Blog di letteratura, storia, arte e critica cinematografica e televisiva. I racconti e i romanzi contenuti in questo blog sono opere di fantasia o di fanfiction. Gli eventi narrati e i personaggi descritti, esclusi quelli di rilevanza storica, sono del tutto immaginari. Ogni riferimento o somiglianza a persone o cose esistenti o esistite, o a fatti realmente accaduti, è da considerarsi puramente casuale. Gli elementi di fanfiction riguardano narrazioni di autori molto noti e ampiamente citati.
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giovedì 29 novembre 2012
Gothian. Capitolo 131. Marvin discute col Consiglio riguardo alla guerra.
<<Onorevoli lords, ho riflettuto attentamente su ogni vostro intervento ed esprimo il mio parere sulla questione della guerra al Conte di Gothian>>
Marvin fece una pausa osservando, da capotavola, tutti i duchi, i capiclan e i sacerdoti che facevano parte del suo Consiglio privato. I più avrebbero voluto porre fine alla guerra, dal momento che il conte Fenrik si era ritirato a nord delle montagne, per consolidare il suo potere sul Regno degli Alfar.
<<Non dobbiamo farci illusioni, né adagiarci sugli allori, perché la ritirata dell'esercito di Gothian è solo temporanea. Serve al Conte Fenrik per portare a termine il cosiddetto ordine 666, che prevede la trasformazione di tutti gli Alfar in vampiri, per creare un nuovo esercito con cui invadere poi il nostro regno. Per questo motivo noi Keltar dobbiamo intervenire subito per impedirgli di portare a termine questo abominevole progetto!>>
I consiglieri non parvero entusiasti di quelle parole. I loro volti erano gravi, le espressioni serie e dubbiose,
non si sentiva volare una mosca.
<<Più tempo stiamo qui a tergiversare, più tempo avrà Lord Fenrik per preparare un esercito invincibile! Dobbiamo colpirlo ora che è debole, e se andremo in aiuto agli Alfar, loro saranno dalla nostra parte e si uniranno a noi per scacciare gli invasori Albini!>>
Di nuovo i consiglieri si chiusero nel loro ostinato mutismo.
Marvin si rivolse al suo principale sostenitore e amico, Lord Ywain de Bors, divenuto Duca di Amnisia dopo la condanna di suo padre Gallrian per tradimento.
<<Lord Ywain, come devo interpretare il vostro silenzio?>>
In genere il Duca di Amnisia si rivolgeva a Marvin chiamandolo per nome, ma in Consiglio questo sarebbe stato inappropriato:
<<Maestà, le nostre recenti vittorie sono state ottenute anche grazie a determinati elementi favorevoli: combattevamo in un terreno conosciuto, in formazione difensiva e con la presenza di fortificazioni e di alleati come i licantropi o le truppe Lathear guidate dal vostro compianto padre e da vostro fratello. Ora tutti questi fattori sono venuti meno, e il Conte Fenrik, ritirandosi in tempo, è riuscito a salvare gran parte del suo esercito, che già ora è numericamente superiore al nostro. Detto sinceramente, Sire, non siamo nelle condizioni di condurre un'offensiva militare in territorio straniero>>
Marvin si aspettava che quell'obiezione fosse mossa da altri, non dal suo amico. Così facendo, il duca lo aveva già messo in minoranza prima ancora di un pronunciamento dei consiglieri della fazione avversa.
<<Sephir Eclionner sta arrivando in nostro aiuto con dieci legioni imperiali>>
Questo non piacque a nessuno.
In particolare non piacque al Duca di Floriana, Lord Idex d'Estin-Ferrat.
<<Maestà, non possiamo consentire a dieci legioni imperiali di entrare nel Regno dei Keltar! La nostra indipendenza sarebbe in grave pericolo! Già vostro fratello, l'imperatore, proclama apertamente che il nostro, secondo lui, è un "regno vassallo"... se a questo ci aggiungiamo la presenza di vostro nonno con dieci legioni, allora diventeremmo ancora peggio di un regno vassallo: ci ridurremmo ad una provincia!>>
Mormorii di approvazione giunsero da tutta la fazione tradizionalista, di cui il Duca di Floriana era il capo.
Marvin lo fissò per alcuni istanti:
<<Lord Idex, mio fratello tornerà a Lathena e mio nonno ha come unico obiettivo quello di punire Fenrik per vendicare la morte di mio padre. Vorreste forse impedirglielo?>>
Il silenzio cadde nuovamente nella stanza.
Il Cancelliere Kenneth Howard si alzò per prendere parola.
<<Vostra Maestà, propongo il seguente compromesso. Noi permetteremo a Sephir Eclionner di transitare sul nostro territorio, ma non lo seguiremo. Le nostre truppe rimarranno qui a proteggere il Regno dei Keltar>>
Marvin osservò l'anziano dignitario:
<<Lord Cancelliere, da come parlate sembra che a me non importi nulla del mio regno e del mio popolo. Cosa devo dimostrarvi ancora per convincervi che sono un Vorkidian e un Keltar, e che la salvezza di questo regno è la mia principale preoccupazione? >>
Vide che i capiclan non si esprimevano, forse in attesa di ascoltare il parere dei druidi.
Fece cenno al druido Gwydion, suo amico d'infanzia.
<<Sire, persino il grande Vorkidex sbagliò, nel voler combattere in campo aperto. E fu ucciso da un Eclionner! Questo mi porta a dire, parafrasando un famoso verso, che dobbiamo temere i Lathear, anche quando portano doni!>>
Marvin si sentì improvvisamente stanco:
<<Preferisci fidarti di Fenrik? Vuoi concludere un armistizio con lui? Volete, tutti voi, siglare un nuovo patto col Diavolo? E allora, fatelo, ma senza di me!>>
Il silenzio era di nuovo così totale che si sentiva, da fuori, il rumore della pioggia.
A sorpresa si alzò a parlare Igraine Canmore di Logres.
<<Onorevoli lords, vi ho ascoltato in silenzio per due settimane. Ora ho solo due domande.
Come è possibile che nessuno di voi senta il dovere morale di impedire lo sterminio degli Alfar?
Avete bisogno che sia una donna, anzi una ragazza, e per giunta orfana di guerra, a ricordarvi il vostro dovere?>>
I consiglieri si guardarono tra di loro, stupefatti.
I Duchi apparivano scandalizzati, ma i capiclan incominciarono ad assentire.
Il duca di Floriana sbottò:
<<Io non ho mai preso l'impegno di salvare gli Alfar! Dov'erano gli Alfar quando noi siamo stati sottomessi dagli Eclionner? Rispondimi, ragazza!>>
Igraine non si lasciò intimidire:
<<Il fatto che gli Alfar abbiano sbagliato in passato non autorizza a sbagliare anche noi.
Ora la campana della morte suona per loro, ma domani per chi suonerà?
Se lasciate che il Conte di Gothian trasformi tutti gli Alfar in vampiri, le prossime prede dei vampiri saremo noi!>>
Il Cancelliere Howard le puntò un indice contro:
<<Voi fate dell'inutile allarmismo, lady Igraine! Vi consiglio di valutare meglio la nostra prudenza!>>
Igraine scosse il capo:
<< La vostra non è prudenza, non è saggezza... la vostra, miei lords, è solo vigliaccheria!>>
Nel pandemonio che seguì, Marvin, compiaciuto, notò che i capiclan stavano applaudendo.
Si alzò per parlare ser Angus Canmore, capoclan delle Highlands e cugino di Igraine.
<<Lady Igraine ha ragione! Ci stiamo comportando da codardi. Prima avevamo la scusa di aspettare il Principe Promesso, ma ora che lui è qui cosa facciamo? Ci rintaniamo nelle nostre buche come dei ratti? Se i Lathear di Sephir Eclionner dovessero sconfiggere, da soli, i vampiri di Fenrik di Gothian, noi saremmo coperti di vergogna e non avremom più il diritto a guardarli da pari a pari. E se dovessero essere sconfitti dal conte, allora non ci sarebbe più alcuna salvezza per noi! Ma non capite? Fenrik vuole farci fuori uno alla volta! E lo fa perché noi glielo permettiamo!>>
Gli altri capiclan applaudirono, e poi si aggiunsero alcuni duchi.
Marvin li conteggiò e scoprì di avere di nuovo la maggioranza in Consiglio:
<<Ben detto, ser Angus! Quando i Lathear arriveranno qui, io chiamerò all'appello le truppe di tutti i clan del Regno e dei duchi, per fermare i demoni di Gothian. Chi avrà paura di affrontarli, rimanga pure a casa, ma non si lamenti poi se la vergogna o la disgrazia cadranno su di lui!>>
N.d.A.
Marvin Vorkidian è rappresentato da Jonathan Rhys-Meyers nei panni di Enrico VIII ne "I Tudor".
Lord Ywain de Bors è rappresentato da Henry Cavill nei panni di Charles Brandon, duca di Suffolk, ne "I Tudor"
Igraine Canmore di Logres è rappresentata da Sophie Turner nei panni di Sansa Stark me "Il trono di spade".
venerdì 13 aprile 2012
Gothian. Capitolo 41. Marvin a Floriana incontra l'Arcidruido
Nel momento stesso in cui
appoggiò il suo piede sinistro sul suolo di Floriana, la mattina del 28 dicembre 999 I.L., Marvin Vorkidian avvertì un
brivido lungo la schiena. Ma fu solo un attimo e si
riscosse facilmente. Era molto curioso di visitare quel luogo.
Sapeva che la città di Floriana era
sorta come porto fluviale su un’isola del
Grande Fiume Amnis. Col tempo, intorno al porto si era sviluppata la città, in
epoca molto più recente rispetto ad Amnisia, a cui aveva sottratto il primato
commerciale e politico.
Ormai Floriana superava Amnisia in grandezza e in ricchezza. Era considerata inoltre, almeno teoricamente, la capitale della Federazione Keltar e il suo Duca, Idex d’Estin-Serràt, era stato insignito della carica di Arciduca dei Keltar, che però era solo un titolo onorifico. Come tutti sapevano, i Keltar non avevano mai più formato, dopo la morte dell’ultimo re, Vorkidex, uno stato unitario e andavano fieri delle loro tradizioni di autonomia locale.
Marvin osservava con grande
interesse il modo in cui era stato ricavato il porto: l'isola era
stata recintata da bianche mura di marmo, mantenendo
una forma ovale I moli erano centinaia e ciascuno aveva una decina di
banchine per l’attracco delle barche e delle navi di piccolo cabotaggio. Per le
navi maggiori c’era un’altra area riservata.
Mentre camminava lungo il molo,
il giovane ascoltava le varie conversazioni dei barcaioli e dei mercanti.
Parlavano una variante del dialetto Keltari, più aspra e secca, a volte quasi incomprensibile. Fisicamente i Keltar del nord avevano i capelli e gli occhi più chiari, ma erano più massici e corpulenti e la testa appariva quasi rotonda.
Parlavano una variante del dialetto Keltari, più aspra e secca, a volte quasi incomprensibile. Fisicamente i Keltar del nord avevano i capelli e gli occhi più chiari, ma erano più massici e corpulenti e la testa appariva quasi rotonda.
«Non fidarti di nessuno in questa
città, tranne che dell'Arcidruido» gli disse Gwydion «questo luogo è un covo di ladri
e di impostori, e di gente avida che ucciderebbe un fratello pur di avere un
centesimo in più»
«Non credo siano gli unici
purtroppo… ma a proposito di centesimi, che valuta usano qui?»
«In maggioranza il soldo
imperiale, quello d’argento con la faccia di Ellis, ma viene accettato anche il
denario alfariano, quello di rame con l’effigie di re Kerelic»
Marvin osservò ancora la scena
che aveva di fronte: «Non ti sembra che qui la gente sia molto più chiusa
rispetto ad Amnisia? Da noi c’è cordialità, si conversa anche
con gli sconosciuti, si fanno battute, si ride... Qui invece non vedo niente di tutto questo... guarda, sembrano tutti cupi e
sospettosi, non parlano se non per dare ordini e indicazioni di lavoro, e
sembra che abbiano sempre una gran fretta in tutto quello che fanno, come se
non possano perdere neppure un minuto»
Si diceva che più ci si recava a nord, nella pianura amnisiana, e più gli abitanti davano importanza al lavoro e al profitto.
Si diceva che più ci si recava a nord, nella pianura amnisiana, e più gli abitanti davano importanza al lavoro e al profitto.
«Il tempo è denaro, amico mio, e
qui a Floriana il denaro è sacro: è l’unico dio che questa città abbia mai
conosciuto»
La decisione di fermarsi più
giorni a Floriana era stata comunicata da Ser Yvain de Bors solo la sera precedente
all’attracco.
I soldati e i rematori accolsero con favore la notizia, pensando già di spendersi la loro paga nelle bettole, tra vino e prostitute. I druidi mantennero un composto silenzio, mentre i preti lathearici protestarono vivamente. In particolare Padre Grizinga face notare che: «Quella città è un luogo di depravazione e corruzione morale e materiale. Un covo di pagani, eretici ed apostati. Su quella città il nostro Sommo Sacerdote ha scagliato il suo anatema. Noi non possiamo sporcarci la coscienza entrando in contatto con quel luogo di perdizione…»
I soldati e i rematori accolsero con favore la notizia, pensando già di spendersi la loro paga nelle bettole, tra vino e prostitute. I druidi mantennero un composto silenzio, mentre i preti lathearici protestarono vivamente. In particolare Padre Grizinga face notare che: «Quella città è un luogo di depravazione e corruzione morale e materiale. Un covo di pagani, eretici ed apostati. Su quella città il nostro Sommo Sacerdote ha scagliato il suo anatema. Noi non possiamo sporcarci la coscienza entrando in contatto con quel luogo di perdizione…»
«Nessuno vi obbliga a scendere
dalla nave» intervenne brusco Ser Yvain «Se non volete farvi contaminare da
questo “luogo di perdizione”, passerete il vostro tempo sul ponte a pregare e
digiunare per la maggior gloria di Eclion»
L’idea non parve entusiasmare
molto i sacerdoti Lathear, che divennero subito più possibilisti riguardo alla
sosta nella città demoniaca.
La permanenza a
Floriana era dovuta principalmente alla necessità di fare scorte e di riposarsi
in alloggi decenti prima di inoltrarsi nell’aperta campagna, ma Ser Yvain
pareva anche intenzionato a raccogliere in giro delle voci riguardanti
l’Alleanza di Tupile e l’esercito di re Kerelic, in fuga dopo la ribellione dei fedeli di sua moglie Alyx.
Yvain aveva mandato alcuni suoi uomini a chiedere informazioni al riguardo.
Yvain aveva mandato alcuni suoi uomini a chiedere informazioni al riguardo.
A Marvin sembrava improbabile che i tozzi e taciturni mercanti di Floriana, con i loro modi sgarbati potessero rivelare
alcunché, men che meno su questioni delicate come quelle riguardanti il rapimento
della principessa Alienor, di cui ormai si erano perse le tracce.
Stavano arrivando al punto in cui
il molo si congiungeva con la piazza antistante la Darsena, sulla quale
spiccava una imponente statua dell’Arciduca Idex, da lui stesso commissionata,
in rame ossidato e costellato da escrementi di piccioni e di anatre.
. L’uomo ritratto appariva
minaccioso e massiccio, come un antico condottiero del passato dei Keltar, quel
famoso Vorkidex che era stato sconfitto da Arexatan Eclionner quando il primo
Imperatore, che aveva annesso la terra dei Keltar all’Impero Lathear.
L’Arciduca vuole presentare se stesso come il nuovo Vorkidex. A quanto
pare anche lui vuole partecipare al grande gioco del potere che si sta
svolgendo in questi mesi.
Non a caso Idex non era molto
amico di Gallrian di Amnisia, in cui vedeva un pericoloso rivale nella
fondazione di un Regno dei Keltar e soprattutto nell’ascesa al trono di tale
regno.
Ma siamo sicuri che i Keltar vogliano veramente dei palloni gonfiati
come Idex o Gallrian come loro sovrani? Ammesso che accettino anche solo l’idea
di avere un sovrano...
Essendo per metà un Keltar, Marvin
sentiva di conoscere già la risposta.
Questa gente vuole qualcuno che aiuti veramente il popolo nella vita
quotidiana, che gli fornisca le condizioni per poter prosperare nei commerci.
Idex invece era un uomo fedele
agli Alfar, così come Gallrian era fedele ai Lathear, e i loro giochi di potere
interessavano poco o nulla alla popolazione.
Speriamo almeno che Idex non ci dia fastidio.
Le leggi dell’ospitalità erano
sacre tra i Keltar, e Ser Yvain aveva garantito che non ci sarebbero stati
problemi di sorta.
Ad attenderli, vicino alla
statua, c’era una piccola delegazione di diplomatici e soldati dell’Arciduca,
che invitò i nobili, i druidi e i preti a venire a Palazzo, mentre i soldati e
i rematori sarebbero rimasti in libera uscita.
Yvain si fida, ma io mi sarei portato dietro una scorta.
Dietro alla Darsena e alla
statua, c’erano le imponenti mura della città. Marvin le varcò provando ancora lo
stesso brivido che aveva sentito mettendo piede sul porto.
Ebbe persino una brevissima
allucinazione, in cui gli parve di vedere un popolo in rivolta che acclamava un
predicatore.
E’ colpa del freddo… e anche della debolezza per la scarsità di cibo
nelle navi…
Del tutto reale fu invece il
fetore che lo travolse al suo ingresso nella città: rispetto ad Amnisia non
c’era paragone. Qui i polli e
i maiali che si aggiravano tranquilli per le strade, le banchette del mercato
che vendevano pesce semiputrefatto.
E’ questa la tua gloria, Floriana?
Procedettero speditamente lungo
la via centrale, verso il nucleo storico e la roccaforte. Qui videro una
seconda cerchia di mura e, dietro, le torri delle abitazioni dei ricchi e il
castello dell’Arciduca.
Anche varcando la porta interna
Marvin sentì il brivido di prima, ma ancora più forte. E una voce interiore gli
disse: “Per mille anni e cinquanta generazioni ti abbiamo atteso…”
Non è possibile… è come il sogno dell’altro giorno… c’è qualcuno o
qualcosa che vuole comunicare con me…
Nella città interna la qualità
dell’aria migliorò leggermente, o forse era il suo naso che si stava abituando
a quell’odore nauseabondo.
I palazzi dei nobili e dei ricchi
erano molto grandi e sfarzosi.
La Torre dell’arciduca, di
costruzione recente e molto raffinata, stava al centro, poggiando su una sorta
di montagnola artificiale.
Quando furono annunciati, le porte si aprirono e la Compagnia
entrò con compostezza.
Marvin si aspettava altri
prodigi, e infatti il brivido lo attraversò ancora più forte e la visione
questa volta, unita ad una voce, gli si palesò per un lungo momento nell’anima.
Le allucinazioni ripresero.
Le allucinazioni ripresero.
Vide la stessa Dama Gialla del
sogno, che lo fissava minacciosamente e gli domandava: “Vuoi vivere in eterno? Allora arrenditi a me!”
Poi ritornò la visione normale,
ma questa volta doveva essere quasi svenuto, perché si ritrovò tra le braccia
del druido Gwydion, che gli disse: «Non è niente, è solo il freddo o la debolezza»
Marvin scosse la testa: «No… ho
avuto altre visioni… è tempo che io abbia una risposta»
«Avrai molto presto la tua risposta» promise
Gwidion «Fidati della saggezza dell'Arcidruido, e anche dell’amicizia che ci lega»
Marvin annuì.
N.d.A.
La città di Floriana è ispirata a Ferrara e Mantova. L'immagine rappresenta Tar Valon, la città delle Aes Sedai ne "La ruota del tempo" di Robert Jordan.
Il dialetto keltari è una lingua a metà strada tra il gruppo celtico e quello delle lingue gallo-romanze e dei dialetti gallo-italici.
Marvin Vorkidian è rappresentato da Jon Snow ne "Il trono di spade" di George Martin.
Ser Yvain de Bors è rappresentato da ser Loras Tyrell ne "Le cronache del ghiaccio e del fuoco".
L'espressione "Alleanza di Tupile" è tratta da "Messia di Dune", di Frank Herbert, dove si riferisce al gruppo di famiglie aristocratiche ribelli che non accettano il predominio della famiglia Atreides.
La statua dell'arciduca è quella di Vercingetorige, condottiero e re dei Galli.
La frase "è questa la tua gloria, Floriana" si ispira all'apostrofe dantesca "Godi Fiorenza poi che se' sì grande / che per mare e per terra batti l'ali / e per lo 'nferno tuo nome si spande" (Inf, XXVI), ma anche dall'invettiva di re Theoden ne "Il Signore degli anelli" di J.R.R. Tolkien, quando chiede, retoricamente: "E tutto qui? Questa è la tua magia, Saruman?".
Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart.
La frase di Marigold, che viene detta in sogno, si ispira alla stessa domanda che lo spirito di Valeria rivolge a Conan il Barbaro nell'omonimo film. Il tema della vita eterna è trattato ampiamente nel romanzo, anche se da diversi punti di vista e con diverse ipotesi: la reincarnazione o metempsicosi, l'immortalità dell'anima, il Paradiso, l'Inferno, il samsara, il karma e lo spiritismo.
L'arcidruido Fingal il Saggio (il cui nome è quello del padre del bardo Ossian nel poema di Macpherson) è rappresentato da Jaheaerys I Targaryen il Conciliatore.
Il Grande Cerchio è ispirato alla città di Caemlyn in "The Wheel of Time" e alla Fortezza Rossa e al tempio di Baelor in "A game of thrones".
Arexatan e Vorkidex in duello sono Rhaegar Targaryen e Robert Baratheon durante la Battaglia del Tridente ne "Il gioco del trono".
Gallrian de Bors è rappresentato dal Magistro Illyrio Mopatis di Pentos.
Proprio in quel momento arrivò incontro a loro un giovane druido, ansimando per la corsa. Dopo essersi ripreso, chiese: «Chi di voi due è Marvin Vorkidian?»
Marvin alzò una mano e il giovane gli porse una busta sigillata, dicendo: «Da parte dell’Arcidruido Fingal il Saggio», e poi, dopo un inchino, se ne andò di corsa.
Hanno tutti fretta in questa maledetta città!
Hanno tutti fretta in questa maledetta città!
Marvin si affrettò ad aprire la busta e a leggere il biglietto.
«A quanto pare eravamo attesi... l'Arcidruido in persona mi invita a raggiungerlo il prima possibile nel Sacro Cortile, per un colloquio della massima
importanza»
Gwydion non ne era sorpreso.
Gwydion non ne era sorpreso.
L’Arcidruido era il capo gerarchico di tutti i druidi, e risiedeva a Floriana,
così come i suoi predecessori, da migliaia di anni.
La carica era vitalizia, ma
alla sua morte si riuniva il sacro consiglio dei druidi per eleggerne il
successore. Fingal era ormai molto vecchio, e ricopriva la sua carica da più di cinquant'anni.
Il Sacro Cortile era un enorme parco, interno L Grande Cerchio, l’edificio dove risiedevano i druidi più importanti con i loro novizi, e lo stesso Arcidruido.
Il Sacro Cortile era un enorme parco, interno L Grande Cerchio, l’edificio dove risiedevano i druidi più importanti con i loro novizi, e lo stesso Arcidruido.
Il Grande Cerchio era anche detto
l’Ombelico del Mondo, e la sua sacralità era riconosciuta in tutto il Continente
Centrale. Ma il vero tempio, per i druidi, non era tanto l’edificio circolare,
quanto l’enorme parco del cortile interno. Solo lì ci si poteva sentire in
contatto con gli Dei della natura pur essendo in città.
Il rumore frenetico di Floriana non arrivava al Sacro Cortile.
Il rumore frenetico di Floriana non arrivava al Sacro Cortile.
«Sei ancora del parere che
nessuno si interessi di te? » chiese ironicamente Gwydion.
Marvin sorrise:
«Non voglio farlo aspettare. Ci sono delle particolari precauzioni per il
cerimoniale?»
«No, Marvin: ai druidi queste
sciocchezze non importano»
Mentre si dirigeva, seguendo Gwydion, verso il tempio, Marvin ripensò agli ultimi
sogni che aveva fatto. Forse l’Arcidruido gli avrebbe
fornito la chiave per interpretare quei sogni ricorrenti.
Attraversarono la città, guardando le torri che circondavano quel luogo sacro.
Alcuni druidi giovani lo
attendevano al portone principale.
L’interno circolare dell’edificio
era sobriamente arredato: dava l’idea di essere molto antico, ma ben
conservato.
Passò sotto una volta che
collegava l’ingresso esterno con una veranda interna.
Sentì subito un profumo di erbe
aromatiche e di terra umida. Il giardino incominciava immediatamente e c’era un
sentiero che passava attraverso i prati e gli alberi, fino ad arrivare ad una
fonte, al centro, sovrastata da una grandissima vecchia quercia.
Sotto di essa sedeva un vecchio dalla lunga barba bianca.
I druidi che scortavano Marvin
gli fecero un leggero inchino, ma quando l'Arcidruido Fingal vide il giovane Vorkidian, si inginocchiò davanti a lui:.
«Figlio di Cento Re!» esclamò e poi rivolto al cielo: «Ora lascia, o Belenos, dio del Sole, che il tuo devoto servo Fingal vada in pace, secondo la tua Parola, perché i miei occhi hanno visto il Principe che ci fu Promesso, il Profeta dei Keltar, la salvezza preparata da te per illuminare le genti, e riportare alla gloria il nostro popolo.»
Marvin prese le mani del vecchio nelle proprie, e lo aiutò a rialzarsi, confuso per quella accoglienza così straordinaria.
«Grazie, giovane Vorkidian. Che tu sia benedetto e benvenuto nel mio tempio» disse il
vecchio «Esso ha come soffitto l’azzurro del cielo e il fuoco del sole, e come
pavimento la nuda terra, ed è rallegrato dal vento lieve che accarezza l’erba e
le foglie degli alberi, e dalla purezza di questa sorgente. Tutti gli elementi
sono qui a testimoniare la presenza degli Dei della Natura. Alle mie spalle vi
è la quercia più antica di tutto il continente. A piantarla fu il condottiero
Vorkidex, l’ultimo Re dei Keltar , ucciso da Arexatan Eclionner»
Poi entrambi si sedettero.
L'Arcidruido parlò ancora:
«Mille anni fa, proprio in questo
luogo, Re Vorkidex e l’Imperatore Arexatan si sfidarono a duello. Erano due
uomini di grande forza e il loro combattimento durò molto a lungo.
Alla fine
però Arexatan prevalse e piantò la sua spada nel ventre di Vorkidex, il quale
prima di morire disse: “Maledico la tua stirpe per cinquanta generazioni! E
quando tu tornerai su questa terra, dovrai rimediare a tutti gli errori commessi
da te e dalla tua discendenza. Oggi abbiamo combattuto, ma domani noi staremo dalla
stessa parte, contro un pericolo più grande”. Eri a conoscenza
di tutto questo?»
Marvin annuì:
«In parte: il mio precettore, il druido Halfgan me ne ha accennato…»
L’Arcidruido lo guardò
intensamente: «Halfgan fu uno dei miei primi allievi. Nutro grande stima per lui, e so, grazie a lui, che tu hai avuto sia un insegnamento Keltar che uno
Lathear, dai retori di Amnisia. Questo ha aperto la tua mente. E da quel che
posso intuire, Halfgan ti ha insegnato bene»
Marvin annuì: «Sì, è come un
padre per me»
L’Arcidruido socchiuse gli occhi,
e parlò con voce bassa e calma: «E per me è come un figlio. Lo incaricai io stesso di vegliare su di te per proteggerti ed educarti,
dopo che i tuoi genitori scomparvero»
Notando la sopresa nel volto del
ragazzo, il vecchio annuì: «Conoscevo bene anche i tuoi genitori. Prima di
partire per la missione dalla quale non ritornarono, vennero da me a chiedere
consiglio. E si confidarono riguardo alla loro ambasciata»
«Quindi voi, se posso permettermi
di chiedere, siete a conoscenza di quali segreti i miei genitori dovevano
rivelare?»
Il vecchio sorrise, ma assunse
un’aria di rimprovero: «Sei impulsivo, proprio come tuo padre»
Marvin chinò il capo in segno di
scusa.
L’Arcidruido chiuse gli occhi e
parlò con voce bassa: «Vennero da me proprio per confidarmi i loro segreti. Volevano rivelare tutto al capo dell’opposizione senatoria, Aralte Velares, principe di
Marina Sedovia. Dissi loro che
era un’impresa disperata, ma vollero partire comunque»
Marvin si sentì triste.
Mi hanno lasciato per una causa già persa in partenza
L'Arcidruido notò la sua insoddisfazione:
«In verità contavano nella
testimonianza e nella protezione di altri personaggi chiave. Ma furono loro a tradire i tuoi, e a porre fine alla loro
missione»
Marvin sentiva la rabbia crescere in lui.
«Alcuni nomi li conosco, ma gli altri? Chi sono questi traditori? E’
tutta la vita che me lo chiedo! »
L’Arcidruido si fece ancor più serio:
«Tu nutri molto rancore dentro di te, e questo non è un bene. L’odio, la
rabbia, la sete di vendetta… aveva ragione Halfgan a non volerti rivelare tutta
la verità» e poi con voce più bassa e profonda: «Il traditore principale fu Gallrian De Bors, Duca di Amnisia, e referente primario dei Conti di Gothian nella Federazione Keltar. Suo figlio Yvain però non sa nulla, lui non è come il padre...»
Marvin sentiva di averlo sempre saputo.
Gallrian è il servo di Marigold e Fenrik... avrei dovuto sospettarlo...
Il vecchio alzò l'indice della mano destra:
«Verrà il tempo della giustizia,
ma tu non sei nato per vendicarti, bensì per liberare un popolo.Del resto, tu
sei il nipote di Lady Aryellin di Keltar Senia, e sai che la sua famiglia era
di nobili origini. Tua nonna discende per quarantotto generazioni dal re
Vorkidex. Tua madre Lilieth rappresenta la quarantanovesima generazione e tu la
cinquantesima»
Marvin annuì:
«E' così.Un'eredità difficile, Maestro, ma il druido Gwydion mi ha detto che voi mi inizierete agli Arcani Supremi, e mi parlerete dell'Antico Patto, in modo che quando Vorkidex si risveglierà in me, io sia pronto a ricevere le sue memorie»
Il vecchio sorrise:
«E' quello che succederà nei prossimi giorni. Ho grandi progetti su di te. Percepisco le tue qualità di chiaroveggenza: devi solo
imparare a meditare, e a saper interpretare i simboli. Solo allora i tuoi sogni
avranno un senso»
«Ultimamente ho sognato delle
cose strane, Maestro. Io discendo anche dalla stirpe degli Eclionner, ed ho visto i loro crimini. Sono una dinastia di demoni! Ed Eclion è il Signore delle Tenebre!»
«Lo so. Alcuni ricordi ancestrali si stanno risvegliando. Era tempo che succedesse.
Le tue doti erano “in sonno”, ma ora il Dormiente deve svegliarsi!»
Marvin si riscosse:
«Questa frase… io ho sognato che
qualcuno me la diceva…»
L'Arcidruido annuì:
«Come vedi, i tuoi sogni stanno
assumendo poteri divinatori. Ma ancora non sono in grado di esplicitare
completamente la loro preveggenza. Non essere troppo impaziente! Non devi
commettere gli errori di tuo padre. Se lui avesse ascoltato i miei consigli,
ora sarebbe qui tra noi. E riguardo ai tuoi sogni, sappi che i più si riferiscono a
cose accadute in passato. Soltanto pochi sogni hanno il
potere della chiaroveggenza sul futuro, anche se la tua stirpe è sempre stata una grande
dispensatrice di Profeti»
«Profeti druidi?»
«Sì, in un lontano passato. Ma
ora questo passato sta tornando. Le anime degli antichi stanno trasmigrando.
Tutto il mondo degli spiriti è in grande fermento, così come lo è quello degli
uomini. Ci è toccato di vivere in questi tempi difficili, ma questo era il
nostro destino»
Marvin scosse il capo:
«Io non credo al destino»
L'Arcidruido sorrise:
«Vedi Marvin, per le persone normali è solo il caso che si frappone tra loro ed i loro scopi. Ma alle persone come te, nulla accade per
caso. Ti spiegherò cosa significano queste mie parole, e tutte le tue domande avranno finalmente una risposta completa!»
N.d.A.
La città di Floriana è ispirata a Ferrara e Mantova. L'immagine rappresenta Tar Valon, la città delle Aes Sedai ne "La ruota del tempo" di Robert Jordan.
Il dialetto keltari è una lingua a metà strada tra il gruppo celtico e quello delle lingue gallo-romanze e dei dialetti gallo-italici.
Marvin Vorkidian è rappresentato da Jon Snow ne "Il trono di spade" di George Martin.
Ser Yvain de Bors è rappresentato da ser Loras Tyrell ne "Le cronache del ghiaccio e del fuoco".
L'espressione "Alleanza di Tupile" è tratta da "Messia di Dune", di Frank Herbert, dove si riferisce al gruppo di famiglie aristocratiche ribelli che non accettano il predominio della famiglia Atreides.
La statua dell'arciduca è quella di Vercingetorige, condottiero e re dei Galli.
La frase "è questa la tua gloria, Floriana" si ispira all'apostrofe dantesca "Godi Fiorenza poi che se' sì grande / che per mare e per terra batti l'ali / e per lo 'nferno tuo nome si spande" (Inf, XXVI), ma anche dall'invettiva di re Theoden ne "Il Signore degli anelli" di J.R.R. Tolkien, quando chiede, retoricamente: "E tutto qui? Questa è la tua magia, Saruman?".
Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart.
La frase di Marigold, che viene detta in sogno, si ispira alla stessa domanda che lo spirito di Valeria rivolge a Conan il Barbaro nell'omonimo film. Il tema della vita eterna è trattato ampiamente nel romanzo, anche se da diversi punti di vista e con diverse ipotesi: la reincarnazione o metempsicosi, l'immortalità dell'anima, il Paradiso, l'Inferno, il samsara, il karma e lo spiritismo.
L'arcidruido Fingal il Saggio (il cui nome è quello del padre del bardo Ossian nel poema di Macpherson) è rappresentato da Jaheaerys I Targaryen il Conciliatore.
Il Grande Cerchio è ispirato alla città di Caemlyn in "The Wheel of Time" e alla Fortezza Rossa e al tempio di Baelor in "A game of thrones".
Arexatan e Vorkidex in duello sono Rhaegar Targaryen e Robert Baratheon durante la Battaglia del Tridente ne "Il gioco del trono".
Gallrian de Bors è rappresentato dal Magistro Illyrio Mopatis di Pentos.
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domenica 1 aprile 2012
Gothian. Capitolo 35. Marvin e compagnia arrivano al fiume Amnis
Marvin aveva trascorso tutto il
tempo dell'attraversamento della Laguna sulla punta della prora, a osservare con attenzione il
paesaggio e ad inspirare l’aria fresca ed odorosa di sale.
Aveva sempre desiderato percorrere in tutta la sua lunghezza la grande Laguna di Amnisia , che si estendeva tra il mare a est e le paludi di acqua dolce a ovest.
Aveva sempre desiderato percorrere in tutta la sua lunghezza la grande Laguna di Amnisia , che si estendeva tra il mare a est e le paludi di acqua dolce a ovest.
Quando per primo riuscì ad
avvistare la terra, capì che si trattava soltanto di una striscia tra
due argini rinforzati dal duro lavoro dei Keltar che per primi avevano tentato
di bonificare la zona. Ricordò che il primo passo della bonifica era stato
quello di separare le acque salmastre della Laguna da quelle dolci della Palude
e dei due bracci del Delta dell’Amnis tra cui essa si trovava.
A metà del secondo giorno di navigazione,
la piccola flotta di Ser Yvain de Bors, aveva gettato le ancore e deciso di sostare lungo l'argine della Laguna.
Marvin ne sapeva il nome: Argine Angus, perché voluto da Lord Angus de Lohn, Duca di Festerania e Signore dei Keltar-Lingon, la stirpe che dominava il braccio Mediano del Delta dell'Amnis.
L'argine era mantenuto in buone condizioni e Marvin, appena sceso sulla terraferma, decise di passeggiare lungo questo lembo di terra compattata, che separava due ambienti molto diversi tra loro.
Gli altri membri della Compagnia decisero di fare una grigliata col pesce da poco pescato.
Marvin ne sapeva il nome: Argine Angus, perché voluto da Lord Angus de Lohn, Duca di Festerania e Signore dei Keltar-Lingon, la stirpe che dominava il braccio Mediano del Delta dell'Amnis.
L'argine era mantenuto in buone condizioni e Marvin, appena sceso sulla terraferma, decise di passeggiare lungo questo lembo di terra compattata, che separava due ambienti molto diversi tra loro.
Gli altri membri della Compagnia decisero di fare una grigliata col pesce da poco pescato.
Marvin non aveva mai amato il
cibo a base di pesce, e questo era un residuo della sua infanzia al Borgo dei
Keltar Senia, una zona interna, dove si preferiva un’alimentazione basata sulla carne. Neppure
tutti gli anni trascorsi in seguito ad Amnisia gli erano serviti per rendere
più piacevoli le ricette di pesce e frutti di mare. Il solo odore gli risultava nauseabondo, per cui si allontanò rapidamente.
Mentre camminava lungo l'argine, si domandava come fosse possibile il fatto che per molti non era chiara la distinzione trala Laguna di Amnisia e la Palude interna. Pochi ricordavano che la prima era molto più profonda e salmastra, mentre la
seconda era come un grande stagno di acqua dolce.
Mentre camminava lungo l'argine, si domandava come fosse possibile il fatto che per molti non era chiara la distinzione tra
Nella Palude che si estendeva a sinistra dell’Argine, c’era molta
più vegetazione: canneti, piante giallastre ad alto fusto, ninfee, ciuffi
d’erba, persino qualche albero.
Camminando lungo il sentiero tra
gli argini, vide una piccola torretta, che sembrava quasi un faro, ma senza
luce.
Quello era il punto da dove aveva
inizio il canale che collegava la
Laguna con il Braccio Mediano del Delta. Non si trattava di
un corso d’acqua naturale: era un canale navigabile costruito per favorire le comunicazioni e il
commercio via acqua. Si chiamava Fossa
del Duca d’Altemps, perché era stata
costruita per volontà di Lord Jorìs Kàspar d’Altémps, Duca di Manzàga e signore dei Keltar-Kènoman, stirpe che controllava la zona dell'Amnis prospiciente al Delta.
Da quel canale si raggiungeva il ramo mediano del Delta, e da lì si sarebbe finalmente risaliti fino al Grande Fiume.
Finalmente Marvin avrebbe visto altri Ducati della Federazione Keltar, altre
terre, altre acque, altre città, che fino a quel momento aveva visto solo nelle mappe dei suoi testi di studio.
Arrivato al punto in cui il canale si dipartiva dalla Laguna, non poté procedere oltre.
Arrivato al punto in cui il canale si dipartiva dalla Laguna, non poté procedere oltre.
Tornò sui suoi passi, fino
all’accampamento dove i suoi compagni di viaggio, terminato il pranzo, si stavano riposando.
Al giovane come pasto bastò un tozzo di
pane e formaggio. Purtroppo le scorte erano poche e gli
approvvigionamenti ancora lontani.
Quasi tutti dormivano nei sacchi a pelo, o fingevano di dormire. Nessuno aveva voglia di parlare:
probabilmente incominciavano a rendersi conto di quanto quella missione
fosse mal organizzata…
Lo stesso Ser Yvain appariva
perplesso e scarmigliato, mentre consultava alcune mappe, e aveva già perso tutta la sua boria.
Il giovane druido Gwydion preparava una bevanda utilizzando le boccette di
medicinali ed erbe che si portava dietro. Ne diede un bicchierino anche a
Marvin.
«Bevi, ti farà bene contro le
punture di zanzara e le febbri malariche»
Dopo circa un’ora, erano tutti
pronti per ripartire e la piccola flotta levò le ancore e fece rotta verso
nord-ovest, lungo la Fossa
del Duca d'Altemps.
Navigarono con una buona
velocità e nel tardo pomeriggio riuscirono
ad arrivare nel punto che Marvin aveva tanto atteso, ossia il collegamento
della Fossa del Duca col Braccio Mediano dell’Amnis.
Non c’era corrente, l’acqua era
quasi ferma, come nella laguna, e remare non creava problemi.
Man mano che procedevano il Ramo Mediano diventava sempre più largo, in quanto non si era ancora ulteriormente suddiviso in rami minori.
Finalmente al tramonto risalirono al punto in cui il Ramo Mediano si dipartiva dal fiume Amnis. In quel punto il Grande Fiume era così ampio che da una riva si faceva fatica a vedere l'altra.
Guardando quell'enorme corso d'acqa, Marvin sentì una strana emozione.
Se cercava la pura verità, doveva risalire alle origini, perché l'acqua è pura solo alla sorgente.
N.d.A.
La geografia di questo capitolo è interamente basata sulla bassa pianura padana e in particolare sul Parco Regionale del Delta del Po del Veneto e dell'Emilia-Romagna.
Il fiume Amnis è il Po.
La Laguna di Amnisia è un misto tra le Valli di Comacchio e la Laguna di Venezia.
Le paludi di acqua dolce fanno riferimento alle Valli di Argenta, alle Punte Alberete, alla Valle Mandriole, alla Valle Standiana e a tutti i bacini che sono stati regimentati e in parte bonificati nell'opera di inalveamento del fiume Reno nell'ex Po di Primaro.
Il ramo mediano è il Po di Volano.
Il canale di collegamento è l'idrovia ferrarese che collega il Po a Comacchio e prende il via dal canale collettore di Burana.
I nomi delle varie tribù Keltar sono riconducibili alle tribù celtiche dei Lingoni, dei Cenomani e degli Insubri.
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lunedì 12 marzo 2012
Gothian. Capitolo 25. Marvin parte: incomincia l'avventura!
Il comandante della
spedizione era il giovane Ser Yvain De Bors, figlio del Duca Gallrian, e con lui
sarebbero partiti anche nove suoi fedelissimi cavalieri, dieci scudieri, cinque artigiani, cinque cuochi, tre medici e due barbieri.
Gli altri membri della
Compagnia erano così suddivisi: Padre Varys Grizinga, allievo di Padre Sulmen,
e un suo seguito di quattro uomini.
Infine c’erano cinque giovani
diplomatici, tra cui Marvin di Keltar Senia e cinque druidi, guidati dal giovane druido Gwydion.
Il ruolo di difensori della Compagnia, era affidato a centinaio di fanti, reclutati tra i Keltar.
Il giorno della partenza, il Duca di Amnisia, vestito in pompa magna, tenne un discorso appassionato.
Il giorno della partenza, il Duca di Amnisia, vestito in pompa magna, tenne un discorso appassionato.
«Sono felice di vedervi tutti
qui, pronti per questa importantissima missione e
ritengo che una migliore scelta di uomini non poteva essere fatta! Per cui
nutro grandi speranze nell’esito positivo della spedizione. Ho la massima fiducia in tutti voi e in mio figlio, Ser Yvain, che in qualità di capo della Compagnia agirà come io stesso avrei agito»
Fece una pausa ad effetto.
«I nostri informatori dei servizi
segreti ci hanno assicurato che il rapimento della principessa Alienor è
avvenuto poco più a sud del golfo di Dhain. E’ noto che i pirati hanno i loro
covi nei fiordi che si creano là dove le montagne dei Denti del Drago
incontrano l’Oceano Orientale. Da lì, i pirati e i fuorilegge salgono le cime
dei monti, dove vivono le loro donne e i loro figli, conducendo una vita
bestiale e indegna di un uomo. Che gli Dei proteggano la principessa, che è
caduta in balia di simili bruti. Ma fortunatamente le nostre spie ci hanno
indicato l’area dove è più probabile che abbiano nascosto l’ostaggio. Noi dunque
correremo in suo aiuto! Io sarò con voi col pensiero, ma ora cedo la parola a mio figlio, che vi parlerà più nel dettaglio dell'itinerario che seguirete»
<<Ho già in mente l’itinerario che percorreremo per raggiungere i Denti del Drago e condurre da lì le nostre esplorazioni. Innanzi tutto eviteremo il mare, perché la stagione è sfavorevole, siamo già in autunno, e poi non è il caso di rendere la nostra partenza evidente e di sfidare i pirati nel loro elemento. Per questo ho deciso che partiremo inizialmente attraversando la nostra laguna fino al fiume Amnis, che poi valicheremo presso la città di Floriana, la nostra capitale. Dopodiché proseguiremo a piedi verso le montagne, ma evitando le strade con maggior traffico. Ci sono molti boschi e zone selvagge e noi dovremo avanzare attraverso di loro in direzione delle montagne senza dare nell’occhio. Meno persone ci vedono e meglio è. Poi inizieremo a esplorare le valli e le zone dei fiordi. Porteremo con noi delle scorte di cibo, ma conto sul fatto che la nostra caccia e raccolta nelle foreste possa fornirci viveri in abbondanza»
<<Ho già in mente l’itinerario che percorreremo per raggiungere i Denti del Drago e condurre da lì le nostre esplorazioni. Innanzi tutto eviteremo il mare, perché la stagione è sfavorevole, siamo già in autunno, e poi non è il caso di rendere la nostra partenza evidente e di sfidare i pirati nel loro elemento. Per questo ho deciso che partiremo inizialmente attraversando la nostra laguna fino al fiume Amnis, che poi valicheremo presso la città di Floriana, la nostra capitale. Dopodiché proseguiremo a piedi verso le montagne, ma evitando le strade con maggior traffico. Ci sono molti boschi e zone selvagge e noi dovremo avanzare attraverso di loro in direzione delle montagne senza dare nell’occhio. Meno persone ci vedono e meglio è. Poi inizieremo a esplorare le valli e le zone dei fiordi. Porteremo con noi delle scorte di cibo, ma conto sul fatto che la nostra caccia e raccolta nelle foreste possa fornirci viveri in abbondanza»
Marvin ascoltava con interesse e ammirazione.
Se fossi stato educato come un cavaliere! Ser Yvain è così brillante in quella armatura! Io invece sono solo un povero scriba, che non ha altra arma che la parola e le frecce di un arco...
Non tutti però condividevano l'entusiasmo di Ser Yvain de Bors.
Padre Grizinga, sacerdote di Eclion e irappresentante di Padre Sulmen, diede voce ai
dubbi di tutti coloro che erano rimasti perplessi
«Non metto in dubbio, Ser Yvain, la professionalità dei vostri servizi segreti, ma credo che in questo caso sia da ritenere molto improbabile che le vostre spie abbiano individuato gli esatti punti dove cercare la principessa.
«Non metto in dubbio, Ser Yvain, la professionalità dei vostri servizi segreti, ma credo che in questo caso sia da ritenere molto improbabile che le vostre spie abbiano individuato gli esatti punti dove cercare la principessa.
I pirati avranno sicuramente utilizzato un nuovo nascondiglio,
che sarà ben nascosto. E poi, Messere, se anche per grazia di Eclion noi riuscissimo a trovare quel nascondiglio, non ci
basteranno cento guardie a difenderci contro i fuorilegge. Non avete visto che
scempio che hanno fatto dell'equipaggio Dolce Ellis?»
Infastidito per essere stato
contraddetto, Ser Yvain cercò il supporto del padre, che però appariva impassibile. Gallrian ci teneva a mostrarsi imparziale, anche se disapprovava l'intervento di Padre Grizinga.
«Non ho mai detto che sarebbe
stato facile» si difese il cavaliere «ma abbiamo in mano molti elementi per
trovare la principessa! Quando ho giurato come cavaliere, mi fu chiesto di
difendere i deboli, le vedove, gli orfani e le fanciulle rapite. Se questa
impresa mi costerà la vita, allora sarà stato un onore averla persa per
questa nobile causa! Ma voialtri pusillanimi e codardi siete sempre in tempo a
rinunciare, se avete paura!»
«Non è questione di paura»
ribatté severo Padre Grazinga «è questione di saggezza! Questo piano è mal congegnato. Cento
soldati al seguito non possono certo passare inosservati, e allora, visto che
la segretezza non è garantita, sarebbe molto meglio averne molti di più»
A questo punto il duca Gallrian incominciò a mostrare segni di impazienza.
A questo punto il duca Gallrian incominciò a mostrare segni di impazienza.
«Non c’è tempo né denaro per
reclutare altri uomini » esclamò Lord Gallrian «La principessa è in grave
pericolo e bisogna intervenire subito. Quanto alla forza dei pirati, voi
sembrate dimenticare, reverendo Padre, che l’equipaggio della Dolce Ellis è stato sopraffatto a causa del tradimento di qualcuno. Spero dunque che
non vogliate insinuare che ci saranno traditori fra noi!»
«Non sia mai detto!» replicò il prete in modo visibilmente ironico
Era chiara la sua allusione alle voci secondo cui Gallrian potesse avere dei contatti segreti con i pirati, e proprio per questo non avesse paura a mandare suo figlio in quella missione così pericolosa.
Era chiara la sua allusione alle voci secondo cui Gallrian potesse avere dei contatti segreti con i pirati, e proprio per questo non avesse paura a mandare suo figlio in quella missione così pericolosa.
Ser Yvain guardò prima il padre e poi gli altri membri
della compagnia: «E voi? Avete delle domande? Delle obiezioni? Se ne avete,
questa è l’ultima occasione per parlarne, perché una volta partiti, voi dovrete
obbedire ai miei ordini senza discutere, sono stato chiaro?»
Ci fu un attimo di silenzio
imbarazzato.
Marvin osservava la scena con grande interesse: si sentiva finalmente al centro della Storia!
Intervenne con tranquilla ironia il druido Gwydion. Era ancor giovane, ma la barba e gli occhi chiari penetranti, contribuivano a far sembrare il suo viso più adulto di quel che fosse.
«Non credo che la principessa resterà nascosta a lungo tra le montagne»
«Non vi fidate dei nostri servizi
segreti, druido Gwydion? » chiese Ser Yvain offeso e avrebbe sicuramente detto
cose spiacevoli se il Duca non lo avesse fermato.
Fu proprio lui a rispondere al
druido: «Noi abbiamo delle mappe molto dettagliate di tutte quelle regioni e
dei nascondigli che i pirati usano di solito»
Gwydion sorrise in modo
sarcastico: «Ah, sì? E allora perché non li siete mai andati ad arrestare?»
Il Duca ebbe un attimo di incertezza,
poi con aria afflitta dichiarò:
«Se fosse dipeso da me, li avrei già sterminati cento volte! Ma quei luoghi sono sotto la giurisdizione di altri Duchi, e non posso interferire nelle loro competenze»
«Se fosse dipeso da me, li avrei già sterminati cento volte! Ma quei luoghi sono sotto la giurisdizione di altri Duchi, e non posso interferire nelle loro competenze»
Quella
spiegazione non convinse nessuno.
Gallrian si oscurò: «Comunque sia, se la
principessa non fosse nei rifugi a noi noti, la cercherete altrove. Avete con
voi degli ottimi esploratori, e avete il permesso della Federazione Keltar di requisire le derrate alimentari che sono custodite nelle dispense. Conserverete tutto sotto sale o sotto spirito e avrete da mangiare per mesi»
Marvin vide il dubbio nei
volti di molti membri della Compagnia.
Forse qualcuno voleva il
fallimento della missione, e il Duca era complice di questo “qualcuno”?
Marvin però non riusciva a immaginare chi potesse esserci dietro le decisioni di Gallrian De Bors, né poteva credere che lui fosse talmente cinico da mandare pure suo figlio al massacro.
Marvin però non riusciva a immaginare chi potesse esserci dietro le decisioni di Gallrian De Bors, né poteva credere che lui fosse talmente cinico da mandare pure suo figlio al massacro.
Non può essere Ellis la mandante, perché il suo uomo qui è Sulmen, non il Duca.
Ma allora la fazione del Duca chi rappresentava veramente?
La riunione stava terminando e
Marvin notò con gioia che finalmente il momento della partenza era arrivato!.
Percepisco qualcosa…come se d’ora in avanti, insieme all'avventura, incominceranno a svelarsi
i segreti e a compiersi i miracoli!
N.d.A.
Marvin Vorkidian è Theon Greyjoy.
Yvain de Bors è Loras Tyrell.
Gwidion il Druido è re Baelor Targaryen il Benedetto ("Baelor the Blessed").
La mappa della spedizione di Marvin è ispirata alla parte nord della pianura padana.
Padre Vaerys Grizinga è il maestro Luwin di Winterfell presso la famiglia Stark.
Gallrian de Bors è re Aegon IV Targaryen il Mediocre.
N.d.A.
Marvin Vorkidian è Theon Greyjoy.
Yvain de Bors è Loras Tyrell.
Gwidion il Druido è re Baelor Targaryen il Benedetto ("Baelor the Blessed").
La mappa della spedizione di Marvin è ispirata alla parte nord della pianura padana.
Padre Vaerys Grizinga è il maestro Luwin di Winterfell presso la famiglia Stark.
Gallrian de Bors è re Aegon IV Targaryen il Mediocre.
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lunedì 27 febbraio 2012
Gothian. Capitolo 18. Marvin Vorkidian e la "missione Alienor"
Ai primi di ottobre, Marvin Vorkidian fu convocato dal Duca di Amnisia per una udienza privata.
Già da due settimane il giovane aveva
preso servizio presso la
Cancelleria , che era il centro dell’attività diplomatica
del Ducato di Amnisia. Lì stava finalmente mettendo in pratica tutto ciò che gli era
stato insegnato nella scuola di retorica. Si trovava bene in quel lavoro, e
aveva già fatto amicizia con alcuni colleghi, così come aveva già individuato
quelli che gli erano ostili, e anche coloro che mantenevano una cauta neutralità. Questi ultimi appartenevano tutti alla fazione di Padre Sulmen,
su cui circolavano molte voci, secondo le quali il sacerdote sarebbe stato una spia dell'eunuco Bial, e l’avrebbe conosciuto in gioventù.
Alcuni ritenevano che fosse stata la stessa Imperatrice Vedova a imporlo come
suo uomo di fiducia alla corte di Amnisia.
Il giorno in cui Marvin fu
convocato dal Duca, incontrò proprio Sulmen che usciva dallo studio di Gallrian, visibilmente contrariato. Quando vide Marvin gli lanciò un’occhiata nel contempo severa ed apprensiva e gli impartì una rapida benedizione.
Dopodiché un portiere venne ad annunciare che era atteso dal Duca.
Dopodiché un portiere venne ad annunciare che era atteso dal Duca.
L’ufficio di Lord Gallrian de
Bors, Duca di Amnisia era uno stanzone enorme, dai
soffitti altissimi e affrescati.
Alle pareti si alternavano finestre enormi e quadri e sculture di valore inestimabile, frutto della tradizione mecenatizia della famiglia De Bors, la più ricca del Ducato.
Alle pareti si alternavano finestre enormi e quadri e sculture di valore inestimabile, frutto della tradizione mecenatizia della famiglia De Bors, la più ricca del Ducato.
Il Duca Gallrian era un amante della
bellezza in tutte le sue forme, e anche un uomo che sapeva godersi la vita. Dava
molte feste e banchetti sontuosi, in cui il vino scorreva a fiumi. Inoltre di
lui si sapeva che manteneva molte amanti, dalle quali aveva avuto una grande
quantità di figli bastardi, destinati per lo più a divenire cavalieri, oppure
preti o diplomatici.
Da dove derivasse tanta ricchezza, nessuno sapeva dirlo.
Da dove derivasse tanta ricchezza, nessuno sapeva dirlo.
Marvin avanzò fino alla
grande scrivania dietro la quale troneggiava il Duca, sontuosamente vestito con
abiti di seta dorata e pietre preziose.
Dopo i convenevoli di rito, Lord
Gallrian si fece serio e disse, senza giri di parole:
«Come saprai, la principessa Alienor di Alfarian è stata rapita dai pirati. La novità è che suo padre, re Kerelik, ha fatto recapitare per vie traverse un messaggio alla cancelleria di Amnisia, ed è di questo che voglio parlarti. Ma prima vorrei sapere che idea ti sei fatto di tutta questa faccenda»
«Come saprai, la principessa Alienor di Alfarian è stata rapita dai pirati. La novità è che suo padre, re Kerelik, ha fatto recapitare per vie traverse un messaggio alla cancelleria di Amnisia, ed è di questo che voglio parlarti. Ma prima vorrei sapere che idea ti sei fatto di tutta questa faccenda»
E qui fissò Marvin negli occhi.
«Ellis Eclionner? » suggerì il
ragazzo.
Il Duca annuì: «Lei, certo, e
naturalmente le sue eminenze grigie: l’eunuco Bial, il senatore Fuscivarian, e soprattutto Padre Izùmir Mollander, il Priore della Grande Canonica»
Marvin sospirò: «Abbiamo le prove?»
Lord Gallrian lo scrutò con aria complice: «Abbiamo molti indizi. Ne ho parlato poco fa con Padre Sulmen, che è seguace di Mollander e che Ellis mi ha imposto come suo "garante" tanti anni fa. E' la mia spina nel fianco, ma devo sopportarlo!»
«Capisco…» disse Marvin, chiedendosi dove Gallrian volesse andare a parare.
Il Duca assunse un tono affabile:
«Kerelik mi ha chiesto di rinnovare l'alleanza tra gli Alfar e i Keltar per collaborare al ritrovamento di Alienor e punire i suoi rapitori. E' convinto che i pirati l'abbiano portata nel territorio montano della nostra Federazione, probabilmente in un villaggio nella catena montuosa dei Denti del Drago. Io sono d'accordo con lui e per questo ho scritto al nostro Arciduca di Floriana un messaggio riservato, nel quale gli annuncio che manderò da lui un contingente militare guidato da mio figlio Yvain, accompagnato da una missione diplomatica. Vorrei che tu ne facessi parte, ora che sei entrato nel grande gioco!»
«Quale gioco?» chiese
istintivamente Marvin
«Oh, beh… l’unico gioco che conta» rispose compiaciuto Lord Gallrian «il gioco del Trono!»
Il ragazzo ebbe la risposta pronta:
«I miei genitori entrarono in quel gioco, Vostra Grazia, ma non ne derivò nulla di buono»
«I miei genitori entrarono in quel gioco, Vostra Grazia, ma non ne derivò nulla di buono»
Il Duca ostentò una grande
commozione:
«Ah che grave perdita! Non riuscirò mai a perdonarmi per aver permesso che partissero da soli, senza scorta, senza protezione! Ma non commetterò lo stesso errore con te! Sarai al sicuro: hai la mia parola d'onore!»
Marvin era convinto che il Duca stesse recitando, e facesse il doppio gioco. E se avesse mandato apposta i suoi genitori in quella missione, d'accordo con chi li aveva rapiti?
«Ah che grave perdita! Non riuscirò mai a perdonarmi per aver permesso che partissero da soli, senza scorta, senza protezione! Ma non commetterò lo stesso errore con te! Sarai al sicuro: hai la mia parola d'onore!»
Marvin era convinto che il Duca stesse recitando, e facesse il doppio gioco. E se avesse mandato apposta i suoi genitori in quella missione, d'accordo con chi li aveva rapiti?
«E' un onore, Vostra Grazia, ma anche un incarico molto delicato per un novellino come me»
Il Duca lo fissò con una strana
luce negli occhi: «Forse l'erede di Vorkidex ha paura di fallire?»
Il giovane si sentì punto sul vivo.
Non sono solo erede di Vorkidex, ma anche figlio di Masrek Eclionner! Lui lo sa.. glielo leggo negli occhi!
Non sono solo erede di Vorkidex, ma anche figlio di Masrek Eclionner! Lui lo sa.. glielo leggo negli occhi!
Si chiese cosa avrebbe fatto suo padre Masrek, il Principe della Corona, in quelle circostanze.
Non ricordava quasi nulla di lui, se non che era alto, e bello, e di aspetto nobile.
Ma non ricordo la sua voce...
Non ricordava quasi nulla di lui, se non che era alto, e bello, e di aspetto nobile.
Ma non ricordo la sua voce...
Come se gli avesse letto nel pensiero, il Duca disse:
«Tuo padre, prima di partire, si raccomandò con me: “Se
io fallirò, allora tu dovrai, un giorno, parlare a mio figlio di ciò in cui
crediamo”. Ebbene il momento è arrivato. Tu conosci l'Antico Patto, ma non sai che
ci sono delle parti di esso che non sono state divulgate. Riguardano il ruolo
che i Keltar giocheranno nel futuro ordine mondiale. La pace tra gli Alfar e i
Lathear avrà bisogno della mediazione dei Keltar, senza i quali tutto sarebbe
perduto. L’ultima speranza che abbiamo per salvare il Continente dalla guerra e dalla tirannia di Ellis è trovare la principessa Alienor e portarla a
Lathéna!»
Era facile a dirsi, a parole.
Perché non la guida lui, la spedizione?!
Era facile a dirsi, a parole.
Perché non la guida lui, la spedizione?!
Vedendo lo sguardo serio di
Marvin, il Duca aggiunse:
«Ti sto dando l’opportunità di continuare l’operato politico dei tuoi genitori. Sono certo che la Compagnia riuscirà a trovare Alienor, e certamente alla fanciulla farà piacere che nel gruppo dei suoi liberatori ci sia un giovane quasi suo coetaneo. So che tu parli bene l’Alfari e che lei parla benissimo il Latheari, quindi avreste modo di intendervi»
«Ti sto dando l’opportunità di continuare l’operato politico dei tuoi genitori. Sono certo che la Compagnia riuscirà a trovare Alienor, e certamente alla fanciulla farà piacere che nel gruppo dei suoi liberatori ci sia un giovane quasi suo coetaneo. So che tu parli bene l’Alfari e che lei parla benissimo il Latheari, quindi avreste modo di intendervi»
«Ma Alienor è stata costretta a
queste nozze contro la sua volontà. Se noi la liberiamo per poi portarla a
Lathéna, ci maledirà tutti e dirà che preferisce rimanere tra i pirati!»
Lo sguardo di Lord Gallrian si
fece intenso e penetrante:
«Ma noi non la costringeremo a sposare Elner...»
«Ma noi non la costringeremo a sposare Elner...»
Marvin si limitò a fissare il
Duca. C'era un tono allusivo in quelle ultime parole.
Lui sa... non ci sono dubbi... sa tutto!
Lui sa... non ci sono dubbi... sa tutto!
Rimase in silenzio per un
po’, consapevole che quel silenzio diceva più di mille parole, poi alla fine parlò: «Accetto l'incarico!»
Lord Gallrian sorrise e gli tese
la mano.
Dopo avergliela stretta, Marvin
disse:
«Vorrei sapere solo una cosa, Vostra Grazia, se è possibile»
«Vorrei sapere solo una cosa, Vostra Grazia, se è possibile»
«Prego»
«Ho visto uscire Padre Sulmen e mi è parso molto preoccupato. Qual è il suo parere su questa spedizione?»
Il Duca si rabbuiò per un
istante, poi tornò sorridente: «Ah, niente di particolare. Abbiamo concordato i
nomi dei suoi uomini che entreranno nella Compagnia. Per il resto, non si è sbilanciato. Non
sarebbe da lui...»
C’era qualcosa di strano nella
voce di Lord Gallrian, come se stesse mentendo, ma forse era solo
un’impressione. Eppure Marvin ebbe come il presentimento che ci fossero molte
cose che non erano state dette, e molte bugie che avevano preso il loro posto.
Mentre si congedava dal duca, pensò che sua nonna, in fondo, aveva ragione a volerlo tenere lontano dalla politica.
Mentre si congedava dal duca, pensò che sua nonna, in fondo, aveva ragione a volerlo tenere lontano dalla politica.
Il gioco del Trono non fa per me… ha ragione Lady Ariellyn…ma è tempo che mi assuma la responsabilità di fronte alla corona che fu dei miei antenati!
N.d.A.
Marvin Vorkidian è Jon Snow.
Gallrian de Bors è magistro Illyrio Mopatis in "A game of thrones" ne "Le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco", "A Son of Ice and Fire" di George Martin.
lunedì 6 febbraio 2012
Gothian. Capitolo 6. La Contea di Keltar-Senia.
Il borgo dei Keltar della stirpe Senia era un piccolo villaggio di campagna, composto da un centinaio di fattorie con al centro la tenuta della Contessa, Lady Ariellyn Vorkidian, costruita secondo gli standard dei manieri, con pietra scura e una corte interna.
Da secoli la famiglia Vòrkidian cercava di abbellire in qualche modo quella terra fangosa strappata alle paludi con opere continue di bonifica e canalizzazione.
Lady Ariellyn Vorkidian, lo governava con saggezza, per conto del Duca di Amnisia.
Ariellyn era una tipica Keltar, dai capelli col rame e ondulati, e nonostante avesse superato i cinquant'anni, si presentava con un aspetto molto giovanile.
Ariellyn era una tipica Keltar, dai capelli col rame e ondulati, e nonostante avesse superato i cinquant'anni, si presentava con un aspetto molto giovanile.
Nonostante fosse l'unica ad avere il diritto di reclamare l'eredità del trono dei Keltar, Lady Ariellyn aveva preferito condurre una vita ritirata e modesta, soprattutto dopo la misteriosa scomparsa della figlia Lilieth, la madre di Marvin.
A chi le ricordava il lignaggio regale del nipote, Lady Ariellyn si schermiva, dicendo che ormai quella stirpe era spezzata, e che Marvin non era erede di nulla di rilevante. Se poi qualcuno le muoveva delle critiche per averlo fatto crescere in campagna, quasi come un selvaggio, lady Ariellyn dichiarava che : “Un’infanzia a contatto con la terra, ancorato alla terra, con le radici che sprofondano nella terra, ha reso forte la sua personalità. Nessuna crisi è arrivata a scalfirlo”
All compimento dei sesto anno, Marvin era stato comunque condotto ad Amnisia, la città lagunare, per incominciare gli studi che lo avrebbero condotto a diventare retore presso la cancelleria del Duca Gallrian de Bors.
Ogni estate il ragazzo tornava comunque al villaggio, dove oltre alla nonna, lo attendevano gli amici d'infanzia e il suo primo maestro, il druido Halfgan.
Era una giornata calda di metà luglio quando anche quell'anno Marvin si era messo in viaggio per tornare nella terra dei suoi avi.
Aveva percorso a dorso di mulo la Via Orientale, una antica strada dal selciato in pietra, costruita dai Lathear secoli prima e da loro mantenuta pulita e agibile, con stazioni di rifornimento e alloggio ogni venti miglia.
I Lathear erano insuperabili in quanto a opere di ingegneria civile e idraulica.
Partendo dal porto di Aminsia, la Via Orientale si dirigeva verso sud e fiancheggiava a est la Pineta di Protezione, piantata dai Lathear per consolidare la spiaggia, e a ovest la Palude Senia, un grande bacino di acqua dolce, in parte drenata dal Fossato Grande, il più imponente canale di scolo di tutto il Ducato.
Si vedevano le folaghe volare a stormi sulle paludi, e gettarsi nell’acqua ricca di pesci.
I canneti e la vegetazione spontanea erano rigogliosi.
Alla gente non piacevano quei luoghi, mentre Marvin sarebbe stato ore a contemplare quella natura selvaggia.
La mia terra… mia nel senso che io ne faccio parte, non nel senso che la possiedo.
La mia terra… mia nel senso che io ne faccio parte, non nel senso che la possiedo.
Una volta oltrepassato il ponte sul Fossato Grande, incominciavano i campi coltivati.
La civiltà banalizza il paesaggio
Eppure bisognava dissodare quei terreni fangosi, se si voleva avere di che vivere.
La Via Orientale costeggiava l’amatissimo Fossato Piccolo, da cui arrivava il drenaggio alle terre del Borgo, e delle colline sovrastanti.
Presso il Borgo la Via Orientale incrociava la Via del Mare, che univa la Colonia Fluvia dei Lathear, a Senia Marina, le cui saline portavano molte ricchezze nelle casse del Duca di Amnisia.
Dopo ‘incrocio, la Via Orientale continuava verso il Sud fino alla Sublime Porta della Grande Muraglia, varcate le quali diventava una vera strada imperiale, meglio pavimentata e curata, che si dirigeva per oltre mille miglia verso il meridione e l’Istmo di Lathéna, dove gli Oceani quasi si toccavano, nel cuore dell’Impero Lathear
Il Borgo di Keltar-Senia era nato come insediamento agricolo dei Keltar presso il luogo strategico dell’incrocio tra le due strade, dove c’era il ponte sul Fossato Piccolo, valicato il quale Marvin prese un piccolo sentiero che conduceva alla tenuta di sua nonna.
Poiché Lady Ariellyn non aveva più fratelli viventi, il titolo feudale era passato a lei, assieme al diritto di trasmettere il proprio nobile cognome ai figli e ai nipoti.
I Vorkidian potevano vantare una discendenza altrettanto prestigiosa di quella degli Eclionner, ma al contrario di questi ultimi, erano molto decaduti sia in termini di potere che di prestigio e di denaro, nonostante gli sforzi della Lady di risollevare le sorti della famiglia e della tenuta.
Come sempre Ariellyn aveva raggiunto il villaggio alcune settimane prima, all’inizio dell’estate, per sistemare l’antica villa, che, dopo la lontananza dei padroni nei mesi freddi, aveva sempre bisogno di lavori e migliorie per essere resa pienamente abitabile.
Il druido Halfgan, amministratore della fattoria di Ariellyn, risiedeva nelle vicinanze con il discepolo Gwydion, e controllava la proprietà durante l’inverno, per poi aiutare la proprietaria nel dirigere i lavori di manutenzione annuale.
In genere, quando Marvin arrivava, a metà luglio, i lavori erano terminati e la villa era di nuovo in condizioni discrete, e così fu anche quell’anno.
Nel varcare i cancelli d’ingresso del podere, il giovane provò un senso di gioia, di sollievo e di protezione, nel ritrovare intatto il paesaggio abituale della sua infanzia.
La proprietà era delimitata da piccole mura con inferriate e da una grande siepe, tranne che nel lato orientale, dove il confine era rappresentato dall’argine del Fossato Piccolo.
Le mura circondavano il giardino esterno della villa, che era boscoso e quasi selvaggio, mentre il cortile interno, su cui si affacciavano anche le abitazioni dei contadini, con i capannoni per il fieno, le stalle, i porcili e i pollai, era un’ampia aia, ricoperta di un prato sempre ben falciato, dove le galline razzolavano e i conigli brucavano l’erba.
Questa corte era collegata al giardino esterno per mezzo di un portone, che di giorno rimaneva aperto in modo che uomini e animali potessero entrare e uscire liberamente dall’aia.
Le fortificazioni erano state rese necessarie dopo l'anno della Primavera di Sangue, in cui il maniero dei Vorkidian era stato usato come rifugio per la popolazione minacciata dagli scontri tra i Lathear e gli Alfar.
I primi ad accorgersi dell’arrivo di Marvin, come sempre, furono i cani, che lo conoscevano fin da quando era bambino e si ricordavano benissimo di lui nonostante i lunghi mesi di assenza, aiutati nel ricordo dalle cibarie che il giovane portava con sé proprio per loro.
La sua voce e il richiamo del cibo fece accorrere ben presto anche la colonia di gatti che viveva presso la villa, i cui componenti discendevano tutti da un’unica gatta che era appartenuta ad Ariellyn quando Marvin era bambino, e i cui cuccioli, per sua volontà, erano stati tutti lasciati vivere e nutriti a spese della Lady, che d’inverno lasciava questo compito al druido Halfgan, anch’egli amante dei gatti.
Non a caso l’arrivo della colonia dei felini fu seguito da quello del vecchio Halfgan,. L’anziano druido aveva una lunga barba e indossava un abito scuro. Procedeva appoggiandosi ad un nodoso bastone ricavato dal ramo di una quercia e con l’altra mano salutava il giovane a cui voleva bene come a un figlio.
Appena lo vide, Marvin gli corse incontro e lo abbracciò. Il druido era stato l’unica figura paterna della sua vita, e gli voleva bene così come ad Ariellyn.
«Come stai, Halfgan? »
«Tiro avanti, con l’aiuto degli Dei e della natura, anche se ormai sono più di settanta le primavere che questo vecchio corpo ha passato»
«Vorrei poter arrivare io alla tua età con la tua salute! »
«Oh, spero per te che farai di meglio! L’umidità di questi luoghi mi è penetrata nelle ossa»
«Allora in agosto verrai con me e la nonna a Senia Marina a camminare lungo la spiaggia»
«Vedremo… » non pareva molto convinto, e infatti ogni anno accampava scuse pur di evitare il soggiorno nel capanno che Ariellin possedeva a Senia Marina.
«Piuttosto, Marvin, devo complimentarmi con te per il diploma di retore! So che hai avuto un’ottima valutazione»
«Ti ringrazio. Ma esami sono stati duri, e sono molto stanco»
«Qui avrai modo di riposarti. E se ne avrai voglia, mi racconterai le cose nuove che hai appreso»
«Molto volentieri, anche se, come ben sai, tutto ciò che mi hanno insegnato ad Amnisia è basato dei dogmi della religione Lathearica»
«Ah, figliolo, non voglio che tu ti metta contro il Clero di Lathéna. Devi nascondere il tuo scetticismo, altrimenti questo finirà per nuocere al tuo lavoro, quando sarai al servizio del Duca»
«Fino ad oggi ci sono riuscito, ma non sai quanto mi costa»
«Posso immaginarlo. Ma purtroppo non hai scelta: il potere del Clero di Lathéna è ancora enorme, soprattutto ad Amnisia, dove la dipendenza dall’Impero è rimasta molto forte»
«Meno forte che in passato, comunque. I rapporti tra il Duca e l’Imperatrice Reggente si stanno deteriorando. Pare che Gallrian voglia ospitare la principessa Alienor, quado farà tappa ad Amnisia nel suo viaggio verso Lathena.»
«Uhm…» Halfagan si accigliò, come sempre quando sentiva nominare l’Imperatrice Ellis «Gallrian è sempre stato un uomo ambiguo. Gli piace fare il doppio gioco. Quanto a Ellis... non è il momento adatto per parlarne... poi mi racconterai tutto a tempo e luogo, ora vai a salutare tua nonna, che sta arrivando»
Ariellyn era appena uscita dal portone dell’aia e camminava con compostezza verso di loro.
Era ancora una donna molto giovanile, alta, snella, con il portamento eretto e la vita sottile, il volto magro e asciutto, la pelle chiara, gli occhi di un verde luminoso e i capelli che conservavano ancora il colore fulvo ramato, tipico delle donne dei Keltar.
Nonostante avesse perduto da anni il marito e la figlia, Ariellyn non aveva mai mostrato segni di debolezza o di cedimento: aveva sempre saputo cavarsela in ogni situazione, ed era stata in grado di superare con successo le più dure avversità.
Lo ha fatto per me. Pensò Marvin. Si è fatta forza per non farmi mancare nulla…
Lei e Hafgan erano tutta la sua famiglia, ed avrebbe voluto che fossero eterni, che non invecchiassero mai.
E lì, nel giardino della villa di Keltar Senia, per un attimo egli si illuse che il tempo non fosse mai passato e che veramente la nonna e il druido fossero rimasti esattamente com’erano quando lui era bambino. L’illusione durò qualche breve momento, poi però fu impossibile evitare di notare quanto Halfgan si fosse incurvato e indebolito, e quanto Ariellin fosse più magra ed esile, come se qualcosa la stesse lentamente prosciugando. Inutile far finta di nulla: il tempo stava passando per tutti, anche nel paesaggio immobile di Keltar Senia.
«Hai fatto buon viaggio? » gli chiese sua nonna, dopo averlo abbracciato.
«Sì, anche se mi hanno divorato le zanzare come al solito»
«Si fanno più aggressive di anno in anno» notò Ariellyn
«Sono le navi che fanno scalo ad Amnisia a portare le larve di zanzare più cattive dal sud» dichiarò il druido «e questo ha causato il diffondersi delle febbri verso cui nemmeno noi siamo vaccinati»
«Beh, la gente della mia Contea è comunque molto robusta» concluse la Lady: «Sono secoli che le zanzare tentano di farci estinguere senza riuscirci! »
Si diresse verso il mulo, che brucava pazientemente l’erba all’ombra degli alberi: «Su, Marvin, aiutami a scaricare questi bagagli e a portare il mulo nella sua stalla»
Ariellyn non si era mai tirata indietro di fronte ai lavori pratici. Preferiva fare le cose importanti personalmente, per controllare che tutto si svolgesse in modo corretto.
Halfgan aveva raccontato a Marvin com’erano altezzosi i genitori di Ariellyn e come si erano opposti al fatto che la loro unica figlia sposasse un uomo del villaggio. Ma era destino che nella sua famiglia i matrimoni fossero contrastati dalle famiglie, poiché la stessa Lady aveva disapprovato l’unione di sua figlia Lilieth con Rekormas Roth.
Ma quello era un argomento tabù: qualunque domanda egli facesse a sua nonna o al druido riguardo ai suoi genitori, subito calava un muro di silenzio e di imbarazzo che non c’era modo di far cadere. Eppure lui avrebbe voluto sapere tutto dei suoi: era come se una parte di lui gli fosse stata rubata e tenuta nascosta per tanti anni. C’erano dei segreti talmente dolorosi e gravi che tutti si rifiutavano di parlare. Era come se dal libro della sua vita avessero strappato le prime pagine, o forse tutto l’intero prologo e anche il primo capitolo.
Come posso capire chi sono, se non so nemmeno com’erano coloro che mi hanno messo al mondo
Aveva solo vaghi ricordi di sua madre.
Aveva solo vaghi ricordi di sua madre.
Nemmeno sotto tortura sua nonna avrebbe rivelato qualcosa. Halfgan invece non sapeva tutto, ma era probabile che avesse intuito o scoperto nelle sue “visioni” qualcosa che non doveva essere assolutamente divulgato.
Ma cosa? Cosa mai hanno potuto fare di così grave i miei genitori?
Col tempo aveva rinunciato a tornare sull’argomento, eppure aveva giurato a se stesso che un giorno a avrebbe scoperto da solo tutto ciò che aleggiava attorno a quel mistero.
«Su Marvin, non restare lì impalato, porta quel mulo nella stalla! » gli gridò Lady Ariellyn che già stava entrando nell’aia con in mano alcune borse di bagagli del nipote, seguita dal curvo e zoppicante Halfgan.
Sono a casa, pensò Marvin con un senso di profonda serenità, mentre il sole tramontava sulle colline in lontananza e le rondini compivano le loro acrobazie sul cielo dal colore di rosa.
N.d.A.
In questo capitolo lady Ariellyn Vorkidian è interpretata da Caroline Goodal nel ruolo di Igraine Pendragon, ne "Le nebbie di Avalon", tratto dal romanzo di Marion Zimmer Bradley.
Marvin Vorkidian è interpretato da Jon Snow, protagonista de "Il trono di spade", "A game of thrones" di George Martin, da "Le cronache del ghiaccio e del fuoco", "A song of ice and fire".
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