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domenica 16 giugno 2013

Elisabetta II e la fine dell'Impero Britannico. Elizabeth II and the fall of British Empire.



Elisabetta II Windsor, 87 anni, è regina del Regno Unito di Gran Bretagna e Irlanda del Nord da oltre 61 anni, cioè da quando, il 6 febbraio 1952, suo padre re Giorgio VI morì precocemente per un cancro ai polmoni.
Quel giorno Elisabetta si trovava in Kenia, che all'epoca era una colonia dell'Impero Britannico.
Per l'esattezza, secondo un testo biografico non autorizzato della dinastia Windsor, Elisabetta si trovava, non sto scherzando, a sedere sul ramo di un baobab, con un binocolo da safari.
Immaginatevi la scena: la Principessa della Corona che osserva la savana, e intanto a terra suo marito e il resto del seguito non sanno da che parte farsi per comunicarle che il Re è morto.
Alla fine la questione si risolve con la consueta compostezza britannica di Sua Maestà. Scesa dalla scala, Elisabetta lesse il messaggio listato a lutto e si limitò a dire: <<Si torna a Londra>>



Ed a Londra, all'aeroporto, c'era ad aspettarla tutto il governo, con Sir Winston Churchill in prima fila.
Il pensiero di ognuno di questi anziani ministri era: "Come farà l'Impero Britannico a sopravvivere sotto la guida di questa ragazzina inesperta?".
Il timore era condiviso anche dalla Famiglia Reale. L'anziana Queen Mary of Teck, la nonna di Elisabetta, e la vedova Elizabeth Bowes-Lyon, per non parlare della principessa Margaret, contessa di Snowdon, apparivano profondamente confuse, oltre che addolorate.



Nell'immagine qui sotto vediamo da sinistra a destra: la regina vedova Elizabeth Bowes-Lyon, sua figlia Elisabetta II e due passi dietro di loro la principessa Margaret, sorella minore della regina.



Impossibile dire cosa passasse per la testa delle tre donne che avrebbero guidato per i successivi cinquant'anni la Famiglia Reake, ma è probabile che Elisabetta, oltre che sinceramente dispiaciuta per la morte del padre, fosse anche piuttosto seccata di dover rinunciare alla sua vita tutto sommato poco mondana, fatta eccezione per le corse dei cavalli. La giovane regina preferiva le passeggiate con i cani, i suoi famosi Corgi, ai quali probabilmente mostrava più affettuosità che ai suoi stessi figli.
Di certo non aveva idea di quello che la attendeva., e cioè la dissoluzione dell'Impero Britannico e la fine dell'egemonia del Regno Unito sui mari e sul pianeta.
Nella foto sottostante si può vedere l'Impero Britannico alla sua massima espansione, nel 1920.



L'Impero delle Indie era già perduto. L'ultimo viceré, lo zio di Elisabetta, Lord Luis Mountbatten, aveva guidato la transizione verso l'indipendenza di quel territorio enorme da cui presero vita i nuovi stati di India, Pakistan, Sri Lanka, Bangladesh e Birmania.
L'ultimo imperatore delle Indie, Giorgio VI, era morto, ed ora che lo scettro era nelle mani di una giovane donna inesperta, tutte le colonie africane e asiatiche si ribellarono e incominciarono a chiedere l'indipendenza.



Il globo che Elisabetta II teneva in mano il giorno dell'incoronazione stava a simboleggiare il potere della Gran Bretagna su tutto il pianeta.
Rule, Britannia, 
Britannia rules the waves...
Così recitava l'inno della marina, ma non era più vero. La Gran Bretagna, indebitata fino al collo con gli Stati Uniti, aveva dovuto cedere agli Americani lo scettro e il globo, nonché il "regolamento delle onde".
Nel giro di un decennio, tra il 1960 e il 1970 quasi tutte le colonie britanniche ottennero l'indipendenza.



La regina osservava in silenzio sfaldarsi quell'immenso dominio su cui la trisavola, regina Vittoria, aveva dominato incontrastata per ben 64 anni.

File:Queen Victoria 1887.jpg

Era come se lo spettro dell'imponente e severissima antenata la stesse rimproverando dai gelidi ritratti appesi ovunque a Windsor, a Sandringham e a Balmoral.
Se con Vittoria di Hannover il Regno Unito aveva raggiunto l'apogeo, con Elisabetta I Tudor era invece incominciata la gloria dell'Inghilterra, che aveva inglobato l'Irlanda e stava per inglobare la Scozia.

File:Elizabeth1592.jpg

Il compito di Elisabetta II era diventato quello di mantenere unito il Regno Unito, opponendosi alle spinte centrifughe delle sue nazioni costituenti.



Sarebbe riuscita Elisabetta II a contrastare le spinte secessionistiche dell'Irlanda, della Scozia e del Galles?
Il momento più tragico fu l'assassinio di Lord Luis Mountbatten da parte dei terroristi dell'Ira.
Nella foto qui sotto vediamo la Famiglia Reale Inglese ai funerali di Lord Mountbatten, nel 1979.
Da sinistra a destra: Anna Windsor, principessa reale e il marito Mark Phillips; la principessa Margaret Windsor, contessa di Snowdon (1930-2002); il principe Andrea, duca di York; il principe Edoardo, conte di Wessex; la regina madre Elizabeth Bowes-Lyon (1900-2002); Carlo, Principe di Galles (1948); e poi finalmente, in cima al corteo, Sua Maestà la regina Elisabetta II (1926) e al suo fianco il marito, principe Filippo Mountbatten, duca di Edimburgo (1921).



Per raccapezzarci in questa rete di parentele è utile osservare l'albero genealogico della famiglia reale inglese.



Elisabetta forse credeva di aver toccato il fondo il giorno della morte di Lord Mountbatten,, ma non era così. Il destino aveva in serbo per lei ancora molte dolorose sorprese, che avrebbero trasformato la Famiglia Reale da oggetto di venerazione ad un involontario cast di una soap opera che era nel contempo un reality show.
Mentre l'Impero si dissolveva, la preoccupazione di Elisabetta era legata al fatto che il suo primogenito, il Principe di Galles, non fosse ancora sposato.
E' noto che Elisabetta si oppose con tutte le sue forze alla relazione di Carlo con Camilla Shand, sua attuale consorte, che all'epoca sposò l'ufficiale Andrew Parker-Bowles, di cui per ironia della sorte ha conservato il cognome.
Lord Mountbatten stava convincendo il pronipote Carlo, di cui era il mentore e con cui aveva un ottimo rapporto, a sposarsi con la onorevole lady. Amanda Knatchbull. Ma quando Luis Mountbatten morì, anche quell'ipotesi di fidanzamento finì in un nulla di fatto.
Elisabetta II sosteneva la giovanissima e bellissima nobildonna Diana Spencer di Althorp, figlia del conte Spencer e della baronessa Frances Shand Kydd. 
Anche la regina madre Elizabeth Bowes-Lyon sosteneva la "candidatura" di Diana, perché era nipote della sua migliore amica, la scrittrice di romanzi rosa Barbara Cartland.
Pochi sanno che a volere fortemente che lady Diana Spencer divenisse Principessa di Galles fu prima di tutti e più di tutti Elisabetta, per la grande amicizia che la legava al conte Spencer, con cui trascorreva le vacanze natalizie a Sandringham, e per il fatto che la ragazza fosse giovane, bella e quasi sicuramente vergine. Tutto il contrario di Camilla Parker Bowles, l'unica donna che avesse conquistato completamente il cuore del Principe del Galles.
Della principessa Diana ho già parlato ampiamente in molti post, così come degli altri componenti della famiglia reale.
La storia qui proseguirà dal punto di vista della Regina, che nei trent'anni successivi dovrà far fronte alle conseguenze delle sue scelte e ai rischi di disgregazione del Regno Unito e della stessa Famiglia Reale Inglese.
Una battaglia vinta, possiamo dire adesso col, senno di poi, anche se Elisabetta II ricorda un po' il vecchio Francesco Giuseppe, alla cui morte l'Impero Austro-Ungarico si dissolse.
Ma di questo parlerò nelle prossime puntate della biografia di Sua Maestà.

martedì 19 giugno 2012

Gothian. Capitolo 72. Lilieth spiega ad Alienor l'origine degli Eclionner


Il secondo giorno di percorrenza lungo l'argine destro del fiume Lathe, incominciarono a lasciarsi le montagne alle spalle ed a scendere in una valle assolata e amena, dall'aria fresca e profumata.
Ad Alienor piaceva molto questo ambiente.
Presto il fiume diventerà navigabile, e finalmente Vyghar smetterà di lamentarsi del fatto che ha trascorso troppo tempo fuori da una nave!
Lilieth le stava raccontando tutte le leggende legate al fiume Lathe e all'origine del popolo dei Lathear.
<<I Lathear venivano dal mare, e risalirono il fiume che dette loro il nome, perché prima si chiamavano Rumi, dal nome della città a sud del deserto che era stata distrutta dai Danai, i loro più grandi nemici, un tempo dominatori del Continente Occidentale, chiamato Seila>>

                                                              
Alienor era molto incuriosita da queste antichissime leggende, di cui si leggeva nei poemi epici:
<<Chi c'era alle foci del Lathe, prima che arrivassero i Rumi?>>
Lilieth sorrise, perché quella era la domanda fondamentale:
<<C'erano i Neri, gli uomini dalla pelle scura. Ci fu una guerra tra i Rumi e i Neri. I Rumi vinsero ed i Neri si divisero in tre stirpi: gli Shara, che si stabilirono nelle zone tra la foce del Lathe ed il deserto, e che finirono col fondersi con i Rumi, dando vita ai Lathear. Le altre due stirpi sono i Ker e gli Zulu, che hanno fondato regni a sud dell'Equatore, di cui si sa ben poco, se non che il territorio da loro controllato è chiamato Wekth di Jandola>>
La giovane regina degli Alfar aveva creduto per molto tempo che i Neri non esistessero davvero, ma fossero solo leggende messe in giro dai marinai e dai bardi.
<<Chi fondò Lathena?>>



<<Il condottiero dei Rumi , il mitico eroe Ramnes, fondò una prima colonia presso le foci del Lathe, e per questo la città fu chiamata Lathena. Era il 21 aprile dell'anno 753 prima della presa di potere degli Eclionner>>
Alienor ricordava i nomi dei sette re di Lathena, in particolare l'ultimo, Maegor il Superbo, che fu cacciato da una rivolta popolare che nell'anno 509 prima della presa di potere degli Eclionner.
In quell'anno venne fondata la Repubblica, destinata a durare cinque secoli.
Lilieth ne parlava sempre come di un'età dell'oro.
<<Ai tempi dell'antica Repubblica, l'Acropoli era molto diversa da come è adesso. Non vi erano né piramidi né palazzi, ma solo il tempio di tutti gli dei, il Pantheon.>>

File:City of Rome during time of republic.jpg

Inizialmente i Lathear erano un popolo pacifico, ma quando la loro ricchezza aumentò, grazie ai commerci, allora incominciarono a subire numerosi attacchi da parte dei popoli confinanti.
<<I Lathear non hanno mai perso una guerra, prima della disfatta di Elenna sul Dhain, nell'anno della Primavera di Sangue. E' per questo che Sephir Eclionner fu diseredato ed esiliato. La vergogna di essere stati sconfitti dal Conte di Gothian era troppo grande perché suo padre lo perdonasse, anche se sono in molti a dire che il vero ispiratore della decisione fu il senatore Fuscivarian>>
A questo punto intervenne il pirata Vyghar:
<<Furono gli Alfar a chiamare Fenrik contro Sephir, e gli Albini poi diedero fuoco al castello della mia famiglia, Linthael, assieme ai miei genitori e ai miei fratelli. La vera colpa fu degli Alfar!>>



Lilieth gli diede un'occhiataccia:
<<Non è colpa di Alienor se il suo popolo ebbe bisogno di chiamare Fenrik di Gothian ed i suoi Albini! I Lathear avevano infranto l'Antico Patto!>>
Il Pirata scrollò le spalle e se ne andò borbottando qualche imprecazione.
Alienor sapeva che ci sarebbe voluto tempo per guadagnarsi la fiducia di Vyghar di Linthael, per cui tornò a concentrarsi sull'antica Repubblica dei Lathear:
<<Come avvenne la presa di potere di Arexatan Eclionner e la fondazione dell'Impero?>>
L'altra donna sorrise, perché quella era la domanda fondamentale:
<<Arexatan era figlio di una sacerdotessa di Eclion, che proclamava apertamente di essere stata  fecondata da Eclion stesso, tanto che come cognome per suo figlio scelse Eclionner, cioè "figlio di Eclion". Quando il giovane Arexatan aveva circa dieci anni, gli chiesero se preferiva la carriera sacerdotale o quella militare. Egli rispose subito che voleva diventare un guerriero. E si dimostrò un ottimo soldato, un precoce ufficiale e un abile tattico e stratega. A trent'anni era già diventato generale di armata, e aveva il comando di una legione...



...la Nona, che da allora fu detta "La legione del Sole", in onore di Eclion. Tra i trenta e i cinquant'anni, Arexatan Eclionner fu eletto console tre volte, e come proconsole conquistò numerosi regni circostanti, tra cui, per ultimo, quello di Antica Veio. Dopo quella vittoria, decise di marciare su Lathena con un seguito di venti legioni. Gli oligarchi della Repubblica fuggirono ed Arexatan entrò nella capitale senza colpo ferire. Lì si proclamò prima Console Unico a vita, e poi, dopo il matrimonio con Edwina Ataris, cioè Marigold di Gothian, si fece incoronare Imperatore>>
Alienor rimase colpita da questa vicenda.
Forse fu Edwina a convincerlo ad ottenere la corona imperiale. Il suo sogno era dare inizio ad una dinastia, ma Arexatan aveva già avuto molti figli dalle mogli precedenti.
Erano deduzioni abbastanza facili, considerato come erano andate le cose.
<<Fu Edwina a indurlo a conquistare il Regno dei Keltar?>>
Lilieth annuì:
<<L'ambizione di quella donna è sempre stata senza limiti. Arexatan aveva cinquantasei anni quando decise di muovere guerra ai Keltar, ma qui commise il più grave errore politico. Lasciò infatti Lathena nelle mani dei suoi figli, tutti ambiziosi e avidi di potere...


...che si spartirono le cariche principali. Per rafforzare il loro potere arrivarono a sposarsi tra fratello e sorella, un'abitudine che, ahimè, hanno mantenuto fino ad oggi per cinquanta generazioni. Mentre Arexatan sconfiggeva Vorkidex nella battaglia di Floriana sull'Amnis, e dichiarava decaduto il regno dei Keltar, facendone una provincia imperiale, i suoi figli tramavano per prendere il potere. Kerl, che era divenuto Sommo Sacerdote, aveva appreso che Eclion era un demone, e il signore delle Tenebre. Ludor, che era diventato primo ministro, convinse Wechtigar il Pio ad uccidere Arexatan, per evitare che eventuali suoi figli nati da Edwina potessero spogliare gli altri figli di ogni loro potere. E così anche il parricidio, oltre che l'incesto, divennero una costante nella dinastia Eclionner>>
Ad Alienor era rimasta un'ultima domanda:
<<Ma il popolo, i Lathear, amavano Arexatan?>>
Lilieth sospirò:
<<Sì, i Lathear hanno sempre amato gli Eclionner, perché quella dinastia li ha resi potenti. Ma dopo che Sephir ha violato il Patto, tutti hanno compreso che gli dei avevano revocato alla dinastia il mandato celeste. Per questo ora la situazione è molto incerta e il potere degli Eclionner sta vacillando, come credo presto potremo constatare>>


N.d.A.

La conflittualità originaria tra Rumi e Danai si ispira all'Eneide. I Danai sono i Greci del periodo miceneo, che nel mito e forse anche nella storia si trovarono a combattere contro i Troiani. Virgilio fa discendere i Romani da una fusione dei Latini aborigeni con i Troiani esuli superstiti.

Il termine Wekth di Jandola è utilizzato nel romanzo "Gli eretici di Dune", di Frank Herbert, per indicare un concetto relativo all'ordine del Bene Tleilax. I Tleilaxu sono esperti in ingegneria genetica e clonazione.

La città di Lathena è ispirata a Roma (con qualche coloritura ateniese) e per questo nel suo mito di fondazione mi sono ispirato a elementi della nascita della Città Eterna. I Ramnes erano, assieme ai Titienses e ai Luceres, una delle tribù originarie. Latini i Ramnes, Sabini i Titienses ed Etruschi i Luceres, questo almeno secondo la tradizione degli storici antichi. Nuove teorie circa la fondazione di Roma sono rappresentate nella seconda immagine, mentre nella terza è rappresentato il Campidoglio così come appariva in età antica repubblicana.

Maegor il Superbo fonde insieme il secondo Tarquinio con Maegor Targaryen, terzo re della dinastia "del drago" ne "Le cronache del ghiaccio e del fuoco" di George Martin.

Vyghar di Linthael è interpretato da Johnny Depp nel ruolo del capitano Jack Sparrow nella serie "Pirati dei Caraibi".

Arexatan Eclionner è ritratto da Luis Royo.

L'albero genealogico degli Eclionner è anch'esso un misto di fantasy e di ispirazioni storiche: ci possiamo trovare un riferimento alle sei mogli di Enrico VIII Tudor, come anche alla consuetudine dei Targaryen di sposarsi tra fratello e sorella (come i Tolomei da cui discese Cleopatra). Il nome Jezael è biblico. Gli appellativi "il Pio" e "il Calvo" sono ispirati dalla dinastia carolingia, in particolare dai successori di Carlo Magno. Ci sono alcuni riferimenti anche alla dinastia Atreides, a quella Lannister e a quella Stark. Queste ultime ne "Il trono di spade" si combattono in una guerra molto simile a quella delle due rose, tra gli York e i Lancaster.

I Fuscivarian sono per gli Eclionner l'equivalente di ciò che erano i Fujiwara per la dinastia imperiale giapponese.

giovedì 22 marzo 2012

Gothian. Capitolo 30. Masrek e Sephir Eclionner organizzano la riscossa.



Era ormai un mese che Masrek Eclionner, l'Eremita, risiedeva a Terramara,
   fangoso villaggio di palafitte, covo  segreto della Piovra, l'organizzazione criminale guidata da suo padre, Sephir Eclionner, lo Sciancato, che un tempo era stato il Principe della Corona Imperiale.



Non si erano ancora incontrati. E non si vedevano da diciassette anni.
C'era una antica ruggine che li divideva: Masrek non aveva perdonato al padre di averlo separato da sua moglie Lilieth e da loro figlio Marvin, nell'anno della Primavera di Sangue.
L'anno in cui tutte le cospirazioni avevano avuto inizio.
Ci ha rapiti e separati per la nostra sicurezza, ma non solo per questo... voleva punirmi per ciò che era successo tra me ed Ellis.
Masrek e sua sorella avevano commesso un incesto. Elner XI era loro figlio.
 Sephir Eclionner, all'epoca Principe della Corona, era stato informato dal senatore Fuscivarian riguardo alla reale paternità di Elner.
Non era la prima volta che accadeva un incesto nella dinastia Eclionner, il cui albero genealogico Masrek conosceva a memoria. Ma si trattava di eventi successi quasi mille anni prima.

Eclion, Signore delle Tenebre
    |
Arexatan Eclionner, fondatore dell'Impero Lathear
   +                                +                +              +                +                   +
Wechtigalia                   Kleope         Olivia        Sloann         Claireen        Edwina
Shazirai                       Hallenhal       Kermode  Darring        Wagall          Ataris
   |                                   |                       |            |                     |               (poi conosciuta come
Wechtigar I il Pio   +    Sephiria          Kerl          Ludor     +     Falise           Lady Marigold
                              |                         il Sommo     il Primo   |                          di Gothian)
                              |                        Sacerdote     Ministro  |
                              |                                                           |
                       Elner I il Crudele-----------+-----------Sidonie Eclionner
                                                                  |
                                                       Wechtigar II il Calvo      
                                                                  |
                                                      42 generazioni
                                                                     |
                                                                     | ---------------------------- -|
                                                        Wechtigar XVI Barbablù          Vorian Eclionner
                                                    +                                                             +
                                     Sophie Tessier-Ashpool                                     Melania Orwell
                                                     |                                                              |
                                        Sephir Eclionner    Sen. Sibelius Fuscivarian   Ivar Eclionner
                                                    +               |                                        |         +
                                          Wensy Fuscivarian                             Susan Fuscivarian    
                                   ________ |________________                               |
                                  |                                            |                                    |
                         Masrek Eclionner --- --+ ----Ellis Eclionner---+  Elner X Eclionner
                                   +                            |
                       Lilieth Vorkidian           Elner XI                              
                                    |                          il Predestinato
                          Marvin 
                      Eclionner-Vorkidian

All'epoca, Sephir aveva deciso di rimandare a dopo la guerra con gli Alfar la punizione esemplare nei confronti dei figli, ma la battaglia di Elenna sul Dhain era stata una tale catastrofe che egli non aveva più avuto il coraggio di rientrare a corte. Nel frattempo infatti Ellis aveva preso il potere, con l'appoggio del Senato e dei Servizi Segreti.
Masrek si trovava ad Amnisia, per sfuggire alla vendetta della sorella.
Non avrei mai dovuto cedere al suo fascino. Ho rovinato la sua vita, e la mia...
Ellis era veramente innamorata. Anche Masrek lo era, ma si sentiva in colpa per quella passione proibita. Lei al contrario voleva sposarlo. Ricordò quello che lei gli aveva detto, la notte in cui avevano concepito Elner:
"Prometti che mi amerai  per sempre, non come un fratello ama la sorella, ma come uno sposo ama la sua sposa. Promettilo, Masrek!”
Lui aveva promesso, ma non aveva mantenuto.
Ellis era ancora una fanciulla normale. Se lui non l'avesse abbandonata, forse sarebbe rimasta dolce e splendida come se la ricordava.



All'epoca anche Masrek era al massimo della sua gloria e della sua bellezza. 


Era un cavaliere destinato a grandi imprese, e il principe di un Impero che, nei disegni di Ellis, sarebbe tornato al suo massimo splendore.
Ma lui non aveva il coraggio di affrontare lo scandalo che avrebbe causato sposando sua sorella.

"Promettilo, Masrek! Prometti che mi amerai per sempre!" 
E invece lui era fuggito, ed Ellis aveva dovuto ripiegare sul cugino Elner X, perché solo così poteva nascondere l'origine della sua gravidanza. Al figlio, opportunamente, era stato dato il nome dell'ingenuo sposo di Ellis. Ma Elner XI restava comunque un abominio. Il ricettacolo perfetto per la reincarnazione.
Ormai il tempo è giunto: i due eterni rivali si stanno per risvegliare: Arexatan in Elner e Vorkidex in Marvin.
Ma non era così semplice. Arexatan  Eclionner si sarebbe risvegliato anche in Marvin.



E come nella sua prima vita, Arexatan avrebbe obbedito agli ordini del suo oscuro e crudele genitore  il demone Eclion, Signore delle Tenebre, che per mille anni, in virtù del Patto, era stato tenuto fuori dalle vicende degli umani.



Devo impedirlo! Perché mio padre non mi chiama? Il Millennio sta per scadere...
Masrek era impaziente di parlarne con Sephir. Attendeva da troppo tempo di essere convocato!
E poi le giornate nella palafitta non passavano mai. Persino il suo cane Arf moriva di noia.
 Come unica lettura gli era stata portata una copia in rotoli di papiro di “All’ombra di mio padre”, una autobiografia del secondo imperatore della dinastia Eclionner, Wechtigar I il Pio, il primogenito del grande Arexatan, al quale succedette in tarda età.


Quell’autobiografia era un elogio apparentemente entusiasta della figura di Arexatan, verso cui il figlio mostrava di nutrire una esagerata venerazione, probabilmente per mettere a tacere i sospetti che circolavano su di lui, riguardo alla morte violenta dello stesso Arexatan, ufficialmente attribuita al pugnale di Kevin Vorkidian.
Dopo di che si strinse il Patto, di cui però Wechtigar dice solo quello che gli conviene, cioè pochissimo.
La religiosità di Wechtigar era ferrea. Pareva che tutto ciò che il padre aveva fatto fosse una pura realizzazione della volontà divina. Persino i numerosi matrimoni di Arexatan erano visti come un “inno alla vita e alla famiglia”, e Wechtigar considerava grandiosa l’idea che “mio padre avrebbe potuto disporre di un intero esercito solo chiamando a raccolta tutti i suoi figli”.
La simpatia di Wechtigar svaniva quando entrava in scena Edwina Ataris, l’ultima moglie di Arexatan.
Scriveva Wechtigar : “Edwina era una pagana del nord, e riuscì ad ammaliare mio padre solo grazie ai suoi poteri di strega”.
In quel punto, c’erano alcune glosse scritte a mano in pessima calligrafia tremolante.
Le ha scritte mio padre.. La sua destra non si è ripresa del tutto delle ferite che gli ha inferto il Conte di Gothian, ad Elenna sul Dhain...
L'Eremita cercò di decifrare il commento di Sephir: “Wechtigar si scaglia contro Edwina, perché è stata l’unica che gli ha contestato il diritto alla successione. Avrebbe voluto un figlio da Arexatan, ma non ha fatto in tempo. Wechtigar ha spezzato il loro sogno, macchiandosi di parricidio. Da allora noi Eclionner siamo una stirpe maledetta
I rapporti padre-figlio, nella Dinastia, erano sempre stati tormentati. Mai una via di mezzo, mai un rapporto paritario di amicizia!
E’  questo che Sephir vuole offrirmi? La sua amicizia? Dopo avermi imposto diciassette anni di esilio?
Probabilmente ora voleva punire Ellis, o abbattere Elner.
L'Eremita provò pietà per sua sorella. Le sue parole gli rimbombavano nella mente:
“Prometti che mi amerai per sempre! Prometti, Masrek!



Lei era cresciuta all’ombra di suo fratello. Tutti lodavano lui e trascuravano lei.
Fu questo a farla innamorare di me:  viveva di luce riflessa… e quando me ne sono andato è rimasta al buio. La sua unica consolazione era il potere, a qualsiasi prezzo. E l'ha ottenuto!
E così è diventata la Vedova Nera...



 Ma forse può ancora salvarsi...
Lo Sciancato glie l'avrebbe permesso?  Forse. Dopotutto, con lo scadere del Millennio, Sephir poteva giocare la sua carta più importante: la restaurazione dell’erede legittimo.
Ma come farà a dimostrare che io sono Masrek? Non ha il mio sigillo, Lilieth l'avrà sicuramente spedito a sua madre. E senza il sigillo, io potrei essere chiunque.
Era ben consapevole che gli anni erano stati impietosi con lui e che appariva più vecchio della sua reale età. Mentre pensava queste cose, osservava distrattamente lo squallore di quel villaggio impantanato e cencioso.
Fu allora che alcuni sgherri di Sephir lo chiamarono. Era giunto il momento. Lo condussero verso una palafitta più rialzata e circondata da un recinto e da un piccolo bosco.
Non saranno certo quattro alberi su un fazzoletto di terra a rendere meno rozza la tua "reggia", padre!
Entrò nella palafitta, le cui finestre erano chiuse e il cui camino era acceso.
In fondo alla stanza, nella penombra, il vecchio storpio sembrava un mostro.
Infine ci incontriamo...
Ebbe un brivido.
Le tenebre deformavano ancora di più i lineamenti dello Sciancato.
Masrek si era immaginato tante volte quel momento.
Eccomi, padre... forse anche tu non mi riconosci... 
Il vecchio lo fissava impassibile, come una mummia.
Non è solo questione di aspetto... è che siamo diventati due estranei... e forse lo siamo sempre stati... cosa so io di te? cosa sai tu di me? 
Non ci furono né saluti, né abbracci.
Gli Eclionner non hanno mai avuto veri figli, ma solo degli eredi... e come tali venivano trattati dai loro padri... una dinastia senza amore... senza comprensione...
L'Eremita rimpianse la sua capanna sui monti.
Cosa ci faccio qui? 
Lo Sciancato aveva assunto un'espressione di disgusto.
Dopo alcuni interminabili istanti, parlò con voce cavernosa: «Non intendo chiedere né il tuo perdono, né tanto meno la tua gratitudine per averti salvato la vita nell’unico modo possibile» 
Masrek detestava quel modo di manipolare la realtà con le parole. 
«Sai già quello che penso, padre! Non avevi il diritto di disporre della mia vita a tuo piacimento»
«Se ti avessi lasciato andare a fare il martire a Lathéna, tua moglie sarebbe morta con te e Marvin sarebbe stato presto individuato e fatto fuori»
Era vero.Questo l'Eremita non poteva negarlo, ma la realtà era stata quella di un rapimento.
«Forse c’erano altri modi per difendere mio figlio…»
Lo Sciancato rise: «Altri modi? E quali? Farlo vivere con me in questo porcile?»
Masrek scosse il capo.
«Potevi darlo in adozione a qualche buona famiglia»
Il vecchio ridacchiò.
«Ah! Che idiozia! Credi che una buona famiglia l’avrebbe amato più di sua nonna, Lady Ariellin ? Lei gli ha garantito un’infanzia e un’adolescenza felici, e lo ha reso pronto alla grande missione che lo attende»
Masrek si inalberò:
«La missione! Ecco l’unica cosa che ti importa: il potere! Vuoi prenderti la tua rivincita su Ellis usando mio figlio!»
«Sei fuori strada, Masrek. La rabbia non ti rende lucido. O forse aveva ragione Fuscivarian nel dire che Ellis era più intelligente di te?»
L'Eremita fece per dire qualcosa, ma lo Sciancato lo zittì alzando una mano artigliata, e continuò a parlare calcando la voce:
«Chi mi fa paura è Marigold di Gothian, che userà Elner per i suoi scopi! Intendo porre rimedio a tutto questo»
Masrek era scettico:
«E come farai?  Pensi che i Lathear preferiranno avere sul trono un vecchio storpio, un folle eremita e un ragazzino mezzosangue?»
Sephir gli puntò addosso l'indice grinzoso:
«Tra meno di due settimane scoppierà la guerra. E quando l'avremo vinta, la gente crederà a quello che noi le diremo di credere!»
Masrek rise di nuovo:
«Ah ah! Una guerra! E' la tua specialità, padre! Non ti è bastata la disfatta di Elenna sul Dhain? Come speri di vincere questa nuova guerra? Con i tuoi quattro ladri di polli?»
Lo Sciancato non diede segno di aver colto alcuna ironia:
«La Piovra ha infiltrati in ogni ambiente dell’Impero, e anche oltre, presso gli altri popoli.  Ho comprato la fedeltà di Ser Yvain de Bors, che condurrà Marvin a Floriana, dove sarà ricevuto dall'Arciduido ...


... che lo aiuterà nel momento in cui Vorkidex ed Arexatan si risveglieranno in lui, e lo istruirà sul percorso per diventare Re dei Keltar e Imperatore dei Lathear!»
Masrek provò un momento di delusione.
Dunque io sono stato tagliato fuori dalla successione! Scavalcato da un figlio che non so nemmeno che faccia abbia! E' il destino di ogni Eclionner... 
Cercò di deviare il discorso.
«Mi hanno detto che Ser Yvain sia inaffidabile!»
Sephir rise:
«Ser Yvain recita la parte dell' inaffidabile, perché io lo pago per questo! Il vero traditore è suo padre, il Duca di Amnisia, che si fingeva tanto amico tuo. Aspira alla corona dei Keltar, e sta trattando con la Contessa di Gothian!»
L'Eremita rimase sconvolto da quella rivelazione.
«Perché non glielo impedisci?»
Lo Sciancato sospirò: «Perché sono venuto a sapere che Marigold è in realtà Edwina Ataris!»
Masrek non riusciva a capacitarsene:
«Come? Chi...»
Sephir indicò una pergamena con il sigillo a forma di cane albino. Masrek vide che era indirizzata a Marigold, e si concentrò sulla firma:
Lord Fenrik Steinberg, Conte di Gothian!


Masrek non capiva: «Come sei riuscito a intercettarla?»
Sephir scrollò le spalle: «Tu sottovaluti la potenza della mia organizzazione...»
L'Eremita annuì: «Fenrik ti ha ridotto in questo stato, e i suoi Albini hanno terrorizzato le campagne di Elenna! Io non volevo credere che fossero vampiri, ma Lilieth diceva: Ci sono cose che non si possono spiegare in altro modo. Non ci manca un forse un altro senso, per sentire un altro mondo, ovunque, intorno a noi? Cosa c'è intorno a noi che non possiamo sentire?»


Lo Sciancato parve per la prima volta colpito dall’argomentazione del figlio: «Lilieth era pronta già da allora.  Lei ha capito subito la bontà delle mie intenzioni ed ha stretto un patto con me e con l'Alleanza di Tupile, guidata dal pirata Vyghar di Linthael ! Ora lui, Lilieth e un'altra importante pedina del nostro gioco, si stanno dirigendo verso sud. Marvin al contrario salirà a nord e presto arriverà a Floriana, nel cuore del mondo Keltar. E tu...»
Masrek, travolto da un mare di ricordi e di gelosia, per l'idea che Lilieth fosse ancora, per sua libera scelta, in compagnia del Pirata, esclamò: «Mi poni dunque di fronte alla scelta se raggiungere mia moglie o mio figlio?»
Lo Sciancato scosse il capo, serissimo:  «No. Tu hai un altro compito. Devi portare a termine la tua missione, ora che i tempi sono maturi! Dovrai incontrare Ellis, e portarla dalla nostra parte!»
L'Eremita non se l'aspettava:
«Ma Ellis mi odia! La causa di ogni suo dolore sono io!»



Gli avevano riferito persino che Ellis aveva meditato di uccidersi come la loro madre, Wensy, gettandosi da un'alta torre.



Da allora erano passati diciassette anni, ed Ellis era diventata l'onnipotente Imperatrice Vedova. Tutto il continente tremava, al solo sentir pronunciare il suo nome.



Lo Sciancato fu irremovibile:
«Mi hanno riferito che è cambiata. E' diventata sentimentale, vulnerabile. Teme la vendetta di Eclion e i disegni della Dama Gialla. Secondo il mio informatore, Padre Ulume, Ellis sarebbe pronta a lasciare Lathena tra due settimane, alla testa di quindici legioni di Lathear!»
Masrek inarcò le sopracciglia irsute:
«E' una follia! Crede forse di crearsi un altro regno, in modo da sfuggire alla punizione divina?»
Sephir fece segno di no con la testa:
«No, tua sorella vuole preparare la resistenza contro Marigold! E' un atto disperato, certo, ma se lei unisse le sue forze con le nostre, allora potremmo avere qualche speranza. Dipende tutto da te, Masrek. Ti offro l'opportunità di espiare la tua colpa, e di redimere tua sorella. Se ci riuscirai, allora tu e lei tornerete ad essere miei figli, e Marvin avrà il trono del Sole. In caso contrario, sarà la fine della Dinastia!»







 N.d.A.

In questo capitolo:
Masrek Eclionner è rappresentato da Benjen Stark.
Sephir Eclionner da Balon Greyjoy.
Wechtigar I Eclionner il Pio da Aenys Targaryen.
Ellis Eclionner è rappresentata prima come l'imperatrice Cixi della Cina, poi come la regina dei Vampiri, poi come Esmeralda in Notre Dame de Paris e infine come Viviana di Avalon (interpretata da Anjelica Houston).