martedì 15 maggio 2012

Gothian. Capitolo 57. Alienor incontra l'Oracolo del monte Konar


Alienor non era entusiasta all’idea di recarsi dall'Oracolo.
«Cosa mi dirà mai questa fattucchiera? Che qualcuno mi ha fatto il malocchio e che sono bersagliata dalle energie negative?» e si mise a ridere in modo sarcastico.


Lilieth si rabbuiò: 
«Non è argomento di riso! La veridica Callìope ha 116 anni, ed è la mistica più famosa del Continente Centrale, oltre che la persona più longeva vivente su tutta la terra. I suoi oracoli valgono mille volte quelli dei druidi. Ma lei non accetta tutti al suo cospetto: solo pochi privilegiati hanno avuto il dono di poterle parlare»
Alienor non aveva mai visto Lilieth così arrabbiata.
Il Pirata, per sdrammatizzare, intervenne con una delle sue battute:
«Su su, che adesso ci facciamo un bel viaggetto in barca!»
Lilieth aveva capito di essere stata troppo severa:
«Scusami, so che ti senti spaesata e che non riesci a trovare un senso a questo nostro viaggio. Devi conoscere il tuo ruolo. E questo solo la Veggente può saperlo»
In breve tempo giunsero alla darsena di Tavisia e pagarono il barcaiolo con la scorta di denari che Lady Ariellin aveva dato a Lilieth.



Il canale era molto largo e affollato, la sua acqua era grigia, e ben presto confluì nel fiume Tavis, che, ormai vicino alla foce, appariva come un canale un po’ più grande, che conduceva all’ultimo porto sicuro prima della fine della costa sabbiosa. Dal di lì, verso sud, la costa diventava rocciosa, e il monte Konar si ergeva alto e possente.



Un sentiero sterrato entrava nella pineta alle pendici del monte, lievemente in salita, fino ad arrivare ad una zona erbosa e assolata, dove tra le rocce si poteva scorgere la caverna della Veggente, e alcuni pellegrini che attendevano il loro turno per la benedizione.
«Meglio che aspettiamo che i più se ne vadano. Non voglio che ci mettiamo in mostra» disse Lilieth, e così fecero.
Quando finalmente ci fu un momento di tregua, si avvicinarono all’antro, illuminato da tante candele colorate, e chiesero il permesso di avanzare.
Una voce rauca rispose dall’interno della grotta.


Non erano ancora visibili da lei, ma la sua voce roca disse:
«Sei stata crudele a venire da me, fanciulla dei ghiacci...»
Alienor rimase a bocca aperta:
 «Perché crudele?»
Il respiro della vecchia era come un rantolo:
«Perché io sento tutto il tuo futuro dolore, e mi fa male, terribilmente male tutto questo dolore! Mi ero già strangolata di dolore prima che tu nascessi, nell’anno della Primavera di sangue, quando le tue terre furono messe a ferro e a fuoco! Ma ora soffro ancora di più perché i demoni si sono risvegliati, e a Nord si compiono crudeltà molto peggiori!»
La principessa era rimasta impressionata da quelle parole:
«Di quali crudeltà stai parlando?»
La vecchia si schiarì la voce: 
«Presto giungeranno notizie riguardanti la tua famiglia e la tua patria, il Regno degli Alfar. Saranno contraddittorie, ma io ti dirò cosa è veramente accaduto, e anche cosa dovrà accadere»
Alienor scuoteva il capo, indecisa.
La voce della vecchia assunse un tono imperioso:
«Avanza verso di me, fanciulla dei ghiacci, e siediti, perché ciò che sto per dirti non sarà facile da accettare»
Alienor avanzò lungo la caverna, che si faceva sempre più buia.
Poi ci fu una svolta e finalmente la vide. 



Aveva lunghi capelli bianchi come la neve, e gli occhi erano talmente infossati nel viso rugoso che non si riusciva a capire di che colore fossero.
Alienor tremò.
La vecchia se ne accorse:
<<Hai paura, vero?>>
La ragazza cercò di negare:
<<Sono stata concepita nell'anno della Primavera di Sangue. Sono sfuggita per miracolo alle grinfie di Ellis Eclionner e di Marigold di Gothian. Sono stata rapita dai pirati e sono ancora loro ostaggio. La mia famiglia e la mia terra sono lontane. Credi forse che possa aver paura di te e dei tuoi presagi di malaugurio?>>
Il viso della Veggente si contrasse per la sofferenza:
<<Oh, l'Insanguinata Primavera era pur festa se raggelava in morte questa morte! Ah, mia dolce figlia dell'estate, che ne sai tu della paura? La paura è per l'inverno, mia principessa, quando la neve cadrà per cento piedi e il vento ghiacciato giungerà urlante dall'estremo Nord! La paura è per la Lunga Notte, quando il sole nasconderà il suo volto per più anni, e i figli nasceranno e vivranno e moriranno nelle tenebre, mentre i vampiri cresceranno feroci e affamati e i morti viventi cammineranno oltre le montagne>>
Chinò il capo, come per ritrovare compostezza e concentrazione:
«Sta già accadendo, mia povera principessa. Gli Albini del Conte Fenrik hanno conquistato Alfarian»
La principessa scosse il capo:
«Ma non è possibile! Gli Albini sono pochi, gli Alfar tantissimi! E Alfarian è difesa da…»
La Veggente alzò la mano grinzosa:
«Gli Alfar erano rimasti senza difese. Le truppe fedeli a tuo padre Kerelic e quelli fedeli a tua madre Alyx si stavano scontrando a sud di Elenna. Avevano lasciato sguarnita la roccaforte, e sono dovute fuggire ancora più a sud»
Alienor non si dava pace:
«Ma ad Alfarian ci sarà pure rimasto qualcuno! E’ una rocca inespugnabile!»
La vecchia sospirò:
«C'era rimasto Ser Gahel, che si è venduto a Fenrik da molto tempo! E comunque il Conte di Gothian dispone di creature mostruose. Le guardie fedeli alla tua regina madre sono state spazzata via come foglie!»



«E mia madre?»
La vecchia scosse il capo:
«Non è morta, ma ora il trono spetta a te»
Alienor era sconcertata: 
«Ma se hai detto appena adesso che mia madre è viva, perché dovrebbe spettarmi il trono?»
La vecchia scosse il capo, sospirando:
«Non ho detto che è viva. Ho detto che non è morta! Mi capisci? 
Non-morta!»
Alienor comprese.
Era stata trasformata in vampiro 
I demoni avanzeranno, e gli Alfar dovranno fuggire o morire. Non ci sono altre alternative. I vampiri li contageranno, e creeranno altri vampiri.
La vecchia parve averle letto nel pensiero:
«Il Conte Fenrik è figlio del demone dei ghiacci, Gothar. Gli iniziati agli Arcani Supremi sanno che Gothar è chiamato il Consigliere, perché le sue parole sono tenute in alta considerazione dallo stesso Ahriman, dio del Male!»
Solo in quel momento Alienor si rese conto delle implicazioni di quanto le aveva detto l'Oracolo.
«Che cos'ha fatto Fenrik a mio padre? E ai miei fratelli minori? Dimmelo!»
La donna assunse un'espressione in cui la sofferenza si mescolava alla pietà:
«Il re è morto... ucciso in battaglia. I tuoi fratelli sono agli arresti ad Elenna sul Dhain. Ma anche se Fenrik adesso si fa chiamare re ed ha sposato tua madre, ricordati che la vera regina sei tu!»


Alienor avrebbe voluto urlare, ma le uscì solo un lamento sommesso: 
«No... no, mio padre no... no, non lo posso accettare. Io ho sopportato tanta sofferenza perché pensavo di avere una casa e una famiglia da cui tornare! Ma adesso? Cosa conta tutto quello che ho sofferto? E' stato tutto per nulla, dunque? Le candele accese nei santuari, che sbiancavano lente, e l'orizzonte in fuga, le attese, i pegni e i lunghi addii? Tutto per nulla? Tutto per ritrovarmi qui in una spelonca nella lugubre attesa dell'orda?»
Rimase immobile, come se fissasse qualcosa che le si era posato sulla mano.
Non riusciva nemmeno a piangere, perché quando il dolore è troppo grande, persino piangere diventa impossibile.



A quel punto la Veggente le pose una mano sulla fronte, chiuse gli occhi ed entrò in trance, nella condizione dell'Awen, come posseduta da uno spirito, e parlò con voce distante:
 «Alienor, regina di Alfarian, ascolta il tuo destino.
Per ottenere qualunque cosa dovrai passare attraverso il suo contrario.
Per salvarti dovrai esporti al rischio. 
Per salvare il regno del Nord, dovrai scendere a Sud. 
Per vendicare tuo padre, dovrai dimenticarti di lui.
Per liberare il tuo popolo, dovrai correre in soccorso a un altro popolo.
Per trovare il tuo sposo dovrai prima sposare un altro uomo, suo nemico.
Per ridare pace a questo mondo, dovrai combattere a lungo. 
Per far rinascere la speranza dovrai passare attraverso la disperazione, perché solo conoscendo il Male potrai riconoscere il Bene ed averne la sua alleanza. Tutto si conosce dagli opposti, e l’universo intero si regge su questa eterna condizione. E' la legge degli Arcani Supremi.
Ora sai perché devi vivere, e viaggiare fino ai confini del mondo»

Poi la vecchia improvvisamente gridò: 
«L’acqua che brucia!»



Alienor non capiva:
«Che significa?»
L'Oracolo continuava ad urlare:
«L’acqua che brucia! Devi temere l'acqua che brucia... è lei... ah... il fuoco mi divora… vattene bambina... non posso più sopportare questa sofferenza. Ma ricordati! L'acqua che brucia…»
E il suo corpo si afflosciò.
Alienor si accorse che dietro di lei c'era Lilieth, la quale tastò subito il posto alla donna:
«E' viva, ma questo vaticinio l'ha quasi uccisa. Dobbiamo andarcene, non può resistere a lungo in queste condizioni»
Corsero fuori dalla grotta e lungo i sentieri.
Quando arrivarono, affannate, nella pineta, si gettarono a terra.
Alienor era distrutta, ma ora che conosceva la verità, non si sarebbe sottratta al suo destino.


N.d.A.

Alienor di Alfarian è rappresentata da Rhaella Targaryen e Joanna Lannister, rivali in amore nell'antefatto de "Il trono di spade" di George Martin. Da qui l'ipotesi che Tyrion Lannister possa essere figlio di Joanna Lannister (cugina di Tywin e quindi Lannister di nascita oltre che di matrimonio) e del re Aerys Targaryen. Per cui Tyrion potrebbe essere la "terza testa del drago", nell'ambito della profezia degli Eterni, insieme a Daenerys Targaryen e a un terzo personaggio che potrebbe essere suo nipote Aegon VI o il suo presunto fratellastro Jon Snow.

"Non è argomento di riso" è la frase pronunciata dal venerabile Jorge ne "Il nome della rosa" di Umberto Eco. "Verba vana aut apta risui non loqui" è poi il severo ammonimento del monaco che avrebbe distrutto il secondo libro della Poetica di Aristotele, dedicato alla Commedia.

L'Oracolo del monte Konar si ispira ai tre oracoli maggiori del mondo classico: quello di Delfi, la Pizia; quello di Dodona in Epiro; e la Sibilla cumana.
L'età di 116 anni è stata scelta perché nel momento in cui scrivevo la donna più vecchia del mondo, e decana dell'umanità, era Besse Cooper, che aveva appunto quel numero di anni.

La mappa rispecchia le Marche settentrionali, fino al monte Conero.

Le grotte mi sono state ispirate da quelle di Frasassi, sempre nelle Marche settentrionali.

L'episodio del dialogo con la Veggente si ispira a quello di Aria Stark con la vecchia della collina e a quello di Dany Targaryen nella casa degli Eterni, sempre nelle Cronache di Martin.
Evidente è anche il riferimento al discorso della Vecchia Nan a Brandon Stark: "Oh, my sweet summer child!"

I lettori più accorti riconosceranno una citazione dalla poesia di Montale, "La primavera hitleriana".

La battuta: "Non ho detto che è viva, ma che non è morta. Non morta!" è pronunciata da Anthont Hopkins nel ruolo del professor Abraham Van Helsing nel film "Dracula di Bram Stoker" di Francis Ford Coppola.

Il Conte Fenrik di Gothian è rappresentato da Alucard di Castlevania.

L' avvertimento contro "acqua che brucia" è presente nel film "Il drago del lago di fuoco" (Dragonslayer) di Matthew Robbins con Ralph Richardson e Ian McDiarmid


lunedì 14 maggio 2012

Lo stile Gustaviano o Shabby Chic



 Gustavo III re di Svezia, sovrano colto dalla personalità complessa, amante dell'arte e di gusto raffinato. Reduce da un breve viaggio in Francia torna in patria per salire al trono nel 1772 .
Ispirato dall'architettura e dalle arti decorative francesi, dà vita allo stile neoclassico svedese che porta il suo nome: "Gustaviano" dando un nuovo volto a Stoccolma definita la "Parigi del Nord".
Lo stile gustaviano è la rielaborazione, semplificata al gusto nordico, del rococò e del neoclassicismo. Prevalgono in esso  i colori dai toni chiari. Tipici dello stile gustaviano sono i bianchi, i grigi, l'ocra gialla e l'azzurro ma anche il verde salvia, il rosa, l’avorio e non mancano le dorature che ai tempi di Gustavo III si trovavano solo nei palazzi reali e nelle dimore dell'aristocrazia. I mobili sono di forme austere e sobrie, rispettano simmetrie e linearità tipicamente neoclassiche, hanno finitura opaca ed effetto invecchiato quindi shabby/decapè. Alla semplicità dell'arredamento si contrapponeva, all'epoca, la ricchezza delle decorazioni alle pareti e dei complementi mantenendo comunque la raffinatezza e la sobrietà tipiche dello stile.










Ed ecco alcune rielaborazioni contemporanee di questo stile




Foto di Marzia Sofia Salvestrini



poltrona-casanova di maison du monde



Le famose tonalità pastello sono, insieme al bianco, quelle dominanti in questo stile che si presta a rielaborazioni nelle linee essenziali dell'arredamento anche più semplice o più rigoroso.

domenica 13 maggio 2012

Gothian. Capitolo 56. Marvin parte verso le sorgenti dell'Amnis


La missione era cambiata.
Erano partiti per liberare Alienor di Alfarian, ma nel frattempo il regno degli Alfar era stato invaso dai vampiri albini del Conte Fernik.
A questo punto la priorità è diventata un'altra: come salvare la Federazione Keltar dalla calata dei vampiri del Conte di Gothian?
Marvin e la sua compagnia avevano reclutato un contingente militare notevole, sotto il comando di Ser Ywain de Bors, e si erano messi a disposizione dell'Arciduca e del generale Brannos Tork, comandante dell'esercito dei Keltar.
Ma tutti sanno che io ho re Vorkidex nella mia mente: si vede da come mi guardano. Si fidano di me. Li ho sentiti sussurrare: "E' il principe che ci fu promesso".


Ora Marvin, grazie alle Altre Memorie del suo antenato, era divenuto un guerriero, e aveva ricevuto in dono dall'Arcidruido l'armatura di re Vorkidex.
Ma non la spada di acciaio lunare. Quella me la consegnerà la fata Vivien, alle Sorgenti dell'Amnis.
Quel viaggio era una tappa obbligata.
Del resto, l'unico passo montano che permetta ad un esercito di arrivare nel territorio degli Alfar è quello che passa di fianco alle Sorgenti dell'Amnis.



Prima di partire, bisognava però chiarire alcune cose.
Bisognava capire se dagli altri Ducati della Federazione Keltar, sarebbero giunti dei rinforzi.
Era necessario quindi mandare dei messaggeri e ripristinare la viabilità delle zone a nord dell'Amnis, per favorire l'accampamento di truppe Keltar e l'allestimento dei campi profughi per gli Alfar in fuga, dopo l'invasione del loro regno da parte del Conte Fenrik e dei suoi Albini.
Ser Yvain de Bors, che voleva riscattarsi dall’onta del tradimento di suo padre il Duca Gallrian, accusato di essersi venduto a Lady Marigold di Gothian, dimostrò una maturità che fino a quel momento non si era ancora manifestata.



«I vostri soldati ci servono qui» disse il Generale Tork a Ser Yvain, durante la riunione, a cui tutta la delegazione amnisiana partecipava «mentre i druidi e i diplomatici dovranno essere utilizzati come messaggeri, anche perché se rimanessero qui sarebbero solo delle bocche in più da sfamare, e non abbiamo molte riserve di cibo»
«E’ più che giusto!» assentì Ser Yvain «e come comandante di questa compagnia, ordino fin d’ora ai miei druidi e ai diplomatici di mettersi a disposizione dello Stato Maggiore. Ma, Generale, che cosa ne sarà dei preti Lathear?»
Il generale rispose senza alcuna esitazione:
«Sono tutti adepti della Grande Canonica, bruciata da Lady Marigold. La odiano più di noi, e appoggiano il principe Masrek Eclionner, che ci ha offerto ben cinque legioni.»



Nel frattempo gli altri componenti della compagnia partita da Aminisia si stavano organizzando.
Il druido Gwydion, su ordine dell’Arcidruido, aveva chiesto per sé e per Marvin di partecipare alla missione diretta a nord-ovest, dove c’erano le basi più importanti della Resistenza dei Keltar, nella foresta di Broceland e dove si trovava anche l'imboccatura della valle da cui nasceva il fiume Amnis.
Gwydion non aveva dubbi:
«La nostra missione ora è cambiata.Un giorno forse tu e la principessa vi incontrerete realmente, ma per ora le vostre strade vanno in direzione opposta:



Dovremo reclutare i Keltar settentrionali, e non sarà facile, specie quando gli diremo che dovranno combattere a fianco degli uomini di tuo nonno Sephir e di tua zia Ellis, per non parlare dei profughi Alfar di re Kerelik»
Marvin appariva molto più sicuro di sé:
«Quando parlerò a loro con la voce di Vorkidex, capiranno che io sono il Figlio dei Cento Re, il Principe promesso, il Profeta di cui parla la canzone della Luce e delle Tenebre!
Poi la mia missione procederà oltre Broceland. Devo incontrare Vivien, la fata delle sorgenti»




Marvin si entusiasmò: «Le sorgenti del Grande Fiume! Era il mio più grande desiderio, da bambino, quello di risalire l’Amnis fino alla sorgente! Ed ora questo sogno si sta avverando! »



Gwydion rimase serio: «Devo darti due avvertimenti. Il primo è che non tutti quei sogni ti piaceranno, e il secondo è che non devi avere troppa fretta nel cercare di realizzarli. Tu puoi vedere più in là di noi, è vero, ma questo potere potrebbe travolgerti, se affrettassi troppo i tempi della tua presa di coscienza. Ci vuole gradualità»
Marvin era d'accordo:
«Halfgan mi parlò di un luogo dove nemmeno la visione dei druidi può arrivare. Che cos’è questo luogo?»
Il druido aspettò prima di rispondere e poi disse:
«Qualcuno potrebbe chiamarlo: la Vera Luce! E’ la Fonte di ogni bene, l'Energia pura a cui presiede Ahura Mazda»


«E’ per caso il Fuoco Segreto di cui mi si è parlato nei sogni?»
Il druido scosse il capo:
 «Nella negromanzia il Fuoco Segreto è dominio di Atar, un demone, ed è in grado di risvegliare i morti congelati. Per questo ci possono essere tre categorie: i vivi, i morti ed i non-morti, al servizio di Gothar e di Fenrik, e del supremo loro principe: Deva Ahriman. Che la Vera Luce ci protegga da loro!»
Prima di partire, Marvin andò a salutare l'Arcidruido.
Quando fu al suo cospetto, gli chiese:
«Quando sarò di fronte a Vivien, volete che le dica qualcosa a nome vostro?»
Il vecchio annuì:
«Dille che l'attesa è finita. Dille che sta arrivando il Regno dell'Estate!»
L’Arcidruido ebbe un attimo di commozione:
 «Ho avuto il privilegio di vederti e di conoscerti, Marvin Vorkidian, principe promesso, figlio di centro re» e poi, rivolto verso il cielo, disse:
«Belenos, grazie per avermi fatto vivere tanto a lungo, perché i miei occhi hanno visto il Profeta!» e poi declamò: «Ora lasciate, o Dei, che il vostro servo vada in pace secondo la vostra parola, perché i miei occhi hanno visto la nostra salvezza, preparata da voi per secoli  davanti a tutti i popoli, come una luce sorta per illuminare le genti e per la maggiore gloria del vostro popolo»


N.d.A.

Il popolo dei Keltar è ispirato ai Celti.
Il "principe promesso" rientra in una profezia tratta dalle "Cronache del ghiaccio e del fuoco" di George Martin.
Il concetto di "Altre Memorie" è tratto dal ciclo di "Dune" di Frank Herbert.
La foto che rappresenta le sorgenti dell'Amnis è in realtà una immagine delle sorgenti del Po, presso il Monviso.
Ser Yvain de Bors è rappresentato come Ser Loras Tyrell ne "Il trono di spade" di G. Martin.
Masrek Eclionner è interpretato da Viggo Mortensen nel ruolo di Aragorn ne "Il signore degli anelli" di J.R.R. Tolkien.
La foresta di Broceland è ispirata a quella di Broceliande o Brocelandia nel ciclo bretone arturiano.
Il druido Gwidion è rappresentato come re Baelor Targaryen il Benedetto nelle Cronache di Martin.
La fata delle sorgenti, Vivien è ispirata a Viviana, Dama del Lago e Signora di Avalon ne "Le nebbie di Avalon" di Marion Zimmer Bradley.
Il Fuoco Segreto o Fiamma Imperitura è un concetto tolkieniano. Gandalf è custode del Fuoco Segreto e porta l'anello del Fuoco, donatogli dal re degli elfi costieri, Cirdan il Timoniere.
Ahura Mazda è il Dio del Bene nella religione zoroastriana o mazdeista.
Belenos è il dio celtico Belenus, festeggiato a Beltane, festa pagana della fertilità, il primo maggio.
Il brano finale riprende un celebre passo del Vangelo di Luca, 2,22-40.





venerdì 11 maggio 2012

Gothian. Capitolo 55. Ellis e Masrek viaggiano verso nord


Ellis Eclionner e il fratello Masrek avevano guidato le loro cinque legioni di soldati Lathear verso Nord, lungo la via coloniale, fino al fiume Amnis. 



Non erano entrati a Floriana, per rispetto verso la Federazione Keltar e l'Arciduca, il quale li aveva esortati a seguire la strada che costeggiava il fiume fino al porto di Tadna, alla confluenza del Tadnius nel grande Amnis.


Erano stati informati che lì, in una locanda, li attendeva in incognito una delegazione di pirati dell'Alleanza di Tupile, e alcuni affiliati alla Piovra di Sephir Eclionner lo Sciancato, il loro terribile genitore.
 Ellis aveva deciso di mandare in avanscoperta una loro vecchia conoscenza, ossia Padre Ulume, nuovo Priore della Grande Canonica, la cui fama di esorcista lo rendeva necessario per una strategia comune contro le forze sovrannaturali e demoniache che scendevano da nord.
I due fratelli Eclionner si erano a tal punto camuffati che sembravano tutto tranne che illustri esponenti della dinastia imperiale.
Ellis teneva i capelli raccolti sotto un cappuccio pesante.



Masrek aveva indossato di nuovo i panni dell'Eremita.
Il centro di Tadna era una paese di medie dimensioni, ma non aveva mura: era un porto franco, che per unanime delibera delle potenze in guerra doveva rimanere neutrale ed essere quindi lasciato fuori da ogni tipo di evento bellico. Di fatto era diventato il centro di tutte le trattative della zona.



Durante il viaggio i due fratelli non si erano detti quasi nulla, perché le cose essenziali erano già state dette e ognuno dei due aveva molto su cui riflettere.
Le notizie che erano arrivate, una dopo l'altra, riguardo alla caduta in disgrazia di Fuscivarian e Tucker e alla sempre maggiore influenza dell'imperatrice Marigold nelle decisioni di Elner XI, erano molto preoccupanti.
Ellis non si perdonava due cose: non aver riconosciuto la natura dei cambiamenti di suo figlio e non aver capito subito la pericolosità di Marigold.
Forse avrebbe dovuto convivere con quei sensi di colpa per tutta la vita, come già conviveva con i fantasmi di tutti i morti che aveva sulla coscienza.
Anche Masrek pensa le stesse cose. Il figlio nato dal nostro incesto e rovinato dalla mia invadenza... questa consapevolezza crea un solco tra noi, una distanza ci divide...
Nonostante la nebbia mattutina, il ponte di Tadna era visibile grazie all'illuminazione di alcuni fari. Dall'altra parte si potevano vedere abitazioni modeste, di pescatori, di traghettatori, di piccoli mercanti o artigiani o allevatori.
C’erano varie osterie e trattorie, e alcune locande.
Il priore Ulume aveva dato loro appuntamento alla Locanda del Bidente, situata proprio nell’estrema propaggine della confluenza dei due fiumi, dove c’erano un’ampia spiaggia e un porticciolo, e dall'altra parte, i boschi e le montagne.



Attraversarono la via centrale del villaggio senza problemi: si vedevano individui di ogni genere e stirpe, a riconferma dell’indipendenza e neutralità di Tadna.
La piazzetta del mercato era gremita di gente, così come il mercato del pesce, da cui provenivano odori nauseabondi.
Si vendevano non solo anguille, lucci e pregiati storioni, ma anche i giganteschi e poco saporiti siluri, lunghi due metri e capaci di mangiarsi un cane in un sol boccone.


Ellis si sentiva venir meno dalla nausea… non aveva mai sopportato l’odore del pesce, ed era decisamente una carnivora.
Gli Eclionner più puri sono tutti carnivori voraci. Si pensa che addirittura Sephir I il Crudele fosse un mangiatore di carne umana. Non me ne meraviglierei, considerate le migliaia di persone che ha condannato a morte.
Per un attimo ebbe come l’impressione che ci fosse un legame tra la natura carnivora e persino cannibale degli Eclionner e le leggende secondo cui gli Albini dell’estremo nord fossero dei vampiri.
Qualcosa ci lega, un filo rosso scuro come il sangue…
Arrivati alla locanda, entrarono e rimasero quasi soffocati dal fumo del camino, dove ardeva una legna resinosa il cui effluvio si mescolava con i brodetti di gamberi di fiume.
Ellis si scostò il cappuccio del mantello.



Lei e Masrek si guardarono intorno e nell’angolo più oscuro del salone, quasi mimetizzato, sedeva il prete dalla pelle nera come l’ebano, vestito però da mercante venditore di cianfrusaglie, come se ne vedevano tanti provenire dall’estremo sud.
Sappiamo così poco dei Neri del regno di Jandola. Forse un giorno potranno aiutarci. Ulume è l'unico che può fare da tramite con loro.
Aveva sempre avuto paura dei Canonici, fin da quando il loro capo, il Padre Generale Mollander era stato il suo precettore quando lei era bambina.
Padre Ulume, poi, le faceva ancora più paura: era un mistico, e si diceva avesse poteri magici, e fosse persino uno stregone. Ma erano tutte chiacchiere senza alcuna prova…
Eppure non so se temere più lui o Marigold! Abbiamo fatto bene ad allearci con lui?
Ormai era troppo tardi per chiederselo.
Andarono a sedersi vicino a lui, senza dare nell’occhio.
Ulume fece loro segno di accomodarsi e li salutò con fredda cortesia, ricambiata allo stesso modo.
«La mia missione ha avuto successo» esordì Ulume «ho convinto l'Alleanza di Tupile e gli uomini della Piovra ad unirsi a noi. Spero che la famiglia Eclionner me ne sarà riconoscente, in particolare vostro padre Sephir!»



Ellis annuì:
«Noi abbiamo alcuni obiettivi comuni, primo tra tutti quello di convincere Marvin Vorkidian a collaborare con noi. Suo padre» e con un cenno della testa indicò Masrek, che osservava la scena con aria cupa «è d’accordo, perché ritiene che ormai re Vorkidex si sia risvegliato in lui»
Ulume la guardò con occhi minacciosi: 
«Se così fosse, adesso il ragazzo sarebbe come Vorkidex a tutti gli effetti. Un re, e un grande guerriero! E anche Arexatan presto si risveglierà in lui!»
Questo ad Ellis non piaceva affatto:
 «E’ ovvio che dovremo aiutarlo a scacciare le memorie di Arexatan, altrimenti rischia di cadere vittima della Dama Gialla»
Ulume annuì: 
«La Dama Gialla ha commesso molti errori, tra cui bruciare la Grande Canonica. Ma lo spirito di Mollander vive ancora e non si darà pace finché Marigold non sarà punita!»
Ellis non aveva dubbi che la vendetta di Mollander sarebbe stata terribile, e questo la spaventò:
 «Marigold ora controlla totalmente mio figlio Elner. Io devo sapere se posso salvarlo. Padre Ulume, c'è qualche speranza per lui?»


Ulume scosse gravemente il volto:
 «Nessun esorcismo lo può liberare dal demone che alberga in lui. Si potrebbe fare qualcosa per un uomo comune, ma per il figlio di due fratelli Eclionner... niente!»
Ellis corrugò la fronte: 
«Non posso accettarlo! Io lo voglio salvare!»
Ulume sospirò: 
«E' nato nel dolore, mia signora! In una unione contro ogni legge umana e divina! Il priore Mollander vi aveva avvertito: Elner non sarebbe mai dovuto nascere»
Ellis chinò il capo. Non voleva più sentire quei discorsi. 
Masrek le strinse la mano, e questo bastò per ridarle la forza di affrontare tutto quel male che il destino aveva messo sulla sua strada.
Prima di prendere congedo da loro, Ulume disse:
«Per il momento, comunque, la priorità è trovare alleati tra i Keltar per contrastare il crescente potere di Fenrik di Gothian» 
Il solo evocare quel nome fece correre un brivido di paura nella schiena di Ellis.
Quando Ulume se ne fu andato, finalmente ella poté lasciarsi abbracciare da Masrek, e tutto le parve come se fossero tornati adolescenti.



Trovarono alloggio in una camera della stessa locanda.
Fecero l'amore, con più passione di quanta ce n'era mai stata prima, come se fosse l'ultima volta.
Poi Ellis scivolò in un dolce sonno.
Sognò sua madre, Wensy Fuscivarian, la dolce principessa della corona, morta da tanti anni, anche per causa sua.



Le disse parole di conforto: "Ellis, io ti perdono tutto, e di tutto ti chiedo perdono: ho riservato ogni mia attenzione a tuo fratello, e da lì sono nati tutti i nostri guai. Ma ora che sei pentita, io ti assolvo, come spero tu assolverai me"
Ellis avrebbe voluto abbracciarla, ma sua madre era ormai puro spirito.
Le sue parole le avevano reso meno pesanti i sensi di colpa che la gravavano.
Il mattino dopo, al risveglio, per la prima volta dopo tanto tempo, non sentì il peso della sua coscienza.


N.d.A.

Ellis Eclionner è interpretata da Eva Green nel ruolo di Morgana la Fata in "Camelot".
Il riferimento all'Alleanza di Tupile è tratto da "Messia di Dune", romanzo di Fran Herbert, dove rappresenta il nucleo della ribellione al regime della famiglia Atreides.
Sephir Eclionner è rappresentato da Balon Greyjoy, re delle Isole di Ferro nel sequel de "Il trono di spade".
Elner Eclionner è interpretato da Jonathan Rhys-Meyers.
Wensy Fuscivarian (Fujiwara)  è interpretatata da Liv Tyler nel ruolo di Arwen, figlia del re degli Elfi Elrond ne "Il signore degli anelli" di J.R.R. Tolkien. 
La frase "Perdono tutti e a tutti chiedo perdono" è l'ultimo messaggio di Cesare Pavese prima della morte.
La frase "Per la prima volta dopo tanto tempo non sentii il peso della mia coscienza" è pronunciata da Marcello Mastroianni nel film "Oci ciornie" (Occhi neri).


giovedì 10 maggio 2012

Lo stile Biedermeier


Il termine Biedermeier si diffuse attorno al 1850 come dispregiativo, preso in prestito da un personaggio creato dagli scrittori Adolf Kussmaul e Ludwig Eichrodt, e stava ad indicare il piccolo borghese apolitico e conservatore, interessato solo alla propria vita familiare. È composto da due parole, cioè l'aggettivo (bieder, che significa onesto) unito a uno dei cognomi tedeschi più diffusi Meier (o Maier).
Questo stile nacque come contrapposizione al cosiddetto Stile Impero, nel periodo immediatamente successivo al Congresso di Vienna, di cui riprende una decisa "voglia di normalità". Soprattutto per questa ragione, il Biedermeier è stato spesso definito come lo stile della Restaurazione.



Lo scopo che sottende allo stile Biedermeier infatti è valorizzare la sobrietà e l'armonia, mutuando parte dei motivi stilistici dal periodo precedente, ma spogliandoli di tutti i decori, gli orpelli e gli eccessi che lo avevano caratterizzato. Tutto ciò è coerente con la situazione socio-politica del momento, che cerca di dimenticare i fatti tumultuosi della Rivoluzione francese e del successivo impero napoleonico. Anche l'avvento della Rivoluzione industriale gioca un ruolo decisivo nello stile, proponendo prodotti funzionali ma dalle linee semplici, e quindi facilmente fabbricabili.

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Questa tendenza si ritrova nell'architettura quanto nell'arredamento, nella musica quanto nella letteratura, e produce atmosfere solenni ma sobrie, prive di decori dorati ma ricche di elementi consueti, quotidiani. Nell'arredamento il Biedermeier introduce l'uso di tappeti, tendaggi e nuovi tipi di mobile, come il servante a vetrina, l'armadietto secrétaire a ribalta, il divano imbottito, oltre alla diffusione di materiali pregiati come il mogano e il ciliegio.

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herrlicher Schmuck biedermeier


Ciò che fu un tempo uno stile estetico e culturale rispettabile, anche se molto discusso perché considerato falsamente dimesso, sentimentale anziché alimentato da sentimenti, nutrito di idilli anziché di passioni, insomma, sinonimo di estetica piccolo-borghese, è tuttora usato nell'hobbistica, specialmente femminile, ad esempio per confezionare bouquet, cesti, spille, borse, ecc.: insomma tutto quanto sia decorativo.

 In genere, si tratta di composizioni ottenute con materiale d'uso quotidiano ma abbastanza costoso: perle di bigiotteria, nastri di raso, canutiglia (fili dorati), portasemi di faggio, pignette, ecc. Inoltre, l'utilizzo di spezie come cannellachiodi di garofano e fiori di anice dà un profumo caratteristico alla composizione.

File:Composizione di biedermeier.jpgBiedermeier Design


Le composizioni floreali sono un esempio significativo dello stile, così come le facciate severe di alcune città europee (una per tutte, Vienna) o le famose sedie in legno curvato e paglia di Vienna di Thonet
La pittura si pose a metà strada tra gusto classico e gusto romantico.


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In musica e letteratura possiamo considerare esemplificative del periodo le prime composizioni di Hummel, Dussek, Cramer e Steibelt, le opere letterarie di Annette von Droste-Hülshoff o di Adelbert von Chamisso, e le opere teatrali dell'austriaco Franz Grillparzer.