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giovedì 8 novembre 2012

Gothian. Capitolo 117. La vendetta del Conte di Gothian

File:Lestat.jpg

Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian e Re degli Alfar, era furibondo per il modo in cui il suo principale nemico, Marvin Vorkidian, re dei Keltar, era riuscito per la seconda volta a far cadere in trappola le sue truppe.
I licantropi! I maledetti lycans! I massacratori di vampiri! Io credevo di averli sterminati, e invece la stirpe dei Vorkidian li ha nascosti e protetti per mille anni! 
Di certo dovevano aver avuto la protezione di qualcuno dei loro dei.
Cernunnos, il signore delle foreste, Lugh, dio della luce e suo figlio Belenos, dio del sole, primo re dei Keltar e antenato dei Vorkidian! Ho sottovalutato l'astuzia di Marvin... ma ora pagherà per questo affronto! La mia vendetta sarà terribile!
Si rivolse al suo stato maggiore:
<<Preparate i draghi neri! Caleremo dall'alto contro il nemico! E liberate tutti i miei mostri: il Rancor, il Behemmot, gli Ogres, gli Orks, i Goblin, i Gremlis, i Golem, gli Zombie e i Troll! Scatenate l'inferno!>>
I draghi neri non emettevano fiamme, ma ghiaccio azzurrognolo. Per questo si erano salvati nella precedente battaglia presso Caemlyn, dove Atar aveva privato di energie i draghi del fuoco.



Salito sulla sua cavalcatura volante, Balerion, il più grande dei draghi neri, Lord Fenrik si diresse immediatamente nella direzione di Marvin Vorkidian.
Evidentemente il giovane re dei Keltar doveva aver previsto anche questa mossa, perché mentre l'orda di mostri avanzava verso l'imboccatura della valle di Endor, contro di loro si schierarono compatte le cinque legioni di Lathear guidate da Masrek Eclionner.



Di Masrek gli importava poco. Non era mai stato un valido combattente, e qualunque vampiro avrebbe potuto avere facilmente la meglio su di lui.
No, era Marvin il vero rivale. In lui il sangue degli Eclionner e dei Vorkidian aveva creato qualcosa di più di un re o di un guerriero: era un profeta e un semidio, per questo andava fermato!
Fenrik si fece trasportare dal suo drago nero proprio nel punto in cui Marvin lo attendeva.



<<Marvin Eclionner Vorkidian!>> gridò <<preparati a subire mutilazioni ben peggiori di quelle che inflissi a tuo nonno Sephir, nell'anno della Primavera di Sangue! Ti farò soffrire così tanto che alla fine mi implorerai di darti la morte!>>


N.d.A. Nell'immagine iniziale Fenrik di Gothian è interpretato da Tom Cruise nei panni di Lestat de Lioncour, come appare nel film "Intervista col vampiro".

domenica 4 novembre 2012

Gothian. Capitolo 115. La battaglia della Valle boscosa di Endor




Il Conte di Gothian aveva sferrato l'attacco di notte, quando i suoi vampiri erano più forti.
Erano decine di migliaia. Ogni aristocratico albino, a cavallo, guidava almeno un centinaio di fanti, dagli occhi rossi e dai capelli bianchi. Nelle retrovie, i verdi Ogres si limitavano a servire i loro padroni.
I Non-morti erano dilagati nella valle di Endor, senza trovare ostacoli, fino a quando, alle prime luci dell'alba, i raggi del sole indebolirono la loro potenza.



 Marvin Vorkidian, re dei Keltar, aveva ordinato alle sue truppe, appostate nelle foreste ai lati della valle, di lanciare frecce infuocate e giavellotti con la punta di ossidiana.



Nel contempo le legioni dei Lathear, comandate da Masrek Eclionner, avevano cominciato ad avanzare dall'imboccatura della valle in direzione dell'orda dei vampiri.
Marvin osservava la scena dall'alto.
Questa è la madre di tutte le battaglie. Oggi faremo la storia!
La voce di Vorkidex, dentro di lui, fremeva per buttarsi nella mischia.
Non ora! Scenderò quando Fenrik sarà in vista: voglio battermi con lui!
Era molto probabile che il conte di Gothian avrebbe guidato un attacco via aria, in groppa ai pipistrelli giganti che vivevano nelle sue terre.
Li scacceremo con le catapulte e i fuochi di salnitro.
Guardando la compostezza con cui l'esercito dei Keltar stava contrastando l'avanzata del nemico, provò orgoglio per il suo popolo.
Erano gente smarrita sulla terra... ed ora sono un popolo unito e forte...
Certo le forze dei nemici erano molto maggiori, e quindi non poteva farsi troppe illusioni.
Ma quando attireremo i vampiri nella foresta, allora entreranno in azione i licantropi!



Ma ancora non era il momento.
Bisogna che Fenrik si illuda di avere già vinto la battaglia. Bisogna fargli abbassare la guardia.
Certo il conte di Gothian era un uomo astuto, che non cadeva facilmente in quel tipo di trappole, ma questa volta le cose erano state organizzate nei minimi dettagli.
Non prevalebunt! No pasaràn! 
L'esercito dei vampiri si era accorto dell'attacco laterale da parte dei Keltar.
A quel punto Marvin fece diramare l'ordine di arretramento nella foresta.



La strategia dell'arretramento nei boschi, oltre a ridurre le perdite e a intrappolare il nemico in un terreno a lui sfavorevole, aveva lo scopo di portare gradualmente i vampiri nel covo dei licantropi.
Dopo una mezz'ora in cui le truppe dei Keltar arretravano, scagliando sempre frecce e giavellotti, finalmente l licantropi si scagliarono addosso ai vampiri.




Lo scontro fu incredibilmente rapido e sanguinoso. Più che una battaglia, sembrava una cruenta azzuffata tra belve feroci. Sia i vampiri che i licantropi si muovevano così velocemente che era impossibile capire cosa stesse succedendo.
Per alcuni minuti non fu possibile distinguere altro se non fiumi di sangue e versi animaleschi.
Poi, lentamente, si incominciò a vedere che i vampiri arretravano.
Marvin però non si faceva illusioni.
Sapeva che la battaglia era ancora lunga e che la vendetta del Conte sarebbe stata terribile, forse mortale, ma non aveva paura.
Eppure avrebbe dovuto, se amava anche un minimo la vita.
La voce di Vorkidex tuonò nella sua mente.
Il coraggio del guerriero deriva dalle sue sofferenze: egli non teme la morte in battaglia, poiché vede in essa un modo onorevole di porre fine ad una vita di dolore.
Marvin si chiese se questo poteva valere anche per lui.
Quali sono le mie ragioni di vita? La curiosità per il futuro? La ricerca dei piaceri? L'affetto verso le persone che mi vogliono bene?
Sentiva di aver bisogno di qualcosa di più.
E allora pensò al volto di Alienor, visto solo in sogno. Lei era la sua stella del mattino, il suo faro nella notte, il suo angelo custode.
In quel momento di violenza e di distruzione, il pensiero di lei gli diede la forza di resistere al Male.



sabato 27 ottobre 2012

Gothian. Capitolo 111. Marvin si prepara alla grande battaglia




Marvin Vorkidian, dal suo quartier generale presso la Valle boscosa di Endor, scrutava l'orizzonte, attendendo la comparsa delle truppe nemiche.
Chi potrebbe immaginare che questa silenziosa valle di elfi e funghi diventerà presto il campo di una delle più importanti battaglie della nostra storia?
Gli dispiaceva che il conte Fenrik avesse scelto proprio quel luogo così bello per uno scontro che avrebbe creato ovunque devastazione e morte.
Eppure dovrei gioire, perché queste foreste sono piene di licantropi, pronti a saltare addosso ad ogni vampiro che oserà invadere le loro terre.
Il conte di Gothian non poteva saperlo.
Fenrik è convinto di averli sterminati da secoli. 
Kernunnos, il Signore delle Foreste, aveva mantenuto il segreto, perché sapeva che un giorno i licantropi sarebbero potuti diventare utili per la difesa del regno dei Keltar e della dinastia Vorkidian.
Il giorno è arrivato. Se non riuscirò a fermare il passaggio dell'esercito di Fenrik lungo questo varco, l'orda dei vampiri e delle altre creature di Gothian sarebbe dilagata nella pianura dell'Amnis.



Marvin aveva organizzato una strategia difensiva prudente.
Siamo inferiori di numero e di forze, non sarebbe saggio attaccare in queste condizioni.
Aveva ordinato ad ogni duca e ad ogni capoclan di schierare le truppe alle pendici delle montagne, da dove avrebbero scagliato frecce infuocate e avvelenate, e lance di argento e di ossidiana, letali per le creature del ghiaccio.
Faremo rotolare contro di loro barili pieni di salnitro, con la miccia ben accesa...
Era un prototipo assolutamente innovativo per l'artiglieria, a cui i druidi alchimisti avevano lavorato per decenni, in attesa della Madre di tutte le Battaglie.
Loro però ci aggrediranno anche dal cielo.
Il conte e i suoi ufficiali avrebbero infatti guidato l'assalto dei pipistrelli giganti di Gothian.




Le altre creature del Conte avevano tutte un aspetto mostruoso.
Perché i cattivi vengono creati per forza brutti? 
Una spiegazione era il fatto che dovevano spaventare i nemici e metterli in fuga.
Eppure non riesco ad accettare l'idea che alla mostruosità debba essere associata l'idea della cattiveria.
Marvin sapeva che spesso il luogo comune che associava la mostruosità alla malvagità era sbagliato.
Esistono dei mostri buoni?
Si ricordò di alcune favole che sua nonna gli aveva raccontato quando era bambino.
In quelle favole esistevano anche mostri buoni, così come esistevano creature bellissime, ma malvagie.
I licantropi sono mostruosi, ma si batteranno al nostro fianco, per una buona causa.



Mentre la bellissima Alyx, regina degli Alfar e nuova contessa di Gothian, sarà nostra nemica.



L'intera aristocrazia degli Alfar aveva scelto di accettare il morso del vampiro. Coloro che avevano rifiutato, erano stati uccisi e bruciati.
Ma forse il popolo degli Alfar può ancora salvarsi dalla trasformazione. Bisogna che la loro oligarchia venga rovesciata il prima possibile.
Tutto dipendeva dalla battaglia che stava per essere combattuta.
Dobbiamo lanciare un forte segnale ai gruppi di resistenza che agiscono tra gli Alfar. Forse anche loro si nascondono in queste montagne, in attesa di poter colpire il conte Fenrik.
Questa guerra dovrà trasformarsi nel riscatto degli oppressi contro gli oppressori.
Questa non sarà solo una guerra, sarà anche una rivoluzione!

mercoledì 24 ottobre 2012

Gothian. Capitolo 108. Marvin trova misteriosi alleati




Marvin Vorkidian, re dei Keltar, osservava l'orizzonte dalla torre più alta della rocca di Caemlyn.
Era l'ultimo giorno di marzo dell'anno mille.
Quante rondini ci vogliono per fare primavera? Quante battaglie dovrò vincere per vincere la guerra?
Fenrik di Gothian aveva tolto l'assedio e cambiato strategia.
Ci costringerà ad una battaglia sul campo, e lì cercherà di travolgerci con la sua orda di mostri, come fece quando sconfisse mio nonno Sephir ad Elenna sul Dhain.



Marvin sapeva bene che una battaglia campale era inevitabile, e per questo si era preparato da tempo all'eventualità.
Fenrik non sa che posso contare su alleati insospettabili.
Da tempo le memorie di re Vorkidex avevano avvertito Marvin dell'esistenza di un popolo selvaggio che abitava le fittissime foreste montane tra il regno degli Alfar e quello dei Keltar.
Li si credeva estinti da secoli... io stesso non avrei mai immaginato che esistessero davvero.
A differenza dei vampiri, questo popolo aveva mantenuto una natura sostanzialmente umana.
La loro metamorfosi in giganteschi lupi avveniva solo per legittima difesa, quando la loro vita era minacciata in maniera diretta e non esisteva altra salvezza.
Erano un tipo particolare di metamorfi, e le leggende li chiamavano licantropi.
E odiano i vampiri. Li odiano da sempre.
Fenrik credeva di averli sterminati molti secoli prima.
Avevano trovato un riparo sicuro presso la foresta di Broceland, sotto il patrocinio del divino Kernunnos.
Poi, quando sia i vampiri che gli umani si erano dimenticati di loro, avevano ripreso a popolare le foreste circostanti e le montagne.



Marvin aveva mandato emissari per assicurarsi che, in caso di battaglia, avrebbero attaccato i vampiri.
Il nemico del tuo nemico è tuo amico... così funzionano le cose, specialmente in tempo di guerra.
Se avesse potuto, Marvin avrebbe fatto volentieri a meno dell'aiuto dei licantropi, ma non c'era altra scelta. Si trattava di legittima difesa, ed i licantropi non erano malvagi per principio, ma solo se minacciati.
E hanno un debito d'onore con la mia stirpe!
Era stato Vorkidex infatti a convincere Kernunnos ad ospitarli a Broceland, quando il conte Fenrik li perseguitava.
Kernunnos non li avrebbe protetti se li avesse ritenuti malvagi. 
Il potere soprannaturale dei licantropi aveva certamente qualcosa di terribile, ma la malvagità non sta nell'arma, bensì in chi la usa per scopi non difensivi.
Gli dei della natura hanno concesso loro questa facoltà per proteggere le foreste da chi voleva distruggerle.
Non erano démoni.
E in fin dei conti, chi di noi non diventa una belva quando qualcuno minaccia ciò che abbiamo di più caro?