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mercoledì 9 maggio 2012

Gothian. Capitolo 54. Il Conte Fenrik sposa la Regina degli Alfar


        
La rocca di Alfarian era caduta in mano agli Albini di Gothian senza opporre alcuna resistenza, a causa del tradimento di Ser Gahel, capitano delle guardie, amante della regina Alyx e spia del Conte Fenrik.
         Il Conte in persona si era insediato da padrone nella reggia e aveva subito convocato la regina degli Alfar al suo cospetto.
Quando l'aveva visto, Alyx si era meravigliata. Si era aspettata un orribile vecchio e si era invece trovata di fronte ad un uomo giovane, per quanto albino, e con un fascino che lo rendeva persino attraente.
Ma dietro doveva esserci una spiegazione legata alla sua natura di vampiro.
E' il sangue che ha bevuto... lo ha fatto ringiovanire! 
Il Conte le aveva concesso di sedersi al suo fianco, segno di grande onore, e aveva ordinato ad una ancella di portare da bere.
«Scusate se non mi unisco a voi, Maestà, ma io non bevo… vino»
Quella pausa tra le due ultime parole aveva tolto i residui dubbi circa la natura di Lord Fenrik.
La regina però non ne aveva paura.



«Parlate pure liberamente, Lord Fenrik. Non ho intenzione di oppormi ai vostri disegni»
Il Conte parve compiaciuto:
«Mi compiaccio per la vostra ragionevolezzaLady Alyx. Del resto il mio esercito ha interamente conquistato il Regno degli Alfar. Io stesso ho guidato i miei Albini in battaglia contro re Kerelik, e l'ho affrontato in duello. Potete mettere da parte le richieste di annullamento del matrimonio: ora siete vedova»
Alyx accolse la notizia con sguardo complice:
«Io vedova, e voi divorziato... se le voci su Lady Marigold sono vere...»
Il Conte si era fissato le unghie per un po' prima di rispondere:
«Ha commesso un errore e lo pagherà caro. Ma almeno ora anch'io posso risposarmi»
Alyx aveva capito subitdove Fenrik voleva andare a parare. 
In quanto a cinismo sembravano fatti l'uno per l'altra.
Senza dire nulla si era tolta il mantello e si era avvicinata a lui con le mani tese in segno di sottomissione.



Il Conte non era uomo di grandi passioni, e anche se era nota la sua predilezione per le bionde donne Alfar, sapeva distinguere tra un tentativo di seduzione ed un contratto di matrimonio.
«Accetto la vostra sottomissione, Lady Alix, e vi propongo un accordo»
La regina aveva sorriso. 
I vampiri conoscono un solo tipo di accordo.
Desiderava l'eterna giovinezza e non aveva più nulla da perdere. 
«Lady Alyx, vi offro il dono della vita eterna su questa terra. In cambio voi dovrete sposarmi e riconoscermi come legittimo sovrano»
C'era un'unico punto su cui Alyx doveva contrattare:
«Che ne sarà dei miei figli?»
Il Conte parve ricordarsi solo in quel momento che Alyx aveva tre figli.
«Farò loro un'offerta che non si può rifiutare» 
La regina conosceva i suoi figli. L'unica che avrebbe potuto creare dei problemi era Alienor, che per fortuna si trovava a sud.
Alyx aveva annuito e poi aveva scoperto il collo pallido, offrendolo al morso del vampiro.
Fenrik, senza alcuna esitazione, l'aveva addentata in modo così violento e profondo che l'emorragia l'aveva portata rapidamente ai confini della morte.
Il Conte aveva poi sollevato la bocca dal fiero pasto e mentre la teneva tra le braccia, aveva recitato una formula solenne:
 «Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se morto, vivrà. Chi vive e crede in me non morirà in eterno»



Con un coltello si era fatto un piccolo taglio, da cui era gocciolato un sangue nero e gelido, che egli raccolse in una coppa dorata.
Era il suo santo Graal.
«Questo è il calice del mio sangue, per la nuova ed eterna alleanza, versato per voi e per tutti i remissione dei peccati. Prendete e bevetene. Fate questo in memoria di me»
Alyx aveva bevuto senza protestare.
Il Conte allora si lasciò andare alle confidenze:
 «Io sono il Principe dei non-morti, e mio padre è il Signore dei ghiacci, Gothar, detto il Consigliere, perché il supremo Ahriman, Dio del Male, ascolta lui, prima di ogni altro demone.



Che dunque il potere dei ghiacci si unisca a quello del sangue nel donarti l'eterna giovinezza, in nome di Gothar il Consigliere»
Appena la regina aveva deglutito il sangue denso e freddo del Conte, i suoi tessuti organici si erano interamente rigenerati, ed ella aveva ritrovato le forze.
E la giovinezza.
Era come se si fosse destata da un sogno. 
Quel sogno era la mia vita. 
Da quel momento era incominciata la non-morte. 
E le piaceva. 
Il Conte l'aveva aiutata a rimettersi in piedi.
«Ora, mia cara Alyx, dobbiamo formalizzare la nostra alleanza e la nostra unione. Chiamate un notaio e quattro testimoni. Non ci vorrà molto»
Alyx aveva eseguito tutto senza protestare, ma si era presentata con un singolare abito da sposa, indossando come corona un trofeo di caccia di qualche defunto antenato. L' "abito da sposa" non era da meno. In fondo, era pur sempre il suo matrimonio!
 Ed ora sono sua moglie, e ne sono felice! 



Fenrik aveva apprezzato, con un lievissimo, ma inequivocabile sorriso.
L'aveva poi condotta senza preamboli in camera da letto.
Per rendere valido il matrimonio, bisognava consumarlo. 
Fenrik si era rivelato un amante insospettabilmente vigoroso. 
Marigold è stata una sciocca a lasciarlo.
Si rivolse verso il suo sposo.
«Ora che faremo?» gli chiese Alyx mentre lui si rivestiva.
La risposta di Fenrik non si fece attendere:
«Andremo a sud, nella Federazione Keltar. Farò a Marvin Vorkidian un'offerta che si non può rifiutare...»


N.d.A.

Il popolo degli Alfar nasce dalla commistione degli Elfi con i popoli germanici del nord.
Il Conte Fenrik di Gothian è rappresentato da Alucard di Castlevania.
Famosa la battuta di Dracula: "Io non bevo... vino..."
I vampiri di Gothian sono nati dalla trasformazione in non-morti del popolo degli Albini, che gli Alfar avevano esiliato a nord del circolo polare artico. La prima a trasformarsi fu la madre del conte, Herberta von Steinberg, contessa di Gothian, ad opera del demone dei ghiacci, Gothar il Consigliere.
Famosa anche la battuta del Padrino: "Gli faremo un'offerta che non si può rifiutare" nel capolavoro di Francis Ford Coppola.
La frase di Fenrik sul sangue e l'immortalità è una versione modificata e decisamente demoniaca di una frase presente nel Vangelo di Giovanni: "Io sono la resurrezione e la vita. Chi crede in me, anche se morto, vivrà. Chi vive e crede in me non morirà in eterno". Questo noto passaggio è stato spesso ripetuto o riformulato nei contesti più vari, ricordo, per esempio, la serie "x-files".
L'immagine del "sollevare la bocca" è dantesca, si pensi al conte Ugolino che "la bocca sollevò dal fiero pasto".
Ahiriman è il dio del male nello Zoroastrismo (religione persiana antica rivelata dal profeta Zarathustra).
Le immagini femminili sono di Luis Royo.