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mercoledì 25 gennaio 2012

Le Veneri Imperiali

La prima fu sicuramente Livia Drusilla, seconda moglie di Augusto, e prima imperatrice di Roma.


Livia era una donna estremamente ambiziosa: quando vide che Ottaviano Augusto, nipote di Cesare, stava per diventare di fatto l'uomo più potente di Roma, lo sedusse. Pur essendo lei incinta e sposata con Tiberio Claudio Nerone da cui aveva avuto già un figlio con lo stesso nome, ed Ottaviano sposato con Scribonia, i due divorziarono contemporaneamente nel giorno in cui Scribonia partorì Giulia, l'unica figlia di Augusto. Successivamente Livia fu sospettata di aver avvelenato i figli maschi di Giulia e del marito di lei, Agrippa, pure lui morto prematuramente, per costringere Giulia a sposare suo figlio Tiberio e favorire così la successione al potere di Tiberio stesso. Durante il regno del figlio, Livia fu molto potente e morì a 87 anni, età rara per quei tempi. Sotto una foto con un busto di Giulia:


Condannata per adulterio, Giulia fu esiliata prima a Ventotene e poi a Reggio Calabria. Morì poco dopo suo padre Augusto, si pensa per ordine dell'ex marito Tiberio, appena divenuto nuovo imperatore.
Dal primo matrimonio con Agrippa aveva avuto anche due figlie: Giulia Minore ed Agrippina Maggiore. La prima subì la stessa sorte della madre, avendo commesso adulterio col poeta Ovidio: entrambi furono esiliati, lei in un'isola, lui sul mar Nero, ai confini del mondo conosciuto. Ecco Giulia Minore in una immagine su una moneta dell'epoca:



Agrippina Maggiore sposò Germanico, nipote dell'imperatore Tiberio, ed ebbe numerosi figli tra cui l'imperatore Caligola e la futura imperatrice Agrippina Minore.
Agrippina Minore sposò in prime nozze Domizio Enobarbo, che Svetonio descrive come "omni parte vitae detestabilis" e da lui ebbe il figlio, futuro imperatore Nerone. In seconde nozze Agrippina sposò suo zio, l'imperatore Claudio, che adottò Nerone come proprio erede. Dopo aver avvelenato Claudio, Agrippina fu reggente per alcuni anni in nome del figlio Nerone, che però poi la fece uccidere, perché si opponeva al divorzio di Nerone da Ottavia. Ecco una immagine di Agrippina Minore:


Con la morte di Nerone, finì la dinastia Giulio-Claudia, e per molti anni le donne non ebbero influenza politica. Tornarono ad averla con l'avvento della dinastia dei Severi, ma la figura femminile più interessante dell'era imperiale non fu una donna romana, ma una regina orientale che sfidò l'impero romano e cioè Zenobia di Palmyra.(Antiochia 225 - Tivoli 275) 



che riuscì a conquistare per un certo periodo di tempo la parte orientale dell'impero romano:



Sconfitta dall'imperatore Aureliano, Zenobia, legata con delle catene d'oro, venne esibita come trofeo durante le celebrazioni per il trionfo a Roma, nel 274, e passò il resto della sua vita in una villa presso Tivoli.


Molto singolare fu la vita dell'imperatrice Elena, madre di Costantino. Di umili origini, in gioventù faceva la cameriera in un'osteria di Nicomedia in Bitinia (e forse anche la prostituta). Lì conobbe Flavio Costanzo Cloro, generale romano, e ne divenne l'amante. Da lui ebbe un solo figlio, Costantino, mentre Costanzo si sposò con la figlia dell'imperatore Massimiano. Dopo l'abdicazione di Massimiano, Costanzo divenne imperatore, ma morì l'anno seguente, e suo figlio Costantino reclamò il potere supremo contro il figlio di Massimiano, Massenzio. Prima della battaglia definitiva, Elena, che si era convertita al Cristianesimo, invitò il figlio a porre fine alle persecuzioni dei cristiani. Costantino sognò una croce, con la scritta "in hoc signo vinces": sotto questa insegna vincerai. Sconfitti tutti i rivali, Costantino legalizzò il culto cristiano, ed Elena si recò in Palestina alla ricerca della reliquia della Croce.


Per questi meriti, Elena fu proclamata Santa (una bella carriera se pensiamo che era partita come prostituta).. La salma di Sant'Elena Imperatrice si trova a Roma nella chiesa di Santa Maria in Aracoeli.
Ultima grande donna dell'antichità fu Galla Placidia, nipote dell'imperatore Valentiniano I, sorella di Valentiniano II, figlia di Teodosio I, sorella di Onorio, moglie di Costanzo III e madre di Valentiniano III. La sua vita fu molto avventurosa e merita di essere raccontata bene, con immagini adeguate, nel post di domani.

martedì 24 gennaio 2012

Stile, Moda e Bellezza nell'Antichità

Con oggi incomincio una Storia illustrata della Bellezza che passa attraverso l'evoluzione degli Stili e delle Mode dall'antichità ai giorni nostri.

L'Antichità va dalla scoperta della scrittura (circa 3000 a.C) alla caduta dell'Impero romano (476 d.C.)
Le civiltà più antiche si crearono nelle pianure fertili vicine ai grandi fiumi, come il Nilo per gli Antichi Egizi.

Ecco il busto della loro regina più famosa e più bella, Nefertiti, moglie del faraone Amenofis IV, meglio noto come Akenaton. Dietro al busto un bassorilievo che rappresenta Neferiti con i figli e il sole Aton.


E' probabile che Nefertiti fosse o la madre o la suocera di Tutankhamon.

Nella Mesopotamia, tra il Tigri e l'Eufrate, si svilupparono numerose civiltà. Tra queste i Sumeri, i Babilonesi e gli Assiri. Tra gli Assiri, fu famosa la regina Semiramide (o Shammuramat), moglie del re a Shamshi-Adad V e reggente per il figlio Addu-Nirari III.
Ecco una ricostruzione della sua immagine:




Nella Civiltà greca classica la donna non partecipava alla vita pubblica ed era esclusa dalla politica. Di fatto erano confinate nel Gineceo, la parte della casa destinata alle donne e ai bambini.




Da questo dipinto e dalle statue delle Dee, possiamo ricostruire la moda del tempo. Ecco una ricostruzione in piccolo della colossale statua di Athena Parthenos:




L'originale, nel Partenone, era ricoperta di avorio e oro e doveva presentarsi in questo modo:




Quando il re Filippo di Macedonia conquistò la Grecia, e suo figlio Alessandro Magno conquistò l'Impero Persiano, ebbe inizio la Civiltà ellenistica.


Prima donna famosa tra i Macedoni fu Olympias, moglie di Filippo e madre di Alessandro. Personaggio forte e determinante nella creazione dell'impero macedone, la regina Olympias così ci appare nelle monete dell'epoca:




Anche se noi forse la ricordiamo meglio nella ricostruzione cinematografica del film Alexandros, di Oliver Stone, dove il suo ruolo fu interpretato da Angelina Jolie:




Dopo che i Romani ebbero conquistato la Grecia e la Macedonia, gli ultimi regni ellenistici furono la Siria della dinastia dei Seleucidi e l'Egitto della dinastia dei Tolomei.


Ultima regina macedone d'Egitto fu Cleopatra. Erroneamente è stata raffigurata in costumi egiziani: Cleopatra si sentiva greca e vestiva alla greca. Il reale aspetto di Cleopatra era questo:




Delusi? Direi di sì. Certo che non avesse un bel naso si sapeva, ma che la sua acconciatura fosse molto semplice e diversa da quella delle antiche regine egiziane non era cosa nota. L'ho appreso studiando la storia greca: Cleopatra si pettinava e si vestiva secondo la moda greca, e non secondo quella egiziana. E non era particolarmente bella.
Eppure questa donna conquistò prima Cesare e poi Marco Antonio, ed ebbe figli da entrambi.
Fu sconfitta da Ottaviano Augusto e si suicidò facendosi mordere da un serpente.

Ecco la ricostruzione del reale viso di Cleopatra:



Quando la notizia della morte di Cleopatra giunse a Roma, la gioia per la fine delle guerre civili fu tale che Orazio scrisse una famosa ode che incomincia con "Nunc est bibendum, nunc pede libero pulsanda tellus!": ora è tempo di brindare, è tempo di danzare in libertà colpendo la terra con i piedi". 
Domani mi occuperò delle grandi donne dell'Età romana imperiale: Livia Drusilla, prima imperatrice romana, Giulia Maggiore, unica figlia di Augusto, Giulia Minore, nipote di Augusto, Agrippina sorella di Giulia Minore e moglie dell'imperatore Claudio, suo zio, e madre di Nerone, e infine la bellissima regina Zenobia di Palmyra...