Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
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domenica 29 luglio 2012
Gothian. Capitolo 89. Marvin entusiasma l'Assemblea dei Keltar
Dalla folla immensa riunita nella Piana delle Assemblee, a est della foresta di Broceland, s'irradiava quell'atmosfera nel contempo tesa e fremente delle grandi occasioni, quelle in cui si è consapevoli che si sta "facendo la Storia".
Marvin indossava le vesti regali, la corona e la spada di Vorkidex, simboli della legittimità del suo diritto a regnare sui Keltar, ma il suo animo non era quello di un sovrano assoluto.
Non regnerò contro la volontà del mio popolo. Se il mio discorso non li convincerà, non imporrò la mia presenza.
Il druido Gwydion era al suo fianco, e questo era molto importante.
Senza l'appoggio dei druidi, non andrò da nessuna parte.
Alla sua sinistra, vi era Ser Ywain de Bors, figlio del Duca di Amnisia.
Lui rappresenta i cavalieri e i feudatari.
Accanto a lui, il generale Torq rappresentava i fanti, i guerrieri non dotati di cavallo, che erano la stragrande maggioranza.
I fanti sono il popolo! Non i cavalieri e i nobili, ma i guerrieri a piedi. Sono loro che devo convincere! E' a loro che devo comunicare che valgo qualcosa non perché sono discendente dei cento re, ma perché sono Marvin Vorkidian, e basta!
Li guardò e vide nei loro volti qualcosa che assomigliava a un fermento religioso.
Aspettavano da troppo tempo il Profeta. Hanno bisogno di credere in me! Non posso deluderli, non devo...
Gwydion gli impartì la benedizione e poi disse: <<E' il momento!>>
Marvin annuì, salì su un podio, e cercò di raccogliere tutte le sue forze, chiedendo l'aiuto interiore delle memorie di Vorkidex.
Sollevò il braccio destro, con il palmo della mano rivolto verso di sé, come sono soliti salutare i sovrani, e questo gesto fu subito accolto con una ovazione.
Vogliono credere in me, sono stanchi di aspettare.
Questo pensiero lo fece sentire in profonda empatia con la folla che aveva davanti:
<<Popolo dei Keltar, cittadini della Federazione, il giorno della riscossa è arrivato!>>
<<Sono Marvin Vorkidian, della tribù dei Keltar Senia, e sono il rappresentante del ducato di Amnisia. Quando sono giunto a Floriana, sono stato riconosciuto dall'Arciduca come legittimo discendente di re Vorkidex. Inoltre l'Arcidruido in persona mi ha iniziato agli Arcani Supremi, e mi ha mandato in missione prima nella foresta di Broceland e poi alle sorgenti dell'Amnis. Qui ho ricevuto l'investitura dalla Dama del Lago, che mi ha consegnato questa spada e questa corona. Ma tutto questo non vale nulla, se voi non mi concederete la vostra fiducia>>
L'Assemblea mostrò rispetto ed attenzione.
Marvin si fece forza:
<<C'è stato un tempo in cui il Regno dei Keltar era grande e felice! In quel tempo, la capitale era Caemlyn, che ora molti considerano una leggenda. Ma non è una leggenda! Io l'ho vista con i miei occhi! La Dama del Lago me l'ha mostrata! Caemlyn esiste ancora, ed è pronta a tornare all'antica grandezza!>>
<<A Caemlyn vi sono templi che adorano non solo gli angeli a cui i nostri druidi rivolgono le loro preghiere, ma anche il supremo Dio del Bene, Ahura Mazda, per il quale la Dama Vivien ha offerto la propria intercessione. Su questa roccia intendo riedificare il Regno dei Keltar, e le forze del Male non prevarranno su di noi!>>
L'Assemblea esplose in una ovazione, ma i druidi rimasero seduti, perché quella rivelazione risultava contraria ad un principio di equilibrio tra Bene e Male, che era considerato il fondamento stesso degli Arcani Supremi.
Un druido anziano si alzò e tuonò: <<Non prevalebunt! Questa era la formula nella lingua dei Lathear, il popolo che ci ha schiacciato e umiliato per mille anni! Siamo stati come gente perduta sulla terra, senza neanche un padrone! Ed ora tu, Marvin Eclionner, nipote di Sephir il Sanguinario, vieni qui a sovvertire le nostre tradizioni e ti proclami re e profeta, mentre io in te vedo solo il futuro despota che regnerà su Lathena a fianco della Dama Gialla!>>
Marvin si era aspettato quell'obiezione.
Attese qualche istante, osservando la folla, che voleva da lui una risposta convincente.
<<Fino a pochi mesi fa, credevo che mio padre fosse morto, e non conoscevo il suo cognome. Sono nato e cresciuto tra i Keltar, col cognome di mia madre: Vorkidian, l'unico cognome che intendo portare per il resto della mia vita. Non ho nessuna intenzione di accettare compromessi con Marigold di Gothian! Se la mia legittimità come erede al trono imperiale di Lathena sarà riconosciuta, allora io regnerò come un Vorkidian, e porterò la pace tra i popoli a cui appartengono i miei genitori. I Keltar e i Lathear saranno liberi e sovrani nei propri territori, ed io sarò garante di questo reciproco rispetto. Ma nel mio cuore, io sono prima di tutto un Keltar, e prima di tutto un Vorkidian. Con me, la dinastia Eclionner avrà fine, ed una nuova stirpe sorgerà, se anche Alienor di Alfarian vorrà contribuire con me al sogno di unire e pacificare sotto una sola patria i tre popoli del Continente Centrale!>>
<<I druidi non devono temere ciò che ho visto riguardo a Caemlyn e ai templi di Ahura Mazda. Questo era il culto principale, più di mille anni fa. Sappiano i druidi che io, come Profeta, non minaccio la religione, ma intendo riportarla alla sua originaria purezza. Non sono venuto per abolire la tradzione e la legge, ma per portarle a compimento!>>
L'Assemblea tornò ad applaudirlo con rinnovato entusiasmo, ma i druidi apparivano perplessi.
Marvin rivolse uno sguardo di sincera comprensione verso di loro.
<<Rispetto i vostri dubbi, ma vi prego: accettate questo mio gesto di pace, altrimenti non potrò mai essere il vostro Profeta>>
Gwydion, a fianco a lui, incominciò ad applaudire, e con un vigoroso cenno della mano, invitò i suoi colleghi druidi a fare altrettanto.
I più giovani si unirono subito a lui, seguiti lentamente dai più anziani, finché la maggioranza dei religiosi si dimostrò consenziente.
Marvin ebbe un sospiro di sollievo.
<<Non pretendevo l'unanimità. Questa maggioranza mi basta. E l'opposizione avrà sempre i suoi diritti>>
Mentre l'Assemblea gridava a gran voce: <<Viva il Re!>> Marvin scorse tra la folla il sacerdote Lathear dalla pelle scura, Padre Ulume, che annuiva soddisfatto.
Anche la sua missione ha avuto compimento: oggi ha visto la mia scelta. Essere un Vorkidian e non un Eclionner. Essere devoto ad Ahura Mazda e non al demone Eclion. In nome di questo, un giorno anche i Lathear mi saranno riconoscenti.
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venerdì 13 aprile 2012
Gothian. Capitolo 41. Marvin a Floriana incontra l'Arcidruido
Nel momento stesso in cui
appoggiò il suo piede sinistro sul suolo di Floriana, la mattina del 28 dicembre 999 I.L., Marvin Vorkidian avvertì un
brivido lungo la schiena. Ma fu solo un attimo e si
riscosse facilmente. Era molto curioso di visitare quel luogo.
Sapeva che la città di Floriana era
sorta come porto fluviale su un’isola del
Grande Fiume Amnis. Col tempo, intorno al porto si era sviluppata la città, in
epoca molto più recente rispetto ad Amnisia, a cui aveva sottratto il primato
commerciale e politico.
Ormai Floriana superava Amnisia in grandezza e in ricchezza. Era considerata inoltre, almeno teoricamente, la capitale della Federazione Keltar e il suo Duca, Idex d’Estin-Serràt, era stato insignito della carica di Arciduca dei Keltar, che però era solo un titolo onorifico. Come tutti sapevano, i Keltar non avevano mai più formato, dopo la morte dell’ultimo re, Vorkidex, uno stato unitario e andavano fieri delle loro tradizioni di autonomia locale.
Marvin osservava con grande
interesse il modo in cui era stato ricavato il porto: l'isola era
stata recintata da bianche mura di marmo, mantenendo
una forma ovale I moli erano centinaia e ciascuno aveva una decina di
banchine per l’attracco delle barche e delle navi di piccolo cabotaggio. Per le
navi maggiori c’era un’altra area riservata.
Mentre camminava lungo il molo,
il giovane ascoltava le varie conversazioni dei barcaioli e dei mercanti.
Parlavano una variante del dialetto Keltari, più aspra e secca, a volte quasi incomprensibile. Fisicamente i Keltar del nord avevano i capelli e gli occhi più chiari, ma erano più massici e corpulenti e la testa appariva quasi rotonda.
Parlavano una variante del dialetto Keltari, più aspra e secca, a volte quasi incomprensibile. Fisicamente i Keltar del nord avevano i capelli e gli occhi più chiari, ma erano più massici e corpulenti e la testa appariva quasi rotonda.
«Non fidarti di nessuno in questa
città, tranne che dell'Arcidruido» gli disse Gwydion «questo luogo è un covo di ladri
e di impostori, e di gente avida che ucciderebbe un fratello pur di avere un
centesimo in più»
«Non credo siano gli unici
purtroppo… ma a proposito di centesimi, che valuta usano qui?»
«In maggioranza il soldo
imperiale, quello d’argento con la faccia di Ellis, ma viene accettato anche il
denario alfariano, quello di rame con l’effigie di re Kerelic»
Marvin osservò ancora la scena
che aveva di fronte: «Non ti sembra che qui la gente sia molto più chiusa
rispetto ad Amnisia? Da noi c’è cordialità, si conversa anche
con gli sconosciuti, si fanno battute, si ride... Qui invece non vedo niente di tutto questo... guarda, sembrano tutti cupi e
sospettosi, non parlano se non per dare ordini e indicazioni di lavoro, e
sembra che abbiano sempre una gran fretta in tutto quello che fanno, come se
non possano perdere neppure un minuto»
Si diceva che più ci si recava a nord, nella pianura amnisiana, e più gli abitanti davano importanza al lavoro e al profitto.
Si diceva che più ci si recava a nord, nella pianura amnisiana, e più gli abitanti davano importanza al lavoro e al profitto.
«Il tempo è denaro, amico mio, e
qui a Floriana il denaro è sacro: è l’unico dio che questa città abbia mai
conosciuto»
La decisione di fermarsi più
giorni a Floriana era stata comunicata da Ser Yvain de Bors solo la sera precedente
all’attracco.
I soldati e i rematori accolsero con favore la notizia, pensando già di spendersi la loro paga nelle bettole, tra vino e prostitute. I druidi mantennero un composto silenzio, mentre i preti lathearici protestarono vivamente. In particolare Padre Grizinga face notare che: «Quella città è un luogo di depravazione e corruzione morale e materiale. Un covo di pagani, eretici ed apostati. Su quella città il nostro Sommo Sacerdote ha scagliato il suo anatema. Noi non possiamo sporcarci la coscienza entrando in contatto con quel luogo di perdizione…»
I soldati e i rematori accolsero con favore la notizia, pensando già di spendersi la loro paga nelle bettole, tra vino e prostitute. I druidi mantennero un composto silenzio, mentre i preti lathearici protestarono vivamente. In particolare Padre Grizinga face notare che: «Quella città è un luogo di depravazione e corruzione morale e materiale. Un covo di pagani, eretici ed apostati. Su quella città il nostro Sommo Sacerdote ha scagliato il suo anatema. Noi non possiamo sporcarci la coscienza entrando in contatto con quel luogo di perdizione…»
«Nessuno vi obbliga a scendere
dalla nave» intervenne brusco Ser Yvain «Se non volete farvi contaminare da
questo “luogo di perdizione”, passerete il vostro tempo sul ponte a pregare e
digiunare per la maggior gloria di Eclion»
L’idea non parve entusiasmare
molto i sacerdoti Lathear, che divennero subito più possibilisti riguardo alla
sosta nella città demoniaca.
La permanenza a
Floriana era dovuta principalmente alla necessità di fare scorte e di riposarsi
in alloggi decenti prima di inoltrarsi nell’aperta campagna, ma Ser Yvain
pareva anche intenzionato a raccogliere in giro delle voci riguardanti
l’Alleanza di Tupile e l’esercito di re Kerelic, in fuga dopo la ribellione dei fedeli di sua moglie Alyx.
Yvain aveva mandato alcuni suoi uomini a chiedere informazioni al riguardo.
Yvain aveva mandato alcuni suoi uomini a chiedere informazioni al riguardo.
A Marvin sembrava improbabile che i tozzi e taciturni mercanti di Floriana, con i loro modi sgarbati potessero rivelare
alcunché, men che meno su questioni delicate come quelle riguardanti il rapimento
della principessa Alienor, di cui ormai si erano perse le tracce.
Stavano arrivando al punto in cui
il molo si congiungeva con la piazza antistante la Darsena, sulla quale
spiccava una imponente statua dell’Arciduca Idex, da lui stesso commissionata,
in rame ossidato e costellato da escrementi di piccioni e di anatre.
. L’uomo ritratto appariva
minaccioso e massiccio, come un antico condottiero del passato dei Keltar, quel
famoso Vorkidex che era stato sconfitto da Arexatan Eclionner quando il primo
Imperatore, che aveva annesso la terra dei Keltar all’Impero Lathear.
L’Arciduca vuole presentare se stesso come il nuovo Vorkidex. A quanto
pare anche lui vuole partecipare al grande gioco del potere che si sta
svolgendo in questi mesi.
Non a caso Idex non era molto
amico di Gallrian di Amnisia, in cui vedeva un pericoloso rivale nella
fondazione di un Regno dei Keltar e soprattutto nell’ascesa al trono di tale
regno.
Ma siamo sicuri che i Keltar vogliano veramente dei palloni gonfiati
come Idex o Gallrian come loro sovrani? Ammesso che accettino anche solo l’idea
di avere un sovrano...
Essendo per metà un Keltar, Marvin
sentiva di conoscere già la risposta.
Questa gente vuole qualcuno che aiuti veramente il popolo nella vita
quotidiana, che gli fornisca le condizioni per poter prosperare nei commerci.
Idex invece era un uomo fedele
agli Alfar, così come Gallrian era fedele ai Lathear, e i loro giochi di potere
interessavano poco o nulla alla popolazione.
Speriamo almeno che Idex non ci dia fastidio.
Le leggi dell’ospitalità erano
sacre tra i Keltar, e Ser Yvain aveva garantito che non ci sarebbero stati
problemi di sorta.
Ad attenderli, vicino alla
statua, c’era una piccola delegazione di diplomatici e soldati dell’Arciduca,
che invitò i nobili, i druidi e i preti a venire a Palazzo, mentre i soldati e
i rematori sarebbero rimasti in libera uscita.
Yvain si fida, ma io mi sarei portato dietro una scorta.
Dietro alla Darsena e alla
statua, c’erano le imponenti mura della città. Marvin le varcò provando ancora lo
stesso brivido che aveva sentito mettendo piede sul porto.
Ebbe persino una brevissima
allucinazione, in cui gli parve di vedere un popolo in rivolta che acclamava un
predicatore.
E’ colpa del freddo… e anche della debolezza per la scarsità di cibo
nelle navi…
Del tutto reale fu invece il
fetore che lo travolse al suo ingresso nella città: rispetto ad Amnisia non
c’era paragone. Qui i polli e
i maiali che si aggiravano tranquilli per le strade, le banchette del mercato
che vendevano pesce semiputrefatto.
E’ questa la tua gloria, Floriana?
Procedettero speditamente lungo
la via centrale, verso il nucleo storico e la roccaforte. Qui videro una
seconda cerchia di mura e, dietro, le torri delle abitazioni dei ricchi e il
castello dell’Arciduca.
Anche varcando la porta interna
Marvin sentì il brivido di prima, ma ancora più forte. E una voce interiore gli
disse: “Per mille anni e cinquanta generazioni ti abbiamo atteso…”
Non è possibile… è come il sogno dell’altro giorno… c’è qualcuno o
qualcosa che vuole comunicare con me…
Nella città interna la qualità
dell’aria migliorò leggermente, o forse era il suo naso che si stava abituando
a quell’odore nauseabondo.
I palazzi dei nobili e dei ricchi
erano molto grandi e sfarzosi.
La Torre dell’arciduca, di
costruzione recente e molto raffinata, stava al centro, poggiando su una sorta
di montagnola artificiale.
Quando furono annunciati, le porte si aprirono e la Compagnia
entrò con compostezza.
Marvin si aspettava altri
prodigi, e infatti il brivido lo attraversò ancora più forte e la visione
questa volta, unita ad una voce, gli si palesò per un lungo momento nell’anima.
Le allucinazioni ripresero.
Le allucinazioni ripresero.
Vide la stessa Dama Gialla del
sogno, che lo fissava minacciosamente e gli domandava: “Vuoi vivere in eterno? Allora arrenditi a me!”
Poi ritornò la visione normale,
ma questa volta doveva essere quasi svenuto, perché si ritrovò tra le braccia
del druido Gwydion, che gli disse: «Non è niente, è solo il freddo o la debolezza»
Marvin scosse la testa: «No… ho
avuto altre visioni… è tempo che io abbia una risposta»
«Avrai molto presto la tua risposta» promise
Gwidion «Fidati della saggezza dell'Arcidruido, e anche dell’amicizia che ci lega»
Marvin annuì.
N.d.A.
La città di Floriana è ispirata a Ferrara e Mantova. L'immagine rappresenta Tar Valon, la città delle Aes Sedai ne "La ruota del tempo" di Robert Jordan.
Il dialetto keltari è una lingua a metà strada tra il gruppo celtico e quello delle lingue gallo-romanze e dei dialetti gallo-italici.
Marvin Vorkidian è rappresentato da Jon Snow ne "Il trono di spade" di George Martin.
Ser Yvain de Bors è rappresentato da ser Loras Tyrell ne "Le cronache del ghiaccio e del fuoco".
L'espressione "Alleanza di Tupile" è tratta da "Messia di Dune", di Frank Herbert, dove si riferisce al gruppo di famiglie aristocratiche ribelli che non accettano il predominio della famiglia Atreides.
La statua dell'arciduca è quella di Vercingetorige, condottiero e re dei Galli.
La frase "è questa la tua gloria, Floriana" si ispira all'apostrofe dantesca "Godi Fiorenza poi che se' sì grande / che per mare e per terra batti l'ali / e per lo 'nferno tuo nome si spande" (Inf, XXVI), ma anche dall'invettiva di re Theoden ne "Il Signore degli anelli" di J.R.R. Tolkien, quando chiede, retoricamente: "E tutto qui? Questa è la tua magia, Saruman?".
Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart.
La frase di Marigold, che viene detta in sogno, si ispira alla stessa domanda che lo spirito di Valeria rivolge a Conan il Barbaro nell'omonimo film. Il tema della vita eterna è trattato ampiamente nel romanzo, anche se da diversi punti di vista e con diverse ipotesi: la reincarnazione o metempsicosi, l'immortalità dell'anima, il Paradiso, l'Inferno, il samsara, il karma e lo spiritismo.
L'arcidruido Fingal il Saggio (il cui nome è quello del padre del bardo Ossian nel poema di Macpherson) è rappresentato da Jaheaerys I Targaryen il Conciliatore.
Il Grande Cerchio è ispirato alla città di Caemlyn in "The Wheel of Time" e alla Fortezza Rossa e al tempio di Baelor in "A game of thrones".
Arexatan e Vorkidex in duello sono Rhaegar Targaryen e Robert Baratheon durante la Battaglia del Tridente ne "Il gioco del trono".
Gallrian de Bors è rappresentato dal Magistro Illyrio Mopatis di Pentos.
Proprio in quel momento arrivò incontro a loro un giovane druido, ansimando per la corsa. Dopo essersi ripreso, chiese: «Chi di voi due è Marvin Vorkidian?»
Marvin alzò una mano e il giovane gli porse una busta sigillata, dicendo: «Da parte dell’Arcidruido Fingal il Saggio», e poi, dopo un inchino, se ne andò di corsa.
Hanno tutti fretta in questa maledetta città!
Hanno tutti fretta in questa maledetta città!
Marvin si affrettò ad aprire la busta e a leggere il biglietto.
«A quanto pare eravamo attesi... l'Arcidruido in persona mi invita a raggiungerlo il prima possibile nel Sacro Cortile, per un colloquio della massima
importanza»
Gwydion non ne era sorpreso.
Gwydion non ne era sorpreso.
L’Arcidruido era il capo gerarchico di tutti i druidi, e risiedeva a Floriana,
così come i suoi predecessori, da migliaia di anni.
La carica era vitalizia, ma
alla sua morte si riuniva il sacro consiglio dei druidi per eleggerne il
successore. Fingal era ormai molto vecchio, e ricopriva la sua carica da più di cinquant'anni.
Il Sacro Cortile era un enorme parco, interno L Grande Cerchio, l’edificio dove risiedevano i druidi più importanti con i loro novizi, e lo stesso Arcidruido.
Il Sacro Cortile era un enorme parco, interno L Grande Cerchio, l’edificio dove risiedevano i druidi più importanti con i loro novizi, e lo stesso Arcidruido.
Il Grande Cerchio era anche detto
l’Ombelico del Mondo, e la sua sacralità era riconosciuta in tutto il Continente
Centrale. Ma il vero tempio, per i druidi, non era tanto l’edificio circolare,
quanto l’enorme parco del cortile interno. Solo lì ci si poteva sentire in
contatto con gli Dei della natura pur essendo in città.
Il rumore frenetico di Floriana non arrivava al Sacro Cortile.
Il rumore frenetico di Floriana non arrivava al Sacro Cortile.
«Sei ancora del parere che
nessuno si interessi di te? » chiese ironicamente Gwydion.
Marvin sorrise:
«Non voglio farlo aspettare. Ci sono delle particolari precauzioni per il
cerimoniale?»
«No, Marvin: ai druidi queste
sciocchezze non importano»
Mentre si dirigeva, seguendo Gwydion, verso il tempio, Marvin ripensò agli ultimi
sogni che aveva fatto. Forse l’Arcidruido gli avrebbe
fornito la chiave per interpretare quei sogni ricorrenti.
Attraversarono la città, guardando le torri che circondavano quel luogo sacro.
Alcuni druidi giovani lo
attendevano al portone principale.
L’interno circolare dell’edificio
era sobriamente arredato: dava l’idea di essere molto antico, ma ben
conservato.
Passò sotto una volta che
collegava l’ingresso esterno con una veranda interna.
Sentì subito un profumo di erbe
aromatiche e di terra umida. Il giardino incominciava immediatamente e c’era un
sentiero che passava attraverso i prati e gli alberi, fino ad arrivare ad una
fonte, al centro, sovrastata da una grandissima vecchia quercia.
Sotto di essa sedeva un vecchio dalla lunga barba bianca.
I druidi che scortavano Marvin
gli fecero un leggero inchino, ma quando l'Arcidruido Fingal vide il giovane Vorkidian, si inginocchiò davanti a lui:.
«Figlio di Cento Re!» esclamò e poi rivolto al cielo: «Ora lascia, o Belenos, dio del Sole, che il tuo devoto servo Fingal vada in pace, secondo la tua Parola, perché i miei occhi hanno visto il Principe che ci fu Promesso, il Profeta dei Keltar, la salvezza preparata da te per illuminare le genti, e riportare alla gloria il nostro popolo.»
Marvin prese le mani del vecchio nelle proprie, e lo aiutò a rialzarsi, confuso per quella accoglienza così straordinaria.
«Grazie, giovane Vorkidian. Che tu sia benedetto e benvenuto nel mio tempio» disse il
vecchio «Esso ha come soffitto l’azzurro del cielo e il fuoco del sole, e come
pavimento la nuda terra, ed è rallegrato dal vento lieve che accarezza l’erba e
le foglie degli alberi, e dalla purezza di questa sorgente. Tutti gli elementi
sono qui a testimoniare la presenza degli Dei della Natura. Alle mie spalle vi
è la quercia più antica di tutto il continente. A piantarla fu il condottiero
Vorkidex, l’ultimo Re dei Keltar , ucciso da Arexatan Eclionner»
Poi entrambi si sedettero.
L'Arcidruido parlò ancora:
«Mille anni fa, proprio in questo
luogo, Re Vorkidex e l’Imperatore Arexatan si sfidarono a duello. Erano due
uomini di grande forza e il loro combattimento durò molto a lungo.
Alla fine
però Arexatan prevalse e piantò la sua spada nel ventre di Vorkidex, il quale
prima di morire disse: “Maledico la tua stirpe per cinquanta generazioni! E
quando tu tornerai su questa terra, dovrai rimediare a tutti gli errori commessi
da te e dalla tua discendenza. Oggi abbiamo combattuto, ma domani noi staremo dalla
stessa parte, contro un pericolo più grande”. Eri a conoscenza
di tutto questo?»
Marvin annuì:
«In parte: il mio precettore, il druido Halfgan me ne ha accennato…»
L’Arcidruido lo guardò
intensamente: «Halfgan fu uno dei miei primi allievi. Nutro grande stima per lui, e so, grazie a lui, che tu hai avuto sia un insegnamento Keltar che uno
Lathear, dai retori di Amnisia. Questo ha aperto la tua mente. E da quel che
posso intuire, Halfgan ti ha insegnato bene»
Marvin annuì: «Sì, è come un
padre per me»
L’Arcidruido socchiuse gli occhi,
e parlò con voce bassa e calma: «E per me è come un figlio. Lo incaricai io stesso di vegliare su di te per proteggerti ed educarti,
dopo che i tuoi genitori scomparvero»
Notando la sopresa nel volto del
ragazzo, il vecchio annuì: «Conoscevo bene anche i tuoi genitori. Prima di
partire per la missione dalla quale non ritornarono, vennero da me a chiedere
consiglio. E si confidarono riguardo alla loro ambasciata»
«Quindi voi, se posso permettermi
di chiedere, siete a conoscenza di quali segreti i miei genitori dovevano
rivelare?»
Il vecchio sorrise, ma assunse
un’aria di rimprovero: «Sei impulsivo, proprio come tuo padre»
Marvin chinò il capo in segno di
scusa.
L’Arcidruido chiuse gli occhi e
parlò con voce bassa: «Vennero da me proprio per confidarmi i loro segreti. Volevano rivelare tutto al capo dell’opposizione senatoria, Aralte Velares, principe di
Marina Sedovia. Dissi loro che
era un’impresa disperata, ma vollero partire comunque»
Marvin si sentì triste.
Mi hanno lasciato per una causa già persa in partenza
L'Arcidruido notò la sua insoddisfazione:
«In verità contavano nella
testimonianza e nella protezione di altri personaggi chiave. Ma furono loro a tradire i tuoi, e a porre fine alla loro
missione»
Marvin sentiva la rabbia crescere in lui.
«Alcuni nomi li conosco, ma gli altri? Chi sono questi traditori? E’
tutta la vita che me lo chiedo! »
L’Arcidruido si fece ancor più serio:
«Tu nutri molto rancore dentro di te, e questo non è un bene. L’odio, la
rabbia, la sete di vendetta… aveva ragione Halfgan a non volerti rivelare tutta
la verità» e poi con voce più bassa e profonda: «Il traditore principale fu Gallrian De Bors, Duca di Amnisia, e referente primario dei Conti di Gothian nella Federazione Keltar. Suo figlio Yvain però non sa nulla, lui non è come il padre...»
Marvin sentiva di averlo sempre saputo.
Gallrian è il servo di Marigold e Fenrik... avrei dovuto sospettarlo...
Il vecchio alzò l'indice della mano destra:
«Verrà il tempo della giustizia,
ma tu non sei nato per vendicarti, bensì per liberare un popolo.Del resto, tu
sei il nipote di Lady Aryellin di Keltar Senia, e sai che la sua famiglia era
di nobili origini. Tua nonna discende per quarantotto generazioni dal re
Vorkidex. Tua madre Lilieth rappresenta la quarantanovesima generazione e tu la
cinquantesima»
Marvin annuì:
«E' così.Un'eredità difficile, Maestro, ma il druido Gwydion mi ha detto che voi mi inizierete agli Arcani Supremi, e mi parlerete dell'Antico Patto, in modo che quando Vorkidex si risveglierà in me, io sia pronto a ricevere le sue memorie»
Il vecchio sorrise:
«E' quello che succederà nei prossimi giorni. Ho grandi progetti su di te. Percepisco le tue qualità di chiaroveggenza: devi solo
imparare a meditare, e a saper interpretare i simboli. Solo allora i tuoi sogni
avranno un senso»
«Ultimamente ho sognato delle
cose strane, Maestro. Io discendo anche dalla stirpe degli Eclionner, ed ho visto i loro crimini. Sono una dinastia di demoni! Ed Eclion è il Signore delle Tenebre!»
«Lo so. Alcuni ricordi ancestrali si stanno risvegliando. Era tempo che succedesse.
Le tue doti erano “in sonno”, ma ora il Dormiente deve svegliarsi!»
Marvin si riscosse:
«Questa frase… io ho sognato che
qualcuno me la diceva…»
L'Arcidruido annuì:
«Come vedi, i tuoi sogni stanno
assumendo poteri divinatori. Ma ancora non sono in grado di esplicitare
completamente la loro preveggenza. Non essere troppo impaziente! Non devi
commettere gli errori di tuo padre. Se lui avesse ascoltato i miei consigli,
ora sarebbe qui tra noi. E riguardo ai tuoi sogni, sappi che i più si riferiscono a
cose accadute in passato. Soltanto pochi sogni hanno il
potere della chiaroveggenza sul futuro, anche se la tua stirpe è sempre stata una grande
dispensatrice di Profeti»
«Profeti druidi?»
«Sì, in un lontano passato. Ma
ora questo passato sta tornando. Le anime degli antichi stanno trasmigrando.
Tutto il mondo degli spiriti è in grande fermento, così come lo è quello degli
uomini. Ci è toccato di vivere in questi tempi difficili, ma questo era il
nostro destino»
Marvin scosse il capo:
«Io non credo al destino»
L'Arcidruido sorrise:
«Vedi Marvin, per le persone normali è solo il caso che si frappone tra loro ed i loro scopi. Ma alle persone come te, nulla accade per
caso. Ti spiegherò cosa significano queste mie parole, e tutte le tue domande avranno finalmente una risposta completa!»
N.d.A.
La città di Floriana è ispirata a Ferrara e Mantova. L'immagine rappresenta Tar Valon, la città delle Aes Sedai ne "La ruota del tempo" di Robert Jordan.
Il dialetto keltari è una lingua a metà strada tra il gruppo celtico e quello delle lingue gallo-romanze e dei dialetti gallo-italici.
Marvin Vorkidian è rappresentato da Jon Snow ne "Il trono di spade" di George Martin.
Ser Yvain de Bors è rappresentato da ser Loras Tyrell ne "Le cronache del ghiaccio e del fuoco".
L'espressione "Alleanza di Tupile" è tratta da "Messia di Dune", di Frank Herbert, dove si riferisce al gruppo di famiglie aristocratiche ribelli che non accettano il predominio della famiglia Atreides.
La statua dell'arciduca è quella di Vercingetorige, condottiero e re dei Galli.
La frase "è questa la tua gloria, Floriana" si ispira all'apostrofe dantesca "Godi Fiorenza poi che se' sì grande / che per mare e per terra batti l'ali / e per lo 'nferno tuo nome si spande" (Inf, XXVI), ma anche dall'invettiva di re Theoden ne "Il Signore degli anelli" di J.R.R. Tolkien, quando chiede, retoricamente: "E tutto qui? Questa è la tua magia, Saruman?".
Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart.
La frase di Marigold, che viene detta in sogno, si ispira alla stessa domanda che lo spirito di Valeria rivolge a Conan il Barbaro nell'omonimo film. Il tema della vita eterna è trattato ampiamente nel romanzo, anche se da diversi punti di vista e con diverse ipotesi: la reincarnazione o metempsicosi, l'immortalità dell'anima, il Paradiso, l'Inferno, il samsara, il karma e lo spiritismo.
L'arcidruido Fingal il Saggio (il cui nome è quello del padre del bardo Ossian nel poema di Macpherson) è rappresentato da Jaheaerys I Targaryen il Conciliatore.
Il Grande Cerchio è ispirato alla città di Caemlyn in "The Wheel of Time" e alla Fortezza Rossa e al tempio di Baelor in "A game of thrones".
Arexatan e Vorkidex in duello sono Rhaegar Targaryen e Robert Baratheon durante la Battaglia del Tridente ne "Il gioco del trono".
Gallrian de Bors è rappresentato dal Magistro Illyrio Mopatis di Pentos.
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martedì 3 aprile 2012
Gothian. Capitolo 36. Il sogno di Marvin
Marvin stava sognando qualcosa che non aveva mai visto in vita sua.
Si trovava in una reggia a forma di piramide, in cima ad una acropoli.
Vide un giovane principe, dai lineamenti Eclionner.
Si trovava in una reggia a forma di piramide, in cima ad una acropoli.
Vide un giovane principe, dai lineamenti Eclionner.
Parlava con una ragazza che gli somigliava, anch'ella dai lineamenti Eclionner, una Principessa del Sangue, cioè figlia di un erede al trono.
Marvin ascoltava il loro dialogo.
Stavano discutendo. Il principe era deluso:
«Perché non fuggi via con me? Se davvero mi ami come dici, Ellis, rinuncia a quel matrimonio da farsa con nostro cugino, e seguimi!»
La ragazza lo fissava con occhi pieni di tristezza:
«Non possiamo andarcene tutti e due, Masrek... ci verrebbero a cercare anche all'inferno...»
Marvin ascoltava il loro dialogo.
Stavano discutendo. Il principe era deluso:
«Perché non fuggi via con me? Se davvero mi ami come dici, Ellis, rinuncia a quel matrimonio da farsa con nostro cugino, e seguimi!»
La ragazza lo fissava con occhi pieni di tristezza:
«Non possiamo andarcene tutti e due, Masrek... ci verrebbero a cercare anche all'inferno...»
Il principe scuoteva il capo.
«La Dinastia ha altri eredi... nostro cugino, per esempio... quello che tu vuoi sposare per nascondere al mondo il fatto che aspetti un figlio da me! E per consolidare il tuo potere!»
«Non dirlo!» gridò lei, afferrandogli le
spalle: «Non pensarlo nemmeno! Cosa potremmo offrire a nostro figlio, se dovessimo vivere fuggendo come criminali? Accetta questo compromesso, Masrek... ci ameremo in segreto, nessuno ci scoprirà... »
«Preferisco vivere fuggendo, che rimanere qui a nascondermi nella menzogna! Io non sono capace di recitare, non sono come te!»
«Tu sei migliore di me, lo so, lo hanno sempre detto tutti... e allora dimostra di essere forte, e prometti che non mi abbandonerai! Promettilo, Masrek!»
«Ne ho abbastanza delle tue trame, Ellis! Raggiungerò nostro padre ad Elenna sul Dhain. E lo metterò in guardia dalle tue ambizioni, e da quelle dei tuoi alleati, specialmente Fuscivarian e sua figlia Susan, la tua futura suocera!»
La fanciulla versò le sue ultime lacrime d'amore:
«Se adesso te ne vai, io non so più chi sei: per me sarai morto per sempre, Masrek! Perdonami, ma io non ti perdonerò!»
«Preferisco vivere fuggendo, che rimanere qui a nascondermi nella menzogna! Io non sono capace di recitare, non sono come te!»
«Tu sei migliore di me, lo so, lo hanno sempre detto tutti... e allora dimostra di essere forte, e prometti che non mi abbandonerai! Promettilo, Masrek!»
«Ne ho abbastanza delle tue trame, Ellis! Raggiungerò nostro padre ad Elenna sul Dhain. E lo metterò in guardia dalle tue ambizioni, e da quelle dei tuoi alleati, specialmente Fuscivarian e sua figlia Susan, la tua futura suocera!»
La fanciulla versò le sue ultime lacrime d'amore:
«Se adesso te ne vai, io non so più chi sei: per me sarai morto per sempre, Masrek! Perdonami, ma io non ti perdonerò!»
La scena svanì.
Poi apparve all'improvviso una seconda scena.
C'era una città in mezzo a un fiume. E tutto attorno si stava combattendo.
In mezzo alla battaglia c'era un possente condottiero di stirpe Eclionner, sui quarant'anni, che portava il diadema dell'erede al trono, e i suoi capelli erano già grigi, e i lineamenti scavati. Gridava alle truppe: «Seguitemi! Elenna sul Dhain cadrà entro stasera, e tutti ricorderanno i nostri nomi! Un giorno racconterete che eravate insieme a Sephir Eclionner, Principe della Corona, il giorno della battaglia di Elenna sul Dhain!»
«Sei arrivato troppo tardi, Sephir Eclionner!» gridò una voce «E' destino che tu non debba tornare mai più a Lathena! Hai infranto il Patto, ed io sono qui per punire te, e distruggere il tuo esercito!»
Il condottiero riconobbe chi aveva parlato e capì che per lui era finita:
«Fenrik di Gothian! Maledetto traditore! Giuro che te la farò pagare cara!»
Poi apparve all'improvviso una seconda scena.
C'era una città in mezzo a un fiume. E tutto attorno si stava combattendo.
In mezzo alla battaglia c'era un possente condottiero di stirpe Eclionner, sui quarant'anni, che portava il diadema dell'erede al trono, e i suoi capelli erano già grigi, e i lineamenti scavati. Gridava alle truppe: «Seguitemi! Elenna sul Dhain cadrà entro stasera, e tutti ricorderanno i nostri nomi! Un giorno racconterete che eravate insieme a Sephir Eclionner, Principe della Corona, il giorno della battaglia di Elenna sul Dhain!»
«Sei arrivato troppo tardi, Sephir Eclionner!» gridò una voce «E' destino che tu non debba tornare mai più a Lathena! Hai infranto il Patto, ed io sono qui per punire te, e distruggere il tuo esercito!»
Il condottiero riconobbe chi aveva parlato e capì che per lui era finita:
«Fenrik di Gothian! Maledetto traditore! Giuro che te la farò pagare cara!»
Poi tutto scomparve.
Nella terza scena c’era un Imperatore molto vecchio, dalla lunga barba bluastra. Il suo volto era crudele, e la sua voce era rauca e sibilante. Le sue unghie erano lunghissime e affilate.
Marvin lo riconobbe: era Wechtigar XVI Barbablù, quello che si faceva mandare ogni notte una vergine, e la mattina dopo faceva portare via quello che ne restava.
L'Imperatore stava parlando al suo primo ministro: “Fa’ in modo che Sephir non torni mai più. La sua disfatta ad Elenna sul Dhain ha gettato il disonore sulla mia stirpe! Da oggi non è più mio figlio: io lo rinnego! Fa’ che resti principe di quattro palafitte su terra fangosa. Ed ordina a mio nipote Masrek di rientrare immediatamente: ora è lui l'erede!”.
L’altro annuiva e chiedeva: “E riguardo a Wensy? Lei sospetta che Sephir sia sopravvissuto... potrebbe rivelarlo... non rinuncerà facilmente a suo marito...”.
Il vecchio sovrano scrollò le spalle: “Wensy è figlia tua, Fuscivarian, e dovrai occupartene tu!”.
Poi apparve una quarta scena.
L’altro annuiva e chiedeva: “E riguardo a Wensy? Lei sospetta che Sephir sia sopravvissuto... potrebbe rivelarlo... non rinuncerà facilmente a suo marito...”.
Il vecchio sovrano scrollò le spalle: “Wensy è figlia tua, Fuscivarian, e dovrai occupartene tu!”.
Poi apparve una quarta scena.
C'era il Trono Imperiale, immerso in un’ombra scura.
E una donna bionda, seduta sul trono.
La dama guardava per terra e diceva tra sé: «Tornerò ad essere tua moglie, Arexatan! Sarò la nuova imperatrice e fonderò una nuova Dinastia!»
Marvin aveva riconosciuto la Dama Gialla, e voleva smascherarla, dire che aveva sposato il Conte di Gothian, e si faceva chiamare Marigold, ma tutto svanì in un lampo.
Infine apparve una quinta scena.
C'era il suo amico druido Gwydion, ma era molto vecchio e sfogliava un libro, intitolato "Il Profeta dei Keltar"
Parlava con un giovane apprendista, che gli chiedeva: “Hai davvero conosciuto il grande Marvin Vorkidian?“
C'era il suo amico druido Gwydion, ma era molto vecchio e sfogliava un libro, intitolato "Il Profeta dei Keltar"
Parlava con un giovane apprendista, che gli chiedeva: “Hai davvero conosciuto il grande Marvin Vorkidian?“
“Oh, sì! Tanti anni fa! Era il principe che ci fu promesso, e la
sua stirpe era quella della Luce e delle Tenebre”
Marvin aveva udito, ma nessuno
pareva vederlo.
Incominciò a gridare: “Gwydion!
Sono io… sono ancora vivo...Gwydion, rispondimi!”
Il cuore gli batteva forte, e la fronte era imperlata di sudore.
Di fianco a lui c'era veramente Gwydion, che gli impartiva una benedizione.
Di fianco a lui c'era veramente Gwydion, che gli impartiva una benedizione.
«Ho fatto un sogno assurdo…» gli sussurrò
«...ho visto mio padre con Ellis, mio nonno Sephir, suo padre Wechtigar XVI, e il senatore Fuscivarian, ho visto le loro malefatte… ho visto Marigold di Gothian, mi aveva scambiato per Arexatan Eclionner... e
poi c’eri tu, ma eri vecchio. E parlavi di me. Mi chiamavi "il Profeta dei Keltar"... »
Gwydion annuì gravemente
Gwydion annuì gravemente
«Tu sei il Profeta che ci fu promesso, e la tua stirpe è quella della Luce e delle Tenebre»
Marvin riconobbe la stessa frase del sogno:
«Hai detto quasi le stesse parole nel sogno, ma parlavi al passato, come se io fossi morto da tempo..»
Il druido gli pose una mano sulla spalla:
«Hai detto quasi le stesse parole nel sogno, ma parlavi al passato, come se io fossi morto da tempo..»
Il druido gli pose una mano sulla spalla:
«Non morirai, ma ti trasformerai. Per metà tu discendi da una stirpe di demoni. Eclion è il più potente e malvagio. Gli Eclionner hanno commesso atrocità indicibili. Dovrai imparare a ad accettare queste memorie ancestrali, e a tenerle a bada. Ma tu sei anche un Vorkidian, e questo ti salverà! Vorkidex discendeva da Belenos, il Luminoso, un angelo potente e buono, venerato come dio del sole. Ora non puoi capire tutto. Sarà l’Arcidruido di Floriana a iniziarti agli Arcani Supremi»
Marvin annuì: «Spero che possa guarirmi dall'angoscia che sento nel cuore»
Gwydion lo fissò con serietà:
«Quell'angoscia nasce dal conflitto interiore tra le due stirpi da cui discendi. E questo nessuno lo può cancellare, nemmeno noi druidi. Non possiamo cambiarti, ma possiamo aiutarti ad accettare te stesso. Non possiamo guarirti, ma possiamo aiutarti a vivere meglio. Non possiamo rendere immortale il tuo corpo, ma renderemo immortale il tuo nome!»
N.d.A.
Tutta l'intelaiatura di questo capitolo è basata su una rielaborazione personale delle visioni di Daenerys Targaryen nella Casa degli Eterni.
Sephir Eclionner è Aegon V Targaryen, l'Improbabile, padre di Jaheaerys II.
Wechtigar XVI Eclionner è Aerys II Targaryen il Folle.
Il trono è chiaramente "Il trono di spade" di George Martin.
Elenna sul Dhain è Tar Valon della serie di Robet Jordan.
Marigold di Gothian è Cersei Lannister interpretata da Lena Headey.
Il druido Gwidion da giovane è Baelor Targaryen il Benedetto, mentre da vecchio è Aerys I Targaryen il Sapiente.
L'arcidruido è Jaheaerys I Targaryen il Conciliatore o il Saggio.
Belenos è il dio celtico Belenus, dio della luce e del sole.
«Quell'angoscia nasce dal conflitto interiore tra le due stirpi da cui discendi. E questo nessuno lo può cancellare, nemmeno noi druidi. Non possiamo cambiarti, ma possiamo aiutarti ad accettare te stesso. Non possiamo guarirti, ma possiamo aiutarti a vivere meglio. Non possiamo rendere immortale il tuo corpo, ma renderemo immortale il tuo nome!»
N.d.A.
Tutta l'intelaiatura di questo capitolo è basata su una rielaborazione personale delle visioni di Daenerys Targaryen nella Casa degli Eterni.
Sephir Eclionner è Aegon V Targaryen, l'Improbabile, padre di Jaheaerys II.
Wechtigar XVI Eclionner è Aerys II Targaryen il Folle.
Il trono è chiaramente "Il trono di spade" di George Martin.
Elenna sul Dhain è Tar Valon della serie di Robet Jordan.
Marigold di Gothian è Cersei Lannister interpretata da Lena Headey.
Il druido Gwidion da giovane è Baelor Targaryen il Benedetto, mentre da vecchio è Aerys I Targaryen il Sapiente.
L'arcidruido è Jaheaerys I Targaryen il Conciliatore o il Saggio.
Belenos è il dio celtico Belenus, dio della luce e del sole.
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domenica 1 aprile 2012
Gothian. Capitolo 35. Marvin e compagnia arrivano al fiume Amnis
Marvin aveva trascorso tutto il
tempo dell'attraversamento della Laguna sulla punta della prora, a osservare con attenzione il
paesaggio e ad inspirare l’aria fresca ed odorosa di sale.
Aveva sempre desiderato percorrere in tutta la sua lunghezza la grande Laguna di Amnisia , che si estendeva tra il mare a est e le paludi di acqua dolce a ovest.
Aveva sempre desiderato percorrere in tutta la sua lunghezza la grande Laguna di Amnisia , che si estendeva tra il mare a est e le paludi di acqua dolce a ovest.
Quando per primo riuscì ad
avvistare la terra, capì che si trattava soltanto di una striscia tra
due argini rinforzati dal duro lavoro dei Keltar che per primi avevano tentato
di bonificare la zona. Ricordò che il primo passo della bonifica era stato
quello di separare le acque salmastre della Laguna da quelle dolci della Palude
e dei due bracci del Delta dell’Amnis tra cui essa si trovava.
A metà del secondo giorno di navigazione,
la piccola flotta di Ser Yvain de Bors, aveva gettato le ancore e deciso di sostare lungo l'argine della Laguna.
Marvin ne sapeva il nome: Argine Angus, perché voluto da Lord Angus de Lohn, Duca di Festerania e Signore dei Keltar-Lingon, la stirpe che dominava il braccio Mediano del Delta dell'Amnis.
L'argine era mantenuto in buone condizioni e Marvin, appena sceso sulla terraferma, decise di passeggiare lungo questo lembo di terra compattata, che separava due ambienti molto diversi tra loro.
Gli altri membri della Compagnia decisero di fare una grigliata col pesce da poco pescato.
Marvin ne sapeva il nome: Argine Angus, perché voluto da Lord Angus de Lohn, Duca di Festerania e Signore dei Keltar-Lingon, la stirpe che dominava il braccio Mediano del Delta dell'Amnis.
L'argine era mantenuto in buone condizioni e Marvin, appena sceso sulla terraferma, decise di passeggiare lungo questo lembo di terra compattata, che separava due ambienti molto diversi tra loro.
Gli altri membri della Compagnia decisero di fare una grigliata col pesce da poco pescato.
Marvin non aveva mai amato il
cibo a base di pesce, e questo era un residuo della sua infanzia al Borgo dei
Keltar Senia, una zona interna, dove si preferiva un’alimentazione basata sulla carne. Neppure
tutti gli anni trascorsi in seguito ad Amnisia gli erano serviti per rendere
più piacevoli le ricette di pesce e frutti di mare. Il solo odore gli risultava nauseabondo, per cui si allontanò rapidamente.
Mentre camminava lungo l'argine, si domandava come fosse possibile il fatto che per molti non era chiara la distinzione trala Laguna di Amnisia e la Palude interna. Pochi ricordavano che la prima era molto più profonda e salmastra, mentre la
seconda era come un grande stagno di acqua dolce.
Mentre camminava lungo l'argine, si domandava come fosse possibile il fatto che per molti non era chiara la distinzione tra
Nella Palude che si estendeva a sinistra dell’Argine, c’era molta
più vegetazione: canneti, piante giallastre ad alto fusto, ninfee, ciuffi
d’erba, persino qualche albero.
Camminando lungo il sentiero tra
gli argini, vide una piccola torretta, che sembrava quasi un faro, ma senza
luce.
Quello era il punto da dove aveva
inizio il canale che collegava la
Laguna con il Braccio Mediano del Delta. Non si trattava di
un corso d’acqua naturale: era un canale navigabile costruito per favorire le comunicazioni e il
commercio via acqua. Si chiamava Fossa
del Duca d’Altemps, perché era stata
costruita per volontà di Lord Jorìs Kàspar d’Altémps, Duca di Manzàga e signore dei Keltar-Kènoman, stirpe che controllava la zona dell'Amnis prospiciente al Delta.
Da quel canale si raggiungeva il ramo mediano del Delta, e da lì si sarebbe finalmente risaliti fino al Grande Fiume.
Finalmente Marvin avrebbe visto altri Ducati della Federazione Keltar, altre
terre, altre acque, altre città, che fino a quel momento aveva visto solo nelle mappe dei suoi testi di studio.
Arrivato al punto in cui il canale si dipartiva dalla Laguna, non poté procedere oltre.
Arrivato al punto in cui il canale si dipartiva dalla Laguna, non poté procedere oltre.
Tornò sui suoi passi, fino
all’accampamento dove i suoi compagni di viaggio, terminato il pranzo, si stavano riposando.
Al giovane come pasto bastò un tozzo di
pane e formaggio. Purtroppo le scorte erano poche e gli
approvvigionamenti ancora lontani.
Quasi tutti dormivano nei sacchi a pelo, o fingevano di dormire. Nessuno aveva voglia di parlare:
probabilmente incominciavano a rendersi conto di quanto quella missione
fosse mal organizzata…
Lo stesso Ser Yvain appariva
perplesso e scarmigliato, mentre consultava alcune mappe, e aveva già perso tutta la sua boria.
Il giovane druido Gwydion preparava una bevanda utilizzando le boccette di
medicinali ed erbe che si portava dietro. Ne diede un bicchierino anche a
Marvin.
«Bevi, ti farà bene contro le
punture di zanzara e le febbri malariche»
Dopo circa un’ora, erano tutti
pronti per ripartire e la piccola flotta levò le ancore e fece rotta verso
nord-ovest, lungo la Fossa
del Duca d'Altemps.
Navigarono con una buona
velocità e nel tardo pomeriggio riuscirono
ad arrivare nel punto che Marvin aveva tanto atteso, ossia il collegamento
della Fossa del Duca col Braccio Mediano dell’Amnis.
Non c’era corrente, l’acqua era
quasi ferma, come nella laguna, e remare non creava problemi.
Man mano che procedevano il Ramo Mediano diventava sempre più largo, in quanto non si era ancora ulteriormente suddiviso in rami minori.
Finalmente al tramonto risalirono al punto in cui il Ramo Mediano si dipartiva dal fiume Amnis. In quel punto il Grande Fiume era così ampio che da una riva si faceva fatica a vedere l'altra.
Guardando quell'enorme corso d'acqa, Marvin sentì una strana emozione.
Se cercava la pura verità, doveva risalire alle origini, perché l'acqua è pura solo alla sorgente.
N.d.A.
La geografia di questo capitolo è interamente basata sulla bassa pianura padana e in particolare sul Parco Regionale del Delta del Po del Veneto e dell'Emilia-Romagna.
Il fiume Amnis è il Po.
La Laguna di Amnisia è un misto tra le Valli di Comacchio e la Laguna di Venezia.
Le paludi di acqua dolce fanno riferimento alle Valli di Argenta, alle Punte Alberete, alla Valle Mandriole, alla Valle Standiana e a tutti i bacini che sono stati regimentati e in parte bonificati nell'opera di inalveamento del fiume Reno nell'ex Po di Primaro.
Il ramo mediano è il Po di Volano.
Il canale di collegamento è l'idrovia ferrarese che collega il Po a Comacchio e prende il via dal canale collettore di Burana.
I nomi delle varie tribù Keltar sono riconducibili alle tribù celtiche dei Lingoni, dei Cenomani e degli Insubri.
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martedì 20 marzo 2012
Gothian. Capitolo 29. Il viaggio di Marvin.
Quel mattino di metà dicembre, Marvin, in partenza per la sua missione, aveva salutato sua nonna dicendole seplicemente: «Prima o poi ritornerò»
Lei lo aveva abbracciato rispondendogli con altrettanta semplicità: «Che gli dei ti proteggano».
Non doveva essere stato facile per Lady Ariellyn Vorkidian veder partire suo nipote, l'ultimo parente che le era rimasto, eppure aveva dominato le emozioni e aveva sorriso radiosamente.
Lei lo aveva abbracciato rispondendogli con altrettanta semplicità: «Che gli dei ti proteggano».
Non doveva essere stato facile per Lady Ariellyn Vorkidian veder partire suo nipote, l'ultimo parente che le era rimasto, eppure aveva dominato le emozioni e aveva sorriso radiosamente.
Il giovane sapeva che quel sorriso con cui sua nonna, guardandolo partire, gli aveva ispirato fiducia, sarebbe rimasto scolpito nella memoria per sempre.
Marvin non era solo, in quella missione.
La spedizione della Compagnia per la liberazione di Alienor, guidata dal giovanissimo e supponente Ser Yvain De Bors, figlio del Duca Gallrian di Amnisia, era partita all'alba.
Il tragitto era stato tracciato su una antica mappa.
La flotta doveva attraversare la laguna salmastra fino al canale che la collegava col Braccio Mediano del Delta e da lì risalire fino ad immettersi nel grande grande fiume Amnis, sempre controcorrente, verso ovest, in direzione della capitale della Federazione Keltar, la città di Floriana.
La spedizione della Compagnia per la liberazione di Alienor, guidata dal giovanissimo e supponente Ser Yvain De Bors, figlio del Duca Gallrian di Amnisia, era partita all'alba.
Il tragitto era stato tracciato su una antica mappa.
La flotta doveva attraversare la laguna salmastra fino al canale che la collegava col Braccio Mediano del Delta e da lì risalire fino ad immettersi nel grande grande fiume Amnis, sempre controcorrente, verso ovest, in direzione della capitale della Federazione Keltar, la città di Floriana.
La piccola flotta aveva ormai lasciato la darsena settentrionale della città di Amnisia. La nebbia era così fitta che non si riusciva a vedere quasi nulla,
nemmeno il confine tra il cielo e il mare: tutto era come sospeso in una grande
nuvola, in un’atmosfera surreale.
Amnisia ormai, vista di lontano, appariva piccola come l'isola magica delle fate, sperduta nelle nebbie, di cui la mitologia keltar aveva raccontato molte fiabe.
Amnisia ormai, vista di lontano, appariva piccola come l'isola magica delle fate, sperduta nelle nebbie, di cui la mitologia keltar aveva raccontato molte fiabe.
Marvin Vorkidian viaggiava sulla nave Gallrian, Duca intrepido, insieme ai diplomatici, ai druidi e ai sacerdoti di Eclion.
Marvin trovava patetici e ridicoli quei nomi.
Il Duca e suo figlio sono dei palloni gonfiati.
Ma mentre Gallrian era un uomo furbo, Ser Yvain era soltanto un ingenuo, troppo giovane per guidare una missione così impegnativa, e troppo consapevole della propria bellezza e del proprio rango, per capire che tutto quel viaggio non era solo una scampagnata all'aria aperta.
Fortunatamente Ser Yvain era stato affiancato da altri cavalieri di lunga esperienza, che avrebbero dovuto garantire la sicurezza di tutti nei momenti difficili.
Ma è troppo presto per pensare a queste cose!
Marvin si guardò intorno, per scorgere qualche persona che conoscesse.
In quel momento il giovane druido Gwydion gli si avvicinò.
Marvin lo salutò. Era stato un allievo di Halfgan, ed era una presenza molto rassicurante.
Insieme guardarono quel che restava dell’alba, un chiarore soffuso nella nebbia, pregando il dio Belenos, ma il sole se ne stava nascosto e l’aria era così fredda e umida che si sarebbe potuta tagliare col coltello.
Furono salutati bruscamente dal
capitano della nave, un Keltar grosso, rossiccio e peloso, che poi li affidò a una specie
di nostromo, sdentato e pieno di rughe, il quale li guidò sottocoperta per mostrare i loro pagliericci, bofonchiando parole incomprensibili in un dialetto
sconosciuto.
Il rollio della nave incominciava a farsi sentire, ma fortunatamente né Marvin, né Gwidion erano deboli di stomaco. Sistemarono i loro pochi bagagli e poi, sperando che la nebbia si fosse dissolta e l’aria riscaldata, risalirono sul ponte e si avvicinarono alla prua.
La mancanza di vento rendeva necessario il lavoro dei rematori.
C’era ancora una certa caligine,
e l’umidità penetrava nelle ossa, ma incominciava a distinguersi il confine tra
l’acqua della laguna e il cielo.
Grigia e livida appariva la
laguna di Amnisia, e sconfinata. Marvin pensò a come poteva essere apparsa ai
primi Keltar, che dalle lontane regioni del nord erano scesi lungo il fiume e
poi lungo quel lago salmastro, alla ricerca di isole e di porti per stabilire
delle basi commerciali con il sud e l’Impero.
Le tribù dei Keltar che avevano
colonizzato la zona a sud dell’Amnis erano di tre spirpi: Boni, Lingonici e Senii, quelli che si era spinti più a sud e aveva fondato la città
insulare di Amnisia e poi colonizzato il territorio paludoso circostante con
opere di bonifica.
«Come sono i Keltar a nord
dell’Amnis?» chiese Marvin al druido.
Gwidion sorrise: «Sono orgogliosi! Si ritengono gli unici veri Keltar, e considerano gli altri come dei mezzosangue inaffidabili. L’unica cosa che tiene unite le tribù ed evita la guerra è la costante diplomazia dei druidi al servizio dei vari Duchi della Federazione»
Marvin lo aveva sentito dire spesso, ma si rifiutava di crederlo.
«Perché sono tanto prevenuti, Gwydion?»
Il giovane druido era stato più volte a nord dell'Amnis, e Marvin lo riteneva un abile osservatore.
Il giovane druido era stato più volte a nord dell'Amnis, e Marvin lo riteneva un abile osservatore.
«Perché credono che siamo servi dei Lathear, cosa in parte vera, se consideri che il Clero di Lathena controlla buona parte della nostra amministrazione»
Marvin annuì. Si era immaginato quella risposta, ma la sua vera preoccupazione era un'altra.
Marvin annuì. Si era immaginato quella risposta, ma la sua vera preoccupazione era un'altra.
«Dunque non troveremo supporto al nord,
nella nostra missione?»
Gwydion soppesò la risposta:
Gwydion soppesò la risposta:
«I druidi ci aiuteranno, in particolare l’Arcidruido. I duchi faranno qualche storia, ma alla fine l'Arciduca di Floriana troverà una mediazione. Quanto al
popolo, certo non dobbiamo aspettarci
delle facce sorridenti»
Marvin sospirò.
Nemmeno i druidi sorrideranno troppo quando vedranno Padre Grizinga e la sua squadra di canonici di Eclion.
Nemmeno i druidi sorrideranno troppo quando vedranno Padre Grizinga e la sua squadra di canonici di Eclion.
Gwydion, come se gli avesse letto nel pensiero, dichiarò: «Alcuni druidi credono che
la principessa Alienor non sia la Fanciulla Dorata delle Nevi, colei che che secondo la profezia dovrà sposare il Figlio dei Cento Re»
Dopo quella affermazione, Marvin si rese conto che Gwydion era stato informato dal vecchio Halfgan sul segreto della famiglia Vorkidian, e cioè il matrimonio di Lilieth con Masrek Eclionner.
Cinquanta sovrani per parte di padre e cinquanta per parte di madre: io sono il Figlio dei Cento Re... e Gwydion mi sta offrendo la sua guida spirituale...
Lo guardò dritto negli occhi.
«Gwidion, io… non so come spiegarlo ma, ultimamente, faccio dei sogni strani, che riguardano personaggi del passato... vedo due guerrieri che si scontrano in duello, sono Arexatan Eclionner su un cavallo nero e Vorkidex dei Keltar, con la mazza di...
... di Kernunnos, il Re Cervo, primo sovrano dei Keltar, antenato di Vorkidex...
... e figlio del dio Belenos. Solo che prima di iniziare il duello, i due sovrani alzano le visiere dell'elmo, e tutti e due hanno il mio volto»
Gwydion annuì: «Tu discendi da entrambi, ed entrambi si risveglieranno in te... questi sogni sono solo un preavviso... ma non temere, io ti aiuterò: sia Halfgan che l'Arcidruido in persona mi hanno preparato a questo: io ti insegnerò come dominare i dormienti, quando si risveglieranno»
Marvin accennò un sorriso di gratitudine, e poi continuò a parlare:
«Nel duello vince Arexatan, come nella storia, ed io vedo me stesso sul trono imperiale...
Cinquanta sovrani per parte di padre e cinquanta per parte di madre: io sono il Figlio dei Cento Re... e Gwydion mi sta offrendo la sua guida spirituale...
Lo guardò dritto negli occhi.
«Gwidion, io… non so come spiegarlo ma, ultimamente, faccio dei sogni strani, che riguardano personaggi del passato... vedo due guerrieri che si scontrano in duello, sono Arexatan Eclionner su un cavallo nero e Vorkidex dei Keltar, con la mazza di...
... di Kernunnos, il Re Cervo, primo sovrano dei Keltar, antenato di Vorkidex...
... e figlio del dio Belenos. Solo che prima di iniziare il duello, i due sovrani alzano le visiere dell'elmo, e tutti e due hanno il mio volto»
Gwydion annuì: «Tu discendi da entrambi, ed entrambi si risveglieranno in te... questi sogni sono solo un preavviso... ma non temere, io ti aiuterò: sia Halfgan che l'Arcidruido in persona mi hanno preparato a questo: io ti insegnerò come dominare i dormienti, quando si risveglieranno»
Marvin accennò un sorriso di gratitudine, e poi continuò a parlare:
«Nel duello vince Arexatan, come nella storia, ed io vedo me stesso sul trono imperiale...
E in tutte le visioni c'è un cane albino al mio fianco, con gli occhi rossi. Ma Alienor non compare mai. Non capisco. Cosa dicono le premonizioni dei druidi?».
Gwydion rispose a voce bassa:
«In molti, raggiungendo la condizione dello spirito chiamata Awen... una sorta di "ispirazione"...
... vedono un villaggio chiuso in una valle sperduta tra monti altissimi. Lì regna Vyghar il Pirata, un uomo di grandi ambizioni, che riteniamo sia imparentato con i Lathear, perché ha gli occhi e i capelli neri. Secondo alcuni la sua famiglia apparteneva alla stirpe di Linthael, un ramo collaterale della famiglia imperiale Eclionner...»
Marvin rimase sorpreso.
Un altro Eclionner in incognito?
Ma c'erano altre questioni che lo preoccupavano di più
Gwydion rispose a voce bassa:
«In molti, raggiungendo la condizione dello spirito chiamata Awen... una sorta di "ispirazione"...
... vedono un villaggio chiuso in una valle sperduta tra monti altissimi. Lì regna Vyghar il Pirata, un uomo di grandi ambizioni, che riteniamo sia imparentato con i Lathear, perché ha gli occhi e i capelli neri. Secondo alcuni la sua famiglia apparteneva alla stirpe di Linthael, un ramo collaterale della famiglia imperiale Eclionner...»
Marvin rimase sorpreso.
Un altro Eclionner in incognito?
Ma c'erano altre questioni che lo preoccupavano di più
«Hai detto che Alienor potrebbe non essere la fanciulla della Profezia. Ma se non è lei, allora chi...»
Gwidion lo guardò con serietà: «Nei tuoi sogni c'è la risposta. Dimmi cosa vedi!»
Marvin chiuse gli occhi e tornò a ricordare:
«Vedo due cose: sullo sfondo c'è un castello altissimo, minaccioso, tra i ghiacci perenni»
Non era necessario specificarne il nome. Era ovvio.
La ruota del mio destino gira tutta intorno a quel luogo maledetto... Gothian...
«Poi davanti al castello compare una giovane donna molto bella, con un grande mantello nero... non ho idea di chi possa essere»
Anche Gwydion era incerto. Il castello era quello di Gothian, non c'erano dubbi, ma si era aspettato che la donna fosse la Dama Gialla, oppure una fanciulla albina, non una donna in nero.
«Se veste in nero non può essere la Fanciulla Dorata. Fatico a interpretare questa visione, ma ormai mancano solo due settimane al Millennio, e man mano che ci avvicineremo a quella data, i tuoi sogni diventeranno sempre più espliciti. La nostra generazione vedrà compiersi tutto ciò che fu profetizzato. E solo allora capiremo chi ha sbagliato nell’interpretare i presagi»
Marvin alzò un indice.
Marvin chiuse gli occhi e tornò a ricordare:
«Vedo due cose: sullo sfondo c'è un castello altissimo, minaccioso, tra i ghiacci perenni»
Non era necessario specificarne il nome. Era ovvio.
La ruota del mio destino gira tutta intorno a quel luogo maledetto... Gothian...
Anche Gwydion era incerto. Il castello era quello di Gothian, non c'erano dubbi, ma si era aspettato che la donna fosse la Dama Gialla, oppure una fanciulla albina, non una donna in nero.
«Se veste in nero non può essere la Fanciulla Dorata. Fatico a interpretare questa visione, ma ormai mancano solo due settimane al Millennio, e man mano che ci avvicineremo a quella data, i tuoi sogni diventeranno sempre più espliciti. La nostra generazione vedrà compiersi tutto ciò che fu profetizzato. E solo allora capiremo chi ha sbagliato nell’interpretare i presagi»
Marvin alzò un indice.
«C'è un'ultima cosa che vedo, nel sogno. Una grande guerra. Una carneficina senza fine, e macabri fiumi di porpora, tra i ghiacci...»
Gwydion rimase per un momento
pensieroso, poi rispose: «I tuoi sogni riflettono le tue paure e i tuoi
conflitti interiori, ma non solo. Molti druidi hanno avuto la
percezione di questo rischio, e circolano voci di una possibile guerra civile
nell’Impero Lathear e anche nel Regno Alfar. Ma il vero campo di battaglia potrebbe essere qui, nella valle dell'Amnis. Ma per ora gli oracoli sono troppo ambigui… tutto si chiarirà quando il Millennio sarà scaduto...»
Marvin annuì, però aveva davanti agli occhi l'immagine del ghiaccio vicino al sangue, e quella combinazione, nella sua mente, aveva un solo nome: Gothian!
Marvin annuì, però aveva davanti agli occhi l'immagine del ghiaccio vicino al sangue, e quella combinazione, nella sua mente, aveva un solo nome: Gothian!
N.d.A.
Lady Ariellyn Vorkidian è interpretata da Alice Krige, nel ruolo di Jessica Atreides nella miniserie "Childrens of Dune" dal romanzo "I figli di Dune" di Frank Herbert.
Ser Ywain de Bors è rappresentato da ser Loras Tyrell ne "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" di George Martin.
Marvin Vorkidian è rappresentato da Jon Snow ne "Il trono di spade" ("A game of thrones").
Il druido Gwydion è interpretato da Ewan McGregor nei panni del maestro jedi Obi Uan Kenobi in Guerre Stellari (prima trilogia).
La donna davanti al castello di Gothian comparirà nel sequel di questo romanzo, "Gli eredi di Gothian".
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