Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
venerdì 2 novembre 2012
Gothian. Capitolo 114. Vyghar affronta il consiglio dei pirati
Una volta giunti all'isola di Tortuga, i pirati del seguito di Vyghar di Linthael furono accolti con tutti gli onori dagli anziani membri del Consiglio dei Pirati Nobili.
Vyghar aveva le idee molto chiare.
Dobbiamo saccheggiare Lathena! Quella città è un covo di ladri, assassini, politicanti senza scrupoli e grandi ricchi spietati e schiavisti. Assaltarla sarebbe solo un regolamento di conti tra bande rivali.
Assaporò il pensiero di eliminare il senatore Fuscivarian, il primo ministro Sephir Eclionner e naturalmente l'imperatrice Marigold.
Resta il problema che Sephir è protetto dal demone Eclion e che Marigold di Gothian è una strega che con i poteri di Atar può incenerirci da lontano.
A meno che non fossero prima loro a lanciare il fuoco.
Alienor mi ha indicato la soluzione: l'olio nero che galleggia nell'acqua... l'acqua che brucia!
Lilieth invece era stata molto perplessa:
<<Vyghar, vogliamo forse diventare come la parte peggiore di quelli a cui ci opponiamo?>>
Il cuore buono di Lilieth si opponeva a qualunque misura drastica.
Per amore di lei farei qualsiasi cosa... ma gli altri pirati non mi consentiranno di sgarrare alle regole base della pirateria.
Aveva convocato l'Assemblea dei pirati dell'Oceano Occidentale.
Non possiamo perdere questa occasione. Siamo in guerra, e le guerre non si vincono con le buone maniere!
Lilieth però non glie l'avrebbe perdonato.
Doveva cercare di convincere gli altri capitani che esisteva anche per loro un codice d'onore.
<<Vi informo>> esordì <<che la capitale dell'impero, Lathena, è priva di protezione via mare. La flotta infatti si è ammutinata e si è spostata nell'Oceano Orientale e poi verso nord, presso la Vedetta Lathearica, dove l'eunuco Bial governa la resistenza in nome del legittimo erede imperiale, Marvin Vorkidian, figlio di Lady Lilieth Vorkidian, la donna che amo, e di Masrek Eclionner>>
I capi pirati si guardarono tra loro sorridendo:
<<Ehi, ne hai fatta di strada, Vyghar! Sei ormai entrato nelle famiglie reali di mezzo mondo!>>
Un altro aggiunse:
<<Sei stato per vent'anni il tirapiedi del vecchio Sephir Eclionner lo Sciancato, e adesso che lui è a un passo dal trono, lo vuoi pugnalare alle spalle?>>
E un terzo:
<<Dicono che tu ti sia molto rammollito, da quando ti sei preso una cotta per quella bella signora! Non starai mica diventando una persona per bene?>>
Vyghar era furioso, ma non poteva negare che nelle accuse dei capi pirati ci fosse un fondo di verità.
Ma come sempre ogni cosa vera può essere smentita con una menzogna ben architettata, poiché nelle migliori menzogne c'è sempre molta verità, anche se presentata in modo fantasioso.
<<Ho fatto carriera, che c'è di male? Tradisco Sephir? E' lui che mi ha scaricato per mettersi dalla parte della Dama Gialla! E infine, non mi sono affatto rammollito: sono qui per proporvi di un'azione di guerra! Abbiamo l'occasione per conquistare Lathena! Un tesoro immenso ci aspetta!>>
Il pirata anziano dai lunghi baffi, scosse il capo:
<<Anche se Lathena non fosse protetta via mare, come tu dici, beh... il vecchio Sephir ha dieci legioni accampate poco fuori le mura! Non ci farebbero nemmeno mettere mezzo piede nella capitale!>>
Era l'obiezione principale, su cui Vyghar aveva già riflettuto molto a lungo.
<<Ho preso contatti con il senatore Aralte Velares, principe di Marina Sedovia e capo dell'opposizione imperiale. Sarebbe disposto ad aprirci le porte della città, se noi giureremo di rispettare determinate regole. Inoltre l'eunuco Bial mi ha fatto sapere che i suoi Servizi Segreti controllano ancora molte legioni e molte province dell'Impero, oltre alla flotta. Infine possiamo contare sull'appoggio dei sacerdoti della Grande Canonica>>
I membri del consiglio valutarono queste opportunità.
Il corsaro dalla barba bianca e dal cappello nero con un tanto di pennacchio, chiese:
<<E tutta questa gente cosa ci guadagna da una nostra razzia a Lathena?>>
Vyghar sorrise:
<<Il potere! E la garanzia che noi requisiremo le ricchezze dei sostenitori del regime, ma non toccheremo le loro. E' un grande affare per tutti, se sapremo concentrare le nostre forze contro l'Oligarchia che domina l'Impero. Un'occasione così non si presenterà un'altra volta!>>
giovedì 1 novembre 2012
Analisi e comunicazione della moda
Ieri mentre mi aggiravo furtivo nella Biblioteca di Discipline Umanistiche dell'università di Bologna, ho trovato questo libro il cui contenuto può forse interessare alle mie lettrici che si occupano di moda o che comunque se ne interessano. Purtroppo non ho tempo di leggere integralmente il testo, ma quello che mi ha spinto a chiederlo in prestito è la presenza di alcuni schemi che vorrei mostrarvi, sottolineando il fatto che si tratta di modelli realizzati dai docenti universitari autori del testo di cui sopra.
Il primo schema esemplifica la teoria della moda come immagine (in realtà il termine "imago" ha significati più complessi, ma comunque legati al concetto di forma percepibile)
Alla prossima sfilata a cui assisterete, spero che vi verrà in mente questo schema ;-)))
Il secondo modello riguarda l'interpretazione semiotica (la semiotica è la scienza che studia i segni, ossia tutti gli oggetti dotati di una parte fisicamente percepibile, detta significante, e di una parte concettuale, detta significato) dell'oggetto "sfilata di moda". E' concettualmente difficile per chi non conosce la terminologia della semiotica, però può essere interessante il fatto che è possibile applicare una analisi teorica a un fenomeno che alcuni giudicano frivolo e che invece ha funzioni e significati complessi:
Perdonatemi la non ottima qualità della scannerizzazione, ma trattandosi di un testo non mio non potevo schiacciarlo più di tanto. Se avete domante chiedete pure e nei limiti delle mie possibilità potrò tentare di rispondervi. Ma ora proseguiamo l'analisi dell'oggetto "sfilata di moda" con questo secondo modello:
Quello che vedete qui sopra è il cosiddetto "quadrato semiotico" i cui quattro vertici sono rappresentati da concetti legati tra loro in base a tre tipi di relazione (contrarietà, contraddizione e complementarietà) indicate dalle frecce e dai numeri.
Lo so che tutto questo è piuttosto astruso, però questo tipo di teoria sta alla base anche del marketing della moda... per cui se provate a tenere a mente alcuni concetti potreste avere la soddisfazione, che non ha prezzo, di tenere una lezione di moda teorica a Chiara Ferragni (per tutto il resto c'è Mastercard!).
Dai, fa molto "figo" parlare dei "valori ludici della sfilata-spettaccolo" in relazione di contraddizione con i "valori storici della sfilata-rituale", a sua volta complementare ai "valori pratici" della "sfilata commerciale". ;-)
Se vi interessa un approfondimento sulle differenze tra questi quattro tipi di sfilate e sulle loro valenze e funzioni, posso dedicare un altro post a questo argomento e a questo libro... se invece siete rimaste terrorizzate o disgustate da questo approccio alla moda, allora ditemelo serenamente e chiudo qui l'esperimento! ;-)
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mercoledì 31 ottobre 2012
Gothian. Capitolo 113. Ellis incontra Marvin prima della battaglia
Le cinque legioni dei Lathear al seguito di Ellis Eclionner raggiunsero il quartier generale di Marvin Vorkidian in tempo per disporsi secondo il piano di battaglia che era stato deciso dal re dei Keltar e dai suoi consiglieri.
Ellis e Marvin si erano già incontrati alcuni mesi prima, ma restavano da dire alcune cose, prima di affrontare insieme il comune nemico.
<<Ellis, sei veramente sicura di voler partecipare a questa battaglia? Non hai esperienza militare...>> le fece notare Marvin, con voce circospetta per il timore di offenderla.
L'ex reggente imperiale, nonché zia paterna di Marvin, sorrise:
<<Non mi butterò nella mischia, ma le mie legioni devono sapere che io sono qui: è l'unico modo per essere sicuri che si battano fino in fondo per la nostra causa>>
Marvin la fissò dubbioso:
<<Non basta la presenza di mio padre?>>
Era stato deciso, infatti, che Masrek avrebbe guidato le legioni in prima fila.
Ellis lo fissò preoccupata:
<<Ho paura di perderlo. Marvin, ti prego... convincilo a non rischiare la vita... >>
Marvin si accigliò e fissò sua zia con disapprovazione:
<<Ognuno di noi rischierà la vita. Dobbiamo essere pronti a tutto. Io ho acquisito l'abilità di combattere attraverso il risveglio in me delle "altre memorie" di Vorkidex. Egli aveva un motto: "Non cercare la morte e non temerla">>
La donna sorrise e con una leggera ironia si lasciò sfuggire un commento pungente:
<<E lo realizzò, alla fine, il suo motto... morì in battaglia, ucciso da Arexatan Eclionner, nostro antenato. E che cosa ottenne? Solo sconfitta, e schiavitù per il suo popolo>>
Marvin non si lasciò intimorire da quel discorso:
<<Il sacrificio di Vorkidex non fu inutile. Suo figlio Kevin riuscì a sconfiggere Arexatan e a siglare l'antico Patto>>
Ellis sospirò:
<<Marvin... tu sai che Arexatan si è risvegliato nella mente di mio figlio Elner... devi tenere conto anche di questo pericolo. Ho tentato di convincerlo a unirsi alla nostra causa, ma lui ha preferito aspettare. E' molto confuso...>>
<<Lo so, Lady Ariellyn mi ha scritto una lettera riguardo al loro incontro... ed io stesso avverto il conflitto che è in lui, ma spero ancora che possa mettere da parte le rivalità personali ed unirsi a noi contro il comune nemico!>>
Ellis non parve molto convinta:
<<E se si schierasse contro di noi? Ha più da guadagnare alleandosi con Fenrik di Gothian...>>
Marvin la fissò:
<<In tal caso Elner dovrà vedersela personalmente con me! Vorkidex, che alberga nelle mie altre memorie, aspetta da mille anni la rivincita contro la reincarnazione di Arexatan Eclionner!>>
N.d.A.
Ellis Eclionner è interpretata da Eva Green nel ruolo di Morgana di Camelot.
Marvin Vorkidian è qui interpretato da Jamie Campbell Bower nel ruolo di Athur di Camelot. Edmure
Masrek Eclionner è interpretato da Viggo Mortensen, alias Aragorn.
Re Vorkidex è interpetato da Edmure Tully.
L'imperatore Elner XI Eclionner è interpretato da Tom Hiddlseston, nel ruolo di Loki.
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martedì 30 ottobre 2012
Bloody Mary: Maria Tudor, la regina Sanguinaria
Maria I Tudor (Greenwich, 18 febbraio 1516 – Londra, 17 novembre 1558) fu regina d'Inghilterra e Irlanda dal 19 luglio 1553 alla morte.
Figlia di Enrico VIII e Caterina di Aragona (a sua volta figlia di Isabella di Castiglia e Ferdinando d'Aragona), Maria, quarta e penultima monarca della dinastia Tudor, è ricordata soprattutto per il tentativo di restaurare ilcattolicesimo in Inghilterra dopo la Riforma. Avendo fatto giustiziare almeno trecento oppositori politici e religiosi, è nota anche come Maria la sanguinaria (Bloody Mary).
In lei si univano il carattere caparbio e irascibile dei Tudor con l'orgoglio e il fanatismo religioso dei re cattolici di Spagna. Ma per comprendere le scelte che fece come regina, bisogna conoscere la sua vita precedente all'ascesa al trono. Infatti, dopo una infanzia relativamente tranquilla, la vita di Maria fu sconvolta dallo scandalo matrimoniale più famoso della storia della cristianità, che vide suo padre Enrico VIII contrapporsi a sua madre, Caterina d'Aragona, che in più di vent'anni di matrimonio non era riuscita a dargli un figlio maschio.
Caterina si oppose in tutti i modi possibili alla richiesta di annullamento del matrimonio da parte del marito, contando sull'appoggio del nipote Carlo V, imperatore di Germania e re di Spagna. Il desiderio del re di divorziare dalla moglie era alimentato dalla sua storia d'amore con Anna Bolena.
Questa vicenda portò ad un progressivo allontanamento del re dalla figlia Maria, che si era schierata dalla parte della madre e non aveva riconosciuto l'Atto di Supremazia, con il quale il parlamento nominava Enrico VIII capo della chiesa d'Inghilterra, creando il cosiddetto Scisma Anglicano.
Nel 1534, Maria, che era ormai una giovane donna di 18 anni, fu allontanata dalla corte e le fu impedito di vedere la madre. Maria e Caterina non si rividero mai più. Caterina morì nel gennaio del 1536.
Dopo la nascita della sorellastra Elisabetta, Maria fu dichiarata illegittima, perse il titolo di principessa e le fu imposto di far parte del seguito dei servitori della nuova infante reale. Le umiliazioni per Maria non ebbero mai fine: il padre non volle mai vederla, ed ordinava che fosse chiusa nelle sue stanze quando si recava ad Hatfield a far visita ad Elisabetta. Maria conobbe un breve periodo di pace con l'esecuzione di Anna Bolena e l'ascesa al trono di Jane Seymour, la quale fu benevola nei suoi confronti, come pure la quarta consorte di Enrico VIII, Anna di Clèves. Le terribili esperienze della prima adolescenza lasciarono un segno indelebile nella personalità della futura regina, segnata soprattutto dall'odio per Anna Bolena ed Elisabetta, responsabili del suo abbandono da parte del padre, della sua separazione dalla madre e delle sue precarie condizioni di vita.
Alla morte di Enrico VIII nel 1547, salì al trono il fratellastro Edoardo VI d'Inghilterra, figlio di Jane Seympur, la terza moglie del re.
Dopo il breve regno di Edoardo, morto ancora adolescente, ci fu il breve tentativo di porre sul trono la cugina Jane Grey, che fu regina d'Inghilterra per soli 9 giorni.
Maria, appoggiata dal popolo che la considerava la legittima erede al trono e da gran parte degli uomini politici del paese, rivendicò i suoi diritti alla successione venendo acclamata ed incoronata regina d'Inghilterra il 19 luglio 1553, all'età di 37 anni.
Dopo anni di attesa, finalmente Maria ebbe la possibilità di sposarsi e scelse come marito il cugino cattolico e spagnolo Filippo II d'Asburgo. Il matrimonio però non fu felice e fu malvisto dal popolo.
Il primo atto politico di Maria fu la nomina a Cancelliere del cattolicissimo Stephen Gardiner, arcivescovo di Winchester, che era caduto in disgrazia verso la fine del regno di Enrico VIII per aver tentato di accusare Catherine Parr di eresia (chi ha visto la serie televisiva "I Tudor" sicuramente ricorderà quella vicenda).
Dopo la condanna al rogo di Thomas Cranmer, arcivescovo di Canterbury dai tempi della riforma anglicana, Maria nominò al suo posto il cardinale cattolico Reginald Pole, ultimo discendente dei Plantageneti, la cui famiglia era stata sterminata durante gli anni in cui prima Thomas Cromwell e poi lord Edward Seymour, conte di Hertford e duca di Somerset cercarono di eliminare tutti gli aristocratici cattolici. La stessa madre del cardinale, Margaret Pole, contessa di Salisbury era stata decapitata alcuni decenni prima, al tempo della Riforma anglicana.
Maria Tudor, convinta di essere destinata da Dio a restaurare il cattolicesimo in Inghilterra, spronata dal marito Filippo, dal cancelliere Gardiner e dal cardinale Pole, ordinò esecuzioni, decapitazioni, impiccagioni e soprattutto roghi per estirpare l' "eresia protestante".
La convinzione di essere la prescelta di Dio fu bruscamente interrotta quando, dopo una presunta gravidanza che durava da ormai dieci mesi, le fu diagnosticato un tumore all'utero e alle ovaie in fase terminale.
Le va riconosciuto un merito: nonostante fosse consapevole che Elisabetta, se le fosse succeduta al trono, avrebbe bloccato la restaurazione cattolica e ripristinato la chiesa anglicana, non volle mai condannarla a morte, nemmeno quando Gardiner, Pole e il duca di Norfolk le presentarono delle presunte prove secondo cui la sorella stava cospirando contro di lei.
Morendo, nel 1558, a soli 42 anni, Maria accettò che a succederle fosse proprio Elisabetta, destinata a vivere e a regnare molto più a lungo, fino al 1603.
P.s. Spero che questo post sia piaciuto a chi, come me, ha guardato con interesse la serie televisiva "I Tudor", dove il ruolo della giovane Lady Maria è stato ben interpretato da Sarah Bolger.
Chi non avesse visto la serie, può trovarla su Youtube, o in eventuali repliche, essendo terminata proprio pochi giorni fa la sua proiezione nelle tv italiane.
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lunedì 29 ottobre 2012
Gothian. Capitolo 112. Vyghar, Alienor e Lilieth nell'isola dei pirati.
La notte in cui i pirati avevano aiutato Alienor di Alfarian e Lilieth Vorkidian a fuggire dalla Torre di Lathena, il loro comandante, Vyghar di Linthael, le aveva accolte nella nuova nave che Marigold di Gothian gli aveva donato come parte del compenso per la sua "vigilanza".
Da quel momento avevano fatto rotta verso sud ovest, per uscire dal golfo di Lathena e trovare un luogo sicuro dove nascondersi.
Il golfo di Lathena era pieno di isole, sia di grandi che di piccole dimensioni, ed alcune di esse erano completamente disabitate.
Qui si nascondevano tutti i pirati dell'Oceano Occidentale, in particolare in un'isola dalla fama leggendaria, a tutti nota col nome di Tortuga.
Vyghar c'era già stato più volte, ed era tenuto in grande considerazione da quelle parti.
Aveva con sé una mappa dell'isola, che mostrava i luoghi di approdo, le zone abitate, le foreste e il lago interno, dove molte navi svernavano.
Mentre navigavano verso l'isola, Alienor incominciava ad intuire come avrebbe potuto compiere la sua missione, cioè sconfiggere definitivamente Marigold di Gothian.
Decise di esprimere il suo pensiero a Lilieth.
<<In questo momento, se non sbaglio, la flotta imperiale si trova a nord, presso la Vedetta Lathearica, sotto il controllo dell'eunuco Bial>>
Lilieth annuì:
<<Sì, Bial sembra essere riuscito a convincere l'ammiraglio Travemund a passare dalla sua parte>>
Alienor sorrise:
<<Dunque la capitale dell'impero è vulnerabile da parte di un attacco per mare!>>
L'altra donna intuì le intenzioni della giovane:
<<Vorresti organizzare un attacco a Lathena con una flotta pirata?>>
La fanciulla annuì:
<<L'idea è questa, ma mi serve il tuo aiuto per convincere Vyghar!>>
Lilieth sospirò:
<<Vyghar ha solo una nave. Se anche fosse d'accordo, dovrebbe convincere tutti gli altri pirati, e non sarebbe affatto facile>>
Alienor scrollò le spalle:
<<Lathena è ricca di tesori. La Piramide e le varie residenze dell'aristocrazia traboccano di oro e pietre preziose... questo interesserà agli altri capitani pirati!>>
Lilieth rimaneva perplessa:
<<Stai forse suggerendo un saccheggio?>>
La fanciulla alzò un indice:
<<Ci faremo promettere che non verrà fatto del male alla popolazione civile e che si requisiranno solo le grandi ricchezze. Ce ne sarà a sufficienza per tutti>>
L'altra donna sospirò di nuovo:
<<Non sarà così semplice>>
Alienor, con una espressione incredibilmente saggia nel suo giovane volto, replicò:
<<Niente è semplice. Me l'hai insegnato tu. Niente è semplice... ma questa non deve diventare una scusa per non fare ciò che va fatto!>>
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domenica 28 ottobre 2012
Maria Antonietta e l'Affare della Collana
L'Affaire du Collier fu uno scandalo che sconvolse la corte di Versailles nel 1787 e che contribuì ad accrescere la rabbia popolare e ad indirizzarla contro la regina Maria Antonietta.
Ne parla il film "L'intrigo della collana" in cui la regina è interpretata dalla bravissima attrice Joely Richardson, che ha interpretato altri ruoli "regali": la regina Catherine Parr ne "I Tudor" e la regina Elisabetta I nel film "Anonymous".
La trama del film "L'intrigo della collana" è la seguente:
La contessa Jeanne de La Motte, discendente della dinastia reale dei Valois, chiede invano udienza alla regina Maria Antonietta, per denunciare l'ingiusto esproprio della sua eredità paterna e del palazzo di famiglia. Per riuscire a ottenere un risarcimento, decide allora di organizzare una truffa particolarmente elaborata. Venuta a sapere che il gioielliere parigino Bohmer aveva tentato di vendere a Maria Antonietta, una costosissima collana di diamanti che era stata commissionata molti anni prima dal precedente sovrano per la sua ultima amante, la contessa Du Barry. Con l'aiuto di una dama di compagnia e di un giovane gigolò, Jeanne de la Motte convince il cardinale di Rohan, primate della Chiesa di Francia e prelato corrotto, a fare da garante per il presunto acquisto della collana da parte della regina, di cui il cardinale voleva riguadagnare il favore, perso tempo prima per essersi vantato di aver avuto intimi rapporti con la madre di lei, l'imperatrice Maria Teresa. Jeanne e i suoi complici fanno credere al cardinale, con lettere fasulle e altri escamotages, che fosse proprio Maria Antonietta a richiedergli la garanzia per una somma di oltre un miliardo di franchi, nel caso il re non avesse deciso di pagare la collana. Il contratto di acquisto viene falsificato, con una firma non autentica della regina, e viene controfirmato dal cardinale che si offre come garante. La collana viene consegnata alla regina con un biglietto del cardinale. Maria Antonietta avvisa il ministro della real casa di non aver mai acquistato la collana e gli ordina di indagare sulla questione. Poiché gioielliere non riceve alcun pagamento da parte della regina, chiede al cardinale di onorare la sua garanzia. Il denaro viene intercettato dalla contessa de la Motte-Valois. Il re Luigi XVI, informato della questione, accusa il cardinale di Rohan di aver oltraggiato l'onore della regina. Il cardinale a sua volta chiama in causa la contessa de la Motte e i suoi complici. Il processo viene condotto dal parlamento di Parigi, che riconosce l'innocenza del cardinale, perché raggirato dai conti La Motte, a loro volta sottoposti a processo. Durante le udienze pubbliche del processo a suo carico, Jeanne de La Motte-Valois, nel difendersi dalle accuse, infanga la reputazione di Maria Antonietta, denunciandone le folli spese a corte e la dissolutezza dei costumi, con riferimento all'amicizia con madame de Polignac e alla relazione col conte di Fersen. La contessa viene condannata, ma riesce ad evadere dalla Bastiglia e a fuggire a Londra, dove pubblica le sue memorie, diffamando ulteriormente la regina di Francia.
Per quanto la trama sia molto complessa, "L'intrigo della corona" è un film molto gradevole, e rappresenta uno splendido affresco della società francese degli ultimi anni dell'Ancien Regime.
E' stato trasmesso in televisione due settimane fa, e dopo averlo visto mi sono segnato questi appunti per consigliarlo alle amiche lettrici di questo blog.
Nelle immagini si può vedere Maria Antonietta così come è interpretata dalla bravissima Joely Richardson.
Segnalo anche gli altri ruoli "regali" interpretati dalla Richardson, mostrandone le immagini.
Qui sotto compare nel ruolo di Catherine Parr con ai lati Maria Tudor ed Elisabetta Tudor.
E proprio nel ruolo di Elisabetta I Tudor, regina d'Inghilterra, la Richardson compare nel film "Anonymous", che merita un post a parte.
Ed è sempre Joely Richardson a interpretare un altro ruolo "regale" e cioè quello di Wallis Simpson, in uno dei tanti film che le sono stati recentemente dedicati:
Il cinema ambientato in età storiche passate è un ottimo strumento non tanto per la conoscenza della storia in quanto tale, che viene spesso romanzata e alterata, quanto piuttosto dei costumi, intendendo quindi la rappresentazione della vita quotidiana e della moda.
Spero che questo post sia risultato interessante. Se ci sono desideri di chiarimento o di approfondimento sulle varie questioni accennate o sui film e i personaggi menzionati, sono a disposizione. Il cinema, assieme alla letteratura, alla storia, alle arti e alla musica è una delle mie più grandi passioni.
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sabato 27 ottobre 2012
Gothian. Capitolo 111. Marvin si prepara alla grande battaglia
Marvin Vorkidian, dal suo quartier generale presso la Valle boscosa di Endor, scrutava l'orizzonte, attendendo la comparsa delle truppe nemiche.
Chi potrebbe immaginare che questa silenziosa valle di elfi e funghi diventerà presto il campo di una delle più importanti battaglie della nostra storia?
Gli dispiaceva che il conte Fenrik avesse scelto proprio quel luogo così bello per uno scontro che avrebbe creato ovunque devastazione e morte.
Eppure dovrei gioire, perché queste foreste sono piene di licantropi, pronti a saltare addosso ad ogni vampiro che oserà invadere le loro terre.
Il conte di Gothian non poteva saperlo.
Fenrik è convinto di averli sterminati da secoli.
Kernunnos, il Signore delle Foreste, aveva mantenuto il segreto, perché sapeva che un giorno i licantropi sarebbero potuti diventare utili per la difesa del regno dei Keltar e della dinastia Vorkidian.
Il giorno è arrivato. Se non riuscirò a fermare il passaggio dell'esercito di Fenrik lungo questo varco, l'orda dei vampiri e delle altre creature di Gothian sarebbe dilagata nella pianura dell'Amnis.
Marvin aveva organizzato una strategia difensiva prudente.
Siamo inferiori di numero e di forze, non sarebbe saggio attaccare in queste condizioni.
Aveva ordinato ad ogni duca e ad ogni capoclan di schierare le truppe alle pendici delle montagne, da dove avrebbero scagliato frecce infuocate e avvelenate, e lance di argento e di ossidiana, letali per le creature del ghiaccio.
Faremo rotolare contro di loro barili pieni di salnitro, con la miccia ben accesa...
Era un prototipo assolutamente innovativo per l'artiglieria, a cui i druidi alchimisti avevano lavorato per decenni, in attesa della Madre di tutte le Battaglie.
Loro però ci aggrediranno anche dal cielo.
Il conte e i suoi ufficiali avrebbero infatti guidato l'assalto dei pipistrelli giganti di Gothian.
Le altre creature del Conte avevano tutte un aspetto mostruoso.
Perché i cattivi vengono creati per forza brutti?
Una spiegazione era il fatto che dovevano spaventare i nemici e metterli in fuga.
Eppure non riesco ad accettare l'idea che alla mostruosità debba essere associata l'idea della cattiveria.
Marvin sapeva che spesso il luogo comune che associava la mostruosità alla malvagità era sbagliato.
Esistono dei mostri buoni?
Si ricordò di alcune favole che sua nonna gli aveva raccontato quando era bambino.
In quelle favole esistevano anche mostri buoni, così come esistevano creature bellissime, ma malvagie.
I licantropi sono mostruosi, ma si batteranno al nostro fianco, per una buona causa.
Mentre la bellissima Alyx, regina degli Alfar e nuova contessa di Gothian, sarà nostra nemica.
L'intera aristocrazia degli Alfar aveva scelto di accettare il morso del vampiro. Coloro che avevano rifiutato, erano stati uccisi e bruciati.
Ma forse il popolo degli Alfar può ancora salvarsi dalla trasformazione. Bisogna che la loro oligarchia venga rovesciata il prima possibile.
Tutto dipendeva dalla battaglia che stava per essere combattuta.
Dobbiamo lanciare un forte segnale ai gruppi di resistenza che agiscono tra gli Alfar. Forse anche loro si nascondono in queste montagne, in attesa di poter colpire il conte Fenrik.
Questa guerra dovrà trasformarsi nel riscatto degli oppressi contro gli oppressori.
Questa non sarà solo una guerra, sarà anche una rivoluzione!
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venerdì 26 ottobre 2012
Gothian. Capitolo 110. Marigold: il lato umano della donna fatale
Lady Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, rimase impietrita nell'apprendere che le sue preziosissime prigioniere Alienor di Alfarian e Lilieth Vorkidian erano riuscite ad evadere con la complicità del pirata Vyghar di Linthael.
Avevo promesso a Vyghar la nomina ad Ammiraglio, e un tesoro immenso in lingotti d'oro e pietre preziose, e lui cosa fa... libera Lilieth e la sua amica perché è innamorato!
Marigold aveva preso in considerazione tutte le possibilità tranne quelle che Vyghar fosse innamorato di Lilieth.
Questo fatto, più che adirarla, la sconfortava.
Non è solo la loro fuga a farmi male... è anche il loro amore... anzi, soprattutto il loro amore!
Le tremavano le mani al solo pensiero.
L'amore... quella cosa che lei aveva perduto tantissimi anni prima, precipitando nel cinismo e in quel surrogato di emozioni che è il potere.
Il mio sogno d'amore fu interrotto... tutto il resto, tutti i secoli passati cambiando marito per mero opportunismo non sono stati altro che un sopravvivere a me stessa.
Ora che non aveva più modo di ricattare Marvin, e che aveva cacciato Elner dall'Impero, l'unico uomo che desiderava sposarla era il vecchio Sephir Eclionner.
Allora tanto valeva che rimanessi sposata con Elner, o meglio ancora con Fenrik di Gothian!
Ma c'era una cosa che Fenrik non le avrebbe mai potuto dare: un figlio!
Ora la proposta di Sephir diventava per Marigold l'unico modo per concepire un figlio che fosse anche un erede del glorioso sangue degli Eclionner.
Dicono che sia ancora vigoroso, nonostante l'età e le ferite di guerra...
Non c'erano altre vie d'uscita.
Si diresse verso gli appartamenti di Sephir e ottenne subito udienza.
<<Marigold... ti stavo aspettando>>
Evidentemente la notizia della fuga delle prigioniere si era sparsa in tutto il palazzo.
<<Lo immaginavo, Sephir... questo è il tuo momento. Elner mi ha abbandonata, Fenrik è stato fermato e Marvin, dopo la fuga dei miei ostaggi, non mi vorrà più. A questo punto non ho altra scelta che considerare la tua proposta di matrimonio... ma prima devi regolarizzare la tua posizione nella linea di successione al trono>>
Gli occhi di Sephir brillarono per il senso di trionfo.
<<Mi sono permesso di consultare un esperto al riguardo... lo stesso che convinse quel vecchio pazzo di mio padre a diseredarmi... immagino avrai indovinato che mi riferisco a mio suocero, il senatore Fuscivàrian>>
Un moto di ribrezzo e nausea percorse l'imperatrice al pensiero del vecchio e viscido manovratore di tutte le cospirazioni degli ultimi decenni.
Al disgusto seguì lo sdegno e la voce di Marigold si fece tagliente:
<<Mi deludi, Sephir! Con tutto il potere che ti deriva dal controllo delle legioni, hai sentito il bisogno di coprirti le spalle rendendo di nuovo arbitro della successione quel lurido verme di Fuscivarian!>>
Sephir le puntò l'indice contro:
<<Sei stata tu a imbrogliare le carte, Marigold! Non dovevi sposare Elner! Sapevi benissimo che la sua successione era illegittima, in quanto nato da un vergognoso incesto tra i miei figli!>>
La Dama Gialla parve spegnersi, come se il naturale colore fiammeggiante della sua persona si stesse affievolendo. Aveva gli occhi lucidi:
<<Almeno loro si sono amati!>>
La voce di Marigold era profondamente triste: <<Forse secondo le leggi dei Lathear l'incesto è comunque illegittimo, ma se Ellis e Masrek erano consenzienti, non trovo che il loro amore sia vergognso. Se tu avessi accettato che i tuoi figli si amassero liberamente, e non avessi sfogato la tua rabbia in quella guerra assurda nell'anno della Primavera di Sangue... forse avremmo potuto essere tutti più felici, non trovi?>>
Sephir era stupefatto.
La guardò con misto di sdegno e di incredulità.
<<Tu, Marigold di Gothian, che cambi marito a seconda del tuo tornaconto, osi insegnare a me cos'è l'amore? Io ho amato una sola donna in vita mia, la mia povera Wensy....>>
Il ricordo della defunta Principessa della Corona era rimasto vivo nel cuore di tutti.
<<L'hai abbandonata, Sephir! Non sei degno nemmeno di pronunciare il suo nome!>>
Rimasero in silenzio, ognuno perseguitato dai suoi fantasmi.
Alla fine il vecchio principe parlò con voce priva di qualsiasi intonazione:
<<Il nostro matrimonio sarà un patto dinastico. Ora che anche i capi dell'opposizione hanno le prove che la successione di Elner è illegittima, il Senato lo dichiarerà "usurpatore" e riconoscerà me come unico sovrano. A quel punto tu potrai rimanere imperatrice soltanto chiedendo l'annullamento del tuo matrimonio con mio nipote, e implorandomi di sposarti>>
Un tempo Marigold si sarebbe adirata, ma quel giorno era troppo stanca, e si limitò a commentare, con aria lievemente ironica:
<<A Gothian esiste un proverbio, che il conte Fenrik era solito ripetermi, quando gli chiedevo come mai, prima di me, non avesse sposato nessun'altra donna>>
Sephir apparve incuriosito:
<<Ebbene? Quale sarebbe questo proverbio?>>
L'imperatrice rispose a voce bassa, come se stesse parlando a se stessa:
<<Per ogni uomo esiste una donna fatale. Se egli riuscirà a evitarla, allora sarà salvo>>.
NdA
Marigold di Gothian è interpretata da Cersei Lannister.
Sephir Eclionner da Tywin Lannister.
Il senatore Fuscivarian (cognome derivato dal clan giapponese dei Fujiwara) è intepretato dall'imperatore Palpatine)
giovedì 25 ottobre 2012
Gothian. Capitolo 109. La fuga di Alienor e Lilieth
Come previsto, Alienor aveva ricevuto la chiave della propria cella quando le avevano portato la cena, poi, durante la notte era uscita ed aveva raggiunto la cella di Lilieth, secondo le indicazioni ricevute dal priore Mollander.
Lilieth fu felice di rivederla, ma appariva stanca e provata dalla continua fuga a cui la sorte l'aveva costretta.
Aspettarono l'arrivo dei liberatori. Erano pirati agli ordini di Vyghar di Linthael, mascherati da guardie della Torre.
L'evasione avvenne senza problemi, perché le guardie vere erano state tutte eliminate in silenzio, con rapide e mirate pugnalate alla schiena. I pirati erano molto esperti e precisi in questo tipo di operazioni.
Appena fuori dalla Torre, dove il canale di Lathena collegava l'oceano orientale con la foce del fiume Lathe nell'oceano occidentale, li attendeva una barca.
Lì il vice-capitano Lorran accolse le due fuggitive spiegando loro che avrebbero dovuto attraversare la città lungo il canale e che il capitanoVyghar e gli altri li stavano aspettando dall'altra parte, a ovest, dove nessuno avrebbe mai immaginato di cercarli, visto che la Torre si affacciava a est.
Alienor sapeva che il giovane Lorran aveva una particolare simpatia per lei.
Molte donne si riterrebbero fortunate per questo, ma io ho una missione da compiere, ed ho visto Marvin nei miei sogni, il Principe che mi fu promesso...
Lo stesso principe era l'oggetto del desiderio dell'imperatrice Marigold di Gothian, anche se lui non avrebbe mai accettato di sposare la Dama Gialla, tanto meno ora che prigioniere erano fuggite.
Non hai più armi di ricatto, Marigold, e questo ti renderà ancora più furiosa verso di me...
Alienor sapeva che il suo destino ormai si stava per compiere.
Presto io e lei ci scontreremo... ma il come e il quando mi sono ancora ignoti...
Nemmeno Lilieth, con tutta la sua saggezza, era in grado di prevedere le modalità e gli esiti dello scontro tra la giovanissima regina degli Alfar e la millenaria imperatrice dei Lathear.
Aenor, dea della Luce a cui fui consacrata, dammi un segno!
Guardò il cielo stellato, sperando di scorgervi qualche luce, una stella cadente o una cometa...qualcosa che le dimostrasse che era lei la prescelta a porre fine all'interminabile vita della Dama Gialla.
Ma il cielo rimase indifferente, le stelle erano pallide e immobili, la luna oscurata.
Alienor rivolse allora la sua preghiera al supremo dio del Bene, Ahura Mazda.
Pronunciata la preghiera di rito, fu percorsa da un brivido e vide che in una zona del canale, vicino alla darsena orientale, c'era una fiamma sull'acqua.
<<Com'è possibile?>> chiese a Lorran
<<Deve esserci una chiazza di olio nero del deserto. Galleggia sull'acqua e si accende facilmente. Lo usano per le lampade, ma anche per il bitume con cui si rafforzano le chiglie delle navi>>
Alienor allora ebbe un'ispirazione:
<<Ma certo! L'acqua che brucia!>>
Lorran non capiva: <<Che volete dire?>>
<<L'Oracolo del Monte Konar mi predisse questo momento... furono le sue ultime parole: mi avvertivano di stare attenta all'acqua che brucia... questo significa che la resa dei conti si avvicina... e forse incomincio a intuire come avverrà>>
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mercoledì 24 ottobre 2012
Gothian. Capitolo 108. Marvin trova misteriosi alleati
Marvin Vorkidian, re dei Keltar, osservava l'orizzonte dalla torre più alta della rocca di Caemlyn.
Era l'ultimo giorno di marzo dell'anno mille.
Quante rondini ci vogliono per fare primavera? Quante battaglie dovrò vincere per vincere la guerra?
Fenrik di Gothian aveva tolto l'assedio e cambiato strategia.
Ci costringerà ad una battaglia sul campo, e lì cercherà di travolgerci con la sua orda di mostri, come fece quando sconfisse mio nonno Sephir ad Elenna sul Dhain.
Marvin sapeva bene che una battaglia campale era inevitabile, e per questo si era preparato da tempo all'eventualità.
Fenrik non sa che posso contare su alleati insospettabili.
Da tempo le memorie di re Vorkidex avevano avvertito Marvin dell'esistenza di un popolo selvaggio che abitava le fittissime foreste montane tra il regno degli Alfar e quello dei Keltar.
Li si credeva estinti da secoli... io stesso non avrei mai immaginato che esistessero davvero.
A differenza dei vampiri, questo popolo aveva mantenuto una natura sostanzialmente umana.
La loro metamorfosi in giganteschi lupi avveniva solo per legittima difesa, quando la loro vita era minacciata in maniera diretta e non esisteva altra salvezza.
Erano un tipo particolare di metamorfi, e le leggende li chiamavano licantropi.
E odiano i vampiri. Li odiano da sempre.Fenrik credeva di averli sterminati molti secoli prima.
Avevano trovato un riparo sicuro presso la foresta di Broceland, sotto il patrocinio del divino Kernunnos.
Poi, quando sia i vampiri che gli umani si erano dimenticati di loro, avevano ripreso a popolare le foreste circostanti e le montagne.
Marvin aveva mandato emissari per assicurarsi che, in caso di battaglia, avrebbero attaccato i vampiri.
Il nemico del tuo nemico è tuo amico... così funzionano le cose, specialmente in tempo di guerra.
Se avesse potuto, Marvin avrebbe fatto volentieri a meno dell'aiuto dei licantropi, ma non c'era altra scelta. Si trattava di legittima difesa, ed i licantropi non erano malvagi per principio, ma solo se minacciati.
E hanno un debito d'onore con la mia stirpe!
Era stato Vorkidex infatti a convincere Kernunnos ad ospitarli a Broceland, quando il conte Fenrik li perseguitava.
Kernunnos non li avrebbe protetti se li avesse ritenuti malvagi.
Il potere soprannaturale dei licantropi aveva certamente qualcosa di terribile, ma la malvagità non sta nell'arma, bensì in chi la usa per scopi non difensivi.
Gli dei della natura hanno concesso loro questa facoltà per proteggere le foreste da chi voleva distruggerle.
Non erano démoni.
E in fin dei conti, chi di noi non diventa una belva quando qualcuno minaccia ciò che abbiamo di più caro?
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