizialmente distante e malinconico, assunse contorni più definiti, fino a mostrarsi in tutto il suo splendore.



Mentre emergeva dalle acque e si avvicinava a Marvin, portava in mano una spada.
Era la spada di Vorkidex, destinata al suo discendente, il Figlio di Cento Re, il Principe Promesso, il Profeta dei Keltar.



In quel momento Marvin capì di aver superato tutte le prove, e di aver meritato quella spada, per l'impegno e la rettitutdine con cui aveva svolto fino a quel momento il suo dovere.
<<Marvin, figlio di Lilieth Vorkidian, discendente di re Vorkidex, accetta questa spada, forgiata con acciaio, ricavato da metallo di meteorite. Ti spetta di diritto, per eredità e per merito. Ma prima devo avvertirti: dal momento in cui la impugnerai, sarai vincolato per sempre alla difesa del popolo dei Keltar e alla restaurazione del suo regno. Non ti sarà concessa pace, fintanto che non realizzerai questi obiettivi>>
Erano condizioni che ormai Marvin conosceva molto bene ed aveva accettato.
La mia vita non mi appartiene più.
Quando finalmente Vivien gli fu vicina, Marvin si inginocchio, le baciò la mano, e poi, dopo essersi rialzato, parlò:
<<Accetto questa spada, con tutti i vincoli che essa comporta>>
Poche parole. Non c'era bisogno di aggiungere altro.
Vivien gli consegnò la spada, Marvin la impugnò, e sentì dentro di lui l'anima di Vorkidex che esultava.
La Dama gli sorrise e poi disse: <<Ora puoi rivolgermi tutte le domande che, lo sento, attendono da tempo una risposta nel tuo cuore>>
Marvin annuì:
<<E' possibile sconfiggere il Male senza alterare l'equilibrio tra gli opposti su cui si regge l'Universo?>>
Vivien gli sorrise:
<<Hai posto la domanda fondamentale. Ebbene sì, è possibile, anzi è doveroso! Noi siamo chiamati a riconoscere il Male e contrastarlo. Non è facile, ma è necessario>>
Il giovane Vorkidian allora le chiese:
<<Come si fa a riconoscere il Male?>>


<<Sono le tue stesse emozioni a riconoscerlo: rabbia, paura, aggressività, il lato oscuro esse sono.
Odio, invidia, distruzione. Nulla di buono nasce da esse. Anche l'eccessivo attaccamento è un male: la possessività, il desiderio di potere, la vanagloria: sono malattie della mente, da combattere esercitando il distacco. Impara a distaccarti da queste cose, e potrai vivere nella luce e allontanare la tenebra che i tuoi antenati hanno gettato su questo mondo>>
Marvin annuì:
<<Non sarà facile, ma ci proverò!>>
Vivien sollevò una mano e un indice:
<<Provare no! Fare o non fare. Non c'è provare! Non esiste provare!>>
Il giovane sentì che era una dura verità:
<<Farò quel che è giusto!>>
La Dama del Lago tornò sorridente:
<<Io ti aiuterò nei momenti di incertezza. Se mi invocherai, io ti risponderò!>>
Marvin avrebbe avuto tante altre questioni generali da porre, ma c'erano domande più immediate, che riguardavano la stessa sopravvivenza sua e del suo popolo:
<<Il regno dei Keltar è assediato a Nord dagli Albini del Conte Fenrik, tenuti fermi dalla tua magica Cintura, e a Sud dai legionari Lathear guidati dal mio fratellastro, l'imperatore Elner XI Eclionner. Questi due eserciti ci schiacciano. Le forze a mia disposizione sono molto esigue rispetto ai nemici contro cui dovrò combattere. Come sarà possibile, in queste condizioni, poter anche solo sperare in una vittoria?>>
Vivien gli indicò un luogo dove improvvisamente un raggio di sole si poggiò sulle le rovine di un antico tempio:
<<Vedi quel luogo? E' la perduta Caemlyn, l'antica capitale del Keltar. E quell'edificio che tu vedi illuminato è un tempio>>
<<A quale angelo è dedicato quel tempio?>>
Vivien scosse il capo:
<<Quel tempio non è dedicato a un angelo, ma al Dio supremo del Bene, Ahura Mazda!>>
Marvin ne fu sorpreso:
<<Ma solo gli iniziati agli Arcani Supremi sanno la verità: che gli Dei sono due, uno del Male, Ahriman, e uno dei Bene, Ahura Mazda!>>
La Dama del Lago annuì:
<<Ora è così, ma c'è stato un tempo, migliaia di anni fa, in cui gli Arcani Supremi erano noti, senza bisogno di iniziazione ai misteri. Ed è giunto il tempo che torni ad essere così, poiché Ahura Mazda è il nostro Dio del Bene, l'unico che può salvarci dall'assalto dei demoni e dall'assedio dei malvagi>>
Marvin capì le implicazioni di quella risposta:
<<Se dunque io sono il Principe Promesso e il Profeta dei Keltar, allora spetta a me il compito di rivelare al mio popolo gli Arcani Supremi e ripristinare il culto di Ahura Mazda>>
Vivien sorrise:
<<E' così! Questo è il tuo compito, e per portarlo a compimento dovrai restaurare l'antica Caemlyn e con l'aiuto diretto di Ahura Mazda, guidare il tuo popolo alla vittoria>>
Il giovane Vorkidian aveva ormai chiara la visione su tutto:
<<Con la protezione diretta di Ahura Mazda, potrò avere la forza necessaria per sconfiggere i demoni che proteggono Fenrik, Elner e Marigold, e cioè Gothar, Eclion ed Atar. E non avrò bisogno di Belenos e di Cernunnos, perché tu intercederai per me presso il Dio del Bene!>>
Vivien divenne radiosa:
<<Ora sai veramente tutto! Io sono colei che intercede tra gli uomini e il Dio del Bene. Per mia intercessione le preghiere sono esaudite. Nei momenti difficili, invoca il mio nome, ed io intercederò per te!>>
Detto questo la sua luce tornò abbagliante, per poi svanire, insieme a lei, nella purissima acqua di fonte.


N.d.A.

Vivien è ispirata alla figura di Viviana, Signora di Avalon, ne "Le nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradley. Nell'omonimo film è interpretata da Anjelica Houston.
In questo capitolo è interpretata da Cate Blanchett nel ruolo di Galadriel, figlia di Finarfin e regina degli Elfi di Lothlorien ne "Il signore degli anelli" di J.R.R Tolkien e nell'omonimo film di Peter Jackson.
Ne "Il Silmarillion" la dea Maiar delle acque è Uinen, mentre il dio Valar delle acque è Ulmo.

La consegna della spada è ispirata a quella del ciclo bretone arturiano dove Viviana (o Niniane o Nimue) consegna Excalibur ad Uter Pendragon, padre di Artù, dopo la morte del quale la spada viene conficcata in una roccia e sarà Artù stesso ad estrarla.

Il simbolo del Tao significa e sta ad indicare la distinzione, pur nella contiguità, di Bene e Male, e del fatto che almeno una piccola parte dell'uno è quasi sempre contenuta nell'altro.

La distinzione tra Bene e Male proposta da Vivien ricorda in parte quella del grande maestro jedi Yoda in Guerre Stellari. In particolare il Male morale è molto simile al Lato oscuro della forza. Ma si è tenuto conto anche dei sette peccati capitali indicati da Dante.

Caemlyn si ispira a Camelot. Il nome è presente anche nella serie "La ruota del tempo" di Robert Jordan.

Il Principe promesso è una leggenda de "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" di George Martin. Viene identificato con un erede dei Targaryen.

Sono presenti cenni alla religione druidica del Celti (i Keltar) e a quella zoroastriana.

I Lathear corrispondono agli antichi Romani. Il latheari classico è il latino. Il latheari moderno parlato a corte è l'italiano che è anche lingua franca comune dell'interno Continente centrale. Il latheari moderno parlato nelle campagne e nelle province periferiche è lo spagnolo castigliano.





giovedì 31 maggio 2012

Gothian. Capitolo 64. Lord Fenrik e la cintura di Vivien



Lord Fenrik Steinberg, conte di Gothian e re degli Alfar, si stagliava come una statua possente davanti al piccolo muro di frontiera tra il suo regno e quello dei Keltar.
Piccolo, sì, ma invalicabile!
Era stato fatto costruire dall'imperatore Adrian Eclionner, al tempo della massima espansione dell'Impero Lathear, con la benedizione della Signora delle Acque, la ninfa Vivien, alleata dei Keltar, che con un incantesimo aveva reso inaccessibile la valle dell'Amnis a chi avesse intenzioni ostili. 
Per questo era stato chiamato La cintura di Vivien.
Persino Albini di Gothian lo sapevano.
E Lord Fenrik lo sapeva meglio di tutti.
Il sortilegio della Dama del Lago ci impedisce l'accesso alla Valle del suo popolo.
Il potere di metamorfosi dei Vampiri e dello stesso Fenrik non era sufficientemente forte per varcare quella barriera.
Ma il Conte di Gothian non era solito fermarsi davanti agli ostacoli.
Aveva un piano.
Erano secoli che lo elaborava e lo perfezionava. Tutto era stato previsto nei minimi dettagli.
Nemmeno Vivien avrà la forza di respingere la mia avanzata!



Il piano era complesso e rischioso, ma il Conte aveva fiducia nelle proprie qualità.
Riuscirò a far credere a Vivien e a Marvin Vorkidian che sono disposto ad allearmi con loro pur di vendicarmi del tradimento di Marigold.
Era una motivazione credibile.
La mia reputazione di vendicatore è ben nota.
Una volta convinti loro, lui e il suo esercito avrebbero potuto finalmente entrare nella Federazione Keltar.
A quel punto, prima combatterò a fianco dei Keltar per distruggere l'Impero Lathear, mantenendo così il mio impegno e saldando il mio debito. Dopo avrò tutto il tempo per soggiogare tutti gli altri.



 Aveva un'ottima argomentazione per convincere Marvin e Vivien.
Mi basterà pronunciare il nome di Arexatan Eclionner, risvegliatosi nel corpo di Elner XI.
La sua brama di conquista renderà ben presto necessario il mio intervento in difesa dei Keltar, così come accadde diciotto anni fa, durante la Primavera di Sangue!
Anche all'epoca nessuno avrebbe mai voluto chiamare Lord Fenrik e i suoi Albini  in aiuto, ma era l'unico modo per fermare Sephir Eclionner e le truppe imperiali.
Ora la storia si ripeteva identica con il nipote di Sephir.
Non poteva fare a meno di pensare con nostalgia al suo trionfo nell'anno della Primavera di Sangue, quando, sotto le mura di Elenna sul Dhain, aveva umiliato le truppe imperiali e il principe della corona.
Ah, che grande momento fu quello in cui sconfissi Sephir Eclionner in duello!
Avrebbe voluto ucciderlo, ma il Patto glielo impediva, e così si era accontentato di renderlo uno storpio.
Ma ora che il Patto era scaduto, avrebbe potuto finalmente sterminare tutti gli Eclionner, specie quelli che Marigold amava di più!
L'idea che sua moglie avesse preferito il nipote di Sephir Eclionner a lui, il Conte di Gothian, lo riempiva di sdegno.
Te ne pentirai, Marigold! Hai scelto di sposare un idiota che senza saperlo farà il mio gioco!
Elner infatti aveva fretta di attaccare la Federazione da sud, dove il potere di Eclion aveva impedito a Vivien di proteggere i confini con un altro incantesimo.
Quando le truppe imperiali attaccheranno, i Keltar si troveranno con le spalle al muro. E dietro questo muro ci sarò io ad aspettarli. 
E nel frattempo, Gothian sarebbe stata difesa dai suoi fedeli Ogres, contro le mire degli Albini che erano rimasti a controllare il regno.
Osservò con espressione impassibile le terre dei Keltar oltre la cintura di Vivien.
Imploreranno il mio aiuto. E nel momento stesso in cui varcherò questo confine, nessuno potrà più fermarmi.


N.d.A.

Il Conte di Gothian è intepretato da Alucard di Castlevania.
La "cintura di Vivien"si ispira a tre elementi, uno storico e due fantasy. Quello storico è il Vallo di Adriano che separa la Britannia romana da quella celtica (più o meno lungo l'odierno confine tra Inghilterra a Scozia). Quelli fantasy sono "la cintura di Melian" ne "Il Silmarillion" di Tolkien, che circonda il regno boscoso del Doriath, e la Dama del Lago Viviana, Signora di Avalon, che crea attorno all'isola di Yinis Witrin (odierna Glastonbury Tor) un incantesimo che la rende inaccessibile nel romanzo "Le nebbie di Avalon".
La mappa dei tre continenti del mondo di Gothian segue lo schema: Continente Centrale (Europa e Africa), Continente Occidentale (Americhe) e Continente Orientale (Asia e Oceania).
All'interno del Continente Centrale, da nord a sud, abbiamo: il regno di Gothian dei vampiri Albini, il regno degli Alfar (elfi che si sono uniti con gli uomini del nord), dei Keltar (i Celti), dei Lathear (i Latini o antichi Romani) e i Neri dei regni di Ker, Jandola e Zulu.
Il regno di Gothian è popolato anche da creature nate dalla magia nera del Conte Fenrik: gli orchi nelle loro quattro accezioni principali, in base alla classificazione di Tolkien (orc, ork, ogre e gobiln), gli zombie, i ghoul e alcune belve come il Rancor, il Cloverfield, il Balerion, il Behemot e il Leviathan.