giovedì 26 aprile 2012

Lo stile neogotico in letteratura


Caratteristica essenziale del romanzo gotico è l'unione fra storie d'amore e di terrore, i temi frequenti di questo filone narrativo (che fu poi chiamato "romanzo noir"]) sono l'amore perduto, i conflitti interiori, il soprannaturale. L'espressione deriva da gotico, termine usato a partire dal Rinascimento per indicare l'architettura e l'arte del Medioevo.
L'iniziatore della letteratura gotica moderna è considerato Horace Walpole con il suo romanzo Il castello di Otranto del 1764.


Spero che un giorno a questa antologia aggiungeranno anche il mio romanzo Gothian ;-)
Dopo Walpole è da segnalare Clara Reeve con Il vecchio barone inglese, storia gotica. Le ambientazioni cupe sono le stesse ma sono assai ridotti i fenomeni soprannaturali. Questa evoluzione narrativa, come si vedrà, è inaugurata da Ann RadcliffeRilevante è Bram Stoker con il suo celeberrimo Dracula del 1897; tra i grandi romanzi gotici, ispirato alla figura storica del voivoda valacco Vlad III, detto Tepes (l'impalatore) vissuto nel Quattrocento, il romanzo di Stoker ha reso popolare la tematica del vampiro.


Bisogna citare Il vecchio barone inglese (The Old English Baron1777) di Clara ReeveVathek scritto in francese (1785) e pubblicato a Losanna (1787) da William Beckford, I misteri di Udolpho (1794) L'italiano, o il confessionale dei penitenti neri (1797) di Ann RadcliffeIl monaco (1796) di Matthew LewisFrankenstein (1818) di Mary ShelleyIl vampiro (1819) di John William PolidoriMelmoth l'errante (1820) di Charles Robert Maturin.
Qui sotto vediamo un perfetto esempio di neogotico architettonico, la Carey Mansion, conosciuta anche come la Collinwood di "Dark Shadowas". Fu costruita nel 1795, nel momento del trionfo della letteratura gotica.
File:CareyMansion.jpg

Le evoluzioni successive del genere, con Edgar Allan Poe, iniziano ad avvicinarsi all'uomo comune. Si immergono sempre più negli abissi dell'io, nelle angosce e nelle paure individuali e collettive dell'uomo moderno e anticipano in qualche misura le indagini introspettive della futura psicanalisi. Alimenteranno nuovi filoni derivati dal gotico alcuni autori del tardo Ottocento, come Robert Louis Stevenson con il romanzo Lo strano caso del dottor Jekyll e del signor Hyde, che lo rivela capace emulo di Poe e con il quale si insinua l'idea dello sdoppiamento (il bene e il male convivano in uno stesso individuo), Arthur Conan Doyle, con i misteri e le atmosfere tenebrose di Sherlock Holmes, ma soprattutto dei suoi racconti fantastici e del terrore. Agli inizi del XX secolo, è invece Howard Phillips Lovecraft che prosegue sul solco del gotico, dando il via anche ad una scuola americana di fantasy e del fantastico (spiegherò in seguito la differenza tra genere fantasy e genere fantastico).


Tra i più popolari autori contemporanei vanno indicati Stephen King che ha prodotto alcuni romanzi del sottogenere suburban gothic e Anne Rice con la saga di vampiri, streghe e diavoli. Si tratta però dello sbocco ulteriore nell'horror con ricchezza di particolari macabri. La Rice ha ridisegnato parzialmente la figura del vampiro e messo in risalto l'aspetto passionale dell'uomo.
Tali sviluppi narrativi, in particolare nel Novecento, assumeranno la forma di generi narrativi autonomi come il giallo, il noir, il thriller, il gothic fantasy, l'horror.
Sarà poi il cinema, già dai primi anni venti, a rivitalizzare presso il grande pubblico l'interesse per alcuni fra i più noti miti del romanzo gotico nati nel secolo precedente, come Frankenstein o il Vampiro.


Recentemente c'è stata l'esplosione del genere vampiresco in seguito ai romanzi di Stephanie Meyer e dei film che sono stati tratti da tali romanzi.
Personalmente non sono molto entusiasta dei romanzi della Meyer e meno ancora dei film della saga che ne è stata tratta. Ma se questo può servire a risvegliare l'interesse per questo genere letterario e in generale per lo stile neogotico, allora non tutto il male vien per nuocere ;-)

mercoledì 25 aprile 2012

Gothian. Capitolo 47. Ellis rivede suo padre Sephir Eclionner


L' "ospite di riguardo" era atteso da due giorni.
Nel quartier generale delle legioni imperiali, a Colonia Fluvia, aleggiava un certo nervosismo, considerata la cattiva fama di cui godeva il personaggio in questione.
Ellis Eclionner non aveva alcun desiderio di rivederlo, specialmente in quel momento, quando finalmente la sua storia proibita con Masrek era ricominciata.
Loro padre li aveva già divisi una volta e lo avrebbe fatto ancora, pur di evitare scandali.
Però ha bisogno delle mie quindici legioni. 
Di sicuro non gli interessava rivedere una figlia di cui non gli era mai importato niente. 
Ellis non si faceva illusioni in merito, mentre attendeva, davanti alle porte della città, l'arrivo di suo padre.


Sephir Eclionner, detto lo Sciancato, aveva perso i suoi diritti sulla corona imperiale dopo la vergognosa sconfitta di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue. Aveva violato l'Antico Patto, e il Conte Fenrik l'aveva punito sconfiggendolo e ferendolo gravemente in duello, ma l'aveva lasciato in vita, per non incorrere nelle ire del demone Eclion.
Ma ormai il Millennio ormai era scaduto, e con esso l'Antico Patto.
 Sephir era finalmente libero di giocare a carte scoperte la sua partita per impadronirsi del Trono che gli era stato negato.
 Tramite la sua organizzazione criminale, la Piovra, governava già vaste zone comprese tra la Federazione Keltar e l’Impero Lathear.
Ellis conosceva ormai tutto questo nei dettagli.
Eccomi qui costretta di nuovo a fare politica, quando credevo di essermi liberata per sempre del Gioco del Trono. Ma non c'è altra scelta: devo tenere a bada le ambizioni di mio padre, se voglio sostenere mio fratello.
Vide di lontano il corteo che si avvicinava.
Per essere un fuorilegge, Sephir Eclionner si muoveva fin troppo apertamente, ma ormai si era in tempi di guerra, e la Federazione Keltar era diventata una "terra di nessuno", stretta tra la calata degli Albini del Conte Fernik e l'avanzata delle truppe imperiali Lathear dal sud.
Sephir Eclionner voleva la rivincita.


Per ricevere suo padre, Ellis aveva scelto un aspetto sobrio, ma non dimesso.
Devo tenergli testa. 
Non sarebbe stato facile, perché lo Sciancato era un uomo di grandissima astuzia, e si diceva che fosse impossibile ingannarlo.
Ma io sono sua figlia, e sono più astuta di lui, perché in me scorre anche il sangue dei Fuscivarian.
Quando il corteo si avvicinò alle porte di Colonia Fluvia, Ellis si fece avanti, seguita dalla sua scorta, e raggiunse le truppe con la livrea della Piovra.
Ci sono anche uomini con la bandiera dell'Alleanza di Tupile... i pirati! 
Aveva sentito voci sul fatto che Vyghar di Linthael e Alienor di Alfarian si trovassero poco distanti, presso la Contea di Keltar Senia.
Facciano pure, ormai non sono più un mio problema...
Il vero problema era cercare di evitare di essere schiacciati nella morsa tra Fenrik e Marigold.
Quando il comandante della scorta di Sephir Eclionner si fece avanti, Ellis pronunciò un breve discorso:
«Cari amici, sono felice che la dinastia Eclionner si possa riunire in questo luogo neutrale, per superare le antiche divisioni e fronteggiare la minaccia dei nostri comuni nemici»

Camelot Series

Poi fece cenno di seguirla all'interno della città fortificata.
Con una certa apprensione guardò la carrozza che trasportava suo padre. Aveva le tende chiuse.
Nessuna curiosità da parte sua. Non devo attendermi niente.
Aveva preferito affrontare questo incontro da sola. La presenza di Masrek avrebbe  infastidito il vecchio. Eppure Ellis sentiva che ormai senza il sostegno del fratello-amante, non sarebbe riuscita più a fare nulla, anche se dall'esterno la sua immagine poteva ancora apparire quella di una sovrana.

Camelot series, Morgan

Dopo che furono entrati a Colonia Fluvia, attese che il padre fosse aiutato a scendere dalla carrozza. 
Sapeva che la ferita alla gamba, dopo il duello col Conte Fenrik, lo aveva reso zoppo e di conseguenza anche affetto da artrosi e scoliosi. Era per questo che lo chiamavano "lo Sciancato".
Quando il padre scese, Ellis rimase sorpresa, nel vederlo vestito in modo elegante e sontuoso, con tanto di toga purpurea, chiaro simbolo della dignità imperiale. 
Mi pare che sia molto meno "Sciancato" di quel che ha voluto farci credere.
Quel pensiero fu confermato dal fatto che Sephir si avvicinò senza bisogno di aiuto, appoggiandosi solo ad uno scettro molto raffinato, sempre per rimarcare i suoi diritti al Trono.
Si guardarono freddamente per alcuni istanti.
«Padre, vi do il benvenuto a Colonia Fluvia» furono le poche parole imbarazzate di Ellis, di fronte al gelo del genitore che non la vedeva da vent'anni.
Sephir mantenne la sua tipica espressione cupa e sdegnosa:
«Lasciamo da parte i convenevoli, figlia! Per quelli ho mandato avanti Masrek, e lui basta e avanza!»
Quelle parole furono come una pugnalata alla schiena, perché contenevano anche una frecciata esplicita riguardo al rapporto tra lei e suo fratello.
«Come volete, padre! Immagino siate stanco per il viaggio, vi mostro i vostri alloggi...»
Il vecchio le afferrò un braccio.
«Non c'è tempo! Dobbiamo passare subito all'azione, prima che Fenrik ci piombi addosso! C'è un conto in sospeso tra me e lui!»
Le unghie del padre le si conficcarono nel braccio come artigli, mentre lui si sorreggeva col bastone del comando. Aveva ancora molta forza, nonostante tutto.
Ellis provò repulsione:
«Lo so. Ma non crediate che l'appoggio delle mie legioni sia gratis!»
Lui allora si voltò e sogghignò:
«Ah ah, adesso riconosco mia figlia! Potrai ingannare gli altri con il tuo pentimento e la tua bontà ritrovata, ma non me!»
Ellis non sapeva se temere o compatire quel vecchio rancoroso. Ma una cosa era certa: doveva sopportarne la presenza, se voleva riuscire a salvare il Continente da minacce più grandi.
«Vi offro l'appoggio delle legioni in cambio di una sola cosa, ben precisa. Voi non dovrete più intromettervi nei rapporti tra me e Masrek!»
Sephir riprese la sua espressione disgustata.
«Ti stai vendendo per un ben misero piatto di lenticchie! Ma ormai il disonore che hai gettato sulla mia stirpe è tale che non farà alcuna differenza se tu e tuo fratello vi renderete ulteriormente ridicoli agli occhi del mondo. Ormai siete esclusi dalla successione. Io assumerò il comando di dieci legioni. Le altre cinque, tu e il tuo patetico amante le andrete ad offrire a Marvin Vorkidian, che adesso si trova a Floriana sull'Amnis!»
Ellis si sentì punta sul vivo.
Regalare le mie truppe al Mezzosangue? Al figlio della mia rivale in amore?
Per un attimo parve ritornare la terribile Vedova Nera del passato.



Rimase in silenzio per alcuni istanti, cercando di far sbollire la rabbia.
L'unica cosa che contava era che Masrek stesse con lei. Il resto non contava niente. Non aveva altra scelta che accettare:
«E va bene! Se è destino che Marvin Vorkidian possa essere in grado di proteggere il Continente centrale dal Conte di Gothian, allora io sarò al suo fianco!»
Sephir la fissò minacciosamente:
«Lo spero, per il tuo bene! E' la tua ultima occasione per farti perdonare le tue colpe e i tuoi scandali! Io resterò qui a coordinare le operazioni, in diretto contatto con i Servizi Segreti del tuo eunuco. Ma siccome non mi fido di te, ti affiancherò alcuni miei fedelissimi, tra cui l'ottimo padre Rudo Ulùme, una tua vecchia conoscenza!»



Il sacerdote uscì in quel momento dalla carrozza, e fece un breve inchino di fronte all'ex imperatrice. 
«Chi non muore si rivede, caro Ulume! Siete stato fortunato a scampare all'incendio della Grande Canonica!»
Il prete non si scompose.
«Spero che voi non commettiate l'errore della Contessa di Gothian, che ha sottovalutato i poteri del mio maestro, il priore Mollander. Io posso esservi molto utile contro le necromanzie del Conte Fenrik. E' da una vita che mi sto preparando per affrontarlo!»
Ellis annuì. 
«Il priore Mollander è stato il mio precettore, ed ho un debito verso di lui.  So che il suo spirito continua a vivere dentro di voi, padre Ulume, e questo mi basta»
Poi fissò il vecchio Sephir:
«Se non c'è altro...»
Lo Sciancato scosse la testa e si abbassò il cappuccio.
Ellis era disgustata dalla freddezza del genitore, ma non ne aveva più paura.
Dovrebbe farmi rabbia, ma ormai mi fa solo pena.
«Conducetelo ai suoi alloggi!» esclamò.
E se ne andò senza voltarsi indietro.



N.d.A.

Ellis Eclionner è interpretata da Eva Green nel ruolo di Morgana di Avanon nella serie "Camelot".
Sephir Eclionner è rappresentato come Balon Greyjoy in "A clash of Kings" di George Martin, da cui è stata tratta la seconda stagione della serie "A game of thrones", "Il trono di spade".
Padre Rudo Ulume è interpretato da Samuel L. Jackson in "Star wars".

martedì 24 aprile 2012

Lo stile neogotico o Gothic Revival

Con oggi incomincio una nuova rubrica dedicata alla storia degli stili (o, come si dice in filosofia estetica, alla fenomenologia degli stili).
Non intendo seguire un ordine cronologico, ma piuttosto occuparmi di quegli stili che sono meno noti perché di rado rientrano nei programmi scolastici. 

Per "stile" intendo un insieme di scelte estetiche e comportamentali che contraddistinguono una persona, una corrente artistica, una civiltà o un periodo storico. La parola deriva dal latino stilus, che era la penna per scrivere: quindi nasce in ambito letterario, si estende in ambito artistico e quindi anche alla moda.

Lo stile neogotico nasce come espressione artistica, architettonica e letteraria nell'ambito della cultura preromantica che si diffuse in Europa a partire dalla fine del Settecento in contrapposizione all'Illuminismo, con un esplicito richiamo al Medioevo, in particolare al periodo in cui ebbe diffusione lo stile gotico, dal XII al XVI secolo. Il termine "gotico", in senso dispregiativo, fu coniato da Giorgio Vasari nel XVI secolo come sinonimo di nordico, barbarico, contrapposto al classicismo greco-romano.
In ambito architettonico furono ripresi, come si può vedere qui sotto nel progetto della Fonthill Abbey, elementi quali: gli archi a sesto acuto, le merlature, le guglie, i pinnacoli, i tetti spioventi, la l'altezza e la strettezza di porte e finestre, le ogive, le vetrate e la verticalità delle torri.

File:Fonthill West and North Fronts edited.jpg

L'Inghilterra adottò il Neogotico come stile nazionale col nome di Gothic Revival: infatti, come detto, non si trattava tanto di una rinascita quanto di un risveglio. La data di riferimento comunemente scelta per la nascita di questo stile in Inghilterra è quella della costruzione della villa di Strawberry Hill, ubicata presso Londra




La villa è frutto di un ampliamento, realizzato nel 1750, di una struttura originaria con l'aggiunta di elementi della tradizione gotica, come la torre merlata e le volte a ventaglio realizzate all'interno. L'aspetto più interessante della villa però è da ricercare nell'arredamento, eseguito da Horace Walpole e fortemente goticizzante nel disegno delle varie decorazioni, ma che risulta assai distante dall'autentico stile medioevale. L'eco di Strawberry Hill si diffuse comunque in tutta Europa, portando ad una rapida affermazione del Neogotico anche in altri paesi, come la Francia e la Germania e persino gli Stati Uniti d'America. Una copia quasi esatta di Strawberry Hills è la Carey Mansion, conosciuta come il maniero di Collinwood, dove è ambientato il film "Dark Shadows"

File:CareyMansion.jpg



Interpretato come elemento di tradizione e continuità, questo stile divenne per gli inglesi motivo di orgoglio nazionale, tanto da essere scelto per la ricostruzione dello stesso Palazzo del Parlamento, distrutto da un incendio nel 1834. Il progetto, avviato solo nel 1840 riprende il tema del Gotico perpendicolare, caratterizzato cioè da un forte rigore geometrico; sorprende però la simmetria decisamente classicheggiante del complesso che uniforma tutti i prospetti, in particolar modo quello posto lungo le sponde del Tamigi, sottolineando la formazione classica del suo progettista, l'architetto Charles Barry
File:Westminster palace.jpg

Uno degli esempi più belli, a mio parere, di architettura neogotica è il Castello di Balmòral, che fu costruito per ordine della regina Vittoria, e che tutt'ora è la residenza estiva, in terra scozzese, della famiglia reale britannica. A Balmoral è ambientato il film  "The Queen", con Helen Mirren nei panni di Elisabetta II.

File:Balmoral Castle.jpg

L'architettura neogotica si diffuse dalla Gran Bretagna all'Europa, al Nord America e al resto del mondo.
Una delle sue massime meraviglie è il Castello di Neuschwanstein, fatto costruire da Ludwig II, re di Baviera.

File:Neuschwanstein castle.jpg

Famosissima è anche la cattedrale della Sagrada Familia a Barcellona, opera dell'architetto Gaudì.



A New York rientrano nel neogotico sia la Cattedrale di Saint Patrick

File:StPatCathExt1.jpg

Sia il Whoolworth Building

File:Woolworth Building.jpg

Nel prossimo post sugli stili parlerò del neogotico in letteratura e quindi anche del "romanzo gotico".

lunedì 23 aprile 2012

Gothian. Capitolo 46. Alienor e Lilieth: si compie il Millennio e scade l'Antico Patto


E infine il giorno tanto temuto era giunto.
Il primo gennaio dell'anno Mille dalla fondazione dell'Impero Lathear, quando, secondo la tradizione e le profezie, l'Antico Patto che aveva garantito la pace tra i popoli del Continente Centrale e la non interferenza dei demoni nelle vicende umane.
Questa consapevolezza aveva offuscato i festeggiamenti per il capodanno nel villaggio di Keltar Senia e anche nella residenza di lady Ariellyn Vorkidian.
Mentre il druido Halfgan invocava la protezione degli dei, la principessa
Alienor di Alfarian ascoltava pensierosa, chiedendosi cosa le avrebbe riservato il futuro. 


Non poteva tornare nel suo regno, perché la guerra civile tra suo padre Kerelik e sua madre Alyx stava dilaniando le terre degli Alfar. Ormai la sua vera famiglia erano i Vorkidian. 
Lilieth era come una madre e lady Aryellin come una nonna. Presso di loro aveva trovato un affetto che i suoi genitori non erano stati in grado di darle, ma sapeva che né Lilieth, né lei stessa sarebbero potute rimanere a lungo in quel luogo. 
C'è una missione da compiere e non può essere ulteriormente rinviata.
Nonostante queste preoccupazioni, si unì al brindisi che lady Ariellyn aveva proposto per il nuovo anno, con una tradizionale frase nella lingua del Keltar:
«Le temps viendra!»
Voleva dire che prima o poi sarebbe arrivato il tempo della gioia, ma nessuno pareva crederci veramente, meno di tutti Lilieth, la cui espressione era triste ed i cui occhi parevano sul punto di piangere.


Aveva saputo infatti, per mezzo di un messaggio inviatole da Vyghar il Pirata, dell'incontro tra Ellis e Masrek, avvenuto due notti prima presso Colonia Fluvia.
La riconciliazione di Masrek con la sorella-amante era stata vissuta da Lilieth come un tradimento da parte dell'uomo di cui formalmente era ancora la moglie.
Il druido Halfgan, che diciotto anni prima aveva celebrato il loro matrimonio, aveva dichiarato che vi erano gli estremi per ottenerne l'annullamento, secondo le leggi della Federazione Keltar, ma Lilieth non aveva voluto.
Alienor all'inizio non aveva compreso il perché: 
"Come puoi tollerare una cosa simile?"
Lilieth aveva preso per mano la fanciulla e le aveva risposto:
"Ci sono due motivi. Il primo riguarda mio figlioSe il mio matrimonio venisse annullato, Marvin diventerebbe un figlio illegittimo, ed io non posso fargli questo. Ha già sofferto troppo per colpa mia. Il secondo motivo è che le decisioni importanti non vanno mai prese sull'onda delle emozioni del momento. Quasi sempre ci si pente. Tu sei giovane, Alienor, ed è normale il fatto che non condividi la mia pazienza, ma un giorno capirai che l'orgoglio in amore è un limite"
La principessa accettò la risposta, ma aveva un dubbio:
"Tu provi ancora qualcosa per Masrek? Ti manca veramente?"
Lilieth aveva riflettuto a lungo prima di rispondere:
"Lo capirò solo quando gli avrò parlato. In questo momento so solo che di lui mi manca non tanto ciò che era, ma ciò che io credevo che fosse".
Alienor aveva annuito, tenendo per sé un'altra domanda.
 Per quanto ancora potrà respingere le attenzioni di Vyghar, ora che Masrek l'ha delusa?
Si riscosse da queste riflessioni, e rispose anch'ella al brindisi:
«Le temps viendra!»
E il suo sguardo incontrò il volto rassicurante di lady Ariellyn, che con la sua sola presenza dimostrava come a volte fosse possibile riuscire a sopportare anche per lungo tempo un grande dolore, se si era motivati da un nobile scopo.


Lady Ariellyn è una donna forte.
Alienor aveva provato un’immediato rispetto per questa dama altera, ma ospitale ed educata. Il suo profilo aristocratico pareva il busto di una delle grandi regine del passato, a testimoniare la sua discendenza da Vorkidex.
Eppure credo che preferirebbe essere una persona qualunque, e vivere una vita normale.
Alienor si trovava d’accordo in questo: i suoi doveri di principessa degli Alfar l’avevano portata a quelle peregrinazioni interminabili.
Presto ripartiremo verso sud, verso Lathena.
Era stata Lilieth a parlargliene, quando aveva annunciato a Lady Ariellin che il giorno dopo avrebbero ripreso il viaggio, per portare a termine una missione della massima importanza.
Lady Ariellin non ne era rimasta sorpresa: aveva custodito gelosamente il sigillo imperiale di Masrek per tutti quegli anni. 
Aveva fatto credere a tutti che fosse andato distrutto. C'era riuscita mantenendosi estranea ad ogni ambizione. Lo aveva fatto per Marvin, che con quel sigillo avrebbe potuto rivendicare il Trono del Sole, denunciando l'incesto di Ellis e quindi l'illegittimità della successione di Elner XI.
Stiamo facendo tutto questo per Marvin, ed io di lui conosco solo il ritratto conservato in questa casa.



Quel ritratto le piaceva. 
Sarebbe bello poterlo conoscere. Ma il mio destino è a sud, e il suo a nord… ognuno di noi, se vuole  crescere, deve andare nella direzione opposta a quella da cui proviene
Lei a Lathena, lui a Gothian.
Ma forse un giorno, se fossero sopravvissuti a tutto quel male, forse si sarebbero incontrati.
Le temps viendra.
Le pareva bello quel motto dei Keltar, e sentì che era diventato anche suo.
Un giorno, alla fine di tutto, avrebbe potuto riappropriarsi della sua vita, innamorarsi ancora una volta, vivere l’ebbrezza di un grande amore ricambiato.
Le temps viendra!
Lady Ariellin parve leggerle nel pensiero: 
«Alienor, sei sicura di non voler restare con me? Io so cosa stai passando. Non sono ignara del dolore. Ci sono anche in me lacrime non versate. Sono le lacrime delle cose, ed ogni cosa mortale commuove le nostre anime»
Alienor riconobbe una citazione da un antico poema dei Lathear. 
Sunt lacrimae rerum, et mentes mortalia tangunt.
Lilieth intervenne: 
«Madre, dobbiamo compiere il nostro dovere fino in fondo. Che cosa saremmo senza un nobile scopo? Senza un movente non si vive... me l'hai insegnato tu!»
Era vero.
Negli occhi di lady Ariellyn si fece strada la comprensione e l’accettazione delle scelte di sua figlia.


Anche Alienor aveva nel cuore le stesse emozioni di Lilieth, e le venne spontaneo abbracciare Lady Ariellin dicendo: 
«Noi torneremo! Così come Lilieth è ritornata, anche io ritornerò, e saranno tempi migliori per tutti»
Ariellyn si lasciò abbracciare teneramente, pensando a come sarebbe stato bello se anche Marvin fosse stato lì con loro, e avesse potuto conoscere Alienor e convincerla a vivere con lui una vita normale.
E invece il fato li disperde, come le foglie…
Strinse a sé Alienor come se fosse sangue del suo sangue.
Perché mi sembra di aver già vissuto questa scena mille volte?
Non doveva far trasparire le sue paure: doveva infondere fiducia a Lilieth e ad Alienor. Ripeté allora le sue parole di augurio:
«Le temps viendra!»


N.d.A.

Alienor di Alfarian è interpretata da Jessica Brooks nel ruolo di Ghanima Atreides ne "I figli di Dune" di Frank Herbert.
La lingua keltari moderna corrisponde all'attuale francese, mentre i vari dialetti comprendono la lingua occitana, i dialetti gallo-italici e le lingue celtiche (gallese, scozzese, bretone, irlandese).
L'espressione "Le temps viendra" è il titolo di un romanzo di Sarah Morris su Anna Bolena.
Lilieth Vorkidian è interpretata da Claire Forlani nel ruolo di Igraine Pendragon in "Camelot".
La frase "L'orgoglio in amore è un limite" è tratta dalla canzone "Per sempre" di Nina Zilli.
Lady Ariellyn Vorkidian è interpretata da Alice Krige nel ruolo di lady Jessica Atreides in "Children of Dune",
Marvin Vorkidian è rappresentato da Jon Snow ne "Il trono di spade".
Alcune frasi di lady Ariellyn sono tratte dall'Eneide. "Non ignara mali miseri succurrere disco" è pronunciata da Didone. L'altra frase è pronunciata da Enea:"Sunt lacrimae rerum et mentes mortalia tangunt".
Nella finzione del romanzo i poemi in latino sono considerati scritti in lingua latheari classica, mentre la lingua latheari moderna parlata è l'italiano (lingua comune del Continente) e nelle zone periferiche lo spagnolo castigliano. Le lingue alfari appartengono invece al gruppo germanico.
Il "nobile scopo" è un concetto espresso ne "Gli eretici di Dune", quando la reverenda madre Odrade del Bene Gesserit scopre un antico messaggio dell'imperatore Leto II Atreides.
"Senza un movente non vivrei" è una frase tratta dalla canzone "Cercami" di Renato Zero.
"Come le foglie" è il titolo di un'opera teatrale di Giuseppe Giacosa. Da non confondere con la canzone "Come foglie" cantata da Malika Ayane. Merita di essere ricordata anche la meravigliosa canzone "Les feuilles mortes" scritta dal poeta Prevert.

domenica 22 aprile 2012

Mia Martini: vita e musica (3° parte)

Dopo la grande rentrée sul palcoscenico con "Almeno tu nell'universo", di cui si è parlato nel post precedente, Mia Martini tornò al successo, in maniera molto superiore a tutte le aspettative. La seconda parte della sua carriera ha messo d'accordo, sempre, gli ottimi giudizi della critica con uno strepitoso successo di pubblico, tale che le sue ultime canzoni divennero quasi subito dei classici e contribuirono a creare un mito che, come sempre accade, la morte precoce ha alimentato e consacrato.



Nel 1990 si ripresenta a Sanremo col meraviglioso e magico brano: "La nevicata del '56", scritta da Franco Califano sulla base di un comune ricordo di entrambi. L'interpretazione fu memorabile:

http://www.youtube.com/watch?v=OhpKWYZJV4Q&feature=fvwrel



In quegli anni avviene anche la riappacificazione con la sorella Loredana, in occasione del loro compleanno (erano infatti nate, seppur in anni diversi, nello stesso giorno).



Nel 1992, sulla scia del successo delle precedenti partecipazioni, Mia Martini torna a Sanremo, con un brano che arrivò secondo, ma che da tutti è considerato come la vera canzone vincitrice, e a dimostrarlo è il fatto che tutti ricordano "Gli uomini non non cambiano", mentre nessuno ricorda il brano che vinse ("Portami a ballare" di Luca Barbarossa). La canzone "Gli uomini non cambiano" ha qualcosa di autobiografico, legato ai due uomini più importanti della sua vita: il padre Giuseppe Berté (tutt'ora vivente) e l'ex compagno Ivano Fossati, entrambi amati alla follia, ma con un alternarsi di incomprensioni e litigi.
 Questa canzone, magnifica, ha vent'anni esatti, e sembra che sia stata cantata ieri:

http://www.youtube.com/watch?v=g1nrmqM0XWY





Gli ultimi tre anni di vita della cantante furono caratterizzati da un enorme impegno lavorativo, che comportava concerti ravvicinati, esibizioni continue e quindi anche spostamenti e tour dai ritmi massacranti.
Se a questo si aggiunge il fatto che Mimì era una fumatrice accanita, e che si stava sottoponendo a delle pesanti cure farmacologiche per un tumore all'utero, si può capire, anche senza scomodare le voci che attribuirono il suo decesso alla cocaina, che la salute fisica della cantante era fragile, e che quindi l'attacco cardiaco che le fu fatale ebbe probabilmente cause naturali.
Poi è chiaro che, come sempre accade quando un artista muore prematuramente (Mia Martini aveva 48 anni, la stessa età di Whitney Houston) si creano sempre delle leggende sia sulla vita che sulla morte.
Il corpo della cantante fu trovato il 14 maggio 1995 nella sua casa di Cardano al Campo, vicino a Varese, dove aveva scelto di abitare per poter stare vicina al padre, con cui si era riconciliata. 
 Al di là delle polemiche che seguirono tra la sorella, la madre e il padre, quello che colpisce è la condizione di solitudine in cui la cantante, destinata a diventare un mito, si trovava in quel week-end di maggio di diciotto anni fa.
Possiamo ricordarla sia come era agli esordi



sia come appariva nelle ultime immagini che la ritraggono



ma il modo migliore, è certamente una canzone... e sceglierei una canzone significativa, che lei cantò sempre con la forza di chi sta parlando di sé, e delle cose che ama e che odia allo stesso tempo. La canzone è "Padre davvero". Ascoltatela, perché merita...

http://www.youtube.com/watch?v=HpadLWCvdLw


sabato 21 aprile 2012

Gothian. Capitolo 45. L'Arcidruido e l'Iniziazione di Marvin gli Arcani Supremi

Da quando era arrivato a Floriana, Marvin aveva alloggiato presso il Tempio del Sacro Cortile, dove risiedeva l'Arcidruido Fingal il Saggio.



In quelle notti Marvin aveva sognato il suo antenato Vorkidex, di cui gli stavano affluendo i ricordi nella memoria.
Tra il 30 e il 31 dicembre, aveva sognato che Vorkidex si rivolgeva al figlio Kevin dicendogli
"Se io dovessi cadere in battaglia, spetterà a te il compito di salvare i Keltar dallo sterminio. Dovrai rivelare ai Lathear che il loro imperatore, Arexatan Eclionner, è figlio di un demone, e convincere i sacerdoti di Lathena a eliminarlo. Poi dovrai invocare gli dei, a protezione del nostro popolo e della nostra stirpe, ed affidarti al loro consiglio. Tutto dipenderà da te! Giura che lo farai!"
Kevin Vorkidian rispondeva al padre
"Lo giuro sulla mia stessa vita!" 


Vorkidex era stato ucciso da Arexatan in duello, nel corso della Battaglia di Floriana sull'Amnis, il primo gennaio del primo anno dalla fondazione dell'Impero Lathear.



 Ma l'Imperatore di Lathena non aveva avuto il tempo di godersi il successo.
 Arexatan era stato ucciso dal suo stesso figlio Wechtigar I, detto il Pio, con cui successivamente Kevin Vorkidian aveva stipulato l'Antico Patto, alla presenza del Conte Fenrik di Gothian, di Edwina Ataris e di tutti gli dei e i demoni.
Marvin però aveva bisogno di conoscere alla perfezione i contenuti del Patto e le sue implicazioni e l'Arcidruido aveva acconsentito:
«E' giunto il giorno della verità, Marvin, oggi sarai iniziato agli Arcani Supremi, e tutte le tue domande avranno una risposta!»
L'iniziazione prevedeva prima un colloquio con l'Arciduido, e poi una serie di rituali esoterici.
Fingal il Saggio, iniziò il suo discorso:
«Due sono i principi che reggono l'Universo: l'Energia e l'Entropia. Essi sono chiamati gli Arcani Supremi. L'Energia è la sostanza stessa dell'universo. L' Entropia è la degradazione dell'Energia dall'Ordine al Disordine, dalla Luce alla Tenebra, dal Calore al Ghiaccio, dal Bene al Male


Entrambi questi principi hanno un'entità superiore che li presiede, il Dio del Bene, Ahura Mazda, e il Dio del Male, Deva Ahriman»
Fingal spiegò che quei nomi potevano essere pronunciati solo nei sacri templi, a bassa voce, tra adepti o parenti carnali, iniziati agli Arcani Supremi. 
In particolare il nome del Dio del Bene, Ahura Mazda, era così sacro che soltanto durante il rito di iniziazione poteva essere rivelato dal Maestro all'allievo.
Ma vi era una sua raffigurazione simbolica, che lo poneva al vertice di una gerarchia che teneva insieme tutte le religioni dei Tre Continenti.


«La nostra religione, come le altre del Continente Centrale» continuò l'Arcidruido «tramanda oralmente i suoi contenuti più segreti. Per questo solo gli iniziati sono in grado di riconosce il simbolo di Ahura Mazda e di collegarlo ai simboli delle religioni degli altri Continenti»
Marvin conosceva la mappa, che poneva Lathena al centro del mondo.


L'Arcidruido precisò:
«La supremazia dualistica di Ahura Mazda e Deva Ahriman è la caratteristica che unifica le religioni degli Alfar, dei Keltar e dei Lathear.
 Sia gli Alfar che i Keltar sono apparentemente politeisti, ma in realtà quelli che noi chiamiamo "dei" sono più propriamente da definire "angeli" o "demoni", a seconda che in essi prevalga il Bene o il Male.  Gli Angeli, o Ahura, dipendono gerarchicamente da Ahura Mazda. I Demoni, o Deva, dipendono invece da Deva Ahriman.  Tra agli Ahura, spicanno tre Angeli che sono preposti ad alcuni fenomeni fondamentali, come la Luce, a cui è preposta Aenor, venerata dagli Alfar, la Luna, a cui è preposta Ulien, di cui tua madre Lilieth è sacerdotessa, e il Sole, a cui è preposto Belenos, venerato da noi Keltar»



Marvin pose la domanda fondamentale:
«Ma allora perché i Lathear credono che Eclion sia il dio del Sole, e si professano monoteisti? Forse Arexatan li ha ingannati?» 
Il Maestro sorrise:
«Vedo che Halfgan ti ha insegnato bene! Arexatan Eclionner, quando si proclamò Imperatore dei Lathear, fece credere ai sudditi che suo padre Eclion fosse il dio del Sole, ma non era vero, era un demone, il Signore delle Tenebre, secondo in potenza solo ad Ahriman, Dio del Male. E i suoi fratelli sono Atar, demone del Fuoco e padre di Edwina Ataris, e Gothar, demone del Ghiaccio e padre di Fenrik Steinberg, conte di Gothian. Fu Kevin Vorkidian a svelare questo inganno al Clero di Lathena» 
Marvin comprendeva l'implicazione di quella verità:
«Se, come voi mi confermate, gli Eclionner sono discendenti di un demone, allora per metà lo sono anch'io. Eclionner è il mio vero cognome, quello di mio padre»



L'Arcidruido trasse un sospiro: «E' così. Ma prima di parlare di questo, dobbiamo chiarire i dettagli dell'Antico Patto, che domani scadrà con il compiersi del Millennio dalla morte di Vorkidex e di Arexatan»
Marvin annuì.
Fingal il Saggio allora riprese il suo discorso: «Arexatan fu ucciso da suo figlio Wechtigar I il Pio per due ragioni: la prima è che il Clero di Lathena aveva rivelato a Wechtigar la verità sul conto di Eclion, e la seconda è che Wechtigar temeva di essere diseredato, nel caso suo padre avesse avuto figli maschi dalla sesta moglie, la favorita, Edwina Ataris, ora conosciuta come Marigold di Gothian, la Dama Gialla»




«Stava per scoppiare una guerra tra Angeli e Demoni. Eclion ed Atar volevano vendicarsi contro Kevin Vorkidian, discendente di Belenos e di Ulien. A quel punto Gothar si propose come mediatore in nome delle gerarchie demoniache ed Aenor come garante per conto delle gerarchie angeliche e in rappresentanza degli Alfar. Gothar affidò la mediazione a suo figlio, il Conte Fenrik, mentre Aenor inviò il suo discendente Balder, primo re degli Alfar»
Quest'ultima notizia sorprese Marvin:
«Dunque anche la stirpe di Alienor di Alfarian era vincolata al Patto!»
Fingal il Saggio confermò e proseguì:
«La notte di quel primo gennaio di mille anni fa, i contraenti del Patto si riunirono proprio in questo luogo, nel centro dell'isola di Floriana sull'Amnis
Erano presenti:
 Wechtigar Eclionner, Kevin Vorkidian, Edwina Ataris, Fenrik di Gothian e Balder di Alfarian. 
Wechtigar ottenne il titolo di Imperatore dei Lathear, Kevin ottenne la salvezza dei Keltar l'autonomia della Federazione dei Ducati, Edwina ottenne l'immortalità attraverso il bacio del Vampiro Fenrik, che le donò un lungo sonno, ma ella non divenne come lui, in quanto il Fuoco di Atar la preservò, Fenrik però ottenne di divenire suo marito ed ebbe il dominio sugli Albini e sull'Artico, infine, Balder divenne re degli Alfar. 
Tutti costoro firmarono un documento nel quale impegnavano se stessi ed i loro discendenti a non farsi più la guerra per mille anni, ed a rispettare l'equilibrio tra le forze del Bene e quelle del Male. 
Poi giurarono, ognuno sul nome del proprio protettore angelico o demoniaco, di rispettare tale Patto, e di punire chi eventualmente lo avesse violato.
E infatti, quando tuo nonno Sephir attaccò Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue, fu gravemente punito, e la punizione è ricaduta poi su tuo padre, e su di te
Ora so che avrai molte domande da rivolgermi, per cui ti invito a ritirarti in meditazione, ed a riflettere attentamente su tutto quel che ti ho detto, prima di proseguire nei rituali di iniziazione»


N.d.A.

L'arcidruido Fingal il Saggio (il cui nome deriva dal poema "Ossian" di Mcpherson) è rappresentato da re Jaheaerys I Targaryen il Conciliatore, ne "Il trono di spade" di George Martin.
Kevin Vorkidian è rappresentato da re Daeron I Targaryen il Giovane Drago.
Arexatan Eclionner e re Vorkidex in duello sono rappresentati da Rhaegar Targaryen e Robert Baratheon nella Battaglia del Tridente, nell'antefatto alle "Cronache del Ghiaccio e del Fuoco".

Wechtigar I il Pio è vagamente ispirato a Ludovico I il Pio, figlio ed erede di Carlo Magno.

La teoria degli Arcani Supremi è di mia invenzione. Si tratta di una vera e propria forma di credo religioso caratterizzato da due aspetti fondamentali: il primo è il sincretismo tra varie religioni (Zoroastrismo, Druidismo, Taoismo e Buddhismo) e mitologie (celtica, germanica, norrena e tolkieniana, tratta da "Il Silmarillion"); il secondo è la non-contraddittorietà di questo credo con le attuali teorie scientifiche, in particolare la fisica e l'astronomia. I concetti di Energia ed Entropia rientrano nel Secondo Principio della Termodinamica, che afferma, in una delle sue formulazioni, che l'universo evolve verso un grado crescente di disordine, in cui l'energia decade e si disperde. Ecco dunque perché l'energia rappresenta il polo positivo che deve essere rinforzato per riequilibrare la tendenza entropica dell'universo.
Si prospetta dunque una religione diteistica, cioè con due divinità di eguale potenza, l'una buona e l'altra malvagia, e con una serie di gerarchie di angeli e demoni, a cui impropriamente i culti politeisti danno il nome di dei: una delle missioni profetiche di Marvin Vorkidian sarà quella di iniziare tutto il popolo dei Keltar agli Arcani Supremi. Questo però avverrà molto gradualmente, e troverà sviluppo solo nel sequel di questo romanzo, che si intitolerà "Gli eredi di Gothian", a cui sto lavorando.
La religione qui presentata non è però ciò in cui credo io come persona.

Il medaglione è un reperto celtico che mostra il dio solare Belenus o Belenos.

Marigold di Gothian è rappresentata da Melisandre di Asshai, con la quale ha in comune il culto per il fuoco. Inoltre l'appellativo "Dama Gialla" ricorda quello "Donna Rossa" che viene attribuito a lady Melisandre in "A Song of Ice and Fire".
In questa ottica i più vicini al ghiaccio sono i vampiri albini del conte Fenrik, personaggio che richiama in parte anche Roose Bolton, e i più vicini al fuoco sono gli Alfar, o Elfi, il cui primo re è Balder, divinità della mitologia nordica, fratello di Thor e Loki.