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lunedì 14 maggio 2012

Lo stile Gustaviano o Shabby Chic



 Gustavo III re di Svezia, sovrano colto dalla personalità complessa, amante dell'arte e di gusto raffinato. Reduce da un breve viaggio in Francia torna in patria per salire al trono nel 1772 .
Ispirato dall'architettura e dalle arti decorative francesi, dà vita allo stile neoclassico svedese che porta il suo nome: "Gustaviano" dando un nuovo volto a Stoccolma definita la "Parigi del Nord".
Lo stile gustaviano è la rielaborazione, semplificata al gusto nordico, del rococò e del neoclassicismo. Prevalgono in esso  i colori dai toni chiari. Tipici dello stile gustaviano sono i bianchi, i grigi, l'ocra gialla e l'azzurro ma anche il verde salvia, il rosa, l’avorio e non mancano le dorature che ai tempi di Gustavo III si trovavano solo nei palazzi reali e nelle dimore dell'aristocrazia. I mobili sono di forme austere e sobrie, rispettano simmetrie e linearità tipicamente neoclassiche, hanno finitura opaca ed effetto invecchiato quindi shabby/decapè. Alla semplicità dell'arredamento si contrapponeva, all'epoca, la ricchezza delle decorazioni alle pareti e dei complementi mantenendo comunque la raffinatezza e la sobrietà tipiche dello stile.










Ed ecco alcune rielaborazioni contemporanee di questo stile




Foto di Marzia Sofia Salvestrini



poltrona-casanova di maison du monde



Le famose tonalità pastello sono, insieme al bianco, quelle dominanti in questo stile che si presta a rielaborazioni nelle linee essenziali dell'arredamento anche più semplice o più rigoroso.

domenica 6 maggio 2012

Lo stile Impero

Lo stile Impero è una corrente del Neoclassicismo che interessò l'architettura, l'arredamento, le arti decorative e le arti visive del XIX secolo. Si sviluppò durante l'età napoleonica, al fine di celebrare l'ascesa al potere di Napoleone Bonaparte e si diffuse in gran parte dell'Europa.





Così come per l'architettura (che riprende le sembianze del tempio romano), anche nell'arredamento prevalgono i temi derivati dal passato. Al gusto dell'equilibrio e delle proporzioni si aggiunsero decorazioni con motivi greci, romani, egiziani ed inoltre colonne, fregi, pilastri.


File:Arc de triomphe du carrousel-paris.jpg

Sopra l'Arco di Trionfo di Napoleone e sotto la Chiesa della Madeleine

File:La Madeleine de París.JPG

Le Chateau de Malmaison, residenza dell'imperatrice Jospehine



Nella pittura, i principali artisti furono Jacques-Louis David e Jean Auguste Dominique Ingres.
David, fin dal suo primo incontro con Napoleone, divenne un suo grande ammiratore e nel 1797 iniziò a preparare degli studi per un suo ritratto commissionatogli. Le opere di David celebrarono i momenti più importanti della carriera politica di Bonaparte: Napoleone al passo del Gran San Bernardo (1800),

File:Jacques-Louis David 007.jpg

 L'incoronazione di Napoleone e Giuseppina (1805-1807) e Napoleone nel suo studio (1812) rivelano toni fortemente propagandistici, esaltando Napoleone come un eroe per la patria (soggetto poi ripreso nella corrente culturale in contrapposizione, il Romanticismo), tanto che, dopo la sconfitta di Napoleone a Waterloo (1815), David fu costretto a rifugiarsi in Svizzera ed in seguito a Bruxelles.
Ingres ebbe anche lui un ruolo fondamentale nell'arte di quegli anni: rispolverò l'arte del ritratto, che, dalla seconda metà del Settecento, divenne di dominio pubblico: tutti i nobili e i cittadini facoltosi infatti, se non possedevano un loro ritratto, venivano considerati "retrogradi", un po' come ai tempi di Luigi XVI. Tra le sue opere più celebri di quel periodo troviamo Napoleone sul trono imperiale e L'apoteosi di Omero.

File:Ingres, Napoleon on his Imperial throne.jpg

Nella scultura è doveroso ricordare il nome di Antonio Canova, ritrattista ufficiale del Bonaparte: suo è il Monumento a Napoleone I, collocato a Milano presso la Pinacoteca di Brera e realizzato tra il 1807 ed il1808. Canova ritrasse pure Paolina Bonaparte, sorella di Napoleone, seminuda, semisdraiata su un triclinio romano, con una mela in mano, nell'allegoria di "Venere vincitrice".




Il vero e proprio stile Impero  si manifesta però negli arredamenti. I suoi ideatori furono gli architetti Charles Percier e Fontaine; il gusto si distingue per le forme geometriche di struttura massiccia, di perfetta simmetria; le decorazioni sono tutte in bronzo.

I
l mobile, quindi, nello stile neo-classico, che raggiunge tutto il suo splendore durante l'impero di Napoleone I, va gradatamente riprendendo la sua individualità. Non si integra più con il resto dell'ambiente ma si cerca soprattutto la simmetria e l'equilibrio delle proporzioni. 



Lo stile Impero terminò con la caduta di Napoleone ed il suo esilio a Sant'Elena (1815)