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lunedì 12 novembre 2012

Gothian. Capitolo 121. Sephir reagisce alla notizia della morte di Masrek



Quella notte Sephir Eclionner aveva sognato per l'ennesima volta la giornata che gli aveva cambiato la vita.
Lo stesso incubo, da vent'anni! La Primavera di Sangue...
La città di Elenna sul Dhain bruciava, e le acque del fiume erano tinte di porpora.
E lui era là! In piedi davanti alla rocca infuocata! Il Conte di Gothian!



L'uomo che mi ha rovinato la vita... e che mi ha trasformato in un mostro peggiore di lui...
Prima di quel giorno Sephir non era il demone sanguinario che poi sarebbe diventato.
Aveva condotto una campagna militare per ordine di suo padre, l'imperatore Wechtigar XVI.
Era la mia grande occasione per provare a tutti che non ero solo un principe viziato e invecchiato nell'attesa della successione al trono. 
Voleva dimostrare a suo padre e suo suocero, il senatore Fuscivarian, che era degno di guidare un esercito e quindi anche un impero.
Mio padre voleva scavalcarmi, e nominare mio figlio come successore. Poi scoppiò lo scandalo dell'incesto, e Masrek decise di seguirmi, mentre Ellis sposava suo cugino, per regolarizzare la gravidanza...
Sua moglie Wensy aveva tentato di dissuaderli dalla partenza, ma non c'era stato niente da fare.
Volevo renderti fiera di me, Wensy, e invece ho rovinato tutto...
Nel sogno, ogni notte, il conte Fenrik affondava la spada nella sua coscia destra, fino a spezzarne il femore, e il dolore riesplodeva immenso, mentre il vampiro gli rideva in faccia:
<<Ti lascio sopravvivere, Sephir Eclionner, perché ucciderti sarebbe un atto di misericordia! La vita, se anche ti sarà concessa, non ti servirà ad altro che per piangere ciò che hai perduto>>
E così era stato.
Umiliato, disprezzato, esiliato, diseredato, mutilato e deforme, costretto a nascondermi come un ratto e a circondarmi di delinquenti per potermi riprendere ciò che di diritto era mio!
Tanti erano stati i dolori.
Il più grande fu quando venne a sapere della morte di sua moglie, ufficialmente un suicidio, in realtà un omicidio
Non ero al tuo fianco per proteggerti, Wensy... e non ero con te nemmeno per darti l'estremo saluto...



Gli avevano riferito che per i funerali di Wensy Fuscivarian, l'amata principessa della corona, le strade di Lathena si erano riempite di una interminabile processione, che era durata per giorni.



Dicono che il senatore Fuscivarian e mia figlia Ellis abbiano finto un grande dolore quel giorno, proprio loro che l'avevano istigata al suicidio! Suo padre e sua figlia!



Ma forse il dolore di Ellis era sincero, anche se quella morte le aveva spianato l'ascesa al trono imperiale.
Fuscivarian no, lui non ha mai pianto per nessuno...
Era sopravvissuto a tutti, il vecchio senatore, ed ora si trovava lì, davanti a lui, dopo vent'anni.
Invecchiato, certo, ma la sua faccia da volpe e i suoi occhi assassini erano sempre gli stessi.
<<Fuscivarian! Perché sei qui? La tua sola presenza mi disgusta!>>



<<Riserva il tuo disgusto per il Conte Fenrik!>>
Lo sguardo di Fuscivarian non prometteva buone notizie.
Sephir fissò il suocero con aria interrogativa:
<<E' giunta dunque notizia della battaglia?>>
Il vecchio senatore annuì, facendo ondeggiare il saio nero da monaco, indossato dopo che Elner l'aveva spedito in esilio e conservato per coprire agli altri i segni della sua estrema vecchiaia.
<<Elner e Marvin, hanno fermato il Conte!>> dichiarò, e poi alzò un dito indice dalle falangi deformate dall'artrosi:<< Ma ad un grave prezzo....>>
Sephir sentì una stretta al cuore:
<<Quale prezzo?>>
Il suocero gli puntò contro quell'indice accusatorio:
<<Davvero non lo immagini, Sephir? Hai spedito Ellis e Masrek con sole cinque legioni, a combattere gli enormi eserciti del Conte di Gothian! Li hai mandati al massacro!>>
Sephir Eclionner fu come trafitto da una pugnalata al petto:
<<I miei figli? Al massacro? Cos'è successo ai miei figli?>>
Fuscivarian sospirò in modo teatrale:
<<Masrek è morto, ucciso dal conte Fenrik in persona, con una ferita nella coscia destra, proprio come fece con te. Solo che questa volta la spada era avvelenata. Non c'è stato niente da fare>>
Sephir rimase impietrito.
E' un incubo... forse sto ancora sognando? Non è possibile che Masrek sia morto! E' sempre stato così prudente...
<<Ed Ellis?>>
Fuscivarian gli si avvicinò:
<< Beh, tu sai quanto amava suo fratello...>> ridacchiò, per l'allusione al peccato indicibile dei suoi nipoti: <<... ha giurato che lo vendicherà anche a costo di dover seguire Fenrik fino a Gothian... e da lì tutti sappiamo che non si torna vivi...>>
La reazione di Sephir alle notizie dategli dal vecchio suocero fu prima di incredulità, e poi di rabbia.
Una rabbia immensa crebbe dentro di lui. Doveva sfogarla in qualche modo.
In preda ad un raptus, afferrò Fuscivarian, lo spinse fino al muro.
Il senatore non si scompose:
<<Cosa credi di fare, Sephir Eclionner?>>
<<Quello che avrei dovuto fare molto tempo fa, quando tu seminasti discordia e morte nella mia famiglia!>>
Fuscivarian digrignò i denti, e lo fissò con gli occhi iniettati di sangue:



<<No, la discordia e la morte sono sempre esistite nella famiglia Eclionner... vallo a chiedere alla Dama Gialla, lei lo sa... lei c'era, fin dall'inizio, fin da quando il primo Wechtigar uccise suo padre Arexatan!>>
Sephir scosse il capo:
<<Tu hai sobillato mio padre e mia figlia contro di me, hai rovinato me e mio figlio, hai ucciso mia moglie, che era la tua stessa figlia!>>
Fuscivarian, consapevole ormai della propria fine imminente, sibilò:
<<Fu Ellis a spingere Wensy giù dalla torre, così come sei stato tu a mandare Masrek al massacro! Uccidimi pure! Abbattimi, sono disarmato! Regalami una morte da vittima... ho novantasei anni, sono malato.... non ho più nulla da perdere, mi faresti solo un favore!>>
Sephir, rosso di rabbia:
<<Non mi incanti, vecchio! Vuoi davvero la morte? Te ne faccio dono! Ci vediamo all'inferno, Sibelius Fuscivarian!>>
Detto questo lo sollevò come se fosse una piuma e infine lo scagliò fuori dalla finestra.
Lo osservò schiantasi al suolo, nello stesso punto in cui vent'anni prima era stato trovato il corpo di Wensy.
Ecco, Wensy... ora sei vendicata! Tuo padre, il tuo assassino è morto... e ti prometto che presto lo sarà anche l'assassino di nostro figlio!





N.d.A.
Sephir Eclionner è rappresentato da Tywin Lannister.
Sibelius Fuscivarian è rappresentato dall'imperatore Palpatine di Star Wars, alias Darth Sidious.
Wensy Fuscivarian Eclionner è interpretata da Nathalie Portman nel ruolo di Padme Amidala.

venerdì 27 luglio 2012

Gothian. Capitolo 87. Marigold contro il senatore Fuscivarian



Da alcuni giorni, Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, non faceva altro che pregare il suo illustre genitore, Atar, demone del fuoco segreto, perché le venisse in soccorso.
La situazione mi sta sfuggendo di mano.
Sephir Eclionner stava marciando su Lathena, massacrando gli abitanti di ogni città che attraversava, compiendo atti così orrendi e meschini da suscitare disgusto e sdegno anche tra i peggiori criminali.
Persino i demoni aborriscono Sephir, persino Eclion lo teme!
Quella scia di sangue avrebbe presto sommerso anche lei.
Continuava a pregare, ma il signore del fuoco non le dava risposte.
Un'ultima volta, ti supplico, aiutami, padre mio!
Bussarono alla porta:
<<Chi è? Sto pregando, non voglio essere distutbata!>>
Il primicerius sacri cubiculi, custode degli appartamenti imperiali, trovò il coraggio per rispondere:
<<Maestà, c'è il senatore Sibelius Fuscivarian. Dice che lo manda Sephir Eclionner...>>
L'imperatrice ebbe un sobbalzo.
Fuscivarian! L'anima nera del regime! Se Sephir l'ha liberato, è per mandarmi un avvertimento...
Cercò di dissimulare il suo terrore e impostò la voce in un tono freddo:
<<Fallo passare e lasciaci soli>>
Dopo pochi minuti, una sagoma nera e gobba entrò nella stanza.
Il senatore Fuscivarian era molto invecchiato, ed indossava il saio da monaco che gli era stato imposto proprio per volontà di Marigold, quando lo aveva esiliato a Marina del Campo.



Il senatore ammiccò ironicamente.
<<Vostra Maestà Imperiale, i miei omaggi...>>
Le parole erano concilianti, ma la voce era sarcastica e minacciosa.
Marigold fu percorsa da un brivido.
Quell'uomo ha ucciso la sua stessa figlia per motivi politici! 
Mascherando il proprio sdegno, Marigold rimase composta e, seppure con disgusto, offrì la mano da baciare a quell'orribile vecchio.
<<Senatore Fuscivarian... non avrei mai immaginato di rivedervi ancora, soprattutto qui a Lathena. Come avete fatto a fuggire da Marina del Campo e ad arrivare fin qui?>>
Il vecchio ridacchiò:
<<La mia condanna è stata revocata per ordine del nuovo Primo Ministro, il mio amato genero Sephir Eclionner, trionfatore su vostro marito Elner XI>>
Bastarono quelle parole per far capire a Marigold che il Gioco del Trono era perduto.
Sephir ha vinto! E mi manda il suo rognoso cane da guardia...
Eppure tra i due non c'era mai stata amicizia.
<<Pensavo che foste in pessimi rapporti con vostro genero. Mi era parso che Sephir vi ritenesse responsabile di aver convinto suo padre a diseredarlo e di aver causato la morte della sua amata consorte, la princpessa Wensy, vostra figlia!>>
Per un attimo rimasero entrambi in silenzio.
Si voltarono a guardare il ritratto della defunta Wensy Fuscivarian Eclionner, principessa della Corona, moglie di Sephir e madre di Ellis e Masrek. Nessuno aveva mai osato spostarlo da lì.



<<Mia figlia Wensy stava per denunciarmi al capo dell'opposizione, Aralte Velares, il principe di Marina Sedovia. Gli voleva rivelare tutto! Sapeva che io avevo istigato il vecchio Wechtigar XVI a diseredare Sephir, e poi lo avevo avvelenato! Io avevo costretto Masrek alla fuga! Io avevo istigato Ellis ad avvelenare suo marito Elner X e a tenere recluso suo figlio Elner XI.  Per questo, anche Wensy doveva morire! Se mi avesse denunciato, sarei stato condannato a morte per omicidio ed alto tradimento. Si trattava della mia vita contro la sua. Comunque, a spingerla materialmente giù da quella torre fu Ellis, non io!>>
Il vecchio doveva sentirsi molto sicuro di sé per ammettere di essere l'esecutore e il mandante di così tanti delitti.
Ellis ha spinto giù dalla torre la propria madre! E tutto per gelosia verso il fratello, e per sete di potere! 
E quel vecchio malefico si vantava dei propri delitti!
<<Ma che razza di famiglia siete, voi Eclionner?>>
Il senatore ridacchiò:
<<Ma io non sono un Eclionner! Avete le idee confuse, Maestà...>>
Marigold era esasperata:
<<Per trecento anni gli Eclionner e i Fuscivarian si sono incrociati tra loro, creando questo abominio! L'incesto era la regola nelle vostre due famiglie! Non è iniziato con Ellis... vi siete sempre sposati tra di voi, sempre lo stesso maledetto sangue!>>
Fuscivarian sorrise:
<<E ve ne siete accorta solo ora? Povera Marigold... vi credevate tanto intelligente, tanto astuta, e siete caduta nella nostra trappola... volevamo dividervi dal Conte Fenrik, e ci siamo riusciti! Ora non contate più niente!>>
La Dama Gialla ripensò con nostalgia ai tempi in cui era stata Contessa di Gothian.
Credevo che Elner mi avrebbe amata e difesa... ho sbagliato tutto... 
Cercò di non mostrare la propria rabbia:
<<Io almeno ho amato qualcuno, e non ho mai ucciso un mio parente. Se nonostante ciò dicono che sono perfida, allora voi che cosa siete?>>
Fuscivarian scrollò le spalle:
<<Sono il Presidente del Senato Imperiale!>>
E tornò a ridere con quel suo ghigno malefico.



Marigold sapeva che il vecchio aveva novantacinque anni:
<<Alla vostra età dovreste essere moribondo! Ma a quanto pare non vi vogliono nemmeno all'Inferno!>>
Il vecchio ebbe la risposta pronta:
<<Io ho quasi cent'anni, certo, ma voi, cara Marigold, ne avete più di mille, se non erro. Chi è dunque,  tra noi due, quello che non è gradito neanche all'Inferno?>>
L'imperatrice non colse l'umorismo del senatore:
<<Veniamo al dunque, Fuscivarian! Cosa dovete dirmi?>>
Il vegliardo divenne serio e minaccioso:
<<In primo luogo che Sephir Eclionner ha il controllo militare dell'Impero. Per ora si accontenterà della carica di Primo Ministro, ma quando Elner sarà eliminato, Sephir vi sposerà e voi avrete il privilegio di generargli un erede maschio. Dopo di che troveremo il modo di togliervi di mezzo!>>
Gli occhi di Marigold pulsarono di pagliuzze infuocate:
<<Marvin non lo permetterà! E' lui il legittimo erede, l'unico che il Senato sarà disposto ad accettare!>>



Il senatore scosse il capo:
<<Ammesso che quel ragazzo arrivi fino a qui... per voi sarà comunque la fine! Marvin non vi vuole come moglie!>>
Marigold non si lasciò intimidire:
<<Lo convincerò! So essere molto persuasiva! Ho il potere del fuoco!>>
Fuscivarian ridacchiò:
<<Fate troppo affidamento sulle vostre arti di seduzione. Alienor di Alfarian è più giovane e più bella di voi! Avete fatto male a non ucciderla, quando ne avete avuto l'opportunità!>>
Era vero.
Un altro errore... ho sottovalutato quella ragazzina... ed ora anche lei cospira contro di me...
Con uno sguardo furente si rivolse al senatore, puntandogli addosso un dito artigliato:
<<Non illudetevi di poter cambiare il mio destino, Fuscivarian, o il vostro, o quello di chiunque altro si sia macchiato di sangue senza essersi pentito. Presto bruceremo all'Inferno: io, voi, Sephir... per sempre, lo capite? Per sempre... per sempre...>>
Era come impazzita. C'era quasi un singhiozzo in quell'ultima esclamazione. Nessuno l'aveva mai vista così sconvolta.
Il vecchio ne rimase turbato, perché sentiva in lei la voce di tutti i demoni dell'oltretomba:
<<Veramente pensate che non possiamo fare nulla per cambiare il nostro destino?>>
Marigold, si asciugò le lacrime e scrollò le spalle, come se si fosse liberata di un grande peso::
<<E perché dovremmo? La malvagità è nella nostra natura. Chi poteva pentirsi, e salvarsi, lo ha già fatto. Per noi è troppo tardi: o instaureremo l'Inferno su questa terra, o andremo a fare compagnia a tutti gli altri dannati della famiglia Eclionner! Forse troveremo interlocutori interessanti... in fondo, il Paradiso deve essere un posto piuttosto noioso, per gente come noi!>>
Fuscivarian capì che Marigold lo stava avvertendo: se lei fosse crollata, avrebbe trascinato tutti nel suo abisso di fuoco.
<<L'Inferno può attendere, Maestà! Se non ci ostacolerete, potremo permettervi di vegliare sulla Dinastia. Di più non posso promettervi!>>
Marigold non lo ascoltava nemmeno. Gli fece cenno di andarsene, e quando rimase sola, si guardò lungamente allo specchio, e per la prima volta in vita sua, provò vergogna di se stessa.


venerdì 22 giugno 2012

Gohian. Capitolo 74. Sephir Eclionner incontra il suocero Fuscivarian



Sua Altezza Imperiale il principe della corona Sephir Eclionner, vestito in armatura e toga dopo tanto tempo,  alla testa di 10 legioni di Lathear, circondò la roccaforte di Marina del Campo, che si arrese senza alcuna resistenza.
Sul motivo che aveva spinto Sephir a prendere il controllo della cittadella non c'erano dubbi:  lì infatti si trovava confinato suo suocero, il senatore Fuscivarian, segregato in un convento.
Sephir non lo vedeva da 18 anni, da quando cioè suo padre, il vecchio imperatore Wechtigar XVI, su istigazione dello stesso Fuscivarian, aveva diseredato ed esiliato il principe ereditario, a causa della disfatta militare nella spedizione contro gli Alfar.
Quello stesso giorno Sephir era stato gravemente ferito alla gamba destra nell'ormai leggendario duello col Conte Fenrik di Gothian, durante la battaglia di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue.
Da allora tra i due era nato un odio profondo, anche se per motivi politici si erano trovati costretti più volte a complottare intrighi di palazzo.
Sephir si considerava un vecchio, per i suoi 75 anni, ma suo suocero Fuscivarian era veramente decrepito, con i suoi 95.
Da quando poi Elner XI lo aveva costretto a farsi monaco, e a vivere relegato nel convento di Marina del Campo, il senatore appariva ancora più vecchio e incartapecorito.



Lo sguardo di Fuscivarian aveva conservato quella lieve piega ironica, unica concessione all'emotività in un volto da sfinge mummificata.
<<Questa sì che è una sorpresa: Sephir Eclionner... già Principe della Corona, ora latitante e bandito, a capo della Piovra. Come è possibile che un pendaglio da forca come te giri impunemente per l'Impero e si faccia annunciare come un generale vittorioso, cosa che non sei mai stato e mai riuscirai mai ad essere!>>
Un'accoglienza più gelida e beffarda non poteva esistere.
Ma Sephir non si lasciò scalfire:
<<Anche per me è una sorpresa trovarvi vivo, senatore Fuscivarian, dopo che avete ucciso la vostra stessa figlia, la mia povera Wensy, e avete sobillato Ellis contro il resto della famiglia, benedicendo persino il suo vergognoso incesto con Masrek! Chi è dunque il pendaglio da forca tra noi due? Mi chiedo se non sia giunto il momento di mandarvi all'inferno>>
Il Senatore sogghignò:
<<Se era questo il tuo obiettivo, caro genero, l'avresti già realizzato da un pezzo. Sei la persona più sanguinaria della storia imperiale, Sephir. Peggio dei vampiri! Loro almeno del sangue se ne cibano. Tu provi piacere semplicemente a spargerlo. Hai persino infranto l'Antico Patto, portando morte e fiumi di porpora tra gli Alfar, a Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue>>



Sephir scrollò le spalle:
<<Anche voi vi siete dato molto da fare quell'anno. Siete riuscito ad avvelenare mio padre, a far credere che mio figlio fosse morto, e infine ad avvelenare il marito di Ellis, quel povero idiota di mio nipote Elner X. Ma non sono qui per fare a gara a chi ha seminato più vittime. Sono qui per parlare del Nuovo Patto>>
Al solo sentir pronunciare quella parola, il decrepito senatore sgranò gli occhi immersi in un mare di borse e di rughe:
<<Un Nuovo Patto? Ma se ormai i demoni hanno conquistato tutto il Continente Centrale?>>
Sephir scosse il capo:
<<No, molte zone dell'Impero sono sotto il mio controllo, e la Federazione Keltar si sta per ricostituire in un Regno unitario, sotto la guida di mio nipote Marvin, che è anche vostro pronipote, in quanto figlio di Masrek>>
Il Senatore annuì:
<<Marvin ... il figlio segreto di Masrek!>>



Lo Sciancato confermò:
<<Voi siete suo bisnonno, tramite Wensy, ed io suo nonno... lui è tutto ciò che ancora ci accomuna, e avremmo entrambi interesse affinché Marvin ascendesse al Trono del Sole!!>>
Fuscivarian sogghignò nuovamente:
<<E' sempre bello rientrare nel Gioco del Trono... ho sempre sostenuto che fosse l'unico gioco in cui valesse la pena impegnarsi. L'unico gioco che conta. Ellis ed Elner mi hanno deluso, ed ora c'è quella terribile Marigold di Gothian... come potremmo riuscire a sconfiggere quella strega... a meno che... >>
Sephir terminò la frase:
<<A meno che non riusciamo a far sposare Marigold e Marvin. Questa è la sintesi del Nuovo Patto! Abbiamo l'appoggio di Eclion e di Atar, tra i demoni, e di Belenos e di Cernunnos tra gli angeli. Gli altri per ora si mantengono neutrali>>
Il senatore annuì:
<<Ed io come posso esserti utile? E soprattutto, cosa ci guadagno?>>
Lo Sciancato scosse il capo:
<<Sempre le solite domande... ebbene, voi avete ancora molti amici in Senato e nel Clero: vi chiedo di convincerli ad abbandonare Elner e a schierarsi per Marvin. Possiamo già contare sull'appoggio di Bial l'Eunuco e dei servizi segreti, e persino della Grande Canonica: il nuovo priore Ulume è un mio fedelissimo.  Naturalmente voi sarete ricompensato con la revoca dell'esilio, la nomina a Presidente del Senato e a Ministro degli Interni... che ve ne pare?>>
A Fuscivarian brillavano gli occhi:
<<Considerala già una cosa fatta! Ma ti pongo solo una domanda: come riesci a fidarti di me, dell'uomo che ha ordinato la morte della sua stessa figlia, tua moglie, e ha rovinato i figli che hai avuto da lei?>>
Qui Sephir rimase pensieroso per un po', e poi rispose:
<<Sono un Eclionner, e gli Eclionner non hanno figli, hanno solo degli eredi!>>


N.d.A.

Sephir Eclionner è interpretato da Charles Dance nel ruolo di lord Tywin Lannister ne "Il trono di spade" di George Martin.

Il toponimo Marina del Campo si ispira a quello di Medina del Campo, dove morì Isabella di Castiglia.

Gli Alfar sono un incrocio tra gli Elfi e i popoli del nord del Continente centrale.

Il senatore Fuscivarian (Fujiwara) è intepretato da Ian McDiarmid nel ruolo dell'imperatore Palpatine in "Guerre Stellari".

"I fiumi di porpora", espressione rappresentata nella seconda immagine, è il titolo di un ottimo film thriller con Jean Reno, tratto da un omonimo romanzo.

"Il gioco del trono" è il titolo italiano dei primi due romanzi della serie "Le cronache del ghiaccio e del fuoco". Separatamente i due romanzi si intitolano "Il trono di spade" e "Il grande inverno", seguiti poi da "Il regno dei lupi" (con riferimento alla famiglia Stark) e "La regina dei draghi" (con riferimento a Daenerys Targaryen).

La frase finale è ispirata da una affermazione di Pietro il Grande quando ordinò l'esecuzione di suo figlio Alessio Petrovich Romanov, accusato di cospirazione e alto tradimento: "Gli zar non hanno figli, hanno solo degli eredi".







martedì 1 maggio 2012

Gothian. Capitolo 50. Fuscivarian in esilio incontra il cardinale Arenga. Eravamo un nobile popolo.






















Il vecchio monaco, seduto immobile su una panca del chiostro dell'abbazia di Marina del Campo, teneva gli occhi socchiusi e pareva stanco, ma le linee amare che tormentavano gli angoli della sua bocca indicavano in realtà una coscienza vigile.
«Senatore Fuscivarian» lo chiamò uno dei monaci «è arrivato Sua Eminenza il Cardinale Arenga. Vuole parlare con voi»
Sorpreso da questa notizia, il vecchio fece un leggero cenno di assenso con la mano.
Tra un fruscio di tonache e di baci all’anello, il potente Cardinale Augustin Arenga, Arcivescovo di Lathena, si fece largo maestoso e deciso verso una poltrona color porpora appositamente portata per lui davanti al vecchio Senatore.


Fuscivarian  non si alzò, ma aspettò che fosse il Cardinale ad avvicinarsi, a piegarsi leggermente per abbracciarlo e baciarlo in entrambe le guance.
«Sibelius… ma come ti sei ridotto? Non mi dirai che ti sei arreso!»
Il Senatore pareva guardare un punto imprecisato dietro ad una colonna del portico, da dove proveniva una melodia triste, di quelle che solo le popolazioni tropicali dell’Impero potevano creare.
«Augustin, tu invece sorridi troppo per i miei gusti. La Dama Gialla ci ha ingannati tutti. Credevi di essere saggio, cardinale, ma con tutte le tue sottigliezze non hai mostrato discernimento. Credevi che gli occhi della Grande Canonica fossero ciechi? Loro hanno visto più di quanto noi sapessimo. Quanto a Marigold, con la mano destra ci offriva aiuto e con la mano sinistra si preparava a soppiantarci»
Il Cardinale, un uomo dinamico, mondano ed energico, rimase come interdetto da quella risposta, e non volle nemmeno prenderla in considerazione: 
«Sibelius, non capisco questo tuo atteggiamento disfattista. Abbiamo perso una battaglia, ma la guerra è ancora tutta da decidere»
Fuscivarian parlò a voce così bassa che pareva uno sforzo per lui sillabare ogni singola parola: 
«Eravamo un nobile popolo… noi Lathear intendo… un popolo virtuoso, giusto e capace di provare compassione. Lo eravamo prima che gli Eclionner prendessero il potere...»



«Giunse Arexatan, e quando proclamò l'Impero, noi ci inorgoglimmo e diventammo avidi di ricchezze e di potere e questa fu la nostra maledizione»
Il cardinale scosse il capo:
«Tu rinneghi la nostra gloria?»
Fuscivarian sospirò:
«Fu vera gloria? I miei antenati erano uomini integri, ma si fecero confondere. Gli Eclionner indicavano il sole e dicevano: l'anima di Arexatan è lassù. Persino io ci credetti. Sai perché accettai di dare in sposa le mie figlie agli eredi degli Eclionner?»
L'arcivescovo era imbarazzato:
«Per indirizzare la Dinastia verso un Nobile Scopo!»
Il vecchio sorrise:
«In gioventù avevo sentito parlare dei ghiacci eterni di Gothian. Per uno cresciuto all'equatore, dove è sempre estate, è difficile credere ai ghiacci eterni. Potevo raffigurarmi una montagna innevata, ma un'intera distesa di neve era troppo perché la mia mente potesse immaginarla. Fu così che in segreto intrapresi un viaggio fin lassù, fino al Castello di Gothian»



Il cardinale incominciava a spazientirsi:
«E l'hai poi trovato, il tuo castello?»
Fuscivarian annuì:
«Una notte perenne. La notte artica. Sei mesi di oscurità. E lì vidi qualcosa che non avrei mai dovuto vedere. Sembravano umani, ma non lo erano. E capii perché il Conte Fenrik li aveva messi in bella mostra. Perché io potessi vederli. Vampiri, zombie e altre creature del ghiaccio. Era una prova di forza, voleva mostrarmi quale pericolo incombeva sull'Impero del Sole. Ma fu un inganno, perché io credevo che Eclion fosse il Sole e che ci avrebbe protetti dalle legioni del ghiaccio. La credevo una giusta causa e per il bene di quella causa accettai di legarmi all'imperatore folle, al vecchio Wechtigar XVI»


«L'ho servito per tremt'anni, ho dato mia figlia Wensy in moglie a suo figlio Sephir, l'ho sacrificata. Sono diventato bramoso di potere. Schiavo del potere. Ho corrotto mia nipote Ellis, ho rovinato suo fratello Masrek e poi alla fine che cosa ho ottenuto? Elner mi ha voltato le spalle, e sai una cosa: ha fatto bene! Perché io meritavo di essere punito»
Nelle sue parole l'amarezza e la rabbia si stemperavano a vicenda, conferendo un insolito alone di saggezza al vecchio senatore in esilio.
La musica in sottofondo si faceva sempre più triste.
Il Cardinale non si lasciò commuovere:
«E' soltanto una situazione temporanea. Presto anche Elner farà un passo falso, e allora la Dama Gialla sarà costretta a trattare con noi»
Fuscivarian rise, come se avesse sentito una solenne idiozia, poi tornò al suo tono elegiaco: 
«La melodia che senti... ricordo che a Wensy piaceva tanto»


Il Cardinale aggrottò le sopracciglia: 
«Wensy era un pericolo per la Dinastia, esattamente come adesso lo è Elner! Ma con Marigold possiamo ancora trattare!»
Le rughe sul viso di Fuscivarian si infossarono:
«Augustin, se ti illudi di poter controllare Marigold, sei ancora più sciocco di quanto pensassi»
Il Cardinale Arenga sgranò gli occhi: 
«Sei tu che non capisci! Marigold ha perduto il sostegno di Eclion!»
Il senatore gli puntò contro l'indice della mano destra:
«Eclion ha abbandonato tutti noi. Anzi, in verità non è mai stato dalla nostra parte. Non abbiamo voluto vedere ciò che pure era evidente. Come potevamo aspettarci lealtà dal Signore delle Tenebre che serve Ahriman, il dio del Male?»


Il Cardinale cambiò espressione come se fosse stato appena schiaffeggiato: «Questa è una bestemmia! Chi ti ha messo in testa queste idee eretiche?»
Fuscivarian scosse il capo:
«E' stato Elner stesso! Ma a parlare era l'anima di Arexatan: ho visto il suo sguardo, ho udito le sue parole. Mi ha rivelato ciò che tu mi hai taciuto per mezzo secolo!»


Il Cardinale apparve meravigliato: «Non merito una simile accusa. Sapevamo entrambi che c'erano dei rischi nel nostro piano... non ti ho mai nascosto nulla. Forse eri tu che preferivi non vedere...»
Fuscivarian scosse il capo:
«Io sono sempre stato un uomo di fede, Augustin! Certo, amavo il potere, ma sono sempre stato devoto a Eclion. Ho fatto tutto il possibile per favorire la reincarnazione di Arexatan... ma non immaginavo che avrei evocato un simile demonio!»
Il Cardinale tacque.
Fuscivarian si rese conto che in un istante imprecisato del loro dialogo la musica si era interrotta.
Arenga si era innervosito.
«Dove vuoi arrivare, Sibelius
Il senatore chiuse gli occhi:
«Elner va cacciato! Io da oggi in poi sosterrò il ritorno di Sephir Eclionner»
Il prelato scattò in piedi:
«Tu sei impazzito del tutto! Sephir ti odia... come speri di ottenere favori da lui?» 
Fuscivarian si voltò di scatto:
<<Non cerco favori, ma solo una riabilitazione per tutto il nostro popolo. Quando Sephir tornerà, avrà bisogno di qualcuno che gli assicuri l'appoggio del Senato. E a chi credi che si rivolgerà?>>
Il cardinale lanciò al senatore uno sguardo obliquo:
<<Incomincio a capire.  E devo ammettere che con questo saio hai un aspetto ancora più minaccioso>>



Prima di congedarsi dal vecchio recitò la formula di assoluzione e fu percorso da un brivido di paura.





mercoledì 8 febbraio 2012

Gothian. Capitolo 8. Ellis e il senatore Fuscivàrian: la Progenie di Eclion.

L’anziano Senatore Sibelius Fuscivàrian, nonno materno dell'Imperatrice Ellis, avanzava a passi brevi e silenziosi verso gli uffici personali della sovrana, con la quale tutte le mattine concordava la linea politica da tenere in Senato assieme ai Lord fedeli alla Corona.
Il nobile clan dei Fuscivàrian era considerato secondo di importanza solo alla stessa Dinastia Imperiale, con la quale aveva stabilito importanti alleanze matrimoniali. 
Sibelius aveva dato in moglie sua figlia Wensy al Principe della Corona, Sephir Eclionner, e da quella unione erano nati  Ellis e  Masrek.
La Principessa della Corona, Wensy Fuscivàrian, era stata molto amata dal popolo, 


perché era l'unica, nella famiglia imperiale, ad avere un cuore buono, e a dedicarsi ad opere di bene e di aiuto verso i bisognosi. Usciva spesso dall'Acropoli e amava passeggiare per la capitale, acclamata dalla gente, cosa impensabile per tutti gli altri componenti della famiglia imperiale.
Dopo la presunta morte del marito Sephir e dell'amatissimo figlio Masrek, Wensy si era gettata dalla finestra di una torre situata a fianco della Piramide, nell'Acropoli.
Suicidio. Quella almeno era la versione ufficiale. 
La  povera Wensy aveva idee pericolose, pensò il senatore passando davanti ad un meraviglioso ritratto di sua figlia.
Una sua eventuale reggenza sarebbe stata un grave pericolo per l'Impero.
 E poi soffriva troppo. Mi era intollerabile vederla in quelle condizioni... 
La morte tragica della Principessa della Corona aveva destato una grande commozione tra i Lathear, che avevano partecipato in migliaia ai funerali.
La principessa del popolo... così l'avevano chiamata in quei giorni.
Sibelius, fingendosi affranto dal dolore, aveva utilizzato persino quella circostanza a vantaggio del suo clan, ed aveva trasformato la tomba di Wensy in un luogo di pellegrinaggio e di devozione verso i Fuscivàrian.
Era stato un  grande successo anche per gli Eclionner.
Dopotutto anche Wensy, rendendosi defunta, ha fatto la sua parte per la maggior gloria della Dinastia imperiale. Ah, che destino curioso: amata da tutti tranne che dalla sua famiglia...
Ellis poteva avere anche qualche valido motivo per essere gelosa del rapporto privilegiato della madre con suo fratello Masrek, ma questo elemento, da solo, senza altre motivazioni politiche, non sarebbe parso accettabile nemmeno al vecchio senatore per giustificare l'odio che ella nutriva verso la madre.
Ellis è un mostro, e l'ho creato io, quel mostro!
Un tempo ne andava fiero.
Il mio personale capolavoro politico... e la mia più grande delusione!
Ancora era incerto su quale sorte decidere per la nipote. Doveva stare molto attento, perché nel gioco del trono tutto dipendeva dalla capacità di saper gestire anche i più  piccoli dettagli.
Sibelius ormai era un maestro in quell'arte.
Non si era limitato a salire al potere. 
Era sgusciato su, furtivo, tra le fessure
         Lo avevano sottovalutato, forse anche per il suo aspetto.
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Era piccolo e gobbo, e il suo viso volpino poteva ricordare i gargoyle delle cattedrali gotiche.


Aveva molti scheletri nell'armadio, ma la cosa non turbava la sua coscienza.
Non si sentiva in colpa. Tutto ciò che aveva fatto era stato necessario per il bene dell'Impero, e ancor di più per la gloria del dio Eclion e del suo santo Clero.
In nome dello stato e della divinità, talvolta erano necessari dei sacrifici. 
Anche umani!
 Era entrato al servizio dell'imperatore Wechtigar XVI, detto Barbablù ed in breve tempo aveva ottenuto incarichi sempre più importanti, fino a diventare Primo Ministro e persino consuocero del monarca. Aveva dato in moglie l'altra sua figlia, Susan, al nipote dell'imperatore, Ivar, figlio di una delle sorelle di Wechtigar e da quel matrimonio era nato Elner X. 
Ricordava quei tempi con nostalgia.
Ah,Wechtigar sì che era un vero sovrano, amava divertirsi e gozzovligliare! E lasciava a me tutto il resto. Ci intendevamo alla perfezione.
Era stato fin troppo facile, per Fuscivarian, accumulare il potere, mentre Wechtigar Barbablù si abbandonava alla crapula e alle orge. 
Bastava fargli avere una vergine ogni sera...


... e raccoglierne i resti la mattina dopo...
Ma la vera opera d’arte della carriera del Senatore era stato sbarazzarsi dei due eredi legittimi, che lo avrebbero tagliato fuori da ogni incarico di potere. 
Togliere di mezzo Sephir  era stato un azzardo. Era pericoloso assecondare la sua brama di sangue, affidandogli la guida di quella spedizione folle. Bisognava autorizzarlo facendo finta di prenderne le distanze, e tutti ci sono cascati. Solo io ed Ellis sapevamo che non poteva vincere, perché stava violando il Patto, e non poteva più tornare, proprio perché lo aveva violato. 
E poi il Principe della Corona era odiato da tutti, persino da suo padre.
 Tutti sapevano che Sephir era un sanguinario, un sadico torturatore.


E tale è rimasto, anche dopo, anche nell'ombra... sotto falso nome...
Ma quella era tutta un'altra storia, un conto ancora in sospeso.
Devo risolvere un problema per volta. Ed eliminare un Eclionner per volta.
Nella crisi dinastica che era seguita all'anno della Primavera di Sangue, Sibelius era riuscito ad imporre come sovrano il debole e malaticcio Elner X, il marito di Ellis, la quale aveva da poco messo al mondo un figlio, Elner XI.
Dopo soli sette mesi di matrimonio. Troppo pochi per credere che il giovane Elner sia figlio di suo “padre”...dal quale ha ricevuto solo il nome...
Ma quelli erano affari di Ellis, l'importante era sapere che lei era la madre! Da lei veniva il più puro sangue di Eclion, lei era una Principessa del Sangue: così erano chiamate le discendenti dirette e primogenite del divino Arexatan.
Finché Elner X era stato in vita, Ellis aveva operato seguendo i consigli del nonno materno, ma quando anche Elner fu “aiutato a morire”, la nomina di Ellis a Reggente era diventata inevitabile.


Il mio errore più grande…
Fuscivàrian non si dava pace per essere stato così sciocco da credere di poterla manovrare.
Troppo potere si era concentrato nelle mani dell’Imperatrice Vedova, che aveva cercato di rendersi più autonoma “promuovendo” Sibelius alla Presidenza del Senato, in modo da sostituirlo nella guida del Governo con un certo Rowland Tucker, un burocrate a lei fedelissimo.
Tucker era una nullità.
E lei lo ha scelto proprio perché è una nullità!
Un signor nessuno come primo ministro le andava benissimo: non le aveva mai fatto ombra, non aveva mai osato disobbedirle.
Ogni volta che si ricordava di come era stato ingannato da sua nipote, Fuscivarian veniva colto da una fredda rabbia interiore e da uno sconfinato desiderio di vendetta e di riconquista del potere.
 Nel frattempo, dallo scranno più alto del Senato Imperiale, il vecchio politico si era dovuto barcamenare in una posizione di precario equilibrio tra le varie fazioni, cercando di organizzare attorno a sé un ampio consenso, che un giorno gli sarebbe tornato utile. Per diciassette anni aveva tessuto nell’ombra la sua rivincita, e sentiva che il momento in cui avrebbe di nuovo controllato il Trono era vicino.
Ellis doveva essere eliminata.
Non basta mandarla in convento, devo ucciderla, come ho fatto con sua madre! 
Aveva creato lui quel mostro, ed ora doveva distruggerlo.
Era necessario, così come era stato necessario togliere di mezzo gli altri Eclionner.
Ma non sarebbe stato facile. Ellis non era come gli altri. Lei era la Vedova Nera!
Se la ricordava da bambina, molto vivace e caparbia, gelosissima del fratello.
Era stato facile far leva su quel sentimento.
Mi è bastato farle notare come tutti, in famiglia, amassero solo Masrek e non tenessero in minima considerazione lei.
Crescendo, la principessa Ellis aveva imparato a mascherare la sua rabbia dietro ad un’immagine di falsa modestia e di simulata innocenza.


Come sapeva apparire dolce e ingenua, la piccola Ellis, quando era adolescente!
Sapeva tenere a bada i suoi difetti e le sue debolezze, e Sibelius aveva sottovalutato sia l'astuzia che la rabbia che covavano dentro di lei.
Ma c'è stato qualcosa di più! E questo qualcosa sarà la sua rovina, perché chi ama il potere non deve amare nient'altro e nessun altro!
Sibelius aveva incominciato a sospettare qualcosa il giorno in cui Ellis aveva sposato Elner X, poco prima che Masrek raggiungesse il padre Sephir ad Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue..
L’orchestra suonava una musica triste, per accompagnare una danza tipica delle assolate regioni del Sud, e nell’udire quelle note malinconiche Ellis si era improvvisamente incupita. Stava guardando fissamente Masrek, che per mostrarle la contrarietà a quel matrimonio, aveva ballato tutto il giorno con una loro coetanea Il Senatore aveva riso di lui e di tutta quella sceneggiata. E in quel momento era avvenuto l'incredibile: Ellis gli aveva detto una cosa sorprendente, l'unica affermazione sincera di tutta la sua vita: «Non ridere! Non si deve ridere mai dell’amore, in nessuna delle sue manifestazioni…».
In quel momento Sibelius aveva capito il punto debole di Ellis, quello che l'avrebbe trascinata prima o poi alla rovina.
Masrek! Lui è il suo punto debole! Ed il tempo per colpire è arrivato. La Vedova Nera va schiacciata come un insetto!
Giunto nell’anticamera dell’ufficio privato dell’Imperatrice, il vecchio fece un rapido cenno alle guardie affinché lo annunciassero.
Quando Sibelius entrò in quella stanza buia che esalava aromi di cera e di incenso, Ellis non lo degnò nemmeno di uno sguardo e continuò a scribacchiare incomprensibili appunti su un papiro, al lume di una lampada azzurra. Faceva sempre così quando era particolarmente nervosa.
Non lo guardò e non lo invitò a sedersi.
«Mia cara nipote...» esordì Fuscivarian, ma fu subito interrotto.
«Quando mi chiami così so che devo preoccuparmi…» 
L'Imperatrice aveva detto quelle parole senza sollevare lo sguardo. Il vecchio mantenne la calma:
«Mia dolce Ellis, sono diciassette anni che governiamo l’Impero insieme e...»
Lei lo interruppe di nuovo: «Ed è ora che tu vada all'inferno!»
Il senatore non si lasciò provocare:
 «Mi dici questo solo perché ritengo necessario il matrimonio…»
A quel punto lei si alzò di scatto e lo fissò con aria annoiata:
«Non ci sarà nessun matrimonio»



Notando l'aspetto tetro e scarmigliato della nipote, Sibelius vide per la prima volta in lei i segni della stanchezza.
Provò quasi pena e sentì di doverle almeno un avvertimento:
«Non ti conviene metterti contro di me, Ellis».
L’Imperatrice restò impassibile: «Stavo per darti lo stesso consiglio. Credi che non conosca le trame dei tuoi leccapiedi? So a memoria i nomi di chi mi ha tradito, e posso garantirti che al minimo tentativo di ribellione li farò impalare vivi davanti alle porte dell'Acropoli!»
Sibellius si chiese fino a che punto fosse realmente informata: «Ti fidi troppo del tuo eunuco!»
La sovrana rise: «Lui dice che mi fido troppo di te… non è divertente? »
La faccia del vecchio senatore era diventata grinzosa come il tronco di un pino: «Ellis, io faccio appello alla tua razionalità. Questa opposizione contro Alienor è una sciocchezza da adolescente!»
Si era aspettato un’esplosione d'ira da parte di lei, e invece la Reggente rimase impassibile.
Quel silenzio preoccupò Fuscivarian molto più di quanto avrebbe fatto una sfuriata: «Ellis, mi stai ascoltando?»
L'imperatrice, sempre più seria, sussurrò: «La Progenie del Sole non dovrà unirsi con quella delle Nevi fino alla cinquantesima generazione dal divino Arexatan»
Fuscivarian capì: «Se quello che temi è una violazione dell'Antico Patto, basterà attendere pochi mesi e allo scadere del Millennio, Elner potrà sposare chi vuole!»


«Dimentichi che Elner appartiene alla cinquantesima generazione, quella più pericolosa! Il Millennio scadrà solo con la generazione successiva...»
Il senatore la fissò con sguardo di rimprovero: «Questa interpretazione è minoritaria! Il termine "generazione" va inteso come periodo di venti anni!»
«Ti sbagliLe parole del Giuramento vanno rispettate alla lettera!»
Fuscivarian ridacchiò: «E da quando in qua tu rispetti i giuramenti? »
Ellis rispose con solennità: «C’è un unico Giuramento che conta! Così mi insegnò Padre Izùmir Mollànder, il mio precettore, che adesso è Priore della Grande Canonica»
Sibelius era legato ai Cardinali e al Sommo Sacerdote, e non vedeva di buon occhio il potere della Grande Canonica: «Mollander è un eretico! Il cardinale Arenga lo farà presto bruciare al rogo!»
 «No, Sibelius! Io non lo permetterò! Mollander è un potente esorcista, e conosce la demonologia meglio di chiunque altro. Mi ha servito bene e ho bisogno di lui, ora più che mai!»
Il vecchio inorridì: «Demonologia? Stai forse insinuando che Eclion sia un demone?»
Il viso di Ellis rimase impassibile: «Eclion è adirato... abbiamo avvelenato due imperatori, la sua Progenie! Abbiamo rinnovato il Crimine del figlio di Arexatan! »
Fuscivarian inarcò le sopracciglia: «Questa leggenda è blasfema! Wechtigar I il Pio non uccise Arexatan! Fu Kevin Vorkidian che si macchiò del Crimine!»
«Chiunque sia stato ad uccidere Arexatan, non cambia la nostra responsabilità nella morte dei suoi ultimi discendenti… Eclion si sente tradito, e pretende che paghiamo il prezzo del sangue…non possiamo correre il rischio di una sua reincarnazione!» la voce di Ellis era quasi impercettibile.
Fuscivarian rimase atterrito. La sua fede in Eclion vacillava.
E se fosse vero? Se fosse un demone? 
Dopotutto gli Eclionner erano stati uno peggio dell'altro, una dinastia di pazzi sanguinari.
Ellis ed io ne abbiamo eliminati tre! Che cosa abbiamo scatenato? Chi potrebbe risvegliarsi nel corpo di Elner XI, il cinquantesimo discendente, nato da un incesto tra fratelli carnali?
L’Imperatrice approfittò di questo suo smarrimento per tornare al suo tono autoritario: «Ora capisci perché Alienor va eliminata? Ho già incaricato i nostri referenti di prendere contatto con la dama di compagnia, Lady Marigold di Gothian. So per certo che è caduta in disgrazia presso la corte di Alfarian, ed anche ad Elenna è stata pesantemente offesa. Sarà facile farla passare dalla nostra parte. Ora che sai come stanno le cose, torna in Senato e cerca di far rinsavire i ribelli. Digli che la fanciulla degli Alfar non metterà mai piede nell’Impero. Il suo destino è segnato, così come lo è stato quello di tutti coloro che si sono messi contro di me!»
Fuscivarian annuì, suo malgrado, e si inchinò in segno di congedo, lasciando con sollievo l’atmosfera tetra di quella stanza, dove la Vedova Nera aveva riportato la sua ennesima vittoria.


N.d.A.

La principessa Wensy Fuscivarian è rappresentata nel ritratto dell'imperatrice Sissi (Elizabeth von Wittelsbach) sovrana dell'impero Austro-Ungarico.
Il senatore Sibelius Fuscivarian è interpretato da Ian McDiarmid, l'imperatore Palpatine di Guerre Stellari, Star Wars.
Sephir Eclionner è rappresentato in questo capitolo da un ritratto del principe Vlad Tepes Dracula di Valacchia.
Ellis Eclionner è interpretata da Daniela Amavia nel ruolo di Alia Atreides in "Children of Dune" e da Eva Green nel ruolo di Morgana in "Camelot".
Il demone Eclion è mostrato nella forma del Re Sole nel film "Le roi danse".