Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
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giovedì 18 ottobre 2012
Gothian. Capitolo 102. Marigold affronta Sephir Eclionner
L'umore di Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, era decisamente peggiorato negli ultimi giorni, e questo malessere interiore era percepibile anche dal suo volto, sempre più cupo e stanco, e dal suo abbigliamento non più così lucente come un tempo.
La mia magia sta declinando. Solo se riuscirò a siglare un Nuovo Patto potrò tornare a godere dell'immortalità e dell'eterna giovinezza.
Il piano prevedeva che Elner fosse ucciso in guerra e che Marvin diventasse il suo prossimo marito, ma su questo ultimo punto quasi tutti erano contrari, compreso l'interessato.
Quel ragazzo insolente! Se vorrà salvare sua madre, dovrà scendere a patti con me!
Avere Lilieth Vorkidian e Alienor di Alfarian come prigioniere era l'unica vera garanzia di salvezza per la ormai ex Dama Gialla.
Ma c'erano dei pericoli incombenti: lo spettro di padre Mollander, le trame dell'eunuco Bial e soprattutto le pressanti insistenze di Sephir Eclionner, che voleva siglare con lei il Nuovo Patto, e sposarla.
Il vecchio principe della corona, per quanto sofferente alla gamba destra, deturpata dalle ferite infertegli dal Conte Fenrik di Gothian presso Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue, era ancora un uomo vigoroso e volitivo, anche dal punto di vista sessuale.
<<Sposami, Marigold!>> le aveva detto <<Ed uniremo insieme le forze di Eclion e di Atar, in un Nuovo Patto, per fondare una nuova Dinastia imperiale, e donarti una nuova immortalità!>>
L'imperatrice non aveva alcuna intenzione di assecondarlo:
<<Attualmente sono sposata con tuo nipote Elner e sono interessata all'altro tuo nipote, Marvin. Tu sei troppo vecchio e storpio per i miei gusti, è meglio che te ne faccia una ragione!>>
Sephir non l'aveva presa bene:
<<Ho il controllo dell'esercito! Potrei detronizzarti oggi stesso!>>
La minaccia cadde nel vuoto:
<<Ed io ho ancora una magia sufficiente per incenerirti con un solo gesto, come ho fatto con padre Mollander!>>
Sephir considerò la minaccia. Era reale, e per di più egli non aveva i poteri da negromante del vecchio Priore, il cui fantasma continuava ad aggirarsi nella reggia di Lathena.
<<Marvin non accetterà mai di sposarti, nemmeno se minaccerai di uccidere Lilieth ed Alienor. Sarebbero loro stesse, per prime, a supplicarlo di non scendere a patti con te>>
Marigold ripensava a quella conversazione e rabbrividiva, seduta nel buio della sala del trono.
Era stato un errore parlare a Sephir di quell'argomento, soprattutto quando aveva toccato il discorso della decisione di Marvin.
<<Tuo nipote non ha scelta. Nessuno di noi ha scelta. Il libero arbitrio, su cui si fondano le religioni, le teodicee e gli Arcani Supremi, in realtà non esiste!>>
Sephir non era un teologo, e nemmeno un iniziato agli Arcani Supremi, ma non era per nulla convinto delle argomentazioni di Marigold.
<<Marvin può scegliere e ha già scelto! Lui serve Ahura Mazda, il nostro nemico!>>
Quello era stato il punto più delicato della conversazione.
<<E' facile scegliere il Bene quando è evidente che sta in maggioranza da una parte. Ma quando si troverà qui, e dovrà decidere se salvare sua madre o venire a patti con me, cioè con il Male, allora le sue certezze vacilleranno. La sua scelta dipenderà dalla sua storia passata, quella che lo ha reso la persona che è, in una concatenazione di cause ed effetti, fino a risalire alla sua indole ereditata dai genitori e plasmata dall'educazione impartitagli da sua nonna e dai suoi insegnanti... e quindi si baserà su fattori che, in ultima istanza, non dipenderanno da lui. Ecco perché dico che il libero arbitrio non esiste!>>
Sephir era pensieroso:
<<Non ti facevo così determinista. Pensi davvero che non abbiamo alcuna autonomia? Che siamo soltanto le conseguenze di una infinita concatenazione di causa e di effetto? Io ho scelto il Male, come te, per trarne evidenti vantaggi!>>
Marigold scosse il capo:
<<No, io e te abbiamo scelto il Male perché siamo discendenti di due demoni! Eclion e Atar ci hanno arruolato nel loro esercito quando ancora eravamo in embrione. E le vicende della vita ci hanno reso ancora più crudeli. Solo Ellis ha avuto la fortuna di un grande amore ricambiato, qualcosa che ti tocca in sorte e che ti redime. Ma per noi che non abbiamo null'altro tranne il potere, non c'è speranza. Tu parli di determinismo... altri lo chiamano Destino, ma il senso è sempre lo stesso. Non ci si può sfuggire in alcun modo! Nessuno evade da questo carcere da vivo!>>
Marigold di Gothian è interpretata da Cersei Lannister. Sephir Eclionner da Tywin Lannister.
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giovedì 7 giugno 2012
Gothian. Capitolo 67. Marigold e uno spettro del passato
Le parole a lei indirizzate, nel testamento di Wechtigar Eclionner, le erano rimaste scolpite nella mente.
Ogni singola sillaba era come una puntura di spillo nelle tempie.
"Il tuo corpo e la tua anima incontreranno lo stesso destino di ogni altro corpo e di ogni altra anima."
Se c'era una cosa che Marigold di Gothian, Imperatrice consorte e Reggente dei Lathear, non tollerava che fosse messa in dubbio era la propria immortalità ed eterna giovinezza.
E poi quel motto in lingua latheari antica, che le era stato sbattuto in faccia:
Navigare necesse est, vivere non. Navigare è indispensabile, vivere no.
Era una constatazione o una minaccia? La provocazione che seguiva era comunque intollerabile.
"Tu non sei vissuta realmente, sei soltanto sopravvissuta. Ma cos'è mai la sopravvivenza, se non è giustificata da un nobile scopo?"
Marigold digrignò i denti per la frustrazione.
Eri tu, Arexatan, il mio nobile scopo! E invece te ne sei andato un'altra volta.
Voleva trovare un senso alle scelte di suo marito, ma si accorgeva di dissentire da lui.
Ma c'era qualcosa di peggio, nella provocazione di Wechtigar il Pio.
"Cosa accadrebbe se incominciassi ad annoiarti, a non sentire più la musica della vita?"
Prima di leggere quel maledetto papiro, non si era mai posta il problema. Il suo era stato un lungo sonno, seguito da diciotto anni molto intensi. Ma le cose stavano cambiando.
La fusione della personalità di Arexatan con quella di Elner potrebbe aver creato un ibrido del tutto diverso dall'uomo che ho amato. Se fosse così, sarei di nuovo sola e circondata da nemici.
Era plausibile.
Maledisse gli Eclionner dal primo all'ultimo.
La domanda più ovvia e martellante era quella finale.
"Con chi ti allei?"
Era quello il punto chiave. Come poteva, la figlia di un demone, mettersi contro i demoni stessi? Gothar padre di Fenrik ed Eclion padre di Arexatan.
Eppure era stato il padre di Marigold, il divino Atar, Signore del Fuoco, a mandarla ad Al-Dhanab.
Mandami un segno, padre... per un'ultima volta, aiutami!
Il suo era un appello disperato, non si aspettava risposte, e invece una risposta arrivò e si materializzò in un fantasma.
Anch'esso era coperto da un mantello dorato, ma questa volta non era l'ammiraglio Travemund.
<<Chi sei? Come hai fatto ad arrivare fin qui?>>
Lo spettro si tolse il mantello e svelò la sua identità.
Marigold non poteva crederci: era il Priore Izumur Mollànder, che lei stessa aveva ucciso, dandogli fuoco.
<<Felice notte, venerabile Marigold! Come vedi ho mantenuto la promessa: sono un revenant>>
Inutilmente l'imperatrice gli si scaglio contro. Tutti i suoi colpi andarono a vuoto, attraversando l'ombra.
<<Le arti della tua necromanzia non possono nulla contro di me!>>
Mollander ridacchiò:
<<Può darsi, ma può anche darsi che io sia più vivo e potente che mai. Forse avresti fatto bene a seguire il mio consiglio e a studiarti il Necronomicon come si deve!>>
Marigold dovette ammettere a se stessa di aver sottovalutato i poteri di negromante del vecchio Priore.
<<Cosa vuoi da me? Sei qui per vendicarti?>>
Il fantasma di Mollander scrollò le spalle:
<<Solo i deboli sentono il bisogno di vendicarsi. I forti perdonano, e i felici dimenticano. Sai come si dice: chi prepara una vendetta deve scavare due fosse, una per il nemico, e una per se stesso. Se fai della vendetta il senso della tua vita, una volta che l'hai portata a termine, la tua vita non ha più alcun senso>>
Quelle parole erano tremendamente vere, ma la Dama Gialla non voleva dare allo spettro la soddisfazione di farsi impressionare:
<<Risparmiati le tue prediche da vecchio stregone e rispondi alla mia domanda!>>
Il volto di Mollander divenne improvvisamente serio e terribile:
<<Voglio degli impegni precisi da parte tua! Credi forse che il papiro di Wechtigar il Pio sia finito per caso nelle mani di Travemund? Tu non hai idea di quanti alleati io disponga, dentro e fuori Lathena!>>
I canonici di Mollander erano dappertutto.
Li ho sottovalutati. Questa città nasconde più orrori delle segrete di Gothian!
Si sforzò di fissarlo senza paura:
<<Vuoi che io segua i consigli di Wechitgar il Pio, il parricida che a voi canonici piaceva tanto?>>
Mollander stava diventando un gigante su di lei, la sua ombra si espandeva. Non c'era più tempo per le schermarglie.
<<Esattamente! E' nel tuo stesso interesse fare chiarezza su questi punti, prima che il mondo sprofondi in una guerra totale dalle conseguenze ancora più tragiche dello stesso Grande Cataclisma del 2033!>>
Marigold era esasperata;
<<E va bene! Vuoi sapere con chi mi alleo?>>
Il Priore annuì:
<<Questo è il punto fondamentale>>
L'imperatrice non aveva la minima idea di come rispondere. Si era arrovellata per giorni su quel punto e qualunque alleanza avesse scelto, le avrebbe procurato nemici terribili.
<<Tu vorresti che trattassi una tregua con Marvin Vorkidian, perché temi che dalla mia unione con Elner Eclionner possa nascere una stirpe di demoni>>
Mollander le puntò un indice contro:
<<Non è solo questo! Tu sei un'iniziata agli Arcani Supremi, e sai qual è il Principio Generale su cui si regge l'intero universo!>>
Marigold allora capì, e le risposte cominciarono a divenirle più chiare:
<<L'equilibrio tra la Luce e le Tenebre. Se uno dei due principi prevalesse sull'altro, l'universo avrebbe fine>>
Mollander annuì:
<<La posta in gioco è la sopravvivenza stessa del nostro mondo. Nessuno squilibrio può essere sostenibile. Lo stesso signore Atar, tuo padre, ne è consapevole, tanto che ha cambiato più volte le sue alleanze!>>
Marigold sapeva che era vero.
<<Mi chiedi di tradire Elner? Di tradire l'uomo che amo?>>
Il Priore la fissò severamente:
<<Te lo chiedono gli dei! O vuoi forse che si arrivi veramente a una Conflagrazione Universale?>>
La Dama Gialla non si lasciò impressionare:
<<Quali dei? Dimmi, vecchio! Tu, di quale dio o di quale demone sei al servizio?>>
Mollander tornò a sorridere:
<<Io non servo nessuno. I canonici sono votati a mantenere l'equilibrio tra i Signori dell'Universo. Io sono solo un intermediario tra Eclion e Belenos. Tra il Sole Nero e il Sole Dorato, che si contendono da sempre il dominio su queste terre. Il mio Clero fu artefice dell'Antico Patto! Ora io ti propongo il Nuovo Patto, in cui tuo padre, il signore Atar, potrà fungere da arbitro>>
A Marigold sembrava di essere piombata in un incubo senza fine:
<<Vuoi farmi dormire altri mille anni?>>
Il vecchio la fulminò con un'occhiata gelida:
<<Sarebbe un atto di compassione nei tuoi confronti. So che sei delusa e infelice. Ma non p troppo tardi nemmeno per te. Però devi affrettarti, perché se ti rifiuterai di appoggiare Marvin, lui riceverà altre offerte di da altre persone che conosci molto bene>>
L'Imperatrice capì:
<<Fenrik di Gothian e Alienor di Alfarian. Maledizione a loro! Una sola cosa però non mi è chiara: perché Belenos cerca il mio appoggio e la mediazione di Atar? Perché preferisce me all'angelica principessa degli Alfar?>>
La risposta era già stata detta, ma il Priore preferì ripeterla:
<<Belenos vuole un compromesso! In nome dell'Equlibrio universale tra Luce e Tenebra. Siamo ancora in tempo per fermare la conflagrazione. Ti lascio un giorno di tempo per riflettere. Quando tornerò, mi dovrai dare una risposta definitiva!>>
Prima che lo spettro sparisse, Marigold fece in tempo a porgli un'ultima domanda:
<<Nel caso accettassi, chi informerebbe Marvin Vorkidian? Molti Ahura sostengono che lui debba sposare Alienor!>>
Con un sorriso diabolico, Mollander, che già trascolorava, rispose:
<<Abbiamo un potente alleato, Cernunnos, il Signore delle Foreste. Marvin lo incontrerà a Broceliande tra due giorni, e il signore cervo gli comunicherà ciò che tu avrai deciso>>
N.d.A.
Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart.
Gothar il Consigliere, demone dei ghiacci e padre di Fenrik è ispirato in parte al personaggio del consigliere Albedo in "Hyperion" ed "Endymion" di Dan Simmons.
Lo spettro del priore Izumir Mollander è interpretato da Christopher Lee nei panni del Conte Dooku, alias Darth Tyranus in Guerre Stellari.
Il Necronomicon viene citato dal grande scrittore di romanzi e racconti gotici H.P.Lovecraft.
L'equilibrio tra il Bene e il Male e tra i principi opposti è rappresentato dal Tao.
Cernunnos è il dio cervo nella religione celtica. Così come Belenos è il dio della fertilità.
domenica 29 aprile 2012
Gothian. Capitolo 49. Il Conte Fenrik dà inizio all'invasione del Nord.
In fondo quei mille anni non erano stati così lunghi.
Erano scivolati via fin troppo presto.
Quando aveva sottoscritto l'Antico Patto, un millennio prima, Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian, credeva che la noia avrebbe prevalso, e invece non era andata così.
C'era stato molto da fare.
Prima di tutto doveva trasformare il suo popolo, gli Albini, da una condizione di diseredati ed esiliati nei ghiacci dell'Artico ad una esercito di Vampiri pronti a conquistare il regno di coloro che li avevano perseguitati nel passato, gli Alfar.
Maledetti Alfar! Ci avete espulso dal vostro regno solo perché ci consideravate una "razza inferiore". Eravamo troppo pallidi per i vostri gusti! Ma presto imparerete ad apprezzare il pallore della morte!
Gli Albini che Fenrik aveva trasformato in Vampiri col proprio morso, avevano a loro volta trasmesso la condizione di non-morte ai loro simili, finché tutto il popolo non aveva assunto le caratteristiche del suo Conte.
Il primo Vampiro di Gothian è stata mia madre, Herbertha von Steinberg!
Herbertha era nata dall'unione del precedente conte di Gothian, un anziano nobile di Alfarian, con una principessa albina, ed aveva anch'ella le caratteristiche degli Albini. Era figlia unica, e quando aveva ereditato il castello di Gothian, stava cadendo in rovina, come il popolo albino in seguito alle persecuzioni degli Alfar.
Per vendicare il proprio popolo Herbertha aveva evocato il demone Gothar, signore dei Ghiacci, ed aveva concepito con lui il figlio Fenrik, ma era morta dandolo alla luce. Per questo Gothar l'aveva trasformata in un Vampiro.
Per decenni aveva seminato il terrore in tutto il nord dei territori degli Alfar, ridando dignità al popolo degli Albini, che la considerava al pari di una regina e di una semi-dea.
Con suo figlio Fenrik era stata una madre amorevole, ma possessiva.
Aveva atteso che divenisse adulto, prima di chiedergli se voleva essere trasformato in Vampiro. Fenrik aveva acconsentito, ma la madre non gli aveva detto che una volta trasformatosi avrebbe perso la capacità di generare figli. Quando se ne era reso conto era troppo tardi.
Un vampiro può avere rapporti sessuali, ma non può generare un suo discendente!
Herbetha era diventata un vampiro dopo aver messo al mondo Fenrik! E questo lui l'aveva appreso solo dopo la sua trasformazione in un non-morto.
Questo era stato l'inizio dei loro conflitti. La madre diceva di averlo fatto per il suo bene.
Ma l'errore fondamentale di Herbertha era stato un altro.
Non avrebbe dovuto opporsi alla mia alleanza con Marigold.
In quel modo ella aveva offeso sia il demone Atar, signore del fuoco, sia il demone Eclion, signore delle tenebre, che proteggeva Edwina, la futura Marigold, perché era stata e sarebbe tornata ad essere un giorno la compagna di Arexatan Eclionner.
La sera stessa del Patto, Herbertha aveva manifestato la sua opposizione, ed era stata uccisa da Eclion e da Atar, senza che il demone Gothar potesse difenderla, perché la conclusione di un accordo era troppo importante in quel momento.Gothar però aveva giurato vendetta contro gli altri due demoni.
E così quella notte, la contea di Gothian perse la sua Contessa-Vampiro, ma ne ottenne una nuova, la Dama Gialla!
Fenrik non era un sentimentale. Per le donne provava desiderio fisico, ma niente di più.
Finché non ho conosciuto lei.
Edwina voleva l'immortalità, e lui gliel'aveva concessa, per quanto sapesse che il fuoco di Atar, che sempre ardeva in lei, l'avrebbe protetta dalla trasformazione in una non-morta. Era divenuta immortale, senza diventare un Vampiro, ma il prezzo era quello di vivere confinata nel castello di Gothian, in una condizione di sonno quasi permanente, fino a che Fenrik non avesse deciso di risvegliarla.
Avrei dovuto lasciarla dormire fino ad oggi. Ma gli eventi di diciotto anni fa, a Elenna sul Dhain, hanno cambiato tutto.
Gli Albini erano dovuti intervenire a fianco degli Alfar per fermare i Lathear, guidati da Sephir Eclionner, principe della corona.
La furia con cui resi Sephir Eclionner uno Sciancato, in quello storico duello, rivelò a me stesso e al demone Eclion che il mio desiderio di possesso nei confronti di Edwina era diventato troppo grande. Ad Elenna ho voluto stravincere, spinto anche dal desiderio di rivalsa di mio padre Gothar, e questo non è stato gradito da parte degli altri demoni.
Per placare l'ira di Eclion, aveva dovuto risvegliare Edwina prima del tempo e stringere con lei un nuovo accordo, che la lasciasse libera di allontanarsi da Gothian.
Per questo la destai, il giorno stesso della battaglia, nell'anno della Primavera di sangue! E al suo risveglio, lei seppe di essere libera e volle ricrearsi una nuova identità, per poter tornare ad Alfarian senza destare sospetti. Quel giorno ella divenne Marigold di Gothian, mia moglie!
Era stato solo un matrimonio di interesse, con un accordo ben preciso, basato sulla spartizione del potere. A Fenrik sarebbe toccato il regno degli Alfar e la metà del regno dei Keltar, a nord dell'Amnis. Tutto il resto, sarebbe spettato a Marigold, che l'avrebbe controllato in quanto amante dell'imperatore dei Lathear.
Ma lei ora ha fatto annullare il matrimonio! Vuole diventare imperatrice! E questo non era nei patti!
Non era solo una questione di potere e di prestigio. E nemmeno una questione di possesso.
Lei mi ha tolto il più grande dono: la libertà di non amare.
Non avrebbe saputo spiegare esattamente come era potuto succedere. Era accaduto e basta. L'amava e la voleva per sé. Avrebbe conquistato tutto il Continente fino a Lathena per riaverla!
Il Patto era scaduto, i suoi Albini-Vampiri potevano finalmente risvegliarsi dal loro lungo sonno e agire:
<<Andate a sud ! >> gridò << E scatenate l'Inferno!>>
N.d.A.
Fenrik di Gothian è rappresentato da Alucard di Castlevania.
Herbertha von Steinberg è rappresentata da due quadri di Luis Royo.
Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore".
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giovedì 5 aprile 2012
Gothian. Capitolo 37. Elner XI parla di Marigold col Priore Mollander
Da quando sua madre Ellis era partita
per l'esilio, il giovane imperatore Elner XI Eclionner si era sentito veramente libero e potente.
Il senatore
Fuscivarian, suo bisnonno materno e Presidente del Senato, gli aveva offerto umilmente i suoi servigi e quelli di sua figlia Susan, la madre del defunto Elner X..
Il primo ministro Tucker gestiva con ubbidiente zelo l’ordinaria amministrazione.
Elner si sentiva molto sicuro si sé.
Ora devo conquistarmi l'appoggio del Clero!
L'occasione arrivò quasi subito.
Il primo ministro Tucker gestiva con ubbidiente zelo l’ordinaria amministrazione.
Elner si sentiva molto sicuro si sé.
Ora devo conquistarmi l'appoggio del Clero!
L'occasione arrivò quasi subito.
La mattina del 25 dicembre si celebrava il rito del Dies Natalis Solis Invicti, una ricorrenza che Elner volle onorare partecipando alla cerimonia officiata dal Sommo Sacerdote in persona nel Grande Tempio di Eclion, che si trovava in un promontorio a picco sul mare, nel versante occidentale di Lathena.
Tutti i più grandi ecclesiastici vi partecipavano, e tra essi anche Padre Izùmir Mollander, l'anziano Priore della Grande Canonica, considerato più potente persino del Sommo Sacerdote.
Dopo la celebrazione del rito, Mollander si era spontaneamente avvicinato per rendere omaggio all’Imperatore e gli aveva detto: «A nome del Sacro Clero vi auguro un buon inizio del vostro effettivo governo, Maestà»
Con quella frase voleva dire che era apprezzabile il fatto che Elner avesse revocato la reggenza alla madre e avesse deciso di assumere le redini dello stato. Un buon inizio, ma anche un avvertimento implicito a non cadere più nell'influenza di altre figure femminili ingombranti, come quella di Marigold.
Devo capire se posso fidarmi veramente di lui.
Lo guardò con aria perplessa:
«Vi ringrazio, Padre. Spero nella vostra benedizione. Ma aiutatemi a chiarire un dubbio.Mi è stato detto che il vostro allievo prediletto, Padre Ulume, è partito per una missione di proselitismo nelle terre dei Keltar, dove ultimamente stanno succedendo molte cose... come dire... interessanti...»
Il Priore minimizzò:
«La missione di Padre Ulume non ha alcun legame con gli eventi a cui fate riferimento»
L'imperatore non gli credette.
Marigold dice che Ulume vuole portare sul trono un usurpatore.
«Il Clero vuole più potere» osservò Elner.
Il vecchio Mollander si lisciò la barba, meravigliato dalla capacità di sintesi del giovane sovrano.
Il vecchio Mollander si lisciò la barba, meravigliato dalla capacità di sintesi del giovane sovrano.
«Il Clero condivide tutto il suo potere con la Dinastia. L'alleanza Trono-Altare va a vantaggio di entrambi. Solo se uniti,
Elner annuì:
«D’accordo, ma poi: chi comanderà realmente? Chi sarà il vero decisore? Io o voi?»
«D’accordo, ma poi: chi comanderà realmente? Chi sarà il vero decisore? Io o voi?»
Padre Mollander sorrise e si preparò a mentire: «Voi,
ovviamente, Maestà. Questo non è affatto in discussione. Semplicemente il Clero
vi chiederà una maggiore attenzione ai consigli che provengono dai sacerdoti della
Vera Fede »
Elner sorrise:
Elner sorrise:
«Io però ho l’impressione
che voi sacerdoti non sarete soddisfatti finché non avrete il controllo della maggioranza del
Consiglio dei Ministri, del Senato e della Magistratura. E se così fosse, a me
cosa resterebbe?»
Elner si divertiva a stupire tutti
con le sue osservazioni argute. Da quando aveva incominciato a
interessarsi di politica, sentiva, con sua grande meraviglia, di essere portato
per regnare.
«A voi, Maestà, resta sempre il
diritto di veto su tutte le questioni che sono contrarie all'Antico Patto tra gli dei e gli uomini, e al Nuovo Patto che
firmeremo una volta che sarà scaduto il Millennio»
L'imperatore era compiaciuto per il fatto che Mollander fosse arrivato finalmente al nocciolo della questione. Mancavano solo sei giorni alla fine del Millennio.
Il prete mi teme… sa che presto in me si risveglieranno i ricordi del mio antenato Arexatan!
Ne sentiva gli effetti dentro di sé. Si stavano lentamente manifestando segni delle Altre Memorie, quelle del fondatore della Dinastia.
Ne sentiva gli effetti dentro di sé. Si stavano lentamente manifestando segni delle Altre Memorie, quelle del fondatore della Dinastia.
Aveva sognato Arexatan, con l'armatura nera, mentre duellava con Vorkidex, ultimo re dei Keltar, che teneva in mano una mazza chiodata.
Arexatan alla fine sconfiggeva il rivale, il quale però nel sogno ritornava in vita e diceva:
“La mia anima non avrà pace fintanto che non si sarà presa la rivincita” ed Arexatan aveva riso: “Risorgi pure cento volte, Vorkidex: per me sarà un piacere ucciderti cento volte ancora! “
Elner non aveva mai fatto sogni di quel genere, fino a pochi giorni prima, ma non ne aveva parlato con nessuno.
Marigold però ha capito subito! Quando mi guarda sembra leggermi nel pensiero!
Marigold però ha capito subito! Quando mi guarda sembra leggermi nel pensiero!
La Dama Gialla gli aveva detto che di norma le anime dei morti non potevano reincarnarsi, ma in base all'antico Patto, gli dei e i demoni avevano fatto
eccezione per Arexatan, figlio di Eclion, e per il nemico di lui, Vorkidex, discendente di Belenos, in cambio della promessa, da parte degli uomini, di osservare la pace e l'equilibrio politico che si era creato tra i popoli e gli dei o i demoni che li proteggevano.
Elner ormai conosceva la storia nei particolari.
Wechtigar I Eclionner e Kevin Vorkidian giurarono di mantenere la pace fino a che i loro padri non si sarebbero risvegliati. Ma mio nonno Sephir violò il patto, attaccando Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue. Così rovinò se stesso e trascinò la Dinastia nel disordine...
Elner ormai conosceva la storia nei particolari.
Wechtigar I Eclionner e Kevin Vorkidian giurarono di mantenere la pace fino a che i loro padri non si sarebbero risvegliati. Ma mio nonno Sephir violò il patto, attaccando Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue. Così rovinò se stesso e trascinò la Dinastia nel disordine...
Il giovane sovrano riprese la parola:
«Tra pochi giorni vedremo se è vera la convinzione che io acquisterò i ricordi del divino Arexatan»
Padre Mollander alzò l'indice della mano destra verso il cielo.
«Tra pochi giorni vedremo se è vera la convinzione che io acquisterò i ricordi del divino Arexatan»
Padre Mollander alzò l'indice della mano destra verso il cielo.
«All’alba del nuovo millennio il Dormiente si risveglierà, e porterà a compimento il disegno che fu spezzato!»
Ad Elner sembrava che Mollander non stesse dicendo tutta la verità.
Se davvero Arexatan si risveglierà, non si lascerà certo manipolare dal Clero. Fu dietro istigazione del clero, che suo figlio Wechtigar I il Pio lo uccise!
E questo doveva spaventare molto il Priore Mollander.
Se davvero Arexatan si risveglierà, non si lascerà certo manipolare dal Clero. Fu dietro istigazione del clero, che suo figlio Wechtigar I il Pio lo uccise!
E questo doveva spaventare molto il Priore Mollander.
Come può illudersi di controllare Arexatan, se già fatica a
controllare me?
A meno che il Clero della Grande
Canonica non avesse organizzato un piano del tipo: "Arexatan rinasce, ma poi viene assunto in Cielo”, come l’originale, con
l’aiuto di qualcun altro nel ruolo di sicario.
Su questo punto Marigold aveva molto insistito.
Su questo punto Marigold aveva molto insistito.
Se io fossi ucciso, il potere del Clero sarebbe totale e l'Impero diverrebbe una teocrazia.
Bisognava sondare il terreno.
Bisognava sondare il terreno.
«Se Arexatan si risveglierà»
disse infine «il Clero non potrà che
obbedire ai suoi ordini, perché egli è il figlio di Eclion, il dio che voi venerate»
«Certamente, Maestà. Come ho già detto, il Clero ha sempre cercato in tutti i modi di venire incontro alle esigenze della Dinastia, per la maggior gloria di Eclion»
«Così pare...» commentò
l’Imperatore sarcastico.
Marigold gli aveva aperto gli occhi su molte questioni, anche sul fatto che Mollander fosse convinto che Eclion fosse un demone malvagio, e non il dio del sole.
Questo era stato uno dei motivi per cui la Grande Canonica aveva preso le distanze dagli Eclionner.
Siete stati voi a fomentare tutte le discordie interne alla Dinastia!
Marigold gli aveva aperto gli occhi su molte questioni, anche sul fatto che Mollander fosse convinto che Eclion fosse un demone malvagio, e non il dio del sole.
Questo era stato uno dei motivi per cui la Grande Canonica aveva preso le distanze dagli Eclionner.
Siete stati voi a fomentare tutte le discordie interne alla Dinastia!
Il tono provocatorio non sfuggì a padre Mollander, che
preferì non replicare.
Elner, consapevole di aver colpito nel segno, insistette sul punto che gli stava a cuore:
Elner, consapevole di aver colpito nel segno, insistette sul punto che gli stava a cuore:
«Arexatan, se rinascerà in me, potrebbe ricordare eventi piuttosto scomodi, riguardo, per esempio, alla vera natura dei colpevoli del suo assassinio»
Mollander capì subito che quelle erano parole della Dama Gialla:
«Il divino Arexatan sarà compiaciuto di risvegliarsi a fianco di una donna come Marigold di Gothian, che tanto somiglia alla sua ultima moglie, Edwina Ataris...»
L'imperatore annuì:
«Il divino Arexatan sarà compiaciuto di risvegliarsi a fianco di una donna come Marigold di Gothian, che tanto somiglia alla sua ultima moglie, Edwina Ataris...»
L'imperatore annuì:
«Già, Edwina... possiamo giocare a carte scoperte, al riguardo. Io so che Marigold ed Edwina sono la stessa persona»
Il Priore apprezzò la sincerità del giovane, e gli parlò con altrettanta schiettezza:
«Edwina fu la vera causa della morte di Arexatan. Furono le ambizioni di lei che causarono la la lite del vostro antenato con i figli avuti dalle mogli precedenti, e col Sacro Clero!»
Ecco, quello era il punto fondamentale:
«Edwina fu la vera causa della morte di Arexatan. Furono le ambizioni di lei che causarono la la lite del vostro antenato con i figli avuti dalle mogli precedenti, e col Sacro Clero!»
Ecco, quello era il punto fondamentale:
«E' una minaccia, padre Mollander?»
Il prete scosse il capo:
«No, Maestà! Anzi, sto cercando di aiutarvi, mettendovi in guardia! Nulla di buono è mai derivato alla Dinastia dalle interferenze della Dama Gialla, fin dal tempo in cui, col nome di Edwina, regnò al fianco di Arexatan come sua sesta moglie, e tentò di accrescere il proprio potere, e di usurpare il diritto di successione al trono imperiale...»
Elner non poteva negarlo, ma c'era un altro modo di vedere le cose:
«No, Maestà! Anzi, sto cercando di aiutarvi, mettendovi in guardia! Nulla di buono è mai derivato alla Dinastia dalle interferenze della Dama Gialla, fin dal tempo in cui, col nome di Edwina, regnò al fianco di Arexatan come sua sesta moglie, e tentò di accrescere il proprio potere, e di usurpare il diritto di successione al trono imperiale...»
Elner non poteva negarlo, ma c'era un altro modo di vedere le cose:
«Forse! Ma potrebbe essere anche vero quello che lei dice di voi, e cioè che la vera minaccia per la Dinastia è la sete di potere del Clero. E se avesse ragione?»
Mollander non parve turbato:
«E' evidente che lady Marigold sta cercando di mettervi contro di noi, come fece col vostro antenato. Ma sono convinto che il divino Arexatan non compirà per due volte lo stesso errore. Non si lascerà manovrare da lei un'altra volta. Ho piena fiducia nella sua intelligenza! E anche nella vostra!»
«E' evidente che lady Marigold sta cercando di mettervi contro di noi, come fece col vostro antenato. Ma sono convinto che il divino Arexatan non compirà per due volte lo stesso errore. Non si lascerà manovrare da lei un'altra volta. Ho piena fiducia nella sua intelligenza! E anche nella vostra!»
L'imperatore non sapeva più a chi credere.
Quel prete mi sta accusando di essere manovrato da Marigold come prima lo ero da mia madre!
Del resto la cosa poteva anche essere vera. Elner aveva candidamente creduto a tutte le bugie di Ellis, e quindi, con la stessa ingenuità, poteva aver creduto alle bugie di Marigold.
La memoria di Arexatan mi darà la consapevolezza necessaria per compiere le scelte migliori...
«Terrò presente il vostro avvertimento, Padre Mollander! Potete stare sicuro che non mi farò più manovrare da nessuno, e che l'unico parametro del mio giudizio e delle mie decisioni, sarà ciò che è presente nella mia memoria, e nelle Altre Memorie che si risveglieranno presto dentro di me!»
N.d.A.
Elner XI Eclionner è Loki di Avengers della Marvel.
Susan Fuscivarian Eclionner è Susan Sarandon nella parte della principessa Wensicia Corrino ne "I figli di Dune" ("Children of Dune") di Frank Herbert
Il tempio di Lathena è quello di Baelor dove risiede l'Alto Septon ad Approdo del Re ne "Il gioco del trono" di George Martin.
Rudo Ulume è il maestro jedi Mace Windu, interpretato da Samuel L. Jackson in Guerre Stellari di George Lucas.
Izumir Mollander è il sith Dath Tyranus, ovvero il conte Dooku, interpretato da Christopher Lee, sempre in Star Wars.
Il duello tra Arexatan Eclionner e re Vorkidex dei Keltar è rappresentato da quello tra Rhaegar Targaryen e Robert Baratheon nella battaglia del Tridente nell'antefatto a "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" ("A song of ice and fire").
Il concetto di "altre memorie" è ripreso dal ciclo di Dune di Frank Herbert.
Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron in "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart.
«Terrò presente il vostro avvertimento, Padre Mollander! Potete stare sicuro che non mi farò più manovrare da nessuno, e che l'unico parametro del mio giudizio e delle mie decisioni, sarà ciò che è presente nella mia memoria, e nelle Altre Memorie che si risveglieranno presto dentro di me!»
N.d.A.
Elner XI Eclionner è Loki di Avengers della Marvel.
Susan Fuscivarian Eclionner è Susan Sarandon nella parte della principessa Wensicia Corrino ne "I figli di Dune" ("Children of Dune") di Frank Herbert
Il tempio di Lathena è quello di Baelor dove risiede l'Alto Septon ad Approdo del Re ne "Il gioco del trono" di George Martin.
Rudo Ulume è il maestro jedi Mace Windu, interpretato da Samuel L. Jackson in Guerre Stellari di George Lucas.
Izumir Mollander è il sith Dath Tyranus, ovvero il conte Dooku, interpretato da Christopher Lee, sempre in Star Wars.
Il duello tra Arexatan Eclionner e re Vorkidex dei Keltar è rappresentato da quello tra Rhaegar Targaryen e Robert Baratheon nella battaglia del Tridente nell'antefatto a "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" ("A song of ice and fire").
Il concetto di "altre memorie" è ripreso dal ciclo di Dune di Frank Herbert.
Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron in "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart.
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sabato 11 febbraio 2012
Gothian. Capitolo 10. Alienor e Marigold: una sorpresa non gradita.
Quando la nave fluviale che lungo il Dhain trasportava Alienor di Alfarian e il suo seguito, tra cui Marigold di Gothian e Gahel di Udsen, giunse all'enorme estuario, in vista del porto di Baralbeck, la principessa trovò ad attenderla una brutta sorpresa.
La flotta degli Alfar era infatti accompagnata da una enorme nave dal cui albero maestro sventolava la bandiera dei Lathear, quella col Sole Eclion, giallo su sfondo bianco.
L'ultima volta che una nave con quella bandiera aveva sostato presso il porto di Baralbeck, era stato nell'anno della Primavera di Sangue, e aveva portato Sephir Eclionner e le sue legioni, pronte a saccheggiare il regno e a massacrare gli Alfar.
Sulla piccola nave di Alienor, tutto l'equipaggio apparve fortemente contrariato dalla presenza dell'enorme imbarcazione dei Lathear.
Tutti, tranne Marigold di Gothian, che rimase impassibile, e Ser Gahel, che la imitò.
Alienor di avvicinò al capitano: «Cosa ci fa quella nave nel porto di Baralbeck? Non era nei piani la sua presenza!»
Il capitano scosse il capo, con aria preoccupata, e osservò il porto col cannocchiale: «Non ci posso credere! E' la nave ammiraglia dell'Impero! La "Dolce Ellis"!»
Marigold osservava la bandiera con l'aria di chi rivede una persona cara dopo moltissimo tempo.
Alienor non se ne accorse, era troppo arrabbiata per quell'ennesimo atto di prepotenza dei Lathear.
«Si comportano già da padroni! Questo non era nei patti!»
«L'Antico Patto è già stato violato diciassette anni fa! Tutti gli altri patti sono secondari» dichiarò la Dama Gialla.
Un lieve sorriso le increspava le labbra e gli occhi erano fissi in direzione della bandiera imperiale, mentre il sole le illuminava il viso ed i capelli.
Alienor ebbe un brivido
Non è stata mai così tremendamente radiosa come adesso!
Avrebbe voluto chiederle il perché, ma ormai non c'era più tempo: stavano per entrare nel porto, e c'era una gran folla ad attenderli.
Una folla di Alfar, per fortuna!
La nave fece manovra ed entrò nell'insenatura prospiciente all'estuario del Dhain. che immetteva da un lato nell'Oceano Orientale e dall'altro nel porto di Baralbeck.
Di fronte al punto di attracco, Alienor notò un picchetto d'onore con alcuni personaggi che non erano certo Alfar.
Uno di essi era un giovane aitante dai capelli neri e dal corpo muscoloso, un Lathear sicuramente, e un altro era scuro di pelle e indossava una tonaca ancor più scura, che contraddistingueva il Clero di Lathéna.
Sempre peggio!
Gli altri però erano tutti Alfar, e parevano essere tranquilli, per cui la nave attraccò senza esitazione al molo, poco distante dalla minacciosa ed enorme presenza della "Dolce Ellis".
Il governatore di Baralbeck era sorridente, ma disturbato dalla presenza dei due intrusi.
«Vostra Altezza Reale, vi do il benvenuto nella città di Baralbeck» dichiarò mentre la aiutava a scendere dalla nave. La folla si inginocchiò di fronte alla Principessa Reale, che manteneva un aspetto guardingo e per nulla contento.
«Governatore, che significa tutto ciò?» chiese Alienor guardando la nave ammiraglia della flotta imperiale.
«Ehm, forse ve lo potrà spiegare meglio l'ammiraglio Auran Travemund, comandante della flotta dei Lathear»
Il giovane muscoloso dai capelli neri fece un profondo inchino, e poi disse: «Vostra Altezza, io ed il mio equipaggio siamo giunti in pace e senz'armi, con l'unico compito di farvi da scorta d'onore fino a Lathena!»
Alienor attese alcuni istanti, prima di porgerli la mano.
«L'Imperatrice non doveva disturbarsi a mandare la propria nave ammiraglia con tanto di comandante ed equipaggio. Noi non l'avevamo richiesto»
Rimanendo inchinato, dopo il baciamano, e con il ginocchio piegato, l'ammiraglio Travemund, con la massima gentilezza possibile, dichiarò: «Sua Maestà l'Imperatrice Vedova vuole, con questo gesto di omaggio nei vostri confronti, mettere a tacere ogni voce calunniosa secondo cui ella si sarebbe opposta alle vostre nozze con suo figlio. Vi preghiamo umilmente di accettare questo gesto distensivo, animato solo dal desiderio di pace tra i nostri due regni e i nostri due popoli»
Alienor sospirò e il suo sguardo si spostò verso il sacerdote:
«Vedo che anche il Clero di Lathena ha voluto onorarmi con la sua presenza»
Il prete non era rimasto né inginocchiato, né inchinato. Si presentò con voce ferma e grave: «Sono Padre Rudo Ulùme, confratello della Grande Canonica»
Alienor gli tese la mano, e lui le concesse un rapidissimo gesto di ossequio, per poi tornare a fissarla con un misto di severità e di curiosità.
La Grande Canonica! E' l'ordine più potente del Clero. Questo Ulùme deve essere un seguace di Padre Mollànder, il confessore personale dell'Imperatrice, e secondo molti anche il più esperto esorcista e negromante del mondo conosciuto.
La situazione era già imbarazzante di per sé, ma quando Ulume scorse la Contessa di Gothian dietro alla principessa, sgranò gli occhi e si ritrasse, come se avesse visto il più terribile dei démoni.
«Padre Ulume» esclamò Màrigold scendendo regalmente dalla nave, e ignorando tutti gli altri «la vostra fama vi precede. Sono una sacerdotessa di Atar, il Fuoco Segreto, e mi è giunta voce fino al castello di Gothian, dove andai sposa al Conte Fenrik, che voi siete un valente esorcista, il migliore, dopo il vostro maestro, Padre Mollander, naturalmente!»
Il prete ebbe un attimo di puro terrore sul volto, ma si ricompose quasi subito:
«Anche la vostra fama vi precede, lady Marigold» disse in tono severo, senza inchinarsi e senza aggiungere altro.
Alienor era sempre più preoccupata per le reazioni strane che la sua tanto "fidata" dama di compagnia suscitava in tutte le persone di potere che la incontravano.
Appena la vedono, tutti rimangono sconcertati, come se avessero davanti un fantasma. Possibile che io in sedici anni di vita abbia avuto come confidente una persona tanto temibile? Ha ammesso di essere una sacerdotessa di Atar, ma questo di per sé non vuol dire nulla.
In ogni caso, doveva cercare di riprendere il controllo della situazione:
«Bando ai convenevoli, io e il mio seguito siamo stanchi per il lungo viaggio, e vorremmo riposare qui almeno una notte, prima della partenza »
Il governatore annuì con l'aria di qualcuno che doveva farsi perdonare molte cose, e risposte gentilmente:
«Naturalmente, Vostra Altezza: ho preparato la dimora reale per voi e per tutti coloro che vi accompagneranno a Lathena»
Alienor annuì, e gli fece cenno di accompagnarla verso l'alloggio.
Non vide lo sguardo d'intesa tra Ser Gahel e l'ammiraglio Travemund, e nemmeno quello tra Marigold di Gothian e Padre Ulume. Un'intesa che avrebbe segnato il suo destino.
N.d.A.
Marigold di Gothian è interpretata da Lena Headey nel ruolo di Cersei Lannister ne "Il trono di spade" ("A game of thrones") di George Martin.
L'ammiraglio Auran Travemund è rappresentato da Renly Bataheon da "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" ("The song of ice and fire").
Alienor di Alfarian è interpretata da Jessica Brooks nel ruolo di Ghanima Atreides nella serie "Children of Dune", dal romanzo "I figli di Dune" di Frank Harbert.
Padre Rudo Ulume è interpretato da Samuel L. Jackson nel ruolo del Maestro Jedi Mace Windu, nella prima trilogia di Star Wars, Guerre Stellari.
sabato 4 febbraio 2012
Gothian. Capitolo 4. Alienor e Marigold alle porte di Elenna.
Luogo e giorno: Elenna sul Dhain, 5 luglio 999 I.L.
Un fulmine a ciel sereno accompagnò quelle parole nel tramonto. Alienor capì che non doveva chiedere altro.
N.d.A.
Alienor di Alfarian è interpretata da Tamzin Merchant nel ruolo di Catherine Howard ne "I Tudor" ("Tudors")
e da Jessica Brooks nel ruolo di Ghanima Atreides in "Children of Dune" ("I figli di Dune") di Frank Herbert.
La città di Elenna sul Dhain è rappresentata da una mappa di Mantova.
Marigold di Gothian è interpretata da Lena Headey nel ruolo di Cersei Lannister ne "Il trono di spade" ("A game of thrones") di Goerge Martin ("Le cronache del ghiaccio e del fuoco", "The song of ice and fire"
e da Emmanuelle Seigner ne "La nona porta" di Roman Polanski con Johnny Depp.
«E' un luogo così sereno. E' incredibile che proprio qui si sia combattuta una battaglia tanto cruenta, nell'anno della Primavera di Sangue» disse Alienor quando la carrozza su cui stava viaggiando verso sud, insieme a lady Marigold di Gothian, arrivò nel tardo pomeriggio in vista della città di Elenna sul Dhain, la più grande e importante
del Regno degli Alfar.
Marigold indicò il fiume: «Eppure
dicono che il Dhain fosse completamente tinto di rosso, alla fine della battaglia, e che ci vollero
molti giorni, prima che la sua acqua ritornasse normale»
«Ne parli come se l’avessi visto di persona» le fece notare la principessa.
La Dama Gialla continuò a fissare il fiume, e le sue parole parvero provenire da molto lontano: «Accadde l’anno in cui mi sposai. La cerimonia si sarebbe dovuta svolgere per l'equinozio di primavera, a Gothian.
Nessuno si aspettava un attacco dei Lathear. C'era un Patto... ma quel Patto fu violato!
Sephir Eclionner era sbarcato a Baralbeck con tutta la Flotta Imperiale. Da lì fino ad Elenna, i Lathear si erano fatti largo massacrando tutti coloro che incontravano, nel nome di Eclion!
«Ne parli come se l’avessi visto di persona» le fece notare la principessa.
La Dama Gialla continuò a fissare il fiume, e le sue parole parvero provenire da molto lontano: «Accadde l’anno in cui mi sposai. La cerimonia si sarebbe dovuta svolgere per l'equinozio di primavera, a Gothian.
Nessuno si aspettava un attacco dei Lathear. C'era un Patto... ma quel Patto fu violato!
Sephir Eclionner era sbarcato a Baralbeck con tutta la Flotta Imperiale. Da lì fino ad Elenna, i Lathear si erano fatti largo massacrando tutti coloro che incontravano, nel nome di Eclion!
I Keltar avevano lasciato passare le navi imperiali, che risalivano il Dhain dall'Estuario, e si erano appostati intorno alla Selva Nera, pronti a schierarsi con il vincitore, quei codardi! Ma Elenna resistette all'assedio, contro ogni previsione>>
Si fermò un momento, come se stesse soppesando attentamente ogni minima parola che andava detta:
<<Il Conte Fenrik mi disse che le nozze erano rimandate. Gli Alfar chiedevano il suo aiuto.
Cinquemila cavalieri Albini erano giunti a Gothian per il nostro matrimonio, e Fenrik non esitò a guidarli fino ad Alfarian. Da lì, il mio futuro marito, insieme a tuo nonno Harald, guidò la controffensiva fino ad Elenna sul Dhain, e la battaglia vera e propria ebbe inizio>>
I suoi occhi parevano rivedere qualcosa che era rimasto nascosto per molto tempo nella parte più oscura della sua memoria: <<Di quei cinquemila Albini che erano partiti, ne tornarono a Gothian solo cinquanta, orribilmente mutilati. Non ci voleva molta fantasia per immaginare il sangue... e ti assicuro che il sangue degli Albini di Gothian, è dello stesso colore del tuo!»
Si fermò un momento, come se stesse soppesando attentamente ogni minima parola che andava detta:
<<Il Conte Fenrik mi disse che le nozze erano rimandate. Gli Alfar chiedevano il suo aiuto.
Cinquemila cavalieri Albini erano giunti a Gothian per il nostro matrimonio, e Fenrik non esitò a guidarli fino ad Alfarian. Da lì, il mio futuro marito, insieme a tuo nonno Harald, guidò la controffensiva fino ad Elenna sul Dhain, e la battaglia vera e propria ebbe inizio>>
I suoi occhi parevano rivedere qualcosa che era rimasto nascosto per molto tempo nella parte più oscura della sua memoria: <<Di quei cinquemila Albini che erano partiti, ne tornarono a Gothian solo cinquanta, orribilmente mutilati. Non ci voleva molta fantasia per immaginare il sangue... e ti assicuro che il sangue degli Albini di Gothian, è dello stesso colore del tuo!»
Alienor ignorò la provocazione: «Il loro sacrificio non è stato dimenticato, anche se nessuno ha più visto i superstiti, dopo la Primavera di sangue. Sono diventati una leggenda. Quello che mi chiedo è cosa ci facevi tu, a Gothian, nel Ghiaccio. Tu sei una Alfar, come me. Eri una sacerdotessa di Atar, il Fuoco Segreto... ed eri così giovane...»
Marigold le rivolse uno sguardo intenso e vagamente divertito.
«Giovane? Il tempo è un concetto relativo, nell'Artico. Una notte artica dura sei mesi. E tu non hai idea di quante notti artiche io abbia trascorso, prima di diventare la Contessa di Gothian»
Alienor guardò la sua dama di compagnia come se la vedesse per la prima volta: «Non ne ho idea perché non me ne hai mai voluto parlare! Ma ho sentito tante storie sul tuo conto! Dicono che fosti cacciata dal tempio di Atar perché avevi invocato Eclion, il dio dei nostri nemici. E' vero?>>
«Giovane? Il tempo è un concetto relativo, nell'Artico. Una notte artica dura sei mesi. E tu non hai idea di quante notti artiche io abbia trascorso, prima di diventare la Contessa di Gothian»
Alienor guardò la sua dama di compagnia come se la vedesse per la prima volta: «Non ne ho idea perché non me ne hai mai voluto parlare! Ma ho sentito tante storie sul tuo conto! Dicono che fosti cacciata dal tempio di Atar perché avevi invocato Eclion, il dio dei nostri nemici. E' vero?>>
La Dama Gialla sorrise compiaciuta: «Ah, mia cara Alienor, sei così vicina alla verità, eppure così lontana! Niente è come appare. La Luce è la mano sinistra delle Tenebre. Sì, sono stata iniziata agli Arcani Supremi, ma non ti svelerò nient'altro, per il tuo bene. Un giorno mi ringrazierai per non averti coinvolto in un gioco più grande di te. Credimi, è meglio che tu ne rimanga fuori! Puoi ancora salvarti. Non chiedermi niente. Fidati di me. Ti proteggerò dai rischi che si corrono fuori dal
castello di famiglia!»
Alienor non gradiva di essere trattata come una bambina, e tanto meno come una stupida, ma non fece trasparire il suo disappunto. Non era più in condizioni di superiorità, e doveva essere molto prudente.
Alienor non gradiva di essere trattata come una bambina, e tanto meno come una stupida, ma non fece trasparire il suo disappunto. Non era più in condizioni di superiorità, e doveva essere molto prudente.
Ma su una cosa ha ragione: è meglio non farsi coinvolgere nel suo gioco. Forse posso davvero salvarmi, anche se non sarà certo lei la mia salvatrice.
Cercò di non far trasparire le proprie perplessità e mantenne un contegno principesco: «Tu parli di rischi. Quali rischi? Anche qui ad Elenna, nel cuore del mio regno?»
Cercò di non far trasparire le proprie perplessità e mantenne un contegno principesco: «Tu parli di rischi. Quali rischi? Anche qui ad Elenna, nel cuore del mio regno?»
Marigold la fissò con occhi di fuoco:
«Il cuore del tuo regno? Un cuore spezzato, Alienor! Un cuore insanguinato...»
«Il cuore del tuo regno? Un cuore spezzato, Alienor! Un cuore insanguinato...»
Un fulmine a ciel sereno accompagnò quelle parole nel tramonto. Alienor capì che non doveva chiedere altro.
N.d.A.
Alienor di Alfarian è interpretata da Tamzin Merchant nel ruolo di Catherine Howard ne "I Tudor" ("Tudors")
e da Jessica Brooks nel ruolo di Ghanima Atreides in "Children of Dune" ("I figli di Dune") di Frank Herbert.
La città di Elenna sul Dhain è rappresentata da una mappa di Mantova.
Marigold di Gothian è interpretata da Lena Headey nel ruolo di Cersei Lannister ne "Il trono di spade" ("A game of thrones") di Goerge Martin ("Le cronache del ghiaccio e del fuoco", "The song of ice and fire"
e da Emmanuelle Seigner ne "La nona porta" di Roman Polanski con Johnny Depp.
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martedì 31 gennaio 2012
Gothian. Capitolo 2. Aliènor di Alfarian e Marigold di Gothian
Castello di Alfarian, 2 luglio 999 I.L. (17 anni dopo la Primavera di Sangue)
Fu lady Marigold Steinberg, Contessa di Gothian, ad avvertire la principessa Alienor che il Re degli Alfar l’aveva convocata in udienza privata, in cima al torrione centrale della fortezza.
Marigold appariva di buon umore, e non faceva nulla per nasconderlo.
Alienor non capiva la ragione dell'ilarità della sua dama di compagnia:
«Mio padre mi ha già venduta ai Lathear e mi metterà di fronte al fatto compiuto. Alla fine non sei riuscita a convincerlo a cambiare idea!»
«Mio padre mi ha già venduta ai Lathear e mi metterà di fronte al fatto compiuto. Alla fine non sei riuscita a convincerlo a cambiare idea!»
Eppure lady Marigold riusciva a tollerarla senza scomporsi. L'aveva servita fedelmente per diciassette anni senza mai lamentarsi di nulla, sempre col sorriso sulle labbra, come in quel momento: «Mia cara, ho fatto quel che ho potuto. Ma tuo padre è irremovibile. Ho anche pregato Atar, il dio del Fuoco, perché gli illumini la mente. Ma questi sono tempi bui, e gli dei non ci ascoltano più!»
Alienor aveva sentito dire che la Contessa di Gothian, prima di sposarsi, era stata una sacerdotessa di Atar, ma lady Marigold aveva sempre negato. E in effetti, quando era arrivata a corte, 17 anni prima, era troppo giovane per essere una sacerdotessa. L'unica cosa strana era che da allora non era invecchiata di un giorno. E poi aveva quello sguardo magnetico che pareva leggere nel pensiero, ed i suoi occhi gialli con le pupille dilatate avevano potere ipnotico, come l’enorme ciondolo di topazio che portava sempre appeso al collo e appoggiato sul petto, tra i seni perfetti. Molti attribuivano a quel gioiello poteri magici.
Superstizioni di cortigiani ignoranti!
Eppure l'eterna giovinezza di Marigold era inquietante, soprattutto perché era una bellezza sprecata, per la fedeltà che la Contessa mostrava a quell'orribile marito che da diciassette anni se ne stava rintanato nel suo nido d'aquile di Gothian, nel ghiaccio eterno dell'Artico.
L'avrà anche sposato per interesse, ma gli è stata fedele.
Marigold parve averle letto nel pensiero:
<<So cosa vuol dire un matrimonio combinato, ma se tuo padre dovesse costringerti a sposare Elner Eclionner, ti prometto che verrò con te a Lathena e ti aiuterò a impedire la cerimonia, costi quel che costi>>Eppure l'eterna giovinezza di Marigold era inquietante, soprattutto perché era una bellezza sprecata, per la fedeltà che la Contessa mostrava a quell'orribile marito che da diciassette anni se ne stava rintanato nel suo nido d'aquile di Gothian, nel ghiaccio eterno dell'Artico.
L'avrà anche sposato per interesse, ma gli è stata fedele.
Marigold parve averle letto nel pensiero:
Alienor sentiva che era sincera, che desiderava veramente impedire quelle nozze, ma non riusciva a capire perché.
Non può essere solo altruismo. C'è dell'altro... ma cosa?
Fissò la Dama Gialla negli occhi, ne sostenne lo sguardo, voleva una risposta:
<<Perché sei disposta a sacrificarti per la mia libertà?>>
La contessa di Gothian sorrise: <<Ti ho cresciuta come se fossi mia figlia. Non ho altro che te nella vita, a parte i doveri verso mio marito. Ma se devo scegliere tra i due, io scelgo te! Sei la figlia che lui non mi ha saputo dare!>>
Sembrava così convincente, così dolce. Ma il Conte Fenrik si sarebbe opposto!<<Tuo marito non ti darebbe il permesso di accompagnarmi a Lathéna>>
Marigold scosse il capo e le sorrise:
<<Ho già il suo consenso. Fenrik odia i Lathear. Molti suoi Albini sono caduti, 17 anni fa, a Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue! E la colpa è della dinastia Eclionner. Lui la vuole vedere estinta!>>
<<E tu cosa vuoi?>><<Ho già il suo consenso. Fenrik odia i Lathear. Molti suoi Albini sono caduti, 17 anni fa, a Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue! E la colpa è della dinastia Eclionner. Lui la vuole vedere estinta!>>
<<Io voglio solo la tua felicità. Puoi anche non credermi, ma tu sei tutta la mia vita, Alienor!>>
Era così suadente la sua voce, così armoniosa.
Troppo suadente, troppo... ma sono costretta a fidarmi di lei...
La principessa abbracciò la Dama Gialla, che le trasmise un senso di forza e di calore. Poi, senza dire una parola, si alzò e uscì dalla sua camera.
Marigold la osservò uscire mantenendo uno sguardo soave.
Alienor scese le scale della torre delle dame e poi si diresse verso l'enorme torrione del padre, circondato dalle guardie.
I gendarmi la salutarono ponendosi sull’attenti. La principessa li ricambiò con un gesto vago.
Salì le scale in silenzio. Ansimava. Sentiva una stanchezza non solo fisica: c’era anche ansia, paura, e rabbia. Ad ogni piano, le guardie le rivolgevano il saluto militare.
Gesti vuoti… vani…
La chiamavano Altezza Reale, ma lei sapeva bene di essere loro prigioniera.
Ho visto molti grandi del regno salire queste scale da trionfatori e scenderle in catene...
Ad ogni piano di quella maledetta torre, il malessere di Alienor diventava più opprimente.
Il re sta in cima alla torre per molti motivi… il potere sta in alto, certo. Ma nel piano più alto fa anche più caldo.
Alla fine arrivò in cima, stremata. C’erano guardie ovunque, soprattutto davanti alla porta che dello studio privato di Sua Maestà re Kerelik III di Alfarian.
Bussò, fissando le guardie con noncuranza. Un inserviente, da dentro, aprì la porta di legno di quercia, e la accompagnò fino al cospetto del Re.
Il sovrano stava seduto su un ampio scranno dipinto con fiori rossi, ed era vestito con abiti sontuosi. La corona teneva ferma la lunga chioma dorata dei suoi capelli.
Re Kerelic era noto per la sua straordinaria bellezza, che aveva trasmesso alla figlia Alienor, tranne le orecchie a punta, una caratteristica tipica degli Alfar, che i Lathear chiamavano Elfi.
Alienor non aveva ereditato quel tratto, e comunque non sapeva che farsene della bellezza, non avendo il permesso di accettare il corteggiamento di uomini che non fossero graditi al re. E in quel momento c’era un solo pretendente che il re era disposto ad accettare come fidanzato di Alienor, e cioè Elner XI, imperatore dei Lathear.
Alienor non aveva ereditato quel tratto, e comunque non sapeva che farsene della bellezza, non avendo il permesso di accettare il corteggiamento di uomini che non fossero graditi al re. E in quel momento c’era un solo pretendente che il re era disposto ad accettare come fidanzato di Alienor, e cioè Elner XI, imperatore dei Lathear.
Quando Alienor si avvicinò alla scrivania di suo padre, il re le fece cenno di sedersi in una poltrona davanti a lui.
«Mia cara» incominciò, non appena ella si fu seduta «ormai è tempo che noi due parliamo con molta calma e serenità di quello che sarà il tuo futuro»
La principessa capì subito che non c’era più niente da fare.
Suo padre proseguì: «Come ben sai le trattative per il tuo fidanzamento con il giovane Imperatore dei Lathear sono arrivate ad un punto decisivo>>
«Ma l’Imperatrice Vedova si oppone!» obiettò Alienor con l'unico argomento serio di cui potesse disporre: <<Non vuole altre Imperatrici a corte!>>
Il re le rise in faccia: «Ah! Questa sua opposizione sarà la sua rovina! C'è una cospirazione in atto contro di lei. Il Senato Imperiale e l'esercito si stanno accordando, forse anche il Clero. Secondo i miei informatori, Ellis potrebbe essere deposta entro poche settimane!»
Alienor non ne era convinta: «La Vedova Nera è molto potente e astuta, e i suo Servizi Segreti sono diretti da quell'Eunuco terribile...»
Alienor non ne era convinta: «La Vedova Nera è molto potente e astuta, e i suo Servizi Segreti sono diretti da quell'Eunuco terribile...»
Kerelik si rabbuiò: «Dubiti dei miei informatori, Alienor? La tua insolenza non ha limiti!»
«Come la vostra prepotenza, padre! Avete deciso tutto da solo! Non mi avete consultata!»
Kerelik guardò la figlia con stupore, più che con indignazione,come se avesse detto un’assurdità ridicola: «Nessuna principessa reale è mai stata consultata in merito alle nozze. La nostra dinastia ha sempre seguito questa regola»
Alienor era furente: «Una regola barbara! Una violenza!»
Il re oscillava tra l’incredulità e la rabbia: «Chi ti ha messo in testa queste idee? E' stata quella strega di Marigold, vero?»
Era vero, ma la domanda meritava una risposta migliore: «Forse la cosa vi stupirà, padre, ma io sono capace di avere idee personali, senza che nessuno me le metta in testa!»
Era vero, ma la domanda meritava una risposta migliore: «Forse la cosa vi stupirà, padre, ma io sono capace di avere idee personali, senza che nessuno me le metta in testa!»
Kerelik sospirò: «Alienor, ci sono delle regole che persino i nobili devono rispettare. Anzi, soprattutto i nobili! E in primo luogo la famiglia reale!»
Lei lo fissò negli occhi: «Se questo è il prezzo, non voglio più privilegi! Diseredatemi, purché sia libera di sposare solo un uomo che amo!»
Il re la fissò con sbigottita incredulità: «Un uomo che ami? Ma che discorsi sono? Cos’è l’amore? Non troverai mai due persone che siano d’accordo nel definire questa parola! »
Alienor si era immaginata quell'obiezione, e Marigold le aveva suggerito la risposta: «Amore è quando senti che non puoi vivere senza una persona e che soffriresti immensamente se dovessi perderla»
Kerelik fu colpito da questa definizione così semplice eppure così onnicomprensiva. Per un istante parve sul punto di ricredersi su tutta la faccenda. Il suo amore di padre gli diceva che avrebbe sentito terribilmente la mancanza di Alienor!
Cercò di riprendere il filo del discorso: «Ci sono altri valori: l’onore, la gloria, la devozione verso gli dei, la patria e la famiglia!»
Alienor e Marigold avevano previsto anche questa obiezione:«L’onore e la gloria dei nostri antenati grondano sangue! Dovrei essere fiera di discendere da una stirpe di barbari?»
Alienor e Marigold avevano previsto anche questa obiezione:«L’onore e la gloria dei nostri antenati grondano sangue! Dovrei essere fiera di discendere da una stirpe di barbari?»
Kerelik sapeva che Alienor aveva ragione. Doveva trovare altri argomenti, qualcosa che facesse breccia sulla sensibilità della figlia: «Se non credi nei valori, Alienor, cerca almeno di credere nella pace! Tu sai bene che l’unica alternativa a questo matrimonio è la guerra. Ellis sta progettando una rivincita contro di noi. Se non la fermiamo adesso, nessuno potrà impedire quel conflitto. Vuoi avere sulla coscienza un'altra Primavera di Sangue?»
L'obiezione aveva fatto centro: «Questo è un ricatto morale, padre!»
Il re si preparò a giocare il suo asso nella manica: «No Alienor: è il tuo destino!
I sacerdoti di Atar e le sacerdotesse di Aenor, la dea della luce, concordano sul fatto che la Fanciulla Dorata delle Nevi...»
Alienor lo interruppe: «E voi credete a queste superstizioni?»
Kerelik si infuriò: «Non bestemmiare! Nei libri sacri sta scritto che allo scadere del millennio...»
Per Alienor era troppo: «Lo so! L'ho sentito ripetere un centinaio di volte e non ci credo! Arexatan non era il Figlio del Sole. Sono tutte invenzioni per giustificare l'arbitrarietà del potere della Dinastia Eclionner!>>
Queste parole suscitarono la rabbia di Kerelic: «Tu preferisci dare credito a Marigold, piuttosto che a tuo padre e ai Libri Sacri degli dei! Ma io ti ripeto ancora una volta che...» Non riuscì a terminare la frase perché in quel momento entrò a sorpresa sua moglie, la bellissima regina Alyx.
Marigold l'aveva informata del colloquio, ed ella si era precipitata a sostenere il re:
«Figlia mia, ascolta tuo padre! Sarai una grande imperatrice, amata dal popolo e stimata dai nobili: tutto quello che Ellis non è mai riuscita ad essere!»
Alienor non aveva rapporti di confidenza con la regina. Era Marigold che l'aveva allevata. Per Alyx non provava niente: «E questo dovrebbe consolarmi, madre?»
«Ma certo! La gloria e il potere sono inebrianti. Persino l’amore impallidisce davanti a loro»
Il re apparve imbarazzato dall’intrusione della moglie, ma non disse nulla.
Alienor non riuscì a nascondere un’espressione di disgusto.
Mio padre non ha il coraggio di contraddire la vanità di mia madre!
Si sentì improvvisamente senza argomenti: «Padre, tu non puoi accettare questi discorsi!»
Kerelic arrossì cercando inutilmente una mediazione: «La nobiltà ha i suoi obblighi, ma è vero anche quello che dice tua madre: tu salirai su un trono più alto del nostro e...»
«E saprai di avere vinto il gioco più importante» lo interruppe Alyx.
«Quale gioco?» chiese Alienor.
«L’unico gioco che conta, figlia mia» rispose la regina «il gioco del potere!»
Alienor scosse il capo: «Madre, io non sono interessata a questo gioco. Il potere attira le personalità patologiche!»
Kerelic si alzò in piedi, furibondo: «Sei tu ad essere malata! E' il veleno della Dama Gialla! E' lei che ti ha messo contro di me! Ma se ne pentirà. La spedirò a Lathéna a farti da serva, e mi libererò di due insolenti in una volta sola! Partirete domani! Ormai è tutto deciso!»
Alienor era confusa, ma sapeva che il potere aveva realmente corrotto l'animo dei suoi genitori, per cui si sentì improvvisamente un'estranea nella propria stessa casa.
«Se così stanno le cose, padre, non mi lasciate alcuna scelta. Obbedisco alla volontà degli dei e a quella dal re degli Alfar, e al capo della mia famiglia. Ma ricordatevi che da oggi io non ho più una religione, non ho più una patria e non ho più una famiglia!»
Detto questo si alzò e se ne andò senza attendere di essere congedata.
«Se così stanno le cose, padre, non mi lasciate alcuna scelta. Obbedisco alla volontà degli dei e a quella dal re degli Alfar, e al capo della mia famiglia. Ma ricordatevi che da oggi io non ho più una religione, non ho più una patria e non ho più una famiglia!»
Detto questo si alzò e se ne andò senza attendere di essere congedata.
(Alienor di Alfarian è interpretata da Emilia Clarke nel ruolo di Daenerys Targaryen.
Marigold di Gothian da Lena Headey, nel ruolo di Cersei Lannister, ne "Il trono di spade", "A game of thrones" per la serie "Le cronache del ghiaccio e del fuoco", "A song of ice and fire")
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