Joelle Burke-Roche stentava a credere di essere l'unica persona completamente umana in tutta la Contea di Gothian.
E eppure era un dato incontrovertibile: gli altri abitanti di quella landa sperduta non erano più esseri umani, e alcuni non lo mai stati.
C'erano i Vampiri ex-umani, membri della Famiglia Dracu e della famiglia Von Steinberg, che rappresentavano il vertice dell'Aristocrazia.
Poi c'erano i Vampiri Albini, che erano ex-Alfar, e costituivano la Fratellanza Bianca.
Gli Albini della Fratellanza Bianca rappresentavano la componente più numerosa della Contea.
Seguivano creature ripugnanti ritenute leggendarie come gli Ogres, i Goblin, i Ghoul, i Golem e altre creature che avevano nomi molto strani e poteri ancora più pericolosi.
<<Ma la parte più importante della popolazione di Gothian>> disse lord Fenrik <<sono i Vampiri Albini, quelli che un tempo erano Alfar>>
<<Ho sentito molto parlare di loro. Secondo la Premonizione di Waldemar, una delle sue figlie si unirà col Signore Atar e genererà il futuro re degli Alfar>>
Il Conte di Gothian conosceva l'argomento:
<<Quella premonizione è incerta. Sono in molti a contestarla. Atar ha già avuto altre figlie. Una si chiama Edwina, e regna su Alfarian. L'altra si chiama Yliena, è la Principessa Reale degli Alfar, ed è anche lei una Profetessa. Aspira a diventare la moglie di Waldemar>>
<<E' un'aspirazione miserevole e miserabile>> commentò Joelle.
Fenrik, che fino a quel momento era rimasto pressoché impassibile, sollevò un sopracciglio e parve vagamente perplesso:
<<Perché ce l'hai tanto con Waldemar?>>
<<Perché sempre secondo la Premonizione io e lui dovremmo avere una figlia. Ha già scelto persino il nome: Helena, come sua madre! Ma quando io gliel'ho fatto notare, lui ha detto: no, come l'imperatrice madre di Costantino! Ma ti rendi conto?>>
<<Secondo la profezia sarà proprio una fanciulla di nome Helena ad unirsi al Signore Eclion per generare il primo sovrano della dinastia Eclionner>>
<<Io ho sempre rifiutato l'idea che mi possano imporre con chi avere figli, come chiamarli, cosa fagli fare, come se fossi un animale da riproduzione! Mi sono ribellata a tutto questo. E sono determinata a far sì che quella Premonizione non si avveri, almeno non nella maniera in cui vorrebbe Waldemar.
Io intendo sconfiggerlo e sottometterlo. Poi si deciderà la sua sorte.
Questo è l'incarico che ho scelto, nel nome del Signore Gothar e del Supremo Deva Ahriman>>
<<Mi hanno detto che tu non conosci la paura>>
<<E' vero. La paura è un'emozione che non conosco>>
Fenrik la fissò duramente:
<<Questo non è necessariamente un bene. Potrebbe persino rivelarsi il tuo principale punto debole. Un eccesso di coraggio potrebbe renderti avventata>>
<<Senza tutto quel coraggio non sarei certo qui, unica vivente in mezzo ad un esercito di Non-Morti e di altre strane creature>>
Sulla bocca del Conte Fenrik per un istante parve affacciarsi l'ipotesi di un sorriso.
Esistevano momenti, molto lontani nel tempo l'uno dall'altro, in cui il signore di Gothian minacciava di sorridere. In realtà non sorrideva mai, ma anche solo la minaccia di un suo sorriso era una cosa terribile a vedersi:
<<Un giorno diventerai anche tu una "strana creatura" come noi>>
<<Forse. Ma sarò io a decidere se e quando. Potrò anche essere avventata, ma non fino al punto di compiere una simile scelta a cuor leggero>>
Lord Fenrik soppesò attentamente quelle parole e poi, con molta calma, pronunciò una frase destinata a rimanere scolpita nella memoria della sua interlocutrice:
<<Alla fine la scelta è molto semplice, davvero. O fai di tutto per vivere, o fai di tutto per morire>>
Joelle si voltò verso di lui, come se per la prima volta si rendesse conto che dietro a quella maschera di ghiaccio c'era un ingegno che non andava sottovalutato:
<<Prima c'è una battaglia da vincere>>
<<E se vincerai questa battaglia, dopo cosa farai? Diventerai una regina guerriera?>> chiese Fenrik.
<<Diventerò un'Imperatrice. Fonderò l'Impero dei Lathear, a sud, dove non vi darà alcun fastidio. Questa parte della Profezia è quella che intendo realizzare pienamente. Ma sarò io a scegliere il padre dei miei figli. E sarò io a decidere se accettare il Morso del Vampiro>
Il Conte di Gothian socchiuse gli occhi pallidi:
<<Un'esigenza legittima. Immagino che a tu abbia elaborato un piano su come affrontare Lord Waldemar e Greta Van Garrett>>
Jolle annuì:
<<Naturalmente! E' essenziale che Waldemar e Greta vengano separati. Dobbiamo creare un diversivo che attiri Greta lontano da lui>>
<<Waldemar potrebbe avere delle premonizioni al riguardo. Questo è il problema fondamentale che fino ad ora ci ha mantenuti sulla difensiva>>
Joelle allora calò il proprio asso:
<<Non può avere premonizioni su eventi nei quali io sia presente. Ciò che ha reso forti me e le mie sorelle è stata proprio questa schermatura. Fu Vlad ad accorgersi per primo che Virginia era schermata nei confronti di qualsiasi tipo di premonizione. E fu anche per questo che Vlad convinse il Consiglio degli Iniziati ad autorizzare la creazione dei cloni di Virginia.
Io sono l'ultimo di questi cloni e, modestamente, sono quella venuta meglio>>
Fenrik sorrise:
<<Riponiamo molta speranza in te. Dovrai tendere una trappola a Greta Van Garrett e una volta che lei si sarà allontanata da Waldemar, allora noi la cattureremo, e tu potrai catturare lui. Una volta che saranno nostri ostaggi, potremo trattare con i Signori degli Elementi da una posizione di forza>>