giovedì 10 maggio 2012

Lo stile Biedermeier


Il termine Biedermeier si diffuse attorno al 1850 come dispregiativo, preso in prestito da un personaggio creato dagli scrittori Adolf Kussmaul e Ludwig Eichrodt, e stava ad indicare il piccolo borghese apolitico e conservatore, interessato solo alla propria vita familiare. È composto da due parole, cioè l'aggettivo (bieder, che significa onesto) unito a uno dei cognomi tedeschi più diffusi Meier (o Maier).
Questo stile nacque come contrapposizione al cosiddetto Stile Impero, nel periodo immediatamente successivo al Congresso di Vienna, di cui riprende una decisa "voglia di normalità". Soprattutto per questa ragione, il Biedermeier è stato spesso definito come lo stile della Restaurazione.



Lo scopo che sottende allo stile Biedermeier infatti è valorizzare la sobrietà e l'armonia, mutuando parte dei motivi stilistici dal periodo precedente, ma spogliandoli di tutti i decori, gli orpelli e gli eccessi che lo avevano caratterizzato. Tutto ciò è coerente con la situazione socio-politica del momento, che cerca di dimenticare i fatti tumultuosi della Rivoluzione francese e del successivo impero napoleonico. Anche l'avvento della Rivoluzione industriale gioca un ruolo decisivo nello stile, proponendo prodotti funzionali ma dalle linee semplici, e quindi facilmente fabbricabili.

File:Zimmerbild 96.jpg

Questa tendenza si ritrova nell'architettura quanto nell'arredamento, nella musica quanto nella letteratura, e produce atmosfere solenni ma sobrie, prive di decori dorati ma ricche di elementi consueti, quotidiani. Nell'arredamento il Biedermeier introduce l'uso di tappeti, tendaggi e nuovi tipi di mobile, come il servante a vetrina, l'armadietto secrétaire a ribalta, il divano imbottito, oltre alla diffusione di materiali pregiati come il mogano e il ciliegio.

File:LangesTannen Esszimer Sp Biederm.jpg









herrlicher Schmuck biedermeier


Ciò che fu un tempo uno stile estetico e culturale rispettabile, anche se molto discusso perché considerato falsamente dimesso, sentimentale anziché alimentato da sentimenti, nutrito di idilli anziché di passioni, insomma, sinonimo di estetica piccolo-borghese, è tuttora usato nell'hobbistica, specialmente femminile, ad esempio per confezionare bouquet, cesti, spille, borse, ecc.: insomma tutto quanto sia decorativo.

 In genere, si tratta di composizioni ottenute con materiale d'uso quotidiano ma abbastanza costoso: perle di bigiotteria, nastri di raso, canutiglia (fili dorati), portasemi di faggio, pignette, ecc. Inoltre, l'utilizzo di spezie come cannellachiodi di garofano e fiori di anice dà un profumo caratteristico alla composizione.

File:Composizione di biedermeier.jpgBiedermeier Design


Le composizioni floreali sono un esempio significativo dello stile, così come le facciate severe di alcune città europee (una per tutte, Vienna) o le famose sedie in legno curvato e paglia di Vienna di Thonet
La pittura si pose a metà strada tra gusto classico e gusto romantico.


biedermeier-ohrgehänge








In musica e letteratura possiamo considerare esemplificative del periodo le prime composizioni di Hummel, Dussek, Cramer e Steibelt, le opere letterarie di Annette von Droste-Hülshoff o di Adelbert von Chamisso, e le opere teatrali dell'austriaco Franz Grillparzer.

mercoledì 9 maggio 2012

Gothian. Capitolo 54. Il Conte Fenrik sposa la Regina degli Alfar


        
La rocca di Alfarian era caduta in mano agli Albini di Gothian senza opporre alcuna resistenza, a causa del tradimento di Ser Gahel, capitano delle guardie, amante della regina Alyx e spia del Conte Fenrik.
         Il Conte in persona si era insediato da padrone nella reggia e aveva subito convocato la regina degli Alfar al suo cospetto.
Quando l'aveva visto, Alyx si era meravigliata. Si era aspettata un orribile vecchio e si era invece trovata di fronte ad un uomo giovane, per quanto albino, e con un fascino che lo rendeva persino attraente.
Ma dietro doveva esserci una spiegazione legata alla sua natura di vampiro.
E' il sangue che ha bevuto... lo ha fatto ringiovanire! 
Il Conte le aveva concesso di sedersi al suo fianco, segno di grande onore, e aveva ordinato ad una ancella di portare da bere.
«Scusate se non mi unisco a voi, Maestà, ma io non bevo… vino»
Quella pausa tra le due ultime parole aveva tolto i residui dubbi circa la natura di Lord Fenrik.
La regina però non ne aveva paura.



«Parlate pure liberamente, Lord Fenrik. Non ho intenzione di oppormi ai vostri disegni»
Il Conte parve compiaciuto:
«Mi compiaccio per la vostra ragionevolezzaLady Alyx. Del resto il mio esercito ha interamente conquistato il Regno degli Alfar. Io stesso ho guidato i miei Albini in battaglia contro re Kerelik, e l'ho affrontato in duello. Potete mettere da parte le richieste di annullamento del matrimonio: ora siete vedova»
Alyx accolse la notizia con sguardo complice:
«Io vedova, e voi divorziato... se le voci su Lady Marigold sono vere...»
Il Conte si era fissato le unghie per un po' prima di rispondere:
«Ha commesso un errore e lo pagherà caro. Ma almeno ora anch'io posso risposarmi»
Alyx aveva capito subitdove Fenrik voleva andare a parare. 
In quanto a cinismo sembravano fatti l'uno per l'altra.
Senza dire nulla si era tolta il mantello e si era avvicinata a lui con le mani tese in segno di sottomissione.



Il Conte non era uomo di grandi passioni, e anche se era nota la sua predilezione per le bionde donne Alfar, sapeva distinguere tra un tentativo di seduzione ed un contratto di matrimonio.
«Accetto la vostra sottomissione, Lady Alix, e vi propongo un accordo»
La regina aveva sorriso. 
I vampiri conoscono un solo tipo di accordo.
Desiderava l'eterna giovinezza e non aveva più nulla da perdere. 
«Lady Alyx, vi offro il dono della vita eterna su questa terra. In cambio voi dovrete sposarmi e riconoscermi come legittimo sovrano»
C'era un'unico punto su cui Alyx doveva contrattare:
«Che ne sarà dei miei figli?»
Il Conte parve ricordarsi solo in quel momento che Alyx aveva tre figli.
«Farò loro un'offerta che non si può rifiutare» 
La regina conosceva i suoi figli. L'unica che avrebbe potuto creare dei problemi era Alienor, che per fortuna si trovava a sud.
Alyx aveva annuito e poi aveva scoperto il collo pallido, offrendolo al morso del vampiro.
Fenrik, senza alcuna esitazione, l'aveva addentata in modo così violento e profondo che l'emorragia l'aveva portata rapidamente ai confini della morte.
Il Conte aveva poi sollevato la bocca dal fiero pasto e mentre la teneva tra le braccia, aveva recitato una formula solenne:
 «Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se morto, vivrà. Chi vive e crede in me non morirà in eterno»



Con un coltello si era fatto un piccolo taglio, da cui era gocciolato un sangue nero e gelido, che egli raccolse in una coppa dorata.
Era il suo santo Graal.
«Questo è il calice del mio sangue, per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti i remissione dei peccati. Prendete e bevetene. Fate questo in memoria di me»
Alyx aveva bevuto senza protestare.
Il Conte allora si lasciò andare alle confidenze:
 «Io sono il Principe dei non-morti, e mio padre è il Signore dei ghiacci, Gothar, detto il Consigliere, perché il supremo Ahriman, Dio del Male, ascolta lui, prima di ogni altro demone.



Che dunque il potere dei ghiacci si unisca a quello del sangue nel donarti l'eterna giovinezza, in nome di Gothar il Consigliere»
Appena la regina aveva deglutito il sangue denso e freddo del Conte, i suoi tessuti organici si erano interamente rigenerati, ed ella aveva ritrovato le forze.
E la giovinezza.
Era come se si fosse destata da un sogno. 
Quel sogno era la mia vita. 
Da quel momento era incominciata la non-morte. 
E le piaceva. 
Il Conte l'aveva aiutata a rimettersi in piedi.
«Ora, mia cara Alyx, dobbiamo formalizzare la nostra alleanza e la nostra unione. Chiamate un notaio e quattro testimoni. Non ci vorrà molto»
Alyx aveva eseguito tutto senza protestare, ma si era presentata con un singolare abito da sposa, indossando come corona un trofeo di caccia di qualche defunto antenato. L' "abito da sposa" non era da meno. In fondo, era pur sempre il suo matrimonio!
 Ed ora sono sua moglie, e ne sono felice! 



Fenrik aveva apprezzato, con un lievissimo, ma inequivocabile sorriso.
L'aveva poi condotta senza preamboli in camera da letto.
Per rendere valido il matrimonio, bisognava consumarlo. 
Fenrik si era rivelato un amante insospettabilmente vigoroso. 
Marigold è stata una sciocca a lasciarlo.
Si rivolse verso il suo sposo.
«Ora che faremo?» gli chiese Alyx mentre lui si rivestiva.
La risposta di Fenrik non si fece attendere:
«Andremo a sud, nella Federazione Keltar. Farò a Marvin Vorkidian un'offerta che si non può rifiutare...»


N.d.A.

Il popolo degli Alfar nasce dalla commistione degli Elfi con i popoli germanici del nord.
Il Conte Fenrik di Gothian è rappresentato da Alucard di Castlevania.
Famosa la battuta di Dracula: "Io non bevo... vino..."
I vampiri di Gothian sono nati dalla trasformazione in non-morti del popolo degli Albini, che gli Alfar avevano esiliato a nord del circolo polare artico. La prima a trasformarsi fu la madre del conte, Herberta von Steinberg, contessa di Gothian, ad opera del demone dei ghiacci, Gothar il Consigliere.
Famosa anche la battuta del Padrino: "Gli faremo un'offerta che non si può rifiutare" nel capolavoro di Francis Ford Coppola.
La frase di Fenrik sul sangue e l'immortalità è una versione modificata e decisamente demoniaca di una frase presente nel Vangelo di Giovanni: "Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se morto, vivrà. Chi vive e crede in me non morirà in eterno". Questo noto passaggio è stato spesso ripetuto o riformulato nei contesti più vari, ricordo, per esempio, la serie "x-files".
L'immagine del "sollevare la bocca" è dantesca, si pensi al conte Ugolino che "la bocca sollevò dal fiero pasto".
Ahiriman è il dio del male nello Zoroastrismo (religione persiana antica rivelata dal profeta Zarathustra).
Le immagini femminili sono di Luis Royo.



martedì 8 maggio 2012

Sondaggio: vi piace la "skinny tie"? A me no!!!

A causa del pochissimo tempo libero di questi giorni, dovuto al fatto che sto preparando un concorso per l'abilitazione all'insegnamento, oggi devo rimandare la rubrica suglia stili, che però riprenderà la prossima volta.
Vi sottopongo invece una domanda che mi interessa. Avrete capito dai miei frequenti cambi di immagine del profilo che io uso spesso la cravatta, ma quella tradizionale, non la cosiddetta "skinny".
Per "skinny tie" si intende la cravatta stretta che adesso va di moda e di cui riporto subito un esempio visivo:



A me non piace, lo dico chiaro e tondo: io preferisco la cravatta tradizionale e non vedo l'ora che questa moda della cravatta stretta sparisca.
Qualcuna /o di voi ha idea di quando finalmente passerà di moda???
Post molto breve, ma mi interessano molto le risposte, specie se motivate ;-)
L'unica condizione in cui sarei disposto ad accettare la skinny tie è quella che vada annodata obbligatoriamente con nodo Windsor, come quello di questi due sportivi:

Valencia and Hernandez in slim fit black two piece suits with slinny ties

Spero che tutti sappiate come si fa il nodo Windsor, quello inventato da re Edoardo VIII, poi Duca di Windsor, quando era ancora Principe di Galles. Nella foto lo vediamo con la moglie Wallis Simpson.
.


Attualmente uno dei giovani principi che sfoggia elegantemente il nodo Windsor con cravatte tradizionali è Carl Philip di Svezia (a fianco c'è la fidanzata, una modella!):




(Questa foto risale a pochi giorni fa, quando il Principe di Galles e la Duchessa di Cornovaglia hanno visitato la Svezia)

O come quello di Chuck Bass in Gossip Girl:


O di Gabriel Garko:




O di Adam Levine,  cantante dei Maroon 5 (con la ex-fidanzata, modella pure lei!)


O dell'attore Milo Ventimiglia:




Molto migliore vero? ;-) 

lunedì 7 maggio 2012

Gothian. Capitolo 53. Marigold sposa l'imperatore Elner XI

Aveva atteso quel giorno per mille anni.
Per lei era il terzo matrimonio.
Il primo era stato con Arexatan Eclionner, ma a quei tempi lei si chiamava ancora Edwina Ataris, ed era rimasta vedova troppo presto.
Il secondo era stato col Conte Fenrik di Gothian, nell'anno della Primavera di Sangue, ed era stato appena annullato dal Sommo Sacerdote della chiesa di Lathena.
Finalmente non c'erano più ostacoli alle sue nozze con l'imperatore Elner XI Eclionner, in cui le memorie di Arexatan si erano risvegliate.
Non si illudeva che tutto potesse tornare come prima, perché il sogno che interrompi non ritorna mai uguale, però osava sperare che le cose potessero andare persino meglio.
Non sono più l'ingenua Edwina... ora sono Marigold, la Dama Gialla che tutti temono!
Questa volta però doveva farsi amare dal popolo, e per questo aveva organizzato una festa che coinvolgesse tutti, in modo che ogni suddito dell'Impero Lathear potesse divertirsi, mangiare e bere a sazietà.
Devono gioire con me, ed essere fieri di avermi come Imperatrice. 



Mentre avanzava lungo la navata centrale del Tempio di Eclion, indossando un abito da sposa che rifletteva la sua fissazione per il colore dorato, lady Marigold assaporava ogni momento di quella giornata tanto a lungo attesa.
Elner XI la attendeva all'altare, vestito nella stessa armatura dorata indossata dal suo antenato Arexatan Eclionner il giorno in cui aveva sposato Edwina Ataris.


Marigold si ricordò.
All'epoca, mille anni prima, Arexatan era fisicamente più maturo: per lui era il sesto matrimonio.


Ma non c'era da preoccuparsi: presto anche Elner sarebbe diventato così.
La spada di fuoco era il dono di nozze di mio padre Atar, il signore del Fuoco Segreto.
Quel matrimonio però era durato soltanto pochi mesi.
Marigold non poté fare a meno di ripensare alla scena in cui Wechtigar I il Pio, primogenito di Arexatan e della sua prima moglie Layla, aveva assassinato suo padre con la stessa spada di fuoco.


La scena era avvenuta proprio nel Tempio di Eclion, davanti all'Occhio di Eclion stesso.
Marigold si ritrovava ora nello stesso identico posto.
I ricordi e la realtà si sovrapponevano.
Ma almeno adesso il Sommo Sacerdote è dalla mia parte!


Il vecchio Caiaphas, da ventotto anni Sommo Sacerdote del Clero di Eclion, era consapevole della reincarnazione di Arexatan e riteneva utile l'alleanza con la figlia di Atar, che avrebbe potuto dare all'imperatore un erede ancora più forte.
Marigold si era guadagnata la fiducia di tutto l'Alto Clero, anche per aver tolto di mezzo il priore Mollander, che era il principale oppositore del Sommo Sacerdote.
Oltre a Caiaphas, mi appoggia il cardinale Augustin Arenga, dopo che Fuscivarian gli ha raccontato tutto... è stato furbo Arenga a capire che gli conveniva passare dalla mia parte!
Del resto ormai era chiaro cosa succedeva ai religiosi che si opponevano a Marigold.
Il rogo della Grande Canonica ha convinto tutti! 
Purtroppo però alcuni Canonici le erano sfuggiti.
Ulume, il nuovo Priore, e poi Sulmen e Grizinga: quei tre sostengono Ellis, Masrek e Marvin! Li dovrò eliminare il prima possibile!
Era consolante però sapere che almeno il resto del Clero era lì nel Tempio di Eclion per benedire il suo matrimonio e riconoscerla come Imperatrice.


Il Tempio dorato, che si rispecchiava sull'Oceano Occidentale!
Mentre seguiva le letture dei testi sacri, Marigold pregava Eclion di accoglierla come sua devota fedele, per suggellare così l'alleanza con il demone Atar.
Presto la Spada di Atar sarebbe stata riscoperta e donata ad Elner.
Solo un'altra spada è potente come quella: la Spada di Vorkidex, conservata dalla fata delle acque, Vivien, la sposa di Belenos.
Sicuramente Marvin Vorkidian ne era a conoscenza, e si stava recando alle sorgenti dell'Amnis a reclamare la sua eredità.
Marvin non è un problema: passerà la vita a combattere Fenrik, tenendo occupato il mio ex marito, e distogliendolo dalla vendetta contro di me.
Bisognava però impedire che il demone Gothar, padre di Fenrik, ottenesse il favore di Ahirman, il supremo dio del Male.
Ogni cosa a suo tempo! Oggi è il giorno del mio trionfo, l'inizio del mio regno! Tutto sta andando esattamente come avevo previsto...


N.d.A.

Marigold di Gothian è interpretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore" (la foto ritrae la scena del matrimonio col vecchio re).
Il risveglio delle Altre Memorie è tratto dalla saga di "Dune" di Frank Herbert.
La spada di fuoco è un riferimento a quella che Melisandre di Asshai dona a re Stannis Baratheon nel sequel de "Il trono di spade" di George Martin.
Il Sommo Sacerdote Caiaphas è ispirato dall'omologo Caifa nei Vangeli. Caifa presiedeva il Sinedrio.
Il cardinale Augustin Arenga è ispirato dal cardinale arcivescovo Aringarosa ne "Il codice Da Vinci" di Dan Brown e dal cardinale Augustino Lourdsamy in "Endymion" di Dan Simmons.
Il Tempio Dorato corrisponde al Tempio di Baelor Targaryen in Benedetto presso Approdo del Re nelle "Cronache del ghiaccio e del fuoco".
Belenos è il dio celtico della luce, da cui deriva la festività pagana di Beltane, in cui si propiziava la fertilità, il primo giorno di maggio.
Vivien si ispira a Viviana, la Signora di Avalon e Dama del Lago ne "Le nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradely.
Atar e Ahriman sono nomi che derivano dalla religione zoroastriana.



                   









domenica 6 maggio 2012

Lo stile Impero

Lo stile Impero è una corrente del Neoclassicismo che interessò l'architettura, l'arredamento, le arti decorative e le arti visive del XIX secolo. Si sviluppò durante l'età napoleonica, al fine di celebrare l'ascesa al potere di Napoleone Bonaparte e si diffuse in gran parte dell'Europa.





Così come per l'architettura (che riprende le sembianze del tempio romano), anche nell'arredamento prevalgono i temi derivati dal passato. Al gusto dell'equilibrio e delle proporzioni si aggiunsero decorazioni con motivi greci, romani, egiziani ed inoltre colonne, fregi, pilastri.


File:Arc de triomphe du carrousel-paris.jpg

Sopra l'Arco di Trionfo di Napoleone e sotto la Chiesa della Madeleine

File:La Madeleine de París.JPG

Le Chateau de Malmaison, residenza dell'imperatrice Jospehine



Nella pittura, i principali artisti furono Jacques-Louis David e Jean Auguste Dominique Ingres.
David, fin dal suo primo incontro con Napoleone, divenne un suo grande ammiratore e nel 1797 iniziò a preparare degli studi per un suo ritratto commissionatogli. Le opere di David celebrarono i momenti più importanti della carriera politica di Bonaparte: Napoleone al passo del Gran San Bernardo (1800),

File:Jacques-Louis David 007.jpg

 L'incoronazione di Napoleone e Giuseppina (1805-1807) e Napoleone nel suo studio (1812) rivelano toni fortemente propagandistici, esaltando Napoleone come un eroe per la patria (soggetto poi ripreso nella corrente culturale in contrapposizione, il Romanticismo), tanto che, dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo (1815), David fu costretto a rifugiarsi in Svizzera ed in seguito a Bruxelles.
Ingres ebbe anche lui un ruolo fondamentale nell'arte di quegli anni: rispolverò l'arte del ritratto, che, dalla seconda metà del Settecento, divenne di dominio pubblico: tutti i nobili e i cittadini facoltosi infatti, se non possedevano un loro ritratto, venivano considerati "retrogradi", un po' come ai tempi di Luigi XVI. Tra le sue opere più celebri di quel periodo troviamo Napoleone sul trono imperiale e L'apoteosi di Omero.

File:Ingres, Napoleon on his Imperial throne.jpg

Nella scultura è doveroso ricordare il nome di Antonio Canova, ritrattista ufficiale del Bonaparte: suo è il Monumento a Napoleone I, collocato a Milano presso la Pinacoteca di Brera e realizzato tra il 1807 ed il1808. Canova ritrasse pure Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone, seminuda, semisdraiata su un triclinio romano, con una mela in mano, nell'allegoria di "Venere vincitrice".




Il vero e proprio stile Impero  si manifesta però negli arredamenti. I suoi ideatori furono gli architetti Charles Percier e Fontaine; il gusto si distingue per le forme geometriche di struttura massiccia, di perfetta simmetria; le decorazioni sono tutte in bronzo.

I
l mobile, quindi, nello stile neo-classico, che raggiunge tutto il suo splendore durante l'impero di Napoleone I, va gradatamente riprendendo la sua individualità. Non si integra più con il resto dell'ambiente ma si cerca soprattutto la simmetria e l'equilibrio delle proporzioni. 



Lo stile Impero terminò con la caduta di Napoleone ed il suo esilio a Sant'Elena (1815)