<<Come vi ho detto, il Varco di Estgot conduce a Gothian, ma noi non siamo pronti per affrontare i pericoli di quel luogo. Gothar conosce l'ubicazione del Varco e potrebbe tentare di aprirlo, ma Atar, Belenos ed Eclion non glielo consentiranno. Il Varco inoltre si trova in un luogo difficilmente raggiungibile e utilizzabile e ciòè in fondo al lago che è stato creato nella torbiera della città nuova. Bisognerebbe rimuovere tutta l'acqua per poterlo utilizzare, e pertanto chi tentasse l'impresa verrebbe subito smascherato. Tuttavia, poiché la prudenza non è mai troppa, ho dato l'incarico al mio vice, Ivan Kaspar, di preparare una sorveglianza accuratissima, in accordo con la Falange di Atar>>
Il riferimento alla Falange, che era il gruppo armato di riferimento della Fiamma di Atar, fu sufficiente per placare ogni altra obiezione di lady Margaret.
A chiedere fu allora lady Glynis:
<<Il luogo di cui tu parli, Gothian, che terrorizza tutte le nostre veggenti, ha al suo centro un tetro e antico castello. Chi l'ha costruito, visto che dall'altra parte non c'è nessuno?>>
<<Creature aliene, chiamate Goblin, al servizio del Signore Gothar. Hanno anche scavato enormi gallerie sotto il castello>>
Lady Glynis inarcò le sopracciglia:
<<Dunque il pianeta è abitato! Quali forme di vita vi si aggirano? Ci sono anche creature intelligenti o simili agli umani?>>
Era una domanda a cui solo recentemente lo stesso Waldemar era riuscito a rispondere, tramite le sue premonizioni:
<<Per quanto le condizioni climatiche siano molto simili a quelle della nostra Terra, l'evoluzione della vita nella Nuova Terra ha seguito strade differenti, soprattutto per quanto riguarda le forme di vita animale. Ci sono belve e mostri che ai nostri occhi sembrerebbero creature di un universo magico, ci sono i Goblin e gli Ogres, più massicci e tuttavia più stupidi.
Nella zona di Alfarian vi sono i Drow, detti anche Elfi Oscuri, che hanno costruito il castello.
Ma il vero pericolo viene dai microbi: batteri e virus a cui il nostro corpo potrebbe non essere immune>>
Quell'ultima considerazione fece calare il silenzio.
Lady Glynis diede voce allo sconcerto di tutti:
<<Quando hai detto che la Nuova Terra era abitabile, pensavamo che non ci fosse il rischio di epidemie>>
<<La probabilità non è elevata. Abbiamo una cura efficace: l'Acqua della Vita, che è il più potente antibiotico e antivirale che sia mai stato creato e agisce anche come vaccino.
Gli Iniziati, dunque, non si ammaleranno. Gli altri verranno curati con dosi molto basse dell'Elisir>>
Isabel intervenne:
<<Potrebbero esserci microbi resistenti: la tua missione resta troppo pericolosa>>
<<Non per me, Isabel. Il Programma Genetico ha reso il mio fisico molto più resistente ad ogni tipo di infezione. Per quanto riguarda i miliziani della Guardia di Ferro, sono tutti Iniziati e hanno ampie scorte dell'Elisir>>
Isabel espresse un altro dubbio:
<<E se i miliziani della Guardia si ribellassero contro di te tutti insieme? Nemmeno con tutti i tuoi poteri potresti tenerli a bada!>>
<<Senza di me non potrebbero riaprire il Varco per il ritorno e rimarrebbero senza scorte.
Vedi, una caratteristica di quel tipo di persone, oltre alla prepotenza, è la capacità di riconoscere subito chi tiene il coltello dalla parte del manico.
Sono tutti al servizio dell'Aristocrazia Nera da molto tempo e sanno bene che io ho stretto un Patto con i Signori degli Elementi>>
Isabel si rivolse a lady Helena:
<<Reverenda Madre, voi non avete obiezioni?>>
Se anche avesse avuto obiezioni, lady Helena Waldemar, nata Richmond, pareva decisa a tenersele per sé. Il suo volto, ancora giovanile, manteneva la consueta compostezza.
I suoi occhi, tuttavia, sembrava guardassero altrove, in mondo lontano, molto lontano da lì'.
Non avrebbe rivelato le domande che, nel pensiero, si poneva riguardo alla sorte di suoi figlio.
Quante cose può sopportare di perdere un uomo, prima di perdere anche se stesso?
Ma forse questo era già accaduto, forse era giunto il tempo di ritrovare se stesso.
Quante strade deve percorrere un uomo, prima di poter essere chiamato "uomo"?
La risposta, naturalmente, soffiava nel vento.
Le sue parole furono pertanto diverse dai suoi pensieri:
<<Ogni forma privilegio che ci viene concessa deve essere compensata da un eguale senso del dovere e della responsabilità, è questo il significato del detto: "Noblesse oblige", rispetto al quale, da sempre, ho impostato la mia condotta.
Ho sempre cercato di non essere una madre apprensiva. Sarebbe ridicolo se lo diventassi ora, nel momento in cui mio figlio, nella pienezza delle sue facoltà e delle sue forze, sceglie di adempiere al dovere a cui, fin dall'inizio, era destinato>>
Friedrich Waldemar approvò le parole della moglie, Ne avevano parlato a lungo e avevano convenuto che il Grande Disegno di cui, senza saperlo, si erano trovati ad essere gli strumenti, era qualcosa di più importante di qualsiasi considerazione personale.
Persino l'anziana Sidonie, una volta tanto, aveva approvato le parole di lady Helena, ricordando di essere stata lei stessa, quarant'anni prima, a fare di tutto perché suo nipote la sposasse.
Anche questo faceva parte del Grande Disegno.
Roman Waldemar annuì:
<<Il coraggio di mia madre sia un esempio per tutti noi.
Ognuno di noi è qui per adempiere ad un compito.
Sappiamo tutti che il genere umano è in grave pericolo.
Non siamo direttamente responsabili di questa situazione, ma lo diventeremo se non faremo nulla per cambiarla.
Ognuno faccia dunque la sua parte, come io farò la mia>>