domenica 24 giugno 2012

La moda nel Cinquecento (Rinascimento)


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L'immagine qui sopra è un famoso ritratto di Lucrezia Borgia, duchessa di Ferrara, dipinto da Bartolomeo Veneto intorno al 1510.
Il Cinquecento è passato alla storia come il secolo del Rinascimento.
Il Rinascimento è un periodo artistico e culturale della storia d'Europa, che si sviluppò a partire da Firenze tra la fine del Medioevo e l'inizio dell'età moderna, in un arco di tempo che va all'incirca dalla seconda metà del XIV secolo fino al XVI secolo, con ampie differenze tra disciplina e disciplina e da zona a zona.





Il Rinascimento, vissuto dalla maggior parte dei suoi protagonisti come un'età di cambiamento, maturò un nuovo modo di concepire il mondo e se stessi, sviluppando le idee dell'umanesimo nato in ambito letterario nel XIV secolo (da Petrarca) e portandolo a influenzare per la prima volta anche le arti figurative e la mentalità corrente.





La vera rivoluzione nell'abbigliamento femminile avviene con Elisabetta I Tudor


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Per i maschi nel '500 torna di moda la barba, perché la portava l'imperatore Carlo V per nascondere il suo lunghissimo mento.



Qui sotto Enrico VIII

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Qui sotto il re di Francia, Francesco I

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Enrico, duca d'Angiò, poi re Enrico III di Francia

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Enrico di Lorena, Duca di Guisa



Thomas Howard, Duca di Norfolk

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Gli uomini indossano prevalentemente capi scuri.Incomincia a farsi strada l'uso del bavero bianco, che qui sotto vediamo portato da Cosimo I de Medici, Granduca di Toscana.


Un capo d'abbigliamento tipico della moda maschile del Cinquecento era la stola di pelliccia che si può osservare nei seguenti ritratt, come anche la collana, che indicava il possessore come appartenente ad un ordine cavalleresco :

Sir Thomas Moore, ritratto da Hans Holbein




Lord Charles de Solier, ritratto da Hans Holbein


File:Hans Holbein d. J. - Portrait of Charles de Solier, Lord of Morette - WGA11551.jpg

Cosa ne pensate della moda di questo periodo?



venerdì 22 giugno 2012

Gohian. Capitolo 74. Sephir Eclionner incontra il suocero Fuscivarian



Sua Altezza Imperiale il principe della corona Sephir Eclionner, vestito in armatura e toga dopo tanto tempo,  alla testa di 10 legioni di Lathear, circondò la roccaforte di Marina del Campo, che si arrese senza alcuna resistenza.
Sul motivo che aveva spinto Sephir a prendere il controllo della cittadella non c'erano dubbi:  lì infatti si trovava confinato suo suocero, il senatore Fuscivarian, segregato in un convento.
Sephir non lo vedeva da 18 anni, da quando cioè suo padre, il vecchio imperatore Wechtigar XVI, su istigazione dello stesso Fuscivarian, aveva diseredato ed esiliato il principe ereditario, a causa della disfatta militare nella spedizione contro gli Alfar.
Quello stesso giorno Sephir era stato gravemente ferito alla gamba destra nell'ormai leggendario duello col Conte Fenrik di Gothian, durante la battaglia di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue.
Da allora tra i due era nato un odio profondo, anche se per motivi politici si erano trovati costretti più volte a complottare intrighi di palazzo.
Sephir si considerava un vecchio, per i suoi 75 anni, ma suo suocero Fuscivarian era veramente decrepito, con i suoi 95.
Da quando poi Elner XI lo aveva costretto a farsi monaco, e a vivere relegato nel convento di Marina del Campo, il senatore appariva ancora più vecchio e incartapecorito.



Lo sguardo di Fuscivarian aveva conservato quella lieve piega ironica, unica concessione all'emotività in un volto da sfinge mummificata.
<<Questa sì che è una sorpresa: Sephir Eclionner... già Principe della Corona, ora latitante e bandito, a capo della Piovra. Come è possibile che un pendaglio da forca come te giri impunemente per l'Impero e si faccia annunciare come un generale vittorioso, cosa che non sei mai stato e mai riuscirai mai ad essere!>>
Un'accoglienza più gelida e beffarda non poteva esistere.
Ma Sephir non si lasciò scalfire:
<<Anche per me è una sorpresa trovarvi vivo, senatore Fuscivarian, dopo che avete ucciso la vostra stessa figlia, la mia povera Wensy, e avete sobillato Ellis contro il resto della famiglia, benedicendo persino il suo vergognoso incesto con Masrek! Chi è dunque il pendaglio da forca tra noi due? Mi chiedo se non sia giunto il momento di mandarvi all'inferno>>
Il Senatore sogghignò:
<<Se era questo il tuo obiettivo, caro genero, l'avresti già realizzato da un pezzo. Sei la persona più sanguinaria della storia imperiale, Sephir. Peggio dei vampiri! Loro almeno del sangue se ne cibano. Tu provi piacere semplicemente a spargerlo. Hai persino infranto l'Antico Patto, portando morte e fiumi di porpora tra gli Alfar, a Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue>>



Sephir scrollò le spalle:
<<Anche voi vi siete dato molto da fare quell'anno. Siete riuscito ad avvelenare mio padre, a far credere che mio figlio fosse morto, e infine ad avvelenare il marito di Ellis, quel povero idiota di mio nipote Elner X. Ma non sono qui per fare a gara a chi ha seminato più vittime. Sono qui per parlare del Nuovo Patto>>
Al solo sentir pronunciare quella parola, il decrepito senatore sgranò gli occhi immersi in un mare di borse e di rughe:
<<Un Nuovo Patto? Ma se ormai i demoni hanno conquistato tutto il Continente Centrale?>>
Sephir scosse il capo:
<<No, molte zone dell'Impero sono sotto il mio controllo, e la Federazione Keltar si sta per ricostituire in un Regno unitario, sotto la guida di mio nipote Marvin, che è anche vostro pronipote, in quanto figlio di Masrek>>
Il Senatore annuì:
<<Marvin ... il figlio segreto di Masrek!>>



Lo Sciancato confermò:
<<Voi siete suo bisnonno, tramite Wensy, ed io suo nonno... lui è tutto ciò che ancora ci accomuna, e avremmo entrambi interesse affinché Marvin ascendesse al Trono del Sole!!>>
Fuscivarian sogghignò nuovamente:
<<E' sempre bello rientrare nel Gioco del Trono... ho sempre sostenuto che fosse l'unico gioco in cui valesse la pena impegnarsi. L'unico gioco che conta. Ellis ed Elner mi hanno deluso, ed ora c'è quella terribile Marigold di Gothian... come potremmo riuscire a sconfiggere quella strega... a meno che... >>
Sephir terminò la frase:
<<A meno che non riusciamo a far sposare Marigold e Marvin. Questa è la sintesi del Nuovo Patto! Abbiamo l'appoggio di Eclion e di Atar, tra i demoni, e di Belenos e di Cernunnos tra gli angeli. Gli altri per ora si mantengono neutrali>>
Il senatore annuì:
<<Ed io come posso esserti utile? E soprattutto, cosa ci guadagno?>>
Lo Sciancato scosse il capo:
<<Sempre le solite domande... ebbene, voi avete ancora molti amici in Senato e nel Clero: vi chiedo di convincerli ad abbandonare Elner e a schierarsi per Marvin. Possiamo già contare sull'appoggio di Bial l'Eunuco e dei servizi segreti, e persino della Grande Canonica: il nuovo priore Ulume è un mio fedelissimo.  Naturalmente voi sarete ricompensato con la revoca dell'esilio, la nomina a Presidente del Senato e a Ministro degli Interni... che ve ne pare?>>
A Fuscivarian brillavano gli occhi:
<<Considerala già una cosa fatta! Ma ti pongo solo una domanda: come riesci a fidarti di me, dell'uomo che ha ordinato la morte della sua stessa figlia, tua moglie, e ha rovinato i figli che hai avuto da lei?>>
Qui Sephir rimase pensieroso per un po', e poi rispose:
<<Sono un Eclionner, e gli Eclionner non hanno figli, hanno solo degli eredi!>>


N.d.A.

Sephir Eclionner è interpretato da Charles Dance nel ruolo di lord Tywin Lannister ne "Il trono di spade" di George Martin.

Il toponimo Marina del Campo si ispira a quello di Medina del Campo, dove morì Isabella di Castiglia.

Gli Alfar sono un incrocio tra gli Elfi e i popoli del nord del Continente centrale.

Il senatore Fuscivarian (Fujiwara) è intepretato da Ian McDiarmid nel ruolo dell'imperatore Palpatine in "Guerre Stellari".

"I fiumi di porpora", espressione rappresentata nella seconda immagine, è il titolo di un ottimo film thriller con Jean Reno, tratto da un omonimo romanzo.

"Il gioco del trono" è il titolo italiano dei primi due romanzi della serie "Le cronache del ghiaccio e del fuoco". Separatamente i due romanzi si intitolano "Il trono di spade" e "Il grande inverno", seguiti poi da "Il regno dei lupi" (con riferimento alla famiglia Stark) e "La regina dei draghi" (con riferimento a Daenerys Targaryen).

La frase finale è ispirata da una affermazione di Pietro il Grande quando ordinò l'esecuzione di suo figlio Alessio Petrovich Romanov, accusato di cospirazione e alto tradimento: "Gli zar non hanno figli, hanno solo degli eredi".







La moda nel Quattrocento (Umanesimo)



Il Quattrocento è anche conosciuto come il periodo dell'Umanesimo, per la riscoperta dell'uomo attraverso la ricerca e la letteratura dei classici latini e grecihumanae litterae o studia humanitatis , da cui appunto trae origine il termine "Umanesimo". Alla visione medievale della vita, che poneva Dio al centro dell'Universo e imponeva all'uomo una totale sottomissione al volere e al potere della Chiesa, gli umanisti contrappongono una visione in cui l'uomo è posto al centro dell'Universo ed è considerato artefice, padrone del proprio destino. Si diffonde una grande fiducia nell'intelligenza umana; si esaltano, in particolar modo, la dignità dell'uomo, la sua superiorità sugli altri esseri naturali, le sue innumerevoli capacità creative. 
In pittura questo significa una maggiore verosimiglianza, e questo ci permette, tramite i ritratti, di conoscere molto bene la moda dell'epoca.

















Vi piace la moda di questo periodo?

giovedì 21 giugno 2012

Gothian. Capitolo 73. Marigold incontra Sephir Eclionner



Marigold di Gothian, imperatrice dei Lathear, era furibonda.
Marvin Eclionner non ha ancora accettato la mia proposta di alleanza! Non vuole contaminarsi con il demone Atar, mio padre! Ma ora gli insegnerò una volta per tutte che è meglio non avermi come nemica!
Non era stato facile organizzare l'incontro con la persona che attendeva in anticamera, ma alla fine, grazie all'aiuto di Lord Bial l'Eunuco, era riuscita a convincere nientemeno che il vecchio principe della corona, Sephir Eclionner, lo Sciancato, a ritornare a Lathena, dopo diciotto anni.
Non ha rimesso piede nell'Acropoli da quando suo padre Wechtigar  XVI lo diseredò, dopo la sconfitta di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue.
Durante quella battaglia, così carica di conseguenze, Sephir, all'epoca principe ereditario dell'Impero Lathear, era stato ferito gravemente ad una gamba, in duello, dal Conte Fenrik di Gothian.
Divenuto ora nostro comune nemico.
Era stata una trovata geniale, da parte sua, quella di coinvolgere il vecchio Sephir nella congiura ideata da Bial e dal priore Mollander per deporre Elner Eclionner e imporre il fratellastro di quest'ultimo, Marvin Vorkidian, sul Trono del Sole.
Ma quell'accordo non sarebbe stato gratuito. Sephir avrebbe chiesto qualcosa in cambio.
Marigold fece cenno al ciambellano, che ordinò:
<<Fate largo a Sua Altezza Imperiale Sephir Eclionner, Principe della Corona, e avo dell'Imperatore Elner XI>>
Le porte si aprirono ed il vecchio principe avanzò dignitosamente, appoggiandosi ad un bastone da passeggio, ma mantenendo un portamento severo, autorevole e regale.
Per lui dev'essere un trionfo tornare qui, ma la sua espressione gelida mostra chiaramente che mi considera un'usurpatrice della corona che gli spetterebbe di diritto.

Risultati immagini per tywin lannister

Nonostante la freddezza gelida del suo sguardo, a Marigold, che lo incontrava di persona per la prima volta, fece un'impressione molto positiva.
I suoi occhi color indaco, tipici degli Eclionner, mostravano un'attenta e profonda consapevolezza della realtà. Il naso aquilino attribuiva un'aria aristocratica al suo profilo. Era senza dubbio un uomo di grande carisma.
Sarebbe stato un grande Imperatore! E proprio per questo Fujivarian fece in modo che venisse diseredato...
Per troppi anni si era dovuto nascondere sotto le sembianze dello Sciancato, capo dell'organizzazione para-militare e crimilare detta la Piovra, ma ormai, scaduto il Millennio, era potuto tornare allo scoperto, assumendo il controllo di dieci legioni che sua figlia Ellis gli aveva consegnato.
Questo lo rendeva un potente interlocutore, soprattutto perché sia Ellis che Masrek obbedivano ai suoi ordini, e lui voleva a tutti costi mettere Marvin sul trono.
<<E' un onore potervi incontrare, Altezza. Il trono su cui ora siedo, dovrebbe spettare a voi>>
Il vecchio scrollò le spalle:
<<Voi occupate il trono delle consorti, Maestà, per cui al limite il vostro seggio sarebbe dovuto spettare alla mia povera moglie Wensy>>
Marigold apprezzò la schiettezza di Sephir. Pochi preamboli: voleva arrivare subito al dunque.
<<Naturalmente è come voi dite, Lord Sephir, ed il ricordo della principessa Wensy resta sempre grande nel cuore di tutti i Lathear. Ma visto che lo scranno di mio marito è vuoto, essendo lui in guerra, vi invito a sedervi a fianco a me, se vi compiace>>
Marigold sapeva essere straordinariamente affascinante in quei momenti.
Fu una tentazione troppo forte per il vecchio, che si accomodò con grande soddisfazione su quel trono che aveva bramato per tutta la sua lunga vita, concedendosi un lieve sorriso.
Esistevano momenti, molto lontani nel tempo l'uno dall'altro, in cui lord Sephir Eclionner minacciava di sorridere. In realtà non sorrideva mai, ma anche solo la minaccia di un suo sorriso era una cosa terribile a vedersi.



Marigold passò subito al punto fondamentale:
<<Lord Sephir, vi ho fatto chiamare perché solo voi potete riuscire ad ottenere l'assenso di vostro nipote Marvin al Nuovo Patto e alla proposta di matrimonio che ho avanzato nei suoi confronti, dopo che Elner XI sarà stato dichiarato illegittimo>>
Lo Sciancato sorrise maliziosamente:
<<Vedo che vi piace collezionare mariti, Maestà>>
La Dama Gialla restò per qualche istante interdetta, colpita dal senso dell'umorismo di quell'anziano nobiluomo, che appariva così diverso dagli altri Eclionner, e anche dai ritratti terribili che tutti avevano fatto di lui, prima della disfatta di Elenna sul Dhain.
Marigold cercò di ricomporsi e, dopo aver sorriso, rispose:
<<Questa volta sarebbe per sempre. Non mi importerebbe niente di nessun altro>>
Sephir appariva poco convinto:
<<Maestà, sappiamo bene entrambi come vanno queste cose. Io dopo la morte di Wensy non ho più amato nessun'altra. Voi avete atteso mille anni il risveglio di Arexatan, e dopo nemmeno un mese siete già pronta a tradirlo. Com'è possibile?>>
Colpita e affondata.
<<C'è una cosa che dovete sapere, principe Sephir, e che io ho ripetuto a tutti coloro che mi hanno mosso la stessa obiezione che avete espresso voi ora. Il sogno che interrompi non sarà più uguale. Se anche la vostra Wensy dovesse ritornare tra i vivi, non sarebbe più la stessa persona, non funzionerebbe, perché qualcosa si è spezzato per sempre>>
Sephir mostrò di apprezzare questa sincerità, ma rimase fermo sulle sue idee riguardo al Nuovo Patto:
<<Vi ho già fatto presenti per lettera le mie condizioni e vi avverto subito che questa volta io non cedo su niente, a nessuna vostra lusinga e a nessuna frase ad effetto, perché se perdo adesso, in questa trattativa, perdo tutto>>
L'imperatrice sapeva di avere davanti a sé un osso duro:
<<Lord Sephir, l'Antico Patto ha retto per mille anni, e altrettanto reggerà il Nuovo Patto. Io sarò garante di una dinastia che godrà dell'appoggio degli angeli e dei demoni, e che regnerà su tutto il Continente Centrale, e potrà anche dominare gli altri continenti! Il nuovo regno millenario!>>


Lo Sciancato si fece serio:
<<Voi sareste un'imperatrice madre immortale, e i vostri discendenti sarebbero solo burattini nelle vostre mani... no, non negatelo! Conosco troppo bene queste dinamiche, sapevo cosa faceva mia figlia Ellis con vostro marito: lo aveva segregato nelle sue stanze! Non intendo fare di voi una nuova Ellis! Mia figlia ha disonorato la Dinastia!>>
Lo disse con sincero rammarico.
Marigold si sentì solidale con lui.
Ellis Eclionner non era degna! E' un'adultera incestuosa e assassina!



Cercò di parlare in modo gentile, al contrario di Ellis, che era sempre acida e critica.
<<Lord Sephir, intendo giurare che non mi comporterò come vostra figlia. Sarannno gli stessi angeli e demoni a vigilare sul mio operato, e a punirmi se dovessi comportarmi come Ellis. Inoltre voi otterreste il ruolo di Primo Ministro e potreste scegliere il presidente del Senato Imperiale!>>
Il vecchio valutò la proposta, ma si mantenne cauto:
<<Non voglio fare la fine di mio suocero Fujivarian. Lui si fidò troppo delle promesse di mia figlia, e adesso marcisce in quel convento a Marina del Campo! Per non parlare del povero Tucker, che si è ridotto a fare da segretario a Bial l'Eunuco>>
Marigold era affascinata dalla logica argomentativa del suo interlocutore.
Se riesco ad averlo come alleato, nulla ci potrà fermare!
Cercò di insistere sugli stessi argomenti per convincerlo della sincerità delle sue intenzioni.
<<Io non sono come Ellis, questo lo sapete bene! E Marvin non è come Masrek!>>
Al solo pronunciare il nome del figlio di Sephir, il principe Masrek Eclionner, padre di Marvin, il vecchio assunse un'espressione addolorata.
<<Ah, Masrek! Per anni il mio figlio prediletto, e poi la mia più grande delusione! Avevo investito tutte le mie migliori risorse ed energie su di lui, avrei anche rinunciato al trono per favorire la sua successione. Ma lui disonorò gli Eclionner con quell'unione incestuosa con Ellis. Quando lo venni a sapere, tutte le speranza che riponevo sui miei figli crollarono in una volta sola. Una ferita che non si è mai rimarginata, e mi ha tormentato molto più di quella fisica che mi inflisse il Conte Fenrik.
Avevo grandi ambizioni per i miei figli. Ambizioni mal riposte, purtroppo...
E' stato triste accorgersi di avere tanto sbagliato>>



Marigold finalmente seppe di aver trovato il punto debole dove colpire:
<<Lasciate perdere Masrek e concentratevi su Marvin! Lui è diverso! Lui non vi deluderà! Se favorirete un'alleanza matrimoniale tra me e lui, il disonore dei vostri figli verrà dimenticato, mentre la parte sana della vostra dinastia tornerà a dare lustro al cognome degli Eclionner>>
Sephir riuscì a trovare la risposta giusta, in grado di parare il colpo di Marigold:
<<Marvin utilizza il cognome Vorkidian di sua madre e si considera un Keltar!>>
La Dama Gialla si sentì messa all'angolo.
Stimava gli uomini che riuscivano a tenerle testa:
<<Sono certa che voi sarete molto persuasivo con vostro nipote, così come lo siete stato con me>>
Il vecchio annuì, compiaciuto del complimento:
<<Maestà, non sono stato un padre convincente per i miei figli e non so proprio come potrei esserlo per un nipote che non ho mai visto in vita mia... ma ci posso provare!>>
L'imperatrice sorrise:
<<Ve ne sarò riconoscente. E' l'unica cosa che vi chiedo!>>
Lo Sciancato si guardò intorno, con aria assorta:
<<Fa uno strano effetto ritornare qui, dopo diciotto anni passati a nascondermi nelle palafitte! Anche allora non fui abbastanza persuasivo. Mio padre Wechtigar XVI non mi perdonò la sconfitta inflittami dal vostro secondo marito, il Conte di Gothian>>
Marigold colse l'occasione per ottenere la sua simpatia:
<<Fu lo stesso giorno in cui io mi risvegliai dal mio sonno millenario.Era il giorno del destino. Tutto è ricominciato da lì, nell'anno della Primavera di Sangue. E l'unica logica conclusione di quel processo è la pace che si otterrà con la stipula del Nuovo Patto, a qualsiasi costo!>>


N.d.A.

Marigold di Gothian è intepretata da Charlize Theron nel ruolo della regina Ravenna in "Biancaneve e il cacciatore" con Kristen Stewart.

Sephir Eclionner è intepretato da Charles Dance nella serie "Il trono di spade" di George Martin.

La frase "stavolta sarebbe per sempre, non mi importerebbe niente" è tratta dal testo della canzone "Per sempre" cantata da Nina Zilli. Nella stessa canzone compare la frase "L'orgoglio in amore è un limite", che ho citato in uno dei capitoli precedenti, quando Lilieth Vorkidian spiega ad Alienor di Alfarian il motivo per cui non intende divorziare dal marito Masrek Eclionner.

Ellis Eclionner è interpretata da Eva Green nel ruolo di Morgana di Avalon, la fata, in "Camelot".

La frase "il sogno che interrompi non ritorna uguale" è un mantra di questo romanzo ed ha ispirato la vicenda di Marigold (il nome l'ha ispirato un'altra canzone di cui già ho parlato). La frase compare in "California" di Gianna Nannini.

Masrek Eclionner è intepretato da Nicolaj Coster-Waldau nel ruolo di Jaime Lannister in "A game of thrones".





mercoledì 20 giugno 2012

La Moda nel Medioevo




Come in tutte le epoche, anche nel Medioevo l’abbigliamento non aveva solo la funzione di ripararsi dal freddo e coprirsi, ma aveva anche una funzione sociale: i tessuti degli abiti, i colori, gli accessori, etc, denotavano ricchezza, potere e status sociale. Nell'immagine qui sopra vediamo Matilde di Canossa, seduta sotto un baldacchino.


Qui sotto possiamo vedere l'imperatrice Adelaide di Borgogna, moglie di Ottone I, madre di Ottone II e nonna di Ottone III, per il quale fu anche reggente.




I tessuti erano di vario tipo e il loro utilizzo si diversificava con il cambiare delle stagioni; infatti, pur non avendo l’usanza di tenere scoperte braccia, gambe,e in alcuni casi, il capo, usavano tessuti più o meno leggeri a seconda della stagione. 

Gli abiti di seta, quindi erano preferibili durante la bella stagione, al contrario di abiti di lana, velluto o broccati, che solitamente erano molto caldi e perciò più adatti al freddo. Naturalmente, pur servendosene per coprirsi, i nobili non mancavano di abbellire le loro vesti in modo tale da far risaltare sempre la loro ricchezza; vi erano dunque mantelli di lana o di velluto estremamente caldi (addirittura con il cappuccio), che però erano riccamente decorati o ornati di pietre preziose. Naturalmente i nobili erano coloro che potevano sfoggiare gli abiti più sfarzosi 
Qui sotto potete vedere una ricostruzione dell'abbigliamento di Eleonora d'Aquitania (1122-1204)



 Se ciò non bastava si poteva appendere alla cintura una borsa, detta scarsella, piena di monete, da far tintinnare in modo tale da far “sentire” la ricchezza. Per le donne, però, l’uso della cintura era legato ad una precisa condizione: il legame con un uomo; solo le donne promesse in sposa o già sposate potevano indossare la cintura sopra la veste. Al pari dell’attuale vera nuziale, la cintura significava un legame matrimoniale; di solito infatti veniva donata alla sposa dal suo futuro marito.

Dopo essersi sposata la dama doveva usare certi accorgimenti nel suo abbigliamento; se non usava la cintura, poteva legare il suo mantello con un legaccio di stoffa o una catena, oppure doveva prestare attenzione alla propria acconciatura. Solo le donne sposate, ma ancora giovani, potevano permettersi il lusso di portare i capelli sciolti sulle spalle o raccolti in elaborate acconciature, al pari delle loro coetanee nubili. I capelli venivano sempre tirati all’indietro o con la scriminatura centrale e poi intrecciati, affinché le chiome fossero sempre mosse e vaporose; contrariamente ad oggi, infatti, i capelli lisci non erano di moda!

Con l’accrescere dell’età anche il capo doveva sempre essere coperto da veli di seta, che potevano essere completati da un balzo, o da cuffie di varie stoffe. In ogni caso i capelli dovevano vedersi il meno possibile; in alcuni casi addirittura le donne arrivavano a rasarsi i capelli fin quasi a metà del capo, anche per rispondere ad un’altra esigenza della moda: mostrare una fronte alta.




File:Maître de la Légende de Sainte Marie-Madeleine, Sainte Marie-Madeleine (15–16ème siècle).jpg

La moda aveva anche le sue precise esigenze cromatiche: la scelta dei colori era sempre guidata da considerazioni gerarchiche.


Il più apprezzato era il rosso (di cui si sapevano creare infinite sfumature con coloranti vegetali o animali) che poteva essere usato solo dagli uomini di legge e dai suoi familiari più stretti; vi era una sorta di tacita intesa per cui altri nobili e borghesi non potessero vestire di rosso.

Un cenno particolare va alle calzature femminili: queste dovevano essere abbinate all’abito indossato per stoffa e colore e dovevano sempre essere alte, sia sul tacco che sulla punta; questo perché non godendo di strade asfaltate e pulite come le nostre e “trascinandosi” dietro metri di strascichi di stoffa, l’altezza delle scarpe faceva si che le vesti toccassero terra il meno possibile. Sempre per questo motivo si arrivò ad aggiungere strati di legno sotto le scarpe, proprio con l’intento di aumentarne l’altezza.

La differenza fra abbigliamento maschile e femminile era data prevalentemente dalla foggia degli abiti.  


Sia uomini che donne indossavano una veste o tunica, che solo nel secondo caso potavano essere aderenti in vita. Entrambi portavano i mantelli, ma solo quelli degli uomini avevano un’ apertura laterale e si chiudevano sulla spalla per mezzo di un fermaglio o di un legaccio. Le brache erano il solo capo d'abbigliamento riservato esclusivamente all'uomo: si trattava di calzoni di tela sottile lunghi fino alle caviglie e stretti.
Non ci sono abiti diversi per le varie età della vita: se si eccettuano i neonati, solidamente impacchettati in fasce da cui emergeva solo il viso, tutti i bambini erano vestiti come gli adulti.

martedì 19 giugno 2012

Gothian. Capitolo 72. Lilieth spiega ad Alienor l'origine degli Eclionner


Il secondo giorno di percorrenza lungo l'argine destro del fiume Lathe, incominciarono a lasciarsi le montagne alle spalle ed a scendere in una valle assolata e amena, dall'aria fresca e profumata.
Ad Alienor piaceva molto questo ambiente.
Presto il fiume diventerà navigabile, e finalmente Vyghar smetterà di lamentarsi del fatto che ha trascorso troppo tempo fuori da una nave!
Lilieth le stava raccontando tutte le leggende legate al fiume Lathe e all'origine del popolo dei Lathear.
<<I Lathear venivano dal mare, e risalirono il fiume che dette loro il nome, perché prima si chiamavano Rumi, dal nome della città a sud del deserto che era stata distrutta dai Danai, i loro più grandi nemici, un tempo dominatori del Continente Occidentale, chiamato Seila>>

                                                              
Alienor era molto incuriosita da queste antichissime leggende, di cui si leggeva nei poemi epici:
<<Chi c'era alle foci del Lathe, prima che arrivassero i Rumi?>>
Lilieth sorrise, perché quella era la domanda fondamentale:
<<C'erano i Neri, gli uomini dalla pelle scura. Ci fu una guerra tra i Rumi e i Neri. I Rumi vinsero ed i Neri si divisero in tre stirpi: gli Shara, che si stabilirono nelle zone tra la foce del Lathe ed il deserto, e che finirono col fondersi con i Rumi, dando vita ai Lathear. Le altre due stirpi sono i Ker e gli Zulu, che hanno fondato regni a sud dell'Equatore, di cui si sa ben poco, se non che il territorio da loro controllato è chiamato Wekth di Jandola>>
La giovane regina degli Alfar aveva creduto per molto tempo che i Neri non esistessero davvero, ma fossero solo leggende messe in giro dai marinai e dai bardi.
<<Chi fondò Lathena?>>



<<Il condottiero dei Rumi , il mitico eroe Ramnes, fondò una prima colonia presso le foci del Lathe, e per questo la città fu chiamata Lathena. Era il 21 aprile dell'anno 753 prima della presa di potere degli Eclionner>>
Alienor ricordava i nomi dei sette re di Lathena, in particolare l'ultimo, Maegor il Superbo, che fu cacciato da una rivolta popolare che nell'anno 509 prima della presa di potere degli Eclionner.
In quell'anno venne fondata la Repubblica, destinata a durare cinque secoli.
Lilieth ne parlava sempre come di un'età dell'oro.
<<Ai tempi dell'antica Repubblica, l'Acropoli era molto diversa da come è adesso. Non vi erano né piramidi né palazzi, ma solo il tempio di tutti gli dei, il Pantheon.>>

File:City of Rome during time of republic.jpg

Inizialmente i Lathear erano un popolo pacifico, ma quando la loro ricchezza aumentò, grazie ai commerci, allora incominciarono a subire numerosi attacchi da parte dei popoli confinanti.
<<I Lathear non hanno mai perso una guerra, prima della disfatta di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue. E' per questo che Sephir Eclionner fu diseredato ed esiliato. La vergogna di essere stati sconfitti dal Conte di Gothian era troppo grande perché suo padre lo perdonasse, anche se sono in molti a dire che il vero ispiratore della decisione fu il senatore Fuscivarian>>
A questo punto intervenne il pirata Vyghar:
<<Furono gli Alfar a chiamare Fenrik contro Sephir, e gli Albini poi diedero fuoco al castello della mia famiglia, Linthael, assieme ai miei genitori e ai miei fratelli. La vera colpa fu degli Alfar!>>



Lilieth gli diede un'occhiataccia:
<<Non è colpa di Alienor se il suo popolo ebbe bisogno di chiamare Fenrik di Gothian ed i suoi Albini! I Lathear avevano infranto l'Antico Patto!>>
Il Pirata scrollò le spalle e se ne andò borbottando qualche imprecazione.
Alienor sapeva che ci sarebbe voluto tempo per guadagnarsi la fiducia di Vyghar di Linthael, per cui tornò a concentrarsi sull'antica Repubblica dei Lathear:
<<Come avvenne la presa di potere di Arexatan Eclionner e la fondazione dell'Impero?>>
L'altra donna sorrise, perché quella era la domanda fondamentale:
<<Arexatan era figlio di una sacerdotessa di Eclion, che proclamava apertamente di essere stata  fecondata da Eclion stesso, tanto che come cognome per suo figlio scelse Eclionner, cioè "figlio di Eclion". Quando il giovane Arexatan aveva circa dieci anni, gli chiesero se preferiva la carriera sacerdotale o quella militare. Egli rispose subito che voleva diventare un guerriero. E si dimostrò un ottimo soldato, un precoce ufficiale e un abile tattico e stratega. A trent'anni era già diventato generale di armata, e aveva il comando di una legione...



...la Nona, che da allora fu detta "La legione del Sole", in onore di Eclion. Tra i trenta e i cinquant'anni, Arexatan Eclionner fu eletto console tre volte, e come proconsole conquistò numerosi regni circostanti, tra cui, per ultimo, quello di Antica Veio. Dopo quella vittoria, decise di marciare su Lathena con un seguito di venti legioni. Gli oligarchi della Repubblica fuggirono ed Arexatan entrò nella capitale senza colpo ferire. Lì si proclamò prima Console Unico a vita, e poi, dopo il matrimonio con Edwina Ataris, cioè Marigold di Gothian, si fece incoronare Imperatore>>
Alienor rimase colpita da questa vicenda.
Forse fu Edwina a convincerlo ad ottenere la corona imperiale. Il suo sogno era dare inizio ad una dinastia, ma Arexatan aveva già avuto molti figli dalle mogli precedenti.
Erano deduzioni abbastanza facili, considerato come erano andate le cose.
<<Fu Edwina a indurlo a conquistare il Regno dei Keltar?>>
Lilieth annuì:
<<L'ambizione di quella donna è sempre stata senza limiti. Arexatan aveva cinquantasei anni quando decise di muovere guerra ai Keltar, ma qui commise il più grave errore politico. Lasciò infatti Lathena nelle mani dei suoi figli, tutti ambiziosi e avidi di potere...


...che si spartirono le cariche principali. Per rafforzare il loro potere arrivarono a sposarsi tra fratello e sorella, un'abitudine che, ahimè, hanno mantenuto fino ad oggi per cinquanta generazioni. Mentre Arexatan sconfiggeva Vorkidex nella battaglia di Floriana sull'Amnis, e dichiarava decaduto il regno dei Keltar, facendone una provincia imperiale, i suoi figli tramavano per prendere il potere. Kerl, che era divenuto Sommo Sacerdote, aveva appreso che Eclion era un demone, e il signore delle Tenebre. Ludor, che era diventato primo ministro, convinse Wechtigar il Pio ad uccidere Arexatan, per evitare che eventuali suoi figli nati da Edwina potessero spogliare gli altri figli di ogni loro potere. E così anche il parricidio, oltre che l'incesto, divennero una costante nella dinastia Eclionner>>
Ad Alienor era rimasta un'ultima domanda:
<<Ma il popolo, i Lathear, amavano Arexatan?>>
Lilieth sospirò:
<<Sì, i Lathear hanno sempre amato gli Eclionner, perché quella dinastia li ha resi potenti. Ma dopo che Sephir ha violato il Patto, tutti hanno compreso che gli dei avevano revocato alla dinastia il mandato celeste. Per questo ora la situazione è molto incerta e il potere degli Eclionner sta vacillando, come credo presto potremo constatare>>


N.d.A.

La conflittualità originaria tra Rumi e Danai si ispira all'Eneide. I Danai sono i Greci del periodo miceneo, che nel mito e forse anche nella storia si trovarono a combattere contro i Troiani. Virgilio fa discendere i Romani da una fusione dei Latini aborigeni con i Troiani esuli superstiti.

Il termine Wekth di Jandola è utilizzato nel romanzo "Gli eretici di Dune", di Frank Herbert, per indicare un concetto relativo all'ordine del Bene Tleilax. I Tleilaxu sono esperti in ingegneria genetica e clonazione.

La città di Lathena è ispirata a Roma (con qualche coloritura ateniese) e per questo nel suo mito di fondazione mi sono ispirato a elementi della nascita della Città Eterna. I Ramnes erano, assieme ai Titienses e ai Luceres, una delle tribù originarie. Latini i Ramnes, Sabini i Titienses ed Etruschi i Luceres, questo almeno secondo la tradizione degli storici antichi. Nuove teorie circa la fondazione di Roma sono rappresentate nella seconda immagine, mentre nella terza è rappresentato il Campidoglio così come appariva in età antica repubblicana.

Maegor il Superbo fonde insieme il secondo Tarquinio con Maegor Targaryen, terzo re della dinastia "del drago" ne "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" di George Martin.

Vyghar di Linthael è interpretato da Johnny Depp nel ruolo del capitano Jack Sparrow nella serie "Pirati dei Caraibi".

Arexatan Eclionner è ritratto da Luis Royo.

L'albero genealogico degli Eclionner è anch'esso un misto di fantasy e di ispirazioni storiche: ci possiamo trovare un riferimento alle sei mogli di Enrico VIII Tudor, come anche alla consuetudine dei Targaryen di sposarsi tra fratello e sorella (come i Tolomei da cui discese Cleopatra). Il nome Jezael è biblico. Gli appellativi "il Pio" e "il Calvo" sono ispirati dalla dinastia carolingia, in particolare dai successori di Carlo Magno. Ci sono alcuni riferimenti anche alla dinastia Atreides, a quella Lannister e a quella Stark. Queste ultime ne "Il trono di spade" si combattono in una guerra molto simile a quella delle due rose, tra gli York e i Lancaster.

I Fuscivarian sono per gli Eclionner l'equivalente di ciò che erano i Fujiwara per la dinastia imperiale giapponese.

lunedì 18 giugno 2012

Moda e abbigliamento nell'Antica Roma

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Nella Roma della tarda età repubblicana (primo secolo avanti Cristo) e della prima età imperiale (I secolo dopo Cristo) l'abbigliamento femminile era molto più complesso rispetto alle donne dell'antica Grecia.

Cecilia Metella, matrona romana dei tempi della repubblica.

Abbigliamento femminile, da un dipinto di Lawrence Alma-Tadema.












Le matrone romane indossavano come indumenta il perizoma, una fascia per il seno (strophiummamillareo una guaina (capetium) e una leggera tunica subuculaintessuta con lana o lino ed in genere prive di maniche.
Sopra la subucula si indossava la stola.
La stola era una tunica ampia e lunga appunto fino ai piedi, fermata alla vita da un cingulum, una cintura, e generalmente si faceva uso di un succingulumper formare un secondo kolpos (sbuffo di stoffa) più ricco all'altezza delle anche.

La recta, era una tunica bianca sprovvista di maniche, aderente alla vita e lievemente scampanata in basso. Era il vestito delle giovani spose romane, completato dal flammeum, ampio velo di color giallo fiamma (da cui il nome) da appoggiare sul capo e fatto scendere sul retro.
Al di sopra delle tuniche le donne indossavano un mantello detto palla.
La palla era il classico mantello femminile. Di forma rettangolare simile al mantello greco, veniva indossata in modi svariati, poggiandone un lembo sul capo. 
Ecco Giulia, figlia dell'imperatore Augusto, con indosso la tunica a spola e il mantello a palliata.



Statua di Livia Drusilla, imperatrice consorte di Augusto, con stola e palla

Mentre gli uomini indossavano la toga e non portavano copricapi riparandosi dal sole o dalla pioggia con un lembo del mantello o sollevando il cappuccio (cucullus) della loro paenula, la donna romana metteva tra i capelli un nastro di color rosso porpora o un tutulus, una larga benda collocata a forma di cono sulla fronte.
La matrona aveva poi di solito annodato al braccio un fazzoletto, la mappa, per pulire il viso dalla polvere e dal sudore. Il muccinium destinato a soffiarsi il naso, non comparve prima della fine del III secolo d.C.  La domina aveva poi un ventaglio per rinfrescarsi e cacciare le mosche e un ombrello, non richiudibile, per ripararsi dal sole.
Per proteggersi dalle intemperie poteva essere indossato un mantello con cappuccio, byrrus, un indumento che si è tramandato fino al giorno d'oggi in Nordafrica, col nome, derivato dal latino, di burnus.
Le donne si adornavano con pettini, spille (fibulae) e, se potevano permetterseli, con numerosi gioielli: orecchini, collane, catenelle (catellae) intorno al collo, anelli alle dita, al braccio e alle caviglie.