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martedì 18 settembre 2012

Gohian. Capitolo 100. Incomincia la guerra tra Marvin e Fenrik



Le orde dei vampiri Albini del Conte Fenrik di Gothian si scatenerano contro la fortezza di Caemlyn nella notte tra il 21 e il 22 marzo dell'anno 1000 dalla fondazione dell'Impero Lathear.
Marvin se lo aspettava: era una data simbolica.
Fenrik vuole una nuova Primavera di sangue!
Non si fece prendere dal panico. Sapeva che quella era una battaglia non solo tra uomini e vampiri, ma anche tra angeli e demoni e soprattutto tra il Dio del Bene e il Dio del Male.
Per questo, prima della battaglia, aveva citato il Salmo 23, invocando il Dio del Bene, Ahura Mazda:
<<Se dovessi camminare in una valle oscura, non temerei alcun male, perché Tu sei con me>> e rivolto al suo esercito: <<Lui è con noi, ci rinfranca e ci protegge, e conferisce alle nostre spade la virtù, la forza, e la giustizia per respingere coloro che ci aggrediscono. Non prevalebunt! No pasaràn!>>
Poi si rivolse agli arcieri:
<<Ora!>> ed essi scoccarono le loro frecce, dalle punte d'argento imbevute di  pece.

 

La pioggia di dardi sull'orda degli invasori ebbe l'effetto sperato.
Marvin tirò un sospiro di sollievo.
Le armi funzionano! L'argento uccide i vampiri, la pece brucia le altre creature del ghiaccio... oppure è la forza di Ahura Mazda che di manifesta in nostro favore?
Entrambe le cose, ma era chiaro che il favore divino era la più importante.
Io sono il Profeta... ora ne ho la prova!
La quantità di nemici però era impressionante.


Erano decine di migliaia, forse centinaia di migliaia.
Non abbiamo armi a sufficienza per reggere l'assedio di un esercito così enorme...a  meno che...
Si rivolse a Ser Yyain:
<<Vivien mi ha detto che l'acqua della Fonte Sacra, alle sorgenti dell'Amnis, è benedetta da Ahura Mazda, e  respinge il Male. Ordina che siano raccolte botti intere di quell'acqua benedetta, sotto la supervisione dei druidi e di padre Ulume. Quando avremo finito le frecce, le lance, la pece e le spade d'argento, allora riverseremo l'acqua santa su di loro, e questo li metterà in fuga>>
Ser Yvain eseguì l'ordine senza discutere. Anche il generale Tork pareva fiducioso.
Marvin però non si faceva troppe illusioni:
<<Ho visto che Lord Fenrik ha affidato il comando di questo assedio a Ser Gahel di Laendrics. E questo vuol dire che non sta facendo sul serio. Per ora sta solo valutando il terreno>>



<<Non ha ancora sguinzagliato i suoi draghi, e nemmeno il Rankor, o il Behemoth, o il mostro di Cloverfiled>>
Marvin annuì:
<<Lo farà il giorno dell'assalto finale. Ma anche noi abbiamo le nostre "forze speciali">>
Il generale Tork capì il riferimento:
<<Spero che riusciremo a evocarle prima che sia troppo tardi>>
Marvin sorrise:
<<La speranza è una delle tre virtù teologali, ma quella che ora conta di più è la fede. Abbiate fede in Ahura Mazda, ed egli risveglierà le gerarchie degli Angeli e degli Arcangeli dall'antico sonno, ed assieme ad essi i Serafini, i Cherubini, le Potestà, i Principati...>>



<<Voi credete veramente a questa specie di Cabala?>>
Marvin annuì severamente:
<<Senza la fede, essi non si potranno risvegliare. Lo so che tutto questo vi pare assurdo, ma se esistono le forze del Male, come quelle che abbiamo sotto gli occhi, non vedo perché non dovrebbero esistere le forze del Bene. L'Antico Patto le aveva messe da parte, ma ora è tempo di invocarle, prima che sia troppo tardi!>>





Ser Gahel è interpretato da Lancel Lannister.

venerdì 14 settembre 2012

Gothian. Capitolo 98. Ellis Eclionner incontra suo figlio Elner


Elner XI, imperatore dei Lathear, aveva stabilito il proprio quartier generale nella città di Colonia Fluvia, per controllare la frontiera tra l'Impero e il rinato Regno dei Keltar.
Non fu sorpreso quando gli annunciarono la visita di sua madre Ellis Eclionner, che da tempo risiedeva presso i Keltar, dopo che lo stesso Elner l'aveva esiliata per volontà di Marigold di Gothian.
Erano passati alcuni mesi, nei quali Elner aveva recuperato le memorie del suo avo Arexatan, diventando così un abile guerriero e temibile avversario nel gioco del potere.
Ellis Eclionner si era pentita dei suoi innumerevoli errori, anche quelli commessi nei confronti di suo figlio, ma sapeva anche che Elner poteva essere decisivo per gli esiti della guerra che stava per scoppiare a Nord.


Quando Elner la vide avanzare verso di lui, rimase colpito dalla immutata bellezza e giovinezza di sua madre, che poteva sembrare sua sorella, persino più giovane di lui, e non era invecchiata di un giorno rispetto ai dipinti in cui Luis Royo l'aveva ritratta, vent'anni prima.
Non è mai stata una madre convenzionale...
Le baciò la mano e la fronte.
<<Ci ritroviamo in circostanze molto singolari, madre!>>
Ellis cercò un approccio "morbido":
<<Figlio mio, prima di tutto permettimi di chiederti perdono per tutti gli sbagli che ho commesso>>
Elner la guardò con un misto di incredulità e di ironia:
<<Gli Eclionner non chiedono mai perdono a nessuno!>>
Era un'obiezione terribilmente vera, ma Ellis aveva rinnegato il suo cognome:
<<Non è mai troppo tardi per incominciare... Permettimi di rimediare, di aiutarti...>>
L'imperatore scosse il capo:
<<Il nostro avo Arexatan, figlio di Eclion, nelle mie "altre memorie", mi sta dicendo di non crederti. Sostiene che sei qui solo per motivi di interesse, e che ti sei venduta ai discendenti di Vorkidex, il suo nemico!>>


Quelle parole fecero ad Ellis più male che una pugnalata alla schiena:
<<Arexatan era malvagio. Tutti gli Eclionner erano malvagi, me compresa. Ma siamo ancora in tempo per salvarci... Elner ti prego... devi credermi... guarda: sono qui per te...>>
Lui rimase inflessibile:
<<Per me, o per le mie legioni? Vuoi un alleato, più che un figlio! Un alleato per la gloria dei Vorkidian!>>
Sua madre scosse il capo, e i lunghi capelli nerazzurri le coprirono il viso, che era rigato di lacrime:
<<Non mi interessa la gloria di nessuno, e ho detto addio al potere già da molto tempo. Cosa devo fare per convincerti della mia buona fede?>>
Lui la fissò con durezza:
<<Dimmi che non ti sei alleata con Marvin Vorkidian!>>
Ellis sospirò:
 <<Preferiresti che mi fossi alleata col Conte di Gothian? Non capisci che questo è uno scontro tra il Bene e il Male? Non ci sono vie di mezzo... non esistono terre di nessuno... o la Luce o la Tenebra! Devi scegliere!>>
Questa volta fu direttamente Arexatan a rispondere, con sdegno:
<<Siamo la progenie di Eclion, il Signore delle Tenebre! La nostra scelta è obbligata!>>
Lei vide i segni della possessione:
<<Arexatan, esci dal corpo di mio figlio! Lascialo libero di scegliere la Luce!>>
Elner tornò in sé:
<<Troppo tardi, madre. Io ed Arexatan siamo ormai la stessa persona. E la responsabilità è solo tua! Dov'eri quando avevo bisogno di te? Dov'eri quando ti chiamavo, nella notte? Dov'eri quando i miei sogni erano popolati da incubi?>>


La voce di Elner era diventata un singhiozzo:
<<...non rispondi, eh? Lo so io dov'eri! Mi ricordo ancora quanto eri bella e terribile, assetata di potere e di sangue, con lo scettro in mano, e dietro di te il vecchio Fuscivàrian, il vero demone della nostra stirpe!>>
Ellis non poteva smentirlo:
<<Non posso cambiare il passato... darei qualsiasi cosa per farlo, ma non posso! Posso solo amarti, figlio mio, ed indicarti la via della Grazia redentrice, ma la scelta spetta a te!>>
Lui la fissava, sconvolto, ma irremovibile.
Lei aveva il volto dell'amore:
<<Elner, ti sto offrendo tutta la mia buona volontà>>
Lui rise amaramente:
<<Sì, però le tue legioni le hai offerte a Masrek e a suo figlio!>>



<<Quando ho deciso di cederle a Masrek non sapevo nemmeno che avesse un altro figlio>>
Gli occhi di Elner pulsarono di rabbia:
<<Un "altro figlio"! Quindi è vero che Masrek è mio padre! Che tuo fratello è mio padre! Ma ti rendi conto? Io sono cresciuto credendo di essere figlio del legittimo imperatore Elner X, di cui porto anche il nome! Ed ora scopro che sono un bastardo nato da un incesto! Perché non me l'hai detto? Ti vergognavi, vero? Facevi finta di credere che Masrek fosse morto, anche se il tuo eunuco sapeva benissimo dov'era nascosto! Perché? Perché non me l'hai detto...>>
Ellis cercò di trovare la forza per dare un senso alle sue parole:
<<Volevo proteggerti. Questa è la mia risposta, l'unica, e sincera: volevo proteggerti da tutto questo male che ora ci sta crollando addosso>>
Elner detestava la capacità di sua madre di avere sempre una giustificazione per tutto.
Finge di chiedere scusa, ma in realtà rifarebbe gli stessi identici errori mille volte ancora!
Era chiaro che così non si sarebbe arrivati da nessuna parte. Bisognava spostare l'argomento della conversazione su questioni più attuali.
<<Ho sentito dire che anche tu credi nella nuova religione professata da Marvin Vorkidian. Credi in questo Ahura Mazda. E' così?>>
Ellis chiuse gli occhi, inspirò e disse:
<<Ho bisogno di credere che esista un dio infinitamente buono e degno di essere amato sopra ogni cosa. Ne ho bisogno, perché solo un dio così può perdonare tutti i miei crimini...>>



































La risposta colpì nel segno.
Elner non poteva negare che in quel momento sua madre fosse sincera:
<<Ahura Mazda, il Dio Buono, a cui si oppone Ahriman, il Dio Malvagio. Il problema è che il demone Eclion, capostipite della nostra stirpe, serve Ahriman, e tu lo sai benissimo!>>
Ellis annuì:
<<Proprio per questo ho abiurato alla fede verso Eclion e mi sono affidata alla benevolenza di Ahura Mazda, per intercessione degli angeli>>
Elner sentiva la forza della nuova fede di sua madre, ma nello stesso tempo le memorie di Arexatan che erano in lui la rifiutavano.
<<La presa di posizione di Marvin è contraria agli Arcani Supremi in quanto vìola il principio di equilibrio tra Bene e Male!>>
Questo era innegabile ed Ellis non tentò nemmeno di negarlo, ma c'era una risposta più importante:
<<Figlio mio, gli antichi equilibri non possono essere mantenuti di fronte alla mostruosità di Fenrik di Gothian... per non parlare di quella serpe di Marigold, che ha tradito sia me che te!>>
Anche questo era vero, ma Elner rimase amareggiato per il riferimento al suo fallimentare matrimonio con la Dama Gialla.
Se tu fossi stata una madre degna di questo nome, io non sarei mai caduto tra le braccia di Marigold di Gothian!
Ma non voleva pensarci più.
 L'unica cosa che gli interessava era il presente:
<<Anche se tu avessi ragione, non sarebbe prudente opporsi nello stesso tempo a Fenrik e a Marigold. Noi ci troviamo tra l'incudine e il martello, e verremo schiacciati assieme ai Vorkidian, se non torneremo dalla parte di Eclion!>>
Ellis ne era consapevole, ma aveva una argomentazione forte con cui ribattere:
<<Se abbiamo Ahura Mazda dalla nostra parte, allora siamo infrangibili, e il martello dei demoni si spezzerà nel momento in cui tenteranno di colpirci!>>
Quelle parole incrinarono la fermezza di Elner, e sua madre se ne accorse.
Forse c'era ancora speranza.







giovedì 2 agosto 2012

Gothian. Capitolo 93. Le trame di Bial l'Eunuco e padre Ulume




Dalla cima della Vedetta Lathearica, Bial l'Eunuco poteva vedere molto lontano.
A sud c'era l'impero Lathear, di cui era, "de facto", ancora il capo dei Servizi Segreti, pur mantenendosi in una posizione di apparente neutralità.
A nord c'era il neocostituito Regno dei Keltar, di cui Marvin Vorkidian era stato proclamato sovrano.
Tutto sta andando esattamente come avevo previsto!



Aveva elaborato una strategia di ampio respiro e di lungo periodo, e fino a quel momento era riuscito a far in modo che le pedine del gioco del trono si muovessero esattamente come voleva lui.
Quella strategia era frutto di una alleanza con l'altro grande tessitore, Padre Ulume, nuovo priore della Grande Canonica.
Attendeva il suo arrivo con interesse.
Il punto di vista del Clero è sempre molto importante nel gioco del trono!
Quando finalmente gli fu annunciato l'arrivo del sacerdote, Bial tornò nel suo studio e si preparò mentalmente a tenere testa a quel potente conoscitore degli Arcani Supremi.
Ulùme entrò con passo deciso ed espressione ispirata da intuizioni mistiche. Gli occhi rossastri parevano contemplare realtà non visibili ai comuni mortali.



<<Che Ahura Mazda benedica la vostra persona e la vostra causa, Lord Bial!>> dichiarò, impartendogli una benedizione.
Bial si finse commosso e ardente di fede. In realtà era piuttosto divertito.
Questi fanatici mi fanno sempre ridere, anche quando operano per una buona causa.
Ma la sua risposta fu di ben altro spessore:
<<Sia fatta la volontà del sommo Ahura Mazda>>
Ulume finalmente parve soddisfatto, e passò ad argomenti più concreti, con grande sollievo dell'Eunuco:
<<Lord Bial, ho assistito, due giorni fa, al discorso di Marvin Vorkidian all'Assemblea dei Keltar: ebbene, il nostro piano è stato coronato da un successo oltre ogni aspettativa>>
L'Eunuco si mantenne impassibile.
C'è una regola importante, nel gioco del potere: se si vince, non bisogna mai stravincere.
Stravincere significava attirarsi l'invidia degli dei e degli uomini.
<<Vi prego, Padre Ulume, raccontatemi la vostra versione dei fatti>>
Con queste parole intendeva far presente al prete che lui conosceva già i fatti attraverso le sue spie, mentre non conosceva l'interpretazione che il Clero di Lathena attribuiva a quei fatti.
Ulume era troppo felice per accorgersi di quella sottigliezza:
<<Ha rimarcato di essere un Vorkidian ed ha ripudiato il cognome Eclionner. E' un grande atto di coraggio. Ma ciò che interessa maggiormente al mio Clero, alla mia religione, e alla Grande Canonica, è che ha riconosciuto pubblicamente Ahura Mazda come unico Dio del Bene, contrapposto ad Ahriman come unico Dio del Male. In questo modo ha sancito il suo ruolo di Profeta, ottenendo dai druidi più giovani l'approvazione per passare dal politeismo al di-teismo. Due dei, serviti da angeli e demoni!>>



Bial conosceva a sufficienza gli Arcani Supremi per rendersi conto che quella, in sé, non era una novità.
<<Reverendo Padre, mi permetto di osservare che i druidi conoscevano già questo dualismo o come dite voi... ah... di-teismo...>>
Ulume non colse la sfumatura ironica della voce di Bial, che se ne rallegrò.
Non gradirebbe il mio umorismo.
Il sacerdote volse di nuovo gli occhi al cielo, come se stesse parlando con Ahura Mazda in persona:
<<Marvin ha rivelato che esistono ancora templi dedicati al Dio del Bene, e si trovano a Caemlyn, l'antica, leggendaria capitale dei Keltar. Ciò significa che Ahura Mazda potrà essere pregato direttamente dai fedeli, senza l'intercessione di quelle che erroneamente erano considerate divinità minori, e che sono soltanto intelligenze angeliche>>
Bial colse immediatamente le implicazioni pratiche di quella svolta:
<<Questo tipo di riforma religiosa potrebbe suscitare veramente una guerra santa contro Fenrik di Gothian! I Keltar sarebbero animati dalla fede, combattendo con più zelo e fervore!>>
Il prete alzò un indice verso il cielo:
<<E soprattutto con la benedizione di Ahura Mazda, la cui potenza può schiacciare le forze del male! Marvin ha persino citato l'antica formula: "non prevalebunt!">>
L'Eunuco colse in questo il pericolo di una deriva fanatica e di una volontà di "stravincere":
<<Mi è stato detto che i druidi anziani non hanno preso molto bene questa citazione dalle sacre scritture dei Lathear. Voi restate sempre loro nemici, in tema religoso!>>
Ulume minimizzò:
<<La maggioranza dei druidi sta con Marvin! Sanno che ergli è il Profeta che li guiderà alla vittoria: "In hoc signo vinces!">>





Sotto questa insegna vincerai... la stessa formula dell'impero Lathear!
Bial sospirò:
<<Non sarà facile cercare di far convivere i Keltar e i Lathear sotto lo stesso sovrano>>
Ulume ne era consapevole, ma pareva ottimista:
<<E qui entrate in scena voi, Lord Bial! Dovete mettervi in contatto con tutti i Duchi del Regno dei Keltar: abbiamo bisogno della loro conversione, per far valere il principio "Cuius regio eius religio">>




Bial strinse i denti:
Alla prossima citazione in latheari giuro che lo strangolo!
Il significato comunque era noto: il popolo avrebbe dovuto osservare la religione del feudatario che dominava la sua regione.
<<Alcuni Duchi potrebbero scegliere di difendere il politeismo!>>
Questa volta fu Ulume a mostrarsi pragmatico:
<<Non credo: il monoteismo è un'idea molto cara i monarchi. Un solo Dio e un solo sovrano sulla terra!>>
Bial intuiva la pericolosità insita in quell'idea.
Marvin non è né un monarca assoluto, né un tiranno: se si accorgerà che la sua guerra santa potrebbe diventare un semplice strumento di potere, potrebbe persino ritirarsi dal gioco!
Preferì non dirlo ad Ulume.
<<Reverendo Padre, conto sulla vostra devozione alla causa di Marvin. Lo seguirete quando attaccherà il Conte Fenrik e lo proteggerete fino a Gothian. Ne avrà molto bisogno. Io invece tesserò l'alleanza con i Duchi e nel contempo con i Senatori di Lathena. E' chiaro che dorvrò trovare un modo per preparare la strada di Marvin al trono imperiale. Non potrò combattere contemporaneamente contro Sephir e contro Marigold: dovrò usarli uno alla volta per distruggere l'altro, specie tenendo conto che il primo è protetto da Eclion e il secondo da Atar, signora  del fuoco!>>
Il prete annuì:
<<Contate pure sulla collaborazione del Clero! Scriverò al Sommo Sacerdote in persona!>>
Bial sorrise, quella era una buona notizia:
<<Sia fatta la volontà di Ahura Mazda!>>