venerdì 27 gennaio 2012

Gothian. Antefatto.

   
Antefatto


Luogo: Castello di Gothian, Artide

Giorno: 9 aprile

Anno:  983 dalla fondazione dell'Impero Lathear, in seguito ricordato come "l'anno della Primavera di Sangue".




          «Stavi sognando?» le chiese l’uomo alto, magro, pallido, dagli occhi di ghiaccio e dai lunghi capelli color avorio.
«Ho sempre sognato» mormorò la donna bionda seduta sul grande letto a baldacchino «I sogni distinguono il sonno dalla morte»


L’uomo si tolse un guanto e si osservò le unghie affilate con aria distratta, quasi annoiata: «Da come ti agitavi, mi parevano incubi»
Gli occhi gialli di lei brillarono come quelli di un gatto selvatico, e le pupille si dilatarono. Scostò di colpo le sete dorate che ricoprivano il suo corpo perfetto.
«No, Fenrik, erano sogni di rivincita!»
Il Conte di Gothian colse l’allusione ad un evento accaduto in tempi remoti.
«Capisco… » la sua voce era sibilante e le labbra sottili, esangui: «…ed era un sogno ricorrente?»
Lo sguardo della donna divenne improvvisamente malinconico: «Non esistono sogni ricorrenti.  Il sogno che interrompi non sarà più uguale»
Il Conte percepì una minaccia in quella risposta, anzi, un desiderio di vendetta. Li ignorò, perché sapeva che il bersaglio non era lui: «Come vedi, il Patto è stato rispettato. Sephir Eclionner ha perso, ad Elenna sul Dhain. L'Impero Lathear è in ginocchio. Ora avrò quel che mi spetta?»
Lei annuì: «Tutti lo avranno, nel bene e nel male»
Il Conte fu percorso da un brivido: «E’ tuo diritto, Edwina…»
La donna si sollevò di scatto: «Non pronunciare mai più quel nome! Nessuno deve sospettare che io...»
«Ma, mia cara, chi vuoi che si ricordi di…»
«Zitto! Non una parola di più!»
Il Conte ebbe una contrazione alle labbra, e mostrò per un attimo i canini aguzzi. Non era abituato a farsi trattare in quel modo, ma Edwina Ataris era l’unica persona al mondo più potente di lui.
«Come vuoi essere chiamata?»
Lei sorrise, accarezzandosi i boccoli dorati: «Ricordi come viene chiamato quel fiore giallo che sboccia il primo giorno d’estate, nei giardini di Alfarian?»


Fenrik dovette fare uno sforzo: non amava i fiori, non amava la reggia di Alfarian, e soprattutto non amava gli Alfar. 
«Si chiama màrigold»
Le iridi gialle di lei parvero pulsare di gioia e brillare come pagliuzze dorate.
«Màrigold… ah… mi piace! Con questo nome tu mi chiamerai, quando oggi ci sposeremo. Il cognome e il titolo deriveranno dalle nostre nozze. Nessuno oserà chiederti altro su di me»
Il Conte annuì: «Questo è certo. Tutti mi temono! E hanno ragione di farlo!»
Marigold era soddisfatta: «Per questo ho scelto te, Fenrik Steinberg! Ed è tempo che noi due iniziamo a muovere tutte le pedine della grande scacchiera»
Fenrik si rabbuiò:
«Ci vuole cautela. Le cospirazioni in atto sono più di una, Edw... ehm... Màrigold!» Scandì le parole nel pronunciare quel nome.
Lei scrollò le spalle:
«Solo la nostra cospirazione si basa sulla conoscenza esatta del Patto: ci basta la memoria»
Il Conte dovette annuire: «In effetti, a differenza di tutti gli altri, il giorno in cui fu siglato il Patto, noi eravamo là»
La "dama gialla", come la chiamavano tutti, sorrise soddisfatta:
«Ben detto! Ora non ci resta che recitare questa farsa della cerimonia nuziale. Credo che mi divertirò molto nel ruolo di Marigold, Contessa di Gothian»
Fenrik accennò vagamente un ironico sorriso: «E’ passato molto tempo dall’ultima volta che Gothian ha avuto una Contessa»
Marigold ricambiò la smorfia: «Non ne dubitavo affatto. La cosa susciterà un certo scalpore, ad Alfarian, ma io so adattarmi bene alle circostanze. Ormai manca poco allo scadere del Millennio… e allora la vera versione del Patto dilagherà in tutto il Continente Centrale>>
Fenrik si concesse un sorriso:
<<Dai miei Albini delle nevi ai tuoi Alfar, dai Keltar ai Lathear, fino ai Neri dell’estremo sud! Non pongo limiti di spazio, né di tempo, al nostro Impero»
  
     


giovedì 26 gennaio 2012

Lo charme di Galla Placidia, l'ultima Imperatrice

Ecco un mosaico che ritrae l'imperatrice Galla Placidia (Costantinopoli 388 - Roma 450) 
                                               


Galla Placidia ebbe una vita piuttosto movimentata.Nata a Costantinopoli dall'imperatore Teodosio I e dalla sua seconda moglie Galla Valentina, figlia a sua volta di Valentiniano I e sorella di Valentiniano II, alla morte del padre seguì il fratello Onorio a Ravenna, appena diventata capitale dell'Impero Romano d'Occidente. Durante il regno di Onorio, Galla Placidia venne rapita dai Visigoti e costretta a sposarne il re Ataulfo. Fu liberata da un generale romano che ottenne di condividere il trono con Onorio, assumendo il nome di Costanzo III, che sposò poi Galla Placidia. Da questo matrimonio nacquero Valentiniano III (qui sotto a sinistra) e Onoria (qui sotto al centro). Si noti il trucco particolare di Onoria, specialmente il bistro che era una sorta di mascara dell'antichità, e veniva usato per delineare tutto il contorno delle palpebre, comprese quelle inferiori:



All'epoca anche gli uomini usavano il bistro e il trucco. La civiltà bizantina, forte non solo a Costantinopoli, ma anche a Ravenna, era estremamente raffinata.
Galla Placidia fu una icona di stile per mezzo secolo: la sua pettinatura, il suo trucco, i suoi gioielli di perle, erano diventati un must della corte ravennate.
Alla morte del fratello di Galla Placidia, l'imperatore Onorio, nel 423,  il trono imperiale passò a Velentiniano III che era ancora un bambino.  Ecco un quadro che mostra Valentiniano III sul trono con in mano le insegne imperiali: la spada e il globo d'oro, oltre che la porpora imperiale del mantello:

                                                                     
Valentiniano III regnò dal 423 al 455, ma fino al 450 il vero potere fu detenuto, in qualità di reggente imperiale, dalla madre Galla Placidia che dovette affrontare le invasioni barbariche, nel territorio dell'impero romano. Gli Unni erano i più pericolosi. Il loro re, Attila, aveva destato l'interesse di Onoria, che gli aveva inviato per lettera una proposta di matrimonio. Questo fu il pretesto che indusse gli Unni a invadere l'Impero. Onoria fu spedita in convento sotto il controllo severissimo della zia Pulcheria
Nell'immagine, tratta dal film Attila, del 1954, Sofia Loren interpreta Onoria ed Anthony Queen recita il ruolo di Attila:


Galla Placidia, terrorizzata dagli Unni, lasciò Ravenna e fuggì a Roma con il figlio. Affidò il comando dell'esercito al generale Ezio, che sconfisse Attila.  
Nel film tv del 2001, "Attila", il ruolo di Galla Placidia è interpretato dalla bravissima Alice Krige.



Galla Placidia morì a Roma poco dopo la sconfitta di Attila, convinta di aver salvato l'Impero, e fu sepolta a Ravenna nel meraviglioso Mausoleo che porta il suo nome.



Consiglio a tutti di visitarlo, a Ravenna. Si trova a fianco della basilica di San Vitale, ed ha la forma di una croce greca. E' una delle più belle espressioni dello stile bizantino in Italia.

Dopo la morte di Galla Placidia, Valentiniano III ed Ezio lottarono per il potere assoluto, tanto che l'imperatore uccise di persona, con un pugnale, il generale vittorioso che pretendeva di sposare sua figlia Eudoxia. Un alto dignitario, che aveva assistito all'omicidio, disse: "Sei un folle, Valentiniano, perché hai tagliato il tuo braccio destro con la mano sinistra!"

Fu una frase profetica: pochi giorni dopo, lo stesso Valentiniano III fu ucciso dai soldati per vendicare la morte di Ezio. Si compiva così la fine della dinastia valentiniana-teodosiana, e di fatto quella dell'impero romano d'occidente.
Roma fu saccheggiata dai Vandali:

Rimaneva invece intatto l'impero d'oriente, dove Giustiniano aveva ripristinato l'autorità imperiale, assieme alla moglie, l'imperatrice Teodora, che qui possiamo ammirare nello splendido mosaico della basilica di San Vitale a Ravenna:


Il mosaico che la rappresenta è probabilmente il più bello che si può trovare non solo a Ravenna, città che rimase bizantina per secoli, ma in tutta Italia. Teodora era di umili origini, si pensa persino che fosse una prostituta, ma l'imperatore Giustiniano se ne innamorò e la incoronò imperatrice. L'influenza di Teodora a corte fu molto positiva, e gli anni migliori del lunghissimo regno del marito furono quelli in cui lei visse. Dopo la sua morte, Giustiniano non si risposò e visse nel ricordo di lei.

La bellissima donna di cui parlerò domani è una sorpresa: sono sicuro che vi piacerà, anche se forse meriterebbe di essere odiata... non anticipo altro!


mercoledì 25 gennaio 2012

Le Veneri Imperiali

La prima fu sicuramente Livia Drusilla, seconda moglie di Augusto, e prima imperatrice di Roma.


Livia era una donna estremamente ambiziosa: quando vide che Ottaviano Augusto, nipote di Cesare, stava per diventare di fatto l'uomo più potente di Roma, lo sedusse. Pur essendo lei incinta e sposata con Tiberio Claudio Nerone da cui aveva avuto già un figlio con lo stesso nome, ed Ottaviano sposato con Scribonia, i due divorziarono contemporaneamente nel giorno in cui Scribonia partorì Giulia, l'unica figlia di Augusto. Successivamente Livia fu sospettata di aver avvelenato i figli maschi di Giulia e del marito di lei, Agrippa, pure lui morto prematuramente, per costringere Giulia a sposare suo figlio Tiberio e favorire così la successione al potere di Tiberio stesso. Durante il regno del figlio, Livia fu molto potente e morì a 87 anni, età rara per quei tempi. Sotto una foto con un busto di Giulia:


Condannata per adulterio, Giulia fu esiliata prima a Ventotene e poi a Reggio Calabria. Morì poco dopo suo padre Augusto, si pensa per ordine dell'ex marito Tiberio, appena divenuto nuovo imperatore.
Dal primo matrimonio con Agrippa aveva avuto anche due figlie: Giulia Minore ed Agrippina Maggiore. La prima subì la stessa sorte della madre, avendo commesso adulterio col poeta Ovidio: entrambi furono esiliati, lei in un'isola, lui sul mar Nero, ai confini del mondo conosciuto. Ecco Giulia Minore in una immagine su una moneta dell'epoca:



Agrippina Maggiore sposò Germanico, nipote dell'imperatore Tiberio, ed ebbe numerosi figli tra cui l'imperatore Caligola e la futura imperatrice Agrippina Minore.
Agrippina Minore sposò in prime nozze Domizio Enobarbo, che Svetonio descrive come "omni parte vitae detestabilis" e da lui ebbe il figlio, futuro imperatore Nerone. In seconde nozze Agrippina sposò suo zio, l'imperatore Claudio, che adottò Nerone come proprio erede. Dopo aver avvelenato Claudio, Agrippina fu reggente per alcuni anni in nome del figlio Nerone, che però poi la fece uccidere, perché si opponeva al divorzio di Nerone da Ottavia. Ecco una immagine di Agrippina Minore:


Con la morte di Nerone, finì la dinastia Giulio-Claudia, e per molti anni le donne non ebbero influenza politica. Tornarono ad averla con l'avvento della dinastia dei Severi, ma la figura femminile più interessante dell'era imperiale non fu una donna romana, ma una regina orientale che sfidò l'impero romano e cioè Zenobia di Palmyra.(Antiochia 225 - Tivoli 275) 



che riuscì a conquistare per un certo periodo di tempo la parte orientale dell'impero romano:



Sconfitta dall'imperatore Aureliano, Zenobia, legata con delle catene d'oro, venne esibita come trofeo durante le celebrazioni per il trionfo a Roma, nel 274, e passò il resto della sua vita in una villa presso Tivoli.


Molto singolare fu la vita dell'imperatrice Elena, madre di Costantino. Di umili origini, in gioventù faceva la cameriera in un'osteria di Nicomedia in Bitinia (e forse anche la prostituta). Lì conobbe Flavio Costanzo Cloro, generale romano, e ne divenne l'amante. Da lui ebbe un solo figlio, Costantino, mentre Costanzo si sposò con la figlia dell'imperatore Massimiano. Dopo l'abdicazione di Massimiano, Costanzo divenne imperatore, ma morì l'anno seguente, e suo figlio Costantino reclamò il potere supremo contro il figlio di Massimiano, Massenzio. Prima della battaglia definitiva, Elena, che si era convertita al Cristianesimo, invitò il figlio a porre fine alle persecuzioni dei cristiani. Costantino sognò una croce, con la scritta "in hoc signo vinces": sotto questa insegna vincerai. Sconfitti tutti i rivali, Costantino legalizzò il culto cristiano, ed Elena si recò in Palestina alla ricerca della reliquia della Croce.


Per questi meriti, Elena fu proclamata Santa (una bella carriera se pensiamo che era partita come prostituta).. La salma di Sant'Elena Imperatrice si trova a Roma nella chiesa di Santa Maria in Aracoeli.
Ultima grande donna dell'antichità fu Galla Placidia, nipote dell'imperatore Valentiniano I, sorella di Valentiniano II, figlia di Teodosio I, sorella di Onorio, moglie di Costanzo III e madre di Valentiniano III. La sua vita fu molto avventurosa e merita di essere raccontata bene, con immagini adeguate, nel post di domani.

martedì 24 gennaio 2012

Stile, Moda e Bellezza nell'Antichità

Con oggi incomincio una Storia illustrata della Bellezza che passa attraverso l'evoluzione degli Stili e delle Mode dall'antichità ai giorni nostri.

L'Antichità va dalla scoperta della scrittura (circa 3000 a.C) alla caduta dell'Impero romano (476 d.C.)
Le civiltà più antiche si crearono nelle pianure fertili vicine ai grandi fiumi, come il Nilo per gli Antichi Egizi.

Ecco il busto della loro regina più famosa e più bella, Nefertiti, moglie del faraone Amenofis IV, meglio noto come Akenaton. Dietro al busto un bassorilievo che rappresenta Neferiti con i figli e il sole Aton.


E' probabile che Nefertiti fosse o la madre o la suocera di Tutankhamon.

Nella Mesopotamia, tra il Tigri e l'Eufrate, si svilupparono numerose civiltà. Tra queste i Sumeri, i Babilonesi e gli Assiri. Tra gli Assiri, fu famosa la regina Semiramide (o Shammuramat), moglie del re a Shamshi-Adad V e reggente per il figlio Addu-Nirari III.
Ecco una ricostruzione della sua immagine:




Nella Civiltà greca classica la donna non partecipava alla vita pubblica ed era esclusa dalla politica. Di fatto erano confinate nel Gineceo, la parte della casa destinata alle donne e ai bambini.




Da questo dipinto e dalle statue delle Dee, possiamo ricostruire la moda del tempo. Ecco una ricostruzione in piccolo della colossale statua di Athena Parthenos:




L'originale, nel Partenone, era ricoperta di avorio e oro e doveva presentarsi in questo modo:




Quando il re Filippo di Macedonia conquistò la Grecia, e suo figlio Alessandro Magno conquistò l'Impero Persiano, ebbe inizio la Civiltà ellenistica.


Prima donna famosa tra i Macedoni fu Olympias, moglie di Filippo e madre di Alessandro. Personaggio forte e determinante nella creazione dell'impero macedone, la regina Olympias così ci appare nelle monete dell'epoca:




Anche se noi forse la ricordiamo meglio nella ricostruzione cinematografica del film Alexandros, di Oliver Stone, dove il suo ruolo fu interpretato da Angelina Jolie:




Dopo che i Romani ebbero conquistato la Grecia e la Macedonia, gli ultimi regni ellenistici furono la Siria della dinastia dei Seleucidi e l'Egitto della dinastia dei Tolomei.


Ultima regina macedone d'Egitto fu Cleopatra. Erroneamente è stata raffigurata in costumi egiziani: Cleopatra si sentiva greca e vestiva alla greca. Il reale aspetto di Cleopatra era questo:




Delusi? Direi di sì. Certo che non avesse un bel naso si sapeva, ma che la sua acconciatura fosse molto semplice e diversa da quella delle antiche regine egiziane non era cosa nota. L'ho appreso studiando la storia greca: Cleopatra si pettinava e si vestiva secondo la moda greca, e non secondo quella egiziana. E non era particolarmente bella.
Eppure questa donna conquistò prima Cesare e poi Marco Antonio, ed ebbe figli da entrambi.
Fu sconfitta da Ottaviano Augusto e si suicidò facendosi mordere da un serpente.

Ecco la ricostruzione del reale viso di Cleopatra:



Quando la notizia della morte di Cleopatra giunse a Roma, la gioia per la fine delle guerre civili fu tale che Orazio scrisse una famosa ode che incomincia con "Nunc est bibendum, nunc pede libero pulsanda tellus!": ora è tempo di brindare, è tempo di danzare in libertà colpendo la terra con i piedi". 
Domani mi occuperò delle grandi donne dell'Età romana imperiale: Livia Drusilla, prima imperatrice romana, Giulia Maggiore, unica figlia di Augusto, Giulia Minore, nipote di Augusto, Agrippina sorella di Giulia Minore e moglie dell'imperatore Claudio, suo zio, e madre di Nerone, e infine la bellissima regina Zenobia di Palmyra...

lunedì 23 gennaio 2012

Che cos'è la Classe?

La Classe è la compresenza di Stile e di Eleganza in una stessa persona o cosa. Di questi due concetti ho parlato nei post precedenti a questo.

Il termine Classe deriva da classico, in quanto lo stile classico è quello considerato più elegante.

Due donne di classe sono state Grace Kelly e Audrey Hepburn.






Se devo pensare a donne di classe del passato, sia recente che lontano, me ne possono venire in mente molte. Per esempio la cantante Dalida:


oppure Alessandra di Danimarca, che fu Principessa del Galles dal 1863 al 1901, Regina di Gran Bretagna dal 1901 al 1910, poi Regina Madre fino alla morte nel 1925.


oppure Elizabeth von Wittelsbach, Imperatrice d'Austria e Ungheria, comunemente nota come Sissi:


A questo punto sorgono due domande:

1) per essere una persona di classe deve essere per forza bella o ricca?
2) esistono esempi di donne di classe viventi?

Alla prima domanda rispondo che non è necessario essere belli o ricchi, quanto piuttosto avere una personalità che unisca equilibrio, senso della misura, amore per la bellezza e originalità.
Questo può permettere anche ad una persona non bella e non ricca di diventare una persona di classe.
Gli esempi non posso trovarli tra le persone famose, perché la fama si accompagna sempre con la ricchezza, e spesso con la bellezza.

Alla seconda domanda faccio un po' di fatica a rispondere. Posso citare una persona vivente, ma anziana come Virna Lisi.




Tra le donne più giovani mi viene in mente Serena Autieri.




Per par condicio cito anche una mora di classe, Anna Valle.


Tra le giovanissime penso a Beatrice Borromeo.


oppure, sempre per par condicio Charlotte Casiraghi, che non a caso è nipote di Grace Kelly


Siete d'accordo con i miei esempi? Ne avete altri da proporre?

Domani inizierò a parlare della evoluzione degli stili di moda e arte incominciando dall'antichità per arrivare ai giorni nostri.

domenica 22 gennaio 2012

Che cos'è lo Stile?

Lo Stile è un insieme di scelte estetiche e comportamentali che contraddistinguono una persona, una corrente artistica, una civiltà o un periodo storico. La parola deriva dal latino stilus, che era la penna per scrivere: quindi nasce in ambito letterario, si estende in ambito artistico e quindi anche alla moda.

Lo Stile è qualcosa di diverso rispetto all'Eleganza, di cui ho parlato nel post precedente. Queste due qualità però possono coesistere e in tal caso si ha la Classe, ma di questo parlerò nel prossimo post.

Nell'ambito della moda, una delle caratteristiche dello stile individuale è la personalizzazione delle scelte estetiche, nel bene e nel male, quello che ti fa subito dire di una persona: ecco, è lei!


Anna Wintour, leggendaria direttrice di Vogue dal 1988, si riconosce tra mille per il suo caschetto, rimasto inalterato per decenni, lo sguardo magnetico, il sorriso ironico, gli occhiali neri enormi (che in questa foto mancano, ma in genere quando la "direttorissima" assiste alle sfilate sono immancabili). Chi guarda questa foto riconosce subito la Wintour, che cattura immediatamente l'attenzione, e poi nota che c'è una giovane sconosciuta, almeno per me, al suo fianco, la quale risulta piuttosto anonima, con una pettinatura standard, un trucco discutibile, e l'aria di chi si sente importante solo perché è ritratta nella stessa foto con un personaggio che ha Stile.

Nell'ambito dell'arte uno degli stili più facilmente riconoscibili è il gotico, caratterizzato, in architettura, dagli archi a sesto acuto:




La cattedrale di Notre Dame a Parigi ne è uno degli esempi più illustri, assieme alla Westimnster Abbey di Londra o al Duomo di Milano.

Il gotico è uno stile anti-classico, così come il barocco, il rococò, il romanticismo, il decadentismo, le avanguardie storiche e le neoavanguardie.

Lo stile classico, caratterizzato da sobrietà, equilibrio e armonia nelle proporzioni, è quello che nasce in ambito greco antico nel V secolo a. C. (età di Pericle) e viene poi ripreso in ambito romano nel I secolo a. C. fino all'anno 14 d. C (età di Cesare e di Augusto).

Ne è il più famoso esempio l'Acropoli di Atene sulla quale domina il tempio di Atena Parthenos (che in greco vuol dire vergine) comunemente conosciuto come Partenone.

Gli stili classicisti, che si ispirano allo stile classico, sono lo stile rinascimentale, il neoclassicismo e in generale gli stili caratterizzati da un ritorno all'ordine.

Lo stile classico è considerato il più elegante e il più legato al concetto canonico di bellezza.

Nella moda un esempio attuale di stile classico in termini di abbigliamento e pettinatura è quello di s.a.r.  Kate Middleton Mountbatten-Windsor, Duchessa di Cambridge:




Tra gli stilisti il più vicino allo stile classico è Armani.


Domani approfondirò il concetto di stile classico nell'ambito del più ampio concetto di Classe.
Nei post successivi prenderò in considerazione gli altri stili, con un approccio che in termini di estetica culturale si chiama fenomenologia degli stili.

sabato 21 gennaio 2012

Che cos'è l'Eleganza?

L'Eleganza, intesa in senso lato, è la capacità di chi riesce con naturalezza a comportarsi in maniera nel contempo raffinata, equilibrata, ed armoniosa, tanto da suscitare l'ammirazione di chi l'osserva.

In senso stretto, con riferimento al vestiario e all'acconciatura, è il modo di abbigliarsi e acconciarsi  in maniera nel contempo semplice e ricercata, in modo che l'equlibrio armonico tra questi due elementi opposti (semplicità e ricercatezza) possa essere considerato oggettivamente bello (cioè giudicato tale dalla maggioranza delle persone) e degno di lode.

Un esempio di eleganza immortale è sicuramente Grace Kelly:


Grace Kelly non era solo bella: era elegante, perché sceglieva sempre un abbigliamento e una acconciatura che riuscivano ad essere ricercati, ma non troppo. Il limite è difficilissimo da stabilire. Un eccesso di ricercatezza o di originalità ridicolizza qualcosa che prima appareva perfetto.

Ma si può essere eleganti anche senza essere fisicamente belli? Assolutamente sì.
Un esempio di donna elegante, anche se fisicamente non bellissima è quello di Joan Crafword:




O la grandissima Meryl Streep:


E' quasi impossibile trovare una foto dove Meryl Streep non emani un senso di eleganza, persino quando è in contesti quotidiani o scherzosi. La sua è una eleganza innata, naturale, spontanea, si potrebbe dire che "ce l'ha nel sangue, nel DNA".

Viceversa si può essere bellissimi senza essere eleganti, e qui non c'è bisogno di esempi, basta girare per strada e guardarsi intorno.

Il mix di naturalezza e raffinatezza, e di semplicità e ricercatezza conferisce equilibrio all'immagine e trasmette un senso di autocontrollo e di coordinamento nei modi e nelle azioni, che dona nel contempo piacevolezza ed autorevolezza.

Non è necessario nemmeno essere ricchi per essere eleganti: non è l'abito firmato che rende più elegante una persona. Si può essere ricoperti di abiti firmati e non raggiungere mai l'eleganza.
Un esempio di persona che si ricopre di abiti firmati e non è quasi mai raffinata è Paris Hilton:


Confrontate la spontaneità di Meryl Streep con le pose esageratamente ammiccanti della Hilton.
Quasi tutte le sue foto la ritraggono con vestiti costosissimi, ma mai equilibrata, sempre in una posa di ostentazione. Ecco, l'ostentazione è il contrario dell'eleganza.

C'è una fashion blogger, molto nota, fisicamente bella, con i migliori capi di abbigliamento a disposizione, che  nonostante cià di solito non riesce ad essere elegante, perché o non riesce a trovare gli abbinamenti giusti, o non ce la fa a realizzare un equilibrio armonioso tra i capi semplici e quelli raffinati. I suoi outfits, che fanno impazzire le sue numerose fan, sono a volte, almeno secondo me, una accozzaglia ridicola di cose che non c'entrano niente tra loro.
Lei si difende dicendo che il suo stile è abbinare capi costosi a capi poco costosi, ma c'è modo e modo di farlo. Lei spesso lo fa in modo inopportuno. Un capo può risultare inopportuno non perché costa di meno, ma perché è troppo vistoso, troppo stonato rispetto agli altri o al contesto. Vorrei tanto mettere una foto che esemplificasse tutto questo: ne ho in mente alcune in cui è talmente bardata di bigiotteria, tra collane e braccialetti e altri pendagli, che sembra un albero di Natale.  Ma non mi voglio beccare una querela per diffamazione. Diciamo che a volte, in confronto a lei, come appare in certi suoi outfits troppo "originali", persino Paris Hilton potrebbe apparire Grace Kelly.

Ma eleganza non vuol dire necessariamente sobrietà: come ho detto, molto dipende dal contesto.
Per esempio non possiamo dire che Maria Antonietta, regina di Francia, vestisse in maniera sobria, però per l'epoca era una donna decisamente elegante:



Oggi solo in una festa di carnevale una donna potrebbe vestirsi così. Questo concetto apparentemente ovvio non è ancora entrato nella testa di molti stilisti, che ci fanno vedere, nelle sfilate, delle modelle vestite in maniera ridicola.
Ecco, direi che oltre all'ostentazione, anche il ridicolo è il contrario dell'eleganza, e potrei mettere una valanga di foto in cui persone che si credono eleganti appaiono invece del tutto ridicole.

Un consiglio alle fashion bloggers è quello di tracciare sempre un limite che separa l'eleganza dal ridicolo. Prima di aggiungere un orpello o un capo stravagante, chiedetevi se ne vale la pena, fermatevi un attimo e pensate a cosa avrebbe scelto Grace Kelly.