martedì 14 febbraio 2023

Mappe, stemmi e bandiere degli imperi degli Asburgo da Massimiliano I a Francesco-Giuseppe



Sopra possiamo vedere una mappa dell'Impero d'Austria nel 1850, suddiviso nelle sue principali componenti, ognuna delle quali indicata col proprio nome in lingua locale e col proprio stemma:
l'originario Arciducato d'Austria (in rosso), il Regno di Boemia (in blu), il Regno di Galizia e Lodomira (in viola chiaro), il Regno d'Ungheria (in verde scuro), il Gran Principato di Transilvania (in arancione), il Regno di Serbia (in marrone), il Regno di Croazia (in azzurro), il Distretto del litorale d'IlliriaIstria e Carniola (in indaco) e il Regno Lombardo-Veneto (in verde chiaro).

La famiglia Asburgo-Lorena controllava, oltre all'Impero d'Austria (e a tutte le sue componenti), anche i ducati di Parma e Reggio Emilia e il Granducato di Toscana.
In alto a sinistra c'è il vessillo dell'Impero, al cui interno vi è l'aquila bicipite, simbolo imperiale,
col collare dell'Ordine del Toson d'Oro, simbolo della Casa di Borgogna ed ereditato da Filippo I d'Asburgo alla morte della madre Maria di Borgogna.

Qui sotto possiamo vedere nel dettaglio la mappa e gli stemmi dei Ducati di Stiria, Carinzia, Carniola (parti dell'Austria interna, ossia dell'Arciducato) e del Kustenland, che si aggregò ad essi in seguito.




Sotto, lo stemma semplificato dell'Impero d'Austria (1804) con lo scudo tripartito al centro presenta, nel mezzo, i colori rosso e bianco dello scudo dell'arciducato d'Austria, a sinistra il leone rosso su campo d'oro degli Asburgo e a destra lo stemma del ducato di Lorena.




La corona rappresenta il potere imperiale, così come la spada, lo scettro, il globo. Fu creata per Rodolfo II e impreziosita da Francesco I.



Sopra, Francesco d'Asburgo-Lorena, ultimo imperatore del Sacro Romano Impero, come Francesco II, e primo Imperatore d'Austria, come Francesco I, dal 1804.

Sotto, lo stemma medio dell'Impero d'Austria dal 1815.
Rispetto allo stemma semplificato, presenta i piccoli stemmi delle province imperiali, da sinistra a destra: Ungheria, Galizia, Bassa Austria, Alta Austria, Stiria, Tirolo, Carniola e Salisburgo, Moravia e Slesia, Transilvania, Litorale e Boemia.


La nave dorata su sfondo azzurro rappresenta il Regno d'Illiria, esistente come provincia dell'Impero tra il 1822 e il 1849






Sotto, lo stemma maggiore di Ferdinando I d'Austria nel 1836, in cui le province maggiori stanno sopra i riquadri con gli stemmi delle province minori circostanti. L'Ungheria sovrasta la Dalmazia, la Croazia, la Slavonia e la Transilvania; la bassa Austria sovrasta l'arcivescovato di Salisburgo, la Stiria, il Baliato dell'Adige dell'Ordine Teutonico, il Tirolo, l'Istria, il Burgenland, il Voralberg, Trento e Gorizia. La Boemia sovrasta la Moravia, la bassa Slesia, l'alta Lusazia, l'alta Slesia e la bassa Lusazia; il regno Lombardo-Veneto sovrasta la Toscana, Modena, Parma e Mantova; l'Illiria sovrasta la bassa Austria, la Carniola, il Baliato dei Monti, il Friuli, Trieste, Ragusa, Zara, Cattaro, Gorizia e Gradisca; la Galizia sovrasta la Lodomira, Auschwitz e Zator.I simboli nella fila centrale, nel quadrante di sinistra riguardano pretese su Bosnia, Serbia e Bulgaria, in quello di destra le pretese su Gerusalemme, la Castiglia, il Leon, l'Aragona, la Sicilia, Malta e Napoli.




Sotto, la Corona d'Ungheria



Sotto, la Corona di Boemia


Sopra, lo stemma minore di Boemia col Leone d'Argento su campo rosso.
Sotto gli stemmi medi di Boemia e di Ungheria separati dallo stemma di Slesia e Tirolo, contee rivendicate da Maria Teresa d'Austria, (1717-1780), Regina di Boemia e di Ungheria e ultima Asburgo per linea patrilineare.







Sotto, lo stemma ampliato del Regno di Boemia, con l'aggiunta degli scudi di Slovacchia, delle due Lusazie (Alta a Bassa) e della Rutena Carpatica.



Maria Teresa d'Asburgo, ultima discendente superstite degli Asburgo in successione patrilineare, sposò Francesco Stefano di Lorena, Granduca di Toscana e successivamente Imperatore del Sacro Romano Impero con il nome di Francesco I.
Sotto lo stemma semplice e quello intermedio del Ducato di Lorena.




Sotto lo stemma semplice del Granducato di Toscana ai tempi dei Medici



Sotto lo stemma dell'Arciducato d'Austria


Sotto, lo stemma originario degli Asburgo



Sotto lo stemma degli Asburgo-Lorena: il Leone Rosso degli Asburgo, a sinistra, il vessillo dell'Arciducato d'Austria al centro e lo stemma dei Duchi di Lorena a destra.



Sotto, lo stemma di Maria Teresa d'Asburgo come Imperatrice Consorte di Francesco I di Lorena e come regina di Boemia e di Ungheria, Arciduchessa d'Austria e Granduchessa di Toscana.


Il primo Asburgo a detenere il potere imperiale fu Rodolfo I


La linea di successione ininterrotta degli Asburgo al trono imperiale incominciò con Alberto II e col cugino di lui, l'imperatore Federico III.

Il motto degli Asburgo, negli anni tra il regno di Federico III e di suo figlio Massimiliano I, fu "bella gerant alii, tu felix Austria nube!", ossia "che gli altri facciano pure la guerra, ma tu, fertile Austria, sposati!". Era l'inizio della famosa "politica matrimoniale", che portò gli Asburgo sul punto di diventare i dominatori del mondo.

La potenza degli Asburgo ebbe infatti inizio col matrimonio tra Massimiliano I, Arciduca d'Austria, con Maria di Borgogna, che gli valse la conferma come erede di Federico III a Imperatore del Sacro Romano Impero.


Sotto, la bandiera di Borgogna, col Toson d'Oro e la Croce diagonale rastremata



Gli Asburgo divennero dunque la Casa d'Austria e di Borgogna.



Sotto, possiamo vedere la massima espansione dello Stato di Borgogna durante il regno di Carlo il Temerario, che nonostante il proprio coraggio e il proprio valore, non riuscì a realizzare il suo sogno di rifondare la Lotaringia, perché morì combattendo durante la Battaglia di Nancy nel 1477, lasciando come unica erede la figlia Maria di Borgogna, che, per non piegarsi alla Francia, sposò, come abbiamo visto, l'allora Arciduca d'Austria Massimiliano I, figlio dell'imperatore Federico III d'Asburgo.



L'immensa ricchezza della Casa di Borgogna derivava dal controllo dell'opulenta Contea delle Fiandre, centro dei commerci dell'epoca, il cui stemma era un leone nero su campo dorato.
Non a caso Maria di Borgogna, Arciduchessa d'Austria, Duchessa di Borgogna e Contessa delle Fiandre era chiamata Maria la Ricca, oltre a Maria la Bella, poiché era era entrambe le cose, ricchissima e bellissima.



Qui sotto possiamo vedere un ritratto di Maria di Borgogna




Sotto, lo stemma di Carlo il Temerario, padre di Maria di Borgogna: si noti al centro dello stemma il Leone Nero delle Fiandre, la provincia più ricca dell'eredità borgognona.



L'unione della dinastia imperiale asburgica con quella borgognona significava che la doppia aquila imperiale sarebbe rimasta sempre legata al leone nero di Borgogna.




Il potere asburgico crebbe ulteriormente col matrimonio di Ferdinando I, Arciduca d'Austria, con Anna, regina di Boemia e Ungheria come ultima erede del ramo minore degli Jaghelloni.

La dinastia imperiale Asburgo divenne dunque la Casa di Boemia e Ungheria, rimanendo anche la Casa d'Austria e Borgogna.
Il Leone Argento di Boemia e lo stemma degli Arpad di Ungheria fecero da contorno allo stemma centrale, in piccolo, quello d'Austria e Borgogna.



Sotto, lo stemma di Giuseppe I d'Asburgo, Imperatore del Sacro Romano Impero, Re di Boemia e Ungheria, Arciduca d'Austria e Borgogna


Purtroppo Maria di Borgogna non riuscì a diventare Imperatrice, perché morì a soli 25 anni, cadendo da cavallo e lasciando così un marito disperato, Massimiliano, che solo per motivi politici, anni dopo, si risposò con Bianca Maria Sforza, al fine di rivendicare l'eredità del Ducato di Milano, e due bambini piccoli, Filippo e Margherita, che crebbero nelle Fiandre e nel Brabante, sotto la supervisione dell'Arcivescovo di Lussemburgo e della nonna Margherita di York, vedova di Carlo il Temerario.


Il loro padre Massimiliano, divenne Imperatore nel 1493 e da allora la sua principale preoccupazione fu quella di espandere il suo potere attraverso matrimoni strategici, come erano stati i suoi, il primo felice la breve, il secondo poco significativo, ma rilevante per la storia italiana.


Massimiliano decise di allearsi con i Re Cattolici, Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia, che accettarono un duplice fidanzamento, quello di Filippo con l'infanta Giovanna di Castiglia e quello di Margherita con l'erede al trono Giovanni, che però morì giovanissimo, poco dopo le nozze.


Filippo e Margherita erano cresciuti negli agi e divenuti due bellissimi giovani, che, come si è visto, il loro padre, l'imperatore Massimiliano, utilizzò abilmente nella sua politica matrimoniale.
Qui sotto vediamo lo stemma di Filippo I d'Asburgo, detto il Bello, come Arciduca d'Austria, Duca di Borgogna e Conte delle Fiandre.


Molti ritratti testimoniano la bellezza angelica di Filippo I d'Asburgo, ereditata da sua madre.




Filippo era "il principe promesso", il "principe azzurro", giovane, bello, ricco e destinato, in teoria, a ereditare la corona imperiale, pertanto era lo scapolo più ambito d'Europa.
Quando la fidanzata Giovanna di Castiglia arrivò a Bruxelles per la prima volta, nel 1496, appena vide Filippo se ne innamorò all'istante e da quel giorno provò per lui un amore passionale, possessivo e geloso che scandalizzò i severi genitori di lei, i quali incominciarono a credere che la figlia avesse dei disturbi mentali.
Sotto possiamo vedere una miniatura che rappresenta i Re Cattolici, Ferdinando d'Aragona e Isabella di Castiglia, con la figlia Giovanna, all'epoca Principessa delle Asturie, che ricevono l'omaggio di un messo della città di Granada, da poco riconquistata, il cui stemma fu rappresentato da una melagrana.



La melagrana di Granada venne inserita in posizione centrale, nella punta dello stemma di Isabella e Ferdinando, e fu poi ereditato da Giovanna e dai suoi discendenti.
In un certo senso Granada fu per i Re Cattolici e i loro primi successori, ciò che le Fiandre furono per i loro "consuoceri" Massimiliano e Maria.



Fintanto che Filippo visse, Giovanna visse a sua volta una intensa felicità, offuscata solo dalle scenate di gelosia e dalle continue e sfibranti gravidanze (ebbe sei figli, uno dietro l'altro, a testimonianza che l'amore tra i due si mantenne sempre molto passionale, nonostante le infedeltà di Filippo.



Sotto vediamo lo stemma di Giovanna come Regina di Castiglia e d'Aragona, Arciduchessa d'Austria, Duchessa di Borgogna e Contessa delle Fiandre e del Tirolo.



Sotto vediamo un loro famosissimo ritratto, successivo al loro matrimonio, quando Giovanna era incinta del figlio Carlo, destinato a diventare uno degli uomini più potenti della storia, al costo di usurpare il trono di sua madre, facendola dichiarare malata di mente, a causa del profondo stato di depressione in cui era caduta dopo la prematura morte dell'amatissimo marito.


Quando Isabella di Castiglia morì, nel 1504, Giovanna le succedette come Regina di Castiglia e Filippo I assunse inizialmente il titolo di Re di Castiglia iure uxoris, cioè solo come consorte, ma nel 1506 riuscì ad ottenere il riconoscimento della piena sovranità, considerando che le continue gravidanze di Giovanna e quello che oggi chiameremmo il suo "disturbo bipolare", la rendevano spesso indisposta a presenziare alle sedute del Consiglio e alle assemblee delle Cortes.
Va però precisato che Giovanna, pur alternando momenti di depressione con momenti di irascibilità, non era affatto pazza, anzi, aveva idee ben precise riguardo al governo della Castiglia: voleva abolire la Santa Inquisizione e annullare i decreti di sua madre contro i Mori e i Giudei, inoltre era critica riguardo al modo di gestire i possedimenti coloniali in America e il denaro che ne derivava, speso tutto da suo padre nelle guerre italiane.
Filippo però morì pochi mesi dopo, in circostanze misteriose, forse avvelenato per ordine di re Ferdinando, che voleva la reggenza di Castiglia, e del suo primo ministro, il ferreo cardinale Cisneros.
Sotto, lo stemma di Filippo I d'Asburgo come Re di Castiglia.



Dopo la morte di Filippo, Giovanna, che era nuovamente incinta dell'ultima figlia, Caterina, decise che l'amatissimo marito fosse seppellito a Granada, dove c'era anche la tomba di sua madre Isabella.
Il corteo funebre, tuttavia, non arrivò mai a Granada, perché Ferdinando fece arrestare la figlia Giovanna e la rinchiuse nella fortezza di Tordesillas, dove ella rimase prigioniera per cinquant'anni, fino alla morte.
Ferdinando morì dieci anni dopo, nel 1516, e Cisneros assunse la reggenza a nome di Carlo d'Asburgo, che si trovava ancora nelle Fiandre e non aveva la minima conoscenza della Spagna.
Carlo sbarcò in Castiglia pochi mesi dopo, in coincidenza con l'improvvisa morte di Cisneros, e incontrò la madre a Tordesillas, ma non la liberò, perché i suoi progetti politici erano molto diversi da quelli materni.
Carlo era consapevole che il matrimonio dei suoi genitori era stato voluto per gettare le basi di uno dei più grandi imperi della storia.
 Nel 1519, Carlo riuscì a farsi eleggere Imperatore, corrompendo i Principi Elettori con l'argento delle Americhe, e divenne così Carlo V, Imperatore del Sacro Romano Impero, Re di Spagna, Re d'Italia, di Napoli e Sicilia, Sovrano di Boemia e d'Ungheria, Arciduca d'Austria, Stiria, Carinzia e Carniola, Duca di Borgogna e di Brabante, Duca di Milano, Conte delle Fiandre e del Tirolo ecc. ecc. ecc.
Il suo stemma monumentale, realizzato dopo la sua incoronazione, rappresentava tutta l'immensità del suo impero, dove non tramontava mai il sole.






Carlo V sposò Isabella d'Aviz, erede al trono del Portogallo e pertanto suo figlio Filippo II divenne anche re del Portogallo, ma non ereditò la corona imperiale, passata a suo zio.


Sotto, la bandiera dell'Impero Ispano-Portoghese all'apogeo, regnante Filippo II d'Asburgo



Il ramo spagnolo degli Asburgo era però destinato all'estinzione, per quanto gli esponenti della Casa di Spagna e quelli della Casa d'Austria fossero alleati e legati da vincoli matrimoniali oltre che di sangue.














Gli Asburgo, come Casa d'Austria e Borgogna, Boemia e Ungheria, Spagna e Portogallo, Milano e Napoli, Sicilia e Sardegna, furono la dinastia più vicina alla creazione di un Impero universale che dall'Europa tendeva a governare il mondo tramite le colonie nelle Americhe, in Africa e in Asia, ai tempi dei conquistadores.
Qui sotto vediamo uno stemma ipotetico che rappresenta tale aspirazione, contenendo anche sotto le proprie ali la fedeltà dei principali vassalli, tra cui i Duchi di Savoia e i Principi Elettori di Prussia, Sassonia, Palatinato, Hannover, Treviri, Colonia e Magonza, compreso l'Ordine Teutonico e la consacrazione da parte del Sommo Pontefice.


Nello stemma sottostante la Corona Imperiale è quella antica, di Ottone I il Grande, che veniva usata solo quando il Papa incoronava l'Imperatore. Nello scudo al centro, invece, c'è la Corona di Rodolfo II sullo stemma del Sacro Romano Impero con l'insegna centrale della Casa d'Austria




L'opposizione di Francia, Inghilterra, Impero Ottomano e Riforma Protestante fecero fallire il progetto dell'Impero universale, accantonato definitivamente durante la Guerra dei Trent'Anni (1618-1648) e la Pace di Vestfalia (1648)



Alle guerre di religione seguirono le Guerre di Successione, sia quella Spagnola, vinta dalla Francia, sia quella Austriaca, risolta col compromesso del già citato matrimonio tra Maria Teresa d'Austria e Francesco Stefano di Lorena, Granduca di Toscana, divenuto poi Francesco I, imperatore del Sacro Romano Impero.



La Casa degli Asburgo-Lorena accentrò il potere a Vienna, tornando così alle origini, pur mantenendo il primato in Germania, in Italia e nei Balcani.

Con l'estinzione del ramo spagnolo, gli Asburgo tornarono in possesso dei territori ereditati da Maria di Borgogna, in special modo delle Fiandre. Quando Francesco di Lorena sposò Maria Teresa d'Asburgo, teoricamente i due avrebbero potuto reclamare, tramite l'unione delle Fiandre, del Brabante e della Lorena, un ampio territorio che avrebbe realizzato il sogno di Carlo il Temerario di Borgogna, ossia la ricostituzione del Regno di Lotaringia. Ciò non avvenne poiché la Francia si impadronì della Lorena e della Franca Contea di Borgogna.





La Rivoluzione Francese e l'Impero di Napoleone portarono alla fine del Sacro Romano Impero Germanico, sostituito dalla Confederazione del Reno e dall'Impero d'Austria.
Sotto, lo stemma di Francesco II come ultimo imperatore del Sacro Romano Impero (1792-1806)
Si noti, al centro, lo stemma degli Asburgo-Lorena come Arciduchi d'Austria, Granduchi di Toscana e Duchi di Lorena.


                      
Qui sotto possiamo vedere uno stemma proposto agli Asburgo-Lorena come vertice della Confederazione Germanica e dinastia egemone in Italia.
L'egemonia in Italia derivava, oltre che dal controllo diretto del Regno Lombardo-Veneto e del Granducato di Toscana, anche dal fatto che su Modena e Reggio Emilia regnavano gli Asburgo-Este, un ramo minore della dinastia, e su Parma, Piacenza e Guastalla c'era stato il regno di Maria Luisa d'Asburgo-Lorena, la figlia di Francesco II ed ex-moglie di Napoleone.




Lo Stato Pontificio era alleato di ferro degli Asburgo-Lorena, di cui riconosceva la supremazia imperiale come protettori della Chiesa. Il regno delle Due Sicilie era sotto una dinastia strettamente imparentata con gli Asburgo-Lorena ed altri loro parenti.


Sotto possiamo vedere nell'ordine lo stemma del Regno Lombardo-Veneto, quello dei Lorena come Granduchi di Toscana, quello di Maria Luisa d'Asburgo come Duchessa di Parma e quello degli Asburgo-Este come Duchi di Modena e Reggio.





L'opposizione del Regno Unito e i progetti di unificazione nazionale portati avanti da Bismarck e da Cavour, con la fondazione, rispettivamente, dell'Impero Tedesco e del Regno d'Italia, ridussero ulteriormente la sfera d'influenza degli Asburgo-Lorena e dell'Impero d'Austria, che nel 1866, regnante Francesco Giuseppe, dovette affrontare anche il crescente nazionalismo ungherese e slavo. 

Sotto, lo stemma personale di Francesco Giuseppe d'Asburgo-Lorena come Imperatore d'Austria






La scelta di Francesco Giuseppe, caldeggiata dall'imperatrice consorte Elisabetta di Baviera, fu quella di creare la Duplice Monarchia, comprendente l'Impero d'Austria e il Regno d'Ungheria, uniti e tenuti insieme dalla dinastia degli Asburgo-Lorena.

Sotto, lo stemma di Francesco Giuseppe come Re d'Ungheria.



Francesco Giuseppe ed Elisabetta furono così incoronati Re e Regina d'Ungheria, e questo fu l'atto di nascita dell'ultimo impero asburgico, l'Impero Austro-Ungarico (1866-1918), di cui sotto vediamo lo stemma e la bandiera semplificata.






Il dualismo di Austria e Ungheria non era gradito agli Slavi e ai Rumeni di Transilvania, ma soprattutto ai Bosniaci di Sarajevo, il cui territorio era stato annesso all'Impero. Queste furono le cause dell'attentato mortale all'arciduca Francesco Ferdinando e a sua moglie. La Grande Guerra che ne seguì, seppur inizialmente favorevole all'Impero Austro-Ungarico sia sul fronte italiano che su quello russo, innescò forze centripete che accelerarono il processo di disintegrazione dello stato multietnico. La proposta di creare una Triplice Monarchia, aggiungendo il Regno di Croazia come terzo baluardo dello stato, apparve superata già in partenza.




Carlo II d'Asburgo-Lorena, ultimo Imperatore (1916-1918), tentò di applicare riforme che creassero una struttura federale con pari dignità e autonomia a Boemia, Moravia, Slovacchia, Slovenia, Croazia, Serbia e Galizia polacca e rutena, Transilvania.



Nel 1918 si aggiunse anche la Rutenia (l'Ucraina occidentale acquisita con le conquiste sul fronte orientale, sancite dagli accordi di pace di Brest-Litovsk).


Ma la Rivoluzione Russa contagiò sia l'Impero Tedesco che quello Austro-Ungarico, che nell'autunno del 1918 videro un ammutinamento delle forze armate, di cui approfittarono Francia e Italia per dare ai nemici la spallata finale. 

Carlo II abdicò da Imperatore, ma mantenne per alcuni giorni il titolo di Re d'Ungheria, con l'appoggio del maresciallo Miclos Horthy, che in seguito avrebbe governato l'Ungheria proclamandosi Reggente in nome di Otto d'Asburgo-Lorena, il figlio di Carlo II, prima della conquista sovietica. 

L'arciduca e principe Otto è deceduto quasi centenario alcuni anni fa e adesso suo figlio guida quella che fu la Casa d'Austria e Borgogna, Boemia e Ungheria, Spagna e Portogallo, Lorena e Toscana, e tutti gli altri reami, vicereami, feudi e colonie che dipendevano da tali corone. 

Sic transit gloria mundi.