lunedì 10 settembre 2012

Gothian. Capitolo 96. Marvin prepara la guerra contro il Conte Fenrik


Il primo atto di Marvin Vorkidian  in qualità di Re dei Keltar fu di guidare i rappresentanti del suo popolo e le loro truppe a riprendere possesso di Caemlyn, l'antica capitale.



Per mille anni la rocca di Caemlyn, tra le montagne e il cielo, era stata tenuta nascosta dalla "Cintura di Vivien", il sortilegio che la Dama delle Sorgenti aveva posto come baluardo del Passo di Altcomb, unica via d'accesso all'alta valle dell'Amnis, contro le mire espansionistiche prima degli Alfar e poi degli Albini di Gothian.
Ma ormai la magia di Vivien si stava indebolendo, poiché il suo potere era sorto con l'Antico Patto e con esso era destinato a scomparire.
Marvin ne era consapevole e non voleva perdere tempo.
Vivien può preservare il suo sortilegio solo per pochi giorni ormai, non di più...
Dopo di che nessun argine avrebbe più protetto il Passo di Altcomb dall'orda degli eserciti del Conte di Gothian.



La minaccia del Vampiro diventava ogni giorno più concreta.
Si crede invincibile, ma io conosco il suo punto debole!
Secondo Vivien i non-morti potevano essere uccisi definitivamente se colpiti al cuore da una spada d'argento e successivamente da essa decapitati.
E qui a Caemlyn ci sono migliaia di spade d'argento, forgiate dai miei antenati nell'attesa del giorno della riscossa!
C'era bisogno però anche di altre armi.
Gli eserciti di Lord Fenrik non sono composti solo dai Vampiri, che sono l'aristocrazia, ma anche dalle tremende creature frutto della magia nera del Conte.
Molti cadaveri degli Alfar uccisi erano stati trasformati in Zombie, morti viventi privi di ogni intelligenza, ma feroci nella brama di uccidere, per non parlare dei demoni minori, gli Ogres e i Goblin, servi di Gothar il Consigliere, demone del Ghiaccio, il potente padre del conte Fenrik.
Marvin sapeva che c'erano altri mostri ancora più potenti, ma non invincibili!
Contro ognuno di essi esiste un'arma apposita.
Vivien aveva rivelato a Marvin come combattere queste creature.
Pugnali di ossidiana, frecce con la punta imbevuta di pece e fiamma ardente... con queste armi ci difenderemo da ogni belva demoniaca scatenata contro di noi. 
Demoni alati, draghi, satiri, Golem...
Padre Ulume conosce la demonologia meglio di chiunque altro... è una fortuna che si sia schierato dalla mia parte, contro queste legioni infernali.



Non prevalebunt!
La formula del credo lathearico era un conforto per lui, così come lo era il sostegno dei druidi e delle gerarchie angeliche.
Il Dies Irae infine era giunto: gli Alfar del nord lo chiamavano Ragnarok la battaglia finale tra le potenze della luce e dell'ordine e quelle delle tenebre e del caos, in seguito alla quale l'intero mondo sarebbe stato distrutto e quindi rigenerato: la Conflagrazione Universale.



I Keltar invece lo chiamavano Kralizec, ma il concetto era lo stesso.



Era un evento terribile e temuto, ma non più rimandabile.
Tutte le armi erano state conservate per mille anni entro le mura di Caemlyn, nei depositi segreti presso il grande tempio di Ahura Mazda.
Marvin aveva rivelato tutto questo ai capi dei Keltar ed ai druidi, con cui aveva organizzato le modalità del rientro nell'antica capitale.
Come presidio della pianura amnisiana erano rimaste le cinque legioni Lathear al comando di Masrek ed Ellis  Eclionner. La stessa Legione Dorata di Elner XI sostava a Colonia Fluvia a guardia della Sublime Porta.
L'unico Lathear che è qui con me è Padre Ulùme: ci sarà bisogno dei suoi esorcismi...
Il sacerdote dalla pelle nera suscitava ancora sospetto tra i druidi.
Ma presto scopriranno che le loro fedi sono una sola.
Ogni cosa a suo tempo.
Ora vedremo se la spada di Vorkidex e la magia diVivien manterranno le loro promesse.
Erano giunti alle porte di Caemlyn.
Marvin si voltò e sollevò la spada.
<<Popolo dei Keltar, eccoci giunti nella Città Santa! Le sue porte si apriranno quando la spada di Vorkidex le toccherà: così mi è stato promesso dalla Dama della Sorgente>>
Calò il silenzio. L'attesa era grande, i dubbi erano tanti.
<<E' il momento!>> dichiarò Marvin tenendo la spada con entrambe le mani.



L'ombra di Vorkidex si stagliava, affiancata al volto di Vivien e alle immagini di cavalieri e di dame dei tempi andati, oltre che dei druidi dell'età dell'oro. 
Tutti parvero ruotare intorno alla luce emanata dalla spada.
Quando finalmente Marvin la appoggiò alle porte di Caemlyn, una musica dolcissima, che pareva suono di armoniche e flauti, ed arpe e cornamuse, e voci squillanti, accompagnò lo scioglimento dell'incantesimo che aveva tenuto nascosta e serrata per mille anni la città santa.
Quella musica gli ricordava una ninna nanna che sua madre gli cantava quando era in fasce.
E' l'unico ricordo che mi resta di lei...



Gli parve di risentire la voce di Lilieth, e la nenia chiamata "Suo Gan", in antica lingua keltari, detta anche gallese.





Huna blentyn ar fy mynwes
Clyd a chynnes ydyw hon;
Breichiau mam sy'n dynn amdanat,
Cariad mam sy dan fy mron;
Ni cha' dim amharu'th gyntun,
Ni wna undyn â thi gam;
Huna'n dawel, annwyl blentyn,
Huna'n fwyn ar fron dy fam.





Gwena'n dawel yn fy mynwes
Ar yr engyl gwynion draw.


Al termine di quella manifestazione della Grazia divina, Marvin sollevò nuovamente la spada:
<<Il miracolo si è compiuto! Un giorno potrete raccontare ai vostri figli e ai vostri nipoti che c'eravate quando l'antica gloria dei Keltar è stata restaurata e la nuova gloria ha avuto inizio!>>



sabato 8 settembre 2012

Gothian. Capitolo 95. Alienor e Lilieth incontrano un misterioso messaggero



Quando finalmente l'attraversamento delle paludi volgeva al termine, Alienor percepì che l'angoscia che aveva turbato il suo animo si stava allentando, anche se il senso di spossatezza e di disorientamento erano ancora forti in lei.
Sono sopravvissuta anche a questa prova. Quanto dovrò soffrire ancora, prima che gli dei ritengano che abbia pagato abbastanza per i miei privilegi?
Ma non si trattava solo di un prezzo da pagare. Era anche una lezione di vita.
Chi ha sofferto e ne è uscito ha una cognizione in più: sa che si può sopravvivere.
Mentre meditava su questi pensieri, vide che, presso la riva sud delle paludi, un misterioso personaggio incappucciato e con una verga in mano aspettava immobile, circondato da una luce verdastra.


Sembra un messaggero di morte
Alienor rivolse uno sguardo interrogativo a Lilieth, che osservava, preoccupata, quell'ombra.



Come sempre il più pragmatico fu Vyghar il Pirata, che con un cannocchiale cercò di capire chi fosse quel personaggio.



<<Per tutti i fulmini!>> gridò <<Non è possibile! E' il Priore Mollander! Ma secondo le mie informazioni dovrebbe essere morto nel rogo della Grande Canonica... che razza di stregoneria è mai questa?>>
Lilieth conosceva la risposta:
<<Necromanzia... si è sempre sospettato che Mollander fosse un negromante, e ora ne abbiamo la prova. Egli è riuscito a tenere in vita il suo fantasma, e rimarrà in questo mondo fino a quando non avrà compiuto tutte le sue vendette. E' noto che l'odio dà una ragione di vita persino ai morti!>>
Alienor rabbrividì:
<<Cosa vuole da noi? Che male gli abbiamo fatto?>>
Lilieth scosse il capo:
<<Nessun male, non ce l'ha con noi... credo che noi saremo solo gli strumenti della sua vendetta>>
Vyghar si mostrò d'accordo:
<<Se vuole vendicarsi per quello che gli ha fatto Marigold, quando ha dato fuoco alla Grande Canonica, allora sarò ben lieto di collaborare con lui per far fuori la Dama Gialla!>>
Ad Alienor non piaceva molto l'idea di allearsi con un negromante.
Peggio ancora... con il fantasma di un negromante!



Quando infine giunsero alla riva, lo spettro di padre Mollander si mostrò a loro molto più realistico di quanto avessero immaginato.
<<Vorrei potervi stringere la mano, ma ahimè non posso farlo, essendo io puro spirito>>
<<Sulla vostra purezza avrei qualcosa da ridire, Padre Mollander!>> replicò il Pirata.
Il fantasma del vecchio sacerdote sorrise:
<<Vedo che non c'è bisogno di presentazioni! I miei omaggi ad Alienor di Alfàrian, legittima regina degli Alfar, e a Lilieth Vorkidian, regina madre dei Keltar!>>
Gli occhi di Lilieth si commossero:
<<Regina madre? Questo vuol dire che Marvin...>>
<<Esattamente: Marvin è stato proclamato Re dei Keltar dall'Assemblea del popolo. La dinastia Vorkidian è stata restaurata>>
La gioia di Lilieth fu intensa... ma breve:
<<Il difficile però deve ancora venire>>
Mollander annuì sorridendo:
<<E' per questo che vi serve il mio aiuto>>
Vyghar intervenne immediatamente:
<<A che prezzo?>>
Lo spettro ridacchiò:
<<Siete sempre il solito mercenario, Lord Vyghar di Linthael!>>
<<E voi il solito stregone doppiogiochista! Immagino che saremo le vostre pedine per vendicarvi di Marigold di Gothian!>>



Il solo nome della Dama Gialla, imperatrice dei Lathear, fece calare il silenzio.
L'espressione di padre Mollander divenne seria:
<<Tra poco i pretoriani di Marigold vi arresteranno. Sì, sono stato io a dirle dove trovarvi, ma solo per rendervi più facile il compito che dovete svolgere. >>
Vyghar fece per protestare, ma Lilieth lo fermò e Mollander riprese:
<<Lady Alienor e Lady Lilieth, voi sarete ospitate nel nuovo edificio della Grande Canonica, sotto la mia protezione. Marigold vorrebbe servirsi di voi come ostaggi per ricattare Marvin e convincerlo a sposarla, ma commetterà l'errore, da me suggerito, di affidare la guardia della Canonica a Lord Vyghar, dietro un lauto compenso, ignorando che il Pirata gentiluomo ora ha altre priorità, diciamo... sentimentali...>> e strizzò l'occhio a Lilieth.
<<E la nostra missione?>> chiese Alienor.
<<Sarà Marigold stessa a consegnare il sigillo di Masrek al senatore Velares, capo dell'opposizione, che potrà finalmente testimoniare che la successione di Elner XI è illegittima, e che il legittimo erede è Marvin. A questo punto farò in modo che voi, Lady Lilieth, potrete tenere un discorso al Senato imperiale>>



Lilieth era perlessa:
<<Voglio parlare col senatore Velares in privato e lasciare a lui l'iniziativa.  Se parlassi io direttamente al Senato,  tutti penserebbero che sia d'accordo con Marigold!>>
Mollander tornò a sorridere:
<<Milady, voi mi sottovalutate! Sarò io ad avvertire Velares, e naturalmente anche Marvin, che tutta questa sceneggiata è una trappola per preparare la detronizzazione e la caduta della Dama Gialla e, contemporaneamente, della dinastia Eclionner!>>
Alienor intervenne:
<<E voi, Mollander, cosa ci guadagnate, in tutto questo?>>
Lo spettro le sorrise quasi dolcemente:
<<Il Paradiso, naturalmente! La giusta ricompensa per aver impedito che i demoni Atar ed Eclion imponessero il loro dominio su Lathena per altri mille anni!>>
Alienor rimase scettica:
<<Il Paradiso? Voi siete un negromante, uno stregone... un malvagio!>>
A quelle parole lo spettro di Mollander divenne grande e terribile:
<<Un giorno capirete che  a volte i "cattivi" hanno un'umiltà che i "buoni", nella loro presunzione, non conoscono>>









venerdì 7 settembre 2012

Pantaloni donna "wide-leg": pro o contro?






Eccomi di ritorno sul blog dopo più di un mese di assenza per ferie! Le mie vacanze sono andate bene, le ho trascorse al mare! E voi dove avete trascorso il mese di agosto?
Riprendo il blog con un sondaggio di moda: vi piacciono i pantaloni sul modello di quelli che indossa la ragazza nella foto qui sopra? A me piacciono moltissimo! (compresa la ragazza ;-) )
Sono curioso di sapere il vostro parere...


domenica 5 agosto 2012

sabato 4 agosto 2012

Mode maschili del passato


Oggi un rapidissimo post illustrato su alcuni elementi di moda maschile del passato.
Il primo del romano però è sbagliato, la cravatta è stata introdotta dai mercenari Croati nel Cinquecento, e da essi ha preso il nome...

venerdì 3 agosto 2012

Gothian. Capitolo 94. Marigold passa al contrattacco



Da quando Sephir Eclionner era rientrato a Lathena con il ruolo di Primo Ministro e Comandante delle forze armate, il potere effettivo di Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, era apparso molto minore.
Fino a quel momento era riuscita ad evitare un incontro con Sephir e aveva rifiutato categoricamente di sentir parlare di proposte di matrimonio da parte "di quel vecchio sciancato".
Era chiaro che doveva trovare un sistema per sbarazzarsi di lui e del suo suocero Fuscivarian, ma questo avrebbe significato sfidare contemporaneamente l'Esercito e il Senato imperiale, e questo era troppo persino per lei.
Nel chiuso delle sue stanze, l'imperatrice meditava le possibili strategie.
Non ho alleati, ma ho molte risorse personali.
La principale era quella di avere poteri soprannaturali, in quanto figlia di un demone e di una strega e in quanto apprendista del conte Fenrik.
Ho letto il Necronomicon, negli ultimi mesi. Posso evocare gli spiriti. 
Ce n'era uno in particolare che le poteva tornare utile.
Il fantasma di Padre Izumir Mollander. E' stato lui per primo a suggerirmi l'alleanza con Marvin.
Tornò a consultare il testo di necromanzia, il Libro della legge dei morti.



Si procurò l'occorrente per il rituale e poi chiese di non essere disturbata.
Era un rituale cruento, ma questo non aveva mai rappresentato per Marigold un ostacolo particolare.
Evidentemente lo spirito di Mollander doveva avere molta voglia di intervenire, perché comparve rapidamente e senza esitazioni.
Sorrideva soddisfatto: <<Vedo che finalmente, mia cara Marigold, hai seguito il mio consgilio, e ti sei studiata un testo molto utile>>



<<Spero che saprai renderti più utile della volta scorsa, mio caro Mollander! Il tuo piano per convincere Marvin ad un Nuovo Patto si è rivelato un fiasco! Ed è una cosa che io non posso proprio permettermi più>>
Mollander non era minimamente turbato. La sua condizione di fantasma sospeso nel Limbo doveva essere tutto sommato migliore di tante condizioni di uomini vivi.
<<I negoziati vanno condotti da posizioni di forza. Un modo molto utile è quello di aver ostaggi importanti>>
Marigold lo osservò annoiata:
<<Mi hai preso per una colpleta idiota? Lo so benissimo che se avessi ostaggi importanti potrei ricattarlo! Ma si dà il caso che non ne abbia!>>
Mollander continuò a sorridere, paziente:
<<E si dà il caso che io sappia dove si trovano Lilieth Vorkidian e Alienor di Alfarian>>
La Dama Gialla sgranò gli occhi.
<<Dove sono? Dimmelo immediatamente!>>
Il fantasma si mise a ridere:
<<Ah ah ah, mia cara Marigold... ti sembro forse il tipo da fornire informazioni gratis? Sono uno spettro, non puoi nemmeno torturarmi... devi per forza pagare un prezzo per questa informazione!>>
L'imperatrice non era affatto divertita dal tono di quel maledetto spettro che lei stessa aveva creato ed evocato:
<<Cosa vuoi in cambio?>>
Mollander si fece serio:
<<Voglio che le prigioniere siane alloggiate presso la Grande Canonica, nella rocca sul mare, che dovrà essere ripristinata il prima possibile e che i loro accompagnatori siano lasciati liberi. E come garanzia del fatto che tu rispetterai queste condizioni c'è sempre la mia minaccia di impedirti di dormire o di provocarti atroci incubi, come è nel potere degli spettri del Limbo. Non troverai nessuna formula nel Necronomicon per tenermi testa, né tuo padre potrà intervenire, poiché io sono puro spirito, e quindi il fuoco non può più toccarmi in alcun modo>>.



Marigold si strinse le spalle:
<<Ti accontenti di poco, prete! Circonderò quella rocca per terra e per mare. Non potranno sfuggirmi! Quanto al loro seguito di pirati, non solo li lascerò liberi, ma proporrò loro un contratto molto vantaggioso: diventare corsari dell'Impero e guadagnare somme esorbitanti. Vyghar di Lintahel è un mercenario, ed ho avuto già a che fare con lui: diventerà un mio fedele servitore, dal momento che non ama altro che il denaro!>>
Mollander tornò a sorridere, come se sapesse qualcosa di più:
<<Affare fatto, allora, mia cara Marigold?>>
La Dama Gialla annuì malvolentieri:
Quel maledetto mi sta truffando, ma purtroppo non ho altro modo di sapere dove si trovano le due donne!
<<Dimmi dove si trovano!>>
<<Nella Palus Putredinis. Attraccheranno presto alla riva sud, e poi si dirigeranno verso Lathena>>
Marigold rimase sorpresa:
<<Che strano! Avrei dovuto percepire la loro vicinanza! Immagino che vorranno fornire al Senato le prove della legittimità di Marvin come erede al Trono...>>
<<Esattamente! Hanno il sigillo di Masrek, ed il ciondolo che Ellis gli regalò come pegno d'amore. In questo modo Sephir non potrà avanzare richieste sul Trono, mentre tu, avendo Alienor ed Ellis in ostaggio, potrai costringere Marvin a sposarti, e dar vita con lui a una nuova Dinastia, così come è nel desiderio di tutti noi!>>
Gli occhi di Marigold brillarono, e le iridi pulsarono di pagliuzze dorate
Vyghar controllerà che le prigioniere non fuggano via mare! Nel frattempo io, in Senato, dimostrerò che Marvin è il legittimo erede, e mi libererò di Sephir una volta per tutte! E Marvin non potrà rifiutare la mia proposta, altrimenti darò ordine a Vyghar il Pirata di uccidere Lilieth e Alienor, cosa che lui farà con molto piacere, considerando il denaro e il potere che gli offrirò. Un piano perfetto e infallibile!



giovedì 2 agosto 2012

Gothian. Capitolo 93. Le trame di Bial l'Eunuco e padre Ulume




Dalla cima della Vedetta Lathearica, Bial l'Eunuco poteva vedere molto lontano.
A sud c'era l'impero Lathear, di cui era, "de facto", ancora il capo dei Servizi Segreti, pur mantenendosi in una posizione di apparente neutralità.
A nord c'era il neocostituito Regno dei Keltar, di cui Marvin Vorkidian era stato proclamato sovrano.
Tutto sta andando esattamente come avevo previsto!



Aveva elaborato una strategia di ampio respiro e di lungo periodo, e fino a quel momento era riuscito a far in modo che le pedine del gioco del trono si muovessero esattamente come voleva lui.
Quella strategia era frutto di una alleanza con l'altro grande tessitore, Padre Ulume, nuovo priore della Grande Canonica.
Attendeva il suo arrivo con interesse.
Il punto di vista del Clero è sempre molto importante nel gioco del trono!
Quando finalmente gli fu annunciato l'arrivo del sacerdote, Bial tornò nel suo studio e si preparò mentalmente a tenere testa a quel potente conoscitore degli Arcani Supremi.
Ulùme entrò con passo deciso ed espressione ispirata da intuizioni mistiche. Gli occhi rossastri parevano contemplare realtà non visibili ai comuni mortali.



<<Che Ahura Mazda benedica la vostra persona e la vostra causa, Lord Bial!>> dichiarò, impartendogli una benedizione.
Bial si finse commosso e ardente di fede. In realtà era piuttosto divertito.
Questi fanatici mi fanno sempre ridere, anche quando operano per una buona causa.
Ma la sua risposta fu di ben altro spessore:
<<Sia fatta la volontà del sommo Ahura Mazda>>
Ulume finalmente parve soddisfatto, e passò ad argomenti più concreti, con grande sollievo dell'Eunuco:
<<Lord Bial, ho assistito, due giorni fa, al discorso di Marvin Vorkidian all'Assemblea dei Keltar: ebbene, il nostro piano è stato coronato da un successo oltre ogni aspettativa>>
L'Eunuco si mantenne impassibile.
C'è una regola importante, nel gioco del potere: se si vince, non bisogna mai stravincere.
Stravincere significava attirarsi l'invidia degli dei e degli uomini.
<<Vi prego, Padre Ulume, raccontatemi la vostra versione dei fatti>>
Con queste parole intendeva far presente al prete che lui conosceva già i fatti attraverso le sue spie, mentre non conosceva l'interpretazione che il Clero di Lathena attribuiva a quei fatti.
Ulume era troppo felice per accorgersi di quella sottigliezza:
<<Ha rimarcato di essere un Vorkidian ed ha ripudiato il cognome Eclionner. E' un grande atto di coraggio. Ma ciò che interessa maggiormente al mio Clero, alla mia religione, e alla Grande Canonica, è che ha riconosciuto pubblicamente Ahura Mazda come unico Dio del Bene, contrapposto ad Ahriman come unico Dio del Male. In questo modo ha sancito il suo ruolo di Profeta, ottenendo dai druidi più giovani l'approvazione per passare dal politeismo al di-teismo. Due dei, serviti da angeli e demoni!>>



Bial conosceva a sufficienza gli Arcani Supremi per rendersi conto che quella, in sé, non era una novità.
<<Reverendo Padre, mi permetto di osservare che i druidi conoscevano già questo dualismo o come dite voi... ah... di-teismo...>>
Ulume non colse la sfumatura ironica della voce di Bial, che se ne rallegrò.
Non gradirebbe il mio umorismo.
Il sacerdote volse di nuovo gli occhi al cielo, come se stesse parlando con Ahura Mazda in persona:
<<Marvin ha rivelato che esistono ancora templi dedicati al Dio del Bene, e si trovano a Caemlyn, l'antica, leggendaria capitale dei Keltar. Ciò significa che Ahura Mazda potrà essere pregato direttamente dai fedeli, senza l'intercessione di quelle che erroneamente erano considerate divinità minori, e che sono soltanto intelligenze angeliche>>
Bial colse immediatamente le implicazioni pratiche di quella svolta:
<<Questo tipo di riforma religiosa potrebbe suscitare veramente una guerra santa contro Fenrik di Gothian! I Keltar sarebbero animati dalla fede, combattendo con più zelo e fervore!>>
Il prete alzò un indice verso il cielo:
<<E soprattutto con la benedizione di Ahura Mazda, la cui potenza può schiacciare le forze del male! Marvin ha persino citato l'antica formula: "non prevalebunt!">>
L'Eunuco colse in questo il pericolo di una deriva fanatica e di una volontà di "stravincere":
<<Mi è stato detto che i druidi anziani non hanno preso molto bene questa citazione dalle sacre scritture dei Lathear. Voi restate sempre loro nemici, in tema religoso!>>
Ulume minimizzò:
<<La maggioranza dei druidi sta con Marvin! Sanno che ergli è il Profeta che li guiderà alla vittoria: "In hoc signo vinces!">>





Sotto questa insegna vincerai... la stessa formula dell'impero Lathear!
Bial sospirò:
<<Non sarà facile cercare di far convivere i Keltar e i Lathear sotto lo stesso sovrano>>
Ulume ne era consapevole, ma pareva ottimista:
<<E qui entrate in scena voi, Lord Bial! Dovete mettervi in contatto con tutti i Duchi del Regno dei Keltar: abbiamo bisogno della loro conversione, per far valere il principio "Cuius regio eius religio">>




Bial strinse i denti:
Alla prossima citazione in latheari giuro che lo strangolo!
Il significato comunque era noto: il popolo avrebbe dovuto osservare la religione del feudatario che dominava la sua regione.
<<Alcuni Duchi potrebbero scegliere di difendere il politeismo!>>
Questa volta fu Ulume a mostrarsi pragmatico:
<<Non credo: il monoteismo è un'idea molto cara i monarchi. Un solo Dio e un solo sovrano sulla terra!>>
Bial intuiva la pericolosità insita in quell'idea.
Marvin non è né un monarca assoluto, né un tiranno: se si accorgerà che la sua guerra santa potrebbe diventare un semplice strumento di potere, potrebbe persino ritirarsi dal gioco!
Preferì non dirlo ad Ulume.
<<Reverendo Padre, conto sulla vostra devozione alla causa di Marvin. Lo seguirete quando attaccherà il Conte Fenrik e lo proteggerete fino a Gothian. Ne avrà molto bisogno. Io invece tesserò l'alleanza con i Duchi e nel contempo con i Senatori di Lathena. E' chiaro che dorvrò trovare un modo per preparare la strada di Marvin al trono imperiale. Non potrò combattere contemporaneamente contro Sephir e contro Marigold: dovrò usarli uno alla volta per distruggere l'altro, specie tenendo conto che il primo è protetto da Eclion e il secondo da Atar, signora  del fuoco!>>
Il prete annuì:
<<Contate pure sulla collaborazione del Clero! Scriverò al Sommo Sacerdote in persona!>>
Bial sorrise, quella era una buona notizia:
<<Sia fatta la volontà di Ahura Mazda!>>











mercoledì 1 agosto 2012

Gothian. Capitolo 92. Sephir Eclionner entra trionfalmente a Lathena




Sua Altezza Imperiale Sephir Eclionner, principe della corona e primo ministro dell'impero Lathear, fece il suo ingresso nella capitale dalla Porta di Mezzanotte, a cavallo su un destriero bianco, sul cui mantello meglio  risaltava la sua toga rosso sangue.
Il viso era severo e arcigno, ma dentro di sé, il vecchio era al culmine della gioia.
Chi mi giudicò indegno alla successione, diciotto anni fa, ora dovrà rimangiarsi tutto.
Aveva già in mente alcune possibili punizioni, ma i due veri colpevoli, quelli che lo avevano diseredato e costretto a vivere come un brigante in un villaggio di palafitte, non erano raggiungibili dalla sua vendetta.
Mio padre morì quello stesso anno, avvelenato dall'altro responsabile: Fuscivarian! Ed io ho ancora bisogno di quel gobbo malefico per controllare l'aristocrazia senatoria...
Ma non avrebbe dovuto pazientare molto, prima di prendersi la rivincita anche sul suo odiato suocero: una volta eliminati gli altri pretendenti al trono, avrebbe potuto compiere tranquillamente tutte le vendette che gli restavano.
Chiunque vincerà la grande guerra del nord, dovrà poi vedersela con me!
Certo avrebbe preferito che suo nipote Marvin si fosse alleato con lui: in quel caso non ci sarebbe stato bisogno di tenere a bada i senatori richiamando Fuscivarian.
Marvin rappresentava la legittimità e la novità. Io invece rappresento per il senato e per il popolo l'ombra di un passato che vorrebbero dimenticare.
Non era solo il cognome degli Eclionner, a fare paura: c'era anche il suo nome, Sephir, associato per sempre alla disfatta di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue



Ogni notte Sephir sognava le acque fragorose del fiume Dhain, al centro del quale si ergeva la capitale del Regno degli Alfar, considerata imprendibile proprio per quella collocazione.
Io l'avrei presa per fame! Gli Alfar si sarebbero arresi dopo un breve assedio! Sarebbe stato tutto perfetto se non si fosse intromesso Fenrik di Gothian.



Ogni notte riviveva l'incubo del duello col Vampiro, che lo aveva reso storpio a una gamba e lo aveva umiliato davanti al suo esercito e al mondo intero.
Per colpa sua, quel giorno, ho perduto tutto: la battaglia, la guerra, la salute, il potere, la famiglia e la reputazione.
Il Conte di Gothian era intervenuto per garantire il rispetto dell'Antico Patto, ma Sephir aveva capito, prima di tutti gli altri, quali erano le vere aspirazioni del Vampiro.
Vuole sottomettere tutta l'umanità! La vuole rendere schiava di una oligarchia di mostri come lui, che se ne ciberà a suo piacimento...
Sephir era consapevole di essere sanguinario come il Conte, e forse anche di più, ma il suo popolo, i Lathear, erano comunque uomini, e non vampiri!
Questo ha reso la minaccia di Fenrik molto più pericolosa della mia! E per questo lascerò che i miei nemici lo combattano e lo indeboliscano...
Non aveva dubbi che Fenrik avrebbe sconfitto Marvin, Masrek, Ellis ed Elner, facendogli così un grandissimo favore.
Eliminati loro, resterò l'unico Eclionner vivente sulla faccia della terra: nessun senatore oserà più contestare il mio diritto alla corona!
E poi, una volta divenuto imperatore, sposando Marigold, avrebbe garantito la continuazione della Dinastia, e infine avrebbe affrontato il suo unico, vero, grande nemico, il Conte di Gothian.
Non avrò nemmeno bisogno di andarlo a scovare nel suo castello tra i ghiacci...



Sarà lui, con la sua fame di potere, a venire da me, indebolito dagli assalti dei miei figli e nipoti.
E quel giorno, davanti a tutto il mio popolo, dimostrerò il mio valore!
Mentre pensava questo, osservava la folla che lo acclamava.
Lo fanno perché hanno saputo che chi non mi acclama viene immediatamente soppresso.
Avere la fama di uomo sanguinario era molto utile in circostanze simili. Il terrore rendeva tutti obbedienti fino alla più perfetta sottomissione.
Per mille anni gli Eclionner hanno mantenuto il potere con due soli mezzi: il terrore e il sangue!
Sephir ne era fiero.
Quello che invece lo urtava, riguardo al passato della sua dinastia, erano i ricorrenti incesti, e le unioni continue con l'altra famiglia dominante, i Fuscivarian, la stirpe più antica e prestigiosa dell'aristocrazia senatoria.
Avrei dovuto porre fine alle intromissioni di quei nobili decadenti e degenerati, ma essi mi hanno offerto il loro estremo, ultimo e meraviglioso fiore, la mia dolce Wensy, l'unica casa buona della mia vita...
Lei sola riusciva a placare la sua ira, la sua fame di potere, il suo desiderio di guerra e di sangue. Dopo la sua morte, nulla ha più posto argine alla volontà di distruzione di Sephir.
Avrei voluto salvare Marvin, perché solo lui, tra i miei discendenti, ha mostrato di assomigliare a lei nei lineamenti e nel carattere. Ma proprio per questa sua bontà, anche Marvin mi ha voltato le spalle. Non ha speranze contro il Conte Fenrik, ma lo danneggerà a sufficienza per rendermi più facile la vittoria finale.
L'unica sua preoccupazione era come riuscire a tenere a freno Marigold.
L'ho illusa facendole credere che Marvin l'avrebbe sposata, una volta cacciato Elner, e non sarà facile, adesso, farle accettare l'idea che deve sposare me... 

martedì 31 luglio 2012

Gothian. Capitolo 91. Elner Eclionner incontra Ariellyn Vorkidian



Lady Ariellyn Vorkidian, contessa di Keltar-Senia, non avrebbe mai immaginato che un giorno le sarebbe accaduto di ricevere nella sua abitazione di campagna un sovrano, in particolare quel sovrano, Elner XI Eclionner, imperatore dei Lathear.
Il destino continua a farsi beffe di me!
Circa vent'anni prima, lady Ariellyn aveva accolto il padre di costui, Masrek Eclionner, il principe della corona, in fuga dalle ire della sua famiglia, per l'incesto con la sorella Ellis.
Ed ora il frutto di quell'incesto sta per farmi visita.
Oltre ad essere il sovrano di una nazione nemica, era una specie di parente indesiderato.
Il fratellastro di Marvin, pieno di odio per lui. 
Ma per il momento non era una minaccia.
E' un fuggiasco, sconfitto ed esiliato, tradito da sua moglie, abbandonato dai genitori, umiliato persino da suo nonno Spehir....
Non doveva però abbassare la guardia.
E' comunque un Eclionner, e le memorie del tenebroso Arexatan si sono risvegliate in lui.
Arexatan aveva ucciso Vorkidex, antenato dei Vorkidian, ed era stato a sua volta ucciso in una congiura a cui Kevin, figlio di Vorkidex stesso, aveva preso parte.
Elner odia Marvin anche perché Arexatan rivede in lui Vorkidex e Kevin!
A questo pensava la lady, mentre attendeva l'imperiale ospite.
Elner XI aveva avuto il buon gusto di tenere la propria legione ai confini della Contea, accontentadosi di una scorta ridotta, che a sua volta si era fermata nell'atrio, mentre l'imperatore avanzava per incontrare la nonna del suo fratellastro.
Quando Elner fece il suo ingresso, sia lui che Ariellyn rimasero sorpresi.



Lei se lo aspettava diverso, più giovane forse, e con uno sguardo meno inquietante.
E' l'anima di Arexatan che gli conferisce questo aspetto.
Lui la fissava con quegli occhi stranamente chiari, per essere un Eclionner, e a sua volta appariva sorpreso.
Si aspetta forse che mi inginocchi e lo chiami Maestà imperiale?
No, non era di certo questo che Elner pensava.
<<Siete veramente voi Lady Ariellyn? Non credevo che foste così giovane!>>
Non era una galanteria, era una constatazione.
Nella mia vita tutto è avvenuto troppo presto: il matrimonio, la maternità, la vedovanza, il diventare nonna... si aspettava forse di vedere una vecchietta che sferruzza a maglia?
Alla fine decise di accettare quello strano saluto come una cortesia.
<<Sono io. Ed i miei anni hanno un peso grande nel mio cuore, anche se non lo do a vedere>>



Accennò lievemente un sorriso, ma la sua coscienza glielo rimproverò immediatamente.
E' il primo nemico nel Milione di Città!
Così i Keltar erano soliti chiamare l'impero Lathear, "il milione di città". Dava subito l'idea della sua estensione e della sua potenza.
<<Come devo rivolgermi a voi?>> gli chiese.
L'imperatore scrollò le spalle:
<<Potete scegliere se chiamarmi Elner o Arexatan: ormai siamo la stessa persona...>>
Minaccioso ed efficace, ma tutto sommato anche abbastanza umile.
Non devo abbassare la guardia!
<<Preferisco Elner, allora. Ha meno implicazioni>>
Lui annuì:
<<Naturalmente. Ed io come mi devo rivolgere a voi?>>
<<Io fortunatamente ho un nome solo, usatelo pure, e dimenticate il mio cognome>>
Era una risposta doppiamente gentile: gli permetteva di chiamarla per nome, e gli offriva la propria neutralità, mettendo da parte il fatto che i Vorkidian erano nemici degli Eclionner da cinquanta generazioni.
<<Ariellyn, dunque. Dimentichiamo i cognomi>> accennò un sorriso <<Marvin è fortunato ad esser stato cresciuto da voi. Io non ho mai conosciuto mia nonna, la principessa Wensy. Dicono che si buttò da una torre. In verità qualcuno la spinse nel vuoto. Sapeva troppe cose, compresa l'esistenza di Marvin>>
Ariellyn aveva sempre sospettato che Wensy fosse stata uccisa, ma non che conoscesse il matrimonio segreto di Masrek e Lilieth!
<<Credevo che nessuno, a Lathena, sapesse qualcosa di mio nipote!>>
<<Bial l'Eunuco ha sempre saputo tutto di tutti, compreso il luogo dove vostra figlia Lilieth si era nascosta, fingendosi prigioniera dei pirati>>



L'Eunuco sapeva! Ma allora Lilieth è stata protetta?
Guardò Elner con aria interrogativa:
<<E Bial informò la reggente Ellis?>>
L'imperatore scosse il capo:
<<No, mia madre non voleva proprio sentirne parlare. La sua mente non accettava l'idea che Masrek fosse vivo: se avesse addirittura saputo che era sposato con un'altra, da cui aveva avuto un figlio, sarebbe impazzita e avrebbe infranto l'Antico Patto. Bial fu saggio a non interferire. Lo confessò soltanto a Padre Mollander, che poi incaricò Padre Sulmen di vigilare su Marvin. Per questo Sulmeno lo voleva mandare a lavorare negli archivi: per nasconderlo e proteggerlo!>>
La lady aveva intuito l'implicazione di quel discorso, ma volle comunque esserne certa:
<<Proteggerlo da chi?>>
<<Dal duca di Amnisia! Lui era la spia di Marigold di Gothian, mia attuale consorte!>>



L'idea che la Dama Gialla fosse stata sempre a conoscenza della nascita di Marvin e della sua discendenza da due stirpi reali era difficile da accettare.
Ariellyn sentì di trovarsi nel mezzo di un gioco estremamente più complesso di quanto avesse mai potuto immaginare.
<<Prego, Elner, accomodatevi a tavola. Spero che la cena sarà di vostro gradimento>>
Elner si sedette, osservando la sala.
<<Non ne dubito... anche l'ambiente, qui, è molto bello. Marvin è stato doppiamente fortunato a crescere qui, e non a Lathena!>>
Su quello non c'erano dubbi.
E' ossessionato da Marvin! Lo invidia... e chi può dargli torto?
Cercò di mostrarsi comprensiva:
<<Se anche la metà di quello che si dice sul conto di vostra madre fosse vera... be', credo che la reggia di Lathena sia stata una prigione, per voi>>
L'imperatore annuì.
<<Ellis non mi ha mai mostrato affetto materno. Io ero il figlio della "colpa", il motivo dello scandalo che la costrinse a esiliare o a uccidere tutti gli altri Eclionner che erano a conoscenza dell'incesto. In un certo senso fu la mia nascita a falcidiare la dinastia, e ad aprirle la strada per il trono. Ebbe il potere, ma non era felice: alla fine ha preferito andarsene anche lei. Un giorno verrà qui, Ariellyn, vi preavviso!>>



<<Dicono che sia cambiata, che si sia pentita... devo crederci, Elner?>>
Lui annuì:
<<Quando Marigold le ha fornito la certezza che mio padre era ancora vivo, mia madre è cambiata... per lei è stato come se le fosse concessa una seconda possibilità, essendo ormai scaduto l'Antico Patto, con tutti i vincoli che comportava>>
Ariellyn sapeva che si stava avventurando su argomenti pericolosi:
<<Anche Marigold ha avuto la sua seconda possibilità>>
Il volto di Elner si incupì:
<<E' difficile amare una donna come Marigold. Dentro di me, Arexatan ricorda i tempi in cui ella si chiamava Edwina Ataris, ma era una donna molto diversa. Il morso del Vampiro l'ha cambiata. Anche se non è diventata come Fenrik, comunque il fatto di essere rimasta nel dormiveglia per mille anni in un luogo maledetto come Gothian ha corrotto la sua anima. Questo alla fine l'ha portata a tradirmi: lei vuole sposare Marvin!>>
Quella notizia colpì Ariellyn più violentemente di uno schiaffo:
<<Come sarebbe a dire? Ma se ha divorziato dal Conte Fenrik proprio per sposare voi?>>
Elner strinse le spalle:
<<Mi ha atteso a lungo, certo, ma si è anche stancata presto di me! E' stata lei che ha permesso a Sephir di cacciarmi dall'impero!>>
Ariellyn scosse il capo:
<<Mille anni di attesa! Per poi tradirvi dopo due mesi... ma com'è possibile? Che giustificazione ha addotto?>>
<<Una sola frase, che non dimenticherò mai: "Il sogno che interrompi non sarà più uguale">>











lunedì 30 luglio 2012

Gothian. Capitolo 90. Il Conte Fenrik si interroga sulla natura del Male



Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian e Re degli Alfar, percepiva una grande alterazione negli equilibri delle forze del Bene e del Male.
Vivien si sta intromettendo. La sua intercessione presso Ahura Mazda potrebbe condurre alla conflagrazione universale. 
Era tempo di riequilibrare le forze che stavano per affrontarsi nel conflitto più catastrofico della storia.
Gothar ha interceduto per me presso Ahriman, e il Dio del Male mi ha eletto a suo Profeta.
Eppure c'era qualcosa che ancora mancava, qualcosa che troppi davano per scontato.
Quali sono i confini tra il Bene e il Male? Come posso servire il Male fino in fondo, se non ho l'assoluta certezza di cosa sia esso veramente?
Pareva un quesito facile, ma se si scendeva nei particolari non lo era affatto.
Occorreva evocare ancora una volta suo padre, Gothar il Consigliere, demone del Ghiaccio perpetuo.
Era un rituale sanguinario, ma rispetto alla gratuità con cui Sephir Eclionner, il grande avversario di Fenrik, spargeva sangue senza alcuna ragione, per puro godimento, la malvagità del Conte era molto minore di quella dello Sciancato.
Forse Sephir vuole battermi dimostrando ad Ahriman che gli Eclionner sono più malvagi di me?
Anche quella era una domanda che richiedeva la risposta di Gothar, e il demone non si fece attendere.



<<Vedo, figlio mio, che i dubbi ti assillano, prima della grande battaglia>>
Fernik annuì:
<<Padre, se voglio essere il Profeta di Ahriman, devo assicurarmi di conoscere la malvagità meglio di chiunque altro. Fino a pochi giorni fa, credevo di essere il più malvagio, o almeno il più esperto in questa materia. Ma ciò che Sephir Eclionner ha fatto supera le mie più tremende perversioni. Se voglio essere alla sua altezza, devo sapere quali sono esattamente i confini del Male metafisico, fisico e morale>>
Gothar guardò il figlio con una certa sorpresa:
<<Sei sempre stato inflessibile e sicuro di te. Ma ora, proprio quando siamo a un passo dal trionfo, ti assale la tempesta del dubbio. Sento che l'intercessione di Vivien sta facendo i suoi effetti, destabilizzando le tue certezze. Ma poiché me lo chiedi, io ti rinfrescherò la memoria, affinché tu sia pronto a combattere senza alcuna esitazione>>
Fenrik chinò il capo:
<<Così sia, padre mio>>
E per un istante soltanto ricordò sua madre, Herbertha von Steinberg, resa vampiro dallo stesso Gothar e uccisa da Eclion perché si opponeva all'Antico Patto.
Il mio odio per gli Eclionner è nato da lì: Eclion ha ucciso mia madre, ed i suoi discendenti dovevano pagare!



Quei sentimenti erano troppo umani per un vampiro. Fenrik quasi se ne vergognava.
Maledetti Eclionner: il vostro delitto più grave è farmi sentire meno malvagio di voi!
Gothar pareva avergli letto nel pensiero:
<<Figlio mio, se tu vuoi conoscere il Male nella sua pienezza, ti basta studiare le biografie degli imperatori della dinastia Eclionner. Non ce n'è uno che si salvi! Basta pensare agli ultimi.
Prendi per esempio il vecchio Wechtigar XVI! Per tutta la vita, ogni notte ha voluto che il suo ministro Fuscivarian gli portasse ogni sera una vergine da seviziare, e che il mattino dopo ne raccogliesse i poveri resti. Sephir ha provocato la Primavera di Sangue, tingendo di rosso le acque di Elenna sul Dhain. Ellis faceva il bagno nel loro sangue, per mantenersi giovane. Sephir ama semplicemente vederlo scorrere>>



Fenrik conosceva fin troppo bene quei fatti.
<<Io sconfissi Sephir, a Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue! Molti lo giudicarono un atto eroico e mi ringraziarono! Avrei dovuto rendere Sephir incapace di compiere altre guerre! Mutilarlo maggiormente! Forse sono ancora in tempo per farlo! Ma quello che chiedo, è come distinguere il bene dal male nelle questioni di ogni giorno. Non esiste una definizione univoca e generale>>
Gothar giudicò assurda questa domanda:
<<Ma è ovvio! Nella vita quotidiana il Male è tutto ciò che provoca dolore, sofferenza o danno a sé e agli altri!>>
Quella risposta non soddisfaceva il Conte:
 <<Il Male è più grande se commesso con intenzione di nuocere! Ma se si agisce scegliendo il male minore, allora paradossalmente si compie un gesto positivo. Persino il Vampiro può ritenere giusto nutrirsi del sangue di uomini considerati indegni di vivere. Io stesso ho un codice d'onore, ed ho preferito scegliere le mie vittime tra assassini e stupratori. La mia crudeltà non è sufficiente. Il vero Male richiede sadismo! Non è forse sadico il Dio del Male che manda le malattie e le disgrazie agli uomini?>>
Gothar non era disposto a tollerare oltre quei discorsi:
<<Se intendi vincere questa guerra, getta via ogni codice d'onore e sii più sadico! Del resto lo sai meglio di me: le guerre non si vincono con le buone maniere!>>

domenica 29 luglio 2012

Gothian. Capitolo 89. Marvin entusiasma l'Assemblea dei Keltar



Dalla folla immensa riunita nella Piana delle Assemblee, a est della foresta di Broceland, s'irradiava quell'atmosfera nel contempo tesa e fremente delle grandi occasioni, quelle in cui si è consapevoli che si sta "facendo la Storia".
Marvin indossava le vesti regali, la corona e la spada di Vorkidex, simboli della legittimità del suo diritto a regnare sui Keltar, ma il suo animo non era quello di un sovrano assoluto.
Non regnerò contro la volontà del mio popolo. Se il mio discorso non li convincerà, non imporrò la mia presenza.
Il druido Gwydion era al suo fianco, e questo era molto importante.
Senza l'appoggio dei druidi, non andrò da nessuna parte.



Alla sua sinistra, vi era Ser Ywain de Bors, figlio del Duca di Amnisia.
Lui rappresenta i cavalieri e i feudatari.



Accanto a lui, il generale Torq rappresentava i fanti, i guerrieri non dotati di cavallo, che erano la stragrande maggioranza.
I fanti sono il popolo! Non i cavalieri e i nobili, ma i guerrieri a piedi. Sono loro che devo convincere! E' a loro che devo comunicare che valgo qualcosa non perché sono discendente dei cento re, ma perché sono Marvin Vorkidian, e basta!
Li guardò e vide nei loro volti qualcosa che assomigliava a un fermento religioso.
Aspettavano da troppo tempo il Profeta. Hanno bisogno di credere in me! Non posso deluderli, non devo...
Gwydion gli impartì la benedizione e poi disse: <<E' il momento!>>
Marvin annuì, salì su un podio, e cercò di raccogliere tutte le sue forze, chiedendo l'aiuto interiore delle memorie di Vorkidex.
Sollevò il braccio destro, con il palmo della mano rivolto verso di sé, come sono soliti salutare i sovrani, e questo gesto fu subito accolto con una ovazione.
Vogliono credere in me, sono stanchi di aspettare.
Questo pensiero lo fece sentire in profonda empatia con la folla che aveva davanti:
<<Popolo dei Keltar, cittadini della Federazione, il giorno della riscossa è arrivato!>>



<<Sono Marvin Vorkidian, della tribù dei Keltar Senia, e sono il rappresentante del ducato di Amnisia. Quando sono giunto a Floriana, sono stato riconosciuto dall'Arciduca come legittimo discendente di re Vorkidex. Inoltre l'Arcidruido in persona mi ha iniziato agli Arcani Supremi, e mi ha mandato in missione prima nella foresta di Broceland e poi alle sorgenti dell'Amnis. Qui ho ricevuto l'investitura dalla Dama del Lago, che mi ha consegnato questa spada e questa corona. Ma tutto questo non vale nulla, se voi non mi concederete la vostra fiducia>>
L'Assemblea mostrò rispetto ed attenzione.
Marvin si fece forza:
<<C'è stato un tempo in cui il Regno dei Keltar era grande e felice! In quel tempo, la capitale era Caemlyn, che ora molti considerano una leggenda. Ma non è una leggenda! Io l'ho vista con i miei occhi! La Dama del Lago me l'ha mostrata! Caemlyn esiste ancora, ed è pronta a tornare all'antica grandezza!>>



<<A Caemlyn vi sono templi che adorano non solo gli angeli a cui i nostri druidi rivolgono le loro preghiere, ma anche il supremo Dio del Bene, Ahura Mazda, per il quale la Dama Vivien ha offerto la propria intercessione. Su questa roccia intendo riedificare il Regno dei Keltar, e le forze del Male non prevarranno su di noi!>>
L'Assemblea esplose in una ovazione, ma i druidi rimasero seduti, perché quella rivelazione risultava contraria ad un principio di equilibrio tra Bene e Male, che era considerato il fondamento stesso degli Arcani Supremi.
Un druido anziano si alzò e tuonò: <<Non prevalebunt! Questa era la formula nella lingua dei Lathear, il popolo che ci ha schiacciato e umiliato per mille anni! Siamo stati come gente perduta sulla terra, senza neanche un padrone! Ed ora tu, Marvin Eclionner, nipote di Sephir il Sanguinario, vieni qui a sovvertire le nostre tradizioni e ti proclami re e profeta, mentre io in te vedo solo il futuro despota che regnerà su Lathena a fianco della Dama Gialla!>>
Marvin si era aspettato quell'obiezione.
Attese qualche istante, osservando la folla, che voleva da lui una risposta convincente.
<<Fino a pochi mesi fa, credevo che mio padre fosse morto, e non conoscevo il suo cognome. Sono nato e cresciuto tra i Keltar, col cognome di mia madre: Vorkidian, l'unico cognome che intendo portare per il resto della mia vita. Non ho nessuna intenzione di accettare compromessi con Marigold di Gothian! Se la mia legittimità come erede al trono imperiale di Lathena sarà riconosciuta, allora io regnerò come un Vorkidian, e porterò la pace tra i popoli a cui appartengono i miei genitori. I Keltar e i Lathear saranno liberi e sovrani nei propri territori, ed io sarò garante di questo reciproco rispetto. Ma nel mio cuore, io sono prima di tutto un Keltar, e prima di tutto un Vorkidian. Con me, la dinastia Eclionner avrà fine, ed una nuova stirpe sorgerà, se anche Alienor di Alfarian vorrà contribuire con me al sogno di unire e pacificare sotto una sola patria i tre popoli del Continente Centrale!>>



<<I druidi non devono temere ciò che ho visto riguardo a Caemlyn e ai templi di Ahura Mazda. Questo era il culto principale, più di mille anni fa. Sappiano i druidi che io, come Profeta, non minaccio la religione, ma intendo riportarla alla sua originaria purezza. Non sono venuto per abolire la tradzione e la legge, ma per portarle a compimento!>>
L'Assemblea tornò ad applaudirlo con rinnovato entusiasmo, ma i druidi apparivano perplessi.
Marvin rivolse uno sguardo di sincera comprensione verso di loro.
<<Rispetto i vostri dubbi, ma vi prego: accettate questo mio gesto di pace, altrimenti non potrò mai essere il vostro Profeta>>
Gwydion, a fianco a lui, incominciò ad applaudire, e con un vigoroso cenno della mano, invitò i suoi colleghi druidi a fare altrettanto.
I più giovani si unirono subito a lui, seguiti lentamente dai più anziani, finché la maggioranza dei religiosi si dimostrò consenziente.
Marvin ebbe un sospiro di sollievo.
<<Non pretendevo l'unanimità. Questa maggioranza mi basta. E l'opposizione avrà sempre i suoi diritti>>
Mentre l'Assemblea gridava a gran voce: <<Viva il Re!>> Marvin scorse tra la folla il sacerdote Lathear dalla pelle scura, Padre Ulume, che annuiva soddisfatto.
Anche la sua missione ha avuto compimento: oggi ha visto la mia scelta. Essere un Vorkidian e non un Eclionner. Essere devoto ad Ahura Mazda e non al demone Eclion. In nome di questo, un giorno anche i Lathear mi saranno riconoscenti.

sabato 28 luglio 2012

Gothian. Capitolo 88. La Sirena delle Paludi insinua dubbi in Alienor

  <<Dicono che Ursula, la Signora delle Paludi, sia una specie di sirena, ma al posto della coda di pesce abbia una coda di rettile, o secondo altri abbia delle zampe simili a quelle di un rospo>> dichiarò Vyghar il Pirata mentre si stavano avvicinando nella zona più pericolosa della Palus Putredinis.
     



<<In ogni caso lei non si mostrerà: di solito manda avanti i suoi guardiani, che presidiano questa zona della palude>>
                                                                                            
   

<<Sono creature piuttosto sgradevoli e pericolose, ma non sono particolarmente intelligenti. Li chiamano Golem. Pare che siano stati una creazione del Conte Fenrik di Gothian, che però li giudicò troppo stupidi per far parte del suo esercito>>


<<In realtà le vere armi di Ursula sono gli influssi negativi che esercita sulle menti di coloro che osano varcare i confini del suo regno>>
Vyghar non pareva particolarmente turbato, mentre Alienor era tormentata da un senso di angoscia.
Sentiva una profonda stanchezza, una mancanza di energie e di volontà. Avrebbe voluto addormentarsi e non risvegliarsi più, perché quel luogo le infondeva una totale mancanza di interesse per la vita. Ricordo i versi di una poesia:
"Meglio a chi il senso smarrì dell'essere, meglio quest'ombra, questa caligine: io voglio, io voglio adagiarmi in un tedio che duri infinito..."


La pericolosità della Sirena della Palude stava proprio nel riuscire a togliere a chi si addentrava in quei luoghi la voglia di vivere. Solo persone forti come Vyghar e Lilieth riuscivano a opporre resistenza a quella condizione di estrema debolezza e di totale disinteresse verso ogni cosa.
Lilieth si accorse della condizione di malessere di Alienor:
<<Confidati con me, parlami senza esitazione, perché sento che hai bisogno di aiuto>>



Alienor la guardò con incertezza:
<<Molti scambiano per freddezza o per mancanza di sensibilità il fatto che io non mi confidi facilmente, che parli poco. In realtà non lo faccio perché ho paura che gli altri utilizzino contro di me quello che dico. Mia madre mi rimproverava sempre, e Marigold utilizzava le mie confidenze per indebolirmi>>
Lilieth annuì:
<<Ti capisco, anche mia madre lo faceva, e non certo per cattiveria, ma perché riteneva che dare giudizi fosse un suo dovere educativo. Ma proprio perché anche io ho sofferto per questa ragione, in genere ascolto senza giudicare, e rimanendo disponibile per l'aiuto solo nel modo e nel tempo scelto dalla persona che si rivolge a me. Non ti giudicherò, e non dirò, né farò nulla che tu non vorrai>>
Alienor sentiva che Lilieth era sincera, e che il suo istinto materno era così dolce e delicato, forse perché era stata privata di suo figlio quando era troppo giovane, e le era rimasto questo amore non dato, questo affetto che non aveva trovato la sua naturale destinazione. Poteva fidarsi di lei.



<<Lilieth, io ho dei dubbi che non riesco a togliermi dalla testa. La veggente del monte Conar ha detto che il mio compito è sconfiggere Marigold, ma io non riesco a crederle. Mi sento così debole, e Marigold è così forte>>
Lilieth le prese una mano, e con l'altra le accarezzò dolcemente il viso e i capelli.
<<La Dama Gialla potrebbe essere meno forte di quel pensiamo. Le persone non sono quasi mai ciò che sembrano>>
Alienor sospirò:
<<E se anche fosse meno forte? E' pur sempre una strega! Cosa posso fare io contro di lei? Perché tutti si aspettano da me qualcosa che io non sento di avere?>>
Lilieth chiuse gli occhi, come se cercasse di trovare in sé un modo per poter replicare in maniera convincente ad una domanda che forse ella stessa si era posta, nei lunghi anni passati in esilio:
<<Vedi, Alienor, quando l'Antico Patto è scaduto, il nostro mondo è stato invaso da forze soprannaturali. Non ne abbiamo la piena comprensione, ma esse ci parlano. Possiamo crederci o non crederci, ma il loro messaggio è chiaro. A noi è stato affidato il compito di deporre la dinastia Eclionner e tutti i suoi alleati, compresa Marigold. Chi ci ha affidato questa missione, lo ha fatto perché sapeva che solo noi potevamo compierla. Aenor, la dea della Luce, che è presente nel tuo stesso nome, ti ha prescelta e ti aiuterà, se tu avrai fede in lei, e in te stessa>>
Alienor parve convinta solo a metà:
<<Una teoria interessante e affascinante. Tutto molto ragionevole. Ma se ti sbagliassi?>>