Dopo la caduta del regno degli
Assiri, i Medi ne prendono il posto, regnando su una parte molto estesa dei territori assiri, e dominando una grande varietà di genti tra cui vi erano i Persiani, fino all'avvento di
Ciro il Grande (Kuruš).
La prese di potere dei Persiani avvenne quando Ciro radunò tutti i clan sotto il suo comando, e nel
550 a.C. sconfisse i
Medi di
Astiage, il quale fu catturato dai suoi stessi nobili e consegnato a Ciro, ora
shah, o imperatore, di un regno persiano unificato. Dopo aver assunto il controllo sul resto della
Media e del suo esteso impero medio-orientale, Ciro condusse i Medi e i Persiani uniti verso ulteriori conquiste. Sottomise la
Lidia in
Asia Minore, e varie regioni orientali in
Asia centrale. Infine nel
539 a.C., Ciro entrò trionfante nell'antica città di
Babilonia. Dopo la sua vittoria, promise pace ai
Babilonesi e annunciò che non vi sarebbero state rappresaglie, e che ne avrebbe rispettato le istituzioni, la religione e la cultura. Ciro fu ucciso in battaglia in
Asia centrale, prima di poter compiere la conquista dell'
Egitto, che fu portata a termine da suo figlio
Cambise. Quest'ultimo venne assassinato e dopo il regno di un presunto usurpatore, divenne il Gran Re un parente di una linea collaterale degli achemenidi,
Dario I, figlio di Istaspe. Sotto Dario I l'impero achemenide raggiunse la massima estensione: si spingeva infatti fino all'
Indo ad est e fino alla
Tracia ad ovest. Dario cercò di conquistare la
Grecia, ma la sua spedizione fu sconfitta nella
battaglia di Maratona. Suo figlio
Serse I ritentò l'impresa, ma fu respinto dai greci, guidati da
Temistocle, vittoriosi dopo la
battaglia di Salamina (
480 a.C.).
L'impero achemenide fu il più grande e potente impero mai visto fino ad allora. Ancora più rilevante, esso fu ben governato ed organizzato. Dario divise il suo impero in una ventina di satrapie (province), ognuna amministrata da un
satrapo (governatore), molti dei quali avevano legami personali con lo
shah, essendo per la maggior parte parenti del Gran Re. Istituì un sistema di tributi per tassare ogni
satrapia, adottò e migliorò il già avanzato
sistema postale assiro e costruì la famosa
Strada Regia, collegando tra loro gli estremi dell'impero. Spostò l'amministrazione centrale da
Persepoli a
Susa, più vicina a
Babilonia e al centro del regno. I Persiani furono tolleranti verso le culture locali, seguendo il precedente instaurato da
Ciro il Grande, atteggiamento che ridusse notevolmente le rivolte dei popoli soggetti. Un esempio rilevante di questo atteggiamento tollerante fu il permesso dato nel
537 a.C. da
Ciro agli
ebrei (che erano stati deportati dai babilonesi in seguito all'esilio e alla distruzione di Gerusalemme), di tornare in
Palestina e di ricostruire l'ormai distrutto
tempio di
Gerusalemme, evento profetizzato secoli prima dal
profeta ebreo
Daniele.
Durante il periodo achemenide, lo
zoroastrismo divenne la religione dei sovrani e della maggioranza dei Persiani. Il suo fondatore
Zoroastro visse intorno al
600 a.C. e riorganizzò il pantheon tradizionale nella direzione del
monoteismo, enfatizzandone gli aspetti dualistici della lotta eterna tra il Bene e il Male, in attesa della battaglia finale ancora da venire. Lo Zoroastrismo sarebbe diventato, così come le pratiche misteriche della tribù dei
Magi, un tratto caratteristico della cultura persiana.
La Persia achemenide riunì per la prima volta nella storia sotto un'unica guida popoli e regni molto diversi tra loro, che furono in contatto l'uno con l'altro entro i confini di un territorio vastissimo.
L'Impero achemenide stabilì inediti principi di
diritti umani nel sesto secolo a.C. sotto
Ciro il Grande. Dopo la sua conquista di
Babilonia nel 539 a.C., il re promulgò il
cilindro di Ciro, scoperto nel 1878, e oggi riconosciuto da molti come il primo documento sui
diritti umani. Il cilindro dichiarava che ai cittadini dell'impero sarebbe stato permesso di praticare la loro religione liberamente. Aboliva anche la
schiavitù, così tutti i palazzi dei re di Persia erano costruiti da lavoratori pagati in un'epoca di largo uso della manodopera servile. Queste due riforme trovano conferma nei libri biblici delle
Cronache,
Neemia, e
Esdra, che stabiliscono che Ciro liberò due seguaci dell'
ebraismo dalla schiavitù e gli permise di fare ritorno alla loro terra. Il cilindro attualmente è conservato al
British Museum, e una replica è conservata al Quartier Generale delle
Nazioni Unite.
Nell'Impero achemenide, ai cittadini di tutte le religioni e gruppi etnici venivano concessi gli stessi diritti, e le donne avevano gli stessi diritti degli uomini. Il cilindro di Ciro documenta inoltre la protezione dei diritti di libertà e sicurezza, libertà di movimento, il diritto alla proprietà e diritti economici e sociali.